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e - La Voce del Popolo

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Ho letto il libro di Nuzzi. Per chi<br />

non lo sapesse è l’inchiesta dedicata<br />

alle carte segrete <strong>del</strong> Papa che<br />

in questi giorni sta facendo tanto<br />

discutere. Il giornalista lo ha redatto<br />

sulla base di documenti originali<br />

avuti da “corvi” vaticani. Dalla sua<br />

uscita all’arresto di Paolo Gabriele,<br />

il maggiordomo di Benedetto XVI,<br />

il passo è stato breve. Dire che<br />

quel che è accaduto non fa bene<br />

alla Chiesa è scontato. Davanti alla<br />

parola “scandalo” i fe<strong>del</strong>i restano<br />

disorientati e i media godono<br />

perché ottengono risultati insperati.<br />

Nuzzi vende copie e guadagna, gli<br />

ascolti di tg e i lettori dei giornali<br />

aumentano e la Chiesa viene colpita<br />

nella sua credibilità. Il disegno è<br />

perfetto, matematico, oserei dire<br />

diabolico. Ma cosa resta da capire?<br />

<br />

Quel che veramente è accaduto e<br />

non quello che ci viene raccontato.<br />

Dicevo, per capire ho letto il libro<br />

di Nuzzi e sinceramente non vi ho<br />

trovato molto di particolarmente<br />

scandaloso. Le carte rubate al<br />

Papa dicono di problemi (certo),<br />

invidie umane, timori, ma confidati<br />

al Vicario di Cristo. Nessuno dei<br />

protagonisti li ha ostentati e tutti dal<br />

Papa hanno accettato le decisioni<br />

conseguenti. Fa sorridere, quindi,<br />

questo svelamento dei retroscena<br />

e il condimento in salsa “romanzo<br />

di spionaggio” con cui il giornalista<br />

citato confeziona i contenuti ricevuti<br />

dalla “fonte Maria”. Di scandaloso,<br />

quindi, c’è altro. Anzitutto la<br />

violazione al diritto alla riservatezza<br />

<strong>del</strong> Papa e <strong>del</strong> suo alto ufficio. A<br />

ben guardare, di questo passo,<br />

potrebbero presto trovare in libreria<br />

libri sulle carte che girano sul tavolo<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica,<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio, di un<br />

Sindaco, di ogni Vescovo diocesano<br />

e di qualsiasi persona con una<br />

qualche responsabilità pubblica. <strong>La</strong><br />

domanda è: siamo certi che questo<br />

darebbe un contributo essenziale<br />

alla verità e alla costruzione di<br />

una comunità, sociale, ecclesiale e<br />

umana migliore? Il Vangelo ricorda<br />

che “la verità vi farà liberi”, ma<br />

quale bene viene dall’ostentazione<br />

pubblica di contenuti, a volte<br />

strettamente personali e sensibili,<br />

al fine di usare la verità come arma<br />

per esercitare pressioni, influenzare<br />

decisioni e idee o veder affermati<br />

i propri interessi? Giustamente da<br />

chi ha responsabilità di “governo”<br />

dobbiamo esigere decisioni sagge,<br />

giuste e capaci di rispondere ai<br />

bisogni <strong>del</strong>la comunità sia essa la<br />

Chiesa o lo Stato. Essere partecipi<br />

poi <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong>le decisioni<br />

è importante, ma non lo è pure<br />

il rispetto per l’autorità? Quale<br />

comunità umana o religiosa cresce<br />

nel bene senza questo anticipo<br />

di fiducia? Per i credenti, poi, chi<br />

guida la Chiesa è sacramentalmente<br />

accompagnato dallo Spirito Santo.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Colpire il Papa, se non ha sbagliato,<br />

in maniera intenzionale è perciò<br />

grave perché colpisce la fede dei<br />

cristiani. Lo scaldalo, ancora, è<br />

l’ergersi di giornalisti e opinionisti a<br />

profeti e moralizzatori <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Un triste spettacolo. Di questo passo<br />

qualcuno tra poco si candiderà al<br />

prossimo conclave. I fatti accaduti<br />

hanno addolorato Benedetto XVI. <strong>La</strong><br />

sua fiducia è stata tradita da parte di<br />

chi gli è più vicino ed è forse questa<br />

la perdita più grave per la Chiesa.<br />

Non è uno scandalo sapere che<br />

vicino a lui ci sono pareri diversi<br />

sui problemi da affrontare, grave<br />

sarebbe il contrario e che il Papa<br />

non potesse guidare la Chiesa con<br />

cognizione di causa. Le carte svelate,<br />

quindi, dimostrano che il Papa non<br />

è fuori dalla realtà, come qualcuno<br />

vorrebbe far credere, e che, nello<br />

stile con cui ha affrontando questa<br />

crisi, Benedetto XVI è per noi Pietro,<br />

la roccia: sulla sua fede la Chiesa è<br />

salva e gli inferi non prevarranno<br />

contro di essa.<br />

<br />

<br />

<br />

Preti novelli.<br />

Fidarsi di Dio,<br />

stare tra la gente<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Avrai sempre un posto nel mio cuore!”. Possiamo averlo<br />

detto ad amici o familiari che pensavamo non avremmo<br />

rivisto per lungo tempo e che ci dispiaceva non poter incontrare<br />

spesso. Magari l’abbiamo detto anche a persone<br />

che ci stavano lasciando e <strong>del</strong>le quali - in fondo - pensavamo<br />

non avremmo avvertito troppo la mancanza. Però la<br />

frase suonava bene... <strong>La</strong> festa <strong>del</strong>la SS.ma Trinità e l’inizio<br />

di giugno - mese <strong>del</strong> Cuore di Gesù - ci possono aiutare a<br />

comprendere che Dio tiene sempre un posto per noi nel suo<br />

cuore. Anzi, Dio, che è Amore perfetto nella sua Unità-Trinità,<br />

desidera che noi ci sentiamo “a casa” nel suo cuore. E come<br />

non potremmo esserlo? Dove trovare un Padre, un Fratello, un<br />

Paraclito (consolatore-avvocato) che sempre ci ricercano, ci sostengono,<br />

ci perdonano, ci amano? E noi come rispondiamo a Coloro<br />

che la beata Elisabetta <strong>del</strong>la Trinità invocava: “O miei Tre, mio Tutto,<br />

mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo”? Come<br />

lei potremmo chiedere: “Pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua<br />

dimora preferita e il luogo <strong>del</strong> tuo riposo”. Ora e sempre.<br />

<br />

Piazza Loggia.<br />

L’ora attesa<br />

<strong>del</strong>la verità<br />

Milano 2012.<br />

Nel nome di una<br />

festa contagiosa<br />

<br />

Vittoriale.<br />

Anche D’Annunzio<br />

sarebbe orgoglioso<br />

<br />

Assemblea Aib.<br />

Un’unica condizione<br />

per la crescita<br />

<br />

Calcio. Brescia<br />

in vacanza con<br />

dubbi e incognite


Quelli attuali sono giorni di<br />

vigilia non solo per i tre giovani<br />

che riceveranno l’ordinazione<br />

sacerdotale, ma anche per quelle<br />

figure che li hanno accompagnati<br />

nel loro cammino.<br />

Primo fra tutti mons. Carlo<br />

Bresciani, rettore <strong>del</strong> Seminario.<br />

“Il fatto che quest’anno siano solo<br />

due i sacerdoti novelli – afferma –<br />

deve diventare occasione per una<br />

riflessione sul cambiamento che<br />

ha conosciuto la Chiesa in questi<br />

anni”. Un cambiamento che, sono<br />

<br />

altre considerazioni <strong>del</strong> Rettore,<br />

non è solo quantitavo, ma anche<br />

(e soprattutto) qualitativo e che<br />

chiama in causa la vita di fede <strong>del</strong>la<br />

comunità diocesana. “I sacerdoti<br />

novelli – continua mons. Bresciani<br />

– si trovano davanti a nuove<br />

sfide che non stanno soltanto<br />

nelle cose da fare, ma nella<br />

maggior difficoltà e nella diversità<br />

rispetto al passato <strong>del</strong>l’annuncio<br />

e <strong>del</strong>la testimonianza di una<br />

vita conforme al Vangelo”. Non<br />

dimentica il Rettore, per altro<br />

<br />

giovani che sabato 9 giugno<br />

saranno ordinati sacerdoti (due<br />

diocesani più un religioso) sono<br />

il segno, non tanto numerico ma<br />

tre<br />

culturale, di una “Chiesa che sta<br />

cambiando”, come sottolinea mons.<br />

Carlo Bresciani, rettore <strong>del</strong> Seminario.<br />

Logico domandarsi, dunque, se il cambiamento<br />

in atto sia solo <strong>del</strong>l’istituzione<br />

oppure interessi anche la figura <strong>del</strong><br />

sacerdote, in particolare dei giovani.<br />

<strong>La</strong> domanda è stata posta al card. Silvano<br />

Piovanelli (nella foto), 88 anni,<br />

ospite <strong>del</strong>la parrocchia di Coccaglio.<br />

L’ Arcivescovo emerito di Firenze sa<br />

bene cosa significhi essere sacerdote<br />

al servizio di una Chiesa non insensibile<br />

al cambiamento. Piovanelli, infatti,<br />

è uno dei pochi, forse l’unico tra i<br />

cardinali, ad aver percorso tutta la gerarchia<br />

ecclesiale: vicario parrocchiale<br />

nella borgata fiorentina di Riffredi<br />

subito dopo l’ordinazione sacerdotale<br />

<strong>del</strong> 1947; prevosto di Castelfiorentino<br />

nel 1960, in una comunità tra Volterra e<br />

Siena attraversata da una situazione di<br />

estrema ideologizzazione politica non<br />

certo favorevole alla Chiesa. Nel 1979,<br />

il card. Benelli, allora arcivescovo di<br />

Firenze, gli affidava l’incarico prima<br />

di pro vicario e poi di vicario generale.<br />

Nel 1982 la nomina a vescovo ausi-<br />

ordinato sacerdote in una <strong>del</strong>le<br />

annate più feconde per la Chiesa<br />

bresciana (1975, 31 sacerdoti),<br />

che il fatto di essere soltanto<br />

in due se da un lato priverà i<br />

sacerdoti novelli <strong>del</strong> conforto <strong>del</strong><br />

gruppo numeroso, dall’altro li<br />

stimolerà al coordinamento, alla<br />

collaborazione e al confronto con<br />

tutti quei preti che avranno modo<br />

di incontrare sul loro cammino e<br />

che rappresentano un presbiterio<br />

ancora importante come quello<br />

bresciano.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sono passati 17 anni dalla celebrazione<br />

<strong>del</strong>l’ultima prima Messa. Era infatti<br />

il 1995 quando la parrocchiale di Edolo<br />

accoglieva, dopo l’ordinazione <strong>del</strong><br />

giorno precedente a Brescia, don Alessandro<br />

Nana. Tra pochi giorni l’appuntamento<br />

si ripeterà con la prima Messa<br />

di don Claudio Sarotti (nella foto con<br />

i giovani <strong>del</strong>la parrocchia). C’è attesa<br />

per quella che la gente di Edolo non<br />

esita a definire una pagina importante<br />

nella storia non solo religiosa <strong>del</strong>la<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

liare di Firenze. Nel marzo <strong>del</strong>l’anno<br />

successivo, alla morte <strong>del</strong> card. Benelli,<br />

Giovanni Paolo II lo nominava<br />

arcivescovo e, nel concistoro <strong>del</strong> 1985,<br />

lo elevava al rango di cardinale. Una<br />

“carriera” quella <strong>del</strong> card. Piovanelli<br />

strettamente legata alla missione pastorale,<br />

alla cura d’anima, un percorso<br />

sacerdotale, il suo, esemplare per chi si<br />

appresta a ricevere il sacerdozio e per<br />

i giovani ancora in cammino. “Non si<br />

può paragonare un’epoca ad un’altra<br />

– è la sua prima risposta quando gli si<br />

chiede una parola per chi si appresta a<br />

diventare prete –. Certe cose che allora<br />

ci sembravano naturali, oggi ci scandalizzano;<br />

perciò io non mi rifarei tanto a<br />

vedere la mia esperienza <strong>del</strong> passato.<br />

Bisogna rifarsi piuttosto alla parola <strong>del</strong><br />

Signore, all’esperienza <strong>del</strong>la Chiesa, alla<br />

testimonianza dei santi, vedere che<br />

comunità. Un’attesa che, come ricorda<br />

il parroco don Giacomo Zani, si è alimentata<br />

soprattutto nelle ultime settimane,<br />

<strong>del</strong>la preghiera di tanti edolesi.<br />

<strong>La</strong> recita <strong>del</strong> Rosario <strong>del</strong> mese di maggio,<br />

che per tradizione Edolo celebra<br />

nelle diverse contrade, quest’anno ha<br />

avuto un’intenzione particolare: quella<br />

di accompagnare Claudio Sarotti<br />

all’ordinazione sacerdotale <strong>del</strong> 9 giugno.<br />

“Ogni serata – ricorda ancora don<br />

Zani – è stata chiusa con la recita <strong>del</strong>la<br />

cosa oggi il Signore ci domanda. Io devo<br />

vivere oggi, e devo, oggi, rispondere<br />

alla necessità di mettere in pratica<br />

la parola <strong>del</strong> Signore che ci invita ad<br />

andare in tutto il mondo e predicare<br />

il Vangelo”. Il Cardinale non manca di<br />

ricordare ai giovani sacerdoti di non<br />

lasciarsi spaventare da una pastorale<br />

sottoposta a un grande cambiamento.<br />

“Noi – afferma ancora – siamo piuttosto<br />

lenti a capire questo insegnamento<br />

<strong>del</strong>la storia; difatti si cambia solo<br />

perché siamo costretti”. Fa un solo<br />

esempio il card. Piovanelli, per altro<br />

estremamente attuale a Brescia: quel-<br />

preghiera che Paolo VI ha composto<br />

proprio per i presbiteri prossimi all’ordinazione”.<br />

Se grande sarà l’emozione<br />

in Cattedrale tra la folta <strong>del</strong>egazione<br />

che lascerà l’alta Valle per raggiungere<br />

Brescia, ancora più commosso e carico<br />

di sentimenti sarà il clima umano e<br />

spirituale che don Claudio troverà sotto<br />

le volte <strong>del</strong>la parrocchiale dedicata<br />

a Santa Maria Nascente, dove avrà<br />

modo di condividere con tanta gente<br />

la gloria <strong>del</strong>l’ordinazione sacerdotale.


Il terzo giovane che riceverà<br />

l’ordinazione sacerdotale dalle mani<br />

di mons. Monari è Carlo Bianchini,<br />

nato nel 1974, <strong>del</strong>la congregazione<br />

<strong>del</strong>l’Oratorio. Quella <strong>del</strong> futuro<br />

sacerdote, <strong>del</strong>la parrocchia dei<br />

Ss. Faustino e Giovita di Darfo<br />

è una vocazione nata nel corso<br />

degli studi universitari. “Dopo la<br />

laurea in economia e commercio e<br />

un’esperienza lavorativa – afferma<br />

– ho capito che ero chiamato ad<br />

altro”. L’incontro con i Padri <strong>del</strong>la<br />

Pace risale proprio agli anni degli<br />

studi universitari. “Abitavo in<br />

centro storico – ricorda p. Carlo – e<br />

l’incontro con la comunità dei Padri<br />

<strong>del</strong>la Pace è stato naturale”. Prima<br />

<strong>del</strong>la scelta defintiva il giovane Carlo,<br />

su consiglio di un sacerdote, segue<br />

un percorso di ricerca vocazionale<br />

promosso dal Seminario diocesano.<br />

Dopo un anno il passo <strong>del</strong>la Pace,<br />

alla sequela di S. Filippo Neri, il santo<br />

<strong>del</strong>la gioia. Gli anni <strong>del</strong>la formazione<br />

hanno visto p. Carlo impegnato<br />

nelle attività <strong>del</strong>la congregazione, in<br />

pieno centro a Brescia, nel campo<br />

<br />

lo <strong>del</strong>le unità pastoriali: “Sarebbe stupendo<br />

– sono le sue parole – se in una<br />

zona ci fosse una chiesa dove due/tre<br />

sacerdoti stanno insieme e fanno servizio<br />

a tutti; ma per convincere due<br />

persone a stare insieme ce ne vuole!<br />

Siamo abituati allo stile che abbiamo<br />

trovato: perciò per ogni campanile, un<br />

sacerdote”. Quelli che il card. Piovanelli<br />

evoca sono sacerdoti pronti a leggere<br />

i segni dei tempi e capaci, in situazioni<br />

in costante evoluzione, di annunciare<br />

sempre e comunque il Vangelo. Un insegnamento<br />

che l’anziano cardinale<br />

ha appreso sul campo. Nella sua vita<br />

ha incontrato personaggi portatori di<br />

innovazioni “profetiche”. Da tutti ha<br />

imparato qualcosa. “Ho avuto dal Signore<br />

– afferma al proposito – la grazia<br />

di conoscere personalmente molti<br />

personaggi che hanno inciso nella nostra<br />

storia recente”. Il suo pensiero va<br />

a mons. Fior<strong>del</strong>li, vescovo di Prato,<br />

al card. Elia Dalla Costa, a Giorgio <strong>La</strong><br />

Pira, sindaco di Firenze. Per molti di<br />

questi personaggi sono in corso cause<br />

di beatificazione a testimonianza<br />

<strong>del</strong>l’incidenza che hanno avuto sulla<br />

vita <strong>del</strong>la Chiesa. Nei suoi lunghi anni<br />

di sacerdozio don Silvano ha conosciuto<br />

anche don Lorenzo Milani, (“di<br />

cui sono stato compagno di studi in te-<br />

<br />

<br />

<br />

C’è una singolare continuità tra gli ultimi<br />

due sacerdoti che la comunità di<br />

Pezzaze ha dato alla Chiesa bresciana.<br />

Don Giordano Bregoli, ordinato<br />

nel 1998 e don Damiano Raza (nella<br />

foto), che lo sarà il prossimo 9 giugno,<br />

sono legati da rapporti di parentela.<br />

Ma non è questo l’aspetto che ha<br />

spinto la comunità <strong>del</strong>l’alta Valtrompia<br />

ad avviare per tempo la preparazione<br />

spirituale per il suo “sacerdote<br />

novello”. Le ragioni le spiega il parro-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ologia”), lo scolopio Ernesto Balducci,<br />

don Dino Barsotti, fondatore <strong>del</strong>la comunità<br />

dei “Figli di Dio”, (“una <strong>del</strong>le figure<br />

spirituali più importanti <strong>del</strong> ‘900”).<br />

Figure per certi aspetti anche scomode<br />

ma che hanno influito sul suo essere<br />

sacerdote (e anche se non lo ammette<br />

uno dei vescovi più amati dai fiorentini).<br />

E quando gli si chiede, alla luce<br />

<strong>del</strong>le esperienze vissute e degli incontri<br />

<strong>del</strong>la sua vita, di formulare un augurio<br />

ai tre giovani bresciani che il 9<br />

giugno mons. Monari ordinerà sacerdoti,<br />

il card. Piovanelli non ha dubbi:<br />

“Bisogna dire loro – sono le sue parole<br />

– che abbiano in cuore la speranza<br />

perché il Risorto sta camminando in<br />

mezzo a noi e ci precede in Galilea”. In<br />

quella regione che per i preti di oggi è<br />

il mondo che li circonda. “Un mondo<br />

– continua ancora il Cardinale – in cui<br />

co don Giancarlo Pasotti. “<strong>La</strong> grande<br />

partecipazione, sia nell’allestimento<br />

<strong>del</strong>la festa che nella preghiera che ha<br />

segnato il cammino di preparazione –<br />

sottolinea – trova giustificazione nel<br />

fatto che don Damiano è veramente<br />

un giovane ben voluto dalla gente di<br />

Pezzaze”. Sentimenti che accomunano<br />

giovani e meno giovani e che<br />

hanno accompagnato il giovane anche<br />

negli anni <strong>del</strong>la sua formazione<br />

in Seminario. Molte le testimonian-<br />

<strong>del</strong>l’educazione scolastica e <strong>del</strong>lo<br />

scuotismo. “Nell mio percorso<br />

– continua p.Carlo – ha avuto la<br />

fortuna di una famiglia che ha capito<br />

la mia scelta e mi ha accompagnato”.<br />

A pochi giorni dall’ordinazionale<br />

è viva in p. Carlo la voglia di dire<br />

grazie, oltre alla famiglia, alle tante<br />

persone che l’hanno accompagnato<br />

verso il sacerdozio: dai professori <strong>del</strong><br />

Seminario, all’intera comunità <strong>del</strong>la<br />

Pace, figure che gli hanno dimostrato<br />

cosa sia l’amore incarnato <strong>del</strong><br />

Signore.<br />

i giovani sacerdoti possono contare<br />

sulla presenza di Gesù. Una presenza<br />

che dona tranquillità e serenità”. Le<br />

difficoltà, che pure i giovani sacerdoti<br />

incontreranno nel loro cammino, non<br />

devono spaventare. Piuttosto devono<br />

essere affrontare con la certezza “che<br />

il Signore si serve anche <strong>del</strong> nostro<br />

poco per operare cose grandi”. L’augurio<br />

che rivolge ancora ai giovani è<br />

che sappiano vivere il loro sacerdozio<br />

nella certezza che all’interno di<br />

tutto opera lo Spirito Santo. “Chi ha<br />

fede non affonda – sono ancora parile<br />

<strong>del</strong>l’arcivesvoco emerito di Firenze<br />

–. Quindi le difficoltà ci sono proprio<br />

per mettere alla prova la nostra fede”.<br />

Invita, i futuri sacerdoti, ma più in generale<br />

tutti i cristiani a essere gli uomini<br />

più sereni <strong>del</strong> mondo “perché –<br />

continua – anche di fronte alla difficoltà<br />

più grande che è la morte, c’è il<br />

conforto di Dio”. Questo il messaggio<br />

che il card. Silvano Piovanelli consegna<br />

idealmente ai tre giovani che saranno<br />

ordinati sacerdoti il 9 giugno,<br />

insieme a un prezioso consiglio, che<br />

ha avuto modo di verifcare più volte<br />

nel corso <strong>del</strong>la vita e che ancora oggi<br />

lo guida: rimanere in comunione fra di<br />

loro, fondarsi sempre di più sulla Parola<br />

di Dio, stare in mezzo alla gente”.<br />

ze che “certificano” questo legame.<br />

Una per tutte: quella <strong>del</strong>la giovane<br />

Elena che ha conosciuto don Damiano<br />

nei grest <strong>del</strong>l’oratorio. “È sempre<br />

stata una persona molto determinata<br />

– ricorda l’amica – che con la sua<br />

forza d’animo ci ha insegnato come<br />

un giovane possa assumere e portare<br />

avanti scelte, come quella <strong>del</strong><br />

sacerdozio, che agli occhi di molti<br />

possono sembrare anacronistiche e<br />

controcorrente”.


oseguono senza sosta, in<br />

Siria, gli scontri tra l’esercito<br />

regolare, fe<strong>del</strong>e al<br />

presidente Bashar al Assad<br />

e i ribelli. Gli ultimi<br />

giorni hanno visto, in particolare, un<br />

crescendo di violenza: stragi di civili,<br />

molte vittime sono donne e bambini,<br />

si sono consumate a Hula e Hama<br />

con un rimpallo di responsabilità tra<br />

le due parti. Per il governo si tratta di<br />

attentati terroristici, per il Consiglio<br />

nazionale siriano (Cns), organismo<br />

che raggruppa buona parte <strong>del</strong>l’opposizione,<br />

le stragi sono state perpetrate<br />

dall’esercito. Solo dopo l’ennesima<br />

strage in cui hanno perso la vita più di<br />

30 bambini, l’Onu ha trovato la forza<br />

di condannare a una sola voce (anche<br />

la Russia ha preso finalmente posizione<br />

contro la repressione governativa)<br />

duramente il massacro di civili e l’utilizzo<br />

“di armi pesanti e carri armati da<br />

parte <strong>del</strong> governo siriano in una zona<br />

abitata” di Hula. Il piano di pace di<br />

Kofi Annan, l’inviato <strong>del</strong>l’Onu e <strong>del</strong>la<br />

Lega Araba, già segretario generale<br />

<strong>del</strong>le Nazioni Unite, entrato in vigore<br />

il 12 aprile scorso, sembra non decollare,<br />

nonostante le ripetute presenze di<br />

Annan a Damasco (l’ultima è dei giorni<br />

scorsi) per cercare di fare rispettare gli<br />

impegni a regime e opposizione. Nel<br />

frattempo alcuni Paesi occindentali,<br />

Italia compresa, hanno avviato iniziative<br />

diplomatiche per fare pressione<br />

su Damasco. Appelli alla ripresa <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dialogo e a mettere fine ai massacri arrivano,<br />

e non solo da ora, dai Vescovi<br />

siriani. “Fermare subito gli scontri e la<br />

violenza e dare pieno appoggio al piano<br />

di Kofi Annan”: dalla Germania ha<br />

parlato anche Gregorio III <strong>La</strong>ham, patriarca<br />

di Antiochia dei greco-melkiti.<br />

<br />

In una dichiarazione il Patriarca, commentando<br />

le recenti stragi, è tornato<br />

a invocare “la fine <strong>del</strong>le violenze che<br />

stanno gettando il Paese nel baratro.<br />

Con l’aiuto <strong>del</strong>lo Spirito Santo prego<br />

che tutte le parti coinvolte possano<br />

trovare vie di dialogo”. Forte l’invito<br />

alla comunità internazionale, che<br />

senza perseguire interessi personali,<br />

“sappia sostenere la Siria affinché<br />

esca da questa grave situazione.<br />

Le parole di Gregorio III seguono di<br />

poco quelle <strong>del</strong> nunzio apostolico in<br />

Siria, mons. Mario Zenari: “Questo<br />

massacro – ha affermato il nunzio<br />

riferendosi alla città di Hula – non è<br />

<br />

<br />

Nonostante l’Italia sia tra i 15 Paesi europei<br />

più ricchi, il 15,9% dei bambini e<br />

degli adolescenti tra zero e 17 anni vive<br />

in una condizione di povertà relativa.<br />

Lo rivela il rapporto Unicef ”Misurare<br />

la povertà tra bambini e adolescenti”<br />

dettagliatamente presentato sul sito<br />

www.redattoresociale.it. In questa<br />

classifica, l’Italia è agli ultimi posti:<br />

29° su 35 Paesi. Anche considerando<br />

il poverty gap (divario tra la soglia di<br />

povertà e il reddito mediano di coloro<br />

<br />

<br />

Le notizie sul Vaticano continuano a<br />

occupare le aperture e le pagine dei<br />

media. <strong>La</strong> gente vede, legge, ascolta<br />

e riflette. Il pensiero va soprattutto<br />

al Papa. Per primo aveva parlato<br />

dei rischi interni alla Chiesa e per<br />

primo aveva preso iniziative di<br />

straordinaria efficacia contro il male<br />

e l’errore. Per primo, in un tempo di<br />

disorientamento, aveva chiesto (e<br />

chiede ancor oggi) di non perdere<br />

l’unico riferimento che conta nella<br />

vita: Dio. <strong>La</strong> gente conosce questa<br />

sua passione e soffre come lui e con<br />

che si trovano al di sotto di tale soglia),<br />

l’Italia è agli ultimi posti (32ª su 35 Paesi).<br />

Confrontando i tassi di povertà<br />

relativa tra i bambini e gli adolescenti<br />

prima <strong>del</strong>le imposte e dei trasferimenti<br />

(reddito di mercato) e dopo le imposte<br />

e i trasferimenti (reddito disponibile),<br />

la performance <strong>del</strong>l’Italia in termini di<br />

riduzione <strong>del</strong>la povertà è fra le più <strong>del</strong>udenti<br />

(34ª). Infatti, il tasso di povertà<br />

infantile relativa senza l’intervento dei<br />

governi risulterebbe pari al 16,2%, qua-<br />

lui per quanto sta accadendo.<br />

<strong>La</strong> gente non si lascia travolgere<br />

dal torrente mediatico così come<br />

non chiude gli occhi di fronte a<br />

fatti che turbano profondamente.<br />

Al contrario li apre ancor più. Non<br />

censura titoli, parole e immagini ma<br />

non si lascia prendere da confusioni<br />

e approssimazioni. <strong>La</strong> gente legge,<br />

vede, ascolta e, soprattutto, pensa e<br />

valuta. Prende atto <strong>del</strong>le raffiche di<br />

vento ma sa che c’è un albero ben<br />

saldo nel terreno <strong>del</strong>la fede pensata<br />

e vissuta. Così la Chiesa, guidata da<br />

l’unico, speriamo sia l’ultimo. Chiediamo<br />

la fine di tali atrocità. Tutti i<br />

credenti, cristiani e musulmani, oggi<br />

sono chiamati a riscoprire le armi<br />

<strong>del</strong>la preghiera e <strong>del</strong> digiuno, per riaccendere<br />

la speranza di un futuro<br />

di pace in Siria”. Secondo quanto ha<br />

riportato l’agenzia Fides, anche bande<br />

armate fuori controllo continuano<br />

a imperversare e colpire civili innocenti.<br />

Sempre a Homs la Chiesa armena<br />

apostolica e la scuola annessa<br />

nel quartiere di Hamidia sono state<br />

sequestrate e occupate dall’esercito<br />

di liberazione siriano, che usano gli<br />

edifici come alloggi e ospedali.<br />

si invariato rispetto all’effettivo tasso<br />

di povertà infantile relativa al netto <strong>del</strong>le<br />

imposte e dei trasferimenti (15,9%).<br />

Allo stesso modo, risulta interessante<br />

confrontare l’impegno dei governi nei<br />

confronti <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong>l’infanzia<br />

e <strong>del</strong>l’adolescenza, attraverso l’analisi<br />

<strong>del</strong> livello <strong>del</strong>le risorse stanziate: l’Italia<br />

si colloca al 26° posto su 35 Paesi con<br />

meno <strong>del</strong>l’1,5% di Pil investito in trasferimenti<br />

in denaro, agevolazioni fiscali e<br />

servizi per minorenni e famiglie.<br />

un esile e sicuro Pastore, sta nella<br />

bufera con la forza di un amore<br />

che prende il volto sereno di molte<br />

persone che, nelle città e nei paesi,<br />

stanno al fianco di chi soffre, di chi è<br />

preoccupato, di chi è solo.<br />

Una presenza che i potenti media<br />

non diranno, diranno in fretta, forse<br />

non potranno dire. Ma è bene che<br />

sappiano che c’è una comunicazione<br />

che parte direttamente dal cuore<br />

<strong>del</strong> Papa e arriva, per altri e<br />

sorprendenti percorsi, al cuore <strong>del</strong>la<br />

gente. (Paolo Bustaffa)


a terra continua a tremare<br />

in quella parte di Emilia tra<br />

il Modenese e il Ferrarese.<br />

Dopo la scossa di domenica<br />

20 maggio, che aveva<br />

già provocato la morte di sei persone e<br />

tanti danni (soprattutto al patrimonio<br />

storico-artistico e religioso) nei giorni<br />

scorsi si è registrato un nuovo sisma.<br />

Stessa intensità (5,9 gradi <strong>del</strong>la scala<br />

Richter) stesso epicentro (nella pianura<br />

a nord di Modena). Quello che è<br />

cambiato, purtroppo, è stato il tributo<br />

di vite umane. 16 il numero (ancora<br />

provvisorio al momento di chiudere il<br />

giornale, ndr.) <strong>del</strong>le vittime di questa<br />

tragica replica, ancora operai (sette)<br />

morti sotto il crollo <strong>del</strong>le loro aziende.<br />

A questi si aggiungono altre persone<br />

rimaste sepolte sotto le macerie <strong>del</strong>le<br />

proprie abitazioni. Nel tragico conto di<br />

questo secondo sisma, distintamente<br />

avvertito pure nel Bresciano, anche<br />

una persona che al momento di mandare<br />

in stampa il giornale data ancora<br />

per dispersa. “L’Emilia Romagna e l’Italia<br />

supereranno questo momento difficile”.<br />

A dirlo, dopo la nuova scossa,<br />

il presidente Giorgio Napolitano che<br />

ha rivolto un pensiero di solidarietà<br />

alle popolazioni duramente colpite.<br />

Nelle ore immediatamente successive<br />

alla scossa <strong>del</strong> 29 maggio il presidente<br />

<strong>del</strong> consiglio Mario Monti e il<br />

capo <strong>del</strong>la Protezione Civile, Gabrielli<br />

hanno garantito il massimo impegno.<br />

“I cittadini – hanno dichiarato – abbiano<br />

fiducia, l’impegno <strong>del</strong>lo Stato è<br />

garantito”. <strong>La</strong> nuova scossa con il suo<br />

tragico bilancio ha reso ancor più attuale<br />

un timore che assilla anche popolazioni,<br />

abituate al lavoro e al sacrificio,<br />

come sono quelle colpite dal<br />

sisma. Nei giorni scorsi da più parti si<br />

era levata l’osservazione preoccupata<br />

che all’Emilia non fosse data, da parte<br />

<strong>del</strong>lo Stato, <strong>del</strong>le istituzioni e forse<br />

<br />

<br />

Non un programma politico per un<br />

partito che voglia presentarsi alle<br />

prossime elezioni, ma un “approccio<br />

culturale nuovo che parta da valori<br />

condivisi” e si ponga l’obiettivo di<br />

“costruire una visione <strong>del</strong>la politica<br />

che abbia un orizzonte di mediolungo<br />

periodo”. Così Natale Forlani<br />

(nella foto), portavoce <strong>del</strong> Forum<br />

<strong>del</strong>le persone e <strong>del</strong>le associazioni<br />

d’ispirazione cristiana nel mondo<br />

<strong>del</strong> lavoro, organismo promotore <strong>del</strong><br />

seminario tenutosi lo scorso ottobre<br />

a Todi, ha presentato nei gironi scorsi<br />

anche dei media, la dovuta attenzione.<br />

Le popolazioni colpite temevano,<br />

come ha confermato anche ai microfoni<br />

di Radio <strong>Voce</strong>, Paolo Seghedoni,<br />

giornalista <strong>del</strong> settimanale diocesano<br />

di Modena, di essere abbandonate a<br />

se stesse in un’opera di ricostruzione<br />

il manifesto “<strong>La</strong> buona politica per<br />

tornare a crescere” frutto di sei mesi<br />

di lavoro <strong>del</strong>le sette sigle aderenti al<br />

Forum (Cisl, Confartigianato, Mcl,<br />

Acli, Confcooperative, Coldiretti e<br />

Compagnia <strong>del</strong>le Opere). In esso<br />

“ogni parola è stata soppesata”,<br />

ha precisato il presidente di<br />

Confartigianato Giorgio Guerrini<br />

illustrandone i contenuti. “Crediamo<br />

– ha sottolineato Guerrini – che nel<br />

Paese ci sia sfiducia diffusa, carenza<br />

di ottimismo e manchino progetti<br />

per il futuro”. Ecco dunque i valori<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che non riguardava solo il patrimonio<br />

abitativo e quello storico-artistico, ma<br />

soprattutto quello produttivo. <strong>La</strong> nuova<br />

scossa, putroppo, ha spazzato via<br />

questo timore: il sisma che ha colpito<br />

questa parte <strong>del</strong>l’Emilia è un problema<br />

di tutto il Paese. Nel frattempo sta girando<br />

a pieno ritmo la macchina <strong>del</strong>la<br />

solidarietà messa in moto dalle reti Caritas,<br />

compresa quella bresciana, che<br />

con i loro canali (presentati nell’articolo<br />

di questa pagina) stanno facendo<br />

arrivare nelle zone colpite sussidi,<br />

beni e strutture per affrontare la fase<br />

<strong>del</strong>l’emergenza.<br />

dai quali ripartire: la “centralità <strong>del</strong>la<br />

persona nella società, nel lavoro,<br />

nell’economia”; la “sacralità <strong>del</strong>la<br />

vita in ogni sua fase”; la “famiglia<br />

come elemento fondamentale”.<br />

“Investire sui giovani” è la chiave<br />

per “dare speranza”, sapendo “che<br />

dall’azione sociale e politica intesa<br />

come servizio si può investire nel<br />

futuro”. Andrea Olivero, presidente<br />

nazionale <strong>del</strong>le Acli ha precisato che<br />

l’associazionismo cattolico mette “in<br />

moto una disponibilità di risorse nel<br />

Paese a cui può attingere chi vuol<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

riformare l’offerta politica”. “Consci<br />

dei ruoli differenti portiamo idee<br />

e persone, ma non saremo noi a<br />

chiudere l’operazione di una riforma<br />

politica” ha precisato ancora Andrea<br />

Olivero, smentendo la possibilità<br />

che l’impegno <strong>del</strong> Forum converga<br />

in un partito cattolico. Il vero<br />

problema, oggi, è la legge elettorale,<br />

ha rimarcato da parte sua Paolo<br />

Mezzio, segretario confederale <strong>del</strong>la<br />

Cisl, segnalando l’esigenza di “ridare<br />

protagonismo e cittadinanza agli<br />

elettori”.


