Diritto di parola - Libertà Civili
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Il confine degli Stati<br />
inteso anche come filtro<br />
protettivo per selezionare,<br />
ammettere o respingere<br />
quanti vengono da fuori<br />
Immigrazione<br />
e <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza:<br />
il paradosso storico<br />
della vicenda europea<br />
L’ambiguità dell’approccio seguito dalle nazioni<br />
del Vecchio Continente, strette fra la necessità<br />
<strong>di</strong> dare concretezza al principio delle pari<br />
opportunità e la tentazione, sempre presente,<br />
<strong>di</strong> ridurre i migranti al rango <strong>di</strong> “lavoratori ospiti”<br />
<strong>di</strong> Laura Zanfrini<br />
Università Cattolica <strong>di</strong> Milano - Responsabile settore Economia e Lavoro<br />
della fondazione Ismu<br />
“Pensare l’immigrazione significa pensare lo Stato ed è lo<br />
Stato che pensa se stesso pensando l’immigrazione” (Sayad,<br />
1996: 9-10). Con questa celebre affermazione, un grande<br />
compianto stu<strong>di</strong>oso d’origine algerina, Abdelmalek Sayad, ci<br />
ha resi edotti <strong>di</strong> come l’immigrazione rappresenti il limite dello<br />
Stato nazionale che, per esistere, si è dato delle frontiere<br />
nazionali e si è dotato dei criteri necessari<br />
per <strong>di</strong>scriminare tra i citta<strong>di</strong>ni e gli altri. Lungo<br />
il processo storico <strong>di</strong> formazione degli Statinazione,<br />
infatti, proprio lo sviluppo delle<br />
politiche <strong>di</strong> governo e controllo dei flussi<br />
migratori, da un lato, e delle legislazioni in<br />
materia <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, dall’altro, ha conferito<br />
al concetto <strong>di</strong> confine il suo significato<br />
contemporaneo: oltre a delimitare il territorio<br />
in cui si esercita l’autorità statuale, i confini<br />
funzionano da “filtri” per selezionare, ammettere o respingere<br />
coloro che, pur non essendo citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un determinato Stato,<br />
aspirano a risiedere e lavorare in esso (Wimmer et al., 2003)<br />
e a godere, in tutto o in parte, dei <strong>di</strong>ritti e dei privilegi riconosciuti<br />
ai citta<strong>di</strong>ni.<br />
Per altro verso, è proprio con l’accelerazione che il fenomeno<br />
delle migrazioni internazionali ha conosciuto negli ultimi decenni,<br />
insieme all’evoluzione dei caratteri “qualitativi” delle comunità<br />
immigrate – che possiamo sintetizzare nella trasformazione <strong>di</strong><br />
una popolazione <strong>di</strong> “lavoratori ospiti” in una presenza stabile<br />
ed eterogenea, con una crescente incidenza delle cosiddette<br />
2011 marzo -aprile<br />
Citta<strong>di</strong>nanza<br />
libertàcivili<br />
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