11.06.2013 Views

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il nome “Les Chances de l’Art” è una insegna<br />

mantenuta nel tempo...<br />

“Ho mantenuto per motivi affettivi e per il<br />

riconoscimento del lavoro svolto con così tanta<br />

dedizione da mio padre il nome Les Chances<br />

de l’Art. Nel suo signifi<strong>ca</strong>to “Le possibilità<br />

dell’arte” si rivela del resto oggi più che mai<br />

attuale e pertinente ad un panorama artistico<br />

così eterogeneo. Infatti oggi assistiamo ad una<br />

situazione artisti<strong>ca</strong> che si dirama nelle più<br />

diverse direzioni”.<br />

Una galleria “decentrata”, rispetto alla<br />

consueta collo<strong>ca</strong>zione strategi<strong>ca</strong> nei centri<br />

storici...<br />

“Va detto che la galleria non è un semplice<br />

negozio, pertanto in questo <strong>ca</strong>so non parlerei di<br />

ubi<strong>ca</strong>zioni strategiche. La sua “vetrina”, per così<br />

dire, non è quella che si affaccia sulla strada,<br />

bensì la sua attività. L’attività è la vera vetrina<br />

della galleria. Il pubblico che frequenta i luoghi<br />

dell’arte, li raggiunge infatti non <strong>ca</strong>sualmente,<br />

ma con la fi nalità di visitare proprio “quella”<br />

mostra; senza pensare che oggi il sito web della<br />

galleria è già una importante vetrina che non<br />

richiede spostamenti. La galleria può essere<br />

visitata in qualsiasi momento da un pubblico<br />

anche lontano. È altrettanto vero che nelle<br />

grandi città, in Italia come all’estero, le gallerie<br />

tendono a spostarsi in zone decentrate e questo<br />

per problemi logistici o per acquisire spazi più<br />

adeguati ad esporre il contemporaneo”.<br />

Dopo la scomparsa di tuo padre, c’è stata<br />

una pausa di transizione?<br />

“Non c’è stata nessuna pausa. L’attività è<br />

proseguita, inizialmente portando a termine<br />

i programmi di mio padre, consentendomi<br />

così di prendere visione e reale contatto con i<br />

vari aspetti dell’attività che sino allora avevo<br />

seguito, grazie alla sensibile guida di mio padre,<br />

in modo così bello, ma anche spensierato.<br />

Contemporaneamente ho lavorato a nuovi<br />

progetti e ho realizzato le mie prime mostre,<br />

fra le quali mi piace ricordare - e questo parte<br />

ufficialmente dal 1991- la mostra dedi<strong>ca</strong>ta<br />

a Fortunato Depero: una mostra che ha<br />

sicuramente lasciato un segno. Altra mostra<br />

importante è stata quella dedi<strong>ca</strong>ta a Franz<br />

Lenhart con una collezione di opere dagli anni<br />

‘30 al ‘90. Voglio ricordare, inoltre, la mostra<br />

dedi<strong>ca</strong>ta a Mario Schifano. Poi sono seguite<br />

I PROTAGONISTI<br />

altre esposizioni non meno importanti, ma<br />

sarebbe troppo lungo elen<strong>ca</strong>rle”.<br />

Quali sono state le novità, le trasformazioni<br />

più incisive di questi ultimi tempi?<br />

“I <strong>ca</strong>mbiamenti che si sono profi lati in quest’ultimo<br />

decennio - basti pensare alle comuni<strong>ca</strong>zioni<br />

con Internet - hanno interessato<br />

tutti i settori compreso quello dell’arte. In<br />

più specifi co le istituzioni come i musei e, nel<br />

privato, le gallerie. Questo ed altri importanti<br />

<strong>ca</strong>mbiamenti sono coincisi con l’inizio della<br />

mia attività ed hanno richiesto un impegno<br />

riorganizzativo volto ad attualizzare la galleria.<br />

Le particolari condizioni, sto parlando degli<br />

anni ‘90, di un programma artistico assai<br />

eterogeneo, in continua e veloce evoluzione,<br />

hanno stimolato il mio interesse spingendomi<br />

ad operare scelte, che pur attingendo alla per<br />

me preziosa esperienza di mio padre, si sono<br />

da subito distinte”.<br />

Puoi descrivere, in modo semplice, la tua<br />

linea di conduzione della galleria?<br />

“La galleria ha assunto un profi lo <strong>ca</strong>ratterizzato<br />

da un programma annuale di mostre volte a<br />

presentare le opere di artisti che per concetti,<br />

modalità di espressione e personalità, si siano<br />

distinti sulla scena contemporanea. Al centro<br />

della programmazione annuale, due le mostre<br />

dedi<strong>ca</strong>te ad artisti storicizzati, un appuntamento<br />

fi sso e importante, un fi lo logico che proseguo e<br />

ho tutta l’intenzione di proseguire. Eventi di più<br />

breve durata riguardano invece performances<br />

o la presentazione di particolari installazioni. Le<br />

mie scelte contemplano le diverse espressioni<br />

artistiche fi no a quelle più recenti. Quelle cioè<br />

che riguardano installazioni, video, fotografi a.<br />

Ogni mostra viene realizzata con un progetto<br />

specifi co per la galleria ed è accompagnata da<br />

un <strong>ca</strong>talogo che curo personalmente affi dando<br />

l’introduzione a critici e-o curatori che seguono<br />

il lavoro dell’artista in questione. Diffi cile ora<br />

fare una <strong>ca</strong>rrellata completa dei nomi degli<br />

artisti, facendo anche una distinzione tra i<br />

generi. Per quanto riguarda la pittura posso<br />

citare alcuni nomi di artisti che ho preso<br />

in considerazione e che hanno dato vita<br />

alla galleria, come Ric<strong>ca</strong>rdo Li<strong>ca</strong>ta che ha<br />

segnato gli inizi della mia attività, poi il già<br />

citato Mario Schifano, Giovanni Frangi, Keith<br />

Haring, Pablo Echaurren, Tommaso Cascella,<br />

53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!