e - La Voce del Popolo
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Ho letto il libro di Nuzzi. Per chi<br />
non lo sapesse è l’inchiesta dedicata<br />
alle carte segrete <strong>del</strong> Papa che<br />
in questi giorni sta facendo tanto<br />
discutere. Il giornalista lo ha redatto<br />
sulla base di documenti originali<br />
avuti da “corvi” vaticani. Dalla sua<br />
uscita all’arresto di Paolo Gabriele,<br />
il maggiordomo di Benedetto XVI,<br />
il passo è stato breve. Dire che<br />
quel che è accaduto non fa bene<br />
alla Chiesa è scontato. Davanti alla<br />
parola “scandalo” i fe<strong>del</strong>i restano<br />
disorientati e i media godono<br />
perché ottengono risultati insperati.<br />
Nuzzi vende copie e guadagna, gli<br />
ascolti di tg e i lettori dei giornali<br />
aumentano e la Chiesa viene colpita<br />
nella sua credibilità. Il disegno è<br />
perfetto, matematico, oserei dire<br />
diabolico. Ma cosa resta da capire?<br />
<br />
Quel che veramente è accaduto e<br />
non quello che ci viene raccontato.<br />
Dicevo, per capire ho letto il libro<br />
di Nuzzi e sinceramente non vi ho<br />
trovato molto di particolarmente<br />
scandaloso. Le carte rubate al<br />
Papa dicono di problemi (certo),<br />
invidie umane, timori, ma confidati<br />
al Vicario di Cristo. Nessuno dei<br />
protagonisti li ha ostentati e tutti dal<br />
Papa hanno accettato le decisioni<br />
conseguenti. Fa sorridere, quindi,<br />
questo svelamento dei retroscena<br />
e il condimento in salsa “romanzo<br />
di spionaggio” con cui il giornalista<br />
citato confeziona i contenuti ricevuti<br />
dalla “fonte Maria”. Di scandaloso,<br />
quindi, c’è altro. Anzitutto la<br />
violazione al diritto alla riservatezza<br />
<strong>del</strong> Papa e <strong>del</strong> suo alto ufficio. A<br />
ben guardare, di questo passo,<br />
potrebbero presto trovare in libreria<br />
libri sulle carte che girano sul tavolo<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica,<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio, di un<br />
Sindaco, di ogni Vescovo diocesano<br />
e di qualsiasi persona con una<br />
qualche responsabilità pubblica. <strong>La</strong><br />
domanda è: siamo certi che questo<br />
darebbe un contributo essenziale<br />
alla verità e alla costruzione di<br />
una comunità, sociale, ecclesiale e<br />
umana migliore? Il Vangelo ricorda<br />
che “la verità vi farà liberi”, ma<br />
quale bene viene dall’ostentazione<br />
pubblica di contenuti, a volte<br />
strettamente personali e sensibili,<br />
al fine di usare la verità come arma<br />
per esercitare pressioni, influenzare<br />
decisioni e idee o veder affermati<br />
i propri interessi? Giustamente da<br />
chi ha responsabilità di “governo”<br />
dobbiamo esigere decisioni sagge,<br />
giuste e capaci di rispondere ai<br />
bisogni <strong>del</strong>la comunità sia essa la<br />
Chiesa o lo Stato. Essere partecipi<br />
poi <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong>le decisioni<br />
è importante, ma non lo è pure<br />
il rispetto per l’autorità? Quale<br />
comunità umana o religiosa cresce<br />
nel bene senza questo anticipo<br />
di fiducia? Per i credenti, poi, chi<br />
guida la Chiesa è sacramentalmente<br />
accompagnato dallo Spirito Santo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Colpire il Papa, se non ha sbagliato,<br />
in maniera intenzionale è perciò<br />
grave perché colpisce la fede dei<br />
cristiani. Lo scaldalo, ancora, è<br />
l’ergersi di giornalisti e opinionisti a<br />
profeti e moralizzatori <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Un triste spettacolo. Di questo passo<br />
qualcuno tra poco si candiderà al<br />
prossimo conclave. I fatti accaduti<br />
hanno addolorato Benedetto XVI. <strong>La</strong><br />
sua fiducia è stata tradita da parte di<br />
chi gli è più vicino ed è forse questa<br />
la perdita più grave per la Chiesa.<br />
Non è uno scandalo sapere che<br />
vicino a lui ci sono pareri diversi<br />
sui problemi da affrontare, grave<br />
sarebbe il contrario e che il Papa<br />
non potesse guidare la Chiesa con<br />
cognizione di causa. Le carte svelate,<br />
quindi, dimostrano che il Papa non<br />
è fuori dalla realtà, come qualcuno<br />
vorrebbe far credere, e che, nello<br />
stile con cui ha affrontando questa<br />
crisi, Benedetto XVI è per noi Pietro,<br />
la roccia: sulla sua fede la Chiesa è<br />
salva e gli inferi non prevarranno<br />
contro di essa.<br />
<br />
<br />
<br />
Preti novelli.<br />
Fidarsi di Dio,<br />
stare tra la gente<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Avrai sempre un posto nel mio cuore!”. Possiamo averlo<br />
detto ad amici o familiari che pensavamo non avremmo<br />
rivisto per lungo tempo e che ci dispiaceva non poter incontrare<br />
spesso. Magari l’abbiamo detto anche a persone<br />
che ci stavano lasciando e <strong>del</strong>le quali - in fondo - pensavamo<br />
non avremmo avvertito troppo la mancanza. Però la<br />
frase suonava bene... <strong>La</strong> festa <strong>del</strong>la SS.ma Trinità e l’inizio<br />
di giugno - mese <strong>del</strong> Cuore di Gesù - ci possono aiutare a<br />
comprendere che Dio tiene sempre un posto per noi nel suo<br />
cuore. Anzi, Dio, che è Amore perfetto nella sua Unità-Trinità,<br />
desidera che noi ci sentiamo “a casa” nel suo cuore. E come<br />
non potremmo esserlo? Dove trovare un Padre, un Fratello, un<br />
Paraclito (consolatore-avvocato) che sempre ci ricercano, ci sostengono,<br />
ci perdonano, ci amano? E noi come rispondiamo a Coloro<br />
che la beata Elisabetta <strong>del</strong>la Trinità invocava: “O miei Tre, mio Tutto,<br />
mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo”? Come<br />
lei potremmo chiedere: “Pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua<br />
dimora preferita e il luogo <strong>del</strong> tuo riposo”. Ora e sempre.<br />
<br />
Piazza Loggia.<br />
L’ora attesa<br />
<strong>del</strong>la verità<br />
Milano 2012.<br />
Nel nome di una<br />
festa contagiosa<br />
<br />
Vittoriale.<br />
Anche D’Annunzio<br />
sarebbe orgoglioso<br />
<br />
Assemblea Aib.<br />
Un’unica condizione<br />
per la crescita<br />
<br />
Calcio. Brescia<br />
in vacanza con<br />
dubbi e incognite
Quelli attuali sono giorni di<br />
vigilia non solo per i tre giovani<br />
che riceveranno l’ordinazione<br />
sacerdotale, ma anche per quelle<br />
figure che li hanno accompagnati<br />
nel loro cammino.<br />
Primo fra tutti mons. Carlo<br />
Bresciani, rettore <strong>del</strong> Seminario.<br />
“Il fatto che quest’anno siano solo<br />
due i sacerdoti novelli – afferma –<br />
deve diventare occasione per una<br />
riflessione sul cambiamento che<br />
ha conosciuto la Chiesa in questi<br />
anni”. Un cambiamento che, sono<br />
<br />
altre considerazioni <strong>del</strong> Rettore,<br />
non è solo quantitavo, ma anche<br />
(e soprattutto) qualitativo e che<br />
chiama in causa la vita di fede <strong>del</strong>la<br />
comunità diocesana. “I sacerdoti<br />
novelli – continua mons. Bresciani<br />
– si trovano davanti a nuove<br />
sfide che non stanno soltanto<br />
nelle cose da fare, ma nella<br />
maggior difficoltà e nella diversità<br />
rispetto al passato <strong>del</strong>l’annuncio<br />
e <strong>del</strong>la testimonianza di una<br />
vita conforme al Vangelo”. Non<br />
dimentica il Rettore, per altro<br />
<br />
giovani che sabato 9 giugno<br />
saranno ordinati sacerdoti (due<br />
diocesani più un religioso) sono<br />
il segno, non tanto numerico ma<br />
tre<br />
culturale, di una “Chiesa che sta<br />
cambiando”, come sottolinea mons.<br />
Carlo Bresciani, rettore <strong>del</strong> Seminario.<br />
Logico domandarsi, dunque, se il cambiamento<br />
in atto sia solo <strong>del</strong>l’istituzione<br />
oppure interessi anche la figura <strong>del</strong><br />
sacerdote, in particolare dei giovani.<br />
<strong>La</strong> domanda è stata posta al card. Silvano<br />
Piovanelli (nella foto), 88 anni,<br />
ospite <strong>del</strong>la parrocchia di Coccaglio.<br />
L’ Arcivescovo emerito di Firenze sa<br />
bene cosa significhi essere sacerdote<br />
al servizio di una Chiesa non insensibile<br />
al cambiamento. Piovanelli, infatti,<br />
è uno dei pochi, forse l’unico tra i<br />
cardinali, ad aver percorso tutta la gerarchia<br />
ecclesiale: vicario parrocchiale<br />
nella borgata fiorentina di Riffredi<br />
subito dopo l’ordinazione sacerdotale<br />
<strong>del</strong> 1947; prevosto di Castelfiorentino<br />
nel 1960, in una comunità tra Volterra e<br />
Siena attraversata da una situazione di<br />
estrema ideologizzazione politica non<br />
certo favorevole alla Chiesa. Nel 1979,<br />
il card. Benelli, allora arcivescovo di<br />
Firenze, gli affidava l’incarico prima<br />
di pro vicario e poi di vicario generale.<br />
Nel 1982 la nomina a vescovo ausi-<br />
ordinato sacerdote in una <strong>del</strong>le<br />
annate più feconde per la Chiesa<br />
bresciana (1975, 31 sacerdoti),<br />
che il fatto di essere soltanto<br />
in due se da un lato priverà i<br />
sacerdoti novelli <strong>del</strong> conforto <strong>del</strong><br />
gruppo numeroso, dall’altro li<br />
stimolerà al coordinamento, alla<br />
collaborazione e al confronto con<br />
tutti quei preti che avranno modo<br />
di incontrare sul loro cammino e<br />
che rappresentano un presbiterio<br />
ancora importante come quello<br />
bresciano.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Sono passati 17 anni dalla celebrazione<br />
<strong>del</strong>l’ultima prima Messa. Era infatti<br />
il 1995 quando la parrocchiale di Edolo<br />
accoglieva, dopo l’ordinazione <strong>del</strong><br />
giorno precedente a Brescia, don Alessandro<br />
Nana. Tra pochi giorni l’appuntamento<br />
si ripeterà con la prima Messa<br />
di don Claudio Sarotti (nella foto con<br />
i giovani <strong>del</strong>la parrocchia). C’è attesa<br />
per quella che la gente di Edolo non<br />
esita a definire una pagina importante<br />
nella storia non solo religiosa <strong>del</strong>la<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
liare di Firenze. Nel marzo <strong>del</strong>l’anno<br />
successivo, alla morte <strong>del</strong> card. Benelli,<br />
Giovanni Paolo II lo nominava<br />
arcivescovo e, nel concistoro <strong>del</strong> 1985,<br />
lo elevava al rango di cardinale. Una<br />
“carriera” quella <strong>del</strong> card. Piovanelli<br />
strettamente legata alla missione pastorale,<br />
alla cura d’anima, un percorso<br />
sacerdotale, il suo, esemplare per chi si<br />
appresta a ricevere il sacerdozio e per<br />
i giovani ancora in cammino. “Non si<br />
può paragonare un’epoca ad un’altra<br />
– è la sua prima risposta quando gli si<br />
chiede una parola per chi si appresta a<br />
diventare prete –. Certe cose che allora<br />
ci sembravano naturali, oggi ci scandalizzano;<br />
perciò io non mi rifarei tanto a<br />
vedere la mia esperienza <strong>del</strong> passato.<br />
Bisogna rifarsi piuttosto alla parola <strong>del</strong><br />
Signore, all’esperienza <strong>del</strong>la Chiesa, alla<br />
testimonianza dei santi, vedere che<br />
comunità. Un’attesa che, come ricorda<br />
il parroco don Giacomo Zani, si è alimentata<br />
soprattutto nelle ultime settimane,<br />
<strong>del</strong>la preghiera di tanti edolesi.<br />
<strong>La</strong> recita <strong>del</strong> Rosario <strong>del</strong> mese di maggio,<br />
che per tradizione Edolo celebra<br />
nelle diverse contrade, quest’anno ha<br />
avuto un’intenzione particolare: quella<br />
di accompagnare Claudio Sarotti<br />
all’ordinazione sacerdotale <strong>del</strong> 9 giugno.<br />
“Ogni serata – ricorda ancora don<br />
Zani – è stata chiusa con la recita <strong>del</strong>la<br />
cosa oggi il Signore ci domanda. Io devo<br />
vivere oggi, e devo, oggi, rispondere<br />
alla necessità di mettere in pratica<br />
la parola <strong>del</strong> Signore che ci invita ad<br />
andare in tutto il mondo e predicare<br />
il Vangelo”. Il Cardinale non manca di<br />
ricordare ai giovani sacerdoti di non<br />
lasciarsi spaventare da una pastorale<br />
sottoposta a un grande cambiamento.<br />
“Noi – afferma ancora – siamo piuttosto<br />
lenti a capire questo insegnamento<br />
<strong>del</strong>la storia; difatti si cambia solo<br />
perché siamo costretti”. Fa un solo<br />
esempio il card. Piovanelli, per altro<br />
estremamente attuale a Brescia: quel-<br />
preghiera che Paolo VI ha composto<br />
proprio per i presbiteri prossimi all’ordinazione”.<br />
Se grande sarà l’emozione<br />
in Cattedrale tra la folta <strong>del</strong>egazione<br />
che lascerà l’alta Valle per raggiungere<br />
Brescia, ancora più commosso e carico<br />
di sentimenti sarà il clima umano e<br />
spirituale che don Claudio troverà sotto<br />
le volte <strong>del</strong>la parrocchiale dedicata<br />
a Santa Maria Nascente, dove avrà<br />
modo di condividere con tanta gente<br />
la gloria <strong>del</strong>l’ordinazione sacerdotale.
Il terzo giovane che riceverà<br />
l’ordinazione sacerdotale dalle mani<br />
di mons. Monari è Carlo Bianchini,<br />
nato nel 1974, <strong>del</strong>la congregazione<br />
<strong>del</strong>l’Oratorio. Quella <strong>del</strong> futuro<br />
sacerdote, <strong>del</strong>la parrocchia dei<br />
Ss. Faustino e Giovita di Darfo<br />
è una vocazione nata nel corso<br />
degli studi universitari. “Dopo la<br />
laurea in economia e commercio e<br />
un’esperienza lavorativa – afferma<br />
– ho capito che ero chiamato ad<br />
altro”. L’incontro con i Padri <strong>del</strong>la<br />
Pace risale proprio agli anni degli<br />
studi universitari. “Abitavo in<br />
centro storico – ricorda p. Carlo – e<br />
l’incontro con la comunità dei Padri<br />
<strong>del</strong>la Pace è stato naturale”. Prima<br />
<strong>del</strong>la scelta defintiva il giovane Carlo,<br />
su consiglio di un sacerdote, segue<br />
un percorso di ricerca vocazionale<br />
promosso dal Seminario diocesano.<br />
Dopo un anno il passo <strong>del</strong>la Pace,<br />
alla sequela di S. Filippo Neri, il santo<br />
<strong>del</strong>la gioia. Gli anni <strong>del</strong>la formazione<br />
hanno visto p. Carlo impegnato<br />
nelle attività <strong>del</strong>la congregazione, in<br />
pieno centro a Brescia, nel campo<br />
<br />
lo <strong>del</strong>le unità pastoriali: “Sarebbe stupendo<br />
– sono le sue parole – se in una<br />
zona ci fosse una chiesa dove due/tre<br />
sacerdoti stanno insieme e fanno servizio<br />
a tutti; ma per convincere due<br />
persone a stare insieme ce ne vuole!<br />
Siamo abituati allo stile che abbiamo<br />
trovato: perciò per ogni campanile, un<br />
sacerdote”. Quelli che il card. Piovanelli<br />
evoca sono sacerdoti pronti a leggere<br />
i segni dei tempi e capaci, in situazioni<br />
in costante evoluzione, di annunciare<br />
sempre e comunque il Vangelo. Un insegnamento<br />
che l’anziano cardinale<br />
ha appreso sul campo. Nella sua vita<br />
ha incontrato personaggi portatori di<br />
innovazioni “profetiche”. Da tutti ha<br />
imparato qualcosa. “Ho avuto dal Signore<br />
– afferma al proposito – la grazia<br />
di conoscere personalmente molti<br />
personaggi che hanno inciso nella nostra<br />
storia recente”. Il suo pensiero va<br />
a mons. Fior<strong>del</strong>li, vescovo di Prato,<br />
al card. Elia Dalla Costa, a Giorgio <strong>La</strong><br />
Pira, sindaco di Firenze. Per molti di<br />
questi personaggi sono in corso cause<br />
di beatificazione a testimonianza<br />
<strong>del</strong>l’incidenza che hanno avuto sulla<br />
vita <strong>del</strong>la Chiesa. Nei suoi lunghi anni<br />
di sacerdozio don Silvano ha conosciuto<br />
anche don Lorenzo Milani, (“di<br />
cui sono stato compagno di studi in te-<br />
<br />
<br />
<br />
C’è una singolare continuità tra gli ultimi<br />
due sacerdoti che la comunità di<br />
Pezzaze ha dato alla Chiesa bresciana.<br />
Don Giordano Bregoli, ordinato<br />
nel 1998 e don Damiano Raza (nella<br />
foto), che lo sarà il prossimo 9 giugno,<br />
sono legati da rapporti di parentela.<br />
Ma non è questo l’aspetto che ha<br />
spinto la comunità <strong>del</strong>l’alta Valtrompia<br />
ad avviare per tempo la preparazione<br />
spirituale per il suo “sacerdote<br />
novello”. Le ragioni le spiega il parro-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ologia”), lo scolopio Ernesto Balducci,<br />
don Dino Barsotti, fondatore <strong>del</strong>la comunità<br />
dei “Figli di Dio”, (“una <strong>del</strong>le figure<br />
spirituali più importanti <strong>del</strong> ‘900”).<br />
Figure per certi aspetti anche scomode<br />
ma che hanno influito sul suo essere<br />
sacerdote (e anche se non lo ammette<br />
uno dei vescovi più amati dai fiorentini).<br />
E quando gli si chiede, alla luce<br />
<strong>del</strong>le esperienze vissute e degli incontri<br />
<strong>del</strong>la sua vita, di formulare un augurio<br />
ai tre giovani bresciani che il 9<br />
giugno mons. Monari ordinerà sacerdoti,<br />
il card. Piovanelli non ha dubbi:<br />
“Bisogna dire loro – sono le sue parole<br />
– che abbiano in cuore la speranza<br />
perché il Risorto sta camminando in<br />
mezzo a noi e ci precede in Galilea”. In<br />
quella regione che per i preti di oggi è<br />
il mondo che li circonda. “Un mondo<br />
– continua ancora il Cardinale – in cui<br />
co don Giancarlo Pasotti. “<strong>La</strong> grande<br />
partecipazione, sia nell’allestimento<br />
<strong>del</strong>la festa che nella preghiera che ha<br />
segnato il cammino di preparazione –<br />
sottolinea – trova giustificazione nel<br />
fatto che don Damiano è veramente<br />
un giovane ben voluto dalla gente di<br />
Pezzaze”. Sentimenti che accomunano<br />
giovani e meno giovani e che<br />
hanno accompagnato il giovane anche<br />
negli anni <strong>del</strong>la sua formazione<br />
in Seminario. Molte le testimonian-<br />
<strong>del</strong>l’educazione scolastica e <strong>del</strong>lo<br />
scuotismo. “Nell mio percorso<br />
– continua p.Carlo – ha avuto la<br />
fortuna di una famiglia che ha capito<br />
la mia scelta e mi ha accompagnato”.<br />
A pochi giorni dall’ordinazionale<br />
è viva in p. Carlo la voglia di dire<br />
grazie, oltre alla famiglia, alle tante<br />
persone che l’hanno accompagnato<br />
verso il sacerdozio: dai professori <strong>del</strong><br />
Seminario, all’intera comunità <strong>del</strong>la<br />
Pace, figure che gli hanno dimostrato<br />
cosa sia l’amore incarnato <strong>del</strong><br />
Signore.<br />
i giovani sacerdoti possono contare<br />
sulla presenza di Gesù. Una presenza<br />
che dona tranquillità e serenità”. Le<br />
difficoltà, che pure i giovani sacerdoti<br />
incontreranno nel loro cammino, non<br />
devono spaventare. Piuttosto devono<br />
essere affrontare con la certezza “che<br />
il Signore si serve anche <strong>del</strong> nostro<br />
poco per operare cose grandi”. L’augurio<br />
che rivolge ancora ai giovani è<br />
che sappiano vivere il loro sacerdozio<br />
nella certezza che all’interno di<br />
tutto opera lo Spirito Santo. “Chi ha<br />
fede non affonda – sono ancora parile<br />
<strong>del</strong>l’arcivesvoco emerito di Firenze<br />
–. Quindi le difficoltà ci sono proprio<br />
per mettere alla prova la nostra fede”.<br />
Invita, i futuri sacerdoti, ma più in generale<br />
tutti i cristiani a essere gli uomini<br />
più sereni <strong>del</strong> mondo “perché –<br />
continua – anche di fronte alla difficoltà<br />
più grande che è la morte, c’è il<br />
conforto di Dio”. Questo il messaggio<br />
che il card. Silvano Piovanelli consegna<br />
idealmente ai tre giovani che saranno<br />
ordinati sacerdoti il 9 giugno,<br />
insieme a un prezioso consiglio, che<br />
ha avuto modo di verifcare più volte<br />
nel corso <strong>del</strong>la vita e che ancora oggi<br />
lo guida: rimanere in comunione fra di<br />
loro, fondarsi sempre di più sulla Parola<br />
di Dio, stare in mezzo alla gente”.<br />
ze che “certificano” questo legame.<br />
Una per tutte: quella <strong>del</strong>la giovane<br />
Elena che ha conosciuto don Damiano<br />
nei grest <strong>del</strong>l’oratorio. “È sempre<br />
stata una persona molto determinata<br />
– ricorda l’amica – che con la sua<br />
forza d’animo ci ha insegnato come<br />
un giovane possa assumere e portare<br />
avanti scelte, come quella <strong>del</strong><br />
sacerdozio, che agli occhi di molti<br />
possono sembrare anacronistiche e<br />
controcorrente”.
oseguono senza sosta, in<br />
Siria, gli scontri tra l’esercito<br />
regolare, fe<strong>del</strong>e al<br />
presidente Bashar al Assad<br />
e i ribelli. Gli ultimi<br />
giorni hanno visto, in particolare, un<br />
crescendo di violenza: stragi di civili,<br />
molte vittime sono donne e bambini,<br />
si sono consumate a Hula e Hama<br />
con un rimpallo di responsabilità tra<br />
le due parti. Per il governo si tratta di<br />
attentati terroristici, per il Consiglio<br />
nazionale siriano (Cns), organismo<br />
che raggruppa buona parte <strong>del</strong>l’opposizione,<br />
le stragi sono state perpetrate<br />
dall’esercito. Solo dopo l’ennesima<br />
strage in cui hanno perso la vita più di<br />
30 bambini, l’Onu ha trovato la forza<br />
di condannare a una sola voce (anche<br />
la Russia ha preso finalmente posizione<br />
contro la repressione governativa)<br />
duramente il massacro di civili e l’utilizzo<br />
“di armi pesanti e carri armati da<br />
parte <strong>del</strong> governo siriano in una zona<br />
abitata” di Hula. Il piano di pace di<br />
Kofi Annan, l’inviato <strong>del</strong>l’Onu e <strong>del</strong>la<br />
Lega Araba, già segretario generale<br />
<strong>del</strong>le Nazioni Unite, entrato in vigore<br />
il 12 aprile scorso, sembra non decollare,<br />
nonostante le ripetute presenze di<br />
Annan a Damasco (l’ultima è dei giorni<br />
scorsi) per cercare di fare rispettare gli<br />
impegni a regime e opposizione. Nel<br />
frattempo alcuni Paesi occindentali,<br />
Italia compresa, hanno avviato iniziative<br />
diplomatiche per fare pressione<br />
su Damasco. Appelli alla ripresa <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
dialogo e a mettere fine ai massacri arrivano,<br />
e non solo da ora, dai Vescovi<br />
siriani. “Fermare subito gli scontri e la<br />
violenza e dare pieno appoggio al piano<br />
di Kofi Annan”: dalla Germania ha<br />
parlato anche Gregorio III <strong>La</strong>ham, patriarca<br />
di Antiochia dei greco-melkiti.<br />
<br />
In una dichiarazione il Patriarca, commentando<br />
le recenti stragi, è tornato<br />
a invocare “la fine <strong>del</strong>le violenze che<br />
stanno gettando il Paese nel baratro.<br />
Con l’aiuto <strong>del</strong>lo Spirito Santo prego<br />
che tutte le parti coinvolte possano<br />
trovare vie di dialogo”. Forte l’invito<br />
alla comunità internazionale, che<br />
senza perseguire interessi personali,<br />
“sappia sostenere la Siria affinché<br />
esca da questa grave situazione.<br />
Le parole di Gregorio III seguono di<br />
poco quelle <strong>del</strong> nunzio apostolico in<br />
Siria, mons. Mario Zenari: “Questo<br />
massacro – ha affermato il nunzio<br />
riferendosi alla città di Hula – non è<br />
<br />
<br />
Nonostante l’Italia sia tra i 15 Paesi europei<br />
più ricchi, il 15,9% dei bambini e<br />
degli adolescenti tra zero e 17 anni vive<br />
in una condizione di povertà relativa.<br />
Lo rivela il rapporto Unicef ”Misurare<br />
la povertà tra bambini e adolescenti”<br />
dettagliatamente presentato sul sito<br />
www.redattoresociale.it. In questa<br />
classifica, l’Italia è agli ultimi posti:<br />
29° su 35 Paesi. Anche considerando<br />
il poverty gap (divario tra la soglia di<br />
povertà e il reddito mediano di coloro<br />
<br />
<br />
Le notizie sul Vaticano continuano a<br />
occupare le aperture e le pagine dei<br />
media. <strong>La</strong> gente vede, legge, ascolta<br />
e riflette. Il pensiero va soprattutto<br />
al Papa. Per primo aveva parlato<br />
dei rischi interni alla Chiesa e per<br />
primo aveva preso iniziative di<br />
straordinaria efficacia contro il male<br />
e l’errore. Per primo, in un tempo di<br />
disorientamento, aveva chiesto (e<br />
chiede ancor oggi) di non perdere<br />
l’unico riferimento che conta nella<br />
vita: Dio. <strong>La</strong> gente conosce questa<br />
sua passione e soffre come lui e con<br />
che si trovano al di sotto di tale soglia),<br />
l’Italia è agli ultimi posti (32ª su 35 Paesi).<br />
Confrontando i tassi di povertà<br />
relativa tra i bambini e gli adolescenti<br />
prima <strong>del</strong>le imposte e dei trasferimenti<br />
(reddito di mercato) e dopo le imposte<br />
e i trasferimenti (reddito disponibile),<br />
la performance <strong>del</strong>l’Italia in termini di<br />
riduzione <strong>del</strong>la povertà è fra le più <strong>del</strong>udenti<br />
(34ª). Infatti, il tasso di povertà<br />
infantile relativa senza l’intervento dei<br />
governi risulterebbe pari al 16,2%, qua-<br />
lui per quanto sta accadendo.<br />
<strong>La</strong> gente non si lascia travolgere<br />
dal torrente mediatico così come<br />
non chiude gli occhi di fronte a<br />
fatti che turbano profondamente.<br />
Al contrario li apre ancor più. Non<br />
censura titoli, parole e immagini ma<br />
non si lascia prendere da confusioni<br />
e approssimazioni. <strong>La</strong> gente legge,<br />
vede, ascolta e, soprattutto, pensa e<br />
valuta. Prende atto <strong>del</strong>le raffiche di<br />
vento ma sa che c’è un albero ben<br />
saldo nel terreno <strong>del</strong>la fede pensata<br />
e vissuta. Così la Chiesa, guidata da<br />
l’unico, speriamo sia l’ultimo. Chiediamo<br />
la fine di tali atrocità. Tutti i<br />
credenti, cristiani e musulmani, oggi<br />
sono chiamati a riscoprire le armi<br />
<strong>del</strong>la preghiera e <strong>del</strong> digiuno, per riaccendere<br />
la speranza di un futuro<br />
di pace in Siria”. Secondo quanto ha<br />
riportato l’agenzia Fides, anche bande<br />
armate fuori controllo continuano<br />
a imperversare e colpire civili innocenti.<br />
Sempre a Homs la Chiesa armena<br />
apostolica e la scuola annessa<br />
nel quartiere di Hamidia sono state<br />
sequestrate e occupate dall’esercito<br />
di liberazione siriano, che usano gli<br />
edifici come alloggi e ospedali.<br />
si invariato rispetto all’effettivo tasso<br />
di povertà infantile relativa al netto <strong>del</strong>le<br />
imposte e dei trasferimenti (15,9%).<br />
Allo stesso modo, risulta interessante<br />
confrontare l’impegno dei governi nei<br />
confronti <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong>l’infanzia<br />
e <strong>del</strong>l’adolescenza, attraverso l’analisi<br />
<strong>del</strong> livello <strong>del</strong>le risorse stanziate: l’Italia<br />
si colloca al 26° posto su 35 Paesi con<br />
meno <strong>del</strong>l’1,5% di Pil investito in trasferimenti<br />
in denaro, agevolazioni fiscali e<br />
servizi per minorenni e famiglie.<br />
un esile e sicuro Pastore, sta nella<br />
bufera con la forza di un amore<br />
che prende il volto sereno di molte<br />
persone che, nelle città e nei paesi,<br />
stanno al fianco di chi soffre, di chi è<br />
preoccupato, di chi è solo.<br />
Una presenza che i potenti media<br />
non diranno, diranno in fretta, forse<br />
non potranno dire. Ma è bene che<br />
sappiano che c’è una comunicazione<br />
che parte direttamente dal cuore<br />
<strong>del</strong> Papa e arriva, per altri e<br />
sorprendenti percorsi, al cuore <strong>del</strong>la<br />
gente. (Paolo Bustaffa)
a terra continua a tremare<br />
in quella parte di Emilia tra<br />
il Modenese e il Ferrarese.<br />
Dopo la scossa di domenica<br />
20 maggio, che aveva<br />
già provocato la morte di sei persone e<br />
tanti danni (soprattutto al patrimonio<br />
storico-artistico e religioso) nei giorni<br />
scorsi si è registrato un nuovo sisma.<br />
Stessa intensità (5,9 gradi <strong>del</strong>la scala<br />
Richter) stesso epicentro (nella pianura<br />
a nord di Modena). Quello che è<br />
cambiato, purtroppo, è stato il tributo<br />
di vite umane. 16 il numero (ancora<br />
provvisorio al momento di chiudere il<br />
giornale, ndr.) <strong>del</strong>le vittime di questa<br />
tragica replica, ancora operai (sette)<br />
morti sotto il crollo <strong>del</strong>le loro aziende.<br />
A questi si aggiungono altre persone<br />
rimaste sepolte sotto le macerie <strong>del</strong>le<br />
proprie abitazioni. Nel tragico conto di<br />
questo secondo sisma, distintamente<br />
avvertito pure nel Bresciano, anche<br />
una persona che al momento di mandare<br />
in stampa il giornale data ancora<br />
per dispersa. “L’Emilia Romagna e l’Italia<br />
supereranno questo momento difficile”.<br />
A dirlo, dopo la nuova scossa,<br />
il presidente Giorgio Napolitano che<br />
ha rivolto un pensiero di solidarietà<br />
alle popolazioni duramente colpite.<br />
Nelle ore immediatamente successive<br />
alla scossa <strong>del</strong> 29 maggio il presidente<br />
<strong>del</strong> consiglio Mario Monti e il<br />
capo <strong>del</strong>la Protezione Civile, Gabrielli<br />
hanno garantito il massimo impegno.<br />
“I cittadini – hanno dichiarato – abbiano<br />
fiducia, l’impegno <strong>del</strong>lo Stato è<br />
garantito”. <strong>La</strong> nuova scossa con il suo<br />
tragico bilancio ha reso ancor più attuale<br />
un timore che assilla anche popolazioni,<br />
abituate al lavoro e al sacrificio,<br />
come sono quelle colpite dal<br />
sisma. Nei giorni scorsi da più parti si<br />
era levata l’osservazione preoccupata<br />
che all’Emilia non fosse data, da parte<br />
<strong>del</strong>lo Stato, <strong>del</strong>le istituzioni e forse<br />
<br />
<br />
Non un programma politico per un<br />
partito che voglia presentarsi alle<br />
prossime elezioni, ma un “approccio<br />
culturale nuovo che parta da valori<br />
condivisi” e si ponga l’obiettivo di<br />
“costruire una visione <strong>del</strong>la politica<br />
che abbia un orizzonte di mediolungo<br />
periodo”. Così Natale Forlani<br />
(nella foto), portavoce <strong>del</strong> Forum<br />
<strong>del</strong>le persone e <strong>del</strong>le associazioni<br />
d’ispirazione cristiana nel mondo<br />
<strong>del</strong> lavoro, organismo promotore <strong>del</strong><br />
seminario tenutosi lo scorso ottobre<br />
a Todi, ha presentato nei gironi scorsi<br />
anche dei media, la dovuta attenzione.<br />
Le popolazioni colpite temevano,<br />
come ha confermato anche ai microfoni<br />
di Radio <strong>Voce</strong>, Paolo Seghedoni,<br />
giornalista <strong>del</strong> settimanale diocesano<br />
di Modena, di essere abbandonate a<br />
se stesse in un’opera di ricostruzione<br />
il manifesto “<strong>La</strong> buona politica per<br />
tornare a crescere” frutto di sei mesi<br />
di lavoro <strong>del</strong>le sette sigle aderenti al<br />
Forum (Cisl, Confartigianato, Mcl,<br />
Acli, Confcooperative, Coldiretti e<br />
Compagnia <strong>del</strong>le Opere). In esso<br />
“ogni parola è stata soppesata”,<br />
ha precisato il presidente di<br />
Confartigianato Giorgio Guerrini<br />
illustrandone i contenuti. “Crediamo<br />
– ha sottolineato Guerrini – che nel<br />
Paese ci sia sfiducia diffusa, carenza<br />
di ottimismo e manchino progetti<br />
per il futuro”. Ecco dunque i valori<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
che non riguardava solo il patrimonio<br />
abitativo e quello storico-artistico, ma<br />
soprattutto quello produttivo. <strong>La</strong> nuova<br />
scossa, putroppo, ha spazzato via<br />
questo timore: il sisma che ha colpito<br />
questa parte <strong>del</strong>l’Emilia è un problema<br />
di tutto il Paese. Nel frattempo sta girando<br />
a pieno ritmo la macchina <strong>del</strong>la<br />
solidarietà messa in moto dalle reti Caritas,<br />
compresa quella bresciana, che<br />
con i loro canali (presentati nell’articolo<br />
di questa pagina) stanno facendo<br />
arrivare nelle zone colpite sussidi,<br />
beni e strutture per affrontare la fase<br />
<strong>del</strong>l’emergenza.<br />
dai quali ripartire: la “centralità <strong>del</strong>la<br />
persona nella società, nel lavoro,<br />
nell’economia”; la “sacralità <strong>del</strong>la<br />
vita in ogni sua fase”; la “famiglia<br />
come elemento fondamentale”.<br />
“Investire sui giovani” è la chiave<br />
per “dare speranza”, sapendo “che<br />
dall’azione sociale e politica intesa<br />
come servizio si può investire nel<br />
futuro”. Andrea Olivero, presidente<br />
nazionale <strong>del</strong>le Acli ha precisato che<br />
l’associazionismo cattolico mette “in<br />
moto una disponibilità di risorse nel<br />
Paese a cui può attingere chi vuol<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
riformare l’offerta politica”. “Consci<br />
dei ruoli differenti portiamo idee<br />
e persone, ma non saremo noi a<br />
chiudere l’operazione di una riforma<br />
politica” ha precisato ancora Andrea<br />
Olivero, smentendo la possibilità<br />
che l’impegno <strong>del</strong> Forum converga<br />
in un partito cattolico. Il vero<br />
problema, oggi, è la legge elettorale,<br />
ha rimarcato da parte sua Paolo<br />
Mezzio, segretario confederale <strong>del</strong>la<br />
Cisl, segnalando l’esigenza di “ridare<br />
protagonismo e cittadinanza agli<br />
elettori”.