Stefano Venturi, un giovane<br />

leghista di Rovato, consigliere<br />

comunale eletto nella tornata<br />

elettorale <strong>del</strong> 6 maggio, è stato<br />

costretto a dare le dimissioni<br />

dalla carica di segretario <strong>del</strong>la<br />

sezione rovatese <strong>del</strong>la Lega. <strong>La</strong><br />

sua colpa? Dopo il terremoto in<br />

Emilia-Romagna <strong>del</strong> 20 maggio<br />

ha scritto nella sua bacheca di<br />

Facebook: “Terremoto nel nord<br />

Italia. Ci scusiamo per i disagi,<br />

ma la Padania si sta staccando<br />

(la prossima volta faremo più<br />

piano) …”. Non si può dire che<br />

sia una battuta felice, anzi è<br />

certamente una battuta stupida.<br />

Che si è meritata commenti critici<br />

a iosa. Fra gli altri segnalo quello<br />

di Michele Serra che ha scritto:<br />

“Il leghista Rovato – ma prima<br />

e dopo di lui tanti altri – fa lo<br />

spiritoso su Facebook a proposito<br />

<strong>del</strong> terremoto (“la Padania si sta<br />

staccando”) perché non si rende<br />

conto che le stesse cazzate che si<br />

dicono in privato, se scritte e<br />

pubblicate, hanno diverso peso<br />

e significato” (Repubblica, 22<br />

maggio). A parte la topica (grave<br />

per un giornalista) di scambiare<br />

il nome <strong>del</strong> paese con quello <strong>del</strong><br />

protagonista, si potrebbe essere<br />

d’accordo con Serra.<br />

<br />

<br />

Continua con la mostra fotografica<br />

“Donne e lavoro” il percorso<br />

“S-nodi culturali. Spazi di dialogo<br />

interculturale”, ciclo di iniziative<br />

“al femminile” sulle migrazioni<br />

contemporanee promosso dalla<br />

Fondazione Cocchetti di Cemmo di<br />

Capo di Ponte. Protagoniste <strong>del</strong>la<br />

mostra, suddivisa in due sezioni,<br />

le donne al lavoro: in famiglia, nei<br />

campi, in fabbrica. In una sezione<br />

immagini di lavoratrici italiane e<br />

straniere; nell’altra scatti fotografici<br />

storici che raccontano le donne<br />

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<br />

bresciane e le trasformazioni <strong>del</strong><br />

lavoro femminile. <strong>La</strong> prima è stata<br />

gentilmente concessa in prestito<br />

dalla Spi Cgil <strong>del</strong> Veneto mentre<br />

la seconda dall’Aib Femminile<br />

Plurale. <strong>La</strong> mostra, allestita nella<br />

Loggia <strong>del</strong>la Fondazione Cocchetti<br />

e inserita nel cartellone <strong>del</strong> festival<br />

“Abbracciamondo 2012”, in via<br />

Tolera 4, sarà visitabile dall’1 al 10<br />

giugno con i seguenti orari: venerdì 1<br />

giugno 20.30-22.30; dal 4 al 7 giugno<br />

10-12 e 15.30-17.30; 8, 9 e 10 giugno<br />

18.30-23.<br />

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<br />

Ma, c’è un ma grande come<br />

Manhattan. Ed è molto semplice<br />

da spiegare. Molti di quelli che<br />

hanno criticato Venturi e quelli<br />

(<strong>del</strong>la Lega) che l’hanno invitato a<br />

dimettersi da segretario locale <strong>del</strong><br />

movimento, sono degli ipocriti.<br />

Da molti anni la Lega ci ha<br />

abituato a battute ben più grevi<br />

di quella <strong>del</strong> giovane ingenuo<br />

rovatese: volgarità, sparate<br />

razziste, insulti gratuiti, gesti<br />

triviali e quant’altro hanno<br />

ammorbato l’aria che respiriamo.<br />

Adesso Grillo sta replicando<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

linguaggio e gesti, con gli interessi.<br />

Nessuno ha mai osato chiedere<br />

le dimissioni a Bossi (neanche<br />

dopo gli scandali familiari<br />

qualcuno l’ha fatto), a Calderoli, a<br />

Borghezio, a Gentilini, per citare<br />

i nomi dei personaggi che più<br />

hanno sparlato in questi anni.<br />

Come oggi nessuno osa criticare<br />

Grillo per le sue intemerate da<br />

tribuno <strong>del</strong>la plebe: anzi, sono tutti<br />

lì a macerarsi il cervello per capire<br />

il fenomeno <strong>del</strong> grillismo, come se<br />

la storia non fosse piena di esempi<br />

<strong>del</strong> genere in tempi di crisi.<br />

<br />

Si tiene domenica 3 giugno allo<br />

stadio comunale di Manerbio<br />

l’iniziativa solidaristica la “Partita<br />

<strong>del</strong> cuore”.<br />

Si tratta di un triangolare,<br />

presentato in Provincia nei giorni<br />

scorsi, che vedrà affrontarsi<br />

l’Associazione allenatori calcio<br />

di Brescia, una rappresentativa<br />

di “Ex Azzurri <strong>del</strong> Brescia” e<br />

una squadra composta da “Ex<br />

Cremonese ed Associazione<br />

magistrati”. Il giorno precedente,<br />

sabato 2 giugno, lo stesso stadio<br />

C’è da aggiungere che la moda<br />

ha contagiato e contagia anche<br />

personaggi che vorrebbero avere un<br />

aplomb signorile.<br />

E sono da mettere in conto anche<br />

i linguaggi forbiti che propalano<br />

menzogne grandi come l’Everest,<br />

accompagnate dall’avallo di chi ci<br />

mette sotto la firma per piaggeria,<br />

convenienza, servilismo o paura.<br />

In occasione <strong>del</strong>le elezioni<br />

amministrative e dei referendum<br />

<strong>del</strong>lo scorso anno, il giornalista<br />

Pierluigi Battista (il cui cuore<br />

pende più a destra che a sinistra)<br />

ospiterà l’Acf Manerbio per una<br />

esibizione di calcio femminile.<br />

A seguire il triangolare fra le<br />

rappresentative <strong>del</strong>le scuole<br />

medie di San Gervasio, Manerbio<br />

e Offlaga. <strong>La</strong> “Partita <strong>del</strong> cuore”<br />

e le altre manifestazioni sono<br />

inserite nell’ambito di una festa,<br />

che prevede anche il concerto<br />

“Onda Nomade” tributo ufficiale<br />

ai Nomadi, il cui ricavato<br />

sarà devoluto all’associazione<br />

bresciana Down e a realtà<br />

bisognose di Manerbio.<br />

<br />

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<br />

ha scritto: “Se Silvio Berlusconi<br />

volesse dimostrare di saper<br />

ancora esercitare una parvenza di<br />

leadership (…) metta fine, se vuole<br />

e se ne è in grado, alla forsennata<br />

deriva estremista <strong>del</strong> linguaggio<br />

dei suoi zelanti esternatori <strong>del</strong><br />

nulla. Rintuzzi le dichiarazioni<br />

più sconsiderate, l’urlo di chi<br />

reagisce con la disperazione<br />

<strong>del</strong>le parole all’incubo di una<br />

sconfitta dolorosa. (…) A Milano,<br />

tra il primo e il secondo turno,<br />

il centrodestra si è abbandonato<br />

all’estro <strong>del</strong>l’oltranzismo verbale:<br />

gli ululati su ‘zingaropoli’, le orde<br />

di musulmani che espugnano<br />

il Duomo, il terrorismo anni<br />

Settanta addirittura. (…) Il<br />

linguaggio è importante, non è un<br />

orpello stilistico: è il marchio che<br />

certifica l’affidabilità di un progetto<br />

politico. E se quel che resta <strong>del</strong><br />

progetto politico <strong>del</strong> centrodestra<br />

venisse sepolto da un linguaggio<br />

prigioniero <strong>del</strong>l’estremismo e<br />

<strong>del</strong>la provocazione dissennata, la<br />

sconfitta, oltre che amara, sarebbe<br />

l’annuncio, sempre più cupo,<br />

<strong>del</strong>l’ultimo disastro” (sul web<br />

in “santalmassischienadiritta”,<br />

giugno 2011). Un ammonimento<br />

profetico che vale per tutti e per<br />

sempre.


una volta Ronca<strong>del</strong>le<br />

intorno al patrono<br />

– spiega don Aldo Delai<strong>del</strong>li,<br />

parroco qui da set-<br />

ncora<br />

te anni – ha riscoperto di<br />

essere una comunità con una sua storia<br />

di fede, di cultura e di tradizioni.<br />

Cresce nella gente in queste occasioni<br />

il senso di appartenenza alla comunità<br />

e il fatto di sentirsi di essa parte viva<br />

e responsabile”. E in questi tempi così<br />

difficili la comunità ronca<strong>del</strong>lese,<br />

che assomma a oltre 12mila anime<br />

abbracciando una parte <strong>del</strong> contiguo<br />

Castel Mella, porta in dote una collana<br />

di perle preziose dove brillano sensibilità<br />

ed attenzione. “A partire da Casa<br />

Amica, la nostra Caritas, sempre<br />

di più centro di ascolto e di accompagnamento,<br />

punto di osservazione<br />

per i bisogni esistenti nel territorio e<br />

di promozione di una cultura di solidarietà<br />

e di carità. E poi i volontari di<br />

tante associazioni, gli scout, i bambini<br />

e i ragazzi <strong>del</strong> catechismo, le suore,<br />

il Gruppo missionario: ognuno si<br />

impegna a compiere quei piccoli gesti<br />

di bontà, di perdono e di condivisione<br />

che la quotidianità ci fa trovare<br />

sul nostro cammino”. I curati, don<br />

Pierluigi Chiarini e don Giuseppe Farinelli,<br />

snocciolano le tante occasioni<br />

di socializzazione offerte dall’oratorio<br />

nel nome <strong>del</strong> Signore. Un oratorio<br />

sempre attivo che non chiude mai.<br />

“Ogni fascia di età ha i suoi impegni<br />

e appuntamenti e nulla è lasciato al<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

caso. Abbiamo molte proposte ed è<br />

un peccato non approfittarne”. E sono<br />

davvero in tanti a rispondere alle<br />

sollecitazioni. “Abbiamo organizzato<br />

la Pasquetta dei Giovani con una gita<br />

fuori porta, la corale parrocchiale<br />

<br />

che anima la messa domenicale <strong>del</strong>le<br />

9.30, insieme ad un gruppo di bambini<br />

<strong>del</strong>l’iniziazione cristiana, ha proposto<br />

il Concerto di Pasqua in chiesa con gli<br />

episodi salienti <strong>del</strong>la Passione e anche<br />

quest’anno i cresimandi hanno partecipato<br />

a Roma alla S. Messa <strong>del</strong>la Domenica<br />

<strong>del</strong>le Palme celebrata da papa<br />

Benedetto XVI”. Ed ora è tempo di<br />

grest, un grest dai grandi numeri con<br />

la partecipazione di 100 animatori e<br />

di 500 ragazzi. “Da tempo è avviato il<br />

percorso di preparazione. ‘Passpartù’<br />

inizia lunedì 11 giugno e termina<br />

venerdì 6 luglio. Una nuova estate da<br />

trascorrere insieme all’insegna <strong>del</strong> di-<br />

<br />

<br />

Una grande folla ha onorato l’ultimo<br />

atto <strong>del</strong>la Passione di Gesù a Cerveno<br />

sabato 26 maggio. Iniziata poco<br />

dopo le 20, con l’uscita dal Pretorio<br />

di Pilato, con i pretoriani che vanno<br />

ad arrestare Gesù nell’orto, continuando<br />

per le vie di Cerveno nelle<br />

14 stazioni tradizionali <strong>del</strong>la fede cristiana,<br />

localizzate in luoghi simbolo<br />

<strong>del</strong> paese che accolse Beniamino Simoni.<br />

<strong>La</strong> folla, silenziosa e composta,<br />

con l’attenzione intima che si deve<br />

<br />

<br />

Venerdì 1 giugno alle 21 piazza<br />

Roma a Ossimo Superiore ospita<br />

un concerto di musiche africane.<br />

Vanno in scena, direttamente<br />

dal Malawi, gli Alleluja band<br />

show. Gli Alleluja band show<br />

propongono canti, ritmi e danze<br />

<strong>del</strong>le varie tribù <strong>del</strong> Malawi,<br />

offrendo la ricchezza <strong>del</strong>la<br />

loro calorosa cultura africana<br />

nella quale si mescolano bene<br />

alcuni elementi <strong>del</strong>la tradizione<br />

musicale: il reggae e la rumba<br />

africana. <strong>La</strong> musica verrà<br />

porre ad un avvenimento realizzato<br />

da mani d’uomo, ma idealmente ispirato<br />

ai fatti di Dio sulla terra, ha fatto<br />

da sipario, da grande comparsa corale.<br />

<strong>La</strong> Santa Crus di Cerveno racconta<br />

in modo mirabile questo dramma<br />

di uomini contro uomini, di conquistatori<br />

contro gli oppressi. Lo stesso<br />

dramma che Simoni seppe trattare<br />

con una simbologia splendida, ricostruendo<br />

nella sua febbrile opera, fatta<br />

di rimandi e di tante presenze cer-<br />

accompagnata da danze di grande<br />

impatto emotivo. L’ingresso alla<br />

serata, organizzata dalla Pro loco<br />

in collaborazione con il Comune,<br />

è gratuito. Farà da corollario<br />

una esposizione di pittura a olio<br />

di Ezio Sbrizzi sul tema “Musica<br />

povera”. Brizzi è un artista nato<br />

a Milano che vive a Paderno. In<br />

caso di pioggia l’esibizione si<br />

terrà presso la palestra comunale<br />

di Ossimo Superiore.<br />

Il giorno successivo il Comune di<br />

Ossimo è impegnato in un gesto<br />

vertimento e con la presenza di Gesù<br />

sempre al nostro fianco”. In agosto<br />

spazio ai campi scuola. “Quest’anno<br />

due gruppi, divisi per età, raggiungeranno<br />

Astrio di Breno in Bazena per<br />

un periodo di vacanza e studio”. E per<br />

finire l’appuntamento dedicato ai giovani<br />

con una tre giorni in viaggio verso<br />

Assisi per “camminare insieme alla<br />

scoperta di San Francesco”. “Il tutto<br />

nella consapevolezza – conclude don<br />

Aldo – che ancor più in questo periodo<br />

è necessario seminare con la pazienza<br />

<strong>del</strong> contadino, perché la nostra<br />

chiesa e la nostra comunità si possano<br />

sempre più identificare”.<br />

venesi, quella storia drammatica che<br />

da oltre 2.000 anni ha segnato la via<br />

<strong>del</strong>l’uomo. Perché qui questa storia è<br />

diventata teatro corale. L’applauso finale<br />

che dice un grazie corale agli oltre<br />

200 che hanno lavorato per mesi<br />

riafferma l’adesione a questo mo<strong>del</strong>lo<br />

di Santa Crus, dove ognuno ci ha<br />

messo il suo cuore e un poco anche<br />

la sua anima. Cerveno è già tornata<br />

alla sua vita di sempre, ma la Santa<br />

Crus non è passata invano.<br />

<br />

<br />

significativo: l’amministrazione<br />

comunale di Ossimo intende dare<br />

sempre più spazio ai giovani, per<br />

questo è stata realizzata la prima<br />

festa dei diciottenni di Ossimo.<br />

Quando? Sabato 2 giugno alle<br />

ore 18 presso il Municipio. Dopo<br />

il saluto <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

e <strong>del</strong>l’Arma dei Carabinieri di<br />

Breno, Silvia Botticchio presenta<br />

la Costituzione italiana. Ai giovani<br />

verrà consegnata la bandiera<br />

e proprio una copia <strong>del</strong>la<br />

Costituzione italiana.


omenica 3 giugno la parrocchia<br />

cittadina <strong>del</strong>le<br />

Sante Capitanio e Gerosa<br />

vivrà una cerimonia molto<br />

importante. In comunione<br />

con Benedetto XVI, la comunità <strong>del</strong>le<br />

Due Sante celebrerà il mistero <strong>del</strong>la<br />

chiamata ad essere comunione nella<br />

risposta vocazionale personale, sia<br />

essa all’ordine sacro o al matrimonio.<br />

Durante la Santa Messa <strong>del</strong>le 10.30,<br />

dunque, verrà ricordato il 25° anniversario<br />

di ordinazione sacerdotale <strong>del</strong><br />

parroco, don Tino Decca, che rinnoverà<br />

i suoi voti davanti alla comunità<br />

di cui è stato chiamato ad essere pastore<br />

nove anni fa; accanto al parroco,<br />

le coppie di sposi che lo desidereranno<br />

potranno anch’esse rinnovare le loro<br />

promesse matrimoniali. Al termine<br />

<strong>del</strong>la Messa, nell’ambito <strong>del</strong>l’annuale<br />

festa <strong>del</strong>l’oratorio, si terrà un rinfresco,<br />

mentre la sera precedente, sabato<br />

2 giugno, coloro che vorranno,<br />

avranno l’opportunità di seguire il discorso<br />

<strong>del</strong> Papa alle famiglie attraverso<br />

un maxischermo in parrocchia. Da<br />

alcuni anni la parrocchia <strong>del</strong>le Sante<br />

Capitanio e Gerosa ha investito molto<br />

sulle coppie di sposi e sulla famiglia,<br />

che, proprio in virtù <strong>del</strong> sacramento<br />

<br />

<br />

L’Università cattolica si arricchisce<br />

di una nuova struttura proposta<br />

alle attività di ricerca. Si tratta<br />

di I-<strong>La</strong>mp, acronimo che sta per<br />

Interdisciplinary laboratories for<br />

advanced material physics, e indica<br />

il Centro di ricerca dedicato alla<br />

fisica, situato in via Musei 41, che si<br />

occuperà in particolare dei metalli.<br />

“In realtà − spiega il direttore,<br />

Luigi Sangaletti − i laboratori sono<br />

insediati già dal 2000, e nel corso di<br />

12 anni di attività si sono occupati<br />

di materiali complessi, superfici,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong> matrimonio, sono investiti <strong>del</strong>la<br />

missione di essere immagine terrena<br />

<strong>del</strong>la Trinità, portando avanti le opere<br />

<strong>del</strong> Signore all’interno <strong>del</strong>la loro comunità<br />

parrocchiale e facendosi testimoni<br />

di Cristo nel quotidiano. Da qui,<br />

l’esperienza <strong>del</strong>le Comunità familiari<br />

di evangelizzazione (Cfe), avviata nel<br />

settembre 2010: le Cfe sono gruppi di<br />

persone appartenenti a diversi stadi di<br />

vita (sposi, giovani, separati, vedovi,<br />

persone singole) che vivono la fraternità<br />

riunendosi settimanalmente in<br />

casa di una coppia di sposi; a distanza<br />

di quasi due anni, le Cfe in parrocchia<br />

sono nove. Sempre nel 2010 è stata introdotta<br />

l’adorazione eucaristica permanente:<br />

ogni giorno coloro che desiderano<br />

vivere un momento di intimità<br />

con il Signore, hanno l’opportunità di<br />

prender parte all’Adorazione. Grazie<br />

all’instancabile opera degli adoratori<br />

che coprono i vari turni giornalieri,<br />

interfacce e nanostrutture, non<br />

solo analizzandoli, ma anche<br />

costruendone le strumentazioni<br />

idonee alle verifiche stesse”. Ora,<br />

le competenze anche nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la progettazione saranno<br />

utilizzate in maniera organica dai<br />

ricercatori, dai dottorandi e dai<br />

tesisti magistrali <strong>del</strong>la facoltà di<br />

Scienze matematiche, fisiche e<br />

naturali. “Il Centro − spiega il prof.<br />

Marzocchi, preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />

− avrà come scopo di studiare<br />

e mettere in pratica procedure<br />

il Santissimo viene esposto quotidianamente,<br />

dal lunedì al venerdì, dalle<br />

9 alle 22, mentre ogni primo venerdì<br />

<strong>del</strong> mese l’Adorazione prosegue<br />

per tutta la notte. Tra le varie attività<br />

parrocchiali, ci sono il percorso <strong>del</strong>la<br />

nuova iniziazione cristiana dei fanciulli<br />

e dei ragazzi, i corsi diocesani di<br />

preparazione alla cresima degli adulti<br />

e il percorso di preparazione al Battesimo,<br />

tenuti da coppie di sposi all’interno<br />

<strong>del</strong>le case dei catecumeni, la<br />

formazione per le ragazze tenuta dalla<br />

Suore di Carità. Ci sono poi tre diversi<br />

percorsi per accompagnare i fidanzati<br />

verso il matrimonio: il corso tradizionale,<br />

il percorso biennale “L’Acqua &<br />

il Vino: verso Cana” e un corso specifico<br />

per conviventi intenzionati a contrarre<br />

matrimonio. Infine, i seminari<br />

di “Vita Nuova”, il percorso formativo<br />

de “I 10 Comandamenti” avviato nel<br />

febbraio di quest’anno.<br />

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<br />

<br />

nuove che potranno avere ricadute<br />

a livello mondiale, ma anche di<br />

promuovere, attraverso il confronto<br />

con le industrie, studi e ricerche che<br />

potranno segnare il futuro in modo<br />

concreto”. Tra le attività <strong>del</strong> centro<br />

ci sarà la promozione di attività<br />

formative e divulgative per far<br />

conoscere il patrimonio culturale<br />

tecnico-scientifico locale e i risultati<br />

<strong>del</strong>le ricerche. “Lo sforzo − precisa<br />

il direttore di sede Luigi Morgano<br />

− è rispondere alle domande di<br />

un territorio fortemente coinvolto<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“<strong>La</strong> povertà non è più un fenomeno<br />

marginale ha preso il volto <strong>del</strong>la normalità<br />

per questo bisogna pensare alto”<br />

con queste parole ha esordito don<br />

Virginio Colmegna ospite <strong>del</strong>l’incontro<br />

“Vecchi e nuovi bisogni, tra vecchie<br />

e nuove povertà” promosso da<br />

“Brescia per passione” e “Identità e<br />

partecipazione”. Ha introdotto l’appuntamento<br />

<strong>La</strong>ura Castelletti, consigliere<br />

comunale, a fronte <strong>del</strong>l’aumento<br />

<strong>del</strong>le situazioni di fragilità la<br />

necessità di un mantenimento e miglioramento<br />

<strong>del</strong>la qualità dei servizi<br />

per questo sarebbe necessario una<br />

sorta di “piano regolatore sociale”.<br />

Si è cercato di approfondire queste<br />

problematiche e prospettare possibili<br />

risposte. Al tavolo, oltre al fondatore<br />

<strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong>la Carità di Milano,<br />

erano presenti: Roberto Rossini, presidente<br />

provinciale Acli; Marco Menni,<br />

presidente Confcooperative e Gian<br />

Antonio Girelli, consigliere regionale.<br />

Anche nel Bresciano le situazioni di<br />

povertà stanno aumentando: persone<br />

licenziate, giovani che non trovano<br />

un’occupazione, genitori separati<br />

che non riescono a sostenere le spese<br />

per i figli, disparate situazioni di<br />

fragilità che toccano da vicino anche<br />

le nostre famiglie e non più solo chi<br />

vive per strada o gli immigrati. Precarizzazione<br />

<strong>del</strong> lavoro, contrazione<br />

<strong>del</strong> welfare, fragilità familiare sono<br />

tre fattori che moltiplicano la vulnerabilità,<br />

la allargano a fasce sociali un<br />

tempo relativamente al sicuro, accrescono<br />

l’ansia nel confronto <strong>del</strong> futuro.<br />

Anche l’indagine sui redditi condotta<br />

dalle Acli rileva il quadro di una classe<br />

nel settore <strong>del</strong>la metallurgia ed<br />

ampliare il campo con progetti<br />

di respiro internazionale”.<br />

L’internazionalizzazione <strong>del</strong> Centro<br />

si concretizza non solo nell’adesione<br />

a progetti di ricerca europei, ma<br />

anche nell’inserimento nel consiglio<br />

scientifico di quattro docenti, sui<br />

nove complessivi, che operano<br />

in altri atenei stranieri, tra i quali<br />

la British Columbia in California,<br />

l’Università <strong>del</strong> Maryland, quella<br />

di Twente in Olanda e Wurzburg in<br />

Germania. (a.g.)<br />

media impoverita: la media <strong>del</strong> reddito<br />

è di 17mila euro mentre le imposte<br />

e tariffe sono aumentate di 1100 euro<br />

e anche l’incremento <strong>del</strong> numero<br />

di persone che si rivolgono allo sportello<br />

Caf per un bisogno conferma il<br />

disagio. Ma “la povertà − ha specificato<br />

don Colmegna − ha dentro i volti e<br />

le storie <strong>del</strong>le persone, le relazioni tra<br />

individui. Per stare bene dobbiamo<br />

aumentare le reti di solidarietà”. (a.t.)


e fiabe sono vere: i draghi<br />

esistono, ma si possono<br />

sconfiggere” e “<strong>La</strong> vita<br />

è come un libro bisogna<br />

saper voltare pagina ma<br />

senza dimenticare”. I due striscioni,<br />

corredati da alcuni disegni, <strong>del</strong>le<br />

elementari <strong>del</strong>la scuola cittadina<br />

di Santa Dorotea sono la sintesi più<br />

efficace di una città che, 38 anni dopo,<br />

ha ricordato la strage di piazza<br />

Loggia. In piazza c’era anche Martina,<br />

una studentessa di Brindisi che è<br />

stata chiamata ad unire con Brescia<br />

la richiesta di verità e giustizia. Sulla<br />

maglietta portava la scritta “io non<br />

ho paura”; questo è il messaggio di<br />

forza e coraggio che, con lei, gridano<br />

i ragazzi di Brindisi. Una piazza<br />

gremita, con un corteo non autorizzato<br />

che ha cercato di creare un po’<br />

di disturbo e che al termine è stato<br />

comunque fatto sfilare, per testimoniare<br />

che la ferita è ancora aperta.<br />

“<strong>La</strong> piazza − ha detto un emozionato<br />

Cesare Trebeschi, coscienza critica<br />

<strong>del</strong>la Leonessa − dimostra che<br />

è ancora viva una sensibilità che è<br />

l’unica cosa che conta. Le sentenze<br />

sulle carte bollate riguardano singole<br />

persone, il problema <strong>del</strong> Paese è<br />

più grande: non si arrende di fronte<br />

a una carta bollata. Credo che dobbiamo<br />

sempre ricordarci che la verità<br />

la costruiamo noi e il Paese costruisce<br />

la menzogna tutte le volte<br />

<br />

<br />

“Eucaristia: fonte di missione,<br />

corresponsabilità e comunione”<br />

è il tema che fa da sfondo alla<br />

processione cittadina <strong>del</strong> Corpus<br />

Domini in programma giovedì<br />

7 giugno: alle ore 18 la S. Messa<br />

nella chiesa di Sant’Alessandro<br />

presieduta dal vescovo<br />

Luciano Monari; alle 19 l’adorazione<br />

eucaristica; alle 20 il vespro solenne,<br />

segue la processione verso la<br />

Cattedrale. Le processioni e le<br />

adorazioni prolungate celebrate<br />

in questa solennità, manifestano<br />

pubblicamente la fede <strong>del</strong> popolo<br />

cristiano in questo sacramento.<br />

<strong>La</strong> festività <strong>del</strong> Corpus Domini ha<br />

una origine più recente di quanto<br />

sembri. <strong>La</strong> solennità cattolica <strong>del</strong><br />

Corpus Domini chiude il ciclo<br />

<strong>del</strong>le feste <strong>del</strong> dopo Pasqua e vuole<br />

celebrare il mistero <strong>del</strong>l’eucaristia;<br />

è stata istituita grazie ad una suora<br />

che nel 1246 volle celebrare il<br />

mistero <strong>del</strong>l’eucaristia in una festa<br />

slegata dal clima di mestizia e lutto<br />

<strong>del</strong>la Settimana Santa.<br />

<br />

<br />

L’Ufficio beni culturali <strong>del</strong>la diocesi<br />

sta ricevendo in queste ore le<br />

telefonate dei parroci <strong>del</strong>la diocesi<br />

che lamentano cadute di calcinacci<br />

e altro in seguito al terremoto che<br />

ha colpito più volte il suolo italiano<br />

con epicentro nel Modenese.<br />

Rispetto al sisma che colpì il<br />

Garda e la Valsabbia nel novembre<br />

2004, al momento non ci sono<br />

segnalazioni di chiusure dettate<br />

con urgenza dai Vigili <strong>del</strong> fuoco.<br />

Alcune chiese come quella di<br />

Santa Maria Bambina a Odolo e S.<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

che resta indifferente, fermo, che<br />

non partecipa alla vita comune con<br />

una solidarietà capace di valorizzare<br />

le differenze ma di trovare sempre il<br />

momento <strong>del</strong>l’unità. Come è stato 38<br />

anni fa, allora la divisione tra catto-<br />

Domenico a Mura hanno ricevuto<br />

un’ordinanza di chiusura da<br />

parte <strong>del</strong> Sindaco in attesa di una<br />

verifica più approfondita. L’invito<br />

rivolto ai parroci dall’Ufficio beni<br />

culturali è quello di segnalare<br />

eventuali anomalie e, nei casi più<br />

rilevanti, far arrivare in Curia una<br />

relazione tecnica e alcune foto di<br />

accompagnamento <strong>del</strong>la struttura.<br />

Sarà poi l’Ufficio a interfacciarsi<br />

con la Soprintendenza per valutare<br />

gli interventi e presentare i<br />

singoli casi: l’Ufficio contatta la<br />

lici e comunisti sembrava profonda:<br />

dovevano parlare Castrezzati e Terraroli,<br />

apparentemente da sponde diverse,<br />

ma nella ricerca tenacia di una<br />

solidarietà”. In attesa ancora di una<br />

verità giudiziaria alla Leonessa sono<br />

arrivati molti messaggi: dal Quirinale<br />

e dalle presidenze di Camera e Senato.<br />

Ci sono anche tre figure significative<br />

(Silvia Giralucci, Agnese Moro e<br />

Benedetta Tobagi) che hanno voluto<br />

testimoniare la vicinanza ai familiari<br />

<strong>del</strong>le vittime e alla città con la loro<br />

presenza. <strong>La</strong> Giralucci, in particolare,<br />

è la figlia di Graziano, ucciso dalle<br />

Brigate Rosse a Padova come rappre-<br />

Soprintendenza e la Protezione<br />

civile per predisporre e avviare<br />

con la parrocchia o l’ente<br />

ecclesiastico i progetti relativi gli<br />

interventi di restauro e le eventuali<br />

richieste di contributi finanziari. Al<br />

momento in curia sono arrivate le<br />

telefonate da Montirone, Isorella,<br />

Saiano, Provezze e Iseo, solo<br />

per fare alcuni nomi di chiese<br />

che sembrano presentare dei<br />

piccoli cedimenti. A Brescia si<br />

parla anche <strong>del</strong>la chiesa di San<br />

Clemente. Resta da verificare se<br />

saglia per la strage di Brescia Intenso<br />

ed emozionante anche l’incontro<br />

con gli studenti vissuto dal ministro<br />

Cancellieri, che ha risposto alle domande<br />

dei ragazzi all’auditorium San<br />

Barnaba (nel box a fianco riportiamo<br />

la risposta esemplare <strong>del</strong> Ministro a<br />

una ragazza <strong>del</strong> Calini). In una città<br />

che cerca, a distanza di tempo, ancora<br />

<strong>del</strong>le risposte, non è semplice<br />

confrontarsi: “Dove va ricercata la<br />

verità? Se lo sapessi lo direi. Bisogna<br />

continuare nella ricerca. Questa − ha<br />

spiegato il Ministro − non è un’occasione<br />

felice per parlare di giustizia,<br />

ma bisogna dare ai giovani anche<br />

tutti gli altri esempi in cui la giustizia<br />

si è compiuta. Invito gli studenti ad<br />

avere fiducia in se stessi, nello Stato<br />

e nelle istituzioni”. A proposito <strong>del</strong><br />

contatto prima <strong>del</strong>la manifestazione<br />

tra la polizia e un gruppo di studenti<br />

ben supportato da quarantenni accompagnati<br />

da slogan anacronistici,<br />

il Ministro è stato chiaro: “<strong>La</strong> libertà<br />

è un concetto che deve comprendere<br />

la libertà degli uni e degli altri: c’era<br />

una libertà di chi faceva la manifestazione<br />

e di chi faceva il percorso. Non<br />

c’è stata limitazione per impedire la<br />

libertà, ma per permettere agli altri di<br />

esprimere le loro opinioni. <strong>La</strong> libertà<br />

ha sempre dei confini: la libertà degli<br />

uni si chiude quando tocca la libertà<br />

degli altri. Bisogna essere molto rispettosi<br />

<strong>del</strong>la libertà di tutti”.<br />

si tratta solo di pezzi di intonaco<br />

che si sono staccati o se siamo in<br />

presenza di situazioni più gravi<br />

che necessitano di un intervento<br />

più strutturato. Per informazioni<br />

e chiarimenti, si può contattare<br />

l’Ufficio dei beni culturali al<br />

numero 0303722248. Sul sito <strong>del</strong>la<br />

diocesi, oltre a un mo<strong>del</strong>lo per la<br />

comunicazione in caso di eventi<br />

naturali catastrofici, si può trovare<br />

anche il vademecum specifico<br />

“Cosa fare in caso di eventi<br />

naturali catastrofici”.


