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Anno 123 - N. 3 - Marzo 2007

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» Sono<br />

La Madonna di Pompei nel Mondo<br />

trascorsi due anni, da<br />

quando il Vescovo di Pompei,<br />

Mons. Carlo Liberati, mi ha<br />

nominato responsabile della<br />

«Missione Mariana del Rosario»,<br />

compito che, malgrado la mia<br />

pochezza, ho cercato sempre di<br />

realizzare al meglio.<br />

Posso testimoniare, con profonda<br />

commozione, che l’esperienza fatta<br />

in questo periodo è stata quella, non<br />

In Brasile e in Argentina<br />

sulle orme di Maria<br />

di portare, ma di accompagnare<br />

l’«Icona Pellegrina della Madonna»,<br />

dove lei ha voluto.<br />

È lei, infatti, la Madre del Signore,<br />

la più tenera fra le madri, che ha<br />

ispirato le mie scelte, che ha guidato<br />

i miei passi, che ha sostenuto la fede<br />

e l’entusiasmo di quanti si sono<br />

immersi in questa grande e<br />

straordinaria avventura della<br />

missionaria.<br />

È con questo spirito che, tra il 14<br />

e il 30 novembre 2006, mi sono<br />

recato in Brasile prima e in Argentina<br />

poi, alla ricerca, in quelle terre<br />

lontane, della devozione alla<br />

Madonna del Rosario di Pompei,<br />

che i nostri connazionali emigrati<br />

portarono con sé e diffusero nei nuovi<br />

territori, quando, per mancanza di<br />

lavoro e di prospettive per il futuro,<br />

lasciarono le loro case, la propria<br />

terra, i propri cari e partirono alla<br />

ricerca di un avvenire migliore, che,<br />

purtroppo, non sempre hanno trovato.<br />

Ho condiviso questa esperienza<br />

missionaria con alcuni amici<br />

sacerdoti: don Giuseppe Esposito di<br />

Pompei, don Paolo D’Ambrosio,<br />

parroco e rettore del santuario della<br />

Madonna di Viggiano, patrona della<br />

Lucania, anch’egli in visita ad alcune<br />

comunità legate al suo santuario,<br />

accompagnato da don Antonio<br />

Arenella, parroco di Ruoti (PZ),<br />

e don Mario Galasso, Cappellano<br />

dell’ospedale di Potenza.<br />

Fin dai primi momenti del nostro<br />

arrivo in Brasile abbiamo costatato la<br />

grande povertà di questa terra.<br />

Tutto ciò che per noi è fin troppo<br />

scontato, come ad esempio un<br />

bicchier d’acqua, per i brasiliani,<br />

invece, è dono prezioso del Signore.<br />

Ho capito che quando noi europei<br />

parliamo delle «favelas», di povertà<br />

e di precarietà, non immaginiamo<br />

nemmeno lontanamente ciò di cui<br />

stiamo parlando.<br />

In quella parte del mondo, purtroppo<br />

non l’unica, la povertà è davvero<br />

grande: le strade sono solo sterrate,<br />

le baracche, fatte di lamiera e<br />

cartone, fungono da casa e in pochi<br />

metri quadrati sono costrette<br />

a vivere tante persone,<br />

per non parlare delle condizioni<br />

igieniche e della pochezza del cibo.<br />

Grazie ai Padri Discepoli, fondati<br />

da don Giovanni Minozzi e don<br />

Giovanni Semeria, che ci hanno<br />

ospitato con estrema cordialità nella<br />

loro casa di San Paolo, abbiamo<br />

SAN PAOLO<br />

DEL BRASILE.<br />

La chiesa di “Nossa<br />

Senhora do Rosario<br />

de Pompeia”.<br />

In alto e in basso,<br />

due scorci della<br />

Città: la modernità<br />

dei grattacieli<br />

e la povertà<br />

delle “favelas”.<br />

A destra, i nostri<br />

amici con alcuni<br />