Stefano Venturi, un giovane<br />
leghista di Rovato, consigliere<br />
comunale eletto nella tornata<br />
elettorale <strong>del</strong> 6 maggio, è stato<br />
costretto a dare le dimissioni<br />
dalla carica di segretario <strong>del</strong>la<br />
sezione rovatese <strong>del</strong>la Lega. <strong>La</strong><br />
sua colpa? Dopo il terremoto in<br />
Emilia-Romagna <strong>del</strong> 20 maggio<br />
ha scritto nella sua bacheca di<br />
Facebook: “Terremoto nel nord<br />
Italia. Ci scusiamo per i disagi,<br />
ma la Padania si sta staccando<br />
(la prossima volta faremo più<br />
piano) …”. Non si può dire che<br />
sia una battuta felice, anzi è<br />
certamente una battuta stupida.<br />
Che si è meritata commenti critici<br />
a iosa. Fra gli altri segnalo quello<br />
di Michele Serra che ha scritto:<br />
“Il leghista Rovato – ma prima<br />
e dopo di lui tanti altri – fa lo<br />
spiritoso su Facebook a proposito<br />
<strong>del</strong> terremoto (“la Padania si sta<br />
staccando”) perché non si rende<br />
conto che le stesse cazzate che si<br />
dicono in privato, se scritte e<br />
pubblicate, hanno diverso peso<br />
e significato” (Repubblica, 22<br />
maggio). A parte la topica (grave<br />
per un giornalista) di scambiare<br />
il nome <strong>del</strong> paese con quello <strong>del</strong><br />
protagonista, si potrebbe essere<br />
d’accordo con Serra.<br />
<br />
<br />
Continua con la mostra fotografica<br />
“Donne e lavoro” il percorso<br />
“S-nodi culturali. Spazi di dialogo<br />
interculturale”, ciclo di iniziative<br />
“al femminile” sulle migrazioni<br />
contemporanee promosso dalla<br />
Fondazione Cocchetti di Cemmo di<br />
Capo di Ponte. Protagoniste <strong>del</strong>la<br />
mostra, suddivisa in due sezioni,<br />
le donne al lavoro: in famiglia, nei<br />
campi, in fabbrica. In una sezione<br />
immagini di lavoratrici italiane e<br />
straniere; nell’altra scatti fotografici<br />
storici che raccontano le donne<br />
<br />
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bresciane e le trasformazioni <strong>del</strong><br />
lavoro femminile. <strong>La</strong> prima è stata<br />
gentilmente concessa in prestito<br />
dalla Spi Cgil <strong>del</strong> Veneto mentre<br />
la seconda dall’Aib Femminile<br />
Plurale. <strong>La</strong> mostra, allestita nella<br />
Loggia <strong>del</strong>la Fondazione Cocchetti<br />
e inserita nel cartellone <strong>del</strong> festival<br />
“Abbracciamondo 2012”, in via<br />
Tolera 4, sarà visitabile dall’1 al 10<br />
giugno con i seguenti orari: venerdì 1<br />
giugno 20.30-22.30; dal 4 al 7 giugno<br />
10-12 e 15.30-17.30; 8, 9 e 10 giugno<br />
18.30-23.<br />
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Ma, c’è un ma grande come<br />
Manhattan. Ed è molto semplice<br />
da spiegare. Molti di quelli che<br />
hanno criticato Venturi e quelli<br />
(<strong>del</strong>la Lega) che l’hanno invitato a<br />
dimettersi da segretario locale <strong>del</strong><br />
movimento, sono degli ipocriti.<br />
Da molti anni la Lega ci ha<br />
abituato a battute ben più grevi<br />
di quella <strong>del</strong> giovane ingenuo<br />
rovatese: volgarità, sparate<br />
razziste, insulti gratuiti, gesti<br />
triviali e quant’altro hanno<br />
ammorbato l’aria che respiriamo.<br />
Adesso Grillo sta replicando<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
linguaggio e gesti, con gli interessi.<br />
Nessuno ha mai osato chiedere<br />
le dimissioni a Bossi (neanche<br />
dopo gli scandali familiari<br />
qualcuno l’ha fatto), a Calderoli, a<br />
Borghezio, a Gentilini, per citare<br />
i nomi dei personaggi che più<br />
hanno sparlato in questi anni.<br />
Come oggi nessuno osa criticare<br />
Grillo per le sue intemerate da<br />
tribuno <strong>del</strong>la plebe: anzi, sono tutti<br />
lì a macerarsi il cervello per capire<br />
il fenomeno <strong>del</strong> grillismo, come se<br />
la storia non fosse piena di esempi<br />
<strong>del</strong> genere in tempi di crisi.<br />
<br />
Si tiene domenica 3 giugno allo<br />
stadio comunale di Manerbio<br />
l’iniziativa solidaristica la “Partita<br />
<strong>del</strong> cuore”.<br />
Si tratta di un triangolare,<br />
presentato in Provincia nei giorni<br />
scorsi, che vedrà affrontarsi<br />
l’Associazione allenatori calcio<br />
di Brescia, una rappresentativa<br />
di “Ex Azzurri <strong>del</strong> Brescia” e<br />
una squadra composta da “Ex<br />
Cremonese ed Associazione<br />
magistrati”. Il giorno precedente,<br />
sabato 2 giugno, lo stesso stadio<br />
C’è da aggiungere che la moda<br />
ha contagiato e contagia anche<br />
personaggi che vorrebbero avere un<br />
aplomb signorile.<br />
E sono da mettere in conto anche<br />
i linguaggi forbiti che propalano<br />
menzogne grandi come l’Everest,<br />
accompagnate dall’avallo di chi ci<br />
mette sotto la firma per piaggeria,<br />
convenienza, servilismo o paura.<br />
In occasione <strong>del</strong>le elezioni<br />
amministrative e dei referendum<br />
<strong>del</strong>lo scorso anno, il giornalista<br />
Pierluigi Battista (il cui cuore<br />
pende più a destra che a sinistra)<br />
ospiterà l’Acf Manerbio per una<br />
esibizione di calcio femminile.<br />
A seguire il triangolare fra le<br />
rappresentative <strong>del</strong>le scuole<br />
medie di San Gervasio, Manerbio<br />
e Offlaga. <strong>La</strong> “Partita <strong>del</strong> cuore”<br />
e le altre manifestazioni sono<br />
inserite nell’ambito di una festa,<br />
che prevede anche il concerto<br />
“Onda Nomade” tributo ufficiale<br />
ai Nomadi, il cui ricavato<br />
sarà devoluto all’associazione<br />
bresciana Down e a realtà<br />
bisognose di Manerbio.<br />
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<br />
ha scritto: “Se Silvio Berlusconi<br />
volesse dimostrare di saper<br />
ancora esercitare una parvenza di<br />
leadership (…) metta fine, se vuole<br />
e se ne è in grado, alla forsennata<br />
deriva estremista <strong>del</strong> linguaggio<br />
dei suoi zelanti esternatori <strong>del</strong><br />
nulla. Rintuzzi le dichiarazioni<br />
più sconsiderate, l’urlo di chi<br />
reagisce con la disperazione<br />
<strong>del</strong>le parole all’incubo di una<br />
sconfitta dolorosa. (…) A Milano,<br />
tra il primo e il secondo turno,<br />
il centrodestra si è abbandonato<br />
all’estro <strong>del</strong>l’oltranzismo verbale:<br />
gli ululati su ‘zingaropoli’, le orde<br />
di musulmani che espugnano<br />
il Duomo, il terrorismo anni<br />
Settanta addirittura. (…) Il<br />
linguaggio è importante, non è un<br />
orpello stilistico: è il marchio che<br />
certifica l’affidabilità di un progetto<br />
politico. E se quel che resta <strong>del</strong><br />
progetto politico <strong>del</strong> centrodestra<br />
venisse sepolto da un linguaggio<br />
prigioniero <strong>del</strong>l’estremismo e<br />
<strong>del</strong>la provocazione dissennata, la<br />
sconfitta, oltre che amara, sarebbe<br />
l’annuncio, sempre più cupo,<br />
<strong>del</strong>l’ultimo disastro” (sul web<br />
in “santalmassischienadiritta”,<br />
giugno 2011). Un ammonimento<br />
profetico che vale per tutti e per<br />
sempre.
una volta Ronca<strong>del</strong>le<br />
intorno al patrono<br />
– spiega don Aldo Delai<strong>del</strong>li,<br />
parroco qui da set-<br />
ncora<br />
te anni – ha riscoperto di<br />
essere una comunità con una sua storia<br />
di fede, di cultura e di tradizioni.<br />
Cresce nella gente in queste occasioni<br />
il senso di appartenenza alla comunità<br />
e il fatto di sentirsi di essa parte viva<br />
e responsabile”. E in questi tempi così<br />
difficili la comunità ronca<strong>del</strong>lese,<br />
che assomma a oltre 12mila anime<br />
abbracciando una parte <strong>del</strong> contiguo<br />
Castel Mella, porta in dote una collana<br />
di perle preziose dove brillano sensibilità<br />
ed attenzione. “A partire da Casa<br />
Amica, la nostra Caritas, sempre<br />
di più centro di ascolto e di accompagnamento,<br />
punto di osservazione<br />
per i bisogni esistenti nel territorio e<br />
di promozione di una cultura di solidarietà<br />
e di carità. E poi i volontari di<br />
tante associazioni, gli scout, i bambini<br />
e i ragazzi <strong>del</strong> catechismo, le suore,<br />
il Gruppo missionario: ognuno si<br />
impegna a compiere quei piccoli gesti<br />
di bontà, di perdono e di condivisione<br />
che la quotidianità ci fa trovare<br />
sul nostro cammino”. I curati, don<br />
Pierluigi Chiarini e don Giuseppe Farinelli,<br />
snocciolano le tante occasioni<br />
di socializzazione offerte dall’oratorio<br />
nel nome <strong>del</strong> Signore. Un oratorio<br />
sempre attivo che non chiude mai.<br />
“Ogni fascia di età ha i suoi impegni<br />
e appuntamenti e nulla è lasciato al<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
caso. Abbiamo molte proposte ed è<br />
un peccato non approfittarne”. E sono<br />
davvero in tanti a rispondere alle<br />
sollecitazioni. “Abbiamo organizzato<br />
la Pasquetta dei Giovani con una gita<br />
fuori porta, la corale parrocchiale<br />
<br />
che anima la messa domenicale <strong>del</strong>le<br />
9.30, insieme ad un gruppo di bambini<br />
<strong>del</strong>l’iniziazione cristiana, ha proposto<br />
il Concerto di Pasqua in chiesa con gli<br />
episodi salienti <strong>del</strong>la Passione e anche<br />
quest’anno i cresimandi hanno partecipato<br />
a Roma alla S. Messa <strong>del</strong>la Domenica<br />
<strong>del</strong>le Palme celebrata da papa<br />
Benedetto XVI”. Ed ora è tempo di<br />
grest, un grest dai grandi numeri con<br />
la partecipazione di 100 animatori e<br />
di 500 ragazzi. “Da tempo è avviato il<br />
percorso di preparazione. ‘Passpartù’<br />
inizia lunedì 11 giugno e termina<br />
venerdì 6 luglio. Una nuova estate da<br />
trascorrere insieme all’insegna <strong>del</strong> di-<br />
<br />
<br />
Una grande folla ha onorato l’ultimo<br />
atto <strong>del</strong>la Passione di Gesù a Cerveno<br />
sabato 26 maggio. Iniziata poco<br />
dopo le 20, con l’uscita dal Pretorio<br />
di Pilato, con i pretoriani che vanno<br />
ad arrestare Gesù nell’orto, continuando<br />
per le vie di Cerveno nelle<br />
14 stazioni tradizionali <strong>del</strong>la fede cristiana,<br />
localizzate in luoghi simbolo<br />
<strong>del</strong> paese che accolse Beniamino Simoni.<br />
<strong>La</strong> folla, silenziosa e composta,<br />
con l’attenzione intima che si deve<br />
<br />
<br />
Venerdì 1 giugno alle 21 piazza<br />
Roma a Ossimo Superiore ospita<br />
un concerto di musiche africane.<br />
Vanno in scena, direttamente<br />
dal Malawi, gli Alleluja band<br />
show. Gli Alleluja band show<br />
propongono canti, ritmi e danze<br />
<strong>del</strong>le varie tribù <strong>del</strong> Malawi,<br />
offrendo la ricchezza <strong>del</strong>la<br />
loro calorosa cultura africana<br />
nella quale si mescolano bene<br />
alcuni elementi <strong>del</strong>la tradizione<br />
musicale: il reggae e la rumba<br />
africana. <strong>La</strong> musica verrà<br />
porre ad un avvenimento realizzato<br />
da mani d’uomo, ma idealmente ispirato<br />
ai fatti di Dio sulla terra, ha fatto<br />
da sipario, da grande comparsa corale.<br />
<strong>La</strong> Santa Crus di Cerveno racconta<br />
in modo mirabile questo dramma<br />
di uomini contro uomini, di conquistatori<br />
contro gli oppressi. Lo stesso<br />
dramma che Simoni seppe trattare<br />
con una simbologia splendida, ricostruendo<br />
nella sua febbrile opera, fatta<br />
di rimandi e di tante presenze cer-<br />
accompagnata da danze di grande<br />
impatto emotivo. L’ingresso alla<br />
serata, organizzata dalla Pro loco<br />
in collaborazione con il Comune,<br />
è gratuito. Farà da corollario<br />
una esposizione di pittura a olio<br />
di Ezio Sbrizzi sul tema “Musica<br />
povera”. Brizzi è un artista nato<br />
a Milano che vive a Paderno. In<br />
caso di pioggia l’esibizione si<br />
terrà presso la palestra comunale<br />
di Ossimo Superiore.<br />
Il giorno successivo il Comune di<br />
Ossimo è impegnato in un gesto<br />
vertimento e con la presenza di Gesù<br />
sempre al nostro fianco”. In agosto<br />
spazio ai campi scuola. “Quest’anno<br />
due gruppi, divisi per età, raggiungeranno<br />
Astrio di Breno in Bazena per<br />
un periodo di vacanza e studio”. E per<br />
finire l’appuntamento dedicato ai giovani<br />
con una tre giorni in viaggio verso<br />
Assisi per “camminare insieme alla<br />
scoperta di San Francesco”. “Il tutto<br />
nella consapevolezza – conclude don<br />
Aldo – che ancor più in questo periodo<br />
è necessario seminare con la pazienza<br />
<strong>del</strong> contadino, perché la nostra<br />
chiesa e la nostra comunità si possano<br />
sempre più identificare”.<br />
venesi, quella storia drammatica che<br />
da oltre 2.000 anni ha segnato la via<br />
<strong>del</strong>l’uomo. Perché qui questa storia è<br />
diventata teatro corale. L’applauso finale<br />
che dice un grazie corale agli oltre<br />
200 che hanno lavorato per mesi<br />
riafferma l’adesione a questo mo<strong>del</strong>lo<br />
di Santa Crus, dove ognuno ci ha<br />
messo il suo cuore e un poco anche<br />
la sua anima. Cerveno è già tornata<br />
alla sua vita di sempre, ma la Santa<br />
Crus non è passata invano.<br />
<br />
<br />
significativo: l’amministrazione<br />
comunale di Ossimo intende dare<br />
sempre più spazio ai giovani, per<br />
questo è stata realizzata la prima<br />
festa dei diciottenni di Ossimo.<br />
Quando? Sabato 2 giugno alle<br />
ore 18 presso il Municipio. Dopo<br />
il saluto <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
e <strong>del</strong>l’Arma dei Carabinieri di<br />
Breno, Silvia Botticchio presenta<br />
la Costituzione italiana. Ai giovani<br />
verrà consegnata la bandiera<br />
e proprio una copia <strong>del</strong>la<br />
Costituzione italiana.
omenica 3 giugno la parrocchia<br />
cittadina <strong>del</strong>le<br />
Sante Capitanio e Gerosa<br />
vivrà una cerimonia molto<br />
importante. In comunione<br />
con Benedetto XVI, la comunità <strong>del</strong>le<br />
Due Sante celebrerà il mistero <strong>del</strong>la<br />
chiamata ad essere comunione nella<br />
risposta vocazionale personale, sia<br />
essa all’ordine sacro o al matrimonio.<br />
Durante la Santa Messa <strong>del</strong>le 10.30,<br />
dunque, verrà ricordato il 25° anniversario<br />
di ordinazione sacerdotale <strong>del</strong><br />
parroco, don Tino Decca, che rinnoverà<br />
i suoi voti davanti alla comunità<br />
di cui è stato chiamato ad essere pastore<br />
nove anni fa; accanto al parroco,<br />
le coppie di sposi che lo desidereranno<br />
potranno anch’esse rinnovare le loro<br />
promesse matrimoniali. Al termine<br />
<strong>del</strong>la Messa, nell’ambito <strong>del</strong>l’annuale<br />
festa <strong>del</strong>l’oratorio, si terrà un rinfresco,<br />
mentre la sera precedente, sabato<br />
2 giugno, coloro che vorranno,<br />
avranno l’opportunità di seguire il discorso<br />
<strong>del</strong> Papa alle famiglie attraverso<br />
un maxischermo in parrocchia. Da<br />
alcuni anni la parrocchia <strong>del</strong>le Sante<br />
Capitanio e Gerosa ha investito molto<br />
sulle coppie di sposi e sulla famiglia,<br />
che, proprio in virtù <strong>del</strong> sacramento<br />
<br />
<br />
L’Università cattolica si arricchisce<br />
di una nuova struttura proposta<br />
alle attività di ricerca. Si tratta<br />
di I-<strong>La</strong>mp, acronimo che sta per<br />
Interdisciplinary laboratories for<br />
advanced material physics, e indica<br />
il Centro di ricerca dedicato alla<br />
fisica, situato in via Musei 41, che si<br />
occuperà in particolare dei metalli.<br />
“In realtà − spiega il direttore,<br />
Luigi Sangaletti − i laboratori sono<br />
insediati già dal 2000, e nel corso di<br />
12 anni di attività si sono occupati<br />
di materiali complessi, superfici,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>del</strong> matrimonio, sono investiti <strong>del</strong>la<br />
missione di essere immagine terrena<br />
<strong>del</strong>la Trinità, portando avanti le opere<br />
<strong>del</strong> Signore all’interno <strong>del</strong>la loro comunità<br />
parrocchiale e facendosi testimoni<br />
di Cristo nel quotidiano. Da qui,<br />
l’esperienza <strong>del</strong>le Comunità familiari<br />
di evangelizzazione (Cfe), avviata nel<br />
settembre 2010: le Cfe sono gruppi di<br />
persone appartenenti a diversi stadi di<br />
vita (sposi, giovani, separati, vedovi,<br />
persone singole) che vivono la fraternità<br />
riunendosi settimanalmente in<br />
casa di una coppia di sposi; a distanza<br />
di quasi due anni, le Cfe in parrocchia<br />
sono nove. Sempre nel 2010 è stata introdotta<br />
l’adorazione eucaristica permanente:<br />
ogni giorno coloro che desiderano<br />
vivere un momento di intimità<br />
con il Signore, hanno l’opportunità di<br />
prender parte all’Adorazione. Grazie<br />
all’instancabile opera degli adoratori<br />
che coprono i vari turni giornalieri,<br />
interfacce e nanostrutture, non<br />
solo analizzandoli, ma anche<br />
costruendone le strumentazioni<br />
idonee alle verifiche stesse”. Ora,<br />
le competenze anche nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la progettazione saranno<br />
utilizzate in maniera organica dai<br />
ricercatori, dai dottorandi e dai<br />
tesisti magistrali <strong>del</strong>la facoltà di<br />
Scienze matematiche, fisiche e<br />
naturali. “Il Centro − spiega il prof.<br />
Marzocchi, preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />
− avrà come scopo di studiare<br />
e mettere in pratica procedure<br />
il Santissimo viene esposto quotidianamente,<br />
dal lunedì al venerdì, dalle<br />
9 alle 22, mentre ogni primo venerdì<br />
<strong>del</strong> mese l’Adorazione prosegue<br />
per tutta la notte. Tra le varie attività<br />
parrocchiali, ci sono il percorso <strong>del</strong>la<br />
nuova iniziazione cristiana dei fanciulli<br />
e dei ragazzi, i corsi diocesani di<br />
preparazione alla cresima degli adulti<br />
e il percorso di preparazione al Battesimo,<br />
tenuti da coppie di sposi all’interno<br />
<strong>del</strong>le case dei catecumeni, la<br />
formazione per le ragazze tenuta dalla<br />
Suore di Carità. Ci sono poi tre diversi<br />
percorsi per accompagnare i fidanzati<br />
verso il matrimonio: il corso tradizionale,<br />
il percorso biennale “L’Acqua &<br />
il Vino: verso Cana” e un corso specifico<br />
per conviventi intenzionati a contrarre<br />
matrimonio. Infine, i seminari<br />
di “Vita Nuova”, il percorso formativo<br />
de “I 10 Comandamenti” avviato nel<br />
febbraio di quest’anno.<br />
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nuove che potranno avere ricadute<br />
a livello mondiale, ma anche di<br />
promuovere, attraverso il confronto<br />
con le industrie, studi e ricerche che<br />
potranno segnare il futuro in modo<br />
concreto”. Tra le attività <strong>del</strong> centro<br />
ci sarà la promozione di attività<br />
formative e divulgative per far<br />
conoscere il patrimonio culturale<br />
tecnico-scientifico locale e i risultati<br />
<strong>del</strong>le ricerche. “Lo sforzo − precisa<br />
il direttore di sede Luigi Morgano<br />
− è rispondere alle domande di<br />
un territorio fortemente coinvolto<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“<strong>La</strong> povertà non è più un fenomeno<br />
marginale ha preso il volto <strong>del</strong>la normalità<br />
per questo bisogna pensare alto”<br />
con queste parole ha esordito don<br />
Virginio Colmegna ospite <strong>del</strong>l’incontro<br />
“Vecchi e nuovi bisogni, tra vecchie<br />
e nuove povertà” promosso da<br />
“Brescia per passione” e “Identità e<br />
partecipazione”. Ha introdotto l’appuntamento<br />
<strong>La</strong>ura Castelletti, consigliere<br />
comunale, a fronte <strong>del</strong>l’aumento<br />
<strong>del</strong>le situazioni di fragilità la<br />
necessità di un mantenimento e miglioramento<br />
<strong>del</strong>la qualità dei servizi<br />
per questo sarebbe necessario una<br />
sorta di “piano regolatore sociale”.<br />
Si è cercato di approfondire queste<br />
problematiche e prospettare possibili<br />
risposte. Al tavolo, oltre al fondatore<br />
<strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong>la Carità di Milano,<br />
erano presenti: Roberto Rossini, presidente<br />
provinciale Acli; Marco Menni,<br />
presidente Confcooperative e Gian<br />
Antonio Girelli, consigliere regionale.<br />
Anche nel Bresciano le situazioni di<br />
povertà stanno aumentando: persone<br />
licenziate, giovani che non trovano<br />
un’occupazione, genitori separati<br />
che non riescono a sostenere le spese<br />
per i figli, disparate situazioni di<br />
fragilità che toccano da vicino anche<br />
le nostre famiglie e non più solo chi<br />
vive per strada o gli immigrati. Precarizzazione<br />
<strong>del</strong> lavoro, contrazione<br />
<strong>del</strong> welfare, fragilità familiare sono<br />
tre fattori che moltiplicano la vulnerabilità,<br />
la allargano a fasce sociali un<br />
tempo relativamente al sicuro, accrescono<br />
l’ansia nel confronto <strong>del</strong> futuro.<br />
Anche l’indagine sui redditi condotta<br />
dalle Acli rileva il quadro di una classe<br />
nel settore <strong>del</strong>la metallurgia ed<br />
ampliare il campo con progetti<br />
di respiro internazionale”.<br />
L’internazionalizzazione <strong>del</strong> Centro<br />
si concretizza non solo nell’adesione<br />
a progetti di ricerca europei, ma<br />
anche nell’inserimento nel consiglio<br />
scientifico di quattro docenti, sui<br />
nove complessivi, che operano<br />
in altri atenei stranieri, tra i quali<br />
la British Columbia in California,<br />
l’Università <strong>del</strong> Maryland, quella<br />
di Twente in Olanda e Wurzburg in<br />
Germania. (a.g.)<br />
media impoverita: la media <strong>del</strong> reddito<br />
è di 17mila euro mentre le imposte<br />
e tariffe sono aumentate di 1100 euro<br />
e anche l’incremento <strong>del</strong> numero<br />
di persone che si rivolgono allo sportello<br />
Caf per un bisogno conferma il<br />
disagio. Ma “la povertà − ha specificato<br />
don Colmegna − ha dentro i volti e<br />
le storie <strong>del</strong>le persone, le relazioni tra<br />
individui. Per stare bene dobbiamo<br />
aumentare le reti di solidarietà”. (a.t.)
e fiabe sono vere: i draghi<br />
esistono, ma si possono<br />
sconfiggere” e “<strong>La</strong> vita<br />
è come un libro bisogna<br />
saper voltare pagina ma<br />
senza dimenticare”. I due striscioni,<br />
corredati da alcuni disegni, <strong>del</strong>le<br />
elementari <strong>del</strong>la scuola cittadina<br />
di Santa Dorotea sono la sintesi più<br />
efficace di una città che, 38 anni dopo,<br />
ha ricordato la strage di piazza<br />
Loggia. In piazza c’era anche Martina,<br />
una studentessa di Brindisi che è<br />
stata chiamata ad unire con Brescia<br />
la richiesta di verità e giustizia. Sulla<br />
maglietta portava la scritta “io non<br />
ho paura”; questo è il messaggio di<br />
forza e coraggio che, con lei, gridano<br />
i ragazzi di Brindisi. Una piazza<br />
gremita, con un corteo non autorizzato<br />
che ha cercato di creare un po’<br />
di disturbo e che al termine è stato<br />
comunque fatto sfilare, per testimoniare<br />
che la ferita è ancora aperta.<br />
“<strong>La</strong> piazza − ha detto un emozionato<br />
Cesare Trebeschi, coscienza critica<br />
<strong>del</strong>la Leonessa − dimostra che<br />
è ancora viva una sensibilità che è<br />
l’unica cosa che conta. Le sentenze<br />
sulle carte bollate riguardano singole<br />
persone, il problema <strong>del</strong> Paese è<br />
più grande: non si arrende di fronte<br />
a una carta bollata. Credo che dobbiamo<br />
sempre ricordarci che la verità<br />
la costruiamo noi e il Paese costruisce<br />
la menzogna tutte le volte<br />
<br />
<br />
“Eucaristia: fonte di missione,<br />
corresponsabilità e comunione”<br />
è il tema che fa da sfondo alla<br />
processione cittadina <strong>del</strong> Corpus<br />
Domini in programma giovedì<br />
7 giugno: alle ore 18 la S. Messa<br />
nella chiesa di Sant’Alessandro<br />
presieduta dal vescovo<br />
Luciano Monari; alle 19 l’adorazione<br />
eucaristica; alle 20 il vespro solenne,<br />
segue la processione verso la<br />
Cattedrale. Le processioni e le<br />
adorazioni prolungate celebrate<br />
in questa solennità, manifestano<br />
pubblicamente la fede <strong>del</strong> popolo<br />
cristiano in questo sacramento.<br />
<strong>La</strong> festività <strong>del</strong> Corpus Domini ha<br />
una origine più recente di quanto<br />
sembri. <strong>La</strong> solennità cattolica <strong>del</strong><br />
Corpus Domini chiude il ciclo<br />
<strong>del</strong>le feste <strong>del</strong> dopo Pasqua e vuole<br />
celebrare il mistero <strong>del</strong>l’eucaristia;<br />
è stata istituita grazie ad una suora<br />
che nel 1246 volle celebrare il<br />
mistero <strong>del</strong>l’eucaristia in una festa<br />
slegata dal clima di mestizia e lutto<br />
<strong>del</strong>la Settimana Santa.<br />
<br />
<br />
L’Ufficio beni culturali <strong>del</strong>la diocesi<br />
sta ricevendo in queste ore le<br />
telefonate dei parroci <strong>del</strong>la diocesi<br />
che lamentano cadute di calcinacci<br />
e altro in seguito al terremoto che<br />
ha colpito più volte il suolo italiano<br />
con epicentro nel Modenese.<br />
Rispetto al sisma che colpì il<br />
Garda e la Valsabbia nel novembre<br />
2004, al momento non ci sono<br />
segnalazioni di chiusure dettate<br />
con urgenza dai Vigili <strong>del</strong> fuoco.<br />
Alcune chiese come quella di<br />
Santa Maria Bambina a Odolo e S.<br />
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che resta indifferente, fermo, che<br />
non partecipa alla vita comune con<br />
una solidarietà capace di valorizzare<br />
le differenze ma di trovare sempre il<br />
momento <strong>del</strong>l’unità. Come è stato 38<br />
anni fa, allora la divisione tra catto-<br />
Domenico a Mura hanno ricevuto<br />
un’ordinanza di chiusura da<br />
parte <strong>del</strong> Sindaco in attesa di una<br />
verifica più approfondita. L’invito<br />
rivolto ai parroci dall’Ufficio beni<br />
culturali è quello di segnalare<br />
eventuali anomalie e, nei casi più<br />
rilevanti, far arrivare in Curia una<br />
relazione tecnica e alcune foto di<br />
accompagnamento <strong>del</strong>la struttura.<br />
Sarà poi l’Ufficio a interfacciarsi<br />
con la Soprintendenza per valutare<br />
gli interventi e presentare i<br />
singoli casi: l’Ufficio contatta la<br />
lici e comunisti sembrava profonda:<br />
dovevano parlare Castrezzati e Terraroli,<br />
apparentemente da sponde diverse,<br />
ma nella ricerca tenacia di una<br />
solidarietà”. In attesa ancora di una<br />
verità giudiziaria alla Leonessa sono<br />
arrivati molti messaggi: dal Quirinale<br />
e dalle presidenze di Camera e Senato.<br />
Ci sono anche tre figure significative<br />
(Silvia Giralucci, Agnese Moro e<br />
Benedetta Tobagi) che hanno voluto<br />
testimoniare la vicinanza ai familiari<br />
<strong>del</strong>le vittime e alla città con la loro<br />
presenza. <strong>La</strong> Giralucci, in particolare,<br />
è la figlia di Graziano, ucciso dalle<br />
Brigate Rosse a Padova come rappre-<br />
Soprintendenza e la Protezione<br />
civile per predisporre e avviare<br />
con la parrocchia o l’ente<br />
ecclesiastico i progetti relativi gli<br />
interventi di restauro e le eventuali<br />
richieste di contributi finanziari. Al<br />
momento in curia sono arrivate le<br />
telefonate da Montirone, Isorella,<br />
Saiano, Provezze e Iseo, solo<br />
per fare alcuni nomi di chiese<br />
che sembrano presentare dei<br />
piccoli cedimenti. A Brescia si<br />
parla anche <strong>del</strong>la chiesa di San<br />
Clemente. Resta da verificare se<br />
saglia per la strage di Brescia Intenso<br />
ed emozionante anche l’incontro<br />
con gli studenti vissuto dal ministro<br />
Cancellieri, che ha risposto alle domande<br />
dei ragazzi all’auditorium San<br />
Barnaba (nel box a fianco riportiamo<br />
la risposta esemplare <strong>del</strong> Ministro a<br />
una ragazza <strong>del</strong> Calini). In una città<br />
che cerca, a distanza di tempo, ancora<br />
<strong>del</strong>le risposte, non è semplice<br />
confrontarsi: “Dove va ricercata la<br />
verità? Se lo sapessi lo direi. Bisogna<br />
continuare nella ricerca. Questa − ha<br />
spiegato il Ministro − non è un’occasione<br />
felice per parlare di giustizia,<br />
ma bisogna dare ai giovani anche<br />
tutti gli altri esempi in cui la giustizia<br />
si è compiuta. Invito gli studenti ad<br />
avere fiducia in se stessi, nello Stato<br />
e nelle istituzioni”. A proposito <strong>del</strong><br />
contatto prima <strong>del</strong>la manifestazione<br />
tra la polizia e un gruppo di studenti<br />
ben supportato da quarantenni accompagnati<br />
da slogan anacronistici,<br />
il Ministro è stato chiaro: “<strong>La</strong> libertà<br />
è un concetto che deve comprendere<br />
la libertà degli uni e degli altri: c’era<br />
una libertà di chi faceva la manifestazione<br />
e di chi faceva il percorso. Non<br />
c’è stata limitazione per impedire la<br />
libertà, ma per permettere agli altri di<br />
esprimere le loro opinioni. <strong>La</strong> libertà<br />
ha sempre dei confini: la libertà degli<br />
uni si chiude quando tocca la libertà<br />
degli altri. Bisogna essere molto rispettosi<br />
<strong>del</strong>la libertà di tutti”.<br />
si tratta solo di pezzi di intonaco<br />
che si sono staccati o se siamo in<br />
presenza di situazioni più gravi<br />
che necessitano di un intervento<br />
più strutturato. Per informazioni<br />
e chiarimenti, si può contattare<br />
l’Ufficio dei beni culturali al<br />
numero 0303722248. Sul sito <strong>del</strong>la<br />
diocesi, oltre a un mo<strong>del</strong>lo per la<br />
comunicazione in caso di eventi<br />
naturali catastrofici, si può trovare<br />
anche il vademecum specifico<br />
“Cosa fare in caso di eventi<br />
naturali catastrofici”.