’Asl Brescia – anche a seguito<br />

<strong>del</strong>la sperimentazione<br />

effettuata nel Centro<br />

territoriale per le malattie<br />

rare istituito nel 2009 – ha<br />

ritenuto, unica in Lombardia, di sostenere<br />

concretamente i malati e le<br />

loro famiglie con una dote finanziaria<br />

per il 2012, tramite lo stanziamento<br />

di 224mila euro, diversamente finalizzati.<br />

“Le malattie rare sono un ampio<br />

gruppo di patologie, circa 7.000<br />

secondo l’Oms, che colpiscono meno<br />

di cinque persone su 10mila – ha<br />

illustrato il direttore generale <strong>del</strong>l’Asl<br />

Carmelo Scarcella – e nel nostro territorio,<br />

secondo certificati diagnostici<br />

ed appositi codici di esenzione rilasciati<br />

da specialisti, i soggetti affetti<br />

da tali patologie sono, ad oggi, 5.135,<br />

cui vanno aggiunti 3.587 celiaci, la<br />

cui malattia, per la sua estensione, ha<br />

perso la caratteristica di rarità. Non<br />

sempre queste persone sono curabili<br />

in regime di Lea, Livelli essenziali di<br />

assistenza – ha continuato Scarcella<br />

– per cui abbiamo ritenuto di adottare<br />

provvedimenti straordinari, attraverso<br />

l’istituzione di una dote finanziaria,<br />

che consiste in un supporto di<br />

tipo economico fornito alla famiglia<br />

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È stato svelato martedì il nuovo<br />

logo <strong>del</strong>l’Accademia bresciana<br />

arti e mestieri <strong>del</strong>la buona<br />

tavola. Vincitore <strong>del</strong> concorso è<br />

Massimiliano De Marinis, studente<br />

<strong>del</strong>la 5 D <strong>del</strong>l’Ipc Camillo Golgi<br />

di Brescia, che ha proposto<br />

un’immagine pulita, snella ed<br />

elegante, destinata a rimanere<br />

come simbolo <strong>del</strong>l’Accademia<br />

stessa. “Le Associazioni che<br />

compongono Accademia − ha<br />

spiegato l’assessore Razzi (nella<br />

foto) − potranno essere da stimolo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

per integrare le prestazioni sanitarie”.<br />

“Sono stati individuati due tipi<br />

di dote – ha spiegato il direttore Servizio<br />

attività sperimentali e Malattie<br />

rare <strong>del</strong>l’Asl Eliana Breda – quella<br />

denominata ‘forniture straordinarie’,<br />

<strong>del</strong>l’ammontare di 100mila euro, per<br />

l’acquisto di prodotti farmaceutici,<br />

parafarmaceutici e ausili protesici e<br />

quella chiamata ‘progetti riabilitativi<br />

e di sostegno alla cura’, per 124mila<br />

euro finalizzata alla realizzazione o<br />

prosecuzione di progetti a favore dei<br />

beneficiari (programmi terapeutici,<br />

riabilitativi, remunerazione di figure<br />

di sostegno...). Il massimo di ogni<br />

dote è fissato in 3.600 euro e i bandi<br />

per accedervi sono scaricabili dal sito<br />

www.aslbrescia.it”. Dei 5.135 casi registrati<br />

nell’Asl di Brescia, ve ne sono<br />

alcuni che si caratterizzano per unicità,<br />

perché “vi sono circa 90 persone<br />

che sono affette da una malattia spe-<br />

per il rilancio <strong>del</strong>l’economia<br />

provinciale partendo proprio dal<br />

settore enogastronomico. Per<br />

questo abbiamo creato un nuovo<br />

logo partendo dai giovani e dalle<br />

scuole, coinvolgendo nel giudizio<br />

degli elaborati una commissione<br />

mista, composta non solo da<br />

grafici, ma anche da personalità<br />

afferenti a settori diversi”. Anna<br />

Bossini, scrittrice; Raffaella<br />

Mora, giornalista; Monica Ranzi;<br />

Massimiliano Rossetti, psicologo<br />

e psicoterapeuta; Giorgio Verona,<br />

cifica – ha aggiunto Eliana Breda – e<br />

sono soggetti unici, cui va riservato<br />

un trattamento altamente mirato, non<br />

applicabile a nessun altro”. “Ci rendiamo<br />

conto che le risorse a disposizione<br />

sono limitate – ha proseguito Carmelo<br />

Scarcella – ma confidiamo che quanto<br />

da noi adottato possa essere seguito<br />

da provvedimenti regionali. Dove i<br />

soggetti sono numerosi, come i 716<br />

affetti da malattie <strong>del</strong> sistema osteomuscolare<br />

e <strong>del</strong> tessuto connettivo,<br />

assistiamo al sorgere di associazioni<br />

che si fanno carico di una serie di<br />

attività di sostegno, ma dove vi sono<br />

soggetti affetti da alcune condizioni<br />

morbose di origine perinatale nella<br />

misura di alcune unità – ha concluso<br />

Scarcella – assistiamo, in assenza di<br />

soluzioni, a una situazione di ‘morte<br />

programmata’, dove il bambino non<br />

raggiunge i sei-sette anni e il nostro<br />

supporto è di carattere psicologico”.<br />

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graphic designer, coordinati dal<br />

presidente <strong>del</strong>la giuria, Sergio Di<br />

Martino, docente all’Accademia<br />

Santa Giulia, hanno valutato le 47<br />

idee giunte da circa 15 scuole. “Il<br />

logo proposto da Massimiliano<br />

De Marinis − ha spiegato Di<br />

Martino − non solo è adatto a<br />

coprire le esigenze istituzionali<br />

<strong>del</strong>l’Accademia, ma è anche un<br />

simbolo netto, non influenzato dalle<br />

mode, che potrà essere utilizzato<br />

per lungo tempo. Abbiamo<br />

premiato la professionalità<br />

<br />

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<br />

<br />

Il 12° appuntamento con i “Quaderni”,<br />

significativa iniziativa editoriale<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Brescia, affronta<br />

l’indagine storica, artistica e architettonica<br />

<strong>del</strong>la chiesa di San Giorgio.<br />

Ubicata sul ripido pendio <strong>del</strong> colle<br />

Cidneo, poco fuori <strong>del</strong>la porta occidentale<br />

<strong>del</strong>la città antica e stretta a<br />

ridosso <strong>del</strong>le mura romane e altomedievali<br />

che salgono verso il Castello,<br />

San Giorgio rappresenta sicuramente<br />

uno degli edifici romanici di Brescia<br />

meglio conservati. Un restauro durato<br />

16 anni, al quale in larga parte ha contribuito<br />

l’amministrazione provinciale,<br />

ha restituito la chiesa alla comunità<br />

nel 2010, facendo emergere uno scrigno<br />

di tesori nel quale si stratifica la<br />

storia locale a partire dall’epoca longobarda<br />

fino all’Ottocento, passando<br />

attraverso alcuni tra i più rappresentativi<br />

pittori <strong>del</strong> Seicento bresciano.<br />

‘Una storia secolare riportata alla luce’,<br />

recita il sottotitolo <strong>del</strong>la elegante<br />

pubblicazione, arricchisce di un<br />

ulteriore tassello le testimonianze di<br />

strutture longobarde esistenti intorno<br />

al monastero di Santa Giulia e all’area<br />

archeologica <strong>del</strong> Capitolium, iscritte<br />

dallo scorso anno nella lista <strong>del</strong> patri-<br />

nella presentazione, la scelta<br />

dei colori, netti ma eleganti, e la<br />

rappresentazione <strong>del</strong> piatto con<br />

le posate in negativo che rendono<br />

visibile la lettera A”. Massimiliano si<br />

è aggiudicato un viaggio di tre giorni<br />

a Parigi, mentre rispettivamente<br />

secondo e terzo si sono classificati<br />

Mattia Serughetti e Andrea<br />

Maestrelli, frequentanti l’Istituto<br />

Giovanni Falcone di Palazzolo,<br />

“che hanno portato idee giovani e<br />

fresche, nello spirito <strong>del</strong>l’iniziativa”,<br />

ha sottolineato Di Martino. (a.g.)<br />

monio mondiale <strong>del</strong>l’Unesco nell’ambito<br />

<strong>del</strong> sito seriale ‘I Longobardi in<br />

Italia. I luoghi <strong>del</strong> potere’ e “propone<br />

la chiesa – spiega nella presentazione<br />

Silvia Razzi, assessore provinciale alla<br />

Cultura e al turismo – come scrigno<br />

prezioso, rispondendo in tal modo<br />

all’obiettivo primario di ogni politica<br />

culturale: lo studio, la tutela e la valorizzazione<br />

dei beni”. “<strong>La</strong> Provincia<br />

di Brescia – afferma il presidente Daniele<br />

Molgora – gestisce gli spazi <strong>del</strong>la<br />

chiesa adibiti a sala pubblica ed è<br />

impegnata perché questo gioiello nascosto<br />

<strong>del</strong>la città venga sempre più<br />

conosciuto e apprezzato come meta<br />

turistica, facendolo percepire come<br />

autentica eccellenza <strong>del</strong> nostro territorio”.<br />

In questo senso la pubblicazione<br />

porta a riflettere sul nostro patrimonio<br />

monumentale nella prospettiva<br />

di una diffusione sempre più ampia<br />

e aperta <strong>del</strong> sistema culturale locale.


dee e proposte di ripristino<br />

<strong>del</strong>l’organo a canne” è il titolo<br />

<strong>del</strong>l’incontro svoltosi per parlare<br />

<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>l’organo<br />

<strong>del</strong>la parrocchiale, attualmente<br />

smontato nelle sue parti, che hanno<br />

“trovato alloggio” in una grande sala<br />

<strong>del</strong> Centro Leone. Promotori <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

la Commissione Organo e<br />

dall’Associazione culturale “S. Lorenzo”.<br />

Moderati da Giuseppe Migliorati<br />

che, con Alberto Bonera è coordinatore<br />

<strong>del</strong>la commissione organo, sono<br />

intervenuti oltre al parroco don Tino<br />

Clementi, il maestro Marco Fracassi,<br />

<strong>del</strong>la ditta “Cremona Organi” e concertista<br />

d’organo, il maestro Michele<br />

Metelli, organista <strong>del</strong>la chiesa dei<br />

Santi Nazario e Celso in Brescia, il<br />

maestro Flavio Dassenno, organaro<br />

e docente Conservatorio di Brescia, e<br />

don Tullio Stefani, responsabile <strong>del</strong>la<br />

Commissione per i beni culturali ecclesiastici.<br />

L’organo di Manerbio, un<br />

Amati, presente sin dal 1896, è stato<br />

poi ampliato nel 1949, una “gloria <strong>del</strong>la<br />

casa organaria”, ha detto Fracassi,<br />

<strong>del</strong>la ditta Pedrini, definendo il risultato<br />

<strong>del</strong>l’ampliamento realizzato grazie<br />

alla collaborazione <strong>del</strong> maestro Andrea<br />

Tambalotti, <strong>del</strong> maestro Bambini<br />

di Verolanuova, e <strong>del</strong>la ditta stessa.<br />

Secondo Pedrini andrebbe ricostruito<br />

lo strumento come era, aggiungendo<br />

le parti mancanti. Quanto rimane<br />

<strong>del</strong>l’organo sono 22 o 23 registri rea-<br />

<br />

<br />

Sabato 9 e domenica 10 giugno nel<br />

parco di palazzo Cigola Martinoni<br />

appuntamento con il gioco e<br />

l’editoria per bambini. L’iniziativa,<br />

alla 3 edizione, è organizzata da<br />

Proloco, Cigole in Festa, museo<br />

multimediale “Raìs” e dalla Cassa<br />

Padana Bcc, con il patrocinio <strong>del</strong><br />

Comune. Nelle stanze <strong>del</strong> palazzo le<br />

Case editrici proporranno iniziative<br />

legate alle letture animate, all’uso<br />

<strong>del</strong>la manualità e alla presentazione<br />

di nuovi volumi o edizioni speciali<br />

dedicate ai bambini. Nel Parco ci<br />

<br />

<br />

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<br />

li, il nucleo appartiene all’originale,<br />

ma molte caratteristiche sono state<br />

modificate nel 1949. Queste le considerazioni<br />

emerse con l’intervento di<br />

Dassenno, che ha effettuato l’inventario.<br />

Risulta difficile una ricostruzione<br />

storica, probabile una ricostruzione<br />

<strong>del</strong>l’organo come era prima <strong>del</strong> 1985,<br />

saranno laboratori su tematiche<br />

quali il riciclo e la creazione di<br />

oggetti con l’utilizzo dei materiali<br />

più disparati. Sabato sera spazio<br />

all’animazione; domenica,<br />

pomeriggio e sera, i tornei di<br />

minirugby, minivolley ed esibizioni<br />

di ginnastica artistica. Non<br />

mancherà una piccola fattoria con<br />

gli animali da cortile. Le famiglie<br />

potranno passare un weekend<br />

all’insegna <strong>del</strong> divertimento ma<br />

anche <strong>del</strong> gusto, grazie ai piatti<br />

preparati nei vari stand. (f.pio)<br />

quando venne compromesso da un<br />

incendio. Ulteriore ipotesi potrebbe<br />

essere quella di costruire un organo<br />

nuovo utilizzando il materiale esistente.<br />

Secondo Metalli, curatore di<br />

una genealogia <strong>del</strong>la famiglia Amati,<br />

diventa quasi una questione etica<br />

conservare e, eventualmente, ricostruire<br />

gli organi Amati. Necessario<br />

il recupero anche secondo don Tullio<br />

Stefani, riportando il parere <strong>del</strong>la<br />

commissione diocesana, che ha analizzato<br />

il materiale esistente. Mons.<br />

Clementi, concorda con le soluzioni<br />

proposte, ma sottolinea che la difficile<br />

situazione finanziaria rende prioritari<br />

altri interventi. Importante che l’organo<br />

di Manerbio torni presto a suonare.<br />

<br />

<br />

<br />

Il Consiglio comunale di Berlingo,<br />

nella seduta <strong>del</strong> 31 maggio, conferisce<br />

la cittadinanza onoraria a Claudia<br />

Nodari Gorno (nella foto) e Leonarda<br />

Musicco, due figure importanti<br />

per la comunità berlinghese e legate<br />

a filo doppio all’ente morale “Cristoforo<br />

Tempini” che da 85 anni gestisce<br />

la locale scuola <strong>del</strong>l’infanzia. Claudia<br />

Nodari Gorno è stata presidente<br />

<strong>del</strong>l’Ente morale “Cristoforo Tempini”<br />

<br />

<br />

“Cavalia” manifestazione nazionale<br />

sportiva <strong>del</strong> cavallo Haflinger,<br />

in scena dall’8 al 10 giugno,<br />

all’azienda agricola <strong>La</strong>go <strong>del</strong>le Sette<br />

Fontane, a Castelletto di Leno.<br />

Un’occasione per vedere questi<br />

versatili cavalli all’opera in tutte le<br />

discipline per coloro che amano i<br />

biondi cavalli altoatesini. Sono in<br />

programma concorsi di dressage,<br />

salto ostacoli, attacchi, gimkana e<br />

gare di monta western. Ulteriore<br />

interesse è aggiunto dal fatto che<br />

Cavalia è tappa di preparazione<br />

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per 42 anni, dal 1968 al 2010; ora ne<br />

è la presidente onoraria. Il Comune<br />

vuole riconoscere l’impegno e lo spirito<br />

di servizio <strong>del</strong>la signora Claudia<br />

che, oltre alla scuola materna di Berlingo,<br />

ha seguito dal 1962 le opere di<br />

carità <strong>del</strong>la Società di San Vincenzo,<br />

prima a Brescia e ora, da marzo 2010,<br />

con l’importante incarico di Presidente<br />

nazionale <strong>del</strong>la Federazione <strong>del</strong>la<br />

Società di San Vincenzo de’ Paoli.<br />

<strong>del</strong> Campionato sportivo europeo<br />

Haflinger, che si terrà a Stadl Paura<br />

(Austria) in agosto: scenderanno<br />

in campo i migliori binomi ed<br />

equipaggi col marchio <strong>del</strong>la stella<br />

alpina a contendersi il diritto e<br />

l’onore di rappresentare l’Italia.<br />

Appuntamento anche con la<br />

seconda edizione di “Cavalia in un<br />

click”: il concorso fotografico che<br />

premia i migliori scatti eseguiti in<br />

una <strong>del</strong>le sei manifestazioni <strong>del</strong>la<br />

Federazione provinciale allevatori<br />

cavalli Haflinger <strong>del</strong>l’Alto Adige.<br />

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Leonarda Musicco lavora come insegnante<br />

nella scuola <strong>del</strong>l’infanzia “Cristoforo<br />

Tempini” dal 1977; quest’anno<br />

ha raggiunto i 35 anni di servizio e la<br />

fatidica soglia di anzianità lavorativa<br />

che dà accesso alla pensione. In 35<br />

anni, la maestra Leonarda ha profuso<br />

impegno e dedizione nell’accoglienza<br />

e nell’educazione dei nostri fanciulli,<br />

divenendo un’autentica istituzione<br />

<strong>del</strong>la scuola materna.


zivecchi si riprende i<br />

suoi spazi e, facendo indossare<br />

il vestito <strong>del</strong>la<br />

festa ai propri gioielli<br />

architettonici si prepara<br />

ad accogliere l’estate con una<br />

serie di eventi denominati “Giugno<br />

orceano”.<br />

Avrà quindi inizio domenica 10 la<br />

serie di manifestazioni dedicate alla<br />

storia, alla cultura e al folklore<br />

<strong>del</strong> paese: si comincia con “Orzivecchi<br />

in centro – la giornata <strong>del</strong><br />

borgo”. Per un’intera giornata, infatti,<br />

dalle 7 alle 20, il traffico verrà<br />

deviato dalla statale 235 restituendo<br />

così all’abitato l’antica fisionomia<br />

circondata dalle mura <strong>del</strong> castello<br />

dei Martinengo.<br />

Verranno così esposte antiche<br />

piantine topografiche che evidenzieranno<br />

le trasformazioni <strong>del</strong> centro<br />

e, a partire dalle 14, sarà possibile<br />

visitare grazie alla collaborazione<br />

con le guide <strong>del</strong> Castello di<br />

Padernello, i luoghi storici <strong>del</strong> paese:<br />

dalla chiesa parrocchiale alla<br />

Disciplina recentemente restaurata,<br />

da palazzo Martinengo alla fossa<br />

<strong>del</strong>le mura. Proprio la fossa <strong>del</strong>le<br />

mura ospiterà alle 9 una corsa<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

per bambini organizzata sull’antico<br />

perimetro <strong>del</strong>le fortificazioni, che<br />

insieme all’iniziativa <strong>del</strong> gruppo<br />

ciclistico di Pompiano, costituirà<br />

l’aspetto sportivo <strong>del</strong>la giornata. Il<br />

programma sarà completato dalla<br />

presenza <strong>del</strong> “Mercàt de na olta” di<br />

Orzinuovi e dal “Mercàt <strong>del</strong> solèr”,<br />

cioè l’esposizione da parte di ogni<br />

famiglia di quanto trovato nei solai<br />

e nelle vecchie cantine, mentre<br />

verrà dato spazio anche all’attenzione<br />

per l’ambiente, grazie alla<br />

collaborazione con l’istituto per<br />

l’agricoltura “V. Dandolo” di Bargnano.<br />

Poiché, infine, la giornata<br />

coincide con la ricorrenza <strong>del</strong><br />

Corpus Domini, in serata si terrà<br />

la solenne processione per la via<br />

principale. A questo appuntamento<br />

farà seguito, il weekend successivo,<br />

la manifestazione “Artisti in<br />

strada” organizzata dalla bibliote-<br />

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Custodisce il ricordo di tutti quegli<br />

orceani che nei secoli si erano<br />

inginocchiati al suo interno per<br />

pregare e chiedere un aiuto dal<br />

cielo. <strong>La</strong> chiesa di Santa Maria<br />

<strong>del</strong>le Grazie in San Domenico è<br />

per tutta la città di Orzinuovi un<br />

luogo di memorie importanti,<br />

non legate solamente al contesto<br />

<strong>del</strong>l’ospedale, al cui complesso è<br />

annessa, ma all’intera dimensione<br />

comunitaria: è per questo motivo<br />

che la conclusione dei restauri<br />

che l’hanno interessata ha visto<br />

una grande partecipazione e<br />

gioia sincera da parte <strong>del</strong>la gente,<br />

accorsa venerdì 25 maggio alle 19<br />

per la Messa celebrata dal parroco<br />

don Domenico Amidani. Presenti<br />

anche i rappresentanti degli enti<br />

cui si deve il restauro, dal direttore<br />

generale <strong>del</strong> “Mellino Mellini” di<br />

Chiari Danilo Gariboldi, a Romana<br />

Coccaglio, direttrice sanitaria,<br />

dal direttore amministrativo<br />

Pierluigi Sbardolini al sindaco di<br />

Orzinuovi Andrea Ratti. Tutto era<br />

incominciato con un accordo tra<br />

ca comunale, che vedrà numerosi<br />

artisti esporre lungo la strada<br />

le proprie opere e realizzarle al<br />

momento davanti agli spettatori.<br />

“L’occasione – afferma Giuseppe<br />

Busetti, uno degli organizzatori –<br />

è di avere il centro a disposizione<br />

per due domeniche di seguito, senza<br />

l’incombere <strong>del</strong> traffico, in modo<br />

che diventi davvero uno spazio<br />

di socializzazione com’era la sua<br />

originaria funzione”.<br />

Accanto alla manifestazione artistica<br />

si terrà anche il tradizionale<br />

raduno di moto d’epoca, giunto ormai<br />

alla sua 8 edizione, che partirà<br />

alle 9.45 di domenica 17 per<br />

rientrare in paese alle 11.30: da<br />

quest’anno, inoltre, verrà istituito<br />

il premio intitolato a Paride Tirelli,<br />

il meccanico e motociclista di Orzivecchi<br />

scomparso lo scorso anno<br />

in seguito ad un incidente stradale.<br />

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Regione, Azienda ospedaliera e<br />

il Comune di Orzinuovi: i lavori<br />

erano incominciati già nel 2009,<br />

quando era stato varato un piano<br />

finanziario da 525 mila euro e<br />

approntato un progetto di restauro<br />

complessivo guardando all’aspetto<br />

architettonico, strutturale,<br />

impiantistico. Da qui gli interventi<br />

per il rifacimento <strong>del</strong>la copertura e<br />

per la ristrutturazione <strong>del</strong> tetto, oltre<br />

alla sistemazione <strong>del</strong> sagrato e <strong>del</strong>la<br />

facciata e, soprattutto, il restauro<br />

degli altari e <strong>del</strong>la decorazioni<br />

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Nella chiesa <strong>del</strong>la Disciplina di Santa<br />

Croce in Verolanuova è stato completato<br />

il restauro al quale ha contribuito<br />

il Rotary Club Brescia Manerbio in ricordo<br />

dei soci verolesi Renato Abrami<br />

e Cesare Baronio, prematuramente<br />

scomparsi. L’iniziativa <strong>del</strong> Rotary<br />

intesa anche a diffondere l’importante<br />

messaggio storico, artistico e culturale<br />

intrinseco di questo edificio <strong>del</strong><br />

territorio come ha voluto affermare il<br />

presidente <strong>del</strong> sodalizio, Renato Brignani<br />

nel consegnare, con intervento<br />

<strong>del</strong> vice presidente Nedo Brunelli,<br />

l’opera al prevosto mons. Luigi Bracchi<br />

che con la collaborazione <strong>del</strong>la signora<br />

Barbara Nocivelli, ha promosso<br />

i lavori di recupero. Lo scopo <strong>del</strong> Rotary<br />

è quello d’incoraggiare e sviluppare<br />

l’ideale <strong>del</strong> “servire” inteso come<br />

interne. L’edificio sacro, infatti, è<br />

molto importante anche dal punto<br />

di vista artistico, poiché custodisce<br />

opere <strong>del</strong> pittore orceano Cossali<br />

e <strong>del</strong> Bagnadore, oltre ad una tela<br />

sul presbiterio dipinta dal Moretto,<br />

tutte restaurate nel corso di questa<br />

operazione, diretta dall’architetto<br />

Marisa Marchesi. In questo modo<br />

questo scrigno di storia, arte e fede<br />

è tornato all’antico splendore e può<br />

continuare anche per il ad occupare<br />

un posto importante nel cuore <strong>del</strong>la<br />

comunità di Orzinuovi. (f.u.)<br />

motore e propulsore di ogni attività:<br />

tra gli obiettivi da raggiungere c’è la<br />

promozione e valorizzazione <strong>del</strong> territorio<br />

e <strong>del</strong>la comunità. Proprio per<br />

questi motivi il Rotary Club ha inteso<br />

partecipare in prima persona al recupero<br />

<strong>del</strong>la Disciplina finanziando il<br />

restauro degli affreschi che risultano<br />

murati nella prima cappella a destra,<br />

rappresentante diverse sante tra le<br />

quali Lucia, Liberata da Como, Caterina<br />

d’Alessandria. Nell’intervento<br />

sull’intero complesso sono al lavoro<br />

il restauratore di Alberto Fontanini. Il<br />

progetto è <strong>del</strong>l’arch. Franco Maffeis.<br />

<strong>La</strong> Disciplina fu parrocchiale fino al<br />

1625, anno <strong>del</strong>la consacrazione <strong>del</strong>la<br />

chiesa (ora Basilica di San Lorenzo).<br />

<strong>La</strong> confraternita lo utilizzò come propria<br />

sede religiosa fino al 1797 quando<br />

venne soppressa dal governo provvisorio<br />

bresciano. A seguito <strong>del</strong>l’editto<br />

di Saint Cloud (1804) la costruzione<br />

perse anche il Cimitero che da sempre<br />

la circondava, per finire abbandonata,<br />

utilizzata come deposito per i materiali<br />

<strong>del</strong>la parrocchia. Il nucleo originario<br />

è stato più volte rimaneggiato ed ampliato.<br />

L’edificio ha una sola navata,<br />

formata da una struttura muraria ad<br />

archi trasversali che sorreggono l’orditura<br />

<strong>del</strong> tetto e da un’abside poligonale<br />

coperta a volta. (f.pio)


ltre 300 persone si sono<br />

ritrovate a Toscolano Maderno<br />

per la prima edizione<br />

di “Gruppi di cammino<br />

day”, organizzata dall’Asl<br />

di Brescia in collaborazione con il Comune<br />

di Toscolano Maderno e la Fondazione<br />

Valle <strong>del</strong>le cartiere. Il sindaco<br />

Roberto Righettini ha accettato di<br />

buon grado di ospitare l’iniziativa sia<br />

per promuovere il territorio (in particolare<br />

la valle <strong>del</strong>le cartiere) che la<br />

nascita anche nel proprio comune di<br />

un gruppo cammino. Il dott. Carmelo<br />

Scarcella − direttore generale <strong>del</strong>l’Asl<br />

di Brescia, presente con una ventina<br />

di collaboratori − ha sottolineato come<br />

“lo svolgimento di un’attività motoria<br />

moderata e costante rappresenti<br />

uno strumento di prevenzione <strong>del</strong>le<br />

malattie, di promozione <strong>del</strong>la salute<br />

e un bel momento di socializzazione”<br />

(alcuni alle 6.30-7 sono già sul percorso,<br />

e questo “impegno” sprona ad<br />

alzarsi e ad affrontare meglio la giornata);<br />

ma anche col solo camminare<br />

molti malati hanno ridotto o sospeso<br />

alcune medicine. Cinque colonne devono<br />

sempre stare in armonia tra loro:<br />

è questo secondo l’abate Sebastian<br />

Kneipp il concetto di salute, il segreto<br />

per mantenere una splendida forma<br />

fisica. I pilastri sono: movimento, alimentazione,<br />

acqua, erbe farmaceutiche<br />

e armonia tra se stessi e il mondo<br />

che ci circonda. Quindi è intervenu-<br />

<br />

<br />

Il colle <strong>del</strong>la Trinità nel territorio<br />

di Botticino sta a sentinella tra la<br />

pianura bresciana, gli Appennini e<br />

le Prealpi. Il poggio era frequentato<br />

come luogo di culto, legato alla<br />

devozione popolare <strong>del</strong> territorio,<br />

preesistente all’insediamento dei<br />

monaci di S. Faustino di Brescia.<br />

I Benedettini soltanto nel ‘400<br />

ne ebbero giurisdizione e vi<br />

costruirono, accanto all’antica<br />

chiesa un conventino come<br />

eremitaggio, ospizio e luogo di<br />

villeggiatura. Nel 1646 venne<br />

<br />

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<br />

ta Fiorenza Comincini, responsabile<br />

<strong>del</strong> servizio educazione alla salute e<br />

<strong>del</strong>le attività sperimentali, spiegando<br />

come già dal 2009 l’Asl di Brescia abbia<br />

promosso, in collaborazione con<br />

i Comuni, le associazioni e i medici di<br />

eretta un’altra chiesa esterna al<br />

monastero, che per la presenza di<br />

una veneratissima statua lignea<br />

<strong>del</strong>la Madonna, divenne un ulteriore<br />

luogo di culto ancora oggi molto<br />

caro alla popolazione locale. Ne<br />

è riprova la festa organizzata per<br />

domenica 3 giugno, nella ricorrenza<br />

<strong>del</strong>la SS. Trinità, con l’intento<br />

di far rivivere antiche tradizioni<br />

di fede, di arte e di cultura. Un<br />

nutrito programma di eventi,<br />

coordinati dall’assessore alla<br />

Cultura <strong>del</strong> Comune di Botticino<br />

base, la formazione di gruppi di cammino.<br />

Terminate le presentazioni ci si<br />

è incamminati sul percorso <strong>del</strong>la Valle<br />

<strong>del</strong>le cartiere che fu sede, fino alla<br />

metà <strong>del</strong> secolo scorso, di una rinomata<br />

tradizione cartaria, documentata<br />

già dal 1381 e attiva tra il XV e il XVI<br />

secolo nella fornitura di carta <strong>del</strong>le<br />

stamperie veneziane. Ai partecipanti<br />

è stata offerta la visita guidata <strong>del</strong><br />

museo <strong>del</strong>la carta dove le guide molto<br />

professionali hanno spiegato bene<br />

come era laborioso nei secoli scorsi<br />

produrre il foglio di carta e come ora<br />

le macchine abbiano facilitato il lavoro;<br />

è rimasta, però, una produzione<br />

<br />

<br />

Clara Benedetti, in collaborazione<br />

con enti ed associazioni locali, tra<br />

cui l’Ecomuseo <strong>del</strong> Botticino, farà<br />

da contorno alla celebrazione <strong>del</strong>la<br />

Messa <strong>del</strong>le 11. <strong>La</strong> giornata si aprirà<br />

alle ore 9 con una “scarpinata”<br />

ecologica sui passi dei Benedettini<br />

lungo l’antico sentiero che da<br />

Botticino, attraverso il castagneto,<br />

conduce alla cima <strong>del</strong> colle. Presso<br />

l’ex-Monastero, attualmente<br />

sede <strong>del</strong>la scuola Enaip per i<br />

beni culturali, saranno visitabili<br />

i laboratori e i restauri e per i<br />

manuale che viene richiesta per certi<br />

libri di pregio. Durante il percorso<br />

è stato bello per i vari gruppi incontrarsi,<br />

conoscersi, scambiarsi informazioni.<br />

Il primo gruppo sorto a Brescia,<br />

quello di Iseo, che ha 20 iscritti.<br />

Anche quello di Vobarno (con tanto di<br />

maglietta personalizzata) è al 4° anno<br />

(sono in 58 e d’inverno fanno un percorso<br />

circolare ma d’estate costeggiano<br />

il Chiese); Concesio con i suoi<br />

20 iscritti è al 3° anno come il gruppo<br />

di Bagnolo Mella (14 iscritti). Ad oggi<br />

nel territorio <strong>del</strong>l’Asl di Brescia sono<br />

attivi 21 gruppi con una partecipazione<br />

media di 400 persone. Oltre a quelli<br />

citati ci sono: Brescia (circoscrizione<br />

sud), Botticino, Castegnato, Cellatica,<br />

Gardone Valtrompia, Marcheno, Nave,<br />

Coccaglio, Cologne, Palazzolo, Acquafredda,<br />

Borgo San Giacomo, Calcinato,<br />

Cigole, Orzinuovi, Verolanuova<br />

(l’ultimo nato ma con 70 iscritti) e<br />

Fiesse. Ogni gruppo adotta modalità<br />

differenti e si ritrova due o tre volte alla<br />

settimana; si cammina inizialmente<br />

più piano, poi si aumenta gradualmente<br />

l’andatura e si termina con un<br />

passo più dolce, per un’ora o un’ora<br />

e mezza al massimo; si fa anche <strong>del</strong>la<br />

ginnastica, specie a metà percorso e<br />

soprattutto al termine, con esercizi di<br />

allungamento e di rilassamento muscolare<br />

che i vari insegnanti <strong>del</strong>l’Isef<br />

o di scienze motorie hanno insegnato<br />

loro nei primi mesi.<br />

<br />

“Eulakes” entra nelle scuole per<br />

fornire percorsi formativi di educazione<br />

ambientale alle giovani generazioni.<br />

Finanziato dall’Unione<br />

europea per il periodo 2010-2013<br />

il progetto prende origine dalla<br />

necessità di trovare un punto di<br />

incontro tra le più recenti conoscenze<br />

scientifiche sul tema <strong>del</strong>la<br />

qualità e <strong>del</strong>la quantità <strong>del</strong>le acque<br />

lacustri e la gestione territoriale<br />

locale.<br />

Per la prima volta quattro importanti<br />

realtà lacustri – Garda, Balaton,<br />

Neusiedl e Charzykowskie – di<br />

Italia, Ungheria, Austria e Polonia<br />

stanno lavorando insieme per affrontare<br />

importanti temi relativi<br />

all’inquinamento e regolazione dei<br />

livelli <strong>del</strong>le acque, agli effetti dei<br />

cambiamenti climatici, alla gestione<br />

sostenibile <strong>del</strong>le coste e <strong>del</strong>le<br />

attività di pianificazione territoria-<br />

le riferite ai laghi. Tra gli obiettivi<br />

vi è anche quello di avviare attività<br />

di educazione ambientale, destinate<br />

a protrarsi nel tempo, grazie al<br />

coinvolgimento degli insegnanti.<br />

Sul Garda si è scelto di proseguire<br />

con il progetto ‘Sagami’, acronimo<br />

di Sarca-Garda-Mincio, ovvero<br />

di raccogliere dati sulla qualità di<br />

quell’acqua che unisce il Trentino<br />

al Po passando per il Sarca, il Garda<br />

e il Mincio.<br />

Sono gli studenti <strong>del</strong>le scuole medie<br />

e superiori a effettuare le operazioni<br />

di monitoraggio e lo fanno<br />

con metodologie simili, il più possibile<br />

in contemporanea, mettendo<br />

in comune i dati raccolti e fornendo<br />

dunque gli elementi di valutazione<br />

che saranno poi oggetto di<br />

approfondimento.<br />

“Eulakes” ha sottoposto all’attenzione<br />

<strong>del</strong>l’intera rete scolastica<br />

gardesana questa opportunità e<br />

ha trovato l’adesione di otto scuole,<br />

sei sulla sponda bresciana, una<br />

sulla sponda veneta ed una mantovana,<br />

ciascuna <strong>del</strong>le quali partecipa<br />

con una o più classi.<br />

I dati raccolti saranno aggiunti a<br />

quelli provenienti dagli enti preposti<br />

e dagli enti di ricerca partner<br />

di Eulakes per avere una fotografia<br />

abbastanza completa relativa alla<br />

qualità <strong>del</strong>l’acqua di un territorio<br />

bambini, nel pomeriggio incontri<br />

sulle tecniche artistiche antiche.<br />

Contemporaneamente, oltre alla<br />

possibilità di visita alle cave e al<br />

Museo <strong>del</strong> Marmo, sono organizzate<br />

visite guidate storico-naturalistiche<br />

alla tenuta <strong>del</strong> “Monasterino”<br />

presso l’azienda “il Castelliere ai<br />

Cap”: proprietà terriera un tempo<br />

annessa ai beni dei Benedettini che<br />

qui introdussero la coltivazione<br />

<strong>del</strong>la vite. A conclusione <strong>del</strong>l’evento:<br />

musica, canti e narrazioni di vecchi<br />

racconti di stalla. (Emilia Nicoli)<br />

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che, nonostante i confini immaginari,<br />

