11.06.2013 Views

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

Scripta Manent 2004 (PDF, ca 3 MB) - Rete Civica dell'Alto Adige

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

162<br />

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE LINGUISTICA<br />

dell’Alto <strong>Adige</strong> che indossavano sarafan e<br />

kokoshnik, il tipico abito e l’alto copri<strong>ca</strong>po.<br />

Danza e musi<strong>ca</strong>, grandi passioni dei russi,<br />

hanno animato il momento inaugurale, con<br />

un omaggio a Stravinskij e al suo “Uccello<br />

di fuoco”, alla presenza di un pubblico<br />

numerosissimo e attento.<br />

Grande spazio è stato ovviamente dato alla<br />

lingua, con i workshop “Il sogno di Cirillo”<br />

curati da Natalia Fefelova e Yana Akulova,<br />

docenti esperte nell’insegnamento del russo agli<br />

stranieri: un coinvolgente excursus attraverso<br />

la scrittura che di San Cirillo porta il nome,<br />

l’evoluzione della lingua russa da Pushkin<br />

ai giorni nostri, la fi losofi a del colore presso<br />

i russi (“rosso” viene dalla stessa radice di<br />

“bello”), fi no ad un virtuale viaggio lungo la<br />

Transiberiana, da Mos<strong>ca</strong> a Vladivostok, per<br />

conoscere le tante Russie e vincere i pregiudizi<br />

più diffusi.<br />

Molte le conferenze<br />

per presentare alcuni<br />

degli infiniti volti<br />

della Russia: dalla letteratura<br />

ai compositori<br />

russi in Italia,<br />

all’arte, all’epos, fi no<br />

alla tavola rotonda<br />

dedi<strong>ca</strong>ta all’attualità,<br />

moderata da Mauro<br />

Martini dell’Università<br />

di Trento, con la produzione<br />

letteraria più recente a far da specchio<br />

di una Russia che si sta ormai lasciando alle<br />

spalle il “disgelo” e la difficile transizione.<br />

D’alto livello gli esperti presenti, iniziando<br />

da Sergio Pes<strong>ca</strong>tori dell’Università di Verona<br />

con Edgardo Tito Saronne dell’Università<br />

di Bologna.<br />

E ancora altre proposte in questo “spicchio<br />

di Russia”: come l’angolo dei libri in lingua<br />

originale o le bellissime immagini frutto<br />

dei viaggi di un grande fotografo, Walter<br />

Porzio, che facevano pensare ai contrasti che<br />

ancora permangono nella Russia d’oggi, o i<br />

<strong>ca</strong>rtoni animati ispirati alle grandi fi abe e i<br />

documentari. Né poteva man<strong>ca</strong>re l’ottimo tè<br />

russo sorbito ac<strong>ca</strong>nto al samovar fumante.<br />

E ancora i “lubki”, le stampe popolari che<br />

conobbero grande diffusione nella Russia<br />

contadina e operaia, vivacemente colorati, così<br />

come coloratissime ed allegre erano le statuette<br />

di Dymkovo esposte, nate per festeggiare<br />

ritualmente l’arrivo della primavera e passate<br />

in seguito a raccontare la vita rurale, le fi ere<br />

ed i mer<strong>ca</strong>ti.<br />

Imman<strong>ca</strong>bile la matrioshka, ha accompagnato<br />

sotto varie forme l’iniziativa, classi<strong>ca</strong> ma<br />

anche ipermoderna nella comuni<strong>ca</strong>zione e<br />

nell’allestimento.<br />

L’atmosfera russa diventava particolarmente<br />

tangibile nelle esibizioni dei clown, amatissimi<br />

in Russia, e nelle favole che parlavano di<br />

fanciulle di neve o di valorosi guerrieri che<br />

sorgono dal mare. Favole che vengono dalla<br />

tradizione, sì, ma anche dalla penna di un<br />

Pushkin o di un Tolstoj.<br />

E Tolstoj lo si è ritrovato assieme a Cajkovskij<br />

con i racconti ed i brani musi<strong>ca</strong>li scritti per i<br />

ragazzi, eseguiti dagli allievi del Conservatorio<br />

Monteverdi. Romanze e brani per chitarra o<br />

per bajan (la fi sarmoni<strong>ca</strong> russa) sono stati<br />

protagonisti di altri spazi musi<strong>ca</strong>li.<br />

La musi<strong>ca</strong> popolare ha accompagnato invece<br />

il balagancik: il teatrino dei saltimbanchi<br />

che animava le piazze dei mer<strong>ca</strong>ti e le<br />

fi ere, con artisti girovaghi imman<strong>ca</strong>bilmente<br />

accompagnati dall’orso, “zio Misha”, e dalla<br />

<strong>ca</strong>pretta “koza”, oggi interpretati da persone<br />

travestite. Una manifestazione così viva, così<br />

intensa, non poteva rimanere chiusa dentro il<br />

Centro Trevi: ecco che il balagancik è uscito<br />

sulla strada attraversando il centro di Bolzano<br />

e proprio come un tempo, ha regalato una<br />

<strong>ca</strong>s<strong>ca</strong>ta di musi<strong>ca</strong> a chi passava.<br />

Nella parte dei saltimbanchi i Poselje di<br />

Pietroburgo che suonano un’infinità di<br />

strumenti tradizionali e si rifanno alla musi<strong>ca</strong><br />

dei cosacchi. Durante la serata fi nale, in un<br />

teatro comunale di Gries tutto esaurito, hanno<br />

mostrato quanta musi<strong>ca</strong> è nascosta dentro un<br />

cucchiaio di legno o in un bicchiere o perfi no<br />

una sega da bos<strong>ca</strong>ioli.<br />

Chiuse le giornate al Centro Trevi, ci si è<br />

spostati a Merano, per far conoscere una<br />

pagina di storia lo<strong>ca</strong>le poco nota: il dolce clima<br />

della città attirò anche turisti russi e alla fi ne<br />

dell’Ottocento qui sorse una “Casa russa”, con<br />

la sua bibliote<strong>ca</strong> che ancor oggi sopravvive,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!