’Asl Brescia – anche a seguito<br />
<strong>del</strong>la sperimentazione<br />
effettuata nel Centro<br />
territoriale per le malattie<br />
rare istituito nel 2009 – ha<br />
ritenuto, unica in Lombardia, di sostenere<br />
concretamente i malati e le<br />
loro famiglie con una dote finanziaria<br />
per il 2012, tramite lo stanziamento<br />
di 224mila euro, diversamente finalizzati.<br />
“Le malattie rare sono un ampio<br />
gruppo di patologie, circa 7.000<br />
secondo l’Oms, che colpiscono meno<br />
di cinque persone su 10mila – ha<br />
illustrato il direttore generale <strong>del</strong>l’Asl<br />
Carmelo Scarcella – e nel nostro territorio,<br />
secondo certificati diagnostici<br />
ed appositi codici di esenzione rilasciati<br />
da specialisti, i soggetti affetti<br />
da tali patologie sono, ad oggi, 5.135,<br />
cui vanno aggiunti 3.587 celiaci, la<br />
cui malattia, per la sua estensione, ha<br />
perso la caratteristica di rarità. Non<br />
sempre queste persone sono curabili<br />
in regime di Lea, Livelli essenziali di<br />
assistenza – ha continuato Scarcella<br />
– per cui abbiamo ritenuto di adottare<br />
provvedimenti straordinari, attraverso<br />
l’istituzione di una dote finanziaria,<br />
che consiste in un supporto di<br />
tipo economico fornito alla famiglia<br />
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È stato svelato martedì il nuovo<br />
logo <strong>del</strong>l’Accademia bresciana<br />
arti e mestieri <strong>del</strong>la buona<br />
tavola. Vincitore <strong>del</strong> concorso è<br />
Massimiliano De Marinis, studente<br />
<strong>del</strong>la 5 D <strong>del</strong>l’Ipc Camillo Golgi<br />
di Brescia, che ha proposto<br />
un’immagine pulita, snella ed<br />
elegante, destinata a rimanere<br />
come simbolo <strong>del</strong>l’Accademia<br />
stessa. “Le Associazioni che<br />
compongono Accademia − ha<br />
spiegato l’assessore Razzi (nella<br />
foto) − potranno essere da stimolo<br />
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<br />
per integrare le prestazioni sanitarie”.<br />
“Sono stati individuati due tipi<br />
di dote – ha spiegato il direttore Servizio<br />
attività sperimentali e Malattie<br />
rare <strong>del</strong>l’Asl Eliana Breda – quella<br />
denominata ‘forniture straordinarie’,<br />
<strong>del</strong>l’ammontare di 100mila euro, per<br />
l’acquisto di prodotti farmaceutici,<br />
parafarmaceutici e ausili protesici e<br />
quella chiamata ‘progetti riabilitativi<br />
e di sostegno alla cura’, per 124mila<br />
euro finalizzata alla realizzazione o<br />
prosecuzione di progetti a favore dei<br />
beneficiari (programmi terapeutici,<br />
riabilitativi, remunerazione di figure<br />
di sostegno...). Il massimo di ogni<br />
dote è fissato in 3.600 euro e i bandi<br />
per accedervi sono scaricabili dal sito<br />
www.aslbrescia.it”. Dei 5.135 casi registrati<br />
nell’Asl di Brescia, ve ne sono<br />
alcuni che si caratterizzano per unicità,<br />
perché “vi sono circa 90 persone<br />
che sono affette da una malattia spe-<br />
per il rilancio <strong>del</strong>l’economia<br />
provinciale partendo proprio dal<br />
settore enogastronomico. Per<br />
questo abbiamo creato un nuovo<br />
logo partendo dai giovani e dalle<br />
scuole, coinvolgendo nel giudizio<br />
degli elaborati una commissione<br />
mista, composta non solo da<br />
grafici, ma anche da personalità<br />
afferenti a settori diversi”. Anna<br />
Bossini, scrittrice; Raffaella<br />
Mora, giornalista; Monica Ranzi;<br />
Massimiliano Rossetti, psicologo<br />
e psicoterapeuta; Giorgio Verona,<br />
cifica – ha aggiunto Eliana Breda – e<br />
sono soggetti unici, cui va riservato<br />
un trattamento altamente mirato, non<br />
applicabile a nessun altro”. “Ci rendiamo<br />
conto che le risorse a disposizione<br />
sono limitate – ha proseguito Carmelo<br />
Scarcella – ma confidiamo che quanto<br />
da noi adottato possa essere seguito<br />
da provvedimenti regionali. Dove i<br />
soggetti sono numerosi, come i 716<br />
affetti da malattie <strong>del</strong> sistema osteomuscolare<br />
e <strong>del</strong> tessuto connettivo,<br />
assistiamo al sorgere di associazioni<br />
che si fanno carico di una serie di<br />
attività di sostegno, ma dove vi sono<br />
soggetti affetti da alcune condizioni<br />
morbose di origine perinatale nella<br />
misura di alcune unità – ha concluso<br />
Scarcella – assistiamo, in assenza di<br />
soluzioni, a una situazione di ‘morte<br />
programmata’, dove il bambino non<br />
raggiunge i sei-sette anni e il nostro<br />
supporto è di carattere psicologico”.<br />
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graphic designer, coordinati dal<br />
presidente <strong>del</strong>la giuria, Sergio Di<br />
Martino, docente all’Accademia<br />
Santa Giulia, hanno valutato le 47<br />
idee giunte da circa 15 scuole. “Il<br />
logo proposto da Massimiliano<br />
De Marinis − ha spiegato Di<br />
Martino − non solo è adatto a<br />
coprire le esigenze istituzionali<br />
<strong>del</strong>l’Accademia, ma è anche un<br />
simbolo netto, non influenzato dalle<br />
mode, che potrà essere utilizzato<br />
per lungo tempo. Abbiamo<br />
premiato la professionalità<br />
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Il 12° appuntamento con i “Quaderni”,<br />
significativa iniziativa editoriale<br />
<strong>del</strong>la Provincia di Brescia, affronta<br />
l’indagine storica, artistica e architettonica<br />
<strong>del</strong>la chiesa di San Giorgio.<br />
Ubicata sul ripido pendio <strong>del</strong> colle<br />
Cidneo, poco fuori <strong>del</strong>la porta occidentale<br />
<strong>del</strong>la città antica e stretta a<br />
ridosso <strong>del</strong>le mura romane e altomedievali<br />
che salgono verso il Castello,<br />
San Giorgio rappresenta sicuramente<br />
uno degli edifici romanici di Brescia<br />
meglio conservati. Un restauro durato<br />
16 anni, al quale in larga parte ha contribuito<br />
l’amministrazione provinciale,<br />
ha restituito la chiesa alla comunità<br />
nel 2010, facendo emergere uno scrigno<br />
di tesori nel quale si stratifica la<br />
storia locale a partire dall’epoca longobarda<br />
fino all’Ottocento, passando<br />
attraverso alcuni tra i più rappresentativi<br />
pittori <strong>del</strong> Seicento bresciano.<br />
‘Una storia secolare riportata alla luce’,<br />
recita il sottotitolo <strong>del</strong>la elegante<br />
pubblicazione, arricchisce di un<br />
ulteriore tassello le testimonianze di<br />
strutture longobarde esistenti intorno<br />
al monastero di Santa Giulia e all’area<br />
archeologica <strong>del</strong> Capitolium, iscritte<br />
dallo scorso anno nella lista <strong>del</strong> patri-<br />
nella presentazione, la scelta<br />
dei colori, netti ma eleganti, e la<br />
rappresentazione <strong>del</strong> piatto con<br />
le posate in negativo che rendono<br />
visibile la lettera A”. Massimiliano si<br />
è aggiudicato un viaggio di tre giorni<br />
a Parigi, mentre rispettivamente<br />
secondo e terzo si sono classificati<br />
Mattia Serughetti e Andrea<br />
Maestrelli, frequentanti l’Istituto<br />
Giovanni Falcone di Palazzolo,<br />
“che hanno portato idee giovani e<br />
fresche, nello spirito <strong>del</strong>l’iniziativa”,<br />
ha sottolineato Di Martino. (a.g.)<br />
monio mondiale <strong>del</strong>l’Unesco nell’ambito<br />
<strong>del</strong> sito seriale ‘I Longobardi in<br />
Italia. I luoghi <strong>del</strong> potere’ e “propone<br />
la chiesa – spiega nella presentazione<br />
Silvia Razzi, assessore provinciale alla<br />
Cultura e al turismo – come scrigno<br />
prezioso, rispondendo in tal modo<br />
all’obiettivo primario di ogni politica<br />
culturale: lo studio, la tutela e la valorizzazione<br />
dei beni”. “<strong>La</strong> Provincia<br />
di Brescia – afferma il presidente Daniele<br />
Molgora – gestisce gli spazi <strong>del</strong>la<br />
chiesa adibiti a sala pubblica ed è<br />
impegnata perché questo gioiello nascosto<br />
<strong>del</strong>la città venga sempre più<br />
conosciuto e apprezzato come meta<br />
turistica, facendolo percepire come<br />
autentica eccellenza <strong>del</strong> nostro territorio”.<br />
In questo senso la pubblicazione<br />
porta a riflettere sul nostro patrimonio<br />
monumentale nella prospettiva<br />
di una diffusione sempre più ampia<br />
e aperta <strong>del</strong> sistema culturale locale.
dee e proposte di ripristino<br />
<strong>del</strong>l’organo a canne” è il titolo<br />
<strong>del</strong>l’incontro svoltosi per parlare<br />
<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>l’organo<br />
<strong>del</strong>la parrocchiale, attualmente<br />
smontato nelle sue parti, che hanno<br />
“trovato alloggio” in una grande sala<br />
<strong>del</strong> Centro Leone. Promotori <strong>del</strong>l’iniziativa<br />
la Commissione Organo e<br />
dall’Associazione culturale “S. Lorenzo”.<br />
Moderati da Giuseppe Migliorati<br />
che, con Alberto Bonera è coordinatore<br />
<strong>del</strong>la commissione organo, sono<br />
intervenuti oltre al parroco don Tino<br />
Clementi, il maestro Marco Fracassi,<br />
<strong>del</strong>la ditta “Cremona Organi” e concertista<br />
d’organo, il maestro Michele<br />
Metelli, organista <strong>del</strong>la chiesa dei<br />
Santi Nazario e Celso in Brescia, il<br />
maestro Flavio Dassenno, organaro<br />
e docente Conservatorio di Brescia, e<br />
don Tullio Stefani, responsabile <strong>del</strong>la<br />
Commissione per i beni culturali ecclesiastici.<br />
L’organo di Manerbio, un<br />
Amati, presente sin dal 1896, è stato<br />
poi ampliato nel 1949, una “gloria <strong>del</strong>la<br />
casa organaria”, ha detto Fracassi,<br />
<strong>del</strong>la ditta Pedrini, definendo il risultato<br />
<strong>del</strong>l’ampliamento realizzato grazie<br />
alla collaborazione <strong>del</strong> maestro Andrea<br />
Tambalotti, <strong>del</strong> maestro Bambini<br />
di Verolanuova, e <strong>del</strong>la ditta stessa.<br />
Secondo Pedrini andrebbe ricostruito<br />
lo strumento come era, aggiungendo<br />
le parti mancanti. Quanto rimane<br />
<strong>del</strong>l’organo sono 22 o 23 registri rea-<br />
<br />
<br />
Sabato 9 e domenica 10 giugno nel<br />
parco di palazzo Cigola Martinoni<br />
appuntamento con il gioco e<br />
l’editoria per bambini. L’iniziativa,<br />
alla 3 edizione, è organizzata da<br />
Proloco, Cigole in Festa, museo<br />
multimediale “Raìs” e dalla Cassa<br />
Padana Bcc, con il patrocinio <strong>del</strong><br />
Comune. Nelle stanze <strong>del</strong> palazzo le<br />
Case editrici proporranno iniziative<br />
legate alle letture animate, all’uso<br />
<strong>del</strong>la manualità e alla presentazione<br />
di nuovi volumi o edizioni speciali<br />
dedicate ai bambini. Nel Parco ci<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
li, il nucleo appartiene all’originale,<br />
ma molte caratteristiche sono state<br />
modificate nel 1949. Queste le considerazioni<br />
emerse con l’intervento di<br />
Dassenno, che ha effettuato l’inventario.<br />
Risulta difficile una ricostruzione<br />
storica, probabile una ricostruzione<br />
<strong>del</strong>l’organo come era prima <strong>del</strong> 1985,<br />
saranno laboratori su tematiche<br />
quali il riciclo e la creazione di<br />
oggetti con l’utilizzo dei materiali<br />
più disparati. Sabato sera spazio<br />
all’animazione; domenica,<br />
pomeriggio e sera, i tornei di<br />
minirugby, minivolley ed esibizioni<br />
di ginnastica artistica. Non<br />
mancherà una piccola fattoria con<br />
gli animali da cortile. Le famiglie<br />
potranno passare un weekend<br />
all’insegna <strong>del</strong> divertimento ma<br />
anche <strong>del</strong> gusto, grazie ai piatti<br />
preparati nei vari stand. (f.pio)<br />
quando venne compromesso da un<br />
incendio. Ulteriore ipotesi potrebbe<br />
essere quella di costruire un organo<br />
nuovo utilizzando il materiale esistente.<br />
Secondo Metalli, curatore di<br />
una genealogia <strong>del</strong>la famiglia Amati,<br />
diventa quasi una questione etica<br />
conservare e, eventualmente, ricostruire<br />
gli organi Amati. Necessario<br />
il recupero anche secondo don Tullio<br />
Stefani, riportando il parere <strong>del</strong>la<br />
commissione diocesana, che ha analizzato<br />
il materiale esistente. Mons.<br />
Clementi, concorda con le soluzioni<br />
proposte, ma sottolinea che la difficile<br />
situazione finanziaria rende prioritari<br />
altri interventi. Importante che l’organo<br />
di Manerbio torni presto a suonare.<br />
<br />
<br />
<br />
Il Consiglio comunale di Berlingo,<br />
nella seduta <strong>del</strong> 31 maggio, conferisce<br />
la cittadinanza onoraria a Claudia<br />
Nodari Gorno (nella foto) e Leonarda<br />
Musicco, due figure importanti<br />
per la comunità berlinghese e legate<br />
a filo doppio all’ente morale “Cristoforo<br />
Tempini” che da 85 anni gestisce<br />
la locale scuola <strong>del</strong>l’infanzia. Claudia<br />
Nodari Gorno è stata presidente<br />
<strong>del</strong>l’Ente morale “Cristoforo Tempini”<br />
<br />
<br />
“Cavalia” manifestazione nazionale<br />
sportiva <strong>del</strong> cavallo Haflinger,<br />
in scena dall’8 al 10 giugno,<br />
all’azienda agricola <strong>La</strong>go <strong>del</strong>le Sette<br />
Fontane, a Castelletto di Leno.<br />
Un’occasione per vedere questi<br />
versatili cavalli all’opera in tutte le<br />
discipline per coloro che amano i<br />
biondi cavalli altoatesini. Sono in<br />
programma concorsi di dressage,<br />
salto ostacoli, attacchi, gimkana e<br />
gare di monta western. Ulteriore<br />
interesse è aggiunto dal fatto che<br />
Cavalia è tappa di preparazione<br />
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per 42 anni, dal 1968 al 2010; ora ne<br />
è la presidente onoraria. Il Comune<br />
vuole riconoscere l’impegno e lo spirito<br />
di servizio <strong>del</strong>la signora Claudia<br />
che, oltre alla scuola materna di Berlingo,<br />
ha seguito dal 1962 le opere di<br />
carità <strong>del</strong>la Società di San Vincenzo,<br />
prima a Brescia e ora, da marzo 2010,<br />
con l’importante incarico di Presidente<br />
nazionale <strong>del</strong>la Federazione <strong>del</strong>la<br />
Società di San Vincenzo de’ Paoli.<br />
<strong>del</strong> Campionato sportivo europeo<br />
Haflinger, che si terrà a Stadl Paura<br />
(Austria) in agosto: scenderanno<br />
in campo i migliori binomi ed<br />
equipaggi col marchio <strong>del</strong>la stella<br />
alpina a contendersi il diritto e<br />
l’onore di rappresentare l’Italia.<br />
Appuntamento anche con la<br />
seconda edizione di “Cavalia in un<br />
click”: il concorso fotografico che<br />
premia i migliori scatti eseguiti in<br />
una <strong>del</strong>le sei manifestazioni <strong>del</strong>la<br />
Federazione provinciale allevatori<br />
cavalli Haflinger <strong>del</strong>l’Alto Adige.<br />
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Leonarda Musicco lavora come insegnante<br />
nella scuola <strong>del</strong>l’infanzia “Cristoforo<br />
Tempini” dal 1977; quest’anno<br />
ha raggiunto i 35 anni di servizio e la<br />
fatidica soglia di anzianità lavorativa<br />
che dà accesso alla pensione. In 35<br />
anni, la maestra Leonarda ha profuso<br />
impegno e dedizione nell’accoglienza<br />
e nell’educazione dei nostri fanciulli,<br />
divenendo un’autentica istituzione<br />
<strong>del</strong>la scuola materna.
zivecchi si riprende i<br />
suoi spazi e, facendo indossare<br />
il vestito <strong>del</strong>la<br />
festa ai propri gioielli<br />
architettonici si prepara<br />
ad accogliere l’estate con una<br />
serie di eventi denominati “Giugno<br />
orceano”.<br />
Avrà quindi inizio domenica 10 la<br />
serie di manifestazioni dedicate alla<br />
storia, alla cultura e al folklore<br />
<strong>del</strong> paese: si comincia con “Orzivecchi<br />
in centro – la giornata <strong>del</strong><br />
borgo”. Per un’intera giornata, infatti,<br />
dalle 7 alle 20, il traffico verrà<br />
deviato dalla statale 235 restituendo<br />
così all’abitato l’antica fisionomia<br />
circondata dalle mura <strong>del</strong> castello<br />
dei Martinengo.<br />
Verranno così esposte antiche<br />
piantine topografiche che evidenzieranno<br />
le trasformazioni <strong>del</strong> centro<br />
e, a partire dalle 14, sarà possibile<br />
visitare grazie alla collaborazione<br />
con le guide <strong>del</strong> Castello di<br />
Padernello, i luoghi storici <strong>del</strong> paese:<br />
dalla chiesa parrocchiale alla<br />
Disciplina recentemente restaurata,<br />
da palazzo Martinengo alla fossa<br />
<strong>del</strong>le mura. Proprio la fossa <strong>del</strong>le<br />
mura ospiterà alle 9 una corsa<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
per bambini organizzata sull’antico<br />
perimetro <strong>del</strong>le fortificazioni, che<br />
insieme all’iniziativa <strong>del</strong> gruppo<br />
ciclistico di Pompiano, costituirà<br />
l’aspetto sportivo <strong>del</strong>la giornata. Il<br />
programma sarà completato dalla<br />
presenza <strong>del</strong> “Mercàt de na olta” di<br />
Orzinuovi e dal “Mercàt <strong>del</strong> solèr”,<br />
cioè l’esposizione da parte di ogni<br />
famiglia di quanto trovato nei solai<br />
e nelle vecchie cantine, mentre<br />
verrà dato spazio anche all’attenzione<br />
per l’ambiente, grazie alla<br />
collaborazione con l’istituto per<br />
l’agricoltura “V. Dandolo” di Bargnano.<br />
Poiché, infine, la giornata<br />
coincide con la ricorrenza <strong>del</strong><br />
Corpus Domini, in serata si terrà<br />
la solenne processione per la via<br />
principale. A questo appuntamento<br />
farà seguito, il weekend successivo,<br />
la manifestazione “Artisti in<br />
strada” organizzata dalla bibliote-<br />
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Custodisce il ricordo di tutti quegli<br />
orceani che nei secoli si erano<br />
inginocchiati al suo interno per<br />
pregare e chiedere un aiuto dal<br />
cielo. <strong>La</strong> chiesa di Santa Maria<br />
<strong>del</strong>le Grazie in San Domenico è<br />
per tutta la città di Orzinuovi un<br />
luogo di memorie importanti,<br />
non legate solamente al contesto<br />
<strong>del</strong>l’ospedale, al cui complesso è<br />
annessa, ma all’intera dimensione<br />
comunitaria: è per questo motivo<br />
che la conclusione dei restauri<br />
che l’hanno interessata ha visto<br />
una grande partecipazione e<br />
gioia sincera da parte <strong>del</strong>la gente,<br />
accorsa venerdì 25 maggio alle 19<br />
per la Messa celebrata dal parroco<br />
don Domenico Amidani. Presenti<br />
anche i rappresentanti degli enti<br />
cui si deve il restauro, dal direttore<br />
generale <strong>del</strong> “Mellino Mellini” di<br />
Chiari Danilo Gariboldi, a Romana<br />
Coccaglio, direttrice sanitaria,<br />
dal direttore amministrativo<br />
Pierluigi Sbardolini al sindaco di<br />
Orzinuovi Andrea Ratti. Tutto era<br />
incominciato con un accordo tra<br />
ca comunale, che vedrà numerosi<br />
artisti esporre lungo la strada<br />
le proprie opere e realizzarle al<br />
momento davanti agli spettatori.<br />
“L’occasione – afferma Giuseppe<br />
Busetti, uno degli organizzatori –<br />
è di avere il centro a disposizione<br />
per due domeniche di seguito, senza<br />
l’incombere <strong>del</strong> traffico, in modo<br />
che diventi davvero uno spazio<br />
di socializzazione com’era la sua<br />
originaria funzione”.<br />
Accanto alla manifestazione artistica<br />
si terrà anche il tradizionale<br />
raduno di moto d’epoca, giunto ormai<br />
alla sua 8 edizione, che partirà<br />
alle 9.45 di domenica 17 per<br />
rientrare in paese alle 11.30: da<br />
quest’anno, inoltre, verrà istituito<br />
il premio intitolato a Paride Tirelli,<br />
il meccanico e motociclista di Orzivecchi<br />
scomparso lo scorso anno<br />
in seguito ad un incidente stradale.<br />
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Regione, Azienda ospedaliera e<br />
il Comune di Orzinuovi: i lavori<br />
erano incominciati già nel 2009,<br />
quando era stato varato un piano<br />
finanziario da 525 mila euro e<br />
approntato un progetto di restauro<br />
complessivo guardando all’aspetto<br />
architettonico, strutturale,<br />
impiantistico. Da qui gli interventi<br />
per il rifacimento <strong>del</strong>la copertura e<br />
per la ristrutturazione <strong>del</strong> tetto, oltre<br />
alla sistemazione <strong>del</strong> sagrato e <strong>del</strong>la<br />
facciata e, soprattutto, il restauro<br />
degli altari e <strong>del</strong>la decorazioni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Nella chiesa <strong>del</strong>la Disciplina di Santa<br />
Croce in Verolanuova è stato completato<br />
il restauro al quale ha contribuito<br />
il Rotary Club Brescia Manerbio in ricordo<br />
dei soci verolesi Renato Abrami<br />
e Cesare Baronio, prematuramente<br />
scomparsi. L’iniziativa <strong>del</strong> Rotary<br />
intesa anche a diffondere l’importante<br />
messaggio storico, artistico e culturale<br />
intrinseco di questo edificio <strong>del</strong><br />
territorio come ha voluto affermare il<br />
presidente <strong>del</strong> sodalizio, Renato Brignani<br />
nel consegnare, con intervento<br />
<strong>del</strong> vice presidente Nedo Brunelli,<br />
l’opera al prevosto mons. Luigi Bracchi<br />
che con la collaborazione <strong>del</strong>la signora<br />
Barbara Nocivelli, ha promosso<br />
i lavori di recupero. Lo scopo <strong>del</strong> Rotary<br />
è quello d’incoraggiare e sviluppare<br />
l’ideale <strong>del</strong> “servire” inteso come<br />
interne. L’edificio sacro, infatti, è<br />
molto importante anche dal punto<br />
di vista artistico, poiché custodisce<br />
opere <strong>del</strong> pittore orceano Cossali<br />
e <strong>del</strong> Bagnadore, oltre ad una tela<br />
sul presbiterio dipinta dal Moretto,<br />
tutte restaurate nel corso di questa<br />
operazione, diretta dall’architetto<br />
Marisa Marchesi. In questo modo<br />
questo scrigno di storia, arte e fede<br />
è tornato all’antico splendore e può<br />
continuare anche per il ad occupare<br />
un posto importante nel cuore <strong>del</strong>la<br />
comunità di Orzinuovi. (f.u.)<br />
motore e propulsore di ogni attività:<br />
tra gli obiettivi da raggiungere c’è la<br />
promozione e valorizzazione <strong>del</strong> territorio<br />
e <strong>del</strong>la comunità. Proprio per<br />
questi motivi il Rotary Club ha inteso<br />
partecipare in prima persona al recupero<br />
<strong>del</strong>la Disciplina finanziando il<br />
restauro degli affreschi che risultano<br />
murati nella prima cappella a destra,<br />
rappresentante diverse sante tra le<br />
quali Lucia, Liberata da Como, Caterina<br />
d’Alessandria. Nell’intervento<br />
sull’intero complesso sono al lavoro<br />
il restauratore di Alberto Fontanini. Il<br />
progetto è <strong>del</strong>l’arch. Franco Maffeis.<br />
<strong>La</strong> Disciplina fu parrocchiale fino al<br />
1625, anno <strong>del</strong>la consacrazione <strong>del</strong>la<br />
chiesa (ora Basilica di San Lorenzo).<br />
<strong>La</strong> confraternita lo utilizzò come propria<br />
sede religiosa fino al 1797 quando<br />
venne soppressa dal governo provvisorio<br />
bresciano. A seguito <strong>del</strong>l’editto<br />
di Saint Cloud (1804) la costruzione<br />
perse anche il Cimitero che da sempre<br />
la circondava, per finire abbandonata,<br />
utilizzata come deposito per i materiali<br />
<strong>del</strong>la parrocchia. Il nucleo originario<br />
è stato più volte rimaneggiato ed ampliato.<br />
L’edificio ha una sola navata,<br />
formata da una struttura muraria ad<br />
archi trasversali che sorreggono l’orditura<br />
<strong>del</strong> tetto e da un’abside poligonale<br />
coperta a volta. (f.pio)
ltre 300 persone si sono<br />
ritrovate a Toscolano Maderno<br />
per la prima edizione<br />
di “Gruppi di cammino<br />
day”, organizzata dall’Asl<br />
di Brescia in collaborazione con il Comune<br />
di Toscolano Maderno e la Fondazione<br />
Valle <strong>del</strong>le cartiere. Il sindaco<br />
Roberto Righettini ha accettato di<br />
buon grado di ospitare l’iniziativa sia<br />
per promuovere il territorio (in particolare<br />
la valle <strong>del</strong>le cartiere) che la<br />
nascita anche nel proprio comune di<br />
un gruppo cammino. Il dott. Carmelo<br />
Scarcella − direttore generale <strong>del</strong>l’Asl<br />
di Brescia, presente con una ventina<br />
di collaboratori − ha sottolineato come<br />
“lo svolgimento di un’attività motoria<br />
moderata e costante rappresenti<br />
uno strumento di prevenzione <strong>del</strong>le<br />
malattie, di promozione <strong>del</strong>la salute<br />
e un bel momento di socializzazione”<br />
(alcuni alle 6.30-7 sono già sul percorso,<br />
e questo “impegno” sprona ad<br />
alzarsi e ad affrontare meglio la giornata);<br />
ma anche col solo camminare<br />
molti malati hanno ridotto o sospeso<br />
alcune medicine. Cinque colonne devono<br />
sempre stare in armonia tra loro:<br />
è questo secondo l’abate Sebastian<br />
Kneipp il concetto di salute, il segreto<br />
per mantenere una splendida forma<br />
fisica. I pilastri sono: movimento, alimentazione,<br />
acqua, erbe farmaceutiche<br />
e armonia tra se stessi e il mondo<br />
che ci circonda. Quindi è intervenu-<br />
<br />
<br />
Il colle <strong>del</strong>la Trinità nel territorio<br />
di Botticino sta a sentinella tra la<br />
pianura bresciana, gli Appennini e<br />
le Prealpi. Il poggio era frequentato<br />
come luogo di culto, legato alla<br />
devozione popolare <strong>del</strong> territorio,<br />
preesistente all’insediamento dei<br />
monaci di S. Faustino di Brescia.<br />
I Benedettini soltanto nel ‘400<br />
ne ebbero giurisdizione e vi<br />
costruirono, accanto all’antica<br />
chiesa un conventino come<br />
eremitaggio, ospizio e luogo di<br />
villeggiatura. Nel 1646 venne<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ta Fiorenza Comincini, responsabile<br />
<strong>del</strong> servizio educazione alla salute e<br />
<strong>del</strong>le attività sperimentali, spiegando<br />
come già dal 2009 l’Asl di Brescia abbia<br />
promosso, in collaborazione con<br />
i Comuni, le associazioni e i medici di<br />
eretta un’altra chiesa esterna al<br />
monastero, che per la presenza di<br />
una veneratissima statua lignea<br />
<strong>del</strong>la Madonna, divenne un ulteriore<br />
luogo di culto ancora oggi molto<br />
caro alla popolazione locale. Ne<br />
è riprova la festa organizzata per<br />
domenica 3 giugno, nella ricorrenza<br />
<strong>del</strong>la SS. Trinità, con l’intento<br />
di far rivivere antiche tradizioni<br />
di fede, di arte e di cultura. Un<br />
nutrito programma di eventi,<br />
coordinati dall’assessore alla<br />
Cultura <strong>del</strong> Comune di Botticino<br />
base, la formazione di gruppi di cammino.<br />
Terminate le presentazioni ci si<br />
è incamminati sul percorso <strong>del</strong>la Valle<br />
<strong>del</strong>le cartiere che fu sede, fino alla<br />
metà <strong>del</strong> secolo scorso, di una rinomata<br />
tradizione cartaria, documentata<br />
già dal 1381 e attiva tra il XV e il XVI<br />
secolo nella fornitura di carta <strong>del</strong>le<br />
stamperie veneziane. Ai partecipanti<br />
è stata offerta la visita guidata <strong>del</strong><br />
museo <strong>del</strong>la carta dove le guide molto<br />
professionali hanno spiegato bene<br />
come era laborioso nei secoli scorsi<br />
produrre il foglio di carta e come ora<br />
le macchine abbiano facilitato il lavoro;<br />
è rimasta, però, una produzione<br />
<br />
<br />
Clara Benedetti, in collaborazione<br />
con enti ed associazioni locali, tra<br />
cui l’Ecomuseo <strong>del</strong> Botticino, farà<br />
da contorno alla celebrazione <strong>del</strong>la<br />
Messa <strong>del</strong>le 11. <strong>La</strong> giornata si aprirà<br />
alle ore 9 con una “scarpinata”<br />
ecologica sui passi dei Benedettini<br />
lungo l’antico sentiero che da<br />
Botticino, attraverso il castagneto,<br />
conduce alla cima <strong>del</strong> colle. Presso<br />
l’ex-Monastero, attualmente<br />
sede <strong>del</strong>la scuola Enaip per i<br />
beni culturali, saranno visitabili<br />
i laboratori e i restauri e per i<br />
manuale che viene richiesta per certi<br />
libri di pregio. Durante il percorso<br />
è stato bello per i vari gruppi incontrarsi,<br />
conoscersi, scambiarsi informazioni.<br />
Il primo gruppo sorto a Brescia,<br />
quello di Iseo, che ha 20 iscritti.<br />
Anche quello di Vobarno (con tanto di<br />
maglietta personalizzata) è al 4° anno<br />
(sono in 58 e d’inverno fanno un percorso<br />
circolare ma d’estate costeggiano<br />
il Chiese); Concesio con i suoi<br />
20 iscritti è al 3° anno come il gruppo<br />
di Bagnolo Mella (14 iscritti). Ad oggi<br />
nel territorio <strong>del</strong>l’Asl di Brescia sono<br />
attivi 21 gruppi con una partecipazione<br />
media di 400 persone. Oltre a quelli<br />
citati ci sono: Brescia (circoscrizione<br />
sud), Botticino, Castegnato, Cellatica,<br />
Gardone Valtrompia, Marcheno, Nave,<br />
Coccaglio, Cologne, Palazzolo, Acquafredda,<br />
Borgo San Giacomo, Calcinato,<br />
Cigole, Orzinuovi, Verolanuova<br />
(l’ultimo nato ma con 70 iscritti) e<br />
Fiesse. Ogni gruppo adotta modalità<br />
differenti e si ritrova due o tre volte alla<br />
settimana; si cammina inizialmente<br />
più piano, poi si aumenta gradualmente<br />
l’andatura e si termina con un<br />
passo più dolce, per un’ora o un’ora<br />
e mezza al massimo; si fa anche <strong>del</strong>la<br />
ginnastica, specie a metà percorso e<br />
soprattutto al termine, con esercizi di<br />
allungamento e di rilassamento muscolare<br />
che i vari insegnanti <strong>del</strong>l’Isef<br />
o di scienze motorie hanno insegnato<br />
loro nei primi mesi.<br />
<br />
“Eulakes” entra nelle scuole per<br />
fornire percorsi formativi di educazione<br />
ambientale alle giovani generazioni.<br />
Finanziato dall’Unione<br />
europea per il periodo 2010-2013<br />
il progetto prende origine dalla<br />
necessità di trovare un punto di<br />
incontro tra le più recenti conoscenze<br />
scientifiche sul tema <strong>del</strong>la<br />
qualità e <strong>del</strong>la quantità <strong>del</strong>le acque<br />
lacustri e la gestione territoriale<br />
locale.<br />
Per la prima volta quattro importanti<br />
realtà lacustri – Garda, Balaton,<br />
Neusiedl e Charzykowskie – di<br />
Italia, Ungheria, Austria e Polonia<br />
stanno lavorando insieme per affrontare<br />
importanti temi relativi<br />
all’inquinamento e regolazione dei<br />
livelli <strong>del</strong>le acque, agli effetti dei<br />
cambiamenti climatici, alla gestione<br />
sostenibile <strong>del</strong>le coste e <strong>del</strong>le<br />
attività di pianificazione territoria-<br />
le riferite ai laghi. Tra gli obiettivi<br />
vi è anche quello di avviare attività<br />
di educazione ambientale, destinate<br />
a protrarsi nel tempo, grazie al<br />
coinvolgimento degli insegnanti.<br />
Sul Garda si è scelto di proseguire<br />
con il progetto ‘Sagami’, acronimo<br />
di Sarca-Garda-Mincio, ovvero<br />
di raccogliere dati sulla qualità di<br />
quell’acqua che unisce il Trentino<br />
al Po passando per il Sarca, il Garda<br />
e il Mincio.<br />
Sono gli studenti <strong>del</strong>le scuole medie<br />
e superiori a effettuare le operazioni<br />
di monitoraggio e lo fanno<br />
con metodologie simili, il più possibile<br />
in contemporanea, mettendo<br />
in comune i dati raccolti e fornendo<br />
dunque gli elementi di valutazione<br />
che saranno poi oggetto di<br />
approfondimento.<br />
“Eulakes” ha sottoposto all’attenzione<br />
<strong>del</strong>l’intera rete scolastica<br />
gardesana questa opportunità e<br />
ha trovato l’adesione di otto scuole,<br />
sei sulla sponda bresciana, una<br />
sulla sponda veneta ed una mantovana,<br />
ciascuna <strong>del</strong>le quali partecipa<br />
con una o più classi.<br />
I dati raccolti saranno aggiunti a<br />
quelli provenienti dagli enti preposti<br />
e dagli enti di ricerca partner<br />
di Eulakes per avere una fotografia<br />
abbastanza completa relativa alla<br />
qualità <strong>del</strong>l’acqua di un territorio<br />
bambini, nel pomeriggio incontri<br />
sulle tecniche artistiche antiche.<br />
Contemporaneamente, oltre alla<br />
possibilità di visita alle cave e al<br />
Museo <strong>del</strong> Marmo, sono organizzate<br />
visite guidate storico-naturalistiche<br />
alla tenuta <strong>del</strong> “Monasterino”<br />
presso l’azienda “il Castelliere ai<br />
Cap”: proprietà terriera un tempo<br />
annessa ai beni dei Benedettini che<br />
qui introdussero la coltivazione<br />
<strong>del</strong>la vite. A conclusione <strong>del</strong>l’evento:<br />
musica, canti e narrazioni di vecchi<br />
racconti di stalla. (Emilia Nicoli)<br />
<br />
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<br />
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che, nonostante i confini immaginari,<br />
è unico. L’attività proseguirà<br />
poi con l’inizio <strong>del</strong> prossimo anno<br />
scolastico, con incontri formativi,<br />
supportati dagli esperti direttamente<br />
coinvolti nel progetto, nelle<br />
scuole, che andranno a toccare<br />
le tematiche <strong>del</strong> progetto, principalmente<br />
imperniate sulla qualità<br />
<strong>del</strong>l’acqua e sull’impatto che<br />
i cambiamenti climatici avranno<br />
sull’ambiente.