è unico. L’attività proseguirà<br />

poi con l’inizio <strong>del</strong> prossimo anno<br />

scolastico, con incontri formativi,<br />

supportati dagli esperti direttamente<br />

coinvolti nel progetto, nelle<br />

scuole, che andranno a toccare<br />

le tematiche <strong>del</strong> progetto, principalmente<br />

imperniate sulla qualità<br />

<strong>del</strong>l’acqua e sull’impatto che<br />

i cambiamenti climatici avranno<br />

sull’ambiente.


ono 12 i Comuni <strong>del</strong>la Valle<br />

Camonica, con una puntata<br />

a Cellatica, alle porte<br />

<strong>del</strong>la città, che ospitano<br />

la 6 edizione di “Abbracciamondo”,<br />

festival <strong>del</strong>le culture di<br />

Vallecamonica e <strong>del</strong> Sebino. Il programma<br />

inizia il 31 maggio e continuerà<br />

ininterrottamente fino all’1<br />

luglio con un cartellone ricco di<br />

22 eventi in altrettante giornate di<br />

aventi come filo conduttore il cambiamento<br />

<strong>del</strong>la vallata grazie all’arrivo<br />

di nuovi cittadini. Il tema verrà<br />

affrontato attraverso le esposizioni<br />

<strong>del</strong>le opere degli alunni <strong>del</strong>le scuole,<br />

i concerti musicali di vari gruppi,<br />

come gli Allegria, Roberto Durkovic<br />

e I fantasisti <strong>del</strong> metrò a Malegno il<br />

16 e il 17 giugno, e ancora Natalya<br />

Chesnova con i “Quadri di musica<br />

russa” al Castello di Gorzone il 30<br />

giugno. <strong>La</strong> fabbrica dei suoni con<br />

“Mazel tov, parole e suoni dal mondo<br />

ebraico” a Bienno il 7 giugno ed<br />

a Esine il 13 giugno 2012. Diversi anche<br />

spettacoli teatrali, tra cui “Identità<br />

di carta” <strong>del</strong>la Compagnia Itineraria,<br />

“Leuk” spettacolo di Teatro<br />

d’Ombra, “Divieto di sosta”, esito<br />

<strong>del</strong> laboratorio di teatro intercultu-<br />

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Si modifica e spesso si assottiglia<br />

la presenza <strong>del</strong>le religiose nelle<br />

parrocchie <strong>del</strong>l’Alta Valle. Talora la<br />

carenza di vocazioni ha costretto<br />

le responsabili <strong>del</strong>le singole<br />

congregazioni a ritirare le suore,<br />

spesso anziane, mentre in altri casi<br />

si assiste a una riorganizzazione.<br />

Bisogna segnalare il venir<br />

meno <strong>del</strong>la piccola comunità<br />

di Comboniane, che operavano<br />

presso la Casa di riposo di Edolo.<br />

Si chiude un’epoca, visto che per<br />

circa 90 anni gli anziani ospiti<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

rale <strong>del</strong> maestro Al Hadiri, e poi cinema,<br />

cultura e molte altre attività.<br />

Di particolare effetto sono gli incontri<br />

sul cibo etnico, multiculturale e<br />

dai molti sapori <strong>del</strong> mondo, come<br />

modo di entrare in sintonia con chi<br />

ha gusti diversi da quelli <strong>del</strong> luogo.<br />

A tavola, sembra dire “Abbracciamondo”,<br />

si riesce a trovare quella<br />

sintonia che spesso si fa fatica a<br />

trovare per strada. Si inizia quindi<br />

il 31 maggio a Malegno, quindi venerdì<br />

1 giugno alla Fondazione Cocchetti<br />

di Cemmo con “Musafir”, il 3<br />

a Cedegolo e contemporaneamente<br />

all’Istituto comprensivo Darfo 1<br />

a Boario; quindi il 7 a Bienno con<br />

Mazel Tov in S. Maria, per tornare<br />

ad Artogne il giorno 8 all’Istituto<br />

Rosselli e a Piamborno il 9 all’oratorio<br />

con “non solo foto”. Il 10 il festival<br />

si sposta a Capo di Ponte alla<br />

Fondazione Cocchetti con “Scianel<br />

avevano potuto usufruire <strong>del</strong>la<br />

disponibilità, sensibilità e spirito di<br />

servizio <strong>del</strong>le suore Comboniane<br />

avvicendatesi nel corso dei decenni.<br />

Le ultime tre sono state suor<br />

Pasqualina, suor Francesca e suor<br />

Annalisa. Non solo la Comunità<br />

cristiana edolese è impoverita, ma<br />

è l’intera comunità civile a patirne<br />

l’assenza. In questo senso si sono<br />

espresse le parole pronunciate dal<br />

vicesindaco di Edolo, Silvana Nana,<br />

in occasione <strong>del</strong> commiato ufficiale,<br />

alla presenza, fra gli altri, di suor<br />

n.5”, il 13 Mazel Tov a Esine in S.<br />

Maria Assunta, il 14 al Teatro <strong>del</strong>le<br />

Ali a Breno con “Divieto di sosta”.<br />

Due appuntamenti per il giorno 15:<br />

a Malegno e a Darfo, mentre a Darfo<br />

ci saranno incontri anche il 16<br />

(ristorante etnico) e il 17 (Roberto<br />

Durkovic). Il 19 il festival si sposta<br />

all’oratorio di Cellatica con “Mare<br />

chiuso”, il 22 torna a Breno al Palazzo<br />

<strong>del</strong>la cultura con “Leuk”, il 23<br />

al campo sportivo di Esine per dare<br />

“Un calcio al razzismo”, il 24 all’oratorio<br />

Don Bosco di Edolo, il 28 ad<br />

Artogne per parlare di “Montecampione<br />

ieri e oggi”, il 30 al Castello di<br />

Gorzone per una cena ed il giorno 1<br />

luglio a Pisogne in Piazza Umberto I<br />

per “Obosa group”. L’appuntamento<br />

con la Festa interculurale a Malegno<br />

proporrà la “Cena dei popoli” e Lella<br />

Costa, personaggio di spicco, con<br />

lo spettacolo “Stanca di Guerra”.<br />

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Franca, superiora provinciale <strong>del</strong>la<br />

suore di Comboni. L’arciprete di<br />

Edolo, don Giacomo Zani, potrà<br />

contare ancora sull’apporto<br />

<strong>del</strong>le Suore di Maria Bambina,<br />

la cui comunità, ora composta<br />

da otto sorelle, negli ultimi mesi<br />

ha vissuto un avvicendamento<br />

consistente. Dopo la prematura<br />

scomparsa di suor Enrica, da<br />

poco è operativa la nuova Madre<br />

superiora, suor Cleofe, comasca,<br />

con una lunga esperienza nel settore<br />

infermieristico e a servizio degli<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

L’Azienda territoriale per i servizi alla<br />

persona di Valcamonica promuove il<br />

progetto “Sostegno alla genitorialità<br />

problematica”, con il contributo <strong>del</strong>la<br />

fondazione Cariplo. Il programma<br />

ha l’obiettivo di favorire un sostegno<br />

alla famiglia in difficoltà per un recupero<br />

<strong>del</strong>le sue abilità e potenzialità,<br />

attraverso la messa in rete degli “attori”<br />

locali (famiglie solidali, associazioni<br />

di volontariato, ecc.). All’interno<br />

di questo progetto è stata promossa<br />

una giornata di aggregazione e di solidarietà<br />

per le famiglie <strong>del</strong>la Valcamonica.<br />

L’evento è stato organizzato<br />

in collaborazione con la parrocchia di<br />

Corna di Darfo Boario Terme. Genitori<br />

e figli insieme hanno avuto la possibilità<br />

di assistere allo spettacolo di<br />

burattini creato e narrato dagli artisti<br />

di “Prestige”, il paese <strong>del</strong>le meraviglie.<br />

<strong>La</strong> rappresentazione racconta l’avventura<br />

di due famiglie che si trovano ad<br />

affrontare simpatiche peripezie, le<br />

quali saranno superate solamente con<br />

il contributo di tutti i componenti dei<br />

nuclei familiari. Poi è stato proiettato<br />

il video “Con Noi”, che ha presentato<br />

il progetto promosso dall’Azienda. A<br />

seguire i giochi di squadra condotti<br />

extracomunitari sia a Roma (era<br />

al Gemelli ai tempi <strong>del</strong>l’attentato a<br />

Giovanni Paolo II) sia a Milano. <strong>La</strong><br />

decana per permanenza a Edolo,<br />

dove arrivò nel 1993, e anche per<br />

età (viaggia verso i 96 anni) è suor<br />

Antìda, bergamasca di Tavernola<br />

sul <strong>La</strong>go d’Iseo e cugina di mons.<br />

Bruno Foresti. Poi ci sono le<br />

suore Camilla, Ausilia, Gesuina,<br />

Annunciata, Pierluigia, Gabriella,<br />

quest’ultima impegnata a Incudine e<br />

Monno, specie per la pastorale nelle<br />

famiglie. (Giuliano Chiapparini)<br />

dagli stessi artisti che hanno dato vita<br />

ad una sorta di “Giochi senza frontiere”,<br />

o meglio a “Famiglie senza frontiere”.<br />

Le famiglie hanno avuto modo<br />

di sperimentare in prima persona valori<br />

quali la fiducia, l’aiuto reciproco,<br />

il rispetto ed il gioco di squadra; valori<br />

che il progetto “Con Noi” desidera<br />

riscoprire e promuovere all’interno<br />

<strong>del</strong>la comunità locale. L’Azienda offre<br />

con questa operazione uno spazio<br />

d’incontro, di ascolto e di consulenza<br />

per le famiglie. Le finalità: il sostegno<br />

alla famiglia in difficoltà affinché, attraverso<br />

l’aiuto di altre famiglie possa<br />

prendersi cura ed educare i propri figli<br />

con maggior consapevolezza. Cosa<br />

offre in pratica l’Azienda? Consulenza<br />

per famiglie in difficoltà; consulenza<br />

per famiglie solidali; consulenza per<br />

associazioni ed istituzioni; consulenza<br />

per gruppi di sostegno. (e.g.)


hiarezza prima di tutto.<br />

È quanto chiede il Comune<br />

di Castegnato in vista<br />

<strong>del</strong>l’ipotizzata realizzazione<br />

di un nuovo impianto<br />

dedicato alla produzione di energia<br />

elettrica a calore proveniente da<br />

biomasse legnose, previsto su un<br />

fondo agricolo al confine con Rodengo<br />

Saiano, in prossimità <strong>del</strong> centro<br />

abitativo castegnatese. Subito a seguito<br />

<strong>del</strong>la domanda di autorizzazione<br />

alla costruzione e all’esercizio di<br />

energia elettrica avanzata da Linea<br />

Energia Spa, il Comune ha inviato<br />

alla Provincia una lettera per avere<br />

maggiori <strong>del</strong>ucidazioni a riguardo:<br />

lettera che non ha ancora risposte.<br />

“<strong>La</strong> nostra Amministrazione – si legge<br />

nel comunicato – ha sempre posto<br />

un’attenzione particolarissima<br />

alle tematiche ambientali ed è per<br />

questo che auspichiamo che impianti<br />

che producono energia da fonti<br />

rinnovabili, ancorché scarti, possano<br />

essere incentivati”. Nonostante<br />

l’approccio positivo manifestato nei<br />

confronti <strong>del</strong>la realizzazione di tali<br />

impianti sostenibili, il Comune ha<br />

però presentato anche alcuni dubbi<br />

nei confronti <strong>del</strong>la futura realizzazione,<br />

soprattutto in considerazione <strong>del</strong><br />

fatto che “il territorio castegnatese<br />

è già sufficientemente gravato da<br />

condizioni ambientali preoccupanti,<br />

derivanti dalla presenza di mol-<br />

<br />

<br />

Venerdì 1 giugno a partire dalle ore<br />

19.30 l’itinerario alla scoperta <strong>del</strong>le<br />

proposte enogastronomiche<br />

di ristoranti, agriturismi e bar di<br />

Marone. L’evento enogastronomico,<br />

prevede due distinti itinerari di<br />

degustazione (costo 22 euro)<br />

per le vie <strong>del</strong> paese, fra i quali<br />

scegliere quello più in sintonia<br />

con i propri gusti. Una singolare<br />

passeggiata alla scoperta dei<br />

prodotti <strong>del</strong> territorio proposti<br />

da ristoranti, agriturismi, bar e<br />

pasticcerie di Marone in contesti<br />

<br />

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<br />

teplici antropizzazioni inquinanti:<br />

ex discariche, vie di snodo, Sp 11,<br />

Brebemi, Alta velocità, A4, Tangenziale<br />

Sud, Outlet di Franciacorta...<br />

“Ci chiediamo – ha espresso il primo<br />

cittadino Orizio – se e che tipologia<br />

di effluenti saranno generati dalla<br />

centrale e che effetto potrà avere<br />

originali, accompagnati da musica<br />

e spettacoli. E di contorno, gli<br />

oli e i prodotti Dop <strong>del</strong>la 13<br />

edizione di “Dall’olivo... all’olio”. In<br />

rassegna saranno presenti stand di<br />

produttori nazionali e locali<br />

di olio Dop e altre eccellenze<br />

eno-gastronomiche tipiche. Tutti<br />

gli eventi (esposizione stand,<br />

spettacoli e degustazioni) si<br />

svolgeranno sul lungolago di<br />

Marone. Durante i tre giorni <strong>del</strong>la<br />

rassegna le vie di Marone saranno<br />

animate da artisti di strada,<br />

l’impatto <strong>del</strong>l’impianto (attività e<br />

traffico veicolare) sulla nostra popolazione”.<br />

Sono ormai passati oltre tre<br />

mesi da quando il Comune ha scritto<br />

(6 febbraio) ai preposti uffici <strong>del</strong>la<br />

Provincia, Asl, Arpa, Linea Energia,<br />

Regione e Comune di Rodengo<br />

Saiano per far conoscere la propria<br />

posizione. “Questo silenzio ci preoccupa<br />

– ha sottolineato il sindaco di<br />

Castegnato Giuseppe Orizio – perché<br />

trasparenza e condivisione <strong>del</strong>le<br />

informazioni e dei controlli sono<br />

parte essenziale <strong>del</strong> rapporto che si<br />

deve instaurare con la popolazione,<br />

quale garanzia che l’impianto ipotizzato<br />

è e sarà rispettoso <strong>del</strong>la salute<br />

e <strong>del</strong>l’ambiente”.<br />

truccabimbi, giocolieri e spettacoli<br />

con il fuoco. L’ingresso alla<br />

manifestazione è libero. Gli stand<br />

gastronomici sono aperti venerdì 1<br />

giugno dalle 19 alle 23, sabato 2 e<br />

domenica 3 dalle 9 alle 23.<br />

A Marone si può arrivare anche<br />

con il “Treno dei sapori”. <strong>La</strong><br />

partenza è alle ore 10 dalla stazione<br />

di Iseo, l’arrivo a Marone alle<br />

ore 14.45 e il ritorno a Iseo alle<br />

ore 180 (la quota è di 54 euro,<br />

tutto compreso). Il treno parte<br />

esclusivamente dalla stazione<br />

<br />

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<br />

di Iseo. Per orari di partenza,<br />

programmi e prenotazioni info<br />

su www.trenodeisapori.it; www.<br />

area3v.com; info@trenodeisapori.it<br />

- Tel. 030 6854201. <strong>La</strong> quota include:<br />

il biglietto “Treno dei Sapori” con<br />

il servizio di degustazione a bordo,<br />

l’aperitivo di benvenuto, il menù<br />

a base di prodotti tipici locali,<br />

vini Franciacorta, acqua, caffè e<br />

distillati; la merenda con i dolci<br />

<strong>del</strong>la Valle Camonica; la visita alla<br />

rassegna e la presenza <strong>del</strong>le guide<br />

durante il programma giornaliero.


Le scuole di Padre PIAMARTA<br />

di Brescia e Provincia<br />

ISTITUTO ARTIGIANELLI<br />

Formazione Professionale<br />

CENTRO DI FORMAZIONE<br />

PROFESSIONALE A.F.G.P.<br />

Operatore elettrico/elettronico<br />

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CONVITTO E DOPOSCUOLA<br />

25121 Brescia - Via Piamarta, 6<br />

Tel. 030 293571 - Fax 030 3776362<br />

e-mail: segrete1.artigianelli@algp.it<br />

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ISTITUTO BONSIGNORI<br />

Formazione Professionale<br />

e Scuola Paritaria<br />

CENTRO DI FORMAZIONE<br />

PROFESSIONALE A.F.G.P.<br />

Operatore agricolo<br />

Operatore elettrico<br />

Operatore meccanico<br />

Operatore meccanico d’auto<br />

Operatore amministrativo segretariale<br />

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO<br />

LICEO SCIENTIFICO<br />

Potenziato in Scienze ambientali -<br />

Lingue straniere<br />

DOPOSCUOLA<br />

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Tel. 030 957113 - Fax 030 957218<br />

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UN PROGETTO EDUCATIVO COMUNE<br />

FORMAZIONE E QUALITÀ<br />

Accoglienza, Orientamento<br />

Attenzione al dialogo e all’ascolto<br />

Animazione Spirituale<br />

Qualità nell’azione didattica<br />

Consulenza psico-pedagogica<br />

ISTITUTO PIAMARTA<br />

Scuola Paritaria<br />

LICEO EUROPEO LIGUISTICO<br />

MODERNO<br />

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO<br />

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO<br />

Informatica e telecomunicazioni<br />

DOPOSCUOLA<br />

25124 Brescia - Via Cremona, 99/101<br />

Tel. 030 2422711 - Fax 030 2422747<br />

e-mail: segreteria@piamarta-bs.it / segrete@artigianelli.info<br />

www. piamarta-bs.it - www.artigianelli.info<br />

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Scuole Paritarie<br />

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SCUOLA PRIMARIA PARIFICATA<br />

SCUOLA SECONDARIA<br />

DI PRIMO GRADO<br />

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prolungato (7.30 - 18.00) )<br />

in accordo cordo<br />

con le necessità ecessità<br />

<strong>del</strong>le famiglie. miglie.<br />

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25123 Brescia - Via Ferri, , 91<br />

Tel. 030 2306871 - Fax 030 2306875 306875<br />

e-mail: smn@piamarta.org org -<br />

www.istitutosantamariadinazareth.it areth.it<br />

SERVIZI<br />

Presenza continua degli educatori<br />

e animazione ludico ricreativa<br />

Ampi spazi per il gioco pomeridiano<br />

Servizio mensa e Bar<br />

Teatro, Auditorium


Nel progetto comune “I documenti<br />

raccontano” portato avanti da alcuni<br />

anni dalle comunità montane di<br />

Valle Trompia e Sebino Bresciano<br />

rientra l’azione diretta agli insegnanti<br />

degli istituti di ogni ordine e grado<br />

intitolato “Con bussola e chiodo.<br />

Percorsi e racconti negli archivi storici”.<br />

Un corso di aggiornamento indirizzato<br />

a docenti e operatori culturali<br />

che vogliano conoscere il patrimonio<br />

storico conservato negli archivi<br />

locali. “Le finalità <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

– dice Graziella Pedretti, respon-<br />

<br />

sabile <strong>del</strong>l’are Cultura in Comunità<br />

montana – sono la conoscenza <strong>del</strong>le<br />

caratteristiche dei documenti storici<br />

e l’apprendimento di alcune procedure<br />

e strumenti per rendere efficace<br />

l’avvicinamento e l’uso di questo<br />

singolare bene culturale. I documenti<br />

storici saranno inoltre comparati<br />

e integrati da un altro patrimonio<br />

culturale: i documenti conservati e<br />

a disposizione nelle biblioteche”. Un<br />

corso che da un lato consentirà agli<br />

insegnanti di verificare il possibile<br />

impiego dei documenti storici per la<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a Comunità montana esercita<br />

dal 2001, tramite la<br />

costituzione <strong>del</strong> Comitato<br />

di Protezione civile <strong>del</strong>la<br />

Valle Trompia, la gestione<br />

associata <strong>del</strong> servizio sull’intero territorio<br />

su <strong>del</strong>ega dei 18 Comuni che ne<br />

fanno parte. Nerbo <strong>del</strong> sistema è un<br />

“esercito” di 339 volontari operativi<br />

dei diversi gruppi comunali che hanno<br />

radici nei “gruppi antincendio” locali<br />

con alle spalle storie di oltre 30<br />

anni. Giampietro Temponi, responsabile<br />

operativo da sempre, dà un<br />

merito grande ai “vecchi”: aver trasmesso<br />

ai più giovani convinzioni ed<br />

entusiasmo che hanno consentito in<br />

questi ultimi anni un rinnovo di organici<br />

e direttivi <strong>del</strong>icato, senza defezioni.<br />

Anzi le squadre si sono rafforzate<br />

e fanno sempre più “sistema” tra loro<br />

per interventi immediati ed efficaci<br />

sul territorio <strong>del</strong>l’intera Valle. Esemplare<br />

la storia <strong>del</strong> Gruppo di Pezzaze.<br />

Memoria storica ne è Giuseppe Balduchelli,<br />

già “guardia” e messo comunale<br />

in pensione. Attorniato dai giovani<br />

nella sede <strong>del</strong> gruppo racconta<br />

come nasceva ufficialmente ormai 40<br />

anni fa : erano in tre con il sostegno<br />

<strong>del</strong> sindaco Ernesto Piotti (lo fu dal<br />

1970 al 1988). <strong>La</strong> base operativa era il<br />

Municipio perché lì c’era un telefono<br />

a disposizione. Si “legalizzava” così<br />

quanto si faceva spontaneamente:<br />

quando scoppiava un incendio l’uomo<br />

di “guardia” chiamava a raccolta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

gli amici e si andava a spegnere armati<br />

di badili, picconi, rastrelli e rami di<br />

pino (ora ci sono i flabelli). <strong>La</strong> prima<br />

dotazione ufficiale nel 1975 tramite<br />

la Comunità montana: due soffiatori,<br />

una roncola a testa, una pila, kit allora<br />

<strong>del</strong> perfetto volontario antincendio. Il<br />

gruppo cresceva: nel 1980 recapito e<br />

sede venivano trasferita alla Locanda<br />

al Ponte, con telefono e possibilità di<br />

segnalazioni 24 ore su 24: i telefonini<br />

erano allora fantascienza. Il magazzino<br />

<strong>del</strong>l’attrezzatura era presso l’Istituto<br />

Bregoli. Nel 1981 il Comune comprava<br />

un trattorino. Poi arrivavano le<br />

prime giacche ignifughe, le radioline.<br />

Alla stazione forestale di Tavernole<br />

era comandante Paolo Flor. Cominciava<br />

il ricambio generazionale prima<br />

alla guida di Iginio Bontacchio, poi di<br />

Diego Bertussi, Marco Balduchelli e<br />

nel 2000 aveva sede propria presso<br />

l’Asilo. Nel 2003 il gruppo con propri<br />

mezzi acquistava un <strong>La</strong>nd-Rover, nel<br />

2005 arrivava il pick-up Mitsubishi<br />

con contributo Comune e Comunità<br />

montana, completato col “modulo” a<br />

bassa pressione, carrello di traino. Infine<br />

l’acquisto (favorito dalla Comunità<br />

montana) <strong>del</strong> modulo con pompa<br />

ad alta pressione, la vasca smontabile<br />

per il rifornimento <strong>del</strong>l’elicottero, le<br />

tute ignifughe moderne, 12 soffiatori<br />

ed attrezzature minori. <strong>La</strong> sede è stata<br />

sistemata. Gli effettivi sono 17 con età<br />

media sui 25 anni, presidente Sergio<br />

Bregoli,vice Andrea Piotti e tesoriere<br />

Flavio Bontacchio: cariche necessarie<br />

ma (lo sottolineano) che non creano<br />

gerarchie nel gruppo “Antincendio e<br />

Protezione civile” dall’anno scorso<br />

iscritto all’Albo volontariato provinciale.<br />

Ed è arrivato l’ultimo automezzo<br />

Mitsubishi con verricello. Un gruppo<br />

giovane e determinato.<br />

propria attività didattica, mentre per<br />

gli operatori la possibilità di trovare<br />

spunti e ispirazioni per esperienze<br />

letterarie e artistiche. Concepito<br />

con una parte teorica e uno spazio<br />

laboratorio in cui si potrà avere<br />

un’esperienza diretta sulla fonte storica,<br />

il corso si svolge in sei incontri<br />

di due ore ciascuno riguardanti: natura<br />

e caratteri <strong>del</strong> documento storico,<br />

procedure di accesso e strumenti<br />

di consultazione in archivio, lettura<br />

e rilevazione dei dati in un documento<br />

storico, possibile utilizzo a<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

fini didattici e narrativi, impiego di<br />

pubblicazioni per contestualizzare<br />

e arricchire i dati rinvenuti negli archivi.<br />

Il laboratorio comprende una<br />

precisa attività sui documenti, una<br />

ricerca bibliografica e la realizzazione<br />

condivisa di un elaborato. <strong>La</strong> sessione<br />

gardonese si terrà il 4, 11, 18,<br />

25 ottobre e l’8 e 15 novembre (ore<br />

16.30/ 18.30). Preiscrizioni entro il<br />

30 giugno con una conferma entro il<br />

20 settembre (numero massimo 25<br />

iscritti). Info allo 030.8337491 oppure<br />

archivi@cm.valletrompia.it. (a.a)


Nella sede <strong>del</strong>l’Unione agricoltori<br />

si è svolta la cerimonia di consegna<br />

<strong>del</strong>le borse di studio assegnate<br />

dalla Fondazione “Clementina,<br />

Gaetano e Giuseppe Gatti” ai<br />

migliori diplomati <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno scolastico dei tre istituti<br />

tecnici a indirizzo agrario. <strong>La</strong><br />

Fondazione Gatti, presieduta da<br />

Francesco Bettoni, è nata nel 1961<br />

con l’obiettivo di contribuire alla<br />

diffusione <strong>del</strong>l’insegnamento agrario<br />

attraverso anche la concessione<br />

di borse di studio. Alla cerimonia<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

olti pensano che la<br />

scuola paritaria, che<br />

spesso viene anche<br />

definita, in modo improprio,<br />

come scuola<br />

privata, sia un bene di lusso, un privilegio<br />

concesso a pochi. In un certo<br />

senso questo è vero, ma è importante<br />

capire il perché, conoscere le motivazioni<br />

che stanno alla radice di questo<br />

problema che non è certo causato dai<br />

gestori di queste scuole che, per altro,<br />

stanno attraversando un momento<br />

di criticità proprio per motivi di carattere<br />

economico. E allora qual è la<br />

causa di questa precarietà che mette<br />

E-book<br />

Risorse<br />

multimediali<br />

Education<br />

E-learning<br />

Didattica<br />

in ginocchio tante famiglie nella loro<br />

scelta scolastica ed educativa? <strong>La</strong><br />

questione numero uno è la mancata<br />

parità economica non introdotta nella<br />

legge 62 <strong>del</strong> 2000 con la quale si è<br />

concesso alle scuole legalmente riconosciute<br />

la parità giuridica, ma non<br />

quella economica e questo comporta<br />

una tassa scolastica che le famiglie<br />

devono versare, perché i docenti <strong>del</strong>le<br />

scuole paritarie non ricevono uno<br />

stipendio da parte <strong>del</strong>lo Stato, ma dai<br />

gestori degli Istituti presso i quali essi<br />

lavorano. Ecco quindi che la difficoltà<br />

nasce da un’inadempienza <strong>del</strong>lo Stato<br />

italiano che non ha mai riconosciuto<br />

Riviste<br />

Formazione<br />

Il mondo <strong>del</strong>l’educazione<br />

da sempre al centro<br />

dei nostri libri, dei nostri servizi,<br />

<strong>del</strong> nostro essere editori.<br />

Corsi<br />

la parità piena, per cui tante famiglie<br />

non possono sostenere i costi che necessariamente<br />

una scuola paritaria è<br />

costretta a richiedere e quindi, spesso,<br />

i genitori non hanno la libertà di<br />

scegliere per i propri figli la scuola<br />

che è secondo i loro desideri. L’ideale<br />

sarebbe quello di poter completare<br />

l’iter <strong>del</strong>la parità per consentire<br />

alle famiglie una vera libertà di scelta<br />

e per non costringere i gestori a chiudere<br />

i battenti <strong>del</strong>le loro scuole che,<br />

oltretutto, permettono allo Stato un<br />

notevole risparmio. Che cosa strana,<br />

nella nostra società che potremmo<br />

definire dei contrasti – per tanti mo-<br />

Libri<br />

LA SCUOLA<br />

AL CENTRO<br />

www.lascuola.it<br />

erano presenti Giuseppe Chizzolini<br />

e Battista Lorenzi (consiglieri <strong>del</strong>la<br />

Fondazione) dirigenti e docenti<br />

degli istituti tecnici a indirizzo<br />

agrario <strong>del</strong>la provincia. Prima <strong>del</strong>la<br />

premiazione, Bettoni ha espresso<br />

ai ragazzi il suo compiacimento<br />

per i brillanti risultati conseguiti,<br />

frutto di impegno e sacrificio, doti<br />

che dovrebbero accompagnare<br />

ogni giovane che si appresta ad<br />

entrare nel mondo lavorativo.<br />

Questi gli studenti premiati che<br />

hanno ricevuto la borsa di studio<br />

tivi – si continua a parlare di economia,<br />

di spread, di denaro in perdita,<br />

ma non si parla quasi mai <strong>del</strong> valore<br />

educativo, <strong>del</strong>l’importanza di difendere<br />

quel patrimonio culturale e pedagogico<br />

che è la libertà di scelta, da parte<br />

<strong>del</strong>la famiglia, nell’educazione dei<br />

propri figli. Dobbiamo riappropriarci<br />

<strong>del</strong> valore <strong>del</strong>l’educazione all’interno<br />

<strong>del</strong>la società, <strong>del</strong>la famiglia, <strong>del</strong>la<br />

scuola, nella consapevolezza che<br />

educare significa proporre dei valori,<br />

ma soprattutto aiutare i giovani a interrogarsi,<br />

a comprendere la poliedricità<br />

<strong>del</strong>le varie problematiche che si<br />

fanno strada nel sapere <strong>del</strong>le diverse<br />

discipline e soprattutto nel cammino<br />

<strong>del</strong>la vita. Quando tutti insieme avre-<br />

<br />

<strong>del</strong> valore di mille euro, oltre al<br />

volume “10 regole per creare<br />

ricchezza in agricoltura”: Alberto<br />

Aquilini di Travagliato, Andrea<br />

Margoni di Porzano, Alessia Uberti<br />

di Capriolo per l’Itas Pastori di<br />

Brescia; Ilario Freddi di Casto,<br />

Luigi Galuppini di Visano e Luca<br />

Ghi<strong>del</strong>li di Gambara per l’Istituto<br />

Bonsignori di Reme<strong>del</strong>lo; Mattia<br />

Barbariga di Cologne, Lemyesser<br />

Siham di Orzinuovi, Sonny Minelli di<br />

Calcinato per l’Istituto “Dandolo” di<br />

Bargnano<br />

mo raggiunto questa consapevolezza,<br />

allora forse, riusciremo anche a comprendere<br />

che scuola statale e scuola<br />

paritaria hanno in comune la crescita<br />

integrale di ogni persona umana e pertanto<br />

meritano il medesimo rispetto,<br />

la medesima attenzione, il medesimo<br />

trattamento economico.


ello scorso mese di marzo<br />

si è svolto a Tivoli il<br />

16° Congresso nazionale<br />

<strong>del</strong>l’Agesc, durante il<br />

quale è stato eletto presidente<br />

Roberto Gontero. Si è trattata<br />

di un’assise particolarmente intensa<br />

e feconda di contenuti. “Il 16°<br />

Congresso nazionale – ha affermato<br />

il neoeletto presidente – non ha <strong>del</strong>uso<br />

le aspettative degli oltre 200<br />

<strong>del</strong>egati provenienti da ogni parte<br />

d’Italia. È stato un momento intenso,<br />

impegnativo, costruttivo, bello”. Nei<br />

tre giorni i <strong>del</strong>egati hanno parlato di<br />

politica associativo-scolastica, rivi-<br />

<br />

<br />

Grande affluenza di pubblico il<br />

22 aprile presso lo stand allestito<br />

dalla Fondazione Casa <strong>del</strong> Giovane<br />

nell’ambito di “Castiglione in<br />

Fiore”, la manifestazione che dal<br />

21 al 25 aprile ha trasformato il<br />

centro storico <strong>del</strong>la città in un<br />

grande giardino fiorito.<br />

Per tutto il pomeriggio gli allievi<br />

e i docenti dei corsi di cucina<br />

e pasticceria hanno presentato<br />

lavori di intaglio di frutta e<br />

verdura e realizzato decorazioni<br />

in zucchero, rispondendo ai<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sitato il sogno iniziale <strong>del</strong>l’associazione<br />

e messo le basi per rinnovarlo<br />

nella continuità. Il nuovo presidente<br />

ha ribadito la volontà di costruire<br />

insieme un’associazione sempre più<br />

coraggiosa nell’impegnarsi a favore<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong>la vita, <strong>del</strong>la famiglia e <strong>del</strong>la libertà<br />

religiosa e di educazione. Sia a livello<br />

nazionale che locale dobbiamo tutti<br />

osare di più nel chiedere alle istituzioni<br />

il riconoscimento <strong>del</strong>la funzione<br />

indispensabile <strong>del</strong>la famiglia in questo<br />

momento storico ricco di sfide e<br />

di cambiamento che non ci spaventa.<br />

Ma il semplice riconoscimento formale<br />

non basta più. Ora ci vogliono<br />

risposte concrete. Le scuole paritarie<br />

chiudono (pur facendo risparmiare 6<br />

miliardi di euro all’anno allo Stato) e<br />

sempre più famiglie rinunciano alla<br />

scuola cattolica per motivi economici.<br />

Il nuovo comitato esecutivo è impe-<br />

quesiti <strong>del</strong> pubblico e illustrando<br />

le varie tecniche utilizzate.<br />

Hanno così preso forma sotto gli<br />

occhi degli intervenuti, piccoli<br />

pappagallini, fiori con le carote,<br />

zucchine e ravanelli, bouquet in<br />

pasta di zucchero. Per gli allievi<br />

è stata un’esperienza molto<br />

positiva e un’occasione per<br />

mostrare le proprie capacità. <strong>La</strong><br />

partecipazione a manifestazioni<br />

come “Castiglione in Fiore”<br />

costituiscono un’occasione<br />

importante per far conoscere la<br />

<br />

gnato fin da ora a mettere in pratica<br />

tutte quelle iniziative che il Congresso<br />

ha <strong>del</strong>iberato di intraprendere per difendere<br />

il diritto alla libertà di scelta<br />

educativa <strong>del</strong>la famiglia”. In coerenza<br />

con questi principi in sede provinciale<br />

l’Agesc di Brescia sta chiudendo<br />

un anno scolastico estremamente<br />

dinamico e poliedrico, durante il<br />

quale si è evidenziato una volta di<br />

più il radicamento <strong>del</strong>l’associazione<br />

nel territorio. Da Cemmo a Palazzolo,<br />

da Lonato a Rovato, passando per<br />

le scuole paritarie <strong>del</strong>la città, si sono<br />

succedute sempre nuove iniziative di<br />

solidarietà, di formazione, di sensibi-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

realtà e l’eccellenza <strong>del</strong>la Casa<br />

<strong>del</strong> Giovane, da sempre attenta<br />

alle caratteristiche <strong>del</strong> territorio<br />

e alle occasioni di formazione per<br />

i giovani”. Oltre che nel settore<br />

<strong>del</strong>la cucina e <strong>del</strong>la pasticceria,<br />

la Fondazione Casa <strong>del</strong> Giovane<br />

prepara alla professione anche<br />

acconciatori, estetiste e segretarie,<br />

sono infatti 18 le classi attive per<br />

il corrente anno scolastico per<br />

un totale di circa 450 allievi e per<br />

prossimo anno saranno attivate sei<br />

nuove prime classi.<br />

lizzazione, di cultura. Soprattutto il<br />

tema formativo ha impegnato molte<br />

sezioni locali per affrontare in vere<br />

e proprie “scuole per genitori” i più<br />

importanti temi caldi di questa fase<br />

storica: la corresponsabilità educativa<br />

scuola/famiglia, le distorsioni pedagogiche<br />

<strong>del</strong>la società dei consumi<br />

e dei mo<strong>del</strong>li di vita oggi praticati, il<br />

rapporto tra autorità e autorevolezza<br />

nell’educazione dei figli, il bisogno di<br />

educare a fare bene il bene.<br />

Per ogni ulteriore informazione<br />

sull’Agesc anche lombarda si veda<br />

come sempre il fondamentale sito<br />

www.agesc.it


13 anni di onorato servizio. In<br />

carica dal 1999, dal 13 giugno<br />

prossimo Enrico Franceschini<br />

lascia il timone <strong>del</strong>la segreteria<br />

generale <strong>del</strong>la Cisl Scuola di<br />

Brescia per raggiunti limiti di<br />

mandato. Seppur resterà come<br />

componente <strong>del</strong>la segreteria<br />

Regionale. Lo abbiamo incontrato<br />

nel suo ufficio in città, in via<br />

Altopiano d’Asiago. Un locale<br />

stretto, a forma di mansarda,<br />

ma meticolosamente ordinato.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

È<br />

un bilancio positivo<br />

quello tracciato da Enrico<br />

Franceschini che<br />

ricorda quanto sia stato<br />

fatto e quando ancora<br />

bisognerà fare nel sindacato scolastico<br />

<strong>del</strong>la Cisl di Brescia. “ <strong>La</strong>scio<br />

un sindacato unito – esordisce –<br />

che ha trovato consensi sul piano<br />

<strong>del</strong> tesseramento e solido dal punto<br />

di vista economico. Insomma, una<br />

struttura in ottima salute – aggiunge<br />

– le cose che abbiamo fatto devono<br />

essere riprese e rilanciate in<br />

un contesto nuovo perché il mondo<br />

sta cambiando. L’attaccamento<br />

al lavoro, svolto per 13 anni a<br />

Ritratti di famiglia e <strong>del</strong> lavoro<br />

impreziosiscono le pareti <strong>del</strong>la<br />

stanza. Due sedie di color marrone<br />

scuro precedono una scrivania<br />

ricoperta di pratiche perfettamente<br />

incastonate; fogli archiviati in<br />

cartelline azzurre tendenti al blu. A<br />

far da cornice, una serie illimitata<br />

di libri e volumi. “Ora avrà più<br />

tempo da dedicare alla lettura”<br />

ci scappa da dire con un velato<br />

sorriso. <strong>La</strong> sua risposta non si fa<br />

attendere: “Ho sempre l’incarico<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

servizio <strong>del</strong>la segreteria scolastica<br />

<strong>del</strong>la Cisl, lo ha convinto di una cosa:<br />

“Credo all’unità sindacale senza<br />

però imporre le proprie idee”. E<br />

aggiunge che “bisogna puntare al<br />

sostegno <strong>del</strong> singolo senza trasfor-<br />

a Milano che mi porterà via <strong>del</strong><br />

tempo; basti pensare quanto mi<br />

ci voglia per raggiungere la sede”.<br />

Ci accoglie con la gentilezza e la<br />

fierezza di chi sa di aver dato tutto<br />

per la causa. Consapevole che<br />

gli sforzi profusi debbano essere<br />

portati avanti nel segno <strong>del</strong>l’unione<br />

e non <strong>del</strong>l’individualità senza<br />

imporre le proprie scelte. È l’unico<br />

consiglio che si sente di dare a chi<br />

lo sostituirà a partire dal mese di<br />

settembre (ma.ric.)<br />

mare il tutto in un ufficio vertenze<br />

legali. Questo deve essere fatto con<br />

la presenza sui luoghi di lavoro a<br />

sostegno <strong>del</strong>la professionalità <strong>del</strong><br />

docente e non solo”. Ripercorrendo<br />

rapidamente gli anni trascorsi, il<br />

cammino è stato lungo e tortuoso.<br />

“Certo non abbiamo ottenuto tutto<br />

– conclude Franceschini – tra tagli<br />

e riforme le condizioni di lavoro sono<br />

peggiorate notevolmente: smontata<br />

la legge Brunetta, ottenimento<br />

<strong>del</strong>lo sblocco <strong>del</strong>le assunzioni sui<br />

posti vacanti e recupero degli scatti<br />

di anzianità. Tre elementi critici<br />

che la politica scolastica ha dovuto<br />

subire”.


