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Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

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alla percentuale “ameri<strong>ca</strong>na” del 30%<br />

del budget, è stata destinata una<br />

quota rilevante di energie intellettuali<br />

e finanziarie per le manifestazioni<br />

culturali. E, soprattutto, si è insistito<br />

affi nché la comuni<strong>ca</strong>zione fosse parte<br />

integrante del progetto e non apposta<br />

al termine di esso. Dall’indagine<br />

Eurisko, che abbiamo commissionato<br />

nel 2000 per esplorare le percezioni e le<br />

attese dei fruitori dell’offerta culturale<br />

lo<strong>ca</strong>le, emerge che il gradimento è<br />

superiore a quanti effettivamente<br />

partecipano alle iniziative. Quindi<br />

che il gradimento è espresso anche<br />

da chi sta a <strong>ca</strong>sa». Ecco i risultati di<br />

una comuni<strong>ca</strong>zione intelligente e non<br />

“nasometri<strong>ca</strong>”, funzionale e strutturata.<br />

Non accessoria.<br />

Il coraggio di rompere gli schemi.<br />

«Abbiamo sviluppato un metodo<br />

seriale di presentazione dell’arte, dei<br />

“format” basati sulla scomposizione<br />

dei tradizionali modelli (il concerto, la<br />

mostra, la visita museale), per offrire<br />

momenti d’incontro diversi, lontani<br />

dalla ritualità, accompagnati dalla<br />

narrazione di esperti. A Bolzano non<br />

siamo interessati ai “grandi eventi”,<br />

alla spettacolarizzazione degli effetti<br />

multimediali. Il nostro metodo nasce<br />

dalla rifl essione su quello che è stato<br />

chiamato “il paradosso della cultura”,<br />

che vive del nuovo, ma dove tutti<br />

accorrono per vedere le cose che già<br />

conoscono e solo pochi si sforzano<br />

di <strong>ca</strong>pire quello che non conoscono.<br />

Per abbattere il cosiddetto “costo<br />

di attivazione” serve il coraggio di<br />

rompere gli schemi e raccontare la<br />

magia dell’arte», riprende. Mentre la<br />

prati<strong>ca</strong> dell’evento è diventata tanto<br />

diffusa da essere inquinata. L’evento<br />

ha un immediato ed evidente impatto<br />

mediatico, ciò che spesso cer<strong>ca</strong>no i<br />

politici, magari al termine dei loro<br />

mandati. Al contrario, rivalutazione<br />

dell’esistente o percorsi mirati colpiscono<br />

fasce minori di utenti-elettori.<br />

«Ci piace molto il sistema che abbiamo<br />

sviluppato sulle “interconnessioni degli<br />

interessi”, attraverso l’organizzazione<br />

di iniziative che potessero affascinare<br />

gli appassionati di diversi settori del<br />

tempo libero – spiega Lampis –: non<br />

solo cultura ma sport, salute, turismo,<br />

spettacolo... ne è venuto fuori uno<br />

spic<strong>ca</strong>to attac<strong>ca</strong>mento al territorio,<br />

a partire dalla conoscenza della<br />

storia lo<strong>ca</strong>le e del folclore, per più<br />

di un quarto della popolazione». Un<br />

risultato fondamentale per enti come<br />

regione e provincia.<br />

«Manifesti dal titolo “Cultura offresi”<br />

distribuiti <strong>ca</strong>pillarmente, soprattutto<br />

nei nuovi insediamenti urbani, con<br />

una prassi fi no ad allora tipi<strong>ca</strong> della<br />

grande distribuzione alimentare –<br />

continua –. Successive <strong>ca</strong>mpagne che<br />

miravano da una parte alla generi<strong>ca</strong><br />

stimolazione dei consumi culturali e<br />

dall’altra provvedevano a informare<br />

su nomi, indirizzi e opportunità<br />

offerte. Le scelte grafiche, i visual,<br />

erano volutamente sgraziate, spesso<br />

ripercorrevano lo schema della pubblicità<br />

commerciale, vuoi nel fi lone,<br />

molto in voga alla fine degli anni<br />

Novanta, connesso al benessere del<br />

corpo, con headline quali “la cultura<br />

allunga la vita” o la passione per<br />

PRESENTAZIONE<br />

le diete “Misura la qualità della tua<br />

vita…non dimenti<strong>ca</strong>re di allenare<br />

anche la tua mente…vai a teatro,<br />

in bibliote<strong>ca</strong>, scopri l’arte, partecipa<br />

alle iniziative culturali”. O, ancora,<br />

utilizzando le immagini della telefonia<br />

mobile con il timore per le radiazioni:<br />

“Costo zero-Cultura: solo vantaggi<br />

per la testa”, o la compulsione per gli<br />

investimenti dei propri risparmi con la<br />

<strong>ca</strong>mpagna “Costruisci te stesso: investi<br />

in cultura!”». Ma la pubblicità oltre<br />

che fondarsi su creatività azzec<strong>ca</strong>te<br />

che, come in questi <strong>ca</strong>si, si richiamano<br />

all’immaginario collettivo con un<br />

tocco di ironia, è importante pianifi chi<br />

la distribuzione sui mezzi più adeguati,<br />

in grado di parlare a tutto il mer<strong>ca</strong>to<br />

obiettivo.<br />

«Per arrivare anche a coloro che<br />

l’indagine dell’Eurisko aveva defi nito i<br />

“Casa-lavoro-tv” (il 20% della popolazione),<br />

si è utilizzato anche il<br />

mezzo televisivo. In primo luogo<br />

commissionando alle tv commerciali<br />

servizi sulle manifestazioni culturali.<br />

«Per arrivare anche ai cosiddetti “Casa-lavoro-tv” si è utilizzato<br />

anche il mezzo televisivo. In primo luogo commissionando<br />

alle tv commerciali servizi sulle manifestazioni culturali»<br />

Successivamente si è avviata la produzione<br />

di una serie di programmi a<br />

basso costo, della durata di quindici<br />

minuti, sia descrittivi del panorama<br />

culturale lo<strong>ca</strong>le sia con l’intento di fare<br />

didatti<strong>ca</strong> sulla storia dell’arte contemporanea,<br />

raccontata dal direttore<br />

del museo cittadino coadiuvato da<br />

testimonianze di artisti – dice Lampis<br />

–. Il tutto utilizzando un linguaggio<br />

divulgativo. I programmi venivano<br />

trasmessi a immediato ridosso dei<br />

telegiornali per raggiungere il più vasto<br />

audience. Sul fronte promozionale, si<br />

è pensato di trattare tali trasmissioni<br />

al pari di qualunque altro evento<br />

culturale: le persone erano invitate a<br />

sintonizzarsi tramite il nostro consueto<br />

mailing, con lo<strong>ca</strong>ndine e annunci<br />

sulla stampa, allo stesso modo con<br />

cui invitiamo a un vernissage.<br />

Anche forme insolite di comuni<strong>ca</strong>zione<br />

sono state parallelamente<br />

utilizzate per attirare l’attenzione del<br />

pubblico meno ricettivo ai tradizionali<br />

media: per esempio, la promozione<br />

del festival di danza nelle discoteche<br />

e nelle palestre oppure i venditori<br />

pakistani di rose nei ristoranti che<br />

reclamizzano conferenze ac<strong>ca</strong>demiche<br />

sulle nuove culture, magari sulle realtà<br />

indù o islamiche. Particolare successo<br />

hanno riscosso gli approcci ai pubblici<br />

giovanili: sono stati formati gruppi di<br />

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