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Il 7° Incontro mondiale <strong>del</strong>le famiglie è iniziato. <strong>La</strong> partecipazione bresciana sarà concentrata principalmente nella giornata di domenica 3 giugno con la Messa con il Santo Padre: sono attesi 3000 bresciani. Sabato, invece, per la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze” dovrebbero essere circa un migliaio i bresciani in rappresentanza di associazioni e movimenti. Tutto pronto, quindi, per il grande pomeriggio di festa a Milano Parco Nord Aeroporto di Bresso di sabato 2 giugno. L’appuntamento è per le ore 16 quando avrà inizio la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze”: un pomeriggio di musica, canti e racconti che culmerà, alle ore 20.30, con l’arrivo sul grande palco di Benedetto XVI e l’inizio <strong>del</strong>la diretta su Rai Uno. <strong>La</strong> prima parte <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>le testi- monianze, dalle 16 alle 19, è un evento intitolato “JubilFamily - <strong>La</strong> gioia di essere famiglia” che verrà trasmesso in diretta da Tv2000. Sarà un momento importante per tutte le famiglie <strong>del</strong> mondo chiamate a stare insieme e a vivere un momento di festa fatto di musica, canti, riflessioni, storie, racconti. Grandi e piccoli avranno la possibilità di condividere un pomeriggio davvero unico diventando testimonianza vivente <strong>del</strong>la famiglia cristiana. Tutti potranno partecipare, liberamente e gratuitamente alla festa che si animerà sul palco di Bresso. Da mesi le parrocchie si sono organizzate all’evento, mettendo a disposizione in totale 13mila posti-letto per i pellegrini (34mila sono quelli approntati da 11mila famiglie lombarde). Un palco In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine <strong>del</strong> mondo”. olitudine. Sta tutto in quel dubbio, nel non essere certi che quello che accade stia davvero accadendo. Èl’incertezza <strong>del</strong>la fede, anche davanti alla potenza di Dio che sconvolge così dalle radici le convinzioni umane. Lo vedono, ma questo non significa che possano credere. Ma più profondamente: non sanno cosa significhi credere da quel momento in poi. Intuiscono che tutto sarà diverso ma non ne conoscono il modo. Le azioni di sempre, il vedere, il prostrarsi sono azioni <strong>del</strong> passato. Nella crepa verso il futuro c’è il dubbio. E non può essere il dubbio di vederlo o il dubbio di adorarlo: è lì, non possono dubitare su questo. Dubitano invece sulla strada da fare e sul cosa sarà domani. Dubitano <strong>del</strong> potere nuovo che ha il loro Signore. Dubitano che quello che sentiranno sia possibile, sia vero, si compia. Non hanno sicurezze se non nei suoi segni e nelle grande come una chiesa. Sormontato da una mezza cupola in pvc trasparente che riproduce le vetrate <strong>del</strong> Duomo di Milano. È questo lo scenario che accoglierà due dei momenti più importanti <strong>del</strong>l’Incontro mondiale <strong>del</strong>le famiglie, la Festa <strong>del</strong>le testimonianze, sabato 2 giugno, e la Santa Messa, domenica 3 giugno alle ore 10. Il palco è stato concepito come un grande abbraccio che Milano rivolge al mondo. Particolare attenzione è stata posta anche all’eco-sostenibilità. Terminato l’evento, il materiale <strong>del</strong> palco (legno e pvc) sarà riutilizzato dai giovani e gli adolescenti <strong>del</strong>la cooperativa Kronos provenienti dall’Istituto penale minorile “Beccaria”, per allestire il nuovo Centro di accoglienza Kayròs di Vimodrone. sue parole; hanno solo incertezze su quello che loro dovranno dire, che dovranno fare. Si sentono già soli, profondamente soli, con addosso l’incarico e l’attesa. Lì la fede si prova e il dubbio diventa possibilità; lì sperimentano subito come il dubbio sia più forte <strong>del</strong>la fede e incomprensibile la necessità <strong>del</strong> Risorto di tornare al Padre. Proprio ora, proprio nel momento <strong>del</strong>la gloria, nel momento in cui sarebbe possibile dimostrare... Sarebbe l’occasione <strong>del</strong> Regno, <strong>del</strong> compiersi <strong>del</strong> Regno. Non è l’ora <strong>del</strong> ritorno. Questa è la solitudine e il dubbio. Perché quell’ora, proprio in quell’ora? Così si compie invece il tempo <strong>del</strong>la solitudine <strong>del</strong> credere, <strong>del</strong>l’impossibilità di possedere, di circoscrivere quel Dio vicino, così per poco vicino. È il tempo <strong>del</strong>la fede che è solitudine e certezza insieme che Lui sarà lì tutti i giorni fino alla fine <strong>del</strong> mondo. Consolazione che al momento non è certezza ma speranza, e necessità di annunciare, di predica- re, di convincere, di parlare di quel mistero di un Dio che è Padre, Figlio e Spirito, e di battezzare, di cambiare nel profondo la struttura <strong>del</strong> credere e <strong>del</strong>lo sperare <strong>del</strong>l’uomo. Lui è in mezzo a loro fino alla fine <strong>del</strong> mondo, in mezzo a noi fino alla fine <strong>del</strong> mondo. Compagno di solitudine, conforto per la fede che dovrebbe testimoniare, gridare, bussare a tutte le porte per dire quella meraviglia che è conoscerLo questo Dio misterioso ma presente, lontano e vicino insieme, tutto e momento, pienezza e bisogno. Dio che parla nella fragilità di un uomo e unico modo per parlare la stessa lingua degli uomini; Dio che può parlare solo attraverso la fragile lingua degli uomini. Dio che promette un amore che è l’unica salvezza attraverso la miseria di chi solo balbetta il senso <strong>del</strong>la salvezza e <strong>del</strong>l’amore. <strong>La</strong> stessa solitudine; lo stesso modo di fidarsi. Lui rimane in mezzo a noi fino alla fine <strong>del</strong> mondo. Rimedio alla solitudine. Fede.
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