Si è svolto nei giorni scorsi al<br />

Palazzo <strong>del</strong> Quirinale, con la<br />

partecipazione <strong>del</strong> presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica Napolitano,<br />

l’incontro “Le domande dei<br />

giovani”, in occasione <strong>del</strong>la<br />

presentazione <strong>del</strong>l’attività<br />

<strong>del</strong>l’Osservatorio lavoro <strong>del</strong>l’Arel<br />

e <strong>del</strong>le proposte “per una nuova<br />

politica” contenute nel libro<br />

“Giovani senza futuro?” curato da<br />

Carlo Dell’Aringa e da Tiziano Treu.<br />

L’incontro è stato caratterizzato<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Effegi è un ingrosso di<br />

carta e cancelleria fondato<br />

da Giambattista<br />

Fantoni, che con gli anni<br />

ha coinvolto in azienda<br />

anche i figli.<br />

Da qualche tempo la Effegi ha lasciato<br />

la sede storica di viale Italia,<br />

6g a Brescia per la nuova di via Bonardi,<br />

23. Per semplificare i rapporti<br />

con la clientela la Effegi ha pensato<br />

anche a un catalogo di facile consumo.<br />

Lo strumento è stato approntato<br />

per facilitare all’insegnante la<br />

scelta nell’acquisto <strong>del</strong> materiale didattico.<br />

Il catalogo è anche una sorta<br />

di tributo di riconoscenza al mon-<br />

dalle domande di una<br />

rappresentanza <strong>del</strong> mondo<br />

giovanile sulla loro condizione,<br />

sulle aspettative di lavoro, sulle<br />

scelte di vita. Una <strong>del</strong>le domande<br />

è stata posta da Luisa Treccani,<br />

componente <strong>del</strong>la Segreteria <strong>del</strong>la<br />

Cisl Scuola di Brescia, giovane<br />

insegnante <strong>del</strong>l’Istituto superiore<br />

“Primo Levi” di Sarezzo.<br />

Nel suo intervento la sindacalista<br />

ha evidenziato la mancanza di<br />

collegamento tra scuola e<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

do <strong>del</strong>la scuola e ai suoi educatori<br />

che nel corso di 45 anni hanno dato<br />

alla Effegi la possibilità di crescere,<br />

imparare e migliorare le scelte e<br />

i servizi. “Dalla distribuzione <strong>del</strong>la<br />

matita – affermano i Fantoni – sia-<br />

mondo <strong>del</strong> lavoro sottolineando<br />

come istruzione e formazione sono<br />

spesso considerati al<br />

pari di qualsiasi altra voce da<br />

tagliare per far rientrare i conti,<br />

mentre la scuola dovrebbe<br />

essere un capitolo prioritario degli<br />

investimenti pubblici.<br />

Ha poi ribadito gli obiettivi che<br />

dovrebbero entrare in una strategia<br />

di rilancio <strong>del</strong>le politiche<br />

attive per i giovani e per il loro<br />

futuro.<br />

mo arrivati a soddisfare oltre il 90%<br />

<strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong>la scuola, arredi<br />

e spazio gioco per asili nido, scuola<br />

<strong>del</strong>l’infanzia e scuole <strong>del</strong>l’obbligo<br />

comprese”. <strong>La</strong>rgo spazio sul catalogo<br />

di Effegi trovano anche i giochi<br />

didattici, i materiali per alunni<br />

diversamente abili. Nella sede di<br />

via Bonardi, poi, c’è spazio anche<br />

per tutto quanto possa servire agli<br />

oratori per la realizzazione dei grest<br />

e <strong>del</strong>le molteplici iniziative estive:<br />

dai cappellini ai foulard per finire<br />

a tutto ciò che serve per fare festa.<br />

Analoghi sentimenti di gratitudine i<br />

Fantoni nutrono anche nei confronti<br />

di oratori e parrocchie


TV 2000<br />

Più di quello che vedi<br />

TV2000 è la tv possibile, che sa<br />

intrattenere e fa riflettere.<br />

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e ti tiene compagnia.<br />

<strong>La</strong> tv dei pensieri<br />

e <strong>del</strong>le emozioni,<br />

dei volti e <strong>del</strong>le storie,<br />

di chi ha trovato<br />

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Il 7° Incontro mondiale <strong>del</strong>le famiglie<br />

è iniziato. <strong>La</strong> partecipazione bresciana<br />

sarà concentrata principalmente<br />

nella giornata di domenica 3 giugno<br />

con la Messa con il Santo Padre: sono<br />

attesi 3000 bresciani. Sabato, invece,<br />

per la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze”<br />

dovrebbero essere circa un migliaio i<br />

bresciani in rappresentanza di associazioni<br />

e movimenti. Tutto pronto,<br />

quindi, per il grande pomeriggio di<br />

festa a Milano Parco Nord Aeroporto<br />

di Bresso di sabato 2 giugno. L’appuntamento<br />

è per le ore 16 quando avrà<br />

inizio la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze”:<br />

un pomeriggio di musica, canti e racconti<br />

che culmerà, alle ore 20.30, con<br />

l’arrivo sul grande palco di Benedetto<br />

XVI e l’inizio <strong>del</strong>la diretta su Rai Uno.<br />

<strong>La</strong> prima parte <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>le testi-<br />

monianze, dalle 16 alle 19, è un evento<br />

intitolato “JubilFamily - <strong>La</strong> gioia di<br />

essere famiglia” che verrà trasmesso<br />

in diretta da Tv2000. Sarà un momento<br />

importante per tutte le famiglie<br />

<strong>del</strong> mondo chiamate a stare insieme<br />

e a vivere un momento di festa fatto<br />

di musica, canti, riflessioni, storie,<br />

racconti. Grandi e piccoli avranno<br />

la possibilità di condividere un pomeriggio<br />

davvero unico diventando<br />

testimonianza vivente <strong>del</strong>la famiglia<br />

cristiana. Tutti potranno partecipare,<br />

liberamente e gratuitamente alla festa<br />

che si animerà sul palco di Bresso. Da<br />

mesi le parrocchie si sono organizzate<br />

all’evento, mettendo a disposizione in<br />

totale 13mila posti-letto per i pellegrini<br />

(34mila sono quelli approntati da<br />

11mila famiglie lombarde). Un palco<br />

In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in<br />

Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando<br />

lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si<br />

avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo<br />

e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,<br />

battezzandoli nel nome <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo Spirito<br />

Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho<br />

comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla<br />

fine <strong>del</strong> mondo”.<br />

<br />

<br />

olitudine. Sta tutto in<br />

quel dubbio, nel non essere<br />

certi che quello che<br />

accade stia davvero accadendo.<br />

Èl’incertezza<br />

<strong>del</strong>la fede, anche davanti alla potenza<br />

di Dio che sconvolge così<br />

dalle radici le convinzioni umane.<br />

Lo vedono, ma questo non significa<br />

che possano credere. Ma più<br />

profondamente: non sanno cosa<br />

significhi credere da quel momento<br />

in poi. Intuiscono che tutto sarà<br />

diverso ma non ne conoscono<br />

il modo.<br />

Le azioni di sempre, il vedere, il<br />

prostrarsi sono azioni <strong>del</strong> passato.<br />

Nella crepa verso il futuro c’è il<br />

dubbio. E non può essere il dubbio<br />

di vederlo o il dubbio di adorarlo:<br />

è lì, non possono dubitare su questo.<br />

Dubitano invece sulla strada<br />

da fare e sul cosa sarà domani. Dubitano<br />

<strong>del</strong> potere nuovo che ha il<br />

loro Signore. Dubitano che quello<br />

che sentiranno sia possibile, sia<br />

vero, si compia. Non hanno sicurezze<br />

se non nei suoi segni e nelle<br />

grande come una chiesa. Sormontato<br />

da una mezza cupola in pvc trasparente<br />

che riproduce le vetrate <strong>del</strong><br />

Duomo di Milano. È questo lo scenario<br />

che accoglierà due dei momenti<br />

più importanti <strong>del</strong>l’Incontro mondiale<br />

<strong>del</strong>le famiglie, la Festa <strong>del</strong>le testimonianze,<br />

sabato 2 giugno, e la Santa<br />

Messa, domenica 3 giugno alle ore<br />

10. Il palco è stato concepito come un<br />

grande abbraccio che Milano rivolge<br />

al mondo. Particolare attenzione è<br />

stata posta anche all’eco-sostenibilità.<br />

Terminato l’evento, il materiale <strong>del</strong><br />

palco (legno e pvc) sarà riutilizzato<br />

dai giovani e gli adolescenti <strong>del</strong>la cooperativa<br />

Kronos provenienti dall’Istituto<br />

penale minorile “Beccaria”, per<br />

allestire il nuovo Centro di accoglienza<br />

Kayròs di Vimodrone.<br />

sue parole; hanno solo incertezze<br />

su quello che loro dovranno dire,<br />

che dovranno fare. Si sentono<br />

già soli, profondamente soli, con<br />

addosso l’incarico e l’attesa. Lì la<br />

fede si prova e il dubbio diventa<br />

possibilità; lì sperimentano subito<br />

come il dubbio sia più forte <strong>del</strong>la<br />

fede e incomprensibile la necessità<br />

<strong>del</strong> Risorto di tornare al Padre.<br />

Proprio ora, proprio nel momento<br />

<strong>del</strong>la gloria, nel momento in cui<br />

sarebbe possibile dimostrare... Sarebbe<br />

l’occasione <strong>del</strong> Regno, <strong>del</strong><br />

compiersi <strong>del</strong> Regno. Non è l’ora<br />

<strong>del</strong> ritorno. Questa è la solitudine<br />

e il dubbio. Perché quell’ora, proprio<br />

in quell’ora? Così si compie<br />

invece il tempo <strong>del</strong>la solitudine <strong>del</strong><br />

credere, <strong>del</strong>l’impossibilità di possedere,<br />

di circoscrivere quel Dio<br />

vicino, così per poco vicino. È il<br />

tempo <strong>del</strong>la fede che è solitudine<br />

e certezza insieme che Lui sarà lì<br />

tutti i giorni fino alla fine <strong>del</strong> mondo.<br />

Consolazione che al momento<br />

non è certezza ma speranza, e necessità<br />

di annunciare, di predica-<br />

re, di convincere, di parlare di quel<br />

mistero di un Dio che è Padre, Figlio<br />

e Spirito, e di battezzare, di<br />

cambiare nel profondo la struttura<br />

<strong>del</strong> credere e <strong>del</strong>lo sperare <strong>del</strong>l’uomo.<br />

Lui è in mezzo a loro fino alla<br />

fine <strong>del</strong> mondo, in mezzo a noi fino<br />

alla fine <strong>del</strong> mondo. Compagno<br />

di solitudine, conforto per la fede<br />

che dovrebbe testimoniare, gridare,<br />

bussare a tutte le porte per<br />

dire quella meraviglia che è conoscerLo<br />

questo Dio misterioso ma<br />

presente, lontano e vicino insieme,<br />

tutto e momento, pienezza e bisogno.<br />

Dio che parla nella fragilità di<br />

un uomo e unico modo per parlare<br />

la stessa lingua degli uomini; Dio<br />

che può parlare solo attraverso la<br />

fragile lingua degli uomini. Dio che<br />

promette un amore che è l’unica<br />

salvezza attraverso la miseria di<br />

chi solo balbetta il senso <strong>del</strong>la salvezza<br />

e <strong>del</strong>l’amore. <strong>La</strong> stessa solitudine;<br />

lo stesso modo di fidarsi.<br />

Lui rimane in mezzo a noi fino alla<br />

fine <strong>del</strong> mondo. Rimedio alla solitudine.<br />

Fede.


a parola è il filo conduttore<br />

<strong>del</strong>l’estate 2012. Parole<br />

da dire, da ascoltare, da<br />

regalare. Dopo gli ultimi<br />

anni vissuti tra il cielo, la<br />

terra e il tempo, una parola s’innalzerà<br />

chiara da tutti gli oratori. Quale?<br />

“Passpartù!”. Le parole sono necessarie<br />

e fondamentali. “Alcuni dicono<br />

− scrive Emily Dickinson ne ‘I silenzi’<br />

− che quando è detta la parola muore.<br />

Io dico invece che proprio quel giorno<br />

comincia a vivere”. Solo con la parola<br />

possiamo entrare dappertutto (passepartout,<br />

appunto): nel nostro cuore<br />

per dare nome ai sentimenti più profondi,<br />

nel cuore <strong>del</strong>le cose per usare<br />

parole giuste, nel cuore degli altri per<br />

costruire relazioni buone, nel cuore<br />

di Dio se impariamo a capire e ad accogliere<br />

la Sua parola. Per far ciò c’è<br />

bisogno di tempo, attenzione e cura.<br />

Passepartout è stato il punto di partenza.<br />

<strong>La</strong> parola dice di quell’aggeggio<br />

che apre tutte le porte. Quando<br />

bisogna entrare in molti posti, bisognerebbe<br />

possedere ogni chiave. Il<br />

passepartout è quell’unico oggetto<br />

che apre luoghi diversi. <strong>La</strong> parola ha<br />

questa capacità: quella di permetterci<br />

di entrare nel cuore di chiunque, di<br />

aprire qualunque porta chiusa. Come<br />

lo scriviamo?, si sono chiesti i responsabili<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio oratori. L’originale<br />

è piuttosto difficile da leggere. Sì, è<br />

scritto in modo scorretto, ma quel<br />

“tu” in finale di parola dice bene la<br />

possibilità, che la parola ci offre, di<br />

creare legami con l’altro. <strong>La</strong> parola:<br />

il tema di Passpartù riletto attraverso<br />

le pagine <strong>del</strong>la Bibbia, l’arte, la letteratura,<br />

il cinema e il teatro. Per recuperarne<br />

il senso e la preziosità co-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

me occasione propizia per costruire<br />

un’esperienza significativa durante il<br />

cre-grest. Il buon utilizzo <strong>del</strong>la parola,<br />

non riferendoci al solo atto oratorio,<br />

vede anni e anni di lavoro e crescita.<br />

Non è con l’età che impariamo a parlar<br />

bene. È con l’amore e la cura che<br />

si impara – e si insegna anche agli altri<br />

– ad usare bene le parole. Una parola<br />

(anche soltanto una parola) al<br />

posto giusto rende la vita più bella a<br />

tutti. L’emergenza educativa sul tema<br />

<br />

<br />

Dire grest significa anche<br />

raccontare <strong>del</strong>le gite e <strong>del</strong>le<br />

uscite alla scoperta di posti<br />

nuovi. Quest’anno i grest hanno<br />

l’opportunità di scoprire un<br />

luogo che nasce grazie alla<br />

parola e al dialogo. Paolo VI si<br />

è sempre interessato all’arte<br />

contemporanea, comunicando<br />

e lavorando con gli artisti <strong>del</strong><br />

suo tempo. <strong>La</strong> Collezione Paolo<br />

VI - Arte Contemporanea di<br />

Concesio racchiude il frutto di<br />

questa interazione con importanti<br />

<strong>del</strong>la relazione comunicativa, riportato<br />

e sottolineato anche dai Vescovi<br />

negli orientamenti pastorali per questo<br />

decennio, chiede una riflessione<br />

profonda ed attenta. È bello pensare<br />

che durante l’estate 2012 a tutti i bambini<br />

e a tutti gli oratori viene offerta<br />

la possibilità di soffermarsi insieme<br />

sull’importanza <strong>del</strong>la Parola. Per molti<br />

la parola è obsoleta, superata dalle<br />

immagini e dalla tecnologia. I nuovi<br />

smartphone, i nuovi social network,<br />

le abitudini sociali sottolineano quotidianamente<br />

l’importanza di parole<br />

veloci, di immagini e “smile” (le faccine)<br />

per comunicare. <strong>La</strong> comunicazione<br />

cambia. Ma siamo così sicuri che<br />

la parola non abbia più importanza?<br />

È solamente con le parole, e con un<br />

loro buon utilizzo, che possiamo realmente<br />

raccontare noi stessi, dare<br />

corpo ai nostri pensieri ed alla nostra<br />

immaginazione. Quello che portiamo<br />

nel cuore e custodiamo nei nostri sogni,<br />

ha bisogno di parole belle e sane<br />

per uscire e incontrare gli altri. Non<br />

bastano immagini. Non bastano suoni.<br />

Servono le parole. E nella riflessione<br />

sulle parole che vivono la nostra<br />

vita, la nostra quotidianità, non possiamo<br />

rifarci a una Parola che guida<br />

tutte le altre. È la Parola di Dio. Una<br />

Parola buona: da fare propria per condividerla<br />

e amarla. Una Parola viva:<br />

nella figura di Gesù che si offre agli<br />

uomini come Parola nuova e Parola di<br />

vita. Le parole buone non sono quelle<br />

eleganti, colte, erudite. Le parole buone<br />

sono quelle che sanno raccontare<br />

<strong>del</strong> bene ricevuto, <strong>del</strong> bene comune.<br />

<strong>La</strong> parola può ferire e lasciare in giro<br />

incomprensioni e divisioni. Le parole<br />

possono essere pesanti come sas-<br />

<br />

opere: da Dalì a Chagall, da<br />

Picasso a Matisse, da Fontana a<br />

Manzù. <strong>La</strong> giornata ha inizio con<br />

una breve visita alla casa natale<br />

di Paolo VI per proseguire poi<br />

verso il Museo dove si potranno<br />

osservare le opere. Pervenuta<br />

tramite vari lasciti (disposti<br />

prevalentemente da mons.<br />

Pasquale Macchi, già segretario<br />

particolare di Paolo VI), la<br />

collezione <strong>del</strong>l’Associazione Arte<br />

e Spiritualità è costantemente<br />

arricchita da donazioni e<br />

acquisizioni. Sono circa 7000<br />

le opere conservate. <strong>La</strong> visita<br />

sarà divisa in due gruppi: dai<br />

sei ai 10 e dagli 11 ai 14 anni.<br />

Per ciascun gruppo verranno<br />

fissati obiettivi e finalità diversi,<br />

tenendo sempre presente il tema<br />

<strong>del</strong> grest. Al termine <strong>del</strong>la visita<br />

sarà possibile fare un laboratorio<br />

didattico specifico per ciascuna<br />

fascia d’età. L’ingresso (visita<br />

più laboratorio) costa 4 euro.<br />

Informazioni e iscrizioni al Centro<br />

oratori bresciani.<br />

<br />

7000 oratori italiani (nella foto don<br />

Marco Mori, presidente <strong>del</strong> Foi), uno<br />

ogni sei parrocchie. Solo in Lombardia<br />

500mila bambini partecipano alle<br />

attività estive e 70mila sono gli adolescenti<br />

coinvolti come animatori. Alla<br />

luce di questi dati e <strong>del</strong>l’alta valenza<br />

educativa è stato pensato un momento<br />

(H1O - Primo happening degli oratori)<br />

che in futuro potrà trovare anche<br />

una sua periodicità. È la prima volta<br />

che, in Italia, si organizza un happe-<br />

ning degli oratori. “H1O”: evoca gli<br />

elementi essenziali <strong>del</strong>la vita, l’acqua,<br />

la fontana <strong>del</strong> villaggio, gli incontri<br />

di Dio con il suo popolo ai vari pozzi,<br />

Gesù acqua viva… In “H1O” c’è la<br />

volontà di far capire gli elementi essenziali<br />

<strong>del</strong>l’essere e <strong>del</strong> fare oratorio<br />

oggi, convinti che la proposta educativa<br />

<strong>del</strong>l’oratorio, nella sua completezza,<br />

è ancora attuale. A chi si rivolge?<br />

Appare strategico concentrarsi su coloro<br />

che in oratorio hanno un ruolo<br />

<br />

si, che restano dentro anche a chi le<br />

pensa e le dice. Con le parole si possono<br />

mettere in giro cose buone. Si<br />

può essere gentili, cordiali, corretti,<br />

leali e trasparenti. E poi bisogna essere<br />

responsabili <strong>del</strong>la propria parola:<br />

che è mantenere la parola data ma<br />

anche avere presente le conseguenze<br />

<strong>del</strong>le proprie parole. Prendersi cura<br />

<strong>del</strong>la parola è anche fare spazio al silenzio<br />

perché nel silenzio, nell’ascolto<br />

<strong>del</strong> proprio cuore, c’è il modo per<br />

di coordinamento e di responsabilità<br />

di singoli settori, soprattutto se nella<br />

fascia d’età giovanile. L’invito è che<br />

ogni oratorio dia la possibilità di partecipare<br />

a “H1O” agli educatori che,<br />

al proprio interno, sono responsabili<br />

dei cammini. L’happening si articola<br />

su tre momenti, che appaiono attualmente<br />

i più significativi nell’ottica di<br />

una proposta nazionale sugli oratori:<br />

la condivisione di mo<strong>del</strong>li e lo scambio<br />

di esperienze, compresa quella<br />

trovare le parole più adatte e per dare<br />

forma ai pensieri e ai sentimenti e per<br />

ragionare sulle parole che ci arrivano<br />

dagli altri. Il sussidio per il momento<br />

quotidiano <strong>del</strong>la preghiera è costruito<br />

sull’idea che la Parola di Dio è il vero<br />

passepartout che ci consente di entrare<br />

nel segreto e nella pienezza <strong>del</strong>la<br />

vita. Solo che Dio è di poche parole.<br />

Bisogna imparare a capire come parla<br />

lui. Dove stanno i suoi pensieri e come<br />

incrociano la nostra quotidianità.<br />

spirituale; la riflessione esplicita sulle<br />

dinamiche <strong>del</strong>l’oratorio e sui suoi<br />

processi educativo-pastorali; la conoscenza<br />

di prassi e di attività che gli<br />

oratori offrono. Nello specifico il programma<br />

prevede: il 6 e il 7 settembre<br />

il gemellaggio tra gli oratori, l’8 il convegno<br />

presso il Centro fiera di Montichiari<br />

(nel pomeriggio workshop in<br />

centro a Brescia e festa finale in piazza<br />

Loggia). Il 9 settembre la celebrazione<br />

eucaristica in Cattedrale.


Prove di unità pastorale anche<br />

al grest. <strong>La</strong> proposta arriva da<br />

Palazzolo dove l’oratorio <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Sacro Cuore e<br />

l’oratorio San Sebastiano <strong>del</strong>la<br />

parrocchia Santa Maria Assunta<br />

hanno messo a punto un grest<br />

(350 bambini + 90 animatori)<br />

unico suddiviso su due spazi. I<br />

bambini dall’ultimo anno <strong>del</strong>la<br />

materna alla terza elementare si<br />

ritrovano a Sacro Cuore, mentre<br />

quelli dalla IV elementare alla III<br />

media vanno a San Sebastiano. Si<br />

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<strong>La</strong> preparazione <strong>del</strong> grest è un’occasione<br />

unica di formazione per gli animatori,<br />

spesso adolescenti e giovani<br />

dai 14 ai 20 anni. Negli ultimi anni<br />

è cresciuta la consapevolezza nelle<br />

parrocchie <strong>del</strong>l’importanza di questo<br />

servizio e <strong>del</strong>la necessità di offrire agli<br />

animatori una formazione personale<br />

e al proprio ruolo. Prima di iniziare la<br />

progettazione e l’organizzazione vera<br />

e propria <strong>del</strong> grest, in gran parte degli<br />

oratori vengono proposti ai giovani<br />

tratta di un primo esperimento,<br />

facilitato dalla presenza di un<br />

unico parroco (don Angelo Anni).<br />

Chiaramente di fondo c’è un<br />

discorso educativo-aggregativo<br />

che ha portato i due curati (don<br />

Paolo Gregorini e don Francesco<br />

Bezzi, al primo grest da curato<br />

in oratorio) a ragionare sul grest<br />

comunitario, sempre seguendo<br />

le indicazioni <strong>del</strong>l’Ufficio oratori.<br />

È stato allestito anche il servizio<br />

mensa a San Sebastiano con un<br />

pulmino che porterà i più piccoli<br />

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animatori alcuni incontri che costituiscono<br />

un vero e proprio “corso per<br />

animatori <strong>del</strong> grest” che da una parte<br />

offre spunti e indicazioni sul tema<br />

<strong>del</strong> grest e dall’altra sviluppa alcuni<br />

temi educativi fondamentali rispetto<br />

al ruolo <strong>del</strong>l’animatore in oratorio. Il<br />

corso è un’occasione per conoscere<br />

meglio il ruolo <strong>del</strong>l’animatore e lo stile<br />

<strong>del</strong>l’animazione, la relazione educativa<br />

che si instaura tra gli adolescenti e<br />

il bambino, il valore <strong>del</strong> gruppo e l’im-<br />

dal Sacro Cuore alla mensa.<br />

Ogni settimana, poi, i ragazzi<br />

vivranno insieme il momento<br />

<strong>del</strong>la gita. Se i due oratori hanno<br />

pensato a un’unica proposta<br />

estiva, va anche detto che tutta<br />

la formazione degli animatori è<br />

stata fatta in maniera unitaria sul<br />

territorio <strong>del</strong>la città di Palazzolo,<br />

quindi sulle cinque parrocchie.<br />

<strong>La</strong> pastorale giovanile costituire<br />

terreno fertile per camminare<br />

nella direzione <strong>del</strong>le unità<br />

pastorali.<br />

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portanza <strong>del</strong> gioco. Gli strumenti messi<br />

a disposizione dall’Ufficio oratori<br />

per predisporre i corsi in parrocchia<br />

sono molti: si incomincia dal Grestival<br />

(tre serate di lancio <strong>del</strong>l’esperienza<br />

estiva). Inoltre gli animatori <strong>del</strong>la<br />

Commissione grest diocesana sono<br />

inviati dall’Ufficio oratori in 25 esperienze<br />

locali di formazione (alcune<br />

<strong>del</strong>le quali zonali, altre di unità pastorale<br />

o parrocchiale): quest’anno<br />

raggiungeremo un totale di 68 serate<br />

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di formazione e di oltre 900 animatori<br />

incontrati solo per quanto riguarda la<br />

preparazione ai Grest. Uno sforzo notevole<br />

che spesso prevede la co-progettazione<br />

<strong>del</strong>la proposta formativa<br />

con la realtà locale che l’ha richiesta e,<br />

attraverso moduli ricchi di attività di<br />

gruppo e tecniche per la condivisione<br />

<strong>del</strong>l’esperienza, vuole aiutare gli animatori<br />

a conoscere meglio i bambini<br />

che avranno di fronte e il mandato ricevuto<br />

dalla comunità parrocchiale.<br />

<br />

<br />

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<br />

−<br />


’esperienza, tradizionalmente<br />

curata dai membri<br />

<strong>del</strong>le Aggregazioni laicali<br />

<strong>del</strong>la diocesi, si è arricchita<br />

quest’anno di alcune<br />

presenze: l’animazione è stata<br />

offerta dai giovani. I giovani dei vari<br />

gruppi, movimenti, associazioni,<br />

nuove comunità, ordini secolari<br />

ma anche <strong>del</strong>le comunità religiose<br />

e i seminaristi. Buona la presenza di<br />

coloro che, provenienti dalle diverse<br />

Zone pastorali, si sono preparati<br />

insieme al Vescovo alla Pentecoste<br />

sostando in preghiera in cinque santuari<br />

mariani per respirare il “Soffio<br />

<strong>del</strong>la vita risorta”. Si è concluso così,<br />

in questa celebrazione, anche il<br />

pellegrinaggio <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>la<br />

Vergine <strong>del</strong>la Santa Casa di Loreto,<br />

giunta in occasione <strong>del</strong>la Veglia <strong>del</strong>le<br />

Palme, per poi accompagnare varie<br />

esperienze di preghiera dei giovani<br />

durante il tempo pasquale. L’intera<br />

Veglia è stata caratterizzata dal servizio<br />

di giovani e di coppie di sposi:<br />

<br />

<br />

Giovedì 31 maggio<br />

Ore 10.30 - Vestone -<br />

Santa Messa in occasione <strong>del</strong>la<br />

festa patronale.<br />

Ore 16 - Brescia - Tavola rotonda<br />

internazionale per l’Incontro<br />

mondiale <strong>del</strong>le famiglie in<br />

Cattedrale.<br />

Venerdì 1 giugno<br />

Ore 10 - Brescia - Cerimonia per la<br />

consegna <strong>del</strong>le onorificenze <strong>del</strong>la<br />

Repubblica presso l’auditorium<br />

San Barnaba.<br />

<br />

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<br />

giovane la composizione <strong>del</strong> coro<br />

guida, con rappresentanze di varie<br />

realtà ecclesiali; giovane la luce che<br />

ha aperto la celebrazione; giovane il<br />

servizio liturgico curato dal Seminario<br />

diocesano; sponsali le voci <strong>del</strong>le<br />

preghiere di intercessione, proposte<br />

da sette coppie di coniugi e di fidanzati<br />

<strong>del</strong>le diverse realtà ecclesiali,<br />

con la presentazione <strong>del</strong>le offerte e<br />

la preparazione <strong>del</strong>l’altare curata da<br />

coppie <strong>del</strong> cammino neocatecumenale,<br />

richiamo al 7° Incontro mondiale<br />

<strong>del</strong>le famiglie e giovane la gratitudine<br />

espressa dai diversi carismi<br />

presenti nell’Assemblea. A nome di<br />

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Ore 17 - Brescia - Santa Messa<br />

e incontro con la Fondazione<br />

S. Francesco di Sales presso il<br />

Centro Paolo VI.<br />

Sabato 2 giugno<br />

Ore 10.30 - Pisogne -<br />

Inaugurazione nuova struttura<br />

<strong>del</strong>l’Hospice.<br />

Domenica 3 giugno<br />

Ore 10 - Milano - S. Messa con il<br />

Papa in occasione <strong>del</strong>l’Incontro<br />

mondiale <strong>del</strong>le famiglie.<br />

Martedì 5 giugno<br />

Ore 20.30 - Brescia - Incontro<br />

con i cresimandi adulti presso<br />

la parrocchia di S. Francesco di<br />

Paola.<br />

Mercoledì 6 giugno<br />

Ore 9 - Chiari - S. Messa e incontro<br />

con la cittadinanza.<br />

tutti, infatti, a conclusione <strong>del</strong>la celebrazione,<br />

tre giovani provenienti da<br />

altrettante esperienze (focolari, volontari<br />

<strong>del</strong>la sofferenza, comunione<br />

e liberazione) hanno testimoniato, a<br />

nome di tutti, la loro gratitudine al<br />

Signore. L’esperienza <strong>del</strong> dono accolto<br />

e condiviso, più volte sottolineata<br />

dal Vescovo, ha assunto cosi i tratti<br />

<strong>del</strong>l’esperienza <strong>del</strong>l’unità. L’unità <strong>del</strong><br />

cenacolo attorno a Maria, <strong>del</strong>la Pentecoste<br />

che genera la Chiesa. L’unità<br />

di tutte le età e le vocazioni, di tutti i<br />

carismi e ministeri, che non solo non<br />

si annullano reciprocamente, ma –<br />

proprio perché comunione di diversità<br />

– diventano espressione autentica<br />

<strong>del</strong>la ricchezza e <strong>del</strong>la bellezza<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, <strong>del</strong>la comunione che<br />

fa risaltare ogni unicità, che valorizza<br />

ogni dono come riflesso <strong>del</strong> dono.<br />

Non è mancata, semplice e incisiva,<br />

la richiesta di continuare a vivere il<br />

dono <strong>del</strong>l’unità e <strong>del</strong> discernimento<br />

anche in occasione <strong>del</strong> prossimo Sinodo<br />

sulle unità pastorali.<br />

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<strong>La</strong> Cancelleria <strong>del</strong>la Curia<br />

diocesana, a seguito<br />

<strong>del</strong>l’Ordinanza <strong>del</strong>l’Ordinario<br />

diocesano, comunica i<br />

provvedimenti <strong>del</strong>la settimana:<br />

Il sac. don Gian Mario Chiari,<br />

parroco di Rovato e Bargnana,<br />

è stato nominato parroco anche<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Lodetto.<br />