ono 12 i Comuni <strong>del</strong>la Valle<br />
Camonica, con una puntata<br />
a Cellatica, alle porte<br />
<strong>del</strong>la città, che ospitano<br />
la 6 edizione di “Abbracciamondo”,<br />
festival <strong>del</strong>le culture di<br />
Vallecamonica e <strong>del</strong> Sebino. Il programma<br />
inizia il 31 maggio e continuerà<br />
ininterrottamente fino all’1<br />
luglio con un cartellone ricco di<br />
22 eventi in altrettante giornate di<br />
aventi come filo conduttore il cambiamento<br />
<strong>del</strong>la vallata grazie all’arrivo<br />
di nuovi cittadini. Il tema verrà<br />
affrontato attraverso le esposizioni<br />
<strong>del</strong>le opere degli alunni <strong>del</strong>le scuole,<br />
i concerti musicali di vari gruppi,<br />
come gli Allegria, Roberto Durkovic<br />
e I fantasisti <strong>del</strong> metrò a Malegno il<br />
16 e il 17 giugno, e ancora Natalya<br />
Chesnova con i “Quadri di musica<br />
russa” al Castello di Gorzone il 30<br />
giugno. <strong>La</strong> fabbrica dei suoni con<br />
“Mazel tov, parole e suoni dal mondo<br />
ebraico” a Bienno il 7 giugno ed<br />
a Esine il 13 giugno 2012. Diversi anche<br />
spettacoli teatrali, tra cui “Identità<br />
di carta” <strong>del</strong>la Compagnia Itineraria,<br />
“Leuk” spettacolo di Teatro<br />
d’Ombra, “Divieto di sosta”, esito<br />
<strong>del</strong> laboratorio di teatro intercultu-<br />
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Si modifica e spesso si assottiglia<br />
la presenza <strong>del</strong>le religiose nelle<br />
parrocchie <strong>del</strong>l’Alta Valle. Talora la<br />
carenza di vocazioni ha costretto<br />
le responsabili <strong>del</strong>le singole<br />
congregazioni a ritirare le suore,<br />
spesso anziane, mentre in altri casi<br />
si assiste a una riorganizzazione.<br />
Bisogna segnalare il venir<br />
meno <strong>del</strong>la piccola comunità<br />
di Comboniane, che operavano<br />
presso la Casa di riposo di Edolo.<br />
Si chiude un’epoca, visto che per<br />
circa 90 anni gli anziani ospiti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
rale <strong>del</strong> maestro Al Hadiri, e poi cinema,<br />
cultura e molte altre attività.<br />
Di particolare effetto sono gli incontri<br />
sul cibo etnico, multiculturale e<br />
dai molti sapori <strong>del</strong> mondo, come<br />
modo di entrare in sintonia con chi<br />
ha gusti diversi da quelli <strong>del</strong> luogo.<br />
A tavola, sembra dire “Abbracciamondo”,<br />
si riesce a trovare quella<br />
sintonia che spesso si fa fatica a<br />
trovare per strada. Si inizia quindi<br />
il 31 maggio a Malegno, quindi venerdì<br />
1 giugno alla Fondazione Cocchetti<br />
di Cemmo con “Musafir”, il 3<br />
a Cedegolo e contemporaneamente<br />
all’Istituto comprensivo Darfo 1<br />
a Boario; quindi il 7 a Bienno con<br />
Mazel Tov in S. Maria, per tornare<br />
ad Artogne il giorno 8 all’Istituto<br />
Rosselli e a Piamborno il 9 all’oratorio<br />
con “non solo foto”. Il 10 il festival<br />
si sposta a Capo di Ponte alla<br />
Fondazione Cocchetti con “Scianel<br />
avevano potuto usufruire <strong>del</strong>la<br />
disponibilità, sensibilità e spirito di<br />
servizio <strong>del</strong>le suore Comboniane<br />
avvicendatesi nel corso dei decenni.<br />
Le ultime tre sono state suor<br />
Pasqualina, suor Francesca e suor<br />
Annalisa. Non solo la Comunità<br />
cristiana edolese è impoverita, ma<br />
è l’intera comunità civile a patirne<br />
l’assenza. In questo senso si sono<br />
espresse le parole pronunciate dal<br />
vicesindaco di Edolo, Silvana Nana,<br />
in occasione <strong>del</strong> commiato ufficiale,<br />
alla presenza, fra gli altri, di suor<br />
n.5”, il 13 Mazel Tov a Esine in S.<br />
Maria Assunta, il 14 al Teatro <strong>del</strong>le<br />
Ali a Breno con “Divieto di sosta”.<br />
Due appuntamenti per il giorno 15:<br />
a Malegno e a Darfo, mentre a Darfo<br />
ci saranno incontri anche il 16<br />
(ristorante etnico) e il 17 (Roberto<br />
Durkovic). Il 19 il festival si sposta<br />
all’oratorio di Cellatica con “Mare<br />
chiuso”, il 22 torna a Breno al Palazzo<br />
<strong>del</strong>la cultura con “Leuk”, il 23<br />
al campo sportivo di Esine per dare<br />
“Un calcio al razzismo”, il 24 all’oratorio<br />
Don Bosco di Edolo, il 28 ad<br />
Artogne per parlare di “Montecampione<br />
ieri e oggi”, il 30 al Castello di<br />
Gorzone per una cena ed il giorno 1<br />
luglio a Pisogne in Piazza Umberto I<br />
per “Obosa group”. L’appuntamento<br />
con la Festa interculurale a Malegno<br />
proporrà la “Cena dei popoli” e Lella<br />
Costa, personaggio di spicco, con<br />
lo spettacolo “Stanca di Guerra”.<br />
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Franca, superiora provinciale <strong>del</strong>la<br />
suore di Comboni. L’arciprete di<br />
Edolo, don Giacomo Zani, potrà<br />
contare ancora sull’apporto<br />
<strong>del</strong>le Suore di Maria Bambina,<br />
la cui comunità, ora composta<br />
da otto sorelle, negli ultimi mesi<br />
ha vissuto un avvicendamento<br />
consistente. Dopo la prematura<br />
scomparsa di suor Enrica, da<br />
poco è operativa la nuova Madre<br />
superiora, suor Cleofe, comasca,<br />
con una lunga esperienza nel settore<br />
infermieristico e a servizio degli<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
L’Azienda territoriale per i servizi alla<br />
persona di Valcamonica promuove il<br />
progetto “Sostegno alla genitorialità<br />
problematica”, con il contributo <strong>del</strong>la<br />
fondazione Cariplo. Il programma<br />
ha l’obiettivo di favorire un sostegno<br />
alla famiglia in difficoltà per un recupero<br />
<strong>del</strong>le sue abilità e potenzialità,<br />
attraverso la messa in rete degli “attori”<br />
locali (famiglie solidali, associazioni<br />
di volontariato, ecc.). All’interno<br />
di questo progetto è stata promossa<br />
una giornata di aggregazione e di solidarietà<br />
per le famiglie <strong>del</strong>la Valcamonica.<br />
L’evento è stato organizzato<br />
in collaborazione con la parrocchia di<br />
Corna di Darfo Boario Terme. Genitori<br />
e figli insieme hanno avuto la possibilità<br />
di assistere allo spettacolo di<br />
burattini creato e narrato dagli artisti<br />
di “Prestige”, il paese <strong>del</strong>le meraviglie.<br />
<strong>La</strong> rappresentazione racconta l’avventura<br />
di due famiglie che si trovano ad<br />
affrontare simpatiche peripezie, le<br />
quali saranno superate solamente con<br />
il contributo di tutti i componenti dei<br />
nuclei familiari. Poi è stato proiettato<br />
il video “Con Noi”, che ha presentato<br />
il progetto promosso dall’Azienda. A<br />
seguire i giochi di squadra condotti<br />
extracomunitari sia a Roma (era<br />
al Gemelli ai tempi <strong>del</strong>l’attentato a<br />
Giovanni Paolo II) sia a Milano. <strong>La</strong><br />
decana per permanenza a Edolo,<br />
dove arrivò nel 1993, e anche per<br />
età (viaggia verso i 96 anni) è suor<br />
Antìda, bergamasca di Tavernola<br />
sul <strong>La</strong>go d’Iseo e cugina di mons.<br />
Bruno Foresti. Poi ci sono le<br />
suore Camilla, Ausilia, Gesuina,<br />
Annunciata, Pierluigia, Gabriella,<br />
quest’ultima impegnata a Incudine e<br />
Monno, specie per la pastorale nelle<br />
famiglie. (Giuliano Chiapparini)<br />
dagli stessi artisti che hanno dato vita<br />
ad una sorta di “Giochi senza frontiere”,<br />
o meglio a “Famiglie senza frontiere”.<br />
Le famiglie hanno avuto modo<br />
di sperimentare in prima persona valori<br />
quali la fiducia, l’aiuto reciproco,<br />
il rispetto ed il gioco di squadra; valori<br />
che il progetto “Con Noi” desidera<br />
riscoprire e promuovere all’interno<br />
<strong>del</strong>la comunità locale. L’Azienda offre<br />
con questa operazione uno spazio<br />
d’incontro, di ascolto e di consulenza<br />
per le famiglie. Le finalità: il sostegno<br />
alla famiglia in difficoltà affinché, attraverso<br />
l’aiuto di altre famiglie possa<br />
prendersi cura ed educare i propri figli<br />
con maggior consapevolezza. Cosa<br />
offre in pratica l’Azienda? Consulenza<br />
per famiglie in difficoltà; consulenza<br />
per famiglie solidali; consulenza per<br />
associazioni ed istituzioni; consulenza<br />
per gruppi di sostegno. (e.g.)
hiarezza prima di tutto.<br />
È quanto chiede il Comune<br />
di Castegnato in vista<br />
<strong>del</strong>l’ipotizzata realizzazione<br />
di un nuovo impianto<br />
dedicato alla produzione di energia<br />
elettrica a calore proveniente da<br />
biomasse legnose, previsto su un<br />
fondo agricolo al confine con Rodengo<br />
Saiano, in prossimità <strong>del</strong> centro<br />
abitativo castegnatese. Subito a seguito<br />
<strong>del</strong>la domanda di autorizzazione<br />
alla costruzione e all’esercizio di<br />
energia elettrica avanzata da Linea<br />
Energia Spa, il Comune ha inviato<br />
alla Provincia una lettera per avere<br />
maggiori <strong>del</strong>ucidazioni a riguardo:<br />
lettera che non ha ancora risposte.<br />
“<strong>La</strong> nostra Amministrazione – si legge<br />
nel comunicato – ha sempre posto<br />
un’attenzione particolarissima<br />
alle tematiche ambientali ed è per<br />
questo che auspichiamo che impianti<br />
che producono energia da fonti<br />
rinnovabili, ancorché scarti, possano<br />
essere incentivati”. Nonostante<br />
l’approccio positivo manifestato nei<br />
confronti <strong>del</strong>la realizzazione di tali<br />
impianti sostenibili, il Comune ha<br />
però presentato anche alcuni dubbi<br />
nei confronti <strong>del</strong>la futura realizzazione,<br />
soprattutto in considerazione <strong>del</strong><br />
fatto che “il territorio castegnatese<br />
è già sufficientemente gravato da<br />
condizioni ambientali preoccupanti,<br />
derivanti dalla presenza di mol-<br />
<br />
<br />
Venerdì 1 giugno a partire dalle ore<br />
19.30 l’itinerario alla scoperta <strong>del</strong>le<br />
proposte enogastronomiche<br />
di ristoranti, agriturismi e bar di<br />
Marone. L’evento enogastronomico,<br />
prevede due distinti itinerari di<br />
degustazione (costo 22 euro)<br />
per le vie <strong>del</strong> paese, fra i quali<br />
scegliere quello più in sintonia<br />
con i propri gusti. Una singolare<br />
passeggiata alla scoperta dei<br />
prodotti <strong>del</strong> territorio proposti<br />
da ristoranti, agriturismi, bar e<br />
pasticcerie di Marone in contesti<br />
<br />
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<br />
teplici antropizzazioni inquinanti:<br />
ex discariche, vie di snodo, Sp 11,<br />
Brebemi, Alta velocità, A4, Tangenziale<br />
Sud, Outlet di Franciacorta...<br />
“Ci chiediamo – ha espresso il primo<br />
cittadino Orizio – se e che tipologia<br />
di effluenti saranno generati dalla<br />
centrale e che effetto potrà avere<br />
originali, accompagnati da musica<br />
e spettacoli. E di contorno, gli<br />
oli e i prodotti Dop <strong>del</strong>la 13<br />
edizione di “Dall’olivo... all’olio”. In<br />
rassegna saranno presenti stand di<br />
produttori nazionali e locali<br />
di olio Dop e altre eccellenze<br />
eno-gastronomiche tipiche. Tutti<br />
gli eventi (esposizione stand,<br />
spettacoli e degustazioni) si<br />
svolgeranno sul lungolago di<br />
Marone. Durante i tre giorni <strong>del</strong>la<br />
rassegna le vie di Marone saranno<br />
animate da artisti di strada,<br />
l’impatto <strong>del</strong>l’impianto (attività e<br />
traffico veicolare) sulla nostra popolazione”.<br />
Sono ormai passati oltre tre<br />
mesi da quando il Comune ha scritto<br />
(6 febbraio) ai preposti uffici <strong>del</strong>la<br />
Provincia, Asl, Arpa, Linea Energia,<br />
Regione e Comune di Rodengo<br />
Saiano per far conoscere la propria<br />
posizione. “Questo silenzio ci preoccupa<br />
– ha sottolineato il sindaco di<br />
Castegnato Giuseppe Orizio – perché<br />
trasparenza e condivisione <strong>del</strong>le<br />
informazioni e dei controlli sono<br />
parte essenziale <strong>del</strong> rapporto che si<br />
deve instaurare con la popolazione,<br />
quale garanzia che l’impianto ipotizzato<br />
è e sarà rispettoso <strong>del</strong>la salute<br />
e <strong>del</strong>l’ambiente”.<br />
truccabimbi, giocolieri e spettacoli<br />
con il fuoco. L’ingresso alla<br />
manifestazione è libero. Gli stand<br />
gastronomici sono aperti venerdì 1<br />
giugno dalle 19 alle 23, sabato 2 e<br />
domenica 3 dalle 9 alle 23.<br />
A Marone si può arrivare anche<br />
con il “Treno dei sapori”. <strong>La</strong><br />
partenza è alle ore 10 dalla stazione<br />
di Iseo, l’arrivo a Marone alle<br />
ore 14.45 e il ritorno a Iseo alle<br />
ore 180 (la quota è di 54 euro,<br />
tutto compreso). Il treno parte<br />
esclusivamente dalla stazione<br />
<br />
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<br />
di Iseo. Per orari di partenza,<br />
programmi e prenotazioni info<br />
su www.trenodeisapori.it; www.<br />
area3v.com; info@trenodeisapori.it<br />
- Tel. 030 6854201. <strong>La</strong> quota include:<br />
il biglietto “Treno dei Sapori” con<br />
il servizio di degustazione a bordo,<br />
l’aperitivo di benvenuto, il menù<br />
a base di prodotti tipici locali,<br />
vini Franciacorta, acqua, caffè e<br />
distillati; la merenda con i dolci<br />
<strong>del</strong>la Valle Camonica; la visita alla<br />
rassegna e la presenza <strong>del</strong>le guide<br />
durante il programma giornaliero.
Le scuole di Padre PIAMARTA<br />
di Brescia e Provincia<br />
ISTITUTO ARTIGIANELLI<br />
Formazione Professionale<br />
CENTRO DI FORMAZIONE<br />
PROFESSIONALE A.F.G.P.<br />
Operatore elettrico/elettronico<br />
Operatore meccanico<br />
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25121 Brescia - Via Piamarta, 6<br />
Tel. 030 293571 - Fax 030 3776362<br />
e-mail: segrete1.artigianelli@algp.it<br />
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ISTITUTO BONSIGNORI<br />
Formazione Professionale<br />
e Scuola Paritaria<br />
CENTRO DI FORMAZIONE<br />
PROFESSIONALE A.F.G.P.<br />
Operatore agricolo<br />
Operatore elettrico<br />
Operatore meccanico<br />
Operatore meccanico d’auto<br />
Operatore amministrativo segretariale<br />
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO<br />
LICEO SCIENTIFICO<br />
Potenziato in Scienze ambientali -<br />
Lingue straniere<br />
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25010 Reme<strong>del</strong>lo (Brescia) - Via Cappellazzi, 5<br />
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FORMAZIONE E QUALITÀ<br />
Accoglienza, Orientamento<br />
Attenzione al dialogo e all’ascolto<br />
Animazione Spirituale<br />
Qualità nell’azione didattica<br />
Consulenza psico-pedagogica<br />
ISTITUTO PIAMARTA<br />
Scuola Paritaria<br />
LICEO EUROPEO LIGUISTICO<br />
MODERNO<br />
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO<br />
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO<br />
Informatica e telecomunicazioni<br />
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25124 Brescia - Via Cremona, 99/101<br />
Tel. 030 2422711 - Fax 030 2422747<br />
e-mail: segreteria@piamarta-bs.it / segrete@artigianelli.info<br />
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SCUOLA PRIMARIA PARIFICATA<br />
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prolungato (7.30 - 18.00) )<br />
in accordo cordo<br />
con le necessità ecessità<br />
<strong>del</strong>le famiglie. miglie.<br />
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SERVIZI<br />
Presenza continua degli educatori<br />
e animazione ludico ricreativa<br />
Ampi spazi per il gioco pomeridiano<br />
Servizio mensa e Bar<br />
Teatro, Auditorium
Nel progetto comune “I documenti<br />
raccontano” portato avanti da alcuni<br />
anni dalle comunità montane di<br />
Valle Trompia e Sebino Bresciano<br />
rientra l’azione diretta agli insegnanti<br />
degli istituti di ogni ordine e grado<br />
intitolato “Con bussola e chiodo.<br />
Percorsi e racconti negli archivi storici”.<br />
Un corso di aggiornamento indirizzato<br />
a docenti e operatori culturali<br />
che vogliano conoscere il patrimonio<br />
storico conservato negli archivi<br />
locali. “Le finalità <strong>del</strong>l’iniziativa<br />
– dice Graziella Pedretti, respon-<br />
<br />
sabile <strong>del</strong>l’are Cultura in Comunità<br />
montana – sono la conoscenza <strong>del</strong>le<br />
caratteristiche dei documenti storici<br />
e l’apprendimento di alcune procedure<br />
e strumenti per rendere efficace<br />
l’avvicinamento e l’uso di questo<br />
singolare bene culturale. I documenti<br />
storici saranno inoltre comparati<br />
e integrati da un altro patrimonio<br />
culturale: i documenti conservati e<br />
a disposizione nelle biblioteche”. Un<br />
corso che da un lato consentirà agli<br />
insegnanti di verificare il possibile<br />
impiego dei documenti storici per la<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a Comunità montana esercita<br />
dal 2001, tramite la<br />
costituzione <strong>del</strong> Comitato<br />
di Protezione civile <strong>del</strong>la<br />
Valle Trompia, la gestione<br />
associata <strong>del</strong> servizio sull’intero territorio<br />
su <strong>del</strong>ega dei 18 Comuni che ne<br />
fanno parte. Nerbo <strong>del</strong> sistema è un<br />
“esercito” di 339 volontari operativi<br />
dei diversi gruppi comunali che hanno<br />
radici nei “gruppi antincendio” locali<br />
con alle spalle storie di oltre 30<br />
anni. Giampietro Temponi, responsabile<br />
operativo da sempre, dà un<br />
merito grande ai “vecchi”: aver trasmesso<br />
ai più giovani convinzioni ed<br />
entusiasmo che hanno consentito in<br />
questi ultimi anni un rinnovo di organici<br />
e direttivi <strong>del</strong>icato, senza defezioni.<br />
Anzi le squadre si sono rafforzate<br />
e fanno sempre più “sistema” tra loro<br />
per interventi immediati ed efficaci<br />
sul territorio <strong>del</strong>l’intera Valle. Esemplare<br />
la storia <strong>del</strong> Gruppo di Pezzaze.<br />
Memoria storica ne è Giuseppe Balduchelli,<br />
già “guardia” e messo comunale<br />
in pensione. Attorniato dai giovani<br />
nella sede <strong>del</strong> gruppo racconta<br />
come nasceva ufficialmente ormai 40<br />
anni fa : erano in tre con il sostegno<br />
<strong>del</strong> sindaco Ernesto Piotti (lo fu dal<br />
1970 al 1988). <strong>La</strong> base operativa era il<br />
Municipio perché lì c’era un telefono<br />
a disposizione. Si “legalizzava” così<br />
quanto si faceva spontaneamente:<br />
quando scoppiava un incendio l’uomo<br />
di “guardia” chiamava a raccolta<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
gli amici e si andava a spegnere armati<br />
di badili, picconi, rastrelli e rami di<br />
pino (ora ci sono i flabelli). <strong>La</strong> prima<br />
dotazione ufficiale nel 1975 tramite<br />
la Comunità montana: due soffiatori,<br />
una roncola a testa, una pila, kit allora<br />
<strong>del</strong> perfetto volontario antincendio. Il<br />
gruppo cresceva: nel 1980 recapito e<br />
sede venivano trasferita alla Locanda<br />
al Ponte, con telefono e possibilità di<br />
segnalazioni 24 ore su 24: i telefonini<br />
erano allora fantascienza. Il magazzino<br />
<strong>del</strong>l’attrezzatura era presso l’Istituto<br />
Bregoli. Nel 1981 il Comune comprava<br />
un trattorino. Poi arrivavano le<br />
prime giacche ignifughe, le radioline.<br />
Alla stazione forestale di Tavernole<br />
era comandante Paolo Flor. Cominciava<br />
il ricambio generazionale prima<br />
alla guida di Iginio Bontacchio, poi di<br />
Diego Bertussi, Marco Balduchelli e<br />
nel 2000 aveva sede propria presso<br />
l’Asilo. Nel 2003 il gruppo con propri<br />
mezzi acquistava un <strong>La</strong>nd-Rover, nel<br />
2005 arrivava il pick-up Mitsubishi<br />
con contributo Comune e Comunità<br />
montana, completato col “modulo” a<br />
bassa pressione, carrello di traino. Infine<br />
l’acquisto (favorito dalla Comunità<br />
montana) <strong>del</strong> modulo con pompa<br />
ad alta pressione, la vasca smontabile<br />
per il rifornimento <strong>del</strong>l’elicottero, le<br />
tute ignifughe moderne, 12 soffiatori<br />
ed attrezzature minori. <strong>La</strong> sede è stata<br />
sistemata. Gli effettivi sono 17 con età<br />
media sui 25 anni, presidente Sergio<br />
Bregoli,vice Andrea Piotti e tesoriere<br />
Flavio Bontacchio: cariche necessarie<br />
ma (lo sottolineano) che non creano<br />
gerarchie nel gruppo “Antincendio e<br />
Protezione civile” dall’anno scorso<br />
iscritto all’Albo volontariato provinciale.<br />
Ed è arrivato l’ultimo automezzo<br />
Mitsubishi con verricello. Un gruppo<br />
giovane e determinato.<br />
propria attività didattica, mentre per<br />
gli operatori la possibilità di trovare<br />
spunti e ispirazioni per esperienze<br />
letterarie e artistiche. Concepito<br />
con una parte teorica e uno spazio<br />
laboratorio in cui si potrà avere<br />
un’esperienza diretta sulla fonte storica,<br />
il corso si svolge in sei incontri<br />
di due ore ciascuno riguardanti: natura<br />
e caratteri <strong>del</strong> documento storico,<br />
procedure di accesso e strumenti<br />
di consultazione in archivio, lettura<br />
e rilevazione dei dati in un documento<br />
storico, possibile utilizzo a<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
fini didattici e narrativi, impiego di<br />
pubblicazioni per contestualizzare<br />
e arricchire i dati rinvenuti negli archivi.<br />
Il laboratorio comprende una<br />
precisa attività sui documenti, una<br />
ricerca bibliografica e la realizzazione<br />
condivisa di un elaborato. <strong>La</strong> sessione<br />
gardonese si terrà il 4, 11, 18,<br />
25 ottobre e l’8 e 15 novembre (ore<br />
16.30/ 18.30). Preiscrizioni entro il<br />
30 giugno con una conferma entro il<br />
20 settembre (numero massimo 25<br />
iscritti). Info allo 030.8337491 oppure<br />
archivi@cm.valletrompia.it. (a.a)
Nella sede <strong>del</strong>l’Unione agricoltori<br />
si è svolta la cerimonia di consegna<br />
<strong>del</strong>le borse di studio assegnate<br />
dalla Fondazione “Clementina,<br />
Gaetano e Giuseppe Gatti” ai<br />
migliori diplomati <strong>del</strong>lo scorso<br />
anno scolastico dei tre istituti<br />
tecnici a indirizzo agrario. <strong>La</strong><br />
Fondazione Gatti, presieduta da<br />
Francesco Bettoni, è nata nel 1961<br />
con l’obiettivo di contribuire alla<br />
diffusione <strong>del</strong>l’insegnamento agrario<br />
attraverso anche la concessione<br />
di borse di studio. Alla cerimonia<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
olti pensano che la<br />
scuola paritaria, che<br />
spesso viene anche<br />
definita, in modo improprio,<br />
come scuola<br />
privata, sia un bene di lusso, un privilegio<br />
concesso a pochi. In un certo<br />
senso questo è vero, ma è importante<br />
capire il perché, conoscere le motivazioni<br />
che stanno alla radice di questo<br />
problema che non è certo causato dai<br />
gestori di queste scuole che, per altro,<br />
stanno attraversando un momento<br />
di criticità proprio per motivi di carattere<br />
economico. E allora qual è la<br />
causa di questa precarietà che mette<br />
E-book<br />
Risorse<br />
multimediali<br />
Education<br />
E-learning<br />
Didattica<br />
in ginocchio tante famiglie nella loro<br />
scelta scolastica ed educativa? <strong>La</strong><br />
questione numero uno è la mancata<br />
parità economica non introdotta nella<br />
legge 62 <strong>del</strong> 2000 con la quale si è<br />
concesso alle scuole legalmente riconosciute<br />
la parità giuridica, ma non<br />
quella economica e questo comporta<br />
una tassa scolastica che le famiglie<br />
devono versare, perché i docenti <strong>del</strong>le<br />
scuole paritarie non ricevono uno<br />
stipendio da parte <strong>del</strong>lo Stato, ma dai<br />
gestori degli Istituti presso i quali essi<br />
lavorano. Ecco quindi che la difficoltà<br />
nasce da un’inadempienza <strong>del</strong>lo Stato<br />
italiano che non ha mai riconosciuto<br />
Riviste<br />
Formazione<br />
Il mondo <strong>del</strong>l’educazione<br />
da sempre al centro<br />
dei nostri libri, dei nostri servizi,<br />
<strong>del</strong> nostro essere editori.<br />
Corsi<br />
la parità piena, per cui tante famiglie<br />
non possono sostenere i costi che necessariamente<br />
una scuola paritaria è<br />
costretta a richiedere e quindi, spesso,<br />
i genitori non hanno la libertà di<br />
scegliere per i propri figli la scuola<br />
che è secondo i loro desideri. L’ideale<br />
sarebbe quello di poter completare<br />
l’iter <strong>del</strong>la parità per consentire<br />
alle famiglie una vera libertà di scelta<br />
e per non costringere i gestori a chiudere<br />
i battenti <strong>del</strong>le loro scuole che,<br />
oltretutto, permettono allo Stato un<br />
notevole risparmio. Che cosa strana,<br />
nella nostra società che potremmo<br />
definire dei contrasti – per tanti mo-<br />
Libri<br />
LA SCUOLA<br />
AL CENTRO<br />
www.lascuola.it<br />
erano presenti Giuseppe Chizzolini<br />
e Battista Lorenzi (consiglieri <strong>del</strong>la<br />
Fondazione) dirigenti e docenti<br />
degli istituti tecnici a indirizzo<br />
agrario <strong>del</strong>la provincia. Prima <strong>del</strong>la<br />
premiazione, Bettoni ha espresso<br />
ai ragazzi il suo compiacimento<br />
per i brillanti risultati conseguiti,<br />
frutto di impegno e sacrificio, doti<br />
che dovrebbero accompagnare<br />
ogni giovane che si appresta ad<br />
entrare nel mondo lavorativo.<br />
Questi gli studenti premiati che<br />
hanno ricevuto la borsa di studio<br />
tivi – si continua a parlare di economia,<br />
di spread, di denaro in perdita,<br />
ma non si parla quasi mai <strong>del</strong> valore<br />
educativo, <strong>del</strong>l’importanza di difendere<br />
quel patrimonio culturale e pedagogico<br />
che è la libertà di scelta, da parte<br />
<strong>del</strong>la famiglia, nell’educazione dei<br />
propri figli. Dobbiamo riappropriarci<br />
<strong>del</strong> valore <strong>del</strong>l’educazione all’interno<br />
<strong>del</strong>la società, <strong>del</strong>la famiglia, <strong>del</strong>la<br />
scuola, nella consapevolezza che<br />
educare significa proporre dei valori,<br />
ma soprattutto aiutare i giovani a interrogarsi,<br />
a comprendere la poliedricità<br />
<strong>del</strong>le varie problematiche che si<br />
fanno strada nel sapere <strong>del</strong>le diverse<br />
discipline e soprattutto nel cammino<br />
<strong>del</strong>la vita. Quando tutti insieme avre-<br />
<br />
<strong>del</strong> valore di mille euro, oltre al<br />
volume “10 regole per creare<br />
ricchezza in agricoltura”: Alberto<br />
Aquilini di Travagliato, Andrea<br />
Margoni di Porzano, Alessia Uberti<br />
di Capriolo per l’Itas Pastori di<br />
Brescia; Ilario Freddi di Casto,<br />
Luigi Galuppini di Visano e Luca<br />
Ghi<strong>del</strong>li di Gambara per l’Istituto<br />
Bonsignori di Reme<strong>del</strong>lo; Mattia<br />
Barbariga di Cologne, Lemyesser<br />
Siham di Orzinuovi, Sonny Minelli di<br />
Calcinato per l’Istituto “Dandolo” di<br />
Bargnano<br />
mo raggiunto questa consapevolezza,<br />
allora forse, riusciremo anche a comprendere<br />
che scuola statale e scuola<br />
paritaria hanno in comune la crescita<br />
integrale di ogni persona umana e pertanto<br />
meritano il medesimo rispetto,<br />
la medesima attenzione, il medesimo<br />
trattamento economico.
