Febbraio 2013

ValEntina
CamEli
la felicità? essere in un
luogo luminoso con l’aria
limpida, trasparente come la
montagna, con mia figlia e con
mio marito luca.
coSa DeteSti Della gente?
la prepotenza.
tre oggetti che porti
Sull’arca Di noè? una foto di
mia madre, un maglione molto
caldo e un libro da leggere per
non annoiarmi.
coSa apprezzi Della tua
migliore amica? il rispetto e
la capacità di comprendere le
diversità.
il libro che non Smetti Di
rileggere? madame bovary,
mi affascina, mi diverte, una
compagnia dai tempi della
scuola.
i conSigli più prezioSi?
Quelli di mia mamma: non
mollare mai; quando invece
devi decidere, ma non trovi la
soluzione, aspetta, poi tutto
si chiarirà: when in doubt,
do nothing, come dicono gli
inglesi.
Due parole, la più oDiata
e la più amata? aridità,
semplicità.
il vero luSSo? la libertà
di di esser me stessa, senza
sentirmi in dovere di dover
compiacere agli altri.
40
lettere
P
antofole dorate, pigiamino di
seta e vestaglia di raso. Alcuni
dei regali per il suo matrimonio
ricevuti dalla nonna Giovanna Cameli;
infatti Valentina era abituata a dormire
in boxer, maglietta con orsacchiotti.
Ma da quando è diventata la signora
Marazzi sono cambiate molte cose, è
cominciata la vita da signora, come
la chiama lei con un pizzico di ironia,
e ha deciso di scrivere le sue impressioni
di giovane moglie, un po’
inesperta del nuovo millennio, in un
libro, Cara Mamma sono una Signora,
edizioni SBC, una specie di diario
che ha voluto dedicare alla mamma,
scomparsa nemmeno un mese dopo
le sue nozze, anche un modo per su-
Ritratto
di famiglia in
un interno
bEttINA bUSh
perare il triste distacco, con un dialogo
con la madre, misto di umorismo
e delicatezza: “Io e Luca, ingegnere
meccanico, ci reputiamo una coppia
di altri tempi – racconta Valentina
Cameli, giornalista classe Ottanta –
non abbiamo convissuto nei 7 anni in
cui siamo stati insieme, perché abitavamo
in città diverse e anche per
scelta. Siamo un po’ delle eccezioni,
oggi si tende a dare meno valore alla
famiglia, io cerco di coprire diligentemente
il ruolo di moglie, e mi sento
una ragazza che si esalta per una vita
normale, fatta dal piacere delle piccole
cose. Oggi forse è una cosa un
po’ speciale”.
Le prime difficoltà?
La programmazione della spesa, fatta
poi da un ingegnere meccanico. Era
domenica e Luca voleva fare il planning
di quello che avremmo mangiato
Una specie
di diario che ha
voluto dedicare
alla mamma,
scomparsa
nemmeno un mese
dopo le sue nozze
Un modo
per superare
il triste distacco,
un dialogo con
la madre, misto
di umorismo
e delicatezza
per tutta la settimana, io in realtà non
sapevo cucinare e il supermercato per
me era una specie di luogo per lo shopping
creativo. All’inizio è stato drammatico,
poi ho capito che era il modo
giusto per evitare sprechi e risparmiare.
Adesso tra i fornelli come te la cavi?
Ho imparato velocemente, e ogni piatto
riceve un voto da Luca, il dieci va
per la pasta al forno e la vellutata di
zucca, che chiamiamo affettuosamente
la Valentina. Invece sono ancora in
lotta con le piante, una sfida che non
sono riuscita a vincere, riesco a farle
morire tutte, eppure desidero una casa
piena di fiori, allegra, accogliente,
quasi un dovere per la giovane moglie
perfetta.
Luca sembra un ingegnere molto
razionale, tu invece giornalista e
scrittrice, hai un temperamento più
emotivo, un problema?
Caratteri diversi implicano anche spazi
diversi. Di sera, soprattutto prima di
Margherita, mio marito, appassionato
di tecnologia, si divertiva a passare ore
giocando con i videogiochi, io invece
scrivevo e leggevo, ognuno ha i suoi
hobby, ma al primo posto adesso c’è
Margherita, e Luca è anche un bravo
mammo, rinuncia alla pausa pranzo
per il bagnetto.
Insomma nessun difetto?
Razionale, ma poco pratico, per lui apparecchiare
il tavolo è un’operazione
piuttosto complessa. Diciamo che siamo
diversi e complementari.
Precari o assunti?
Io giornalista freelance, precariato e
pochi soldi, ma anche la possibilità di
dedicarmi a mia figlia portando avanti
i miei progetti. Invece Luca assunto,
anche qui diversi.
Un desiderio?
Quando vediamo una coppia di vecchietti
al parco mano nella mano che
si guardano teneramente, speriamo di
diventare così anche noi, circondati da
una tribù di figli e nipoti.
Di te bambina cosa ricordi con affetto?
La casa di Paraggi, le uscite in mare
a pescare e fare snorckling con le mie
due sorelle, i racconti della mamma,
quando era a Buckingham Palace per
occuparsi di eventi e aveva ricevuto da
un suo ammiratore come regalo una
ciocca di capelli, erano del principe
Andrea, allora non ancora ventenne,
ma non c’era stato niente da fare, lei
poi ha scelto papà Carlo Cameli.
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