Oltre il dolore Le cure palliative ai pazienti terminali - Friuli Occidentale
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GRADO DI<br />
EVIDENZA<br />
C<br />
B<br />
C<br />
A<br />
Ut<strong>il</strong>izzo degli oppioidi per <strong>il</strong> trattamento del <strong>dolore</strong> neoplastico<br />
di intensità da moderata a severa<br />
Inizio della terapia e aumento della dose con la morfina orale<br />
Si consiglia inizialmente un trattamento con 5-10 mg di morfina per os (morfina<br />
solfato sciroppo - disponib<strong>il</strong>e nella concentrazione di 2 mg/ml – o soluzione<br />
orale – concentrazione 20 mg/ml) ad intervalli di 4 ore, tranne nei casi<br />
in cui vi siano controindicazioni; una dose doppia può essere data al paziente<br />
prima di andare a letto.<br />
Successivamente la dose di oppioide per ogni paziente dovrebbe essere<br />
aumentata in modo progressivo (“titrata”) fino a raggiungere la massima analgesia<br />
e i minimi effetti collaterali; <strong>il</strong> “titraggio” va condotto con l’aumento<br />
della dose di 5-10 mg ogni 4 ore.<br />
Se possib<strong>il</strong>e la “titrazione” dovrebbe essere attuata con una preparazione di<br />
morfina “pronta” per os (morfina solfato in sciroppo o soluzione orale) oppure<br />
morfina cloridrato somministrab<strong>il</strong>e per via sottocutanea.<br />
Una volta raggiunto <strong>il</strong> controllo del <strong>dolore</strong> con l’uso della morfina “pronta” si<br />
consiglia di convertire la dose giornaliera definita nella relativa dose di morfina<br />
“ritardo” suddivisa in 2 somministrazioni giornaliere.<br />
NOTE ESPLICATIVE<br />
La sintomatologia deve essere valutata ogni 4 ore e se non ha <strong>il</strong> controllo del <strong>dolore</strong>, e necessario<br />
aumentare <strong>il</strong> dosaggio della morfina pronta; tale procedura deve essere ripetuta sino al controllo<br />
e alla stab<strong>il</strong>izzazione della sintomatologia.<br />
Il dosaggio deve essere personalizzato e definito in base alla sintomatologia di ogni paziente<br />
valutando attentamente gli effetti collaterali (nausea, vomito, sedazione e ritenzione iacuta dell’urina).<br />
Il trattamento con morfina, causando sempre inevitab<strong>il</strong>i stipsi, va di regola accompagnato<br />
all’uso regolare di lassativi. L’insufficienza renale acuta può moltiplicare numero e gravità<br />
degli effetti collaterali.<br />
Trascorse 24 ore dal raggiungimento dell’analgesia, <strong>il</strong> trattamento deve essere convertito in<br />
quello della morfina “ritardo” suddividendo <strong>il</strong> dosaggio complessivo delle ultime 24 ore in 2<br />
somministrazioni.<br />
Nel passaggio dalla terapia orale a quella e.v. o sottocutanea (s.c.) la quantità giornaliera complessiva<br />
va suddivisa per 3: cioè se la posologia totale è 200 mg/die per os, l’equivalente posologia<br />
e.v. sara di 60/70 mg e.v. s.c. al dì.<br />
Con <strong>il</strong> progredire della malattia e la relativa difficoltà nel reperire gli accessi venosi la miglior<br />
via di somministrazione parenterale è la via s.c. ut<strong>il</strong>izzando anche la pompa di infusione sottocutanea<br />
di lunga durata (farfallina sottocute fac<strong>il</strong>e da inserire).<br />
Il tempo ut<strong>il</strong>e per ottenere l’analgesia selettiva (migliorare ‘effetto antalgico con i minori effetti<br />
collaterali) è di circa una settimana mantenendo stab<strong>il</strong>i i dosaggi giornalieri di morfina<br />
B O O K S E I 79<br />
Linee guida<br />
Controllo<br />
del <strong>dolore</strong><br />
nel paziente<br />
neoplastico