Il sac. don Ettore Piceni, già<br />

vicario parrocchiale a Palosco,<br />

è stato nominato vicario<br />

parrocchiale <strong>del</strong>le parrocchie di<br />

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Bargnana, Lodetto e Rovato.<br />

Il sac. don Roberto Moré,<br />

vicario parrocchiale di Rovato,<br />

è stato nominato vicario<br />

parrocchiale anche <strong>del</strong>le<br />

parrocchie di Bargnana e di<br />

Lodetto.<br />

Il sac. don Gianluigi Moretti,<br />

vicario parrocchiale di Rovato,<br />

è stato nominato vicario<br />

parrocchiale anche <strong>del</strong>le<br />

parrocchie di Bargnana e di<br />

Lodetto.<br />

Il sac. don Valentino Bosio,<br />

presbitero collaboratore <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Rovato, è stato<br />

nominato presbitero collaboratore<br />

anche <strong>del</strong>le parrocchie di


Bargnana e di Lodetto.<br />

Il sac. mons. Gaetano Fontana,<br />

parroco abate di Montichiari, è<br />

stato nominato parroco anche<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il sac. don Mario Pelizzari,<br />

già parroco <strong>del</strong>la parrocchia<br />

di Rezzato San Carlo, è stato<br />

nominato presbitero collaboratore<br />

<strong>del</strong>le parrocchie di Vighizzolo e<br />

Montichiari.<br />

Il sac. don Michele Bodei,<br />

vicario parrocchiale di<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

vicario parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il sac. don Costantino<br />

Conti, vicario parrocchiale di<br />

<br />

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<br />

ons. Enzo Rinaldini<br />

(Crescenzio all’anagrafe)<br />

nasce a Gardone<br />

Valtrompia il 27<br />

dicembre 1925. Viene<br />

ordinato sacerdote a Brescia il 26 giugno<br />

1949. È vicario parrocchiale a Cellatica<br />

dal 1949 al 1952, viceassistente<br />

diocesano <strong>del</strong>l’Azione cattolica e insegnante<br />

in Seminario dal 1952 al 1960.<br />

Nel 1960 è il primo dei sacerdoti fidei<br />

donum – luogo di missione il Brasile –<br />

ove rimarrà fino alla morte. Rettore e<br />

insegnante nel Seminario di Araçuaì,<br />

parroco di Itinga, parroco di Itaobim<br />

e Padre Paraiso dal 1960 al1982. Viene<br />

eletto vescovo di Araçuaì il 10 maggio<br />

1982, e consacrato nella cattedrale di<br />

Brescia il 4 1uglio 1982. Entra in sede<br />

l’8 agosto 1982. Vescovo emerito di<br />

Araçuai dal 2001. Muore, dopo lunga<br />

malattia, ad Araçuai il 24 ottobre 2011<br />

ed è sepolto nel cimitero locale. Questi<br />

i dati essenziali di una vita spesa<br />

tutta all’insegna di quello che sarà il<br />

suo motto episcopale “Buscamos nova<br />

terra” (Cerchiamo terra nuova). I<br />

primi 11 anni trascorsi in diocesi hanno<br />

lasciato nei cellatichesi prima, negli<br />

alunni <strong>del</strong> seminario ove insegnò<br />

matematica (era laureato in matematica<br />

e fisica) e negli amici di Ac poi, il<br />

ricordo di una presenza viva, dolcissima,<br />

esigente. Dopo la partenza <strong>del</strong><br />

primo drappello, guidato da don Enzo,<br />

di quattro sacerdoti bresciani fidei<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

vicario parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il sac. don Alfredo Scaroni,<br />

vicario parrocchiale Montichiari,<br />

è stato nominato vicario<br />

parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il sac. don Luigi Lussignoli,<br />

presbitero collaboratore di<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

Presbitero collaboratore anche<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il sac. don Italo Uberti,<br />

presbitero collaboratore di<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

presbitero collaboratore anche<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />

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donum in Brasile, i legami con la diocesi<br />

di origine rimangono così forti e<br />

le amicizie così durature al punto di<br />

dar vita all’associazione “Amici di don<br />

Enzo”, che raccoglierà la generosità<br />

dei bresciani e invierà in Brasile tan-<br />

<br />

<br />

<br />

Il diacono Giulio Faraone, in<br />

servizio presso la parrocchia di<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

anche per il ministero presso la<br />

parrocchia di Vighizzolo.<br />

Il diacono Mario Piazza, in<br />

servizio presso la parrocchia di<br />

Montichiari, è stato nominato<br />

anche per il ministero presso la<br />

parrocchia di Vighizzolo.<br />

te gocce di solidarietà per i fe<strong>del</strong>i di<br />

don Enzo (diventato dom con la consacrazione<br />

episcopale) che ha potuto<br />

creare una vera e propria rete sociale<br />

ed educativa, salvando dalle strade<br />

migliaia di ragazzini poveri. Don Enzo<br />

giunge in Brasile nel 1960. Dopo<br />

22 anni di proficuo apostolato nella<br />

diocesi di Araçuai, ne viene nominato<br />

vescovo. Nel suo discorso d’ingresso<br />

afferma: “Noi possiamo guardare al<br />

futuro con rinnovata speranza solo<br />

se sapremo leggere, vivere e annunciare<br />

il Vangelo ogni giorno. Se sapremo<br />

tradurre in gesti concreti ciò che<br />

il Padre Nostro ci suggerisce, avremo<br />

<br />

<br />

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<br />

“Se vivrete secondo la morte, tutto<br />

morirà; se invece vivendo secondo<br />

la vita ucciderete la morte, tutto<br />

vivrà”. Così Sant’Agostino, nel 15°<br />

libro <strong>del</strong> “De Trinitate”, riassume<br />

un passo di San Paolo. Sembra<br />

un richiamo rivolto a noi oggi,<br />

commenta mons. Giovanni Volta,<br />

autore <strong>del</strong> libro “Timore e speranza.<br />

<strong>La</strong> redenzione in Agostino”, che<br />

sarà presentato da mons. Giacomo<br />

Canobbio giovedì 31 maggio, alle<br />

18, presso la Libreria <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica di via Trieste. Vescovo<br />

posto le basi per una società più giusta.<br />

Se avremo il coraggio di spezzare<br />

e di condividere ciò che ci è dato<br />

gratuitamente dalla terra madre, noi<br />

saremo veramente popolo eletto… Se<br />

però aspettiamo che il superfluo venga<br />

distribuito – aggiunse dom Enzo – è<br />

probabile che a noi non sarà concesso<br />

di vedere il cambiamento”. <strong>La</strong> diocesi<br />

conta circa mezzo milione di abitanti,<br />

con 24 sacerdoti (il doppio degli<br />

Apostoli, diceva dom Enzo) di varie<br />

nazionalità. Deve fare contemporaneamente<br />

il vescovo e sostituire i suoi<br />

parroci tutte le volte che ve n’è la necessità.<br />

Inoltre insegna in Seminario<br />

e nelle scuole di agraria, topografia e<br />

minerali da lui create perché lo Stato<br />

<strong>del</strong> Minas Gerais è ricchissimo di<br />

minerali di ferro e di pietre preziose.<br />

Trascorre gli ultimi anni nella preghiera,<br />

nella lunga sofferenza <strong>del</strong> corpo e<br />

<strong>del</strong>lo spirito, nella povertà più assoluta:<br />

“Io annuncio il Vangelo – diceva<br />

dolcemente –, che è già la somma di<br />

ogni buona e onorevole intenzione.<br />

Dite alla gente che ci conosce che<br />

noi siamo felici e che vorremmo distribuire<br />

felicità anche a loro”. Mons.<br />

Enzo Rinaldini, prete, missionario,<br />

vescovo e poi vescovo emerito <strong>del</strong>la<br />

diocesi di Aracuai ha chiesto di essere<br />

sepolto nel camposanto <strong>del</strong>la città,<br />

all’ombra <strong>del</strong>la chiesa che ha servito<br />

per quasi 52 anni, vicino alla sua gente,<br />

nel suo Brasile.<br />

<br />

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<br />

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<br />

di Pavia dal 1986 al 2003, l’autore<br />

si è occupato <strong>del</strong> problema<br />

<strong>del</strong>la redenzione dalla morte nel<br />

cristiano negli scritti di Agostino<br />

fin dall’età giovanile, quando scelse<br />

l’argomento per la sua tesi alla<br />

Gregoriana di Roma. È tornato a<br />

farne oggetto <strong>del</strong> suo pensiero,<br />

approntando questo studio,<br />

nell’ultimo periodo <strong>del</strong>la sua vita,<br />

con gli approfondimenti acquisiti<br />

nella lettura <strong>del</strong>le opere pubblicate<br />

sul Vescovo d’Ippona dagli anni<br />

Quaranta in poi.


Presso il Seminario di via <strong>del</strong>le<br />

Razziche 4 il 24 maggio è andato<br />

in scena “Din Don Dan, DinAmici<br />

per Dio”, il Meeting diocesano dei<br />

chierichetti. Dopo l’accoglienza<br />

e i giochi, preparati con cura dai<br />

ragazzi <strong>del</strong> Seminario minore,<br />

i ministranti hanno avuto un<br />

momento di preghiera con il Rettore<br />

prima <strong>del</strong>la merenda e dei saluti.<br />

Anche questa è stata un’occasione<br />

per valorizzare il servizio dei<br />

ministranti alle comunità oltre<br />

che essere un’opportunità<br />

<br />

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<br />

per condividere l’esperienza<br />

cristiana in maniera gioiosa e<br />

attraente. “Quando partecipate<br />

alla liturgia svolgendo il vostro<br />

servizio all’altare, voi − ha detto<br />

il Papa ai ministranti − offrite a<br />

tutti una testimonianza. Il vostro<br />

atteggiamento raccolto, la vostra<br />

devozione che parte dal cuore e si<br />

esprime nei gesti, nel canto, nelle<br />

risposte: se lo fate nella maniera<br />

giusta e non distrattamente, in<br />

modo qualunque, allora la vostra<br />

è una testimonianza che tocca gli<br />

uomini”. Non bisogna dimenticare<br />

che ogni volta che ci accostiamo<br />

all’altare, abbiamo la fortuna di<br />

assistere al grande gesto di amore<br />

di Dio, che continua ad esserci<br />

vicino, ad aiutarci, a darci forza per<br />

vivere bene. Con la consacrazione<br />

quel piccolo pezzo di pane diventa<br />

Corpo di Cristo, quel vino diventa<br />

Sangue di Cristo. Per i chierichetti<br />

è una fortuna poter vivere da vicino<br />

questo mistero, ecco allora che il<br />

servizio va svolto con amore, con<br />

devozione, non con superficialità.


osa vuol dire rifare una<br />

stagione dopo il successo<br />

<strong>del</strong>lo scorso anno?<br />

È sicuramente una bella<br />

sfida, anche se devo dire<br />

che la sfida in questa stagione è soprattutto<br />

economica, nel senso che è<br />

un anno di grande sofferenza e difficoltà<br />

e questo si risente anche in ambito<br />

artistico. Non solo nell’assenza<br />

di sponsor, ma anche in termine di<br />

programmazione, perché le agenzie<br />

tardano a confermare le date degli<br />

artisti, perché a loro volta subiscono<br />

i ritardi dei festival che in Italia ricevono<br />

finanziamenti pubblici, beati loro.<br />

Questi non confermano le date fino<br />

alla conferma <strong>del</strong> finanziamento. Nonostante<br />

ciò, siamo molto soddisfatti<br />

<strong>del</strong> cartellone. <strong>La</strong> risposta <strong>del</strong> pubblico<br />

ci sta dando ragione.<br />

Quali sono le chicche?<br />

Siamo felicissimi di avere un maestro<br />

<strong>del</strong>la musica italiana d’autore come<br />

Paolo Conte il 28 luglio, perché è un<br />

artista che non è mai stato al Vittoria-<br />

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le e che stiamo corteggiando da due<br />

anni. È un artista che seleziona attentamente<br />

date e location. Lui inaugura<br />

il percorso <strong>del</strong>la musica d’autore italiana:<br />

Samuele Bersani e Francesco<br />

De Gregori, che è la seconda serata.<br />

Poi c’è la poetessa <strong>del</strong> rock Patti<br />

Smith e l’artista jazz Pat Metheny.<br />

Si comincia l’1 luglio.<br />

Si parte domenica 1 luglio con un galà<br />

che tradizionalmente è un omaggio<br />

a D’Annunzio, quest’anno reso da tre<br />

attori diversi e di tre generazioni diverse,<br />

che hanno quindi tre modi di<br />

interpretare il Vate. Reciteranno testi<br />

più privati, ironici e con altri aspetti<br />

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poliedrici di D’Annunzio poco conosciuti.<br />

Gli attori sono Luca Marinelli,<br />

Filippo Timi e Ugo Pagliai.<br />

<strong>La</strong> comunicazione è importante...<br />

Le iniziative <strong>del</strong>lo scorso anno sono<br />

confermate: l’aspetto preponderante<br />

<strong>del</strong>la nostra comunicazione è sul web.<br />

<strong>La</strong> programmazione e prevendita dura<br />

tutto l’anno, anche se il festival è<br />

stagionale. Quindi abbiamo puntato<br />

sul sito internet e sui social network:<br />

su Facebook con tre pagine. Abbiamo<br />

duplicato quella dedicata alla stagione<br />

perchè avevamo raggiunto il limite di<br />

amicizie. Sul sito on line si possono<br />

acquistare i biglietti. <strong>La</strong> vera novità è<br />

il partner Bcc <strong>del</strong> Garda, per cui tutte<br />

le filiali su Brescia e Verona, fanno<br />

prevendita dei biglietti.<br />

Danza, teatro, musica e circo: in<br />

che modo tutto il cartellone è in<br />

relazione con il Vate?<br />

Abbiamo tentato di puntare all’eccellenza<br />

dei generi che proponiamo su<br />

questo palcoscenico, con un cartellone<br />

trasversale. Abbiamo scelto di<br />

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non puntare sulla lirica perché non<br />

possiamo aspirare a grandiosi allestimenti<br />

lirici, con 1500 posti, senza fondi<br />

statali. Cediamo il passo all’Arena;<br />

ubi maior... Abbiamo guardato a ciò<br />

che qui può essere valorizzato. Qui<br />

abbiamo puntato all’eccellenza. Pensiamo<br />

in questo, forse con un po’ di<br />

presunzione, di ricalcare, mutatis mutandis,<br />

i gusti di Gabriele D’Annunzio,<br />

personaggio moderno e coraggioso.<br />

Ci siamo chiesti, se vivesse oggi, che<br />

cosa piacerebbe vedere al Vate? A 150<br />

anni dalla sua nascita lo spettacolo è<br />

cambiato; questo pensiamo sia un cartellone<br />

di cui sarebbe orgoglioso. Lo<br />

crediamo sostenuti da Giordano Bruno<br />

Guerri, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Il Vittoriale; sta dando una sterzata<br />

di novità a tutta la vita <strong>del</strong> Vittoriale.<br />

Come si muove un direttore artistico<br />

in un contesto <strong>del</strong> genere:<br />

fascino <strong>del</strong>la cornice, peso culturale<br />

<strong>del</strong> fondatore <strong>del</strong> Vittoriale,<br />

<strong>del</strong>la Fondazione e degli artisti?<br />

Sicuramente è un ruolo che mi pia-<br />

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ce. Mi incute più timore quando lo<br />

sento nominare, rispetto a quanto mi<br />

accada quotidianamente vivendo il<br />

ruolo. Da anni vivevo nell’organizzazione<br />

<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo spettacolo. È<br />

stato naturale declinare le competenze<br />

sperimentando in contesti diversi<br />

sul mo<strong>del</strong>lo di questo luogo che detta<br />

le regole da solo. Cito il presedente.<br />

Lui notò, appena nominato presidente,<br />

che in cartellone c’erano i Dik<br />

Dik. Si chiese cosa centrassero con<br />

D’Annunzio. Quando affidò a noi la<br />

stagione ci trovammo in sintonia sul<br />

fatto che centrino meno di Lou Reed<br />

o Paolo Conte. Anche se nessuno di<br />

noi ha colloqui notturni con il Vate.<br />

Ci sono già sorprese per i 150 anni<br />

<strong>del</strong>l’anno prossimo?<br />

Dobbiamo aspettarci cose grandi, non<br />

solo nel periodo estivo. <strong>La</strong> stagione<br />

partirà dall’inverno, forse già 2012 e<br />

coprirà il 2013, alternando gli spazi<br />

<strong>del</strong>l’anfiteatro con l’auditorium. L’anteprima<br />

con James Taylor al Grande<br />

ne è stato un assaggio.


al 2 giugno al 2 settembre<br />

sarà possibile visitare<br />

nei Musei Mazzucchelli<br />

a Ciliverghe di<br />

Mazzano, due mostre<br />

collaterali d’arte contemporanea<br />

con indagini e percorsi a cavallo<br />

tra la scienza floreale e la creatività<br />

più attuale; a partire da “Florilegio”,<br />

una personale di Corrado Bonomi,<br />

a cura di <strong>La</strong>ra Alberti, le cui<br />

installazioni ironiche, talvolta surreali,<br />

sono realizzate con materiali<br />

di recupero dal mondo <strong>del</strong> giardinaggio.<br />

Riconvertendo e scambiando<br />

di funzione i materiali, Bonomi<br />

capovolge il rapporto tra significato<br />

e significante. Seguirà una seconda<br />

tappa <strong>del</strong>l’antologica “Già come nel<br />

Mio Fior”, inaugurata nel 2011, con<br />

opere quest’anno di Maurizio Bottoni,<br />

Michelangelo Galliani e The Gahan<br />

Project, a cura di Anna Vergine<br />

e Gabriele Fallini, in collaborazione<br />

con la Galleria Bonelli<strong>La</strong>b di Canneto<br />

sull’Oglio (Mn) e la Galleria d’Arte<br />

Nino Sindoni di Asiago (Vi). Il lavoro<br />

di Maurizio Bottoni esprime la pittura<br />

colta, descrittiva degli elementi<br />

naturali a diversi piani di visione<br />

e lettura, dal singolo fiore alla re-<br />

<br />

<br />

Venerdì 1 e sabato 2 giugno alle 21<br />

in San Desiderio riprendono le repliche<br />

di “Alessandro a Siwa”, spettacolo<br />

scritto e diretto da Antonio Fuso.<br />

L’opera è divisa in tre parti: Uscite<br />

di scena, <strong>La</strong> quarta parte vuota,<br />

Scena divento (di vento). Nella prima<br />

parte è indagato il “personaggio”<br />

<strong>del</strong> teatro occidentale, da Shakespeare<br />

a Piran<strong>del</strong>lo, nell’atto in cui,<br />

uscendo di scena, pronuncia una<br />

qualche verità sulla vita, la morte,<br />

l’amore, il dolore… <strong>La</strong> quarta parte<br />

vuota è l’espressione che gli arabi<br />

<br />

altà <strong>del</strong>la zolla erbosa, un’indagine<br />

di un microcosmo, che si allarga al<br />

bosco nelle diverse situazioni <strong>del</strong><br />

giorno e <strong>del</strong>la notte, condotta come<br />

se si facesse parte di quel mondo,<br />

con punti di vista e dimensioni ‘reali’,<br />

attraverso una tecnica pittorica<br />

raffinata e consapevole <strong>del</strong>la storia<br />

<strong>del</strong>la pittura, attuale e contemporanea.<br />

I consueti laboratori creativi<br />

per bambini quest’anno vedranno la<br />

conduzione diretta <strong>del</strong>l’artista Corrado<br />

Bonomi, che si è reso disponi-<br />

usano per indicare il deserto. E nel<br />

deserto conduce la scrittura drammaturgica<br />

che desertifica segni, simboli<br />

e linguaggi <strong>del</strong> “gran teatro”. <strong>La</strong><br />

terza parte <strong>del</strong> lavoro: Scena divento<br />

(di vento), non poteva limitarsi a<br />

raccontare un episodio di una storia<br />

universalmente nota. E così, nella<br />

finzione, la notte di Alessandro Magno<br />

diventa la notte di tutti coloro<br />

che si interrogano sul proprio destino.<br />

Ingesso gratuito ma è obbligatorio<br />

prenotarsi allo 0302400060 o via<br />

email a info@scenasintetica.it<br />

bile l’ultima domenica <strong>del</strong> mese (a<br />

partire da domenica 27 maggio fino<br />

a domenica 2 settembre, alle ore 15<br />

-16 - 17, nella galleria principale, con<br />

accesso incluso nel biglietto) a coinvolgere<br />

le famiglie, in Ready made<br />

in erba, un’attività tesa a stimolare<br />

lo spirito critico nei confronti <strong>del</strong>la<br />

realtà che ci corconda, attraverso<br />

la manipolazione creativa e il riutilizzo<br />

di materiali da giardinaggio<br />

(sottovasi, tubi di gomma, reti…),<br />

volti alla creazione di nuovi oggetti.<br />

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L’estate bresciana degli spettacoli, dei<br />

concerti e dei grandi appuntamenti<br />

musicali in piazza è targata Cipiesse.<br />

Presentata ufficialmente la stagione<br />

<strong>del</strong>l’organizzatore bresciano di eventi<br />

che toccano Brescia ma non solo.<br />

Il primo appuntamento, che ne replica<br />

uno già visto qualche mese fa in terra<br />

bresciana, è l’esibizione di Ian Anderson<br />

(venerdì 1 giugno al Teatro Smeraldo<br />

di Milano).<br />

Il primo appuntamento bresciano sarà<br />

il concerto dei Nomadi, gruppo seguito<br />

e amato in terra nostrana, il 16<br />

giugno alle 21 a Rezzato (prevendita<br />

23 euro, la sera <strong>del</strong> concerto 25 euro).<br />

Dalla musica di garanzia la stagione<br />

offre la comicità di garanzia con il ritorno<br />

di Giuseppe Giacobazzi in “Una<br />

vita da paura” il 29 giugno a Rezzato<br />

(23 euro, 25 la sera <strong>del</strong>lo spettacolo).<br />

L’estate si scalda di ritmo con il “Meglio<br />

live tour 2012” di J-Ax di cui il Ci-<br />

piesse offre due date: giovedì 5 luglio<br />

alle 21.30 al Centro sportivo di Ponteture<br />

(Pc) e mercoledì 18 luglio alla<br />

Fiera di Bergamo.<br />

<strong>La</strong> piazza Duomo di Brescia si riempie<br />

invece <strong>del</strong>le sonorità dei Negrita sabato<br />

14 luglio. Il gruppo sta portando in<br />

tour gli ultimi lavori <strong>del</strong>l’album “Dannato<br />

vivere” oltre ai propri successi.<br />

Ingresso 32.20 euro in prevendita e 35<br />

la sera <strong>del</strong> concerto.<br />

Ancora piazza Duomo e ancora sonorità<br />

<strong>del</strong> tutto particolari: stiamo<br />

parlando dei Subsonica a Brescia il<br />

21 luglio alle 21.30. Prezzi dei biglitti<br />

23 euro.<br />

Ma Brescia risuonerà con note amiche,<br />

quasi di casa qualche giorno dopo<br />

quando sarà Francesco Renga a<br />

esibirsi nella propria città. Non è la<br />

prima volta, ma i bresciani e i suoi fan<br />

accorrono sempre numerosi. Biglietti<br />

da 38 euro (1° settore) e 23 euro (2°<br />

<br />

<br />

In occasione <strong>del</strong> trentennale<br />

<strong>del</strong>l’Università degli Studi di<br />

Brescia venerdì 8 giugno alle 18,<br />

nell’aula magna <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di Giurisprudenza, in via San<br />

Faustino 41, si terrà la conferenza<br />

<strong>del</strong> prof. François Ansermet<br />

sul tema “I figli <strong>del</strong>la scienza.<br />

L’influenza <strong>del</strong>le biotecnologie<br />

perinatali sullo sviluppo emotivo<br />

<strong>del</strong>la persona”. L’iniziativa è<br />

realizzata in collaborazione con<br />

l’associazione “Il sorriso dei<br />

bimbi”.<br />

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settore); la sera <strong>del</strong> concerto maggiorati<br />

di 2 euro.<br />

Ma non è finita qui. Dopo Renga<br />

piazza Duomo ospiterà i Litfiba nel<br />

loro tour 2012 martedì 24 luglio alle<br />

21.30. Il 2009 è l’anno <strong>del</strong>la reunion <strong>del</strong><br />

gruppo che si era separato nel 1999.<br />

Ingresso 32.20, la sera <strong>del</strong>lo spettacolo<br />

35 euro.<br />

Si chiude alla grande il 25 luglio alle<br />

21.30 con una <strong>del</strong>le signore <strong>del</strong>la musica<br />

italiana: Giorgia. <strong>La</strong> tappa è una<br />

<strong>del</strong>le date previste ne suo “Dietro le<br />

apparenze tour”. Biglietti: 43 euro (1°<br />

settore), 33 euro (2° settore) e 23 euro<br />

(3° settore non numerato); maggiorazioni<br />

di 2 euro la sera <strong>del</strong> concerto.<br />

Prevendite dei biglietti: circuito<br />

greenticket e ticketone. Per ulteriori<br />

informazioni: cipiesse-bs.it. Grazie a<br />

Cipiesse anche Brescia può vivere<br />

una grande estate musicale. E non è<br />

certo la prima volta.


Martedì 5 giugno le Misticanze<br />

al Musil di Rodengo Saiano. Lo<br />

spettacolo in scena, con inizio alle<br />

21, è “Tabula rasa”. 52 persone che<br />

raccontano, con il corpo e Catullo,<br />

la voce e Pessoa, l’incanto e Keats,<br />

il nostro “essere umani”, ognuno<br />

con le proprie diversità, la propria<br />

rabbia, la propria gioia. Ognuno<br />

diverso. Gli esiti dei laboratori di<br />

teatro, guidati da Beatrice Faedi,<br />

diventano una lezione aperta che<br />

vede in scena tutti i partecipanti al<br />

corso.<br />

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re giorni di festa con<br />

grandi concerti 8 giugno,<br />

9 giugno e 10 giugno<br />

al PalaBrescia.<br />

Il teatro di via S. Zeno<br />

sarà la location <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />

Cgil lombarda con tre grandi concerti:<br />

Roberto Vecchioni, L’orchestra<br />

di via Padova e Marlene Kuntz.<br />

Per Vecchioni dalla vittoria <strong>del</strong> festival<br />

di Sanremo con “Chiamami<br />

ancora amore” nell’edizione 2011,<br />

Il concerto di venerdì 8 giugno vedrà<br />

il cantante-professore accompagnato<br />

da una band di sei elementi<br />

insieme a una sezione d’archi e<br />

ripercorrerà gli oltre 40 anni <strong>del</strong>la<br />

sua incredibile carriera tramite i<br />

grandi classici <strong>del</strong> suo repertorio<br />

senza dimenticare le ultime produzioni.<br />

Il tour, che Vecchioni sta<br />

portando nei teatri fa seguito alla<br />

pubblicazione <strong>del</strong> doppio album<br />

“I Colori <strong>del</strong> Buio”, pubblicato alla<br />

fine <strong>del</strong>lo scorso novembre. Si<br />

tratta <strong>del</strong>la prima antologia ufficiale<br />

di Vecchioni che mette insieme<br />

tre anime musicali diverse solo in<br />

apparenza: la cantautorale, la sinfonica<br />

e quella jazz. <strong>La</strong> raccolta è<br />

composta di 30 brani scelti personalmente<br />

dal professore, dei due<br />

inediti “I colori <strong>del</strong> buio” e “Un<br />

lungo addio” e da una straordinaria<br />

versione di “Luci a San Siro” in<br />

duetto con Mina. Prezzo <strong>del</strong> biglietto<br />

15 euro (a cui aggiungere 1,50 di<br />

prevendita); inizio alle 21.<br />

Sabato 9 giugno alle 21 invece sarà<br />

l’Orchestra di Via Padova a dare<br />

fiato e voce alla propria musica.<br />

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L’orchestra multietnica di Milano<br />

composta da 15 musicisti di nove<br />

nazionalità diverse, presenta alcuni<br />

brani presi dal loro album “Tunjà”<br />

(verità, in lingua bambara). <strong>La</strong><br />

sua musica meticcia spazia dalle<br />

ballate <strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong>l’Est ai travolgenti<br />

ritmi gitani, dai tamburi<br />

africani agli archi e ai violini <strong>del</strong>la<br />

tradizione mitteleuropea, conditi<br />

con ritmi funky, jazz e blues di<br />

stampo afroamericano. Estonia,<br />

<br />

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Giovedì 14 giugno alle 20.45 al<br />

Teatro Odeon, Lumezzane ricorda<br />

Giacinto Pran<strong>del</strong>li nel secondo<br />

anniversario <strong>del</strong>la scomparsa, con<br />

una serata dedicata a “Madama<br />

Butterfly”, promossa e organizzata<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la rassegna Odeon<br />

Classic dall’Assessorato alla cultura<br />

<strong>del</strong> Comune di Lumezzane insieme<br />

con Rotary Club Valtrompia e con<br />

il sostegno di Fondazione Asm.<br />

“Butterfly” propone una selezione<br />

<strong>del</strong>le pagine più belle <strong>del</strong>l’opera<br />

di Giacomo Puccini in una<br />

Perù, Cile, Ucraina, Burkina Faso,<br />

Marocco, Serbia, Italia, Cuba:<br />

questi i Paesi di provenienza dei<br />

15 musicisti <strong>del</strong>l’Orchestra. Ognuno<br />

di loro ha portato con sé un po’<br />

<strong>del</strong>la propria tradizione musicale.<br />

E ognuno si è poi prestato alla sperimentazione<br />

e al confronto, realizzando<br />

un mélange sonoro inedito e<br />

travolgente. Ingresso gratuito, per<br />

questa esibizione che si preannuncia<br />

eccezionale.<br />

Domenica 10 giugno alle 21 invece<br />

sul palco <strong>del</strong> PalaBrescia arriva la<br />

musica dei Marlene Kuntz, che avrà<br />

il compito di chiudere la tre giorni<br />

di festa <strong>del</strong>la Cgil. Il gruppo Marlene<br />

Kuntz nasce nel 1990 per opera<br />

<strong>del</strong> chitarrista Riccardo Tesio e <strong>del</strong><br />

batterista Luca Bergia. Non molto<br />

tempo dopo vi si unisce il cantante<br />

e chitarrista Cristiano Godano.<br />

Negli anni hanno saputo ritagliarsi<br />

un loro spazio e affascinare un<br />

proprio pubblico. I loro lavori migliori<br />

sono stati pubblicati nel 2009<br />

con “Best of Marlene Kuntz”. Dopo<br />

questo lavoro anche “Cercavamo il<br />

silenzio”, un cd/dvd live, “Ricoveri<br />

virtuali e sexy solitudini” e l’ultimo<br />

pubblicato a febbraio “Canzoni per<br />

un figlio” che contiene due tracce<br />

inedite e altre tracce <strong>del</strong> repertorio<br />

risuonate e riarrangiate. Posto<br />

unico numerato 10 euro (a cui aggiungere<br />

1.50 euro di prevendita).<br />

Per tutti gli appuntamenti i biglietti<br />

sono in vendita sul circuito greenticket<br />

o nelle prevendite abituali.<br />

Per informazioni: palabrescia.it oppure<br />

030348888.<br />

rappresentazione teatrale pensata<br />

per gli appassionati ma anche per<br />

chi si avvicina per la prima volta alla<br />

lirica, con l’esibizione di giovani di<br />

talento e la suggestione di proiezioni<br />

e contributi audio-video che<br />

concorrono a ricreare atmosfere e<br />

ambientazioni <strong>del</strong>la tragica vicenda<br />

<strong>del</strong>la geisha giapponese. E regala<br />

l’emozione di ascoltare la voce <strong>del</strong><br />

grande tenore lumezzanese: grazie<br />

alla registrazione radiofonica di<br />

una recita <strong>del</strong> 1952 al Metropolitan<br />

di New York, Pran<strong>del</strong>li ritorna in<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

una memorabile interpretazione di<br />

Pinkerton e si unisce idealmente ai<br />

cantanti in scena. Il cast è composto<br />

da giovani artisti provenienti<br />

da tutto il mondo, fra i quali si<br />

distinguono anche talenti bresciani.<br />

È giapponese, come da libretto,<br />

la protagonista, il soprano Yasko<br />

Sato, astro nascente <strong>del</strong>la lirica<br />

internazionale. Ingresso 10 euro,<br />

ridotto 5. L’incasso <strong>del</strong>la serata<br />

verrà interamente devoluto al<br />

progetto “Pozzi d’acqua dolce in<br />

Mozambico”.


a ragione <strong>del</strong>la perfidia è<br />

chiara: essa sta nella confessione<br />

a favore <strong>del</strong> cristianesimo<br />

che compie<br />

Rousseau, quando sottolinea<br />

l’incomparabilità di Gesù e Socrate.<br />

Si tratta di qualcosa che Voltaire e<br />

gli amici <strong>del</strong>l’Enciclopedia non hanno<br />

mai perdonato a Rousseau. Per essi<br />

ogni mezzo era giusto per annientare<br />

il traditore plebeo <strong>del</strong>la grande causa<br />

<strong>del</strong>l’Illuminismo”. Robert Spaemann,<br />

filosofo cattolico considerato in Germania<br />

“Il difensore <strong>del</strong>la dignità umana”,<br />

ha riassunto in poche parole il destino<br />

di Jean-Jacques Rousseau (1712-<br />

1778) di cui cade il terzo centenario<br />

<strong>del</strong>la nascita. Il suo pensiero era imbevuto<br />

di religiosità e di misticismo,<br />

tanto che le sue interpretazioni sembrano<br />

portatrici di contraddizioni, segno<br />

di attenzione a una dimensione<br />

diversa da quella <strong>del</strong>la razionalità cartesiana<br />

e illuministica: sembrano, perché,<br />

potrebbe replicare l’autore <strong>del</strong><br />

“Contratto sociale”, sono le cose <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

