Pesci e Stagioni in Emilia-Romagna - Strada del Pesce
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La pesca <strong>del</strong>le poveracce; primi<br />
anni ’50 <strong>del</strong> Novecento<br />
(Archivio fotografi co, Centro<br />
Culturale Polivamente di Cattolica)<br />
La pesca <strong>del</strong>le poveracce con la battana<br />
Vidi più di una volta a settembre uscire per le poveracce le piccole battane,<br />
tutte nere, rimaste a cuocere nel sole durante l’estate a pancia all’<strong>in</strong>sù e che<br />
ora il calafato a rimesso <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e ... Vi salgono <strong>in</strong> tre, solitamente un uomo<br />
e due ragazzi. A forza di remi la portano a qualche cent<strong>in</strong>aio di metri dalla<br />
costa; qui buttano l’ancora, una grossa ancora di ferro a quattro marre, la<br />
corda <strong>del</strong>l’ancora è legata a un verricello, un’altra corda fi nisce a un gavitello<br />
di sugheri con una banderuola nera che <strong>in</strong>dica il luogo dove l’ancora ha dato<br />
fondo.<br />
La barca si allontana dall’ancora per quando lo permette la lunghezza <strong>del</strong><br />
cavo – forse duecento metri – allora i due ragazzi si mettono al verricello e<br />
l’uomo butta <strong>in</strong> acqua il palo con la cesta (ad un lungo palo è applicata una<br />
cesta di ferro, dalle fi tte pareti di rete metallica, aperta da un lato).<br />
Strisciando sul fondo e sprofondando la cesta raccoglie poveracce e sabbia,<br />
che poi per il movimento <strong>del</strong>l’acqua riesce. Tirata dal cavo che si avvolge al<br />
verricello la barca ritorna fi n sopra l’ancora. Si issa la cesta entrobordo, rovesciandone<br />
il carico nella barca, e si ricom<strong>in</strong>cia da un’altra parte, e così di<br />
seguito, avanti e <strong>in</strong>dietro, come i tanti raggi di una ruota, <strong>in</strong>torno all’ancora.<br />
... E’ un lavoro faticoso. Poi le donne vendono le poveracce al mercato o alla<br />
fabbrica <strong>del</strong>le conserve: vanno a piedi con il carico, un sacco di settanta o<br />
ottanta chili sul manubrio <strong>del</strong>la bicicletta.<br />
Così alcune di loro salivano fi no a San Mar<strong>in</strong>o, perché li si vendevano, prima<br />
<strong>del</strong>la guerra, a dieci centesimi il chilo più che altrove.<br />
Lorenzo Camusso, 1950<br />
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