sacerdoti della<br />

Congregazione<br />

dei Padri Discepoli<br />

davanti al Santuario<br />

Nazionale Mariano<br />

di “Nossa Senhora<br />

Aparecida”.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 12 –<br />

ANNO <strong>123</strong> - N. 3 - <strong>2007</strong> [108]<br />

» La Madonna di Pompei nel Mondo<br />

visitato il Santuario Nazionale<br />

«Nossa Senhora Aparecida» dove, a<br />

maggio, si svolgerà la V Conferenza<br />

Generale dell’Episcopato latino<br />

americano. Abbiamo potuto costatare,<br />

visitando diverse comunità, che la<br />

missione esige un notevole impegno<br />

spirituale, fisico e organizzativo.<br />

Basti pensare, ad esempio, che ad<br />

un’unica parrocchia fanno capo<br />

trenta, se non quaranta, comunità<br />

cristiane, l’equivalente di una diocesi<br />

in Italia. Sui volti e negli occhi di<br />

quanti abbiamo incontrato nelle<br />

comunità abbiamo raccolto la gioia<br />

dell’essere cristiani, la cura con cui<br />

preparano e celebrano l’Eucaristia,<br />

l’entusiasmo e la vivacità delle loro<br />

liturgie e dei canti eseguiti.<br />

Recandoci a San Paolo, con sorpresa,<br />

fin dalle indicazioni stradali abbiamo<br />

letto sui cartelli un nome familiare:<br />

«Pompeia». Man mano che ci<br />

avviciniamo, notiamo che un intero<br />

quartiere reca questa denominazione:<br />

dal meccanico alla locanda, da un<br />

qualsiasi esercizio commerciale al<br />

nome di una strada, fino alla chiesa<br />

parrocchiale dedicata a «Nossa<br />

Senhora do Rosario de Pompeia».<br />

Ci sentiamo a casa, grazie all’amore<br />

dei nostri emigrati che hanno diffuso<br />

la devozione alla nostra Madonna.<br />

Ci affrettiamo ad entrare in chiesa.<br />

Al centro, in alto, c’è una statua della<br />

Madonna di Pompei (foto in alto).<br />

Sui lati, vetrate istoriate, che<br />

mostrano il beato Bartolo Longo e il<br />

Santuario di Pompei. La chiesa,<br />

situata in uno dei quartieri più grandi<br />

di San Paolo, è affidata alla cura<br />

pastorale dei Padri Camilliani, molto<br />

impegnati, peraltro, in una grande<br />

struttura ospedaliera che sorge proprio<br />

nei pressi della chiesa. Qui, abbiamo<br />

incontrato Padre Giovanni Inocente,<br />

il vicario parrocchiale (il parroco era<br />

assente per motivi di salute) che è<br />

stato ben lieto di riceverci e di<br />

iniziare un rapporto di amicizia e di<br />

collaborazione. Negli altri giorni di<br />

permanenza in Brasile, abbiamo<br />

visitato altre comunità ed incontrato<br />

tanti italiani che, nonostante la<br />

distanza, il tempo trascorso lontano<br />

dall’Italia e le prove della vita, sono<br />

rimasti legati al nostro santuario e ci<br />

seguono attraverso la nostra rivista de<br />

«Il Rosario e la Nuova Pompei».<br />

Con particolare gioia ed affetto,<br />

ricordiamo la visita alla grande<br />

«Mariapoli Ginetta», sita nella<br />

periferia di San Paolo, dove abbiamo<br />

vissuto un intenso momento di<br />

fraternità e di profonda spiritualità<br />

mariana con i Focolarini, ricordando<br />

la comune ispirazione alla spiritualità<br />

del Rosario, rilanciata dal venerato<br />

Pontefice Giovanni Paolo II,<br />

nell’<strong>Anno</strong> del Rosario.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 13 –<br />

ANNO <strong>123</strong> - N. 3 - <strong>2007</strong> [109]

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