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<br />

Ben nove dei 47 siti Unesco<br />

italiani, entrati a far parte<br />

<strong>del</strong>la lista <strong>del</strong> ‘Patrimonio<br />

<strong>del</strong>l’umanità’, sono in Lombardia.<br />

Si va da Mantova alla milanese<br />

Santa Maria <strong>del</strong>le Grazie dal<br />

Sacro Monte di Varese all’isolino<br />

Virginia (sul lago di Varese),<br />

passando per l’insediamento<br />

industriale di Crespi d’Adda.<br />

In questo tour non possono<br />

mancare i tesori di Brescia. E<br />

la nostra provincia ne conta<br />

tre: l’arte preistorica <strong>del</strong>la Valle<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

mondo a essere talvolta inspiegabili e<br />

irrazionali. Si prenda la sua considerazione<br />

<strong>del</strong> cristianesimo: in apparenza,<br />

l’avvento <strong>del</strong> messaggio cristiano per<br />

Rousseau è devastante, ed è una <strong>del</strong>le<br />

cause <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> mondo classico.<br />

Rousseau non rimpiangeva nulla di<br />

questo, anzi, era sostenitore di una<br />

convinzione che aveva (questo causò<br />

i primi problemi con gli illuministi)<br />

iniziato a esporre nel “Discorso sulle<br />

scienze e sulle arti” (1750): la cultura<br />

e l’arte non sono segni di civiltà, ma<br />

di decadenza. Vale a dire che il patrimonio<br />

culturale umano, ritenuto dagli<br />

illuministi – e non solo da loro – mas-<br />

<br />

Venerdì 1° giugno alle 20.30 nella sala<br />

Pedini <strong>del</strong>la Biblioteca comunale<br />

di Montichiari (ad ingresso libero)<br />

sarà presentato il libro di Agata<br />

Giulia Coletta dal titolo “Il Cavaliere<br />

dei Fiori”, edito nella collana Nuove<br />

Voci. Dall’introduzione di Lionello<br />

Vestena, naturopata e floriterapeuta,<br />

si legge: “Il Cavaliere dei Fiori<br />

è una narrazione sentita ed affascinante<br />

di un percorso che, attraverso<br />

la potente forza <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza, ci<br />

porta a conoscere meglio noi stessi,<br />

operando la riconnessione, tramite<br />

l’ascolto, alla nostra Anima. <strong>La</strong> metodologia<br />

dei Fiori, messa a punto<br />

dal medico gallese Edward Bach, è il<br />

mezzo che permetterà al protagonista<br />

di questo romanzo di riaffacciarsi<br />

alla propria vita con occhi nuovi,<br />

contemplandola da uno spazio in<br />

Camonica, i siti palafitticoli<br />

<strong>del</strong> lago di Garda e i luoghi <strong>del</strong><br />

potere longobardo <strong>del</strong> complesso<br />

di Santa Giulia in città.<br />

Tutti sono documentati ed<br />

esaltati dalle 300 fotografie di<br />

Carlo Meazza nella pregevole<br />

pubblicazione “Lombardia,<br />

patrimonio <strong>del</strong>l’umanità. I luoghi<br />

<strong>del</strong>l’Unesco”, edita per i tipi<br />

Jaca Book. L’opera, presentata<br />

nel corso <strong>del</strong>la “Settimana <strong>del</strong>la<br />

cultura”, nella tensostruttura <strong>del</strong><br />

museo cittadino inquadra i nove<br />

simo elemento di civiltà, diventava<br />

solo esibizione inutile e vuota. L’arte<br />

non dà nessun contributo alla città.<br />

Se la pòlis è unita, non ha bisogno di<br />

abbellimenti, anzi, essi sono l’ultima<br />

tappa <strong>del</strong>la decadenza. Con il cristianesimo<br />

iniziava una nuova cultura<br />

che teneva conto anche dei contributi<br />

<strong>del</strong> passato, e questo segna una notevole<br />

differenza rispetto a Rousseau. I<br />

rapporti tra lui e il cristianesimo non<br />

finiscono qui, perché il filosofo-musicista-scrittore<br />

(che difese la cattolicissima<br />

Polonia contro le mire <strong>del</strong>la<br />

Russia “illuminista”) sembra contraddirsi<br />

quando torna a parlare <strong>del</strong>la città.<br />

Quale era secondo lui la città per<br />

eccellenza, quella che nel passato<br />

aveva incarnato meglio i motivi illustrati<br />

nell’“Emile”, coesione, educazione<br />

alla cittadinanza e uguaglianza?<br />

Era Sparta, non Atene. Rousseau era<br />

convinto che, pur rappresentando un<br />

mo<strong>del</strong>lo, il tipo di civiltà di Atene era<br />

retto sulla menzogna, perché la coesione<br />

era data dalla religione di Sta-<br />

<br />

<br />

cui l’Anima trova accesso al mondo<br />

esterno e interagisce con esso”. È<br />

un libro che evoca sensazioni e stati<br />

d’animo forti, capace di farsi leggere<br />

tutto d’un fiato e di trasportarci in<br />

un altro mondo, quello <strong>del</strong>l’Anima.<br />

<strong>La</strong> presenza, impalpabile ed eterea,<br />

di Bach avvolge il lettore e lo catapulta<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la natura, un affascinante<br />

viaggio anche dentro noi<br />

stessi. Nata a Roma nel 1959, Agata<br />

Giulia Coletta risiede a Verona; decisivo<br />

è stato l’incontro con il poeta<br />

Lino Briani che l’ha avviata alla scrittura.<br />

Nel 2003 ha dato alle stampe il<br />

volume di poesie dal titolo “Foglie di<br />

vita”. Da allora si dedica allo studio<br />

<strong>del</strong>le discipline bionaturali; segue<br />

con particolare interesse pubblicazioni<br />

e studi scientifici che trattano<br />

il “Campo <strong>del</strong> sottile”. (f.m.)<br />

luoghi nei siti che li ospitano,<br />

alternando i segni specifici,<br />

che testimoniano l’universalità,<br />

l’unicità e l’insostituibilità dei<br />

valori richiesti dall’Unesco, a<br />

splendide fotografie d’insieme,<br />

che allargano la prospettiva<br />

ad un patrimonio artistico<br />

e naturale di incomparabile<br />

bellezza.<br />

“Da fotografo – spiega Meazza<br />

– sono rimasto particolarmente<br />

affascinato dalla civiltà camuna,<br />

la cui ‘storia è scritta nella<br />

<br />

to che reclamava l’obbedienza a dei<br />

che non esistevano. Da una parte, il<br />

pensatore accusa il cristianesimo di<br />

erodere lo Stato ma, dall’altra, deve<br />

ammettere che esso rappresenta la<br />

religione vera, fatta di adesione libera<br />

e di fe<strong>del</strong>tà a Dio, non allo Stato.<br />

Il cristianesimo rischia di essere una<br />

minaccia per il libero Stato agognato<br />

da Rousseau, ma la storia gli dà torto.<br />

Si pensi ai martiri cristiani uccisi dai<br />

nazisti: si opponevano all’incarnazione<br />

moderna <strong>del</strong>la Sparta ammirata.<br />

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roccia’. Un insieme eccezionale<br />

di documenti iconografici<br />

che consentono di seguire nel<br />

corso dei secoli l’evoluzione<br />

culturale di questa straordinaria<br />

popolazione”.<br />

Meazza, varesino, ha iniziato la<br />

sua carriera come fotoreporter.<br />

In seguito si è dedicato<br />

alla libera professione,<br />

approfondendo nelle sue opere i<br />

temi a lui più congeniali, come il<br />

reportage, i ritratti, il paesaggio e<br />

le scene di vita quotidiana. (v.b.)


Presso l’atrio <strong>del</strong> Centro pastorale<br />

Paolo VI si può visitare la mostra<br />

“Tiwanaku, terra <strong>del</strong> mito” frutto<br />

<strong>del</strong> lavoro di ricerca e di studio<br />

degli studenti <strong>del</strong> Liceo artistico<br />

Foppa guidati dal prof. Raffaele<br />

Galli, esperto di architettura antica<br />

e precolombiana. Quest’anno il<br />

liceo ha lavorato sul tema <strong>del</strong> mito<br />

producendo, tra i vari lavori, la<br />

prima mostra-studio su di uno dei<br />

siti più interessanti <strong>del</strong>l’archeologia<br />

precolombiana, attualmente<br />

studiato da archeologi italiani.<br />

<br />

Tiwanaku nella lingua incaica<br />

aymara significa “la città di Dio”.<br />

Le sue rovine si trovano in Bolivia.<br />

le prime si sono concentrati sulla<br />

mensiocronologia, cioè sulla<br />

evoluzione storica <strong>del</strong> mattone,<br />

da Tiwanaku ai giorni nostri; le<br />

seconde e terze hanno disegnato e<br />

riprodotto in scala 1:5 e 1:100 edifici<br />

<strong>del</strong> sito di Tiwanaku: tra cui la Porta<br />

<strong>del</strong>la Luna e la Porta <strong>del</strong> Sole <strong>del</strong><br />

Tempio di Kalasasaya, la piramide<br />

di Akapana e un modulo monolitico<br />

<strong>del</strong> Tempio di Pumapunku.<br />

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<br />

iccole band crescono. <strong>La</strong><br />

scena musicale bresciana<br />

non cessa di produrre<br />

realtà interessanti. Presentiamo<br />

un paio di band<br />

bresciane emergenti, i Don Turbolento<br />

e i New Dress. I Don Turbolento,<br />

decimi nella classifica dei gruppi/<br />

cantanti italiani rivelazione <strong>del</strong> 2011,<br />

indetta dal portale Rockol, nascono<br />

a Brescia nel 2005 sotto la spinta di<br />

Dario Bertolotti (ex Blank Dirt) alla<br />

batteria e voce e Giovanni Battagliola<br />

(ex Black Eyed Susan) sintetizzatori<br />

e cori. Nel 2007 pubblicano l’Ep dal<br />

titolo “Spend the night on the floor”,<br />

esaurito in alcuni mesi. Nel 2008 esce<br />

“Don Turbolento”, che fa decollare la<br />

band con un tour italiano che suscita<br />

entusiasmi, al pari <strong>del</strong> disco, che<br />

conquista nel 2009 la palma di miglior<br />

proposta indie rock al Mei di Faenza.<br />

Sul finire <strong>del</strong>lo scorso anno arriva il<br />

secondo cd “Attack!”. Il disco, ottimo,<br />

rilancia un genere che in troppi hanno<br />

frettolosamente dichiarato sepolto.<br />

È un elettropop di buona fattura,<br />

non troppo invasivo, che si alimenta<br />

da più generi. Ottima la canzone che<br />

apre l’album “What I can”, una sorta<br />

di kraut rock tedesco, con spiccati riferimenti<br />

alla band inglese degli Human<br />

League, artefice di ottimi album<br />

<br />

negli anni Ottanta. Potente è la title<br />

track “Attack!”, più marcatamente<br />

elettronica, che segna un album rivestito<br />

da un sound che non è solo funk<br />

sintetico, ma presuppone una visione<br />

totale <strong>del</strong>l’elettronica in chiave pop.<br />

Delicata è “Evil heaven” con un ritmo<br />

rallentato che proietta in un’altra<br />

dimensione. Un lavoro globale e completo<br />

che in 10 tracce verifica l’evoluzione<br />

di suono e scrittura compiuta<br />

dal duo bresciano negli ultimi tempi.<br />

Un gruppo in grado di miscelare le<br />

influenza marcate di una certa wave<br />

elettronica di matrice britannica, ma<br />

che cammina spedito alla ricerca di<br />

una propria identità.<br />

Discorso musicale simile quello dei<br />

New Dress, che hanno presentato<br />

“Legàmi di luce” presso le Cantine<br />

Castelveder di Monticelli Brusati.<br />

L’album, uscito per la Kandinsky Records/Audioglobe,<br />

usufruisce <strong>del</strong>la<br />

produzione artistica di Lele Battista,<br />

che ha anche prestato la propria<br />

voce nel singolo apripista “Bisogna<br />

Passare il Tempo” (insieme al sax<br />

di Andy Fluon). <strong>La</strong> band formata<br />

da Stefano Marzoli (voce e sintetizzatori),<br />

Jordan Vianello (batteria) e<br />

Andrea Mambretti (chitarra) ha realizzato<br />

un ottimo disco, che suona<br />

un po’ retrò ma che mantiene lungo<br />

tutte le tracce un fascino indiscutibile.<br />

Chiari i richiami al rock elettronico<br />

<strong>del</strong>la musica tra gli anni Ottanta<br />

e Novanta, tra Depeche Mode, Cure<br />

e U2 con debiti verso il rock italiano<br />

<strong>del</strong>l’epoca. Il disco è stato registrato<br />

e prodotto presso lo Studio di Registrazione<br />

“Ritmo&Blu” di Pozzolengo<br />

da Stefano Castagna già in passato<br />

al fianco dei Cccp, Ligabue, Scisma.<br />

Un album di rock elettronico<br />

che suona caldo, e che ha la sua matrice,<br />

come ha dichiarato Lele Battista,<br />

nell’idea <strong>del</strong> corteggiamento,<br />

sentimento che ha guidato durante<br />

le registrazioni <strong>del</strong> disco la band e<br />

soprattutto il cantante Stefano Marzoli.<br />

Belli i suoni ma belle anche le<br />

liriche, particolarmente evocative.<br />

Tra le tracce, tutte valide, segnaliamo<br />

la conclusiva “Splendi”:“quando<br />

c’è buio per vedere, basta uno spiraglio<br />

di luce”.


Dal lunedì al venerdì a partire<br />

dalle 7 Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />

sui principali fatti da Brescia,<br />

dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />

di oltre due ore in diretta, potete<br />

seguire rassegne stampa locali e<br />

nazionali, approfondimenti, e tutti i<br />

protagonisti <strong>del</strong>l’attualità in diretta<br />

all’interno <strong>del</strong>la rubrica Zoom.<br />

Per cominciare la giornata col<br />

piede giusto, ascoltando la musica<br />

migliore, con un occhio sul mondo,<br />

l’appuntamento è con Brescia in<br />

diretta.<br />

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Dal lunedì al venerdì dalle 10.40<br />

con Marco Vignoletti, le indicazioni<br />

<strong>del</strong>la dietista Anna Zanardini, gli<br />

interventi <strong>del</strong>la psicologa Anna<br />

Grasso Rossetti, i consigli di<br />

Gabriele <strong>del</strong>la libreria Paoline,<br />

i trucchi in cucina <strong>del</strong>lo chef<br />

Riccardo Cominardi oltre ai<br />

collegamenti con gli organizzatori<br />

<strong>del</strong>le più belle feste <strong>del</strong>la provincia.<br />

Inoltre il mercatino, la rubrica di<br />

cinema, le offerte di lavoro, e gli<br />

appuntamenti <strong>del</strong>la sera. In <strong>Voce</strong><br />

mattina solo la musica più bella.


<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30 è<br />

trasmessa dalla parrocchia di San<br />

Giacomo di via Oldofredo Denari<br />

su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv<br />

(92-115).<br />

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I tre fondamenti <strong>del</strong>la paleo-televisione,<br />

quella che muoveva i primi passi<br />

negli anni Cinquanta: educare, informare,<br />

intrattenere. I tempi cambiano<br />

e il piccolo schermo diventa neo-televisione:<br />

negli ultimi anni l’intrattenimento<br />

ha preso il sopravvento<br />

su educazione e informazione, si è<br />

diffuso nei palinsesti di tutte le reti,<br />

pubbliche e private. Ora si deve parlare<br />

di “infotainment”, il mix di information<br />

ed entertainment, ovvero<br />

l’informazione che si fonde con l’intrattenimento,<br />

tipico di una tv che<br />

spettacolarizza tragedie, omicidi e<br />

catastrofi. Certo ci sono eccezioni<br />

che confermano la regola: la diretta<br />

<br />

<br />

Sabato 9 giugno in Cattedrale<br />

mons. Luciano Monari ordina<br />

tre sacerdoti: sono don Claudio<br />

Sarotti di Edolo e don Damiano<br />

Raza di Pezzaze (entrambi<br />

classe 1983, formatisi nel nostro<br />

Seminario) e padre Carlo<br />

Bianchini di Darfo (38 anni) dei<br />

padri <strong>del</strong>la Pace. In Primo Piano<br />

alle 9.30 l’intervista al rettore <strong>del</strong><br />

seminario mons. Carlo Bresciani<br />

e ai tre ordinandi. Ultime puntate<br />

di Ecclesia in collaborazione con<br />

l’Ufficio turismo e pellegrinaggi:<br />

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televisiva dei terremoti di martedì 29<br />

maggio ha riportato il piccolo schermo<br />

alle origini <strong>del</strong> video-racconto<br />

di un evento tremendo e odioso in<br />

tutte le sue sfaccettature, dal numero<br />

di morti, ai danni materiali ed<br />

economici, fino alle responsabilità<br />

umane dei crolli. <strong>La</strong> tv, già attivatasi<br />

alle prime scosse <strong>del</strong> 20 maggio,<br />

era pronta all’evento con decine di<br />

giornalisti già sul posto da una settimana<br />

con troupe di operatori. Tutte<br />

le reti generaliste hanno fornito una<br />

copertura adeguata all’evento: è la<br />

tv <strong>del</strong>l’emergenza, una finestra che<br />

racconta in diretta ciò che accade, il<br />

metodo più veloce, insieme al mondo<br />

il direttore don Claudio Zanardini<br />

illustra i prossimi pellegrinaggi<br />

diocesani in Bulgaria e in Polonia.<br />

Il programma, prodotto da<br />

<strong>Voce</strong>Media e curato da Betty<br />

Cattaneo, va in onda anche in<br />

differita, la domenica su Radio<br />

<strong>Voce</strong> Camuna alle 8; Ecz alle 15;<br />

Radio Claronda alle 16; Radio<br />

Basilica Verolanuova alle 10.30;<br />

Radio Ponte Manerbio alle 12.30;<br />

Radio Raphaël alle 9. Le rubriche<br />

sono disponibili in podcast sul sito<br />

www.radiovoce.it<br />

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web, per avere aggiornamenti in diretta.<br />

Il miglior lavoro per tempestività<br />

e correttezza nelle notizie va a Sky<br />

Tg24, il canale all-news via satellite,<br />

visibile in diretta streaming anche dal<br />

sito internet. Fin dalla prima scossa<br />

<strong>del</strong>la mattina di martedì 29 maggio,<br />

in una lunga diretta ha raccontato in<br />

divenire la tragedia <strong>del</strong> sisma che ha<br />

colpito durante tutto il giorno i Comuni<br />

<strong>del</strong>l’Emilia.<br />

Durante un evento di tale portata era<br />

prioritario concentrarsi sull’evento,<br />

mantenendo un tono sì concitato<br />

ma senza scadere nella retorica, non<br />

c’era tempo di confezionare servizi<br />

lacrimevoli o sentimentalisti come<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />

settimanale “<strong>La</strong> Buona Notizia”<br />

apre con il servizio intitolato “Don<br />

Claudio e don Damiano” sulle<br />

prossime ordinazioni presbiterali.<br />

A seguire: a conclusione <strong>del</strong><br />

restauro, “Ospitaletto ritrova la<br />

parrocchiale”; “Sette chierichetti<br />

in Seminario” in occasione <strong>del</strong><br />

Meeting “Din Don Dan, DinAmici<br />

per Dio”; da ultimo il servizio “In<br />

memoria di David Maria Turoldo”.<br />

<strong>La</strong> rubrica “4 parole...” è con don<br />

Marco Mori che presenta i grest<br />

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purtroppo è invece avvenuto in occasione<br />

<strong>del</strong>la strage di Brindisi <strong>del</strong> 19<br />

maggio. In quell’occasione infatti, già<br />

poche ore dopo l’attentato all’istituto<br />

Morvillo-Falcone, Studio Aperto forniva<br />

immagini di ragazze in lacrime<br />

con un sottofondo musicale struggente.<br />

Nei giorni successivi Barbara<br />

D’Urso ha mandato in onda le immagini<br />

<strong>del</strong>la prima comunione <strong>del</strong>la vittima,<br />

Melissa Bassi. Perché indugiare<br />

su questi tasti dolenti, privati, <strong>del</strong>icati?<br />

Qual è l’obiettivo che si vuole<br />

raggiungere? Sicuramente niente di<br />

buono. In queste occasioni in tv ha<br />

vinto proprio l’infotainment, la realtà<br />

è stata trasformata in spettacolo.<br />

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2012 sul tema “Passpartu. Di’<br />

soltanto una parola”. “<strong>La</strong> Buona<br />

Notizia” va in onda: la domenica<br />

alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30<br />

su Tt2 Teletutto; su Super TV la<br />

domenica e il martedì alle 20;<br />

su Più Valli TV la domenica alle<br />

8; su Teleboario la domenica<br />

alle 8.15 e alle 10; e su www.<br />

vocemedia.tv che manderà in<br />

onda anche l’incontro <strong>del</strong> ciclo<br />

“Negli occhi <strong>del</strong>la libertà” tenuto<br />

alla Poliambulanza e intitolato<br />

“L’assolutamente libero”.<br />

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No comment sulla scelta di Rai Uno<br />

di continuare, la mattina <strong>del</strong>l’attentato<br />

di Brindisi, la programmazione<br />

consueta con la puntata <strong>del</strong> sabato<br />

de “<strong>La</strong> prova <strong>del</strong> cuoco”: quello che<br />

dovrebbe essere il primo canale televisivo<br />

italiano ha deciso di mettersi<br />

in fondo alla fila.<br />

A ogni modo il rischio che la tv dei<br />

sentimenti abbia la precedenza sulle<br />

notizie, soprattutto quelle che raccontano<br />

tragedie, è sempre alto. Ci<br />

si augura che esempi virtuosi come<br />

quello di Sky Tg24 facciano capire,<br />

innanzitutto ai telespettatori, la necessità<br />

di una televisione più seria<br />

e precisa.


ar ringiovanire un attore<br />

è meno facile che<br />

invecchiarlo. Così, per<br />

dare nuova linfa a “Men<br />

in Black 3”, lo sceneggiatore<br />

Etan Cohen e il regista Barry<br />

Sonnenfeld hanno dovuto tornare<br />

indietro negli anni e farci incontrare<br />

il sosia giovane <strong>del</strong>l’agente K, sempre<br />

interpretato – nel presente – dal<br />

grande Tommy Lee Jones: il quale<br />

però, 15 anni dopo il primo episodio,<br />

appare un po’ troppo imbolsito<br />

per sostenere un’ora e mezza di<br />

risse e scontri con ogni genere di<br />

strambi alieni. Il discorso vale per<br />

l’intero film, che risente <strong>del</strong> tempo<br />

trascorso. I Men in Black – sempre<br />

impegnati a tenere sotto controllo<br />

gli alieni che, a nostra insaputa, abitano<br />

da anni la terra “travestendosi”<br />

da esseri umani – trovano subito<br />

pane per i loro denti; ma i primi,<br />

movimentati minuti, nonostante le<br />

geniali creature inventate dal mago<br />

dei trucchi Rick Baker, fanno respirare<br />

una (troppo) rilassante aria di<br />

già visto.<br />

Per recuperare energie è allora necessario<br />

retrocedere fino al 1969,<br />

precisamente al 16 luglio. Un attimo<br />

prima che l’Apollo 11 si stacchi dal<br />

pianeta per portare l’uomo sulla luna.<br />

In quell’anno incontriamo Josh<br />

Brolin, la controfigura anni Sessanta<br />

di K e la carta migliore <strong>del</strong> nuovo<br />

capitolo. Perché l’attore dimostra di<br />

aver assimilato assai bene il modo<br />

di recitare “alla Tommy Lee Jones”<br />

e lo ripropone con ironia, reggendo<br />

fino al termine il confronto con il<br />

suo eterno collega, lo scapestrato<br />

agente J di Will Smith.<br />

Il K degli anni Sessanta non è proprio<br />

identico all’altro: si concede<br />

perfino qualche sorriso. Perché col<br />

trascorrere <strong>del</strong> tempo è diventato<br />

sempre più laconico, e all’inizio<br />

<strong>del</strong>la nuova storia anche abbastanza<br />

incarognito?<br />

Per rispondere a questa domanda<br />

J dovrà compiere letteralmente un<br />

salto nel passato, reso in realtà necessario<br />

da ben altra urgenza: un<br />

pericoloso <strong>del</strong>inquente alieno, Boris<br />

l’Animale, è scappato dalla prigione<br />

lunare dove proprio K l’aveva<br />

<br />

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<br />

fatto rinchiudere, ed è tornato sulla<br />

terra per ucciderlo. Non nel mondo<br />

attuale ma nel 1969, l’anno in cui K<br />

l’aveva arrestato facendogli perdere<br />

un braccio.<br />

Il cambio di calendario permette<br />

agli autori di svariare con divertimento<br />

sulla ricostruzione d’epoca,<br />

portando i due protagonisti in giro<br />

per una città popolata da hippies,<br />

feste di intellettuali trasgressivi,<br />

divi <strong>del</strong> rock sotto le cui spoglie si<br />

nascondono creature inaspettate.<br />

Anche nei favolosi Sixties niente e<br />

nessuno (neppure il celebre Andy<br />

Warhol) è quello che sembra; e gli<br />

alieni sono rigorosamente d’epoca,<br />

con tratti ispirati ai mostri dei film<br />

di fantascienza <strong>del</strong> periodo.<br />

L’extraterrestre più curioso e riuscito<br />

è Griffin (Michael Stuhlbarg),<br />

munito di un particolare cervello<br />

che ricalcola continuamente le mille<br />

probabili concatenazioni degli eventi<br />

futuri. Può così prevedere in anticipo<br />

la conclusione, nella quale si<br />

rivela l’unico mistero <strong>del</strong>l’universo<br />

che K non aveva svelato a J, nascosto<br />

nel cuore <strong>del</strong>l’impassibile castigatore<br />

di alieni. Il tutto confezionato<br />

in modo più gradevole di quanto ci si<br />

potesse aspettare: una distrazione,<br />

da dimenticare in fretta una volta<br />

tornati ai nostri giorni.<br />

<br />

Nel 2009 trionfò con “Il nastro bianco”,<br />

stavolta è toccato ad “Amour”.<br />

Per Michael Haneke due Palme<br />

d’oro in quattro anni. Il romeno Cristian<br />

Mungiu vinse la Palma d’oro<br />

nel 2007 (“4 mesi, 3 settimane, 2<br />

giorni”): torna in Concorso cinque<br />

anni dopo con “Beyond the Hills”<br />

e si porta a casa premio per la sceneggiatura<br />

e doppio premio per le<br />

interpreti femminili (Cosmina Stratan<br />

e Cristina Flutur).<br />

Il nostro Matteo Garrone – che nel<br />

2008 si dovette accontentare <strong>del</strong><br />

Grand Prix per “Gomorra” al cospetto<br />

di una Palma d’oro “molto” dubbia<br />

per “<strong>La</strong> classe” di Cantet – quattro<br />

anni dopo viene premiato allo<br />

stesso modo per “Reality”. Carlos<br />

Reygadas vinse il Premio <strong>del</strong>la Giuria<br />

nel 2007 (per “Luz Silenciosa”),<br />

ora è premiato per la regia di “Post<br />

Tenebras Lux”.<br />

E poi Ken Loach, che dopo la Palma<br />

d’oro <strong>del</strong> 2006 per “Il vento che accarezza<br />

l’erba” (uno dei suoi film meno<br />

convincenti), quest’anno porta a<br />

casa il Premio <strong>del</strong>la Giuria.<br />

Guardando il palmarès 2012 <strong>del</strong> Festival<br />

di Cannes, però, questa degli<br />

“habitué” non è la prima cosa a balzare<br />

agli occhi.<br />

Quanto meno non l’unica: partendo<br />

dal presupposto che la Francia – in<br />

<br />

<br />

<br />

–<br />

–<br />

<br />

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<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

quanto produttrice o co-produttrice<br />

– è praticamente presente in quasi<br />

tutti i film in concorso, a iniziare<br />

proprio da “Amour” di Haneke, fa<br />

davvero notizia che nessun titolo,<br />

o attore/attrice transalpini siano<br />

stati premiati.<br />

Da Resnais e il numeroso cast <strong>del</strong><br />

suo “Vous n’avez encore rien vu”<br />

a Jacques Audiard (“De rouille et<br />

d’os”, con Marion Cotillard), fino<br />

al coraggioso ritorno di Leos Carax<br />

(“Holy Motors”) che avrebbe meritato<br />

un premio pesante. Dimenticati<br />

anche gli Stati Uniti nel palmarès e,<br />

tutto sommato, alla luce di quanto<br />

visto (eccetto forse per Wes Anderson)<br />

ci può stare.<br />

L’altra considerazione che alle prime<br />

probabilmente non sarà stata<br />

colta da molti, è che l’Italia non<br />

vince solo con “Reality” di Garrone:<br />

sarà una coincidenza – ne siamo<br />

certi – ma tutti i film premiati<br />

dalla giuria presieduta da Moretti<br />

hanno già una distribuzione italiana.<br />

<strong>La</strong> Bim di De Paolis fa man bassa:<br />

quattro film in concorso, tre premi<br />

(Mungiu, Vinterberg, Loach), la Teodora<br />

si porta a casa la Palma d’oro<br />

di Haneke, Rai e Fandango il Grand<br />

Prix di Garrone, la Archibald (come<br />

sempre coraggiosa) la regia di Carlos<br />

Reygadas.


’è una sola condizione per<br />

recuperare la crescita e<br />

avviare il cambiamento:<br />

ritrovare il lavoro e rivalutare<br />

l’impresa, con un nuovo<br />

umanesimo <strong>del</strong>l’economia e <strong>del</strong>la<br />

finanza, recuperando quei punti di sviluppo<br />

persi negli ultimi decenni. Questa<br />

la convinzione di Giancarlo Dallera,<br />

presidente <strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />

bresciana, che ha fatto da ‘incipit’ <strong>del</strong><br />

suo intervento all’annuale assemblea<br />

generale. Prima di lui il prefetto Livia-<br />

Narcisa Brassesco Pace, consapevole<br />

<strong>del</strong> momento <strong>del</strong>icato che stiamo<br />

attraversando, aveva sottolineato “la<br />

valenza pubblica <strong>del</strong>l’impresa come<br />

bene sociale, patrimonio collettivo”,<br />

aveva ricordato che “lo Stato è vicino<br />

alle imprese”. I segnali, però, non inducono<br />

all’ottimismo. “Per i prossimi mesi<br />

– ha ripresoDallera – sono previsti<br />

una flessione <strong>del</strong>la produzione e un aumento<br />

<strong>del</strong>la disoccupazione, che nella<br />

nostra provincia oggi è al 5,8%. Indicatori<br />

positivi provengono unicamente<br />

dai mercati esteri, ma l’export da solo<br />

non basta più”. Da dove ripartire, allora?<br />

“Innanzitutto dalla politica fiscale<br />

– ha sostenutoDallera –. <strong>La</strong> pressione<br />

fiscale è al 68%, contro una media europea<br />

<strong>del</strong> 44%. Ma solo con una minor<br />

spesa e minori costi <strong>del</strong>la politica, frenando<br />

sprechi e inefficienze, potremo<br />

avere meno tasse e, di conseguenza,<br />

una minor pressione fiscale”. Serve<br />

anche altro, per il presidente Aib. “Il<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

costo <strong>del</strong> lavoro, che continua a crescere<br />

(47% contro una media europea<br />

<strong>del</strong> 41%) e il deficit infrastrutturale, che<br />

fa perdere competitività. L’energia, che<br />

le imprese italiane pagano fino al 40%<br />

in più dei principali concorrenti esteri<br />

<br />

e la burocrazia, troppo rigida, che sottrae<br />

tempo e risorse alla produzione”.<br />

Capitolo a parte: la ‘questione’ credito.<br />

“<strong>La</strong> pubblica amministrazione deve<br />

pagare in tempi ragionevoli e le banche<br />

devono tornare a supportare il<br />

‘motore impresa’”. Occhi puntati sulla<br />

situazione locale. “Per un rilancio<br />

autentico <strong>del</strong> Sistema Brescia occorre<br />

affrontare e dare soluzione ad alcune<br />

criticità che non possono non essere<br />

rimosse”. Aeroporto di Montichiari e<br />

piccola velocità gli esempi portati da<br />

Dallera che non ha poi mancato di toccare<br />

il tema A2A. “Ci auguriamo – ha<br />

affermato – che possa tornare a essere<br />

<br />

<br />

Fine maggio è per il mondo produttivo<br />

bresciano tempo di assemblee generali.<br />

Anche Confartigianato, dopo<br />

Aib, ha celebrato la sua assise segnata<br />

da una relazione <strong>del</strong> presidente Eugenio<br />

Massetti (nella foto) caratterizzati<br />

da alcuni passaggi critici. Dopo avere<br />

messo in evidenza il lavoro di squadra<br />

che ha consentito alle imprese associate<br />

di conservare tutti i posti di lavoro<br />

e mantenere alto il livello <strong>del</strong>l’azione<br />

sindacale e dei servizi che forniti alle<br />

<br />

<br />

Al termine <strong>del</strong>l’assemblea tenuta<br />

nella sede <strong>del</strong> termoutilizzatore<br />

gli azionisti di A2A hanno<br />

nominato il nuovo consiglio di<br />

sorveglianza <strong>del</strong>la multiutility che,<br />

a sua volta, dovrà procedere alla<br />

creazione <strong>del</strong> nuovo consiglio<br />

di gestione. L’assemblea, a cui<br />

hanno partecipato 492 azionisti<br />

in rappresentanza <strong>del</strong> 69% <strong>del</strong><br />

capitale sociale, ha affrontato<br />

anche alcuni nodi strategici per<br />

il futuro <strong>del</strong>l’azienda e alcuni<br />

passaggi <strong>del</strong> passato recente<br />

oltre 14mila imprese associate, il presidente<br />

di Confartigianato ha elencato<br />

l’ormai nota serie di limiti con cui chi<br />

produce deve confrontarsi (burocrazia,<br />

pressione fiscale, difficoltà di accesso<br />

al credito, etc.). Una situazione<br />

che si trascina da troppo tempo e che<br />

ha indotto Massetti a usare parole dure.”<br />

Oggi gli artigiani – ha affermato –<br />

si sentono più soli e <strong>del</strong>usi, si sentono<br />

beffati da chi si era posto come interlocutore<br />

a difesa <strong>del</strong>le loro istanze. <strong>La</strong><br />

che ancora chiedono chiarezza.<br />

I rappresentanti dei Comuni di<br />

Brescia e Milano, che detengono<br />

il 55% <strong>del</strong> pacchetto azionario di<br />

A2A hanno chiesto che la società<br />

operi al meglio per darsi un’identità<br />

chiara. Chiesta, anche, maggiore<br />

sobrietà a partire dai compensi<br />

dei consiglieri, ridotti proprio per<br />

iniziativa di Milano e Brescia <strong>del</strong><br />

25%. L’assemblea ha provveduto<br />

quindi all’elezione dei 15 consiglieri<br />

di sorveglianza, la cui presidenza,<br />

in osservanza di alcune regole che<br />

quell’eccellenza di processi tecnologici<br />

di avanguardia con un percorso industriale<br />

che si sta <strong>del</strong>ineando e che dovrebbe<br />

vedere la tecnologia bresciana<br />

dedicata all’ambiente. Ma con preoccupazione<br />

guardiamo alle nomine dei<br />

futuri consiglieri, che vorremmo asseverate<br />

da ‘curricula’ fatti di comprovate<br />

competenze tecniche e gestionali e<br />

non di soli meriti politici”. <strong>La</strong> conclusione.<br />

“Vogliamo continuare a essere<br />

imprenditori, senza rimpianti, ma con<br />

orgoglio, con orizzonti di riferimento<br />

definiti e solo per poter lavorare alla<br />

pari dei nostri concorrenti internazionali:<br />

al resto penseremo noi”.<br />

politica, i partiti li hanno <strong>del</strong>usi. Alle<br />

recenti elezioni il ceto produttivo ha<br />

mandato forti segnali di preoccupazione<br />

agli interlocutori tradizionali. Nuovi<br />

movimenti d’opinione si affacciano,<br />

altre opzioni politiche, solitamente distanti<br />

dalle nostre istanze si modificano<br />

e si aprono, scoprendosi non così<br />

distanti. Gli artigiani si toglieranno le<br />

bende dagli occhi e giudicheranno in<br />

modo laico, distinguendo chi li difende<br />

da chi fa solo promesse”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

la multiutility si è data, passa da<br />

Brescia (Tarantini) a Milano. Il<br />

nuovo presidente sarà Pippo Ranci,<br />

affiancato come vice da Fausto Di<br />

Mezza che, come noto, ha lasciato<br />

l’Assessorato al bilancio in Loggia.<br />

Gli altri consiglieri sono Marco<br />

Miccinesi, Andrea Mina, Marina<br />

Brogi, Enrico Mattinzoli, Michaela<br />

Castelli, Alessandro Berdini,<br />

Stefano Pareglio, Angelo Teodoro<br />

Zanotti, Marco Manzoli, Norberto<br />

Rosini, Mario Cocchi, Massimo<br />

Parona e Marco Baga.