ello scorso mese di marzo<br />
si è svolto a Tivoli il<br />
16° Congresso nazionale<br />
<strong>del</strong>l’Agesc, durante il<br />
quale è stato eletto presidente<br />
Roberto Gontero. Si è trattata<br />
di un’assise particolarmente intensa<br />
e feconda di contenuti. “Il 16°<br />
Congresso nazionale – ha affermato<br />
il neoeletto presidente – non ha <strong>del</strong>uso<br />
le aspettative degli oltre 200<br />
<strong>del</strong>egati provenienti da ogni parte<br />
d’Italia. È stato un momento intenso,<br />
impegnativo, costruttivo, bello”. Nei<br />
tre giorni i <strong>del</strong>egati hanno parlato di<br />
politica associativo-scolastica, rivi-<br />
<br />
<br />
Grande affluenza di pubblico il<br />
22 aprile presso lo stand allestito<br />
dalla Fondazione Casa <strong>del</strong> Giovane<br />
nell’ambito di “Castiglione in<br />
Fiore”, la manifestazione che dal<br />
21 al 25 aprile ha trasformato il<br />
centro storico <strong>del</strong>la città in un<br />
grande giardino fiorito.<br />
Per tutto il pomeriggio gli allievi<br />
e i docenti dei corsi di cucina<br />
e pasticceria hanno presentato<br />
lavori di intaglio di frutta e<br />
verdura e realizzato decorazioni<br />
in zucchero, rispondendo ai<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sitato il sogno iniziale <strong>del</strong>l’associazione<br />
e messo le basi per rinnovarlo<br />
nella continuità. Il nuovo presidente<br />
ha ribadito la volontà di costruire<br />
insieme un’associazione sempre più<br />
coraggiosa nell’impegnarsi a favore<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>del</strong>la vita, <strong>del</strong>la famiglia e <strong>del</strong>la libertà<br />
religiosa e di educazione. Sia a livello<br />
nazionale che locale dobbiamo tutti<br />
osare di più nel chiedere alle istituzioni<br />
il riconoscimento <strong>del</strong>la funzione<br />
indispensabile <strong>del</strong>la famiglia in questo<br />
momento storico ricco di sfide e<br />
di cambiamento che non ci spaventa.<br />
Ma il semplice riconoscimento formale<br />
non basta più. Ora ci vogliono<br />
risposte concrete. Le scuole paritarie<br />
chiudono (pur facendo risparmiare 6<br />
miliardi di euro all’anno allo Stato) e<br />
sempre più famiglie rinunciano alla<br />
scuola cattolica per motivi economici.<br />
Il nuovo comitato esecutivo è impe-<br />
quesiti <strong>del</strong> pubblico e illustrando<br />
le varie tecniche utilizzate.<br />
Hanno così preso forma sotto gli<br />
occhi degli intervenuti, piccoli<br />
pappagallini, fiori con le carote,<br />
zucchine e ravanelli, bouquet in<br />
pasta di zucchero. Per gli allievi<br />
è stata un’esperienza molto<br />
positiva e un’occasione per<br />
mostrare le proprie capacità. <strong>La</strong><br />
partecipazione a manifestazioni<br />
come “Castiglione in Fiore”<br />
costituiscono un’occasione<br />
importante per far conoscere la<br />
<br />
gnato fin da ora a mettere in pratica<br />
tutte quelle iniziative che il Congresso<br />
ha <strong>del</strong>iberato di intraprendere per difendere<br />
il diritto alla libertà di scelta<br />
educativa <strong>del</strong>la famiglia”. In coerenza<br />
con questi principi in sede provinciale<br />
l’Agesc di Brescia sta chiudendo<br />
un anno scolastico estremamente<br />
dinamico e poliedrico, durante il<br />
quale si è evidenziato una volta di<br />
più il radicamento <strong>del</strong>l’associazione<br />
nel territorio. Da Cemmo a Palazzolo,<br />
da Lonato a Rovato, passando per<br />
le scuole paritarie <strong>del</strong>la città, si sono<br />
succedute sempre nuove iniziative di<br />
solidarietà, di formazione, di sensibi-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
realtà e l’eccellenza <strong>del</strong>la Casa<br />
<strong>del</strong> Giovane, da sempre attenta<br />
alle caratteristiche <strong>del</strong> territorio<br />
e alle occasioni di formazione per<br />
i giovani”. Oltre che nel settore<br />
<strong>del</strong>la cucina e <strong>del</strong>la pasticceria,<br />
la Fondazione Casa <strong>del</strong> Giovane<br />
prepara alla professione anche<br />
acconciatori, estetiste e segretarie,<br />
sono infatti 18 le classi attive per<br />
il corrente anno scolastico per<br />
un totale di circa 450 allievi e per<br />
prossimo anno saranno attivate sei<br />
nuove prime classi.<br />
lizzazione, di cultura. Soprattutto il<br />
tema formativo ha impegnato molte<br />
sezioni locali per affrontare in vere<br />
e proprie “scuole per genitori” i più<br />
importanti temi caldi di questa fase<br />
storica: la corresponsabilità educativa<br />
scuola/famiglia, le distorsioni pedagogiche<br />
<strong>del</strong>la società dei consumi<br />
e dei mo<strong>del</strong>li di vita oggi praticati, il<br />
rapporto tra autorità e autorevolezza<br />
nell’educazione dei figli, il bisogno di<br />
educare a fare bene il bene.<br />
Per ogni ulteriore informazione<br />
sull’Agesc anche lombarda si veda<br />
come sempre il fondamentale sito<br />
www.agesc.it
13 anni di onorato servizio. In<br />
carica dal 1999, dal 13 giugno<br />
prossimo Enrico Franceschini<br />
lascia il timone <strong>del</strong>la segreteria<br />
generale <strong>del</strong>la Cisl Scuola di<br />
Brescia per raggiunti limiti di<br />
mandato. Seppur resterà come<br />
componente <strong>del</strong>la segreteria<br />
Regionale. Lo abbiamo incontrato<br />
nel suo ufficio in città, in via<br />
Altopiano d’Asiago. Un locale<br />
stretto, a forma di mansarda,<br />
ma meticolosamente ordinato.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
È<br />
un bilancio positivo<br />
quello tracciato da Enrico<br />
Franceschini che<br />
ricorda quanto sia stato<br />
fatto e quando ancora<br />
bisognerà fare nel sindacato scolastico<br />
<strong>del</strong>la Cisl di Brescia. “ <strong>La</strong>scio<br />
un sindacato unito – esordisce –<br />
che ha trovato consensi sul piano<br />
<strong>del</strong> tesseramento e solido dal punto<br />
di vista economico. Insomma, una<br />
struttura in ottima salute – aggiunge<br />
– le cose che abbiamo fatto devono<br />
essere riprese e rilanciate in<br />
un contesto nuovo perché il mondo<br />
sta cambiando. L’attaccamento<br />
al lavoro, svolto per 13 anni a<br />
Ritratti di famiglia e <strong>del</strong> lavoro<br />
impreziosiscono le pareti <strong>del</strong>la<br />
stanza. Due sedie di color marrone<br />
scuro precedono una scrivania<br />
ricoperta di pratiche perfettamente<br />
incastonate; fogli archiviati in<br />
cartelline azzurre tendenti al blu. A<br />
far da cornice, una serie illimitata<br />
di libri e volumi. “Ora avrà più<br />
tempo da dedicare alla lettura”<br />
ci scappa da dire con un velato<br />
sorriso. <strong>La</strong> sua risposta non si fa<br />
attendere: “Ho sempre l’incarico<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
servizio <strong>del</strong>la segreteria scolastica<br />
<strong>del</strong>la Cisl, lo ha convinto di una cosa:<br />
“Credo all’unità sindacale senza<br />
però imporre le proprie idee”. E<br />
aggiunge che “bisogna puntare al<br />
sostegno <strong>del</strong> singolo senza trasfor-<br />
a Milano che mi porterà via <strong>del</strong><br />
tempo; basti pensare quanto mi<br />
ci voglia per raggiungere la sede”.<br />
Ci accoglie con la gentilezza e la<br />
fierezza di chi sa di aver dato tutto<br />
per la causa. Consapevole che<br />
gli sforzi profusi debbano essere<br />
portati avanti nel segno <strong>del</strong>l’unione<br />
e non <strong>del</strong>l’individualità senza<br />
imporre le proprie scelte. È l’unico<br />
consiglio che si sente di dare a chi<br />
lo sostituirà a partire dal mese di<br />
settembre (ma.ric.)<br />
mare il tutto in un ufficio vertenze<br />
legali. Questo deve essere fatto con<br />
la presenza sui luoghi di lavoro a<br />
sostegno <strong>del</strong>la professionalità <strong>del</strong><br />
docente e non solo”. Ripercorrendo<br />
rapidamente gli anni trascorsi, il<br />
cammino è stato lungo e tortuoso.<br />
“Certo non abbiamo ottenuto tutto<br />
– conclude Franceschini – tra tagli<br />
e riforme le condizioni di lavoro sono<br />
peggiorate notevolmente: smontata<br />
la legge Brunetta, ottenimento<br />
<strong>del</strong>lo sblocco <strong>del</strong>le assunzioni sui<br />
posti vacanti e recupero degli scatti<br />
di anzianità. Tre elementi critici<br />
che la politica scolastica ha dovuto<br />
subire”.
Si è svolto nei giorni scorsi al<br />
Palazzo <strong>del</strong> Quirinale, con la<br />
partecipazione <strong>del</strong> presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica Napolitano,<br />
l’incontro “Le domande dei<br />
giovani”, in occasione <strong>del</strong>la<br />
presentazione <strong>del</strong>l’attività<br />
<strong>del</strong>l’Osservatorio lavoro <strong>del</strong>l’Arel<br />
e <strong>del</strong>le proposte “per una nuova<br />
politica” contenute nel libro<br />
“Giovani senza futuro?” curato da<br />
Carlo Dell’Aringa e da Tiziano Treu.<br />
L’incontro è stato caratterizzato<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Effegi è un ingrosso di<br />
carta e cancelleria fondato<br />
da Giambattista<br />
Fantoni, che con gli anni<br />
ha coinvolto in azienda<br />
anche i figli.<br />
Da qualche tempo la Effegi ha lasciato<br />
la sede storica di viale Italia,<br />
6g a Brescia per la nuova di via Bonardi,<br />
23. Per semplificare i rapporti<br />
con la clientela la Effegi ha pensato<br />
anche a un catalogo di facile consumo.<br />
Lo strumento è stato approntato<br />
per facilitare all’insegnante la<br />
scelta nell’acquisto <strong>del</strong> materiale didattico.<br />
Il catalogo è anche una sorta<br />
di tributo di riconoscenza al mon-<br />
dalle domande di una<br />
rappresentanza <strong>del</strong> mondo<br />
giovanile sulla loro condizione,<br />
sulle aspettative di lavoro, sulle<br />
scelte di vita. Una <strong>del</strong>le domande<br />
è stata posta da Luisa Treccani,<br />
componente <strong>del</strong>la Segreteria <strong>del</strong>la<br />
Cisl Scuola di Brescia, giovane<br />
insegnante <strong>del</strong>l’Istituto superiore<br />
“Primo Levi” di Sarezzo.<br />
Nel suo intervento la sindacalista<br />
ha evidenziato la mancanza di<br />
collegamento tra scuola e<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
do <strong>del</strong>la scuola e ai suoi educatori<br />
che nel corso di 45 anni hanno dato<br />
alla Effegi la possibilità di crescere,<br />
imparare e migliorare le scelte e<br />
i servizi. “Dalla distribuzione <strong>del</strong>la<br />
matita – affermano i Fantoni – sia-<br />
mondo <strong>del</strong> lavoro sottolineando<br />
come istruzione e formazione sono<br />
spesso considerati al<br />
pari di qualsiasi altra voce da<br />
tagliare per far rientrare i conti,<br />
mentre la scuola dovrebbe<br />
essere un capitolo prioritario degli<br />
investimenti pubblici.<br />
Ha poi ribadito gli obiettivi che<br />
dovrebbero entrare in una strategia<br />
di rilancio <strong>del</strong>le politiche<br />
attive per i giovani e per il loro<br />
futuro.<br />
mo arrivati a soddisfare oltre il 90%<br />
<strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong>la scuola, arredi<br />
e spazio gioco per asili nido, scuola<br />
<strong>del</strong>l’infanzia e scuole <strong>del</strong>l’obbligo<br />
comprese”. <strong>La</strong>rgo spazio sul catalogo<br />
di Effegi trovano anche i giochi<br />
didattici, i materiali per alunni<br />
diversamente abili. Nella sede di<br />
via Bonardi, poi, c’è spazio anche<br />
per tutto quanto possa servire agli<br />
oratori per la realizzazione dei grest<br />
e <strong>del</strong>le molteplici iniziative estive:<br />
dai cappellini ai foulard per finire<br />
a tutto ciò che serve per fare festa.<br />
Analoghi sentimenti di gratitudine i<br />
Fantoni nutrono anche nei confronti<br />
di oratori e parrocchie
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Più di quello che vedi<br />
TV2000 è la tv possibile, che sa<br />
intrattenere e fa riflettere.<br />
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Il 7° Incontro mondiale <strong>del</strong>le famiglie<br />
è iniziato. <strong>La</strong> partecipazione bresciana<br />
sarà concentrata principalmente<br />
nella giornata di domenica 3 giugno<br />
con la Messa con il Santo Padre: sono<br />
attesi 3000 bresciani. Sabato, invece,<br />
per la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze”<br />
dovrebbero essere circa un migliaio i<br />
bresciani in rappresentanza di associazioni<br />
e movimenti. Tutto pronto,<br />
quindi, per il grande pomeriggio di<br />
festa a Milano Parco Nord Aeroporto<br />
di Bresso di sabato 2 giugno. L’appuntamento<br />
è per le ore 16 quando avrà<br />
inizio la “Festa <strong>del</strong>le testimonianze”:<br />
un pomeriggio di musica, canti e racconti<br />
che culmerà, alle ore 20.30, con<br />
l’arrivo sul grande palco di Benedetto<br />
XVI e l’inizio <strong>del</strong>la diretta su Rai Uno.<br />
<strong>La</strong> prima parte <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>le testi-<br />
monianze, dalle 16 alle 19, è un evento<br />
intitolato “JubilFamily - <strong>La</strong> gioia di<br />
essere famiglia” che verrà trasmesso<br />
in diretta da Tv2000. Sarà un momento<br />
importante per tutte le famiglie<br />
<strong>del</strong> mondo chiamate a stare insieme<br />
e a vivere un momento di festa fatto<br />
di musica, canti, riflessioni, storie,<br />
racconti. Grandi e piccoli avranno<br />
la possibilità di condividere un pomeriggio<br />
davvero unico diventando<br />
testimonianza vivente <strong>del</strong>la famiglia<br />
cristiana. Tutti potranno partecipare,<br />
liberamente e gratuitamente alla festa<br />
che si animerà sul palco di Bresso. Da<br />
mesi le parrocchie si sono organizzate<br />
all’evento, mettendo a disposizione in<br />
totale 13mila posti-letto per i pellegrini<br />
(34mila sono quelli approntati da<br />
11mila famiglie lombarde). Un palco<br />
In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in<br />
Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando<br />
lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si<br />
avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo<br />
e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,<br />
battezzandoli nel nome <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo Spirito<br />
Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho<br />
comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla<br />
fine <strong>del</strong> mondo”.<br />
<br />
<br />
olitudine. Sta tutto in<br />
quel dubbio, nel non essere<br />
certi che quello che<br />
accade stia davvero accadendo.<br />
Èl’incertezza<br />
<strong>del</strong>la fede, anche davanti alla potenza<br />
di Dio che sconvolge così<br />
dalle radici le convinzioni umane.<br />
Lo vedono, ma questo non significa<br />
che possano credere. Ma più<br />
profondamente: non sanno cosa<br />
significhi credere da quel momento<br />
in poi. Intuiscono che tutto sarà<br />
diverso ma non ne conoscono<br />
il modo.<br />
Le azioni di sempre, il vedere, il<br />
prostrarsi sono azioni <strong>del</strong> passato.<br />
Nella crepa verso il futuro c’è il<br />
dubbio. E non può essere il dubbio<br />
di vederlo o il dubbio di adorarlo:<br />
è lì, non possono dubitare su questo.<br />
Dubitano invece sulla strada<br />
da fare e sul cosa sarà domani. Dubitano<br />
<strong>del</strong> potere nuovo che ha il<br />
loro Signore. Dubitano che quello<br />
che sentiranno sia possibile, sia<br />
vero, si compia. Non hanno sicurezze<br />
se non nei suoi segni e nelle<br />
grande come una chiesa. Sormontato<br />
da una mezza cupola in pvc trasparente<br />
che riproduce le vetrate <strong>del</strong><br />
Duomo di Milano. È questo lo scenario<br />
che accoglierà due dei momenti<br />
più importanti <strong>del</strong>l’Incontro mondiale<br />
<strong>del</strong>le famiglie, la Festa <strong>del</strong>le testimonianze,<br />
sabato 2 giugno, e la Santa<br />
Messa, domenica 3 giugno alle ore<br />
10. Il palco è stato concepito come un<br />
grande abbraccio che Milano rivolge<br />
al mondo. Particolare attenzione è<br />
stata posta anche all’eco-sostenibilità.<br />
Terminato l’evento, il materiale <strong>del</strong><br />
palco (legno e pvc) sarà riutilizzato<br />
dai giovani e gli adolescenti <strong>del</strong>la cooperativa<br />
Kronos provenienti dall’Istituto<br />
penale minorile “Beccaria”, per<br />
allestire il nuovo Centro di accoglienza<br />
Kayròs di Vimodrone.<br />
sue parole; hanno solo incertezze<br />
su quello che loro dovranno dire,<br />
che dovranno fare. Si sentono<br />
già soli, profondamente soli, con<br />
addosso l’incarico e l’attesa. Lì la<br />
fede si prova e il dubbio diventa<br />
possibilità; lì sperimentano subito<br />
come il dubbio sia più forte <strong>del</strong>la<br />
fede e incomprensibile la necessità<br />
<strong>del</strong> Risorto di tornare al Padre.<br />
Proprio ora, proprio nel momento<br />
<strong>del</strong>la gloria, nel momento in cui<br />
sarebbe possibile dimostrare... Sarebbe<br />
l’occasione <strong>del</strong> Regno, <strong>del</strong><br />
compiersi <strong>del</strong> Regno. Non è l’ora<br />
<strong>del</strong> ritorno. Questa è la solitudine<br />
e il dubbio. Perché quell’ora, proprio<br />
in quell’ora? Così si compie<br />
invece il tempo <strong>del</strong>la solitudine <strong>del</strong><br />
credere, <strong>del</strong>l’impossibilità di possedere,<br />
di circoscrivere quel Dio<br />
vicino, così per poco vicino. È il<br />
tempo <strong>del</strong>la fede che è solitudine<br />
e certezza insieme che Lui sarà lì<br />
tutti i giorni fino alla fine <strong>del</strong> mondo.<br />
Consolazione che al momento<br />
non è certezza ma speranza, e necessità<br />
di annunciare, di predica-<br />
re, di convincere, di parlare di quel<br />
mistero di un Dio che è Padre, Figlio<br />
e Spirito, e di battezzare, di<br />
cambiare nel profondo la struttura<br />
<strong>del</strong> credere e <strong>del</strong>lo sperare <strong>del</strong>l’uomo.<br />
Lui è in mezzo a loro fino alla<br />
fine <strong>del</strong> mondo, in mezzo a noi fino<br />
alla fine <strong>del</strong> mondo. Compagno<br />
di solitudine, conforto per la fede<br />
che dovrebbe testimoniare, gridare,<br />
bussare a tutte le porte per<br />
dire quella meraviglia che è conoscerLo<br />
questo Dio misterioso ma<br />
presente, lontano e vicino insieme,<br />
tutto e momento, pienezza e bisogno.<br />
Dio che parla nella fragilità di<br />
un uomo e unico modo per parlare<br />
la stessa lingua degli uomini; Dio<br />
che può parlare solo attraverso la<br />
fragile lingua degli uomini. Dio che<br />
promette un amore che è l’unica<br />
salvezza attraverso la miseria di<br />
chi solo balbetta il senso <strong>del</strong>la salvezza<br />
e <strong>del</strong>l’amore. <strong>La</strong> stessa solitudine;<br />
lo stesso modo di fidarsi.<br />
Lui rimane in mezzo a noi fino alla<br />
fine <strong>del</strong> mondo. Rimedio alla solitudine.<br />
Fede.
a parola è il filo conduttore<br />
<strong>del</strong>l’estate 2012. Parole<br />
da dire, da ascoltare, da<br />
regalare. Dopo gli ultimi<br />
anni vissuti tra il cielo, la<br />
terra e il tempo, una parola s’innalzerà<br />
chiara da tutti gli oratori. Quale?<br />
“Passpartù!”. Le parole sono necessarie<br />
e fondamentali. “Alcuni dicono<br />
− scrive Emily Dickinson ne ‘I silenzi’<br />
− che quando è detta la parola muore.<br />
Io dico invece che proprio quel giorno<br />
comincia a vivere”. Solo con la parola<br />
possiamo entrare dappertutto (passepartout,<br />
appunto): nel nostro cuore<br />
per dare nome ai sentimenti più profondi,<br />
nel cuore <strong>del</strong>le cose per usare<br />
parole giuste, nel cuore degli altri per<br />
costruire relazioni buone, nel cuore<br />
di Dio se impariamo a capire e ad accogliere<br />
la Sua parola. Per far ciò c’è<br />
bisogno di tempo, attenzione e cura.<br />
Passepartout è stato il punto di partenza.<br />
<strong>La</strong> parola dice di quell’aggeggio<br />
che apre tutte le porte. Quando<br />
bisogna entrare in molti posti, bisognerebbe<br />
possedere ogni chiave. Il<br />
passepartout è quell’unico oggetto<br />
che apre luoghi diversi. <strong>La</strong> parola ha<br />
questa capacità: quella di permetterci<br />
di entrare nel cuore di chiunque, di<br />
aprire qualunque porta chiusa. Come<br />
lo scriviamo?, si sono chiesti i responsabili<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio oratori. L’originale<br />
è piuttosto difficile da leggere. Sì, è<br />
scritto in modo scorretto, ma quel<br />
“tu” in finale di parola dice bene la<br />
possibilità, che la parola ci offre, di<br />
creare legami con l’altro. <strong>La</strong> parola:<br />
il tema di Passpartù riletto attraverso<br />
le pagine <strong>del</strong>la Bibbia, l’arte, la letteratura,<br />
il cinema e il teatro. Per recuperarne<br />
il senso e la preziosità co-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
me occasione propizia per costruire<br />
un’esperienza significativa durante il<br />
cre-grest. Il buon utilizzo <strong>del</strong>la parola,<br />
non riferendoci al solo atto oratorio,<br />
vede anni e anni di lavoro e crescita.<br />
Non è con l’età che impariamo a parlar<br />
bene. È con l’amore e la cura che<br />
si impara – e si insegna anche agli altri<br />
– ad usare bene le parole. Una parola<br />
(anche soltanto una parola) al<br />
posto giusto rende la vita più bella a<br />
tutti. L’emergenza educativa sul tema<br />
<br />
<br />
Dire grest significa anche<br />
raccontare <strong>del</strong>le gite e <strong>del</strong>le<br />
uscite alla scoperta di posti<br />
nuovi. Quest’anno i grest hanno<br />
l’opportunità di scoprire un<br />
luogo che nasce grazie alla<br />
parola e al dialogo. Paolo VI si<br />
è sempre interessato all’arte<br />
contemporanea, comunicando<br />
e lavorando con gli artisti <strong>del</strong><br />
suo tempo. <strong>La</strong> Collezione Paolo<br />
VI - Arte Contemporanea di<br />
Concesio racchiude il frutto di<br />
questa interazione con importanti<br />
<strong>del</strong>la relazione comunicativa, riportato<br />
e sottolineato anche dai Vescovi<br />
negli orientamenti pastorali per questo<br />
decennio, chiede una riflessione<br />
profonda ed attenta. È bello pensare<br />
che durante l’estate 2012 a tutti i bambini<br />
e a tutti gli oratori viene offerta<br />
la possibilità di soffermarsi insieme<br />
sull’importanza <strong>del</strong>la Parola. Per molti<br />
la parola è obsoleta, superata dalle<br />
immagini e dalla tecnologia. I nuovi<br />
smartphone, i nuovi social network,<br />
le abitudini sociali sottolineano quotidianamente<br />
l’importanza di parole<br />
veloci, di immagini e “smile” (le faccine)<br />
per comunicare. <strong>La</strong> comunicazione<br />
cambia. Ma siamo così sicuri che<br />
la parola non abbia più importanza?<br />
È solamente con le parole, e con un<br />
loro buon utilizzo, che possiamo realmente<br />
raccontare noi stessi, dare<br />
corpo ai nostri pensieri ed alla nostra<br />
immaginazione. Quello che portiamo<br />
nel cuore e custodiamo nei nostri sogni,<br />
ha bisogno di parole belle e sane<br />
per uscire e incontrare gli altri. Non<br />
bastano immagini. Non bastano suoni.<br />
Servono le parole. E nella riflessione<br />
sulle parole che vivono la nostra<br />
vita, la nostra quotidianità, non possiamo<br />
rifarci a una Parola che guida<br />
tutte le altre. È la Parola di Dio. Una<br />
Parola buona: da fare propria per condividerla<br />
e amarla. Una Parola viva:<br />
nella figura di Gesù che si offre agli<br />
uomini come Parola nuova e Parola di<br />
vita. Le parole buone non sono quelle<br />
eleganti, colte, erudite. Le parole buone<br />
sono quelle che sanno raccontare<br />
<strong>del</strong> bene ricevuto, <strong>del</strong> bene comune.<br />
<strong>La</strong> parola può ferire e lasciare in giro<br />
incomprensioni e divisioni. Le parole<br />
possono essere pesanti come sas-<br />
<br />
opere: da Dalì a Chagall, da<br />
Picasso a Matisse, da Fontana a<br />
Manzù. <strong>La</strong> giornata ha inizio con<br />
una breve visita alla casa natale<br />
di Paolo VI per proseguire poi<br />
verso il Museo dove si potranno<br />
osservare le opere. Pervenuta<br />
tramite vari lasciti (disposti<br />
prevalentemente da mons.<br />
Pasquale Macchi, già segretario<br />
particolare di Paolo VI), la<br />
collezione <strong>del</strong>l’Associazione Arte<br />
e Spiritualità è costantemente<br />
arricchita da donazioni e<br />
acquisizioni. Sono circa 7000<br />
le opere conservate. <strong>La</strong> visita<br />
sarà divisa in due gruppi: dai<br />
sei ai 10 e dagli 11 ai 14 anni.<br />
Per ciascun gruppo verranno<br />
fissati obiettivi e finalità diversi,<br />
tenendo sempre presente il tema<br />
<strong>del</strong> grest. Al termine <strong>del</strong>la visita<br />
sarà possibile fare un laboratorio<br />
didattico specifico per ciascuna<br />
fascia d’età. L’ingresso (visita<br />
più laboratorio) costa 4 euro.<br />
Informazioni e iscrizioni al Centro<br />
oratori bresciani.<br />
<br />
7000 oratori italiani (nella foto don<br />
Marco Mori, presidente <strong>del</strong> Foi), uno<br />
ogni sei parrocchie. Solo in Lombardia<br />
500mila bambini partecipano alle<br />
attività estive e 70mila sono gli adolescenti<br />
coinvolti come animatori. Alla<br />
luce di questi dati e <strong>del</strong>l’alta valenza<br />
educativa è stato pensato un momento<br />
(H1O - Primo happening degli oratori)<br />
che in futuro potrà trovare anche<br />
una sua periodicità. È la prima volta<br />
che, in Italia, si organizza un happe-<br />
ning degli oratori. “H1O”: evoca gli<br />
elementi essenziali <strong>del</strong>la vita, l’acqua,<br />
la fontana <strong>del</strong> villaggio, gli incontri<br />
di Dio con il suo popolo ai vari pozzi,<br />
Gesù acqua viva… In “H1O” c’è la<br />
volontà di far capire gli elementi essenziali<br />
<strong>del</strong>l’essere e <strong>del</strong> fare oratorio<br />
oggi, convinti che la proposta educativa<br />
<strong>del</strong>l’oratorio, nella sua completezza,<br />
è ancora attuale. A chi si rivolge?<br />
Appare strategico concentrarsi su coloro<br />
che in oratorio hanno un ruolo<br />
<br />
si, che restano dentro anche a chi le<br />
pensa e le dice. Con le parole si possono<br />
mettere in giro cose buone. Si<br />
può essere gentili, cordiali, corretti,<br />
leali e trasparenti. E poi bisogna essere<br />
responsabili <strong>del</strong>la propria parola:<br />
che è mantenere la parola data ma<br />
anche avere presente le conseguenze<br />
<strong>del</strong>le proprie parole. Prendersi cura<br />
<strong>del</strong>la parola è anche fare spazio al silenzio<br />
perché nel silenzio, nell’ascolto<br />
<strong>del</strong> proprio cuore, c’è il modo per<br />
di coordinamento e di responsabilità<br />
di singoli settori, soprattutto se nella<br />
fascia d’età giovanile. L’invito è che<br />
ogni oratorio dia la possibilità di partecipare<br />
a “H1O” agli educatori che,<br />
al proprio interno, sono responsabili<br />
dei cammini. L’happening si articola<br />
su tre momenti, che appaiono attualmente<br />
i più significativi nell’ottica di<br />
una proposta nazionale sugli oratori:<br />
la condivisione di mo<strong>del</strong>li e lo scambio<br />
di esperienze, compresa quella<br />
trovare le parole più adatte e per dare<br />
forma ai pensieri e ai sentimenti e per<br />
ragionare sulle parole che ci arrivano<br />
dagli altri. Il sussidio per il momento<br />
quotidiano <strong>del</strong>la preghiera è costruito<br />
sull’idea che la Parola di Dio è il vero<br />
passepartout che ci consente di entrare<br />
nel segreto e nella pienezza <strong>del</strong>la<br />
vita. Solo che Dio è di poche parole.<br />
Bisogna imparare a capire come parla<br />
lui. Dove stanno i suoi pensieri e come<br />
incrociano la nostra quotidianità.<br />
spirituale; la riflessione esplicita sulle<br />
dinamiche <strong>del</strong>l’oratorio e sui suoi<br />
processi educativo-pastorali; la conoscenza<br />
di prassi e di attività che gli<br />
oratori offrono. Nello specifico il programma<br />
prevede: il 6 e il 7 settembre<br />
il gemellaggio tra gli oratori, l’8 il convegno<br />
presso il Centro fiera di Montichiari<br />
(nel pomeriggio workshop in<br />
centro a Brescia e festa finale in piazza<br />
Loggia). Il 9 settembre la celebrazione<br />
eucaristica in Cattedrale.
