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Diritto di parola - Libertà Civili

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Le metodologie geografiche applicate allo stu<strong>di</strong>o delle migrazioni<br />

collettivo. La governance si profila, dunque, come modalità <strong>di</strong><br />

azione adeguata anche nelle questioni sollevate dall’immigrazione<br />

dal momento che il suo obiettivo è la costituzione <strong>di</strong> tavoli <strong>di</strong><br />

concertazione dove, più che la gerarchia delle competenze<br />

previste, conta la costruzione degli interessi in gioco, delle attese<br />

e delle intenzionalità espresse dai <strong>di</strong>versi soggetti.<br />

In tale contesto l’analisi territoriale permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i<br />

gruppi sociali, gli attori e i <strong>di</strong>versi interessi messi in campo per<br />

elaborare una strategia comune; <strong>di</strong> proporre all’esterno, nei<br />

confronti degli attori istituzionali, una rappresentazione collettiva<br />

<strong>di</strong> tale strategia; infine, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli aspetti territoriali<br />

nella loro funzione non tanto <strong>di</strong> localizzazione ma <strong>di</strong> territorialità.<br />

Diventa cruciale sostenere il ruolo delle associazioni che<br />

esprimono la cultura <strong>di</strong> ciascun gruppo e assumerle quali attori<br />

autorevoli nell’attuazione della governance. Difatti, queste forme<br />

associative costituiscono una grande potenzialità nella partecipazione<br />

ai tavoli <strong>di</strong> concertazione dal momento che il loro<br />

sistema <strong>di</strong> rappresentanza è composto da soggetti che richiamano<br />

ruoli autorevoli nella comunità <strong>di</strong> partenza oppure, avendo<br />

concluso il progetto migratorio, hanno acquisito l’autorevolezza<br />

necessaria a rappresentare tutta la comunità.<br />

Infine, va specificato che tali associazioni possono relazionarsi<br />

con organismi presenti nel territorio, che esprimono a loro<br />

volta l’esigenza <strong>di</strong> rafforzare i legami tra comunità locale e P. A.,<br />

come le associazioni <strong>di</strong> quartiere citta<strong>di</strong>ne o quelle che abbiano<br />

capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con la comunità immigrata.<br />

4. Conclusioni<br />

Tale proposta operativa, naturalmente, presenta tutti i limiti<br />

dovuti all’innovazione e al cambiamento e la sua vali<strong>di</strong>tà potrà<br />

essere verificata solo sul campo. D’altra parte l’allarmismo con<br />

cui le istituzioni locali e nazionali stanno affrontando il tema<br />

della convivenza con le comunità immigrate mostra l’esigenza<br />

<strong>di</strong> pensare nuove strategie operative.<br />

Tra<strong>di</strong>zionalmente il nostro Paese non ha dovuto affrontare<br />

emergenze interne o interferenze politiche sulle modalità <strong>di</strong><br />

gestione <strong>di</strong> tale convivenza, perché le <strong>di</strong>mensioni del fenomeno<br />

sono state a lungo contenute e la ricaduta politica della loro azione<br />

trascurata, ancorché trascurabile. Ora si è aperta una nuova<br />

stagione a cui conviene guardare con attenzione ma anche con<br />

ottimismo. Intraprendere la via della conoscenza sull’Altro non può<br />

condurre che a un arricchimento e dotarsi <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> gestione,<br />

per quanto la situazione possa apparire complessa, non può<br />

che garantire il buon esito della sfida in cui siamo immersi.<br />

2011 marzo -aprile<br />

La ricerca<br />

libertàcivili<br />

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