Compie un lustro a Moniga, “Italia in<br />

rosa”, la rassegna che promuove il<br />

Chiaretto, i rosati e i rosè. Da venerdì<br />

1 a lunedì 4 giugno, la “Città <strong>del</strong><br />

Chiaretto” accende i riflettori sulla<br />

migliore produzione nazionale. Inserita<br />

nell’affascinante contesto <strong>del</strong>la<br />

seicentesca Villa Bertanzi, dove oltre<br />

un secolo fa il senatore Pompeo<br />

Molmenti vinificò per la prima volta<br />

il ‘chiaretto’, la rassegna è ormai riconosciuta<br />

come la grande ‘passerella<br />

in rosa’ <strong>del</strong> panorama nazionale.<br />

Evento unico nel suo genere per<br />

<br />

una tipologia che sta tagliando sempre<br />

nuovi ed interessanti traguardi<br />

di mercato si pone nell’ottica di un<br />

confronto a tutto campo con le principali<br />

aree vocate alle produzione di<br />

rosè non solo a livello nazionale ma<br />

anche internazionale. Per questo, alla<br />

tavola rotonda in programma domenica<br />

alle 10 in Municipio che avrà<br />

per tema “Vini rosati nel mondo: un<br />

successo crescente e globale. Come<br />

passare dall’effetto moda alla fi<strong>del</strong>izzazione<br />

dei consumatori tramite le<br />

opportunità offerte dall’enoturismo”,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ete: è questa la parola<br />

magica a cui affidare la<br />

speranza di uscire finalmente<br />

da una stagione<br />

di crisi che dura da troppo<br />

tempo. Una parola magica che comincia<br />

a essere fatta propria da un<br />

numero sempre più rilevante di realtà<br />

e istituzioni.<br />

Nei giorni scorsi in Provincia è stato<br />

presentato il marchio “Made in provincia<br />

di Brescia” definito dai suoi<br />

promotori (il presidente Molgora e<br />

gli assessori Bontempi, Tomasoni e<br />

Razzi) una vera e propria rete d’impresa.<br />

Si tratta di un marchio di cui<br />

potranno giovarsi quelle tutte quelle<br />

imprese (oltre 110mila) bresciane<br />

che, regolamento alla mano, possano<br />

dimostrare di realizzare almeno<br />

il 60% <strong>del</strong>la propria produzione nel<br />

Bresciano e che abbiamo una analoga<br />

percentuale di dipendenti residenti<br />

nel territorio <strong>del</strong>la provincia. Misure,<br />

è stato detto nel corso <strong>del</strong> lancio <strong>del</strong><br />

marchio, pensate per premiare quelle<br />

imprese che hanno scelto e scelgono<br />

di rimanere nel Bresciano nonostante<br />

le difficoltà esistenti. L’istituzione <strong>del</strong><br />

marchio (la cui concessione è vincolata<br />

al giudizio di un comitato di valutazione)<br />

è finalizzata alla costruzione<br />

di uno strumento di riferimento per<br />

la promozione e la valorizzazione <strong>del</strong><br />

territorio e per dare ai consumatori<br />

una precisa indicazione in merito alla<br />

provenienza, al livello qualitativo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dei beni prodotti e dei servizi erogati.<br />

Cinque, infatti, sono gli ambiti economici<br />

che potranno avvalersi <strong>del</strong> marchio<br />

“Made in provincia di Brescia”:<br />

agricolo, industriale, commerciale,<br />

quello dei servizi e quello <strong>del</strong> turismo.<br />

Ogni imprenditore che intenda avvalersi<br />

<strong>del</strong>lo strumento destinato a cre-<br />

are una vera e propria rete territoriale,<br />

dovrà pagare una quota triennale<br />

(pari alla durata <strong>del</strong>la concessione per<br />

l’uso <strong>del</strong> marchio) commisurata alle<br />

dimensioni <strong>del</strong>l’azienda e al volume<br />

d’affari. Per incentivare all’uso <strong>del</strong><br />

marchio è stato realizzato uno spazio<br />

apposito sul sito www.provincia.<br />

brescia.it. Di rete hanno parlato anche<br />

gli industriali <strong>del</strong>l’Aib nella loro<br />

assemblea annuale (il servizio è nella<br />

pagina a fianco) e i commercianti<br />

che fanno capo alla Confcommercio<br />

bresciana. In Camera di commercio<br />

si è tenuto nei giorni scorsi uno workshop<br />

per la presentazione di alcune<br />

iniziative regionali (bandi e progetti)<br />

pensati per favorire e consolidare,<br />

laddove esistano, le aggregazioni di<br />

impresa. In particolare è stato posto<br />

l’accento sul “contratto di rete”, uno<br />

strumento costituito dalla legge 33 <strong>del</strong><br />

2009. Si tratta di un accordo con cui<br />

più imprenditori si impegnano a collaborare<br />

al fine di accrescere come<br />

singola azienda e collettivamente come<br />

rete la propria capacità innovativa<br />

e la propria competitivà sul mercato.<br />

Una collaborazione che Luca Zanderighi,<br />

docente di scienze economiche,<br />

aziendali e statistiche all’Università<br />

degli studi di Milano, ha indicato come<br />

unica via praticabile <strong>del</strong>la piccole<br />

imprese (anche commerciali) per<br />

far fronte a scenari futuri in cui solo<br />

l’aggregazione consentirà di reggere<br />

il peso di importanti sfide.<br />

è stato invitato Roque Pertusa, presidente<br />

<strong>del</strong> ‘Conseil Interprofessionnel<br />

des Vins de Provence’, che insieme<br />

a Sante Bonomo (nella foto), presidente<br />

<strong>del</strong> ‘Consorzio Valtènesi-Garda<br />

Classico’, Maurizio Gily, agronomo e<br />

giornalista, Paolo Rossi, presidente<br />

Federalberghi Lombardia e Alberto<br />

Panont, direttore <strong>del</strong> centro di ricerca<br />

regionale Riccagioia, nel ruolo di<br />

moderatore, porterà l’esperienza <strong>del</strong><br />

principe dei ‘territori rosa’. L’obbiettivo<br />

prioritario <strong>del</strong>la manifestazione<br />

rimane quello di mettere a confron-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

to le migliori tipologie italiane di rosè,<br />

sia fermi che spumanti, anche se<br />

a dominare la scena sarà quest’anno<br />

la grande novità <strong>del</strong> Valtènesi Chiaretto,<br />

il primo frutto <strong>del</strong>la nuova doc<br />

Valtènesi entrata in vigore con la vendemmia<br />

<strong>del</strong> 2011. Con 10 euro il visitatore<br />

(venerdì e sabato dalle 17 alle<br />

23 e domenica dalle 11 alle 23, lunedì<br />

su invito solo agli operatori specializzati)<br />

avrà diritto ad un bicchiere da<br />

degustazione, per una sorta di giro<br />

d’Italia tra 150 etichette di Chiaretto,<br />

rosati e rosè.(v.b)


iù il sipario per il Brescia<br />

che da martedì scorso è<br />

ufficialmente in vacanza.<br />

Per chi ci sarà, la stagione<br />

riprenderà il 10 di luglio<br />

con il ritiro estivo di Temù. Tanti<br />

quelli con le valigie pronte: su tutti<br />

Martinez, Vass, Dallamano, Zoboli<br />

e Cordova tanto per citarne alcuni:<br />

sono in scadenza di contratto e la società<br />

non ha intenzione di rinnovare<br />

loro l’accordo. Senza dimenticare i<br />

fine prestiti Accardi, Foti e Piovaccari<br />

(Sampdoria), Rossi (Juventus)<br />

e Caldirola. Anche se per questi ultimi<br />

due – fra l’altro nazionali Under<br />

21 – si sta trattando la riconferma <strong>del</strong><br />

prestito. Insomma si ripartirà da Arcari,<br />

Bu<strong>del</strong> e capitan Zambelli. Per il<br />

resto sarà tutta un’incognita. A partire<br />

dall’allenatore: di fatto sarebbe<br />

Alessandro Calori che, avendo centrato<br />

la salvezza, automaticamente<br />

è riconfermato come da contratto.<br />

Sta di fatto, però, che le parti si sono<br />

allontanate di nuovo. Il tecnico<br />

toscano chiede almeno un biennale,<br />

Corioni non ne vuol sapere e non<br />

si muove dall’offerta per un annuale<br />

che – per altro – è già in contratto.<br />

<strong>La</strong> palla, dunque, torna a Calori<br />

che entro lunedì prossimo dovrebbe<br />

sciogliere la riserva. Il terremoto<br />

calcio scommesse, per fortuna, non<br />

ha fatto tappa a Brescia seppur gli<br />

ex Milanetto, Mauri e Sculli (tutti indagati)<br />

da queste parti ci sono pas-<br />

<br />

sati. Sotto i riflettori è finita anche<br />

la partita Brescia-Lecce <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno in serie A: un 2-2 che grida ancora<br />

“vendetta sportiva”. Rondinelle<br />

avanti 2-0 e rimontate nella ripresa<br />

con il fattaccio finale <strong>del</strong> gol vittoria<br />

annullato a Caracciolo al 93’ per un<br />

fuorigioco insesistente. <strong>La</strong> procura di<br />

Cremona, che in Svizzera ha trovato<br />

tracce di compensi in denaro per la<br />

presunta “combine”, ha scagionato<br />

<br />

<br />

i biancoazzurri definendoli estranei<br />

alla vicenda. Tornando alle questioni<br />

di campo, il futuro è più che mai<br />

incerto e la sensazione è quella di un<br />

cantiere aperto. Senza dimenticare il<br />

capitolo stadio e centro sportivo. Il<br />

Comune si è nuovamente incontrato<br />

con la famiglia Corioni per l’arretrato<br />

<strong>del</strong>l’affitto <strong>del</strong>l’impianto di Mompiano<br />

che ammonta a 110mila euro.<br />

Se non dovesse essere staccato l’as-<br />

<br />

<br />

Qui si fa la storia… Si deciderà tutto<br />

qui…Chi può aspettare, aspetterà…<br />

Le parole scritte dal Blasco calzano<br />

per la super partita che il Brescia<br />

femminile giocherà sabato alle 15.30<br />

allo stadio “Anco Marzio” di Ostia.<br />

È la finale di Coppa Italia, la prima<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> Brescia, la prima<br />

di una società che soli tre anni fa<br />

vinceva la serie A2 e si affacciava<br />

nel calcio femminile che conta. Una<br />

finale che riscatta un campionato<br />

di luci e ombre e che regala la<br />

possibilità di sognare un traguardo<br />

“storico”. Le leonesse di mister<br />

Miro si troveranno di fronte la<br />

matricola terribile Napoli, carnefice<br />

<strong>del</strong>l’imbattibile Torres in semifinale<br />

e imbattuta da 17 mesi. Una partita<br />

da prendere con le molle, perché<br />

“la palla è rotonda” e in 90 minuti<br />

tutto può succedere. Il fair play <strong>del</strong><br />

presidente Carlino alla trasmissione<br />

di Radio <strong>Voce</strong> “Colpo di Tacco”, con<br />

il patron Cesari, hanno dato il là a<br />

una sorta di gemellaggio. <strong>La</strong> gara<br />

sarà trasmessa in differita dalla Rai<br />

il 4 giugno.<br />

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Tutto pronto a Lumezzane per la<br />

grande giornata interamente dedicata<br />

all’Enduro in programma per sabato<br />

2 giugno. Per quella data, infatti,<br />

il motoclub Lumezzane organizza<br />

gli Assoluti d’Italia e l’Xtreme 2012.<br />

Dopo la giornata di venerdì, interamente<br />

dedicata alle formalità e alle<br />

ricognizioni effettuate dai piloti in<br />

vista <strong>del</strong>le prove speciali, il primo<br />

di questi eventi prenderà il via alle<br />

8.30 prevedendo quattro giri su un<br />

percorso lungo il quale si terranno<br />

tre prove speciali, dal Super Test di<br />

Val di Put (con il mirabile colpo d’occhio<br />

dalla piazza Paolo VI), al Cross<br />

Test nei pressi <strong>del</strong>la località Bione,<br />

infine l’Enduro Test al Passo <strong>del</strong> Cavallo.<br />

Partenza in serata, invece, per<br />

l’Xtreme Lumezzane 2012: a partire<br />

dalle 19, infatti, i piloti si cimenteranno<br />

in tre giri arricchiti dalla difficilissima<br />

prova speciale collocata al<br />

“Det <strong>del</strong> Deaol”, cioè il Dente <strong>del</strong> Dia-<br />

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segno a breve, da agosto il Brescia<br />

dovrà trovare una nuova casa. Per<br />

quanto riguarda la sede <strong>del</strong> San Filippo,<br />

discorso a parte ma in parallelo.<br />

Se il Brescia non rientrerà <strong>del</strong>la<br />

morosità, dovrà trovarsi una nuova<br />

sede. “Certo non vogliamo cacciare<br />

nessuno – spiega l’assessore comunale<br />

allo Sport Massimo Bianchini<br />

– ma non possiamo rimandare<br />

oltre. Dobbiamo capire, poi, se c’è<br />

l’intenzione di andare avanti anche<br />

per la prossima stagione. Abbiamo<br />

richieste <strong>del</strong> Rigamonti anche da altre<br />

società e stiamo programmando<br />

un progetto simile a quello di Verona<br />

e Bergamo”. Detto in breve, l’affitto<br />

<strong>del</strong> Rigamonti a squadre, società e<br />

privati in cerca di casa definitiva o<br />

momentanea. Un esempio è il Feralpi<br />

Salò di Lega Pro 1 (la ex C1).<br />

“Dobbiamo solamente formalizzare<br />

l’accordo – confessa Bianchini – ma<br />

la domenica pomeriggio il Rigamonti<br />

sarà <strong>del</strong>la società gardesana in attesa<br />

che il proprio impianto venga messo<br />

a norma”. In più conferma l’apertura<br />

<strong>del</strong>l’impianto di Mompiano al rugby.<br />

“Ospiteremo la nazionale azzurra in<br />

occasione <strong>del</strong>la sfida con Tonga”.<br />

volo, l’anfiteatro naturale nel quale è<br />

ricavata la parte più difficile e spettacolare<br />

<strong>del</strong>la gara. Per l’occasione<br />

verrà modificata anche la viabilità<br />

<strong>del</strong>la Valle, poiché a partire dalle 18<br />

via Valsabbia sarà chiusa al traffico<br />

nella zona <strong>del</strong> Passo <strong>del</strong> Cavallo, diventando<br />

di fatto accesso esclusivo<br />

<strong>del</strong>l’Xtreme Lumezzane. Per quanti<br />

volessero seguire la gara è consigliato<br />

lo spostamento in moto o a<br />

piedi lungo il percorso, anche se il<br />

<br />

centro <strong>del</strong>l’evento è rappresentato<br />

anche quest’anno dal paddock allestito<br />

presso lo stadio di Piatucco. <strong>La</strong><br />

conclusione sulla salita <strong>del</strong> Dente <strong>del</strong><br />

Diavolo è prevista per le ore 23, subito<br />

dopo verranno premiati il vincitore<br />

<strong>del</strong>la settima edizione <strong>del</strong>l’Xtreme<br />

Lumezzane e i fortunati possessori<br />

dei tagliandi vincenti <strong>del</strong>la sottoscrizione<br />

a premi, il primo dei quali<br />

vedrà aggiudicarsi la Ktm Duke 125<br />

messa in palio.


Il Csi non poteva mancare alla<br />

manifestazione organizzata sabato<br />

scorso dalle associazioni sportive<br />

bresciane per ricordare le vittime<br />

di quel tragico 28 maggio 1974.<br />

Il corteo arancione è partito da<br />

Campo Marte sfoggiando una<br />

maglietta a ricordo <strong>del</strong> giorno<br />

<strong>del</strong>la strage. In piazza Loggia<br />

l’assessore Paola Vilardi ha<br />

ricordato l’importanza <strong>del</strong>la<br />

memoria, che deve mantenere vivi<br />

i fatti <strong>del</strong> passato. Sono intervenuti<br />

anche Marco Fenaroli <strong>del</strong>l’Anpi e<br />

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anche azioni concrete: un impe-<br />

l calcio è in crisi. <strong>La</strong> vera soluzione<br />

non è reagire all’emergenza,<br />

ma lavorare quotidianamente<br />

per un calcio diverso. Servono<br />

gno economico garantito dei professionisti<br />

a favore di chi lavora nelle società<br />

sportive di base per promuovere<br />

l’etica sportiva. Di fronte all’ennesimo<br />

episodio che ha sconvolto il pallone<br />

alla vigilia degli Europei e ad altri arresti<br />

sono state lanciate tante proposte<br />

per reagire allo scandalo <strong>del</strong>le scommesse<br />

clandestine: dal ritiro <strong>del</strong>la Nazionale<br />

dagli Europei, al blocco <strong>del</strong><br />

campionato di serie A per un anno. Il<br />

Csi intende proporre un’altra strada.<br />

Non bisogna reagire all’emergenza<br />

con proposte provocatorie e spettacolari.<br />

L’unico vero antidoto ai mali<br />

<strong>del</strong> calcio è un lavoro serio, quotidiano,<br />

difficile, svolto nella normalità per<br />

insegnare i valori <strong>del</strong>la vita agli sportivi,<br />

ai giovani, ai dirigenti e a tutto il<br />

sistema. Quando si defilano inchieste<br />

giudiziarie di questa portata non<br />

esistono ricette facili per far tornare<br />

le cose come prima. Servono fatica,<br />

impegno nella ricostruzione mattone<br />

dopo mattone. Secondo noi l’unica<br />

via per costruire sulla roccia il calcio<br />

di domani è dare forza e gambe alla<br />

parte buona <strong>del</strong> sistema. Quella che<br />

lavora con i giovani nelle periferie,<br />

nelle parrocchie, nei campi spelacchiati<br />

insegnando i valori <strong>del</strong>la vita. Il<br />

calcio professionistico deve prendere<br />

esempio da questo e deve vergognarsi<br />

Ivano Baldi degli Amici <strong>del</strong>la bici,<br />

testimone oculare <strong>del</strong>la tragedia<br />

di 38 anni fa. “<strong>La</strong> città in quei<br />

giorni rispose a quell’attentato.<br />

Oggi viviamo in tempi diversi – ha<br />

affermato Fenaroli – ma dobbiamo<br />

continuare a rispondere nel segno<br />

<strong>del</strong>la memoria, <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la<br />

costituzione e <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong>la<br />

verità. Solo così può affermarsi<br />

la democrazia”. “Che il sacrificio<br />

<strong>del</strong>le vittime – ha concluso Baldi<br />

– illumini il nostro impegno di<br />

cittadini e sportivi autentici”.<br />

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<br />

se non è capace di farlo. <strong>La</strong> proposta<br />

è che i campionati di vertice facciano<br />

fronte comune con le società sportive<br />

di base e contribuiscano a costituire<br />

un fondo per svilupparne i progetti<br />

più meritevoli. Sarebbe un segnale<br />

forte per dire che il mondo professionistico<br />

vuole reagire ed è disposto a<br />

sostenere chi con tanta fatica lavora<br />

per un calcio diverso e a misura d’uo-<br />

mo. Il Csi da sempre è impegnato in<br />

questa direzione utilizzando il calcio<br />

e lo sport come strumento di educazione<br />

alla vita. Queste sono le azioni<br />

serie che possono regalare speranza<br />

per il futuro. Non sarà un’azione<br />

spettacolare, ma è reale e garantisce<br />

risultati. In gioco non ci sono solo promozioni,<br />

retrocessioni, classifiche da<br />

modificare. C’è la sfida educativa che<br />

riguarda i giovani di tutto il Paese. Lo<br />

sport può e deve fare tanto. Sarebbe<br />

ora di comprenderlo e di rendersene<br />

conto. <strong>La</strong>vorare tutti insieme per uscire<br />

dall’emergenza grazie all’impegno<br />

quotidiano e serio per la promozione<br />

di un calcio diverso partendo dalla base<br />

e valorizzando le società sportive.


I dubbi di un parroco<br />

Egr. direttore,<br />

mi vorrei aggiungere alle varie voci<br />

ospitate nella rubrica <strong>del</strong> nostro giornale<br />

a riguardo <strong>del</strong> Cammino verso<br />

le unità pastorali per trattare un argomento<br />

che non è esplicitato nelle<br />

schede per la Consultazione ma che<br />

risponde soprattutto a un disagio e<br />

a una reale difficoltà <strong>del</strong> clero: mi<br />

riferisco al fatto che il parroco, in<br />

Italia, è responsabile civile e penale<br />

<strong>del</strong>l’Ente parrocchia di cui quindi<br />

non è solo Pastore ma anche Amministratore.<br />

Qualcuno si è ‘divertito’<br />

a calcolare in termini di percentuale<br />

quanto tempo un parroco sia obbligato<br />

a dedicare a pratiche amministrative<br />

non <strong>del</strong>egabili ad altri sul totale<br />

<strong>del</strong> suo servizio: si va dal 30 al 40 per<br />

cento, se si è titolare di una sola parrocchia…<br />

lascio immaginare in che<br />

situazione verrà a trovarsi chi dovrà<br />

amministrare una unità pastorale di<br />

2-3-4 o anche più parrocchie. Bene<br />

parlare di corresponsabilità dei laici,<br />

di condividere le loro competenze<br />

professionali nei vari settori economici<br />

e gestionali… ma qui parliamo<br />

di tutt’altro, cioè di responsabilità<br />

ultima, civile e penale, che è sulle<br />

spalle di un uomo che, parlo per me,<br />

non ha nessuna competenza in tanti<br />

settori civili che hanno a che fare<br />

con una burocrazia spesso snervante<br />

e mutante e che si vede costretto ad<br />

apporre firme senza forse nemmeno<br />

sapere che cosa stia firmando. Se poi<br />

la parrocchia ha al suo interno realtà<br />

come scuole materne, come nel mio<br />

caso, o altre strutture che comportano<br />

un certo numero di dipendenti si<br />

può immaginare come quella percentuale<br />

di cui sopra lieviti notevolmente!<br />

Mi capita spesso di dire ai miei<br />

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parrocchiani, è vero che da poco ho<br />

ripreso a fare il parroco…, “non so<br />

fare nemmeno decentemente il prete<br />

e mi tocca fare anche l’imprenditore<br />

e il datore di lavoro senza averne la<br />

vocazione!”.<br />

Concludo con una domanda che vuole<br />

essere anche una provocazione: ho<br />

sentito una volta un confratello uscire<br />

con questa colorita espressione “è<br />

più facile che noi preti diamo in mano<br />

ai laici la chiave <strong>del</strong> tabernacolo<br />

che non quella <strong>del</strong>la cassaforte!” Per<br />

qualcuno dei confratelli forse, è un<br />

giudizio temerario il mio e ne chiedo<br />

perdono, è davvero questione di<br />

non voler mollare la gestione economica,<br />

ma garantisco che per molti è<br />

davvero un peso che, con le unità<br />

pastorali, rischia di diventare un serio<br />

impedimento al ministero pastorale:<br />

“o mi fate fare il prete, ho detto<br />

un giorno ai superiori, o mi fate fare<br />

l’amministratore!”. <strong>La</strong> domanda: ci<br />

sono soluzioni possibili e attuabili,<br />

stante l’attuale legislazione italiana<br />

derivante dal Concordato con lo Stato<br />

italiano? Ci sono esperienze in atto<br />

in altre diocesi a cui fare riferimento?<br />

Mettiamo qualcuno a studiare la<br />

questione e che ci dia <strong>del</strong>le risposte<br />

concrete? Son sicuro che non solo<br />

noi preti ma anche i nostri parrocchiani<br />

ci ringrazieranno…<br />

don Raffaele Donneschi<br />

Caro Beppe Grillo...<br />

Egr. direttore,<br />

vorrei porre dalle pagine di “<strong>Voce</strong>”<br />

alcune domande a Beppe Grillo, per<br />

conoscere la sua opinione e quella<br />

<strong>del</strong> suo movimento su alcuni temi<br />

particolari. Caro Grillo e cari grillini<br />

cosa fate per combattere la mafia?<br />

Cosa fate per combattere l’evasione<br />

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fiscale? Cosa fate per combattere il<br />

lavoro nero? Cosa fate per combattere<br />

l’abusivismo nell’edilizia? Cosa<br />

fate per battere la corruzione? Cosa<br />

fate per i disoccupati? Cosa fate per<br />

i diversamente abili? Cosa fate per<br />

gli anziani non autosufficienti? Cosa<br />

fate per far diminuire le disuguaglianze<br />

tra cittadini italiani? Cosa<br />

fate per migliorare, la scuola? Cosa<br />

fate su tanti problemi per far stare<br />

meglio tutti i cittadini italiani? Personalmente<br />

è da una vita che mi impegno<br />

concretamente dal basso, dalla<br />

base, con semplicità ed onestà. Non<br />

basta fare festa, urlare, predicare,<br />

insultare… Chiedo più rispetto per<br />

il capo <strong>del</strong>lo Stato, rispetto per chi la<br />

pensa diversamente,rispetto per l’Italia<br />

e gli italiani, rispetto per tutte le<br />

persone. Se avete voglia di lavorare<br />

per il bene comune, fatelo in silenzio<br />

che sarebbe molto meglio. Bisogna<br />

impegnarsi in prima persona tutti i<br />

giorni, nelle istituzioni, nelle associazioni<br />

di, nei movimenti, nei sindacati,<br />

nelle parrocchie, nelle comunità, nei<br />

partiti, lavorare per il bene comune,<br />

per costruire una società più giusta,<br />

dove tutti si possa vivere un po’ meglio.<br />

Per una società onesta, sincera,<br />

trasparente, più educata, più civile,<br />

più etica, piena di diritti doveri e di<br />

valori veri.<br />

Francesco Lena<br />

Stavolta c’è solo<br />

da ridere...<br />

Egr. direttore,<br />

nelle lettere che puntualmente vi<br />

scrivo faccio più volte ricorso alla<br />

frase “ci sarebbe da ridere se non ci<br />

fosse da piangere”. Questa volta, riguardo<br />

a certe frasi di Berlusconi c’è<br />

solo da ridere. Il Cavaliere, tutti lo


sappiamo, ha proposto una modifica<br />

alla nostra Costituzione per eleggere<br />

il presidente alla maniera francese<br />

per diventare lui il Capo <strong>del</strong>lo Stato.<br />

E qui comincia il ridere. Ora come<br />

detto si è autocandidato, subito aggiunge<br />

che lui non è vanitoso e farà<br />

quello che vuole il suo partito. Però<br />

continua in modo indiretto a battere<br />

il tasto che gli preme e cioè essere<br />

eletto Presidente <strong>del</strong>la repubblica.<br />

A parte che per essere tale bisognerebbe<br />

che in parlamento votassero<br />

almeno i due terzi dei componenti e<br />

se non sbaglio per due volte, dove<br />

andrebbe a prendere tanti parlamentari<br />

visto che anche tra alcuni che lo<br />

sostenevano finora c’è discordanza<br />

di idee, e tra questi Montezemolo<br />

che tra l’altro sembra che abbia detto<br />

che per far star meglio gli italiani<br />

sarebbe meglio che l’ex leader non<br />

si presenti più alle elezioni. Inoltre<br />

anche Frattini non sembra d’accordo.<br />

Ma egli non desiste dal suo proposito.<br />

Se si verificherà il sogno <strong>del</strong><br />

partito popolare europeo, dunque fa<br />

lo scarica barile, sembra che sia quel<br />

partito a volerlo capo <strong>del</strong>lo Stato come<br />

lui sogna. E finisce dicendo se si<br />

verificherà quel sogno “io guarderò<br />

solo da padre nobile”. Ma se è vero<br />

questo perché il Cavaliere va a cercare<br />

cose così difficili a verificarsi?<br />

Più padre nobile di Napolitano era<br />

un po’ che non lo vedevo, contentati<br />

di fare quel che ha fatto lui e saresti<br />

più rispettato. Anche se io, parlando<br />

con tanti amici, vedo che tutti sono<br />

contro di lui. Ed anche se il suo sogno<br />

si presentasse resterebbe solo<br />

un sogno. E per finire egli dice che<br />

non vuole restare solo deputato. Berlusconi<br />

dice di non essere vanitoso,<br />

ma io credo lo sia e anche troppo. È<br />

come certi bambini capricciosi che<br />

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vogliono tutto e subito. Per dire l’ultima<br />

ci sarebbe da ridere ancora di<br />

più se l’anno prossimo non fosse votato<br />

se non dagli amici e non potesse<br />

divenire nemmeno parlamentare.<br />

Gli starebbe bene come il vestito<br />

<strong>del</strong>la festa.<br />

Domenico Marchesi<br />

Giovani non difesi<br />

Egr. direttore,<br />

mentre ancora metabolizzavo l’ultima<br />

clamorosa sentenza sulla strage<br />

di piazza <strong>del</strong>la Loggia rimasta ancora<br />

senza verità è giunta la notizia <strong>del</strong>l’attentato<br />

di Brindisi. Ancora una volta<br />

non siamo stati in grado di proteggere<br />

i nostri ragazzi dalla volontà assassina<br />

che ha prescelto, con logica disumana,<br />

ragazzi inermi come bersaglio. Se<br />

il nostro Paese (e intendo gli individui<br />

che popolano questo nostro Paese)<br />

avesse bisogno di verità, la verità<br />

si sarebbe trovata, non solo nei suoi<br />

aspetti genericamente politici, ma anche<br />

nei suoi aspetti materiali (i colpevoli:<br />

una categoria che manzonianamente<br />

comprende i peccatori e gli<br />

istigatori al peccato. Gli esecutori e i<br />

mandanti). Il tempo per trovare la verità<br />

c’era e ci è stato concesso. Piazza<br />

<strong>del</strong>la Loggia è metafora di una ferita<br />

che segna la mia generazione e che è<br />

destinata a non rimarginarsi mai. Mi<br />

sento percorso da emozioni che fatico<br />

a tenere a bada. <strong>La</strong> sentenza su<br />

piazza <strong>del</strong>la Loggia è metafora di una<br />

realtà che ha segnato una generazione<br />

e gli individui che la compongono<br />

(una generazione è composta da individui,<br />

dopotutto, e questo non dobbiamo<br />

mai scordarlo). A Brindisi, invece,<br />

c’è stata una prima volta: quella di una<br />

scuola, scelta come segnale dai criminali,<br />

per dire che loro ci sono ancora.<br />

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Un attentato con il quale è stato colpito<br />

il simbolo <strong>del</strong>l’innocenza e <strong>del</strong>la<br />

voglia di progresso. È una situazione<br />

che non desta solo preoccupazione,<br />

fa piombare nell’angoscia. E prevale<br />

un sentimento di rabbia per giovani<br />

vite innocenti strappate. Urge reagire<br />

per porre fine ad ogni azione violenta<br />

ed illegale. È necessario continuare<br />

nell’azione antimafia soprattutto<br />

tra le giovani generazioni. Dobbiamo<br />

risvegliare le coscienze e tenere<br />

sempre alta la guardia. <strong>La</strong> mafia teme<br />

più un maestro di scuola che 100<br />

carabinieri, diceva il giudice Caponnetto,<br />

l’attentato di Brindisi ne è la<br />

dimostrazione. Nel profondo di una<br />

crisi economica, sociale, politica e<br />

culturale, quest’ennesimo schiaffo al<br />

popolo italiano suona come una beffa,<br />

un insulto alla razionalità e alla<br />

verità popolare. Ricordo e porto nel<br />

mio cuore la testimonianza <strong>del</strong> Beato<br />

Giovanni Paolo II: “Mafiosi pentitevi,<br />

verrà il giorno <strong>del</strong> giudizio di<br />

Dio”. Alzò la sua voce possente dalla<br />

collina di Agrigento contro il maleficio<br />

storico che affligge questo Paese<br />

che lui amava, questo Paese che lo<br />

emozionava per i suoi contrasti, per<br />

la sua natura resa matrigna dalla mano<br />

<strong>del</strong>l’uomo, per quegli uomini che<br />

sapevano non arrendersi. Ed in ogni<br />

occasione seppe toccare tutti noi. Le<br />

sue visite furono vissute tra la gente<br />

e per la gente, compromesse con le<br />

tragedie ed i mali antichi e moderni<br />

di questo popolo. Seppe perdonare<br />

con dolcezza e tuonare, come Gesù<br />

nel Tempio, contro il tumore inarginabile.<br />

Abbracciò i genitori <strong>del</strong> giudice<br />

Livatino pronunciando una frase<br />

di indiscutibile laicità “Non posso<br />

non ricordare i figli d’ Italia caduti per<br />

affermare gli ideali di giustizia e di legalità”.<br />

Giustizia e legalità su questa<br />

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terra, ora, in questa vita terrena e non<br />

nel Regno dei cieli. Un’umana esigenza,<br />

poco trascendente, ma dalla quale<br />

deve sempre passare la strada per il<br />

paradiso dei cristiani. Grazie al Beato<br />

Giovanni Paolo II giustizia e legalità,<br />

ancora una volta e per sempre<br />

riaffermate come irrinunciabili<br />

valori civili. Ridiede vita al celebre<br />

discorso “Sagunto espugnata” che<br />

il cardinale Pappalardo aveva pronunciato<br />

davanti alla bara di Dalla<br />

Chiesa. In questa terra, l’Italia che<br />

amava seppe essere violento con<br />

chi di violenza e sopruso campava,<br />

non negò il perdono a chi si fosse<br />

convertito nel corso <strong>del</strong>la vita terrena,<br />

nulla concesse ai mafiosi che<br />

inchiodò con il perentorio “Mafiosi<br />

pentitevi, verrà il giorno <strong>del</strong> giudizio<br />

di Dio” puntando il suo indice accusatorio.<br />

Ogni mattina ho l’onore di<br />

passare da piazza <strong>del</strong>la Loggia ricordando<br />

piazza Fontana, la stazione di<br />

Bologna, a Capaci, oggi ancora una<br />

volta non siamo stati in grado di proteggere<br />

i nostri ragazzi arrivederci<br />

uomini e donne senza verità... ciao<br />

Melissa. Perdonaci se quelli <strong>del</strong>la<br />

mia generazione non sono stati capaci<br />

di tutelarti... perdonaci.<br />

Celso Vassalini<br />

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FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI

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