Prove di unità pastorale anche<br />
al grest. <strong>La</strong> proposta arriva da<br />
Palazzolo dove l’oratorio <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Sacro Cuore e<br />
l’oratorio San Sebastiano <strong>del</strong>la<br />
parrocchia Santa Maria Assunta<br />
hanno messo a punto un grest<br />
(350 bambini + 90 animatori)<br />
unico suddiviso su due spazi. I<br />
bambini dall’ultimo anno <strong>del</strong>la<br />
materna alla terza elementare si<br />
ritrovano a Sacro Cuore, mentre<br />
quelli dalla IV elementare alla III<br />
media vanno a San Sebastiano. Si<br />
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<strong>La</strong> preparazione <strong>del</strong> grest è un’occasione<br />
unica di formazione per gli animatori,<br />
spesso adolescenti e giovani<br />
dai 14 ai 20 anni. Negli ultimi anni<br />
è cresciuta la consapevolezza nelle<br />
parrocchie <strong>del</strong>l’importanza di questo<br />
servizio e <strong>del</strong>la necessità di offrire agli<br />
animatori una formazione personale<br />
e al proprio ruolo. Prima di iniziare la<br />
progettazione e l’organizzazione vera<br />
e propria <strong>del</strong> grest, in gran parte degli<br />
oratori vengono proposti ai giovani<br />
tratta di un primo esperimento,<br />
facilitato dalla presenza di un<br />
unico parroco (don Angelo Anni).<br />
Chiaramente di fondo c’è un<br />
discorso educativo-aggregativo<br />
che ha portato i due curati (don<br />
Paolo Gregorini e don Francesco<br />
Bezzi, al primo grest da curato<br />
in oratorio) a ragionare sul grest<br />
comunitario, sempre seguendo<br />
le indicazioni <strong>del</strong>l’Ufficio oratori.<br />
È stato allestito anche il servizio<br />
mensa a San Sebastiano con un<br />
pulmino che porterà i più piccoli<br />
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animatori alcuni incontri che costituiscono<br />
un vero e proprio “corso per<br />
animatori <strong>del</strong> grest” che da una parte<br />
offre spunti e indicazioni sul tema<br />
<strong>del</strong> grest e dall’altra sviluppa alcuni<br />
temi educativi fondamentali rispetto<br />
al ruolo <strong>del</strong>l’animatore in oratorio. Il<br />
corso è un’occasione per conoscere<br />
meglio il ruolo <strong>del</strong>l’animatore e lo stile<br />
<strong>del</strong>l’animazione, la relazione educativa<br />
che si instaura tra gli adolescenti e<br />
il bambino, il valore <strong>del</strong> gruppo e l’im-<br />
dal Sacro Cuore alla mensa.<br />
Ogni settimana, poi, i ragazzi<br />
vivranno insieme il momento<br />
<strong>del</strong>la gita. Se i due oratori hanno<br />
pensato a un’unica proposta<br />
estiva, va anche detto che tutta<br />
la formazione degli animatori è<br />
stata fatta in maniera unitaria sul<br />
territorio <strong>del</strong>la città di Palazzolo,<br />
quindi sulle cinque parrocchie.<br />
<strong>La</strong> pastorale giovanile costituire<br />
terreno fertile per camminare<br />
nella direzione <strong>del</strong>le unità<br />
pastorali.<br />
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portanza <strong>del</strong> gioco. Gli strumenti messi<br />
a disposizione dall’Ufficio oratori<br />
per predisporre i corsi in parrocchia<br />
sono molti: si incomincia dal Grestival<br />
(tre serate di lancio <strong>del</strong>l’esperienza<br />
estiva). Inoltre gli animatori <strong>del</strong>la<br />
Commissione grest diocesana sono<br />
inviati dall’Ufficio oratori in 25 esperienze<br />
locali di formazione (alcune<br />
<strong>del</strong>le quali zonali, altre di unità pastorale<br />
o parrocchiale): quest’anno<br />
raggiungeremo un totale di 68 serate<br />
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di formazione e di oltre 900 animatori<br />
incontrati solo per quanto riguarda la<br />
preparazione ai Grest. Uno sforzo notevole<br />
che spesso prevede la co-progettazione<br />
<strong>del</strong>la proposta formativa<br />
con la realtà locale che l’ha richiesta e,<br />
attraverso moduli ricchi di attività di<br />
gruppo e tecniche per la condivisione<br />
<strong>del</strong>l’esperienza, vuole aiutare gli animatori<br />
a conoscere meglio i bambini<br />
che avranno di fronte e il mandato ricevuto<br />
dalla comunità parrocchiale.<br />
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−<br />
−
’esperienza, tradizionalmente<br />
curata dai membri<br />
<strong>del</strong>le Aggregazioni laicali<br />
<strong>del</strong>la diocesi, si è arricchita<br />
quest’anno di alcune<br />
presenze: l’animazione è stata<br />
offerta dai giovani. I giovani dei vari<br />
gruppi, movimenti, associazioni,<br />
nuove comunità, ordini secolari<br />
ma anche <strong>del</strong>le comunità religiose<br />
e i seminaristi. Buona la presenza di<br />
coloro che, provenienti dalle diverse<br />
Zone pastorali, si sono preparati<br />
insieme al Vescovo alla Pentecoste<br />
sostando in preghiera in cinque santuari<br />
mariani per respirare il “Soffio<br />
<strong>del</strong>la vita risorta”. Si è concluso così,<br />
in questa celebrazione, anche il<br />
pellegrinaggio <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>la<br />
Vergine <strong>del</strong>la Santa Casa di Loreto,<br />
giunta in occasione <strong>del</strong>la Veglia <strong>del</strong>le<br />
Palme, per poi accompagnare varie<br />
esperienze di preghiera dei giovani<br />
durante il tempo pasquale. L’intera<br />
Veglia è stata caratterizzata dal servizio<br />
di giovani e di coppie di sposi:<br />
<br />
<br />
Giovedì 31 maggio<br />
Ore 10.30 - Vestone -<br />
Santa Messa in occasione <strong>del</strong>la<br />
festa patronale.<br />
Ore 16 - Brescia - Tavola rotonda<br />
internazionale per l’Incontro<br />
mondiale <strong>del</strong>le famiglie in<br />
Cattedrale.<br />
Venerdì 1 giugno<br />
Ore 10 - Brescia - Cerimonia per la<br />
consegna <strong>del</strong>le onorificenze <strong>del</strong>la<br />
Repubblica presso l’auditorium<br />
San Barnaba.<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
giovane la composizione <strong>del</strong> coro<br />
guida, con rappresentanze di varie<br />
realtà ecclesiali; giovane la luce che<br />
ha aperto la celebrazione; giovane il<br />
servizio liturgico curato dal Seminario<br />
diocesano; sponsali le voci <strong>del</strong>le<br />
preghiere di intercessione, proposte<br />
da sette coppie di coniugi e di fidanzati<br />
<strong>del</strong>le diverse realtà ecclesiali,<br />
con la presentazione <strong>del</strong>le offerte e<br />
la preparazione <strong>del</strong>l’altare curata da<br />
coppie <strong>del</strong> cammino neocatecumenale,<br />
richiamo al 7° Incontro mondiale<br />
<strong>del</strong>le famiglie e giovane la gratitudine<br />
espressa dai diversi carismi<br />
presenti nell’Assemblea. A nome di<br />
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Ore 17 - Brescia - Santa Messa<br />
e incontro con la Fondazione<br />
S. Francesco di Sales presso il<br />
Centro Paolo VI.<br />
Sabato 2 giugno<br />
Ore 10.30 - Pisogne -<br />
Inaugurazione nuova struttura<br />
<strong>del</strong>l’Hospice.<br />
Domenica 3 giugno<br />
Ore 10 - Milano - S. Messa con il<br />
Papa in occasione <strong>del</strong>l’Incontro<br />
mondiale <strong>del</strong>le famiglie.<br />
Martedì 5 giugno<br />
Ore 20.30 - Brescia - Incontro<br />
con i cresimandi adulti presso<br />
la parrocchia di S. Francesco di<br />
Paola.<br />
Mercoledì 6 giugno<br />
Ore 9 - Chiari - S. Messa e incontro<br />
con la cittadinanza.<br />
tutti, infatti, a conclusione <strong>del</strong>la celebrazione,<br />
tre giovani provenienti da<br />
altrettante esperienze (focolari, volontari<br />
<strong>del</strong>la sofferenza, comunione<br />
e liberazione) hanno testimoniato, a<br />
nome di tutti, la loro gratitudine al<br />
Signore. L’esperienza <strong>del</strong> dono accolto<br />
e condiviso, più volte sottolineata<br />
dal Vescovo, ha assunto cosi i tratti<br />
<strong>del</strong>l’esperienza <strong>del</strong>l’unità. L’unità <strong>del</strong><br />
cenacolo attorno a Maria, <strong>del</strong>la Pentecoste<br />
che genera la Chiesa. L’unità<br />
di tutte le età e le vocazioni, di tutti i<br />
carismi e ministeri, che non solo non<br />
si annullano reciprocamente, ma –<br />
proprio perché comunione di diversità<br />
– diventano espressione autentica<br />
<strong>del</strong>la ricchezza e <strong>del</strong>la bellezza<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, <strong>del</strong>la comunione che<br />
fa risaltare ogni unicità, che valorizza<br />
ogni dono come riflesso <strong>del</strong> dono.<br />
Non è mancata, semplice e incisiva,<br />
la richiesta di continuare a vivere il<br />
dono <strong>del</strong>l’unità e <strong>del</strong> discernimento<br />
anche in occasione <strong>del</strong> prossimo Sinodo<br />
sulle unità pastorali.<br />
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<strong>La</strong> Cancelleria <strong>del</strong>la Curia<br />
diocesana, a seguito<br />
<strong>del</strong>l’Ordinanza <strong>del</strong>l’Ordinario<br />
diocesano, comunica i<br />
provvedimenti <strong>del</strong>la settimana:<br />
Il sac. don Gian Mario Chiari,<br />
parroco di Rovato e Bargnana,<br />
è stato nominato parroco anche<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Lodetto.<br />
Il sac. don Ettore Piceni, già<br />
vicario parrocchiale a Palosco,<br />
è stato nominato vicario<br />
parrocchiale <strong>del</strong>le parrocchie di<br />
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Bargnana, Lodetto e Rovato.<br />
Il sac. don Roberto Moré,<br />
vicario parrocchiale di Rovato,<br />
è stato nominato vicario<br />
parrocchiale anche <strong>del</strong>le<br />
parrocchie di Bargnana e di<br />
Lodetto.<br />
Il sac. don Gianluigi Moretti,<br />
vicario parrocchiale di Rovato,<br />
è stato nominato vicario<br />
parrocchiale anche <strong>del</strong>le<br />
parrocchie di Bargnana e di<br />
Lodetto.<br />
Il sac. don Valentino Bosio,<br />
presbitero collaboratore <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Rovato, è stato<br />
nominato presbitero collaboratore<br />
anche <strong>del</strong>le parrocchie di
Bargnana e di Lodetto.<br />
Il sac. mons. Gaetano Fontana,<br />
parroco abate di Montichiari, è<br />
stato nominato parroco anche<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il sac. don Mario Pelizzari,<br />
già parroco <strong>del</strong>la parrocchia<br />
di Rezzato San Carlo, è stato<br />
nominato presbitero collaboratore<br />
<strong>del</strong>le parrocchie di Vighizzolo e<br />
Montichiari.<br />
Il sac. don Michele Bodei,<br />
vicario parrocchiale di<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
vicario parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il sac. don Costantino<br />
Conti, vicario parrocchiale di<br />
<br />
<br />
<br />
ons. Enzo Rinaldini<br />
(Crescenzio all’anagrafe)<br />
nasce a Gardone<br />
Valtrompia il 27<br />
dicembre 1925. Viene<br />
ordinato sacerdote a Brescia il 26 giugno<br />
1949. È vicario parrocchiale a Cellatica<br />
dal 1949 al 1952, viceassistente<br />
diocesano <strong>del</strong>l’Azione cattolica e insegnante<br />
in Seminario dal 1952 al 1960.<br />
Nel 1960 è il primo dei sacerdoti fidei<br />
donum – luogo di missione il Brasile –<br />
ove rimarrà fino alla morte. Rettore e<br />
insegnante nel Seminario di Araçuaì,<br />
parroco di Itinga, parroco di Itaobim<br />
e Padre Paraiso dal 1960 al1982. Viene<br />
eletto vescovo di Araçuaì il 10 maggio<br />
1982, e consacrato nella cattedrale di<br />
Brescia il 4 1uglio 1982. Entra in sede<br />
l’8 agosto 1982. Vescovo emerito di<br />
Araçuai dal 2001. Muore, dopo lunga<br />
malattia, ad Araçuai il 24 ottobre 2011<br />
ed è sepolto nel cimitero locale. Questi<br />
i dati essenziali di una vita spesa<br />
tutta all’insegna di quello che sarà il<br />
suo motto episcopale “Buscamos nova<br />
terra” (Cerchiamo terra nuova). I<br />
primi 11 anni trascorsi in diocesi hanno<br />
lasciato nei cellatichesi prima, negli<br />
alunni <strong>del</strong> seminario ove insegnò<br />
matematica (era laureato in matematica<br />
e fisica) e negli amici di Ac poi, il<br />
ricordo di una presenza viva, dolcissima,<br />
esigente. Dopo la partenza <strong>del</strong><br />
primo drappello, guidato da don Enzo,<br />
di quattro sacerdoti bresciani fidei<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
vicario parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il sac. don Alfredo Scaroni,<br />
vicario parrocchiale Montichiari,<br />
è stato nominato vicario<br />
parrocchiale anche <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il sac. don Luigi Lussignoli,<br />
presbitero collaboratore di<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
Presbitero collaboratore anche<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il sac. don Italo Uberti,<br />
presbitero collaboratore di<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
presbitero collaboratore anche<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Vighizzolo.<br />
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<br />
donum in Brasile, i legami con la diocesi<br />
di origine rimangono così forti e<br />
le amicizie così durature al punto di<br />
dar vita all’associazione “Amici di don<br />
Enzo”, che raccoglierà la generosità<br />
dei bresciani e invierà in Brasile tan-<br />
<br />
<br />
<br />
Il diacono Giulio Faraone, in<br />
servizio presso la parrocchia di<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
anche per il ministero presso la<br />
parrocchia di Vighizzolo.<br />
Il diacono Mario Piazza, in<br />
servizio presso la parrocchia di<br />
Montichiari, è stato nominato<br />
anche per il ministero presso la<br />
parrocchia di Vighizzolo.<br />
te gocce di solidarietà per i fe<strong>del</strong>i di<br />
don Enzo (diventato dom con la consacrazione<br />
episcopale) che ha potuto<br />
creare una vera e propria rete sociale<br />
ed educativa, salvando dalle strade<br />
migliaia di ragazzini poveri. Don Enzo<br />
giunge in Brasile nel 1960. Dopo<br />
22 anni di proficuo apostolato nella<br />
diocesi di Araçuai, ne viene nominato<br />
vescovo. Nel suo discorso d’ingresso<br />
afferma: “Noi possiamo guardare al<br />
futuro con rinnovata speranza solo<br />
se sapremo leggere, vivere e annunciare<br />
il Vangelo ogni giorno. Se sapremo<br />
tradurre in gesti concreti ciò che<br />
il Padre Nostro ci suggerisce, avremo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Se vivrete secondo la morte, tutto<br />
morirà; se invece vivendo secondo<br />
la vita ucciderete la morte, tutto<br />
vivrà”. Così Sant’Agostino, nel 15°<br />
libro <strong>del</strong> “De Trinitate”, riassume<br />
un passo di San Paolo. Sembra<br />
un richiamo rivolto a noi oggi,<br />
commenta mons. Giovanni Volta,<br />
autore <strong>del</strong> libro “Timore e speranza.<br />
<strong>La</strong> redenzione in Agostino”, che<br />
sarà presentato da mons. Giacomo<br />
Canobbio giovedì 31 maggio, alle<br />
18, presso la Libreria <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica di via Trieste. Vescovo<br />
posto le basi per una società più giusta.<br />
Se avremo il coraggio di spezzare<br />
e di condividere ciò che ci è dato<br />
gratuitamente dalla terra madre, noi<br />
saremo veramente popolo eletto… Se<br />
però aspettiamo che il superfluo venga<br />
distribuito – aggiunse dom Enzo – è<br />
probabile che a noi non sarà concesso<br />
di vedere il cambiamento”. <strong>La</strong> diocesi<br />
conta circa mezzo milione di abitanti,<br />
con 24 sacerdoti (il doppio degli<br />
Apostoli, diceva dom Enzo) di varie<br />
nazionalità. Deve fare contemporaneamente<br />
il vescovo e sostituire i suoi<br />
parroci tutte le volte che ve n’è la necessità.<br />
Inoltre insegna in Seminario<br />
e nelle scuole di agraria, topografia e<br />
minerali da lui create perché lo Stato<br />
<strong>del</strong> Minas Gerais è ricchissimo di<br />
minerali di ferro e di pietre preziose.<br />
Trascorre gli ultimi anni nella preghiera,<br />
nella lunga sofferenza <strong>del</strong> corpo e<br />
<strong>del</strong>lo spirito, nella povertà più assoluta:<br />
“Io annuncio il Vangelo – diceva<br />
dolcemente –, che è già la somma di<br />
ogni buona e onorevole intenzione.<br />
Dite alla gente che ci conosce che<br />
noi siamo felici e che vorremmo distribuire<br />
felicità anche a loro”. Mons.<br />
Enzo Rinaldini, prete, missionario,<br />
vescovo e poi vescovo emerito <strong>del</strong>la<br />
diocesi di Aracuai ha chiesto di essere<br />
sepolto nel camposanto <strong>del</strong>la città,<br />
all’ombra <strong>del</strong>la chiesa che ha servito<br />
per quasi 52 anni, vicino alla sua gente,<br />
nel suo Brasile.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di Pavia dal 1986 al 2003, l’autore<br />
si è occupato <strong>del</strong> problema<br />
<strong>del</strong>la redenzione dalla morte nel<br />
cristiano negli scritti di Agostino<br />
fin dall’età giovanile, quando scelse<br />
l’argomento per la sua tesi alla<br />
Gregoriana di Roma. È tornato a<br />
farne oggetto <strong>del</strong> suo pensiero,<br />
approntando questo studio,<br />
nell’ultimo periodo <strong>del</strong>la sua vita,<br />
con gli approfondimenti acquisiti<br />
nella lettura <strong>del</strong>le opere pubblicate<br />
sul Vescovo d’Ippona dagli anni<br />
Quaranta in poi.
Presso il Seminario di via <strong>del</strong>le<br />
Razziche 4 il 24 maggio è andato<br />
in scena “Din Don Dan, DinAmici<br />
per Dio”, il Meeting diocesano dei<br />
chierichetti. Dopo l’accoglienza<br />
e i giochi, preparati con cura dai<br />
ragazzi <strong>del</strong> Seminario minore,<br />
i ministranti hanno avuto un<br />
momento di preghiera con il Rettore<br />
prima <strong>del</strong>la merenda e dei saluti.<br />
Anche questa è stata un’occasione<br />
per valorizzare il servizio dei<br />
ministranti alle comunità oltre<br />
che essere un’opportunità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
per condividere l’esperienza<br />
cristiana in maniera gioiosa e<br />
attraente. “Quando partecipate<br />
alla liturgia svolgendo il vostro<br />
servizio all’altare, voi − ha detto<br />
il Papa ai ministranti − offrite a<br />
tutti una testimonianza. Il vostro<br />
atteggiamento raccolto, la vostra<br />
devozione che parte dal cuore e si<br />
esprime nei gesti, nel canto, nelle<br />
risposte: se lo fate nella maniera<br />
giusta e non distrattamente, in<br />
modo qualunque, allora la vostra<br />
è una testimonianza che tocca gli<br />
uomini”. Non bisogna dimenticare<br />
che ogni volta che ci accostiamo<br />
all’altare, abbiamo la fortuna di<br />
assistere al grande gesto di amore<br />
di Dio, che continua ad esserci<br />
vicino, ad aiutarci, a darci forza per<br />
vivere bene. Con la consacrazione<br />
quel piccolo pezzo di pane diventa<br />
Corpo di Cristo, quel vino diventa<br />
Sangue di Cristo. Per i chierichetti<br />
è una fortuna poter vivere da vicino<br />
questo mistero, ecco allora che il<br />
servizio va svolto con amore, con<br />
devozione, non con superficialità.
osa vuol dire rifare una<br />
stagione dopo il successo<br />
<strong>del</strong>lo scorso anno?<br />
È sicuramente una bella<br />
sfida, anche se devo dire<br />
che la sfida in questa stagione è soprattutto<br />
economica, nel senso che è<br />
un anno di grande sofferenza e difficoltà<br />
e questo si risente anche in ambito<br />
artistico. Non solo nell’assenza<br />
di sponsor, ma anche in termine di<br />
programmazione, perché le agenzie<br />
tardano a confermare le date degli<br />
artisti, perché a loro volta subiscono<br />
i ritardi dei festival che in Italia ricevono<br />
finanziamenti pubblici, beati loro.<br />
Questi non confermano le date fino<br />
alla conferma <strong>del</strong> finanziamento. Nonostante<br />
ciò, siamo molto soddisfatti<br />
<strong>del</strong> cartellone. <strong>La</strong> risposta <strong>del</strong> pubblico<br />
ci sta dando ragione.<br />
Quali sono le chicche?<br />
Siamo felicissimi di avere un maestro<br />
<strong>del</strong>la musica italiana d’autore come<br />
Paolo Conte il 28 luglio, perché è un<br />
artista che non è mai stato al Vittoria-<br />
<br />
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le e che stiamo corteggiando da due<br />
anni. È un artista che seleziona attentamente<br />
date e location. Lui inaugura<br />
il percorso <strong>del</strong>la musica d’autore italiana:<br />
Samuele Bersani e Francesco<br />
De Gregori, che è la seconda serata.<br />
Poi c’è la poetessa <strong>del</strong> rock Patti<br />
Smith e l’artista jazz Pat Metheny.<br />
Si comincia l’1 luglio.<br />
Si parte domenica 1 luglio con un galà<br />
che tradizionalmente è un omaggio<br />
a D’Annunzio, quest’anno reso da tre<br />
attori diversi e di tre generazioni diverse,<br />
che hanno quindi tre modi di<br />
interpretare il Vate. Reciteranno testi<br />
più privati, ironici e con altri aspetti<br />
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poliedrici di D’Annunzio poco conosciuti.<br />
Gli attori sono Luca Marinelli,<br />
Filippo Timi e Ugo Pagliai.<br />
<strong>La</strong> comunicazione è importante...<br />
Le iniziative <strong>del</strong>lo scorso anno sono<br />
confermate: l’aspetto preponderante<br />
<strong>del</strong>la nostra comunicazione è sul web.<br />
<strong>La</strong> programmazione e prevendita dura<br />
tutto l’anno, anche se il festival è<br />
stagionale. Quindi abbiamo puntato<br />
sul sito internet e sui social network:<br />
su Facebook con tre pagine. Abbiamo<br />
duplicato quella dedicata alla stagione<br />
perchè avevamo raggiunto il limite di<br />
amicizie. Sul sito on line si possono<br />
acquistare i biglietti. <strong>La</strong> vera novità è<br />
il partner Bcc <strong>del</strong> Garda, per cui tutte<br />
le filiali su Brescia e Verona, fanno<br />
prevendita dei biglietti.<br />
Danza, teatro, musica e circo: in<br />
che modo tutto il cartellone è in<br />
relazione con il Vate?<br />
Abbiamo tentato di puntare all’eccellenza<br />
dei generi che proponiamo su<br />
questo palcoscenico, con un cartellone<br />
trasversale. Abbiamo scelto di<br />
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non puntare sulla lirica perché non<br />
possiamo aspirare a grandiosi allestimenti<br />
lirici, con 1500 posti, senza fondi<br />
statali. Cediamo il passo all’Arena;<br />
ubi maior... Abbiamo guardato a ciò<br />
che qui può essere valorizzato. Qui<br />
abbiamo puntato all’eccellenza. Pensiamo<br />
in questo, forse con un po’ di<br />
presunzione, di ricalcare, mutatis mutandis,<br />
i gusti di Gabriele D’Annunzio,<br />
personaggio moderno e coraggioso.<br />
Ci siamo chiesti, se vivesse oggi, che<br />
cosa piacerebbe vedere al Vate? A 150<br />
anni dalla sua nascita lo spettacolo è<br />
cambiato; questo pensiamo sia un cartellone<br />
di cui sarebbe orgoglioso. Lo<br />
crediamo sostenuti da Giordano Bruno<br />
Guerri, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Il Vittoriale; sta dando una sterzata<br />
di novità a tutta la vita <strong>del</strong> Vittoriale.<br />
Come si muove un direttore artistico<br />
in un contesto <strong>del</strong> genere:<br />
fascino <strong>del</strong>la cornice, peso culturale<br />
<strong>del</strong> fondatore <strong>del</strong> Vittoriale,<br />
<strong>del</strong>la Fondazione e degli artisti?<br />
Sicuramente è un ruolo che mi pia-<br />
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ce. Mi incute più timore quando lo<br />
sento nominare, rispetto a quanto mi<br />
accada quotidianamente vivendo il<br />
ruolo. Da anni vivevo nell’organizzazione<br />
<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo spettacolo. È<br />
stato naturale declinare le competenze<br />
sperimentando in contesti diversi<br />
sul mo<strong>del</strong>lo di questo luogo che detta<br />
le regole da solo. Cito il presedente.<br />
Lui notò, appena nominato presidente,<br />
che in cartellone c’erano i Dik<br />
Dik. Si chiese cosa centrassero con<br />
D’Annunzio. Quando affidò a noi la<br />
stagione ci trovammo in sintonia sul<br />
fatto che centrino meno di Lou Reed<br />
o Paolo Conte. Anche se nessuno di<br />
noi ha colloqui notturni con il Vate.<br />
Ci sono già sorprese per i 150 anni<br />
<strong>del</strong>l’anno prossimo?<br />
Dobbiamo aspettarci cose grandi, non<br />
solo nel periodo estivo. <strong>La</strong> stagione<br />
partirà dall’inverno, forse già 2012 e<br />
coprirà il 2013, alternando gli spazi<br />
<strong>del</strong>l’anfiteatro con l’auditorium. L’anteprima<br />
con James Taylor al Grande<br />
ne è stato un assaggio.
al 2 giugno al 2 settembre<br />
sarà possibile visitare<br />
nei Musei Mazzucchelli<br />
a Ciliverghe di<br />
Mazzano, due mostre<br />
collaterali d’arte contemporanea<br />
con indagini e percorsi a cavallo<br />
tra la scienza floreale e la creatività<br />
più attuale; a partire da “Florilegio”,<br />
una personale di Corrado Bonomi,<br />
a cura di <strong>La</strong>ra Alberti, le cui<br />
installazioni ironiche, talvolta surreali,<br />
sono realizzate con materiali<br />
di recupero dal mondo <strong>del</strong> giardinaggio.<br />
Riconvertendo e scambiando<br />
di funzione i materiali, Bonomi<br />
capovolge il rapporto tra significato<br />
e significante. Seguirà una seconda<br />
tappa <strong>del</strong>l’antologica “Già come nel<br />
Mio Fior”, inaugurata nel 2011, con<br />
opere quest’anno di Maurizio Bottoni,<br />
Michelangelo Galliani e The Gahan<br />
Project, a cura di Anna Vergine<br />
e Gabriele Fallini, in collaborazione<br />
con la Galleria Bonelli<strong>La</strong>b di Canneto<br />
sull’Oglio (Mn) e la Galleria d’Arte<br />
Nino Sindoni di Asiago (Vi). Il lavoro<br />
di Maurizio Bottoni esprime la pittura<br />
colta, descrittiva degli elementi<br />
naturali a diversi piani di visione<br />
e lettura, dal singolo fiore alla re-<br />
<br />
<br />
Venerdì 1 e sabato 2 giugno alle 21<br />
in San Desiderio riprendono le repliche<br />
di “Alessandro a Siwa”, spettacolo<br />
scritto e diretto da Antonio Fuso.<br />
L’opera è divisa in tre parti: Uscite<br />
di scena, <strong>La</strong> quarta parte vuota,<br />
Scena divento (di vento). Nella prima<br />
parte è indagato il “personaggio”<br />
<strong>del</strong> teatro occidentale, da Shakespeare<br />
a Piran<strong>del</strong>lo, nell’atto in cui,<br />
uscendo di scena, pronuncia una<br />
qualche verità sulla vita, la morte,<br />
l’amore, il dolore… <strong>La</strong> quarta parte<br />
vuota è l’espressione che gli arabi<br />
<br />
altà <strong>del</strong>la zolla erbosa, un’indagine<br />
di un microcosmo, che si allarga al<br />
bosco nelle diverse situazioni <strong>del</strong><br />
giorno e <strong>del</strong>la notte, condotta come<br />
se si facesse parte di quel mondo,<br />
con punti di vista e dimensioni ‘reali’,<br />
attraverso una tecnica pittorica<br />
raffinata e consapevole <strong>del</strong>la storia<br />
<strong>del</strong>la pittura, attuale e contemporanea.<br />
I consueti laboratori creativi<br />
per bambini quest’anno vedranno la<br />
conduzione diretta <strong>del</strong>l’artista Corrado<br />
Bonomi, che si è reso disponi-<br />
usano per indicare il deserto. E nel<br />
deserto conduce la scrittura drammaturgica<br />
che desertifica segni, simboli<br />
e linguaggi <strong>del</strong> “gran teatro”. <strong>La</strong><br />
terza parte <strong>del</strong> lavoro: Scena divento<br />
(di vento), non poteva limitarsi a<br />
raccontare un episodio di una storia<br />
universalmente nota. E così, nella<br />
finzione, la notte di Alessandro Magno<br />
diventa la notte di tutti coloro<br />
che si interrogano sul proprio destino.<br />
Ingesso gratuito ma è obbligatorio<br />
prenotarsi allo 0302400060 o via<br />
email a info@scenasintetica.it<br />
bile l’ultima domenica <strong>del</strong> mese (a<br />
partire da domenica 27 maggio fino<br />
a domenica 2 settembre, alle ore 15<br />
-16 - 17, nella galleria principale, con<br />
accesso incluso nel biglietto) a coinvolgere<br />
le famiglie, in Ready made<br />
in erba, un’attività tesa a stimolare<br />
lo spirito critico nei confronti <strong>del</strong>la<br />
realtà che ci corconda, attraverso<br />
la manipolazione creativa e il riutilizzo<br />
di materiali da giardinaggio<br />
(sottovasi, tubi di gomma, reti…),<br />
volti alla creazione di nuovi oggetti.<br />
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L’estate bresciana degli spettacoli, dei<br />
concerti e dei grandi appuntamenti<br />
musicali in piazza è targata Cipiesse.<br />
Presentata ufficialmente la stagione<br />
<strong>del</strong>l’organizzatore bresciano di eventi<br />
che toccano Brescia ma non solo.<br />
Il primo appuntamento, che ne replica<br />
uno già visto qualche mese fa in terra<br />
bresciana, è l’esibizione di Ian Anderson<br />
(venerdì 1 giugno al Teatro Smeraldo<br />
di Milano).<br />
Il primo appuntamento bresciano sarà<br />
il concerto dei Nomadi, gruppo seguito<br />
e amato in terra nostrana, il 16<br />
giugno alle 21 a Rezzato (prevendita<br />
23 euro, la sera <strong>del</strong> concerto 25 euro).<br />
Dalla musica di garanzia la stagione<br />
offre la comicità di garanzia con il ritorno<br />
di Giuseppe Giacobazzi in “Una<br />
vita da paura” il 29 giugno a Rezzato<br />
(23 euro, 25 la sera <strong>del</strong>lo spettacolo).<br />
L’estate si scalda di ritmo con il “Meglio<br />
live tour 2012” di J-Ax di cui il Ci-<br />
piesse offre due date: giovedì 5 luglio<br />
alle 21.30 al Centro sportivo di Ponteture<br />
(Pc) e mercoledì 18 luglio alla<br />
Fiera di Bergamo.<br />
<strong>La</strong> piazza Duomo di Brescia si riempie<br />
invece <strong>del</strong>le sonorità dei Negrita sabato<br />
14 luglio. Il gruppo sta portando in<br />
tour gli ultimi lavori <strong>del</strong>l’album “Dannato<br />
vivere” oltre ai propri successi.<br />
Ingresso 32.20 euro in prevendita e 35<br />
la sera <strong>del</strong> concerto.<br />
Ancora piazza Duomo e ancora sonorità<br />
<strong>del</strong> tutto particolari: stiamo<br />
parlando dei Subsonica a Brescia il<br />
21 luglio alle 21.30. Prezzi dei biglitti<br />
23 euro.<br />
Ma Brescia risuonerà con note amiche,<br />
quasi di casa qualche giorno dopo<br />
quando sarà Francesco Renga a<br />
esibirsi nella propria città. Non è la<br />
prima volta, ma i bresciani e i suoi fan<br />
accorrono sempre numerosi. Biglietti<br />
da 38 euro (1° settore) e 23 euro (2°<br />
<br />
<br />
In occasione <strong>del</strong> trentennale<br />
<strong>del</strong>l’Università degli Studi di<br />
Brescia venerdì 8 giugno alle 18,<br />
nell’aula magna <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Giurisprudenza, in via San<br />
Faustino 41, si terrà la conferenza<br />
<strong>del</strong> prof. François Ansermet<br />
sul tema “I figli <strong>del</strong>la scienza.<br />
L’influenza <strong>del</strong>le biotecnologie<br />
perinatali sullo sviluppo emotivo<br />
<strong>del</strong>la persona”. L’iniziativa è<br />
realizzata in collaborazione con<br />
l’associazione “Il sorriso dei<br />
bimbi”.<br />
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settore); la sera <strong>del</strong> concerto maggiorati<br />
di 2 euro.<br />
Ma non è finita qui. Dopo Renga<br />
piazza Duomo ospiterà i Litfiba nel<br />
loro tour 2012 martedì 24 luglio alle<br />
21.30. Il 2009 è l’anno <strong>del</strong>la reunion <strong>del</strong><br />
gruppo che si era separato nel 1999.<br />
Ingresso 32.20, la sera <strong>del</strong>lo spettacolo<br />
35 euro.<br />
Si chiude alla grande il 25 luglio alle<br />
21.30 con una <strong>del</strong>le signore <strong>del</strong>la musica<br />
italiana: Giorgia. <strong>La</strong> tappa è una<br />
<strong>del</strong>le date previste ne suo “Dietro le<br />
apparenze tour”. Biglietti: 43 euro (1°<br />
settore), 33 euro (2° settore) e 23 euro<br />
(3° settore non numerato); maggiorazioni<br />
di 2 euro la sera <strong>del</strong> concerto.<br />
Prevendite dei biglietti: circuito<br />
greenticket e ticketone. Per ulteriori<br />
informazioni: cipiesse-bs.it. Grazie a<br />
Cipiesse anche Brescia può vivere<br />
una grande estate musicale. E non è<br />
certo la prima volta.
Martedì 5 giugno le Misticanze<br />
al Musil di Rodengo Saiano. Lo<br />
spettacolo in scena, con inizio alle<br />
21, è “Tabula rasa”. 52 persone che<br />
raccontano, con il corpo e Catullo,<br />
la voce e Pessoa, l’incanto e Keats,<br />
il nostro “essere umani”, ognuno<br />
con le proprie diversità, la propria<br />
rabbia, la propria gioia. Ognuno<br />
diverso. Gli esiti dei laboratori di<br />
teatro, guidati da Beatrice Faedi,<br />
diventano una lezione aperta che<br />
vede in scena tutti i partecipanti al<br />
corso.<br />
<br />
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<br />
re giorni di festa con<br />
grandi concerti 8 giugno,<br />
9 giugno e 10 giugno<br />
al PalaBrescia.<br />
Il teatro di via S. Zeno<br />
sarà la location <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />
Cgil lombarda con tre grandi concerti:<br />
Roberto Vecchioni, L’orchestra<br />
di via Padova e Marlene Kuntz.<br />
Per Vecchioni dalla vittoria <strong>del</strong> festival<br />
di Sanremo con “Chiamami<br />
ancora amore” nell’edizione 2011,<br />
Il concerto di venerdì 8 giugno vedrà<br />
il cantante-professore accompagnato<br />
da una band di sei elementi<br />
insieme a una sezione d’archi e<br />
ripercorrerà gli oltre 40 anni <strong>del</strong>la<br />
sua incredibile carriera tramite i<br />
grandi classici <strong>del</strong> suo repertorio<br />
senza dimenticare le ultime produzioni.<br />
Il tour, che Vecchioni sta<br />
portando nei teatri fa seguito alla<br />
pubblicazione <strong>del</strong> doppio album<br />
“I Colori <strong>del</strong> Buio”, pubblicato alla<br />
fine <strong>del</strong>lo scorso novembre. Si<br />
tratta <strong>del</strong>la prima antologia ufficiale<br />
di Vecchioni che mette insieme<br />
tre anime musicali diverse solo in<br />
apparenza: la cantautorale, la sinfonica<br />
e quella jazz. <strong>La</strong> raccolta è<br />
composta di 30 brani scelti personalmente<br />
dal professore, dei due<br />
inediti “I colori <strong>del</strong> buio” e “Un<br />
lungo addio” e da una straordinaria<br />
versione di “Luci a San Siro” in<br />
duetto con Mina. Prezzo <strong>del</strong> biglietto<br />
15 euro (a cui aggiungere 1,50 di<br />
prevendita); inizio alle 21.<br />
Sabato 9 giugno alle 21 invece sarà<br />
l’Orchestra di Via Padova a dare<br />
fiato e voce alla propria musica.<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
L’orchestra multietnica di Milano<br />
composta da 15 musicisti di nove<br />
nazionalità diverse, presenta alcuni<br />
brani presi dal loro album “Tunjà”<br />
(verità, in lingua bambara). <strong>La</strong><br />
sua musica meticcia spazia dalle<br />
ballate <strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong>l’Est ai travolgenti<br />
ritmi gitani, dai tamburi<br />
africani agli archi e ai violini <strong>del</strong>la<br />
tradizione mitteleuropea, conditi<br />
con ritmi funky, jazz e blues di<br />
stampo afroamericano. Estonia,<br />
<br />
<br />
Giovedì 14 giugno alle 20.45 al<br />
Teatro Odeon, Lumezzane ricorda<br />
Giacinto Pran<strong>del</strong>li nel secondo<br />
anniversario <strong>del</strong>la scomparsa, con<br />
una serata dedicata a “Madama<br />
Butterfly”, promossa e organizzata<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la rassegna Odeon<br />
Classic dall’Assessorato alla cultura<br />
<strong>del</strong> Comune di Lumezzane insieme<br />
con Rotary Club Valtrompia e con<br />
il sostegno di Fondazione Asm.<br />
“Butterfly” propone una selezione<br />
<strong>del</strong>le pagine più belle <strong>del</strong>l’opera<br />
di Giacomo Puccini in una<br />
Perù, Cile, Ucraina, Burkina Faso,<br />
Marocco, Serbia, Italia, Cuba:<br />
questi i Paesi di provenienza dei<br />
15 musicisti <strong>del</strong>l’Orchestra. Ognuno<br />
di loro ha portato con sé un po’<br />
<strong>del</strong>la propria tradizione musicale.<br />
E ognuno si è poi prestato alla sperimentazione<br />
e al confronto, realizzando<br />
un mélange sonoro inedito e<br />
travolgente. Ingresso gratuito, per<br />
questa esibizione che si preannuncia<br />
eccezionale.<br />
Domenica 10 giugno alle 21 invece<br />
sul palco <strong>del</strong> PalaBrescia arriva la<br />
musica dei Marlene Kuntz, che avrà<br />
il compito di chiudere la tre giorni<br />
di festa <strong>del</strong>la Cgil. Il gruppo Marlene<br />
Kuntz nasce nel 1990 per opera<br />
<strong>del</strong> chitarrista Riccardo Tesio e <strong>del</strong><br />
batterista Luca Bergia. Non molto<br />
tempo dopo vi si unisce il cantante<br />
e chitarrista Cristiano Godano.<br />
Negli anni hanno saputo ritagliarsi<br />
un loro spazio e affascinare un<br />
proprio pubblico. I loro lavori migliori<br />
sono stati pubblicati nel 2009<br />
con “Best of Marlene Kuntz”. Dopo<br />
questo lavoro anche “Cercavamo il<br />
silenzio”, un cd/dvd live, “Ricoveri<br />
virtuali e sexy solitudini” e l’ultimo<br />
pubblicato a febbraio “Canzoni per<br />
un figlio” che contiene due tracce<br />
inedite e altre tracce <strong>del</strong> repertorio<br />
risuonate e riarrangiate. Posto<br />
unico numerato 10 euro (a cui aggiungere<br />
1.50 euro di prevendita).<br />
Per tutti gli appuntamenti i biglietti<br />
sono in vendita sul circuito greenticket<br />
o nelle prevendite abituali.<br />
Per informazioni: palabrescia.it oppure<br />
030348888.<br />
rappresentazione teatrale pensata<br />
per gli appassionati ma anche per<br />
chi si avvicina per la prima volta alla<br />
lirica, con l’esibizione di giovani di<br />
talento e la suggestione di proiezioni<br />
e contributi audio-video che<br />
concorrono a ricreare atmosfere e<br />
ambientazioni <strong>del</strong>la tragica vicenda<br />
<strong>del</strong>la geisha giapponese. E regala<br />
l’emozione di ascoltare la voce <strong>del</strong><br />
grande tenore lumezzanese: grazie<br />
alla registrazione radiofonica di<br />
una recita <strong>del</strong> 1952 al Metropolitan<br />
di New York, Pran<strong>del</strong>li ritorna in<br />
<br />
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<br />
una memorabile interpretazione di<br />
Pinkerton e si unisce idealmente ai<br />
cantanti in scena. Il cast è composto<br />
da giovani artisti provenienti<br />
da tutto il mondo, fra i quali si<br />
distinguono anche talenti bresciani.<br />
È giapponese, come da libretto,<br />
la protagonista, il soprano Yasko<br />
Sato, astro nascente <strong>del</strong>la lirica<br />
internazionale. Ingresso 10 euro,<br />
ridotto 5. L’incasso <strong>del</strong>la serata<br />
verrà interamente devoluto al<br />
progetto “Pozzi d’acqua dolce in<br />
Mozambico”.
a ragione <strong>del</strong>la perfidia è<br />
chiara: essa sta nella confessione<br />
a favore <strong>del</strong> cristianesimo<br />
che compie<br />
Rousseau, quando sottolinea<br />
l’incomparabilità di Gesù e Socrate.<br />
Si tratta di qualcosa che Voltaire e<br />
gli amici <strong>del</strong>l’Enciclopedia non hanno<br />
mai perdonato a Rousseau. Per essi<br />
ogni mezzo era giusto per annientare<br />
il traditore plebeo <strong>del</strong>la grande causa<br />
<strong>del</strong>l’Illuminismo”. Robert Spaemann,<br />
filosofo cattolico considerato in Germania<br />
“Il difensore <strong>del</strong>la dignità umana”,<br />
ha riassunto in poche parole il destino<br />
di Jean-Jacques Rousseau (1712-<br />
1778) di cui cade il terzo centenario<br />
<strong>del</strong>la nascita. Il suo pensiero era imbevuto<br />
di religiosità e di misticismo,<br />
tanto che le sue interpretazioni sembrano<br />
portatrici di contraddizioni, segno<br />
di attenzione a una dimensione<br />
diversa da quella <strong>del</strong>la razionalità cartesiana<br />
e illuministica: sembrano, perché,<br />
potrebbe replicare l’autore <strong>del</strong><br />
“Contratto sociale”, sono le cose <strong>del</strong><br />
<br />
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<br />
Ben nove dei 47 siti Unesco<br />
italiani, entrati a far parte<br />
<strong>del</strong>la lista <strong>del</strong> ‘Patrimonio<br />
<strong>del</strong>l’umanità’, sono in Lombardia.<br />
Si va da Mantova alla milanese<br />
Santa Maria <strong>del</strong>le Grazie dal<br />
Sacro Monte di Varese all’isolino<br />
Virginia (sul lago di Varese),<br />
passando per l’insediamento<br />
industriale di Crespi d’Adda.<br />
In questo tour non possono<br />
mancare i tesori di Brescia. E<br />
la nostra provincia ne conta<br />
tre: l’arte preistorica <strong>del</strong>la Valle<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
mondo a essere talvolta inspiegabili e<br />
irrazionali. Si prenda la sua considerazione<br />
<strong>del</strong> cristianesimo: in apparenza,<br />
l’avvento <strong>del</strong> messaggio cristiano per<br />
Rousseau è devastante, ed è una <strong>del</strong>le<br />
cause <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> mondo classico.<br />
Rousseau non rimpiangeva nulla di<br />
questo, anzi, era sostenitore di una<br />
convinzione che aveva (questo causò<br />
i primi problemi con gli illuministi)<br />
iniziato a esporre nel “Discorso sulle<br />
scienze e sulle arti” (1750): la cultura<br />
e l’arte non sono segni di civiltà, ma<br />
di decadenza. Vale a dire che il patrimonio<br />
culturale umano, ritenuto dagli<br />
illuministi – e non solo da loro – mas-<br />
<br />
Venerdì 1° giugno alle 20.30 nella sala<br />
Pedini <strong>del</strong>la Biblioteca comunale<br />
di Montichiari (ad ingresso libero)<br />
sarà presentato il libro di Agata<br />
Giulia Coletta dal titolo “Il Cavaliere<br />
dei Fiori”, edito nella collana Nuove<br />
Voci. Dall’introduzione di Lionello<br />
Vestena, naturopata e floriterapeuta,<br />
si legge: “Il Cavaliere dei Fiori<br />
è una narrazione sentita ed affascinante<br />
di un percorso che, attraverso<br />
la potente forza <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza, ci<br />
porta a conoscere meglio noi stessi,<br />
operando la riconnessione, tramite<br />
l’ascolto, alla nostra Anima. <strong>La</strong> metodologia<br />
dei Fiori, messa a punto<br />
dal medico gallese Edward Bach, è il<br />
mezzo che permetterà al protagonista<br />
di questo romanzo di riaffacciarsi<br />
alla propria vita con occhi nuovi,<br />
contemplandola da uno spazio in<br />
Camonica, i siti palafitticoli<br />
<strong>del</strong> lago di Garda e i luoghi <strong>del</strong><br />
potere longobardo <strong>del</strong> complesso<br />
di Santa Giulia in città.<br />
Tutti sono documentati ed<br />
esaltati dalle 300 fotografie di<br />
Carlo Meazza nella pregevole<br />
pubblicazione “Lombardia,<br />
patrimonio <strong>del</strong>l’umanità. I luoghi<br />
<strong>del</strong>l’Unesco”, edita per i tipi<br />
Jaca Book. L’opera, presentata<br />
nel corso <strong>del</strong>la “Settimana <strong>del</strong>la<br />
cultura”, nella tensostruttura <strong>del</strong><br />
museo cittadino inquadra i nove<br />
simo elemento di civiltà, diventava<br />
solo esibizione inutile e vuota. L’arte<br />
non dà nessun contributo alla città.<br />
Se la pòlis è unita, non ha bisogno di<br />
abbellimenti, anzi, essi sono l’ultima<br />
tappa <strong>del</strong>la decadenza. Con il cristianesimo<br />
iniziava una nuova cultura<br />
che teneva conto anche dei contributi<br />
<strong>del</strong> passato, e questo segna una notevole<br />
differenza rispetto a Rousseau. I<br />
rapporti tra lui e il cristianesimo non<br />
finiscono qui, perché il filosofo-musicista-scrittore<br />
(che difese la cattolicissima<br />
Polonia contro le mire <strong>del</strong>la<br />
Russia “illuminista”) sembra contraddirsi<br />
quando torna a parlare <strong>del</strong>la città.<br />
Quale era secondo lui la città per<br />
eccellenza, quella che nel passato<br />
aveva incarnato meglio i motivi illustrati<br />
nell’“Emile”, coesione, educazione<br />
alla cittadinanza e uguaglianza?<br />
Era Sparta, non Atene. Rousseau era<br />
convinto che, pur rappresentando un<br />
mo<strong>del</strong>lo, il tipo di civiltà di Atene era<br />
retto sulla menzogna, perché la coesione<br />
era data dalla religione di Sta-<br />
<br />
<br />
cui l’Anima trova accesso al mondo<br />
esterno e interagisce con esso”. È<br />
un libro che evoca sensazioni e stati<br />
d’animo forti, capace di farsi leggere<br />
tutto d’un fiato e di trasportarci in<br />
un altro mondo, quello <strong>del</strong>l’Anima.<br />
<strong>La</strong> presenza, impalpabile ed eterea,<br />
di Bach avvolge il lettore e lo catapulta<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la natura, un affascinante<br />
viaggio anche dentro noi<br />
stessi. Nata a Roma nel 1959, Agata<br />
Giulia Coletta risiede a Verona; decisivo<br />
è stato l’incontro con il poeta<br />
Lino Briani che l’ha avviata alla scrittura.<br />
Nel 2003 ha dato alle stampe il<br />
volume di poesie dal titolo “Foglie di<br />
vita”. Da allora si dedica allo studio<br />
<strong>del</strong>le discipline bionaturali; segue<br />
con particolare interesse pubblicazioni<br />
e studi scientifici che trattano<br />
il “Campo <strong>del</strong> sottile”. (f.m.)<br />
luoghi nei siti che li ospitano,<br />
alternando i segni specifici,<br />
che testimoniano l’universalità,<br />
l’unicità e l’insostituibilità dei<br />
valori richiesti dall’Unesco, a<br />
splendide fotografie d’insieme,<br />
che allargano la prospettiva<br />
ad un patrimonio artistico<br />
e naturale di incomparabile<br />
bellezza.<br />
“Da fotografo – spiega Meazza<br />
– sono rimasto particolarmente<br />
affascinato dalla civiltà camuna,<br />
la cui ‘storia è scritta nella<br />
<br />
to che reclamava l’obbedienza a dei<br />
che non esistevano. Da una parte, il<br />
pensatore accusa il cristianesimo di<br />
erodere lo Stato ma, dall’altra, deve<br />
ammettere che esso rappresenta la<br />
religione vera, fatta di adesione libera<br />
e di fe<strong>del</strong>tà a Dio, non allo Stato.<br />
Il cristianesimo rischia di essere una<br />
minaccia per il libero Stato agognato<br />
da Rousseau, ma la storia gli dà torto.<br />
Si pensi ai martiri cristiani uccisi dai<br />
nazisti: si opponevano all’incarnazione<br />
moderna <strong>del</strong>la Sparta ammirata.<br />
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roccia’. Un insieme eccezionale<br />
di documenti iconografici<br />
che consentono di seguire nel<br />
corso dei secoli l’evoluzione<br />
culturale di questa straordinaria<br />
popolazione”.<br />
Meazza, varesino, ha iniziato la<br />
sua carriera come fotoreporter.<br />
In seguito si è dedicato<br />
alla libera professione,<br />
approfondendo nelle sue opere i<br />
temi a lui più congeniali, come il<br />
reportage, i ritratti, il paesaggio e<br />
le scene di vita quotidiana. (v.b.)
Presso l’atrio <strong>del</strong> Centro pastorale<br />
Paolo VI si può visitare la mostra<br />
“Tiwanaku, terra <strong>del</strong> mito” frutto<br />
<strong>del</strong> lavoro di ricerca e di studio<br />
degli studenti <strong>del</strong> Liceo artistico<br />
Foppa guidati dal prof. Raffaele<br />
Galli, esperto di architettura antica<br />
e precolombiana. Quest’anno il<br />
liceo ha lavorato sul tema <strong>del</strong> mito<br />
producendo, tra i vari lavori, la<br />
prima mostra-studio su di uno dei<br />
siti più interessanti <strong>del</strong>l’archeologia<br />
precolombiana, attualmente<br />
studiato da archeologi italiani.<br />
<br />
Tiwanaku nella lingua incaica<br />
aymara significa “la città di Dio”.<br />
Le sue rovine si trovano in Bolivia.<br />
le prime si sono concentrati sulla<br />
mensiocronologia, cioè sulla<br />
evoluzione storica <strong>del</strong> mattone,<br />
da Tiwanaku ai giorni nostri; le<br />
seconde e terze hanno disegnato e<br />
riprodotto in scala 1:5 e 1:100 edifici<br />
<strong>del</strong> sito di Tiwanaku: tra cui la Porta<br />
<strong>del</strong>la Luna e la Porta <strong>del</strong> Sole <strong>del</strong><br />
Tempio di Kalasasaya, la piramide<br />
di Akapana e un modulo monolitico<br />
<strong>del</strong> Tempio di Pumapunku.<br />
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iccole band crescono. <strong>La</strong><br />
scena musicale bresciana<br />
non cessa di produrre<br />
realtà interessanti. Presentiamo<br />
un paio di band<br />
bresciane emergenti, i Don Turbolento<br />
e i New Dress. I Don Turbolento,<br />
decimi nella classifica dei gruppi/<br />
cantanti italiani rivelazione <strong>del</strong> 2011,<br />
indetta dal portale Rockol, nascono<br />
a Brescia nel 2005 sotto la spinta di<br />
Dario Bertolotti (ex Blank Dirt) alla<br />
batteria e voce e Giovanni Battagliola<br />
(ex Black Eyed Susan) sintetizzatori<br />
e cori. Nel 2007 pubblicano l’Ep dal<br />
titolo “Spend the night on the floor”,<br />
esaurito in alcuni mesi. Nel 2008 esce<br />
“Don Turbolento”, che fa decollare la<br />
band con un tour italiano che suscita<br />
entusiasmi, al pari <strong>del</strong> disco, che<br />
conquista nel 2009 la palma di miglior<br />
proposta indie rock al Mei di Faenza.<br />
Sul finire <strong>del</strong>lo scorso anno arriva il<br />
secondo cd “Attack!”. Il disco, ottimo,<br />
rilancia un genere che in troppi hanno<br />
frettolosamente dichiarato sepolto.<br />
È un elettropop di buona fattura,<br />
non troppo invasivo, che si alimenta<br />
da più generi. Ottima la canzone che<br />
apre l’album “What I can”, una sorta<br />
di kraut rock tedesco, con spiccati riferimenti<br />
alla band inglese degli Human<br />
League, artefice di ottimi album<br />
<br />
negli anni Ottanta. Potente è la title<br />
track “Attack!”, più marcatamente<br />
elettronica, che segna un album rivestito<br />
da un sound che non è solo funk<br />
sintetico, ma presuppone una visione<br />
totale <strong>del</strong>l’elettronica in chiave pop.<br />
Delicata è “Evil heaven” con un ritmo<br />
rallentato che proietta in un’altra<br />
dimensione. Un lavoro globale e completo<br />
che in 10 tracce verifica l’evoluzione<br />
di suono e scrittura compiuta<br />
dal duo bresciano negli ultimi tempi.<br />
Un gruppo in grado di miscelare le<br />
influenza marcate di una certa wave<br />
elettronica di matrice britannica, ma<br />
che cammina spedito alla ricerca di<br />
una propria identità.<br />
Discorso musicale simile quello dei<br />
New Dress, che hanno presentato<br />
“Legàmi di luce” presso le Cantine<br />
Castelveder di Monticelli Brusati.<br />
L’album, uscito per la Kandinsky Records/Audioglobe,<br />
usufruisce <strong>del</strong>la<br />
produzione artistica di Lele Battista,<br />
che ha anche prestato la propria<br />
voce nel singolo apripista “Bisogna<br />
Passare il Tempo” (insieme al sax<br />
di Andy Fluon). <strong>La</strong> band formata<br />
da Stefano Marzoli (voce e sintetizzatori),<br />
Jordan Vianello (batteria) e<br />
Andrea Mambretti (chitarra) ha realizzato<br />
un ottimo disco, che suona<br />
un po’ retrò ma che mantiene lungo<br />
tutte le tracce un fascino indiscutibile.<br />
Chiari i richiami al rock elettronico<br />
<strong>del</strong>la musica tra gli anni Ottanta<br />
e Novanta, tra Depeche Mode, Cure<br />
e U2 con debiti verso il rock italiano<br />
<strong>del</strong>l’epoca. Il disco è stato registrato<br />
e prodotto presso lo Studio di Registrazione<br />
“Ritmo&Blu” di Pozzolengo<br />
da Stefano Castagna già in passato<br />
al fianco dei Cccp, Ligabue, Scisma.<br />
Un album di rock elettronico<br />
che suona caldo, e che ha la sua matrice,<br />
come ha dichiarato Lele Battista,<br />
nell’idea <strong>del</strong> corteggiamento,<br />
sentimento che ha guidato durante<br />
le registrazioni <strong>del</strong> disco la band e<br />
soprattutto il cantante Stefano Marzoli.<br />
Belli i suoni ma belle anche le<br />
liriche, particolarmente evocative.<br />
Tra le tracce, tutte valide, segnaliamo<br />
la conclusiva “Splendi”:“quando<br />
c’è buio per vedere, basta uno spiraglio<br />
di luce”.
Dal lunedì al venerdì a partire<br />
dalle 7 Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />
sui principali fatti da Brescia,<br />
dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />
di oltre due ore in diretta, potete<br />
seguire rassegne stampa locali e<br />
nazionali, approfondimenti, e tutti i<br />
protagonisti <strong>del</strong>l’attualità in diretta<br />
all’interno <strong>del</strong>la rubrica Zoom.<br />
Per cominciare la giornata col<br />
piede giusto, ascoltando la musica<br />
migliore, con un occhio sul mondo,<br />
l’appuntamento è con Brescia in<br />
diretta.<br />
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Dal lunedì al venerdì dalle 10.40<br />
con Marco Vignoletti, le indicazioni<br />
<strong>del</strong>la dietista Anna Zanardini, gli<br />
interventi <strong>del</strong>la psicologa Anna<br />
Grasso Rossetti, i consigli di<br />
Gabriele <strong>del</strong>la libreria Paoline,<br />
i trucchi in cucina <strong>del</strong>lo chef<br />
Riccardo Cominardi oltre ai<br />
collegamenti con gli organizzatori<br />
<strong>del</strong>le più belle feste <strong>del</strong>la provincia.<br />
Inoltre il mercatino, la rubrica di<br />
cinema, le offerte di lavoro, e gli<br />
appuntamenti <strong>del</strong>la sera. In <strong>Voce</strong><br />
mattina solo la musica più bella.
<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30 è<br />
trasmessa dalla parrocchia di San<br />
Giacomo di via Oldofredo Denari<br />
su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv<br />
(92-115).<br />
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I tre fondamenti <strong>del</strong>la paleo-televisione,<br />
quella che muoveva i primi passi<br />
negli anni Cinquanta: educare, informare,<br />
intrattenere. I tempi cambiano<br />
e il piccolo schermo diventa neo-televisione:<br />
negli ultimi anni l’intrattenimento<br />
ha preso il sopravvento<br />
su educazione e informazione, si è<br />
diffuso nei palinsesti di tutte le reti,<br />
pubbliche e private. Ora si deve parlare<br />
di “infotainment”, il mix di information<br />
ed entertainment, ovvero<br />
l’informazione che si fonde con l’intrattenimento,<br />
tipico di una tv che<br />
spettacolarizza tragedie, omicidi e<br />
catastrofi. Certo ci sono eccezioni<br />
che confermano la regola: la diretta<br />
<br />
<br />
Sabato 9 giugno in Cattedrale<br />
mons. Luciano Monari ordina<br />
tre sacerdoti: sono don Claudio<br />
Sarotti di Edolo e don Damiano<br />
Raza di Pezzaze (entrambi<br />
classe 1983, formatisi nel nostro<br />
Seminario) e padre Carlo<br />
Bianchini di Darfo (38 anni) dei<br />
padri <strong>del</strong>la Pace. In Primo Piano<br />
alle 9.30 l’intervista al rettore <strong>del</strong><br />
seminario mons. Carlo Bresciani<br />
e ai tre ordinandi. Ultime puntate<br />
di Ecclesia in collaborazione con<br />
l’Ufficio turismo e pellegrinaggi:<br />
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televisiva dei terremoti di martedì 29<br />
maggio ha riportato il piccolo schermo<br />
alle origini <strong>del</strong> video-racconto<br />
di un evento tremendo e odioso in<br />
tutte le sue sfaccettature, dal numero<br />
di morti, ai danni materiali ed<br />
economici, fino alle responsabilità<br />
umane dei crolli. <strong>La</strong> tv, già attivatasi<br />
alle prime scosse <strong>del</strong> 20 maggio,<br />
era pronta all’evento con decine di<br />
giornalisti già sul posto da una settimana<br />
con troupe di operatori. Tutte<br />
le reti generaliste hanno fornito una<br />
copertura adeguata all’evento: è la<br />
tv <strong>del</strong>l’emergenza, una finestra che<br />
racconta in diretta ciò che accade, il<br />
metodo più veloce, insieme al mondo<br />
il direttore don Claudio Zanardini<br />
illustra i prossimi pellegrinaggi<br />
diocesani in Bulgaria e in Polonia.<br />
Il programma, prodotto da<br />
<strong>Voce</strong>Media e curato da Betty<br />
Cattaneo, va in onda anche in<br />
differita, la domenica su Radio<br />
<strong>Voce</strong> Camuna alle 8; Ecz alle 15;<br />
Radio Claronda alle 16; Radio<br />
Basilica Verolanuova alle 10.30;<br />
Radio Ponte Manerbio alle 12.30;<br />
Radio Raphaël alle 9. Le rubriche<br />
sono disponibili in podcast sul sito<br />
www.radiovoce.it<br />
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web, per avere aggiornamenti in diretta.<br />
Il miglior lavoro per tempestività<br />
e correttezza nelle notizie va a Sky<br />
Tg24, il canale all-news via satellite,<br />
visibile in diretta streaming anche dal<br />
sito internet. Fin dalla prima scossa<br />
<strong>del</strong>la mattina di martedì 29 maggio,<br />
in una lunga diretta ha raccontato in<br />
divenire la tragedia <strong>del</strong> sisma che ha<br />
colpito durante tutto il giorno i Comuni<br />
<strong>del</strong>l’Emilia.<br />
Durante un evento di tale portata era<br />
prioritario concentrarsi sull’evento,<br />
mantenendo un tono sì concitato<br />
ma senza scadere nella retorica, non<br />
c’era tempo di confezionare servizi<br />
lacrimevoli o sentimentalisti come<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />
settimanale “<strong>La</strong> Buona Notizia”<br />
apre con il servizio intitolato “Don<br />
Claudio e don Damiano” sulle<br />
prossime ordinazioni presbiterali.<br />
A seguire: a conclusione <strong>del</strong><br />
restauro, “Ospitaletto ritrova la<br />
parrocchiale”; “Sette chierichetti<br />
in Seminario” in occasione <strong>del</strong><br />
Meeting “Din Don Dan, DinAmici<br />
per Dio”; da ultimo il servizio “In<br />
memoria di David Maria Turoldo”.<br />
<strong>La</strong> rubrica “4 parole...” è con don<br />
Marco Mori che presenta i grest<br />
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purtroppo è invece avvenuto in occasione<br />
<strong>del</strong>la strage di Brindisi <strong>del</strong> 19<br />
maggio. In quell’occasione infatti, già<br />
poche ore dopo l’attentato all’istituto<br />
Morvillo-Falcone, Studio Aperto forniva<br />
immagini di ragazze in lacrime<br />
con un sottofondo musicale struggente.<br />
Nei giorni successivi Barbara<br />
D’Urso ha mandato in onda le immagini<br />
<strong>del</strong>la prima comunione <strong>del</strong>la vittima,<br />
Melissa Bassi. Perché indugiare<br />
su questi tasti dolenti, privati, <strong>del</strong>icati?<br />
Qual è l’obiettivo che si vuole<br />
raggiungere? Sicuramente niente di<br />
buono. In queste occasioni in tv ha<br />
vinto proprio l’infotainment, la realtà<br />
è stata trasformata in spettacolo.<br />
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2012 sul tema “Passpartu. Di’<br />
soltanto una parola”. “<strong>La</strong> Buona<br />
Notizia” va in onda: la domenica<br />
alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30<br />
su Tt2 Teletutto; su Super TV la<br />
domenica e il martedì alle 20;<br />
su Più Valli TV la domenica alle<br />
8; su Teleboario la domenica<br />
alle 8.15 e alle 10; e su www.<br />
vocemedia.tv che manderà in<br />
onda anche l’incontro <strong>del</strong> ciclo<br />
“Negli occhi <strong>del</strong>la libertà” tenuto<br />
alla Poliambulanza e intitolato<br />
“L’assolutamente libero”.<br />
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No comment sulla scelta di Rai Uno<br />
di continuare, la mattina <strong>del</strong>l’attentato<br />
di Brindisi, la programmazione<br />
consueta con la puntata <strong>del</strong> sabato<br />
de “<strong>La</strong> prova <strong>del</strong> cuoco”: quello che<br />
dovrebbe essere il primo canale televisivo<br />
italiano ha deciso di mettersi<br />
in fondo alla fila.<br />
A ogni modo il rischio che la tv dei<br />
sentimenti abbia la precedenza sulle<br />
notizie, soprattutto quelle che raccontano<br />
tragedie, è sempre alto. Ci<br />
si augura che esempi virtuosi come<br />
quello di Sky Tg24 facciano capire,<br />
innanzitutto ai telespettatori, la necessità<br />
di una televisione più seria<br />
e precisa.
ar ringiovanire un attore<br />
è meno facile che<br />
invecchiarlo. Così, per<br />
dare nuova linfa a “Men<br />
in Black 3”, lo sceneggiatore<br />
Etan Cohen e il regista Barry<br />
Sonnenfeld hanno dovuto tornare<br />
indietro negli anni e farci incontrare<br />
il sosia giovane <strong>del</strong>l’agente K, sempre<br />
interpretato – nel presente – dal<br />
grande Tommy Lee Jones: il quale<br />
però, 15 anni dopo il primo episodio,<br />
appare un po’ troppo imbolsito<br />
per sostenere un’ora e mezza di<br />
risse e scontri con ogni genere di<br />
strambi alieni. Il discorso vale per<br />
l’intero film, che risente <strong>del</strong> tempo<br />
trascorso. I Men in Black – sempre<br />
impegnati a tenere sotto controllo<br />
gli alieni che, a nostra insaputa, abitano<br />
da anni la terra “travestendosi”<br />
da esseri umani – trovano subito<br />
pane per i loro denti; ma i primi,<br />
movimentati minuti, nonostante le<br />
geniali creature inventate dal mago<br />
dei trucchi Rick Baker, fanno respirare<br />
una (troppo) rilassante aria di<br />
già visto.<br />
Per recuperare energie è allora necessario<br />
retrocedere fino al 1969,<br />
precisamente al 16 luglio. Un attimo<br />
prima che l’Apollo 11 si stacchi dal<br />
pianeta per portare l’uomo sulla luna.<br />
In quell’anno incontriamo Josh<br />
Brolin, la controfigura anni Sessanta<br />
di K e la carta migliore <strong>del</strong> nuovo<br />
capitolo. Perché l’attore dimostra di<br />
aver assimilato assai bene il modo<br />
di recitare “alla Tommy Lee Jones”<br />
e lo ripropone con ironia, reggendo<br />
fino al termine il confronto con il<br />
suo eterno collega, lo scapestrato<br />
agente J di Will Smith.<br />
Il K degli anni Sessanta non è proprio<br />
identico all’altro: si concede<br />
perfino qualche sorriso. Perché col<br />
trascorrere <strong>del</strong> tempo è diventato<br />
sempre più laconico, e all’inizio<br />
<strong>del</strong>la nuova storia anche abbastanza<br />
incarognito?<br />
Per rispondere a questa domanda<br />
J dovrà compiere letteralmente un<br />
salto nel passato, reso in realtà necessario<br />
da ben altra urgenza: un<br />
pericoloso <strong>del</strong>inquente alieno, Boris<br />
l’Animale, è scappato dalla prigione<br />
lunare dove proprio K l’aveva<br />
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fatto rinchiudere, ed è tornato sulla<br />
terra per ucciderlo. Non nel mondo<br />
attuale ma nel 1969, l’anno in cui K<br />
l’aveva arrestato facendogli perdere<br />
un braccio.<br />
Il cambio di calendario permette<br />
agli autori di svariare con divertimento<br />
sulla ricostruzione d’epoca,<br />
portando i due protagonisti in giro<br />
per una città popolata da hippies,<br />
feste di intellettuali trasgressivi,<br />
divi <strong>del</strong> rock sotto le cui spoglie si<br />
nascondono creature inaspettate.<br />
Anche nei favolosi Sixties niente e<br />
nessuno (neppure il celebre Andy<br />
Warhol) è quello che sembra; e gli<br />
alieni sono rigorosamente d’epoca,<br />
con tratti ispirati ai mostri dei film<br />
di fantascienza <strong>del</strong> periodo.<br />
L’extraterrestre più curioso e riuscito<br />
è Griffin (Michael Stuhlbarg),<br />
munito di un particolare cervello<br />
che ricalcola continuamente le mille<br />
probabili concatenazioni degli eventi<br />
futuri. Può così prevedere in anticipo<br />
la conclusione, nella quale si<br />
rivela l’unico mistero <strong>del</strong>l’universo<br />
che K non aveva svelato a J, nascosto<br />
nel cuore <strong>del</strong>l’impassibile castigatore<br />
di alieni. Il tutto confezionato<br />
in modo più gradevole di quanto ci si<br />
potesse aspettare: una distrazione,<br />
da dimenticare in fretta una volta<br />
tornati ai nostri giorni.<br />
<br />
Nel 2009 trionfò con “Il nastro bianco”,<br />
stavolta è toccato ad “Amour”.<br />
Per Michael Haneke due Palme<br />
d’oro in quattro anni. Il romeno Cristian<br />
Mungiu vinse la Palma d’oro<br />
nel 2007 (“4 mesi, 3 settimane, 2<br />
giorni”): torna in Concorso cinque<br />
anni dopo con “Beyond the Hills”<br />
e si porta a casa premio per la sceneggiatura<br />
e doppio premio per le<br />
interpreti femminili (Cosmina Stratan<br />
e Cristina Flutur).<br />
Il nostro Matteo Garrone – che nel<br />
2008 si dovette accontentare <strong>del</strong><br />
Grand Prix per “Gomorra” al cospetto<br />
di una Palma d’oro “molto” dubbia<br />
per “<strong>La</strong> classe” di Cantet – quattro<br />
anni dopo viene premiato allo<br />
stesso modo per “Reality”. Carlos<br />
Reygadas vinse il Premio <strong>del</strong>la Giuria<br />
nel 2007 (per “Luz Silenciosa”),<br />
ora è premiato per la regia di “Post<br />
Tenebras Lux”.<br />
E poi Ken Loach, che dopo la Palma<br />
d’oro <strong>del</strong> 2006 per “Il vento che accarezza<br />
l’erba” (uno dei suoi film meno<br />
convincenti), quest’anno porta a<br />
casa il Premio <strong>del</strong>la Giuria.<br />
Guardando il palmarès 2012 <strong>del</strong> Festival<br />
di Cannes, però, questa degli<br />
“habitué” non è la prima cosa a balzare<br />
agli occhi.<br />
Quanto meno non l’unica: partendo<br />
dal presupposto che la Francia – in<br />
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–<br />
–<br />
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<br />
quanto produttrice o co-produttrice<br />
– è praticamente presente in quasi<br />
tutti i film in concorso, a iniziare<br />
proprio da “Amour” di Haneke, fa<br />
davvero notizia che nessun titolo,<br />
o attore/attrice transalpini siano<br />
stati premiati.<br />
Da Resnais e il numeroso cast <strong>del</strong><br />
suo “Vous n’avez encore rien vu”<br />
a Jacques Audiard (“De rouille et<br />
d’os”, con Marion Cotillard), fino<br />
al coraggioso ritorno di Leos Carax<br />
(“Holy Motors”) che avrebbe meritato<br />
un premio pesante. Dimenticati<br />
anche gli Stati Uniti nel palmarès e,<br />
tutto sommato, alla luce di quanto<br />
visto (eccetto forse per Wes Anderson)<br />
ci può stare.<br />
L’altra considerazione che alle prime<br />
probabilmente non sarà stata<br />
colta da molti, è che l’Italia non<br />
vince solo con “Reality” di Garrone:<br />
sarà una coincidenza – ne siamo<br />
certi – ma tutti i film premiati<br />
dalla giuria presieduta da Moretti<br />
hanno già una distribuzione italiana.<br />
<strong>La</strong> Bim di De Paolis fa man bassa:<br />
quattro film in concorso, tre premi<br />
(Mungiu, Vinterberg, Loach), la Teodora<br />
si porta a casa la Palma d’oro<br />
di Haneke, Rai e Fandango il Grand<br />
Prix di Garrone, la Archibald (come<br />
sempre coraggiosa) la regia di Carlos<br />
Reygadas.
’è una sola condizione per<br />
recuperare la crescita e<br />
avviare il cambiamento:<br />
ritrovare il lavoro e rivalutare<br />
l’impresa, con un nuovo<br />
umanesimo <strong>del</strong>l’economia e <strong>del</strong>la<br />
finanza, recuperando quei punti di sviluppo<br />
persi negli ultimi decenni. Questa<br />
la convinzione di Giancarlo Dallera,<br />
presidente <strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />
bresciana, che ha fatto da ‘incipit’ <strong>del</strong><br />
suo intervento all’annuale assemblea<br />
generale. Prima di lui il prefetto Livia-<br />
Narcisa Brassesco Pace, consapevole<br />
<strong>del</strong> momento <strong>del</strong>icato che stiamo<br />
attraversando, aveva sottolineato “la<br />
valenza pubblica <strong>del</strong>l’impresa come<br />
bene sociale, patrimonio collettivo”,<br />
aveva ricordato che “lo Stato è vicino<br />
alle imprese”. I segnali, però, non inducono<br />
all’ottimismo. “Per i prossimi mesi<br />
– ha ripresoDallera – sono previsti<br />
una flessione <strong>del</strong>la produzione e un aumento<br />
<strong>del</strong>la disoccupazione, che nella<br />
nostra provincia oggi è al 5,8%. Indicatori<br />
positivi provengono unicamente<br />
dai mercati esteri, ma l’export da solo<br />
non basta più”. Da dove ripartire, allora?<br />
“Innanzitutto dalla politica fiscale<br />
– ha sostenutoDallera –. <strong>La</strong> pressione<br />
fiscale è al 68%, contro una media europea<br />
<strong>del</strong> 44%. Ma solo con una minor<br />
spesa e minori costi <strong>del</strong>la politica, frenando<br />
sprechi e inefficienze, potremo<br />
avere meno tasse e, di conseguenza,<br />
una minor pressione fiscale”. Serve<br />
anche altro, per il presidente Aib. “Il<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
costo <strong>del</strong> lavoro, che continua a crescere<br />
(47% contro una media europea<br />
<strong>del</strong> 41%) e il deficit infrastrutturale, che<br />
fa perdere competitività. L’energia, che<br />
le imprese italiane pagano fino al 40%<br />
in più dei principali concorrenti esteri<br />
<br />
e la burocrazia, troppo rigida, che sottrae<br />
tempo e risorse alla produzione”.<br />
Capitolo a parte: la ‘questione’ credito.<br />
“<strong>La</strong> pubblica amministrazione deve<br />
pagare in tempi ragionevoli e le banche<br />
devono tornare a supportare il<br />
‘motore impresa’”. Occhi puntati sulla<br />
situazione locale. “Per un rilancio<br />
autentico <strong>del</strong> Sistema Brescia occorre<br />
affrontare e dare soluzione ad alcune<br />
criticità che non possono non essere<br />
rimosse”. Aeroporto di Montichiari e<br />
piccola velocità gli esempi portati da<br />
Dallera che non ha poi mancato di toccare<br />
il tema A2A. “Ci auguriamo – ha<br />
affermato – che possa tornare a essere<br />
<br />
<br />
Fine maggio è per il mondo produttivo<br />
bresciano tempo di assemblee generali.<br />
Anche Confartigianato, dopo<br />
Aib, ha celebrato la sua assise segnata<br />
da una relazione <strong>del</strong> presidente Eugenio<br />
Massetti (nella foto) caratterizzati<br />
da alcuni passaggi critici. Dopo avere<br />
messo in evidenza il lavoro di squadra<br />
che ha consentito alle imprese associate<br />
di conservare tutti i posti di lavoro<br />
e mantenere alto il livello <strong>del</strong>l’azione<br />
sindacale e dei servizi che forniti alle<br />
<br />
<br />
Al termine <strong>del</strong>l’assemblea tenuta<br />
nella sede <strong>del</strong> termoutilizzatore<br />
gli azionisti di A2A hanno<br />
nominato il nuovo consiglio di<br />
sorveglianza <strong>del</strong>la multiutility che,<br />
a sua volta, dovrà procedere alla<br />
creazione <strong>del</strong> nuovo consiglio<br />
di gestione. L’assemblea, a cui<br />
hanno partecipato 492 azionisti<br />
in rappresentanza <strong>del</strong> 69% <strong>del</strong><br />
capitale sociale, ha affrontato<br />
anche alcuni nodi strategici per<br />
il futuro <strong>del</strong>l’azienda e alcuni<br />
passaggi <strong>del</strong> passato recente<br />
oltre 14mila imprese associate, il presidente<br />
di Confartigianato ha elencato<br />
l’ormai nota serie di limiti con cui chi<br />
produce deve confrontarsi (burocrazia,<br />
pressione fiscale, difficoltà di accesso<br />
al credito, etc.). Una situazione<br />
che si trascina da troppo tempo e che<br />
ha indotto Massetti a usare parole dure.”<br />
Oggi gli artigiani – ha affermato –<br />
si sentono più soli e <strong>del</strong>usi, si sentono<br />
beffati da chi si era posto come interlocutore<br />
a difesa <strong>del</strong>le loro istanze. <strong>La</strong><br />
che ancora chiedono chiarezza.<br />
I rappresentanti dei Comuni di<br />
Brescia e Milano, che detengono<br />
il 55% <strong>del</strong> pacchetto azionario di<br />
A2A hanno chiesto che la società<br />
operi al meglio per darsi un’identità<br />
chiara. Chiesta, anche, maggiore<br />
sobrietà a partire dai compensi<br />
dei consiglieri, ridotti proprio per<br />
iniziativa di Milano e Brescia <strong>del</strong><br />
25%. L’assemblea ha provveduto<br />
quindi all’elezione dei 15 consiglieri<br />
di sorveglianza, la cui presidenza,<br />
in osservanza di alcune regole che<br />
quell’eccellenza di processi tecnologici<br />
di avanguardia con un percorso industriale<br />
che si sta <strong>del</strong>ineando e che dovrebbe<br />
vedere la tecnologia bresciana<br />
dedicata all’ambiente. Ma con preoccupazione<br />
guardiamo alle nomine dei<br />
futuri consiglieri, che vorremmo asseverate<br />
da ‘curricula’ fatti di comprovate<br />
competenze tecniche e gestionali e<br />
non di soli meriti politici”. <strong>La</strong> conclusione.<br />
“Vogliamo continuare a essere<br />
imprenditori, senza rimpianti, ma con<br />
orgoglio, con orizzonti di riferimento<br />
definiti e solo per poter lavorare alla<br />
pari dei nostri concorrenti internazionali:<br />
al resto penseremo noi”.<br />
politica, i partiti li hanno <strong>del</strong>usi. Alle<br />
recenti elezioni il ceto produttivo ha<br />
mandato forti segnali di preoccupazione<br />
agli interlocutori tradizionali. Nuovi<br />
movimenti d’opinione si affacciano,<br />
altre opzioni politiche, solitamente distanti<br />
dalle nostre istanze si modificano<br />
e si aprono, scoprendosi non così<br />
distanti. Gli artigiani si toglieranno le<br />
bende dagli occhi e giudicheranno in<br />
modo laico, distinguendo chi li difende<br />
da chi fa solo promesse”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
la multiutility si è data, passa da<br />
Brescia (Tarantini) a Milano. Il<br />
nuovo presidente sarà Pippo Ranci,<br />
affiancato come vice da Fausto Di<br />
Mezza che, come noto, ha lasciato<br />
l’Assessorato al bilancio in Loggia.<br />
Gli altri consiglieri sono Marco<br />
Miccinesi, Andrea Mina, Marina<br />
Brogi, Enrico Mattinzoli, Michaela<br />
Castelli, Alessandro Berdini,<br />
Stefano Pareglio, Angelo Teodoro<br />
Zanotti, Marco Manzoli, Norberto<br />
Rosini, Mario Cocchi, Massimo<br />
Parona e Marco Baga.
Compie un lustro a Moniga, “Italia in<br />
rosa”, la rassegna che promuove il<br />
Chiaretto, i rosati e i rosè. Da venerdì<br />
1 a lunedì 4 giugno, la “Città <strong>del</strong><br />
Chiaretto” accende i riflettori sulla<br />
migliore produzione nazionale. Inserita<br />
nell’affascinante contesto <strong>del</strong>la<br />
seicentesca Villa Bertanzi, dove oltre<br />
un secolo fa il senatore Pompeo<br />
Molmenti vinificò per la prima volta<br />
il ‘chiaretto’, la rassegna è ormai riconosciuta<br />
come la grande ‘passerella<br />
in rosa’ <strong>del</strong> panorama nazionale.<br />
Evento unico nel suo genere per<br />
<br />
una tipologia che sta tagliando sempre<br />
nuovi ed interessanti traguardi<br />
di mercato si pone nell’ottica di un<br />
confronto a tutto campo con le principali<br />
aree vocate alle produzione di<br />
rosè non solo a livello nazionale ma<br />
anche internazionale. Per questo, alla<br />
tavola rotonda in programma domenica<br />
alle 10 in Municipio che avrà<br />
per tema “Vini rosati nel mondo: un<br />
successo crescente e globale. Come<br />
passare dall’effetto moda alla fi<strong>del</strong>izzazione<br />
dei consumatori tramite le<br />
opportunità offerte dall’enoturismo”,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ete: è questa la parola<br />
magica a cui affidare la<br />
speranza di uscire finalmente<br />
da una stagione<br />
di crisi che dura da troppo<br />
tempo. Una parola magica che comincia<br />
a essere fatta propria da un<br />
numero sempre più rilevante di realtà<br />
e istituzioni.<br />
Nei giorni scorsi in Provincia è stato<br />
presentato il marchio “Made in provincia<br />
di Brescia” definito dai suoi<br />
promotori (il presidente Molgora e<br />
gli assessori Bontempi, Tomasoni e<br />
Razzi) una vera e propria rete d’impresa.<br />
Si tratta di un marchio di cui<br />
potranno giovarsi quelle tutte quelle<br />
imprese (oltre 110mila) bresciane<br />
che, regolamento alla mano, possano<br />
dimostrare di realizzare almeno<br />
il 60% <strong>del</strong>la propria produzione nel<br />
Bresciano e che abbiamo una analoga<br />
percentuale di dipendenti residenti<br />
nel territorio <strong>del</strong>la provincia. Misure,<br />
è stato detto nel corso <strong>del</strong> lancio <strong>del</strong><br />
marchio, pensate per premiare quelle<br />
imprese che hanno scelto e scelgono<br />
di rimanere nel Bresciano nonostante<br />
le difficoltà esistenti. L’istituzione <strong>del</strong><br />
marchio (la cui concessione è vincolata<br />
al giudizio di un comitato di valutazione)<br />
è finalizzata alla costruzione<br />
di uno strumento di riferimento per<br />
la promozione e la valorizzazione <strong>del</strong><br />
territorio e per dare ai consumatori<br />
una precisa indicazione in merito alla<br />
provenienza, al livello qualitativo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
dei beni prodotti e dei servizi erogati.<br />
Cinque, infatti, sono gli ambiti economici<br />
che potranno avvalersi <strong>del</strong> marchio<br />
“Made in provincia di Brescia”:<br />
agricolo, industriale, commerciale,<br />
quello dei servizi e quello <strong>del</strong> turismo.<br />
Ogni imprenditore che intenda avvalersi<br />
<strong>del</strong>lo strumento destinato a cre-<br />
are una vera e propria rete territoriale,<br />
dovrà pagare una quota triennale<br />
(pari alla durata <strong>del</strong>la concessione per<br />
l’uso <strong>del</strong> marchio) commisurata alle<br />
dimensioni <strong>del</strong>l’azienda e al volume<br />
d’affari. Per incentivare all’uso <strong>del</strong><br />
marchio è stato realizzato uno spazio<br />
apposito sul sito www.provincia.<br />
brescia.it. Di rete hanno parlato anche<br />
gli industriali <strong>del</strong>l’Aib nella loro<br />
assemblea annuale (il servizio è nella<br />
pagina a fianco) e i commercianti<br />
che fanno capo alla Confcommercio<br />
bresciana. In Camera di commercio<br />
si è tenuto nei giorni scorsi uno workshop<br />
per la presentazione di alcune<br />
iniziative regionali (bandi e progetti)<br />
pensati per favorire e consolidare,<br />
laddove esistano, le aggregazioni di<br />
impresa. In particolare è stato posto<br />
l’accento sul “contratto di rete”, uno<br />
strumento costituito dalla legge 33 <strong>del</strong><br />
2009. Si tratta di un accordo con cui<br />
più imprenditori si impegnano a collaborare<br />
al fine di accrescere come<br />
singola azienda e collettivamente come<br />
rete la propria capacità innovativa<br />
e la propria competitivà sul mercato.<br />
Una collaborazione che Luca Zanderighi,<br />
docente di scienze economiche,<br />
aziendali e statistiche all’Università<br />
degli studi di Milano, ha indicato come<br />
unica via praticabile <strong>del</strong>la piccole<br />
imprese (anche commerciali) per<br />
far fronte a scenari futuri in cui solo<br />
l’aggregazione consentirà di reggere<br />
il peso di importanti sfide.<br />
è stato invitato Roque Pertusa, presidente<br />
<strong>del</strong> ‘Conseil Interprofessionnel<br />
des Vins de Provence’, che insieme<br />
a Sante Bonomo (nella foto), presidente<br />
<strong>del</strong> ‘Consorzio Valtènesi-Garda<br />
Classico’, Maurizio Gily, agronomo e<br />
giornalista, Paolo Rossi, presidente<br />
Federalberghi Lombardia e Alberto<br />
Panont, direttore <strong>del</strong> centro di ricerca<br />
regionale Riccagioia, nel ruolo di<br />
moderatore, porterà l’esperienza <strong>del</strong><br />
principe dei ‘territori rosa’. L’obbiettivo<br />
prioritario <strong>del</strong>la manifestazione<br />
rimane quello di mettere a confron-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
to le migliori tipologie italiane di rosè,<br />
sia fermi che spumanti, anche se<br />
a dominare la scena sarà quest’anno<br />
la grande novità <strong>del</strong> Valtènesi Chiaretto,<br />
il primo frutto <strong>del</strong>la nuova doc<br />
Valtènesi entrata in vigore con la vendemmia<br />
<strong>del</strong> 2011. Con 10 euro il visitatore<br />
(venerdì e sabato dalle 17 alle<br />
23 e domenica dalle 11 alle 23, lunedì<br />
su invito solo agli operatori specializzati)<br />
avrà diritto ad un bicchiere da<br />
degustazione, per una sorta di giro<br />
d’Italia tra 150 etichette di Chiaretto,<br />
rosati e rosè.(v.b)
iù il sipario per il Brescia<br />
che da martedì scorso è<br />
ufficialmente in vacanza.<br />
Per chi ci sarà, la stagione<br />
riprenderà il 10 di luglio<br />
con il ritiro estivo di Temù. Tanti<br />
quelli con le valigie pronte: su tutti<br />
Martinez, Vass, Dallamano, Zoboli<br />
e Cordova tanto per citarne alcuni:<br />
sono in scadenza di contratto e la società<br />
non ha intenzione di rinnovare<br />
loro l’accordo. Senza dimenticare i<br />
fine prestiti Accardi, Foti e Piovaccari<br />
(Sampdoria), Rossi (Juventus)<br />
e Caldirola. Anche se per questi ultimi<br />
due – fra l’altro nazionali Under<br />
21 – si sta trattando la riconferma <strong>del</strong><br />
prestito. Insomma si ripartirà da Arcari,<br />
Bu<strong>del</strong> e capitan Zambelli. Per il<br />
resto sarà tutta un’incognita. A partire<br />
dall’allenatore: di fatto sarebbe<br />
Alessandro Calori che, avendo centrato<br />
la salvezza, automaticamente<br />
è riconfermato come da contratto.<br />
Sta di fatto, però, che le parti si sono<br />
allontanate di nuovo. Il tecnico<br />
toscano chiede almeno un biennale,<br />
Corioni non ne vuol sapere e non<br />
si muove dall’offerta per un annuale<br />
che – per altro – è già in contratto.<br />
<strong>La</strong> palla, dunque, torna a Calori<br />
che entro lunedì prossimo dovrebbe<br />
sciogliere la riserva. Il terremoto<br />
calcio scommesse, per fortuna, non<br />
ha fatto tappa a Brescia seppur gli<br />
ex Milanetto, Mauri e Sculli (tutti indagati)<br />
da queste parti ci sono pas-<br />
<br />
sati. Sotto i riflettori è finita anche<br />
la partita Brescia-Lecce <strong>del</strong>lo scorso<br />
anno in serie A: un 2-2 che grida ancora<br />
“vendetta sportiva”. Rondinelle<br />
avanti 2-0 e rimontate nella ripresa<br />
con il fattaccio finale <strong>del</strong> gol vittoria<br />
annullato a Caracciolo al 93’ per un<br />
fuorigioco insesistente. <strong>La</strong> procura di<br />
Cremona, che in Svizzera ha trovato<br />
tracce di compensi in denaro per la<br />
presunta “combine”, ha scagionato<br />
<br />
<br />
i biancoazzurri definendoli estranei<br />
alla vicenda. Tornando alle questioni<br />
di campo, il futuro è più che mai<br />
incerto e la sensazione è quella di un<br />
cantiere aperto. Senza dimenticare il<br />
capitolo stadio e centro sportivo. Il<br />
Comune si è nuovamente incontrato<br />
con la famiglia Corioni per l’arretrato<br />
<strong>del</strong>l’affitto <strong>del</strong>l’impianto di Mompiano<br />
che ammonta a 110mila euro.<br />
Se non dovesse essere staccato l’as-<br />
<br />
<br />
Qui si fa la storia… Si deciderà tutto<br />
qui…Chi può aspettare, aspetterà…<br />
Le parole scritte dal Blasco calzano<br />
per la super partita che il Brescia<br />
femminile giocherà sabato alle 15.30<br />
allo stadio “Anco Marzio” di Ostia.<br />
È la finale di Coppa Italia, la prima<br />
<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> Brescia, la prima<br />
di una società che soli tre anni fa<br />
vinceva la serie A2 e si affacciava<br />
nel calcio femminile che conta. Una<br />
finale che riscatta un campionato<br />
di luci e ombre e che regala la<br />
possibilità di sognare un traguardo<br />
“storico”. Le leonesse di mister<br />
Miro si troveranno di fronte la<br />
matricola terribile Napoli, carnefice<br />
<strong>del</strong>l’imbattibile Torres in semifinale<br />
e imbattuta da 17 mesi. Una partita<br />
da prendere con le molle, perché<br />
“la palla è rotonda” e in 90 minuti<br />
tutto può succedere. Il fair play <strong>del</strong><br />
presidente Carlino alla trasmissione<br />
di Radio <strong>Voce</strong> “Colpo di Tacco”, con<br />
il patron Cesari, hanno dato il là a<br />
una sorta di gemellaggio. <strong>La</strong> gara<br />
sarà trasmessa in differita dalla Rai<br />
il 4 giugno.<br />
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Tutto pronto a Lumezzane per la<br />
grande giornata interamente dedicata<br />
all’Enduro in programma per sabato<br />
2 giugno. Per quella data, infatti,<br />
il motoclub Lumezzane organizza<br />
gli Assoluti d’Italia e l’Xtreme 2012.<br />
Dopo la giornata di venerdì, interamente<br />
dedicata alle formalità e alle<br />
ricognizioni effettuate dai piloti in<br />
vista <strong>del</strong>le prove speciali, il primo<br />
di questi eventi prenderà il via alle<br />
8.30 prevedendo quattro giri su un<br />
percorso lungo il quale si terranno<br />
tre prove speciali, dal Super Test di<br />
Val di Put (con il mirabile colpo d’occhio<br />
dalla piazza Paolo VI), al Cross<br />
Test nei pressi <strong>del</strong>la località Bione,<br />
infine l’Enduro Test al Passo <strong>del</strong> Cavallo.<br />
Partenza in serata, invece, per<br />
l’Xtreme Lumezzane 2012: a partire<br />
dalle 19, infatti, i piloti si cimenteranno<br />
in tre giri arricchiti dalla difficilissima<br />
prova speciale collocata al<br />
“Det <strong>del</strong> Deaol”, cioè il Dente <strong>del</strong> Dia-<br />
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segno a breve, da agosto il Brescia<br />
dovrà trovare una nuova casa. Per<br />
quanto riguarda la sede <strong>del</strong> San Filippo,<br />
discorso a parte ma in parallelo.<br />
Se il Brescia non rientrerà <strong>del</strong>la<br />
morosità, dovrà trovarsi una nuova<br />
sede. “Certo non vogliamo cacciare<br />
nessuno – spiega l’assessore comunale<br />
allo Sport Massimo Bianchini<br />
– ma non possiamo rimandare<br />
oltre. Dobbiamo capire, poi, se c’è<br />
l’intenzione di andare avanti anche<br />
per la prossima stagione. Abbiamo<br />
richieste <strong>del</strong> Rigamonti anche da altre<br />
società e stiamo programmando<br />
un progetto simile a quello di Verona<br />
e Bergamo”. Detto in breve, l’affitto<br />
<strong>del</strong> Rigamonti a squadre, società e<br />
privati in cerca di casa definitiva o<br />
momentanea. Un esempio è il Feralpi<br />
Salò di Lega Pro 1 (la ex C1).<br />
“Dobbiamo solamente formalizzare<br />
l’accordo – confessa Bianchini – ma<br />
la domenica pomeriggio il Rigamonti<br />
sarà <strong>del</strong>la società gardesana in attesa<br />
che il proprio impianto venga messo<br />
a norma”. In più conferma l’apertura<br />
<strong>del</strong>l’impianto di Mompiano al rugby.<br />
“Ospiteremo la nazionale azzurra in<br />
occasione <strong>del</strong>la sfida con Tonga”.<br />
volo, l’anfiteatro naturale nel quale è<br />
ricavata la parte più difficile e spettacolare<br />
<strong>del</strong>la gara. Per l’occasione<br />
verrà modificata anche la viabilità<br />
<strong>del</strong>la Valle, poiché a partire dalle 18<br />
via Valsabbia sarà chiusa al traffico<br />
nella zona <strong>del</strong> Passo <strong>del</strong> Cavallo, diventando<br />
di fatto accesso esclusivo<br />
<strong>del</strong>l’Xtreme Lumezzane. Per quanti<br />
volessero seguire la gara è consigliato<br />
lo spostamento in moto o a<br />
piedi lungo il percorso, anche se il<br />
<br />
centro <strong>del</strong>l’evento è rappresentato<br />
anche quest’anno dal paddock allestito<br />
presso lo stadio di Piatucco. <strong>La</strong><br />
conclusione sulla salita <strong>del</strong> Dente <strong>del</strong><br />
Diavolo è prevista per le ore 23, subito<br />
dopo verranno premiati il vincitore<br />
<strong>del</strong>la settima edizione <strong>del</strong>l’Xtreme<br />
Lumezzane e i fortunati possessori<br />
dei tagliandi vincenti <strong>del</strong>la sottoscrizione<br />
a premi, il primo dei quali<br />
vedrà aggiudicarsi la Ktm Duke 125<br />
messa in palio.
Il Csi non poteva mancare alla<br />
manifestazione organizzata sabato<br />
scorso dalle associazioni sportive<br />
bresciane per ricordare le vittime<br />
di quel tragico 28 maggio 1974.<br />
Il corteo arancione è partito da<br />
Campo Marte sfoggiando una<br />
maglietta a ricordo <strong>del</strong> giorno<br />
<strong>del</strong>la strage. In piazza Loggia<br />
l’assessore Paola Vilardi ha<br />
ricordato l’importanza <strong>del</strong>la<br />
memoria, che deve mantenere vivi<br />
i fatti <strong>del</strong> passato. Sono intervenuti<br />
anche Marco Fenaroli <strong>del</strong>l’Anpi e<br />
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anche azioni concrete: un impe-<br />
l calcio è in crisi. <strong>La</strong> vera soluzione<br />
non è reagire all’emergenza,<br />
ma lavorare quotidianamente<br />
per un calcio diverso. Servono<br />
gno economico garantito dei professionisti<br />
a favore di chi lavora nelle società<br />
sportive di base per promuovere<br />
l’etica sportiva. Di fronte all’ennesimo<br />
episodio che ha sconvolto il pallone<br />
alla vigilia degli Europei e ad altri arresti<br />
sono state lanciate tante proposte<br />
per reagire allo scandalo <strong>del</strong>le scommesse<br />
clandestine: dal ritiro <strong>del</strong>la Nazionale<br />
dagli Europei, al blocco <strong>del</strong><br />
campionato di serie A per un anno. Il<br />
Csi intende proporre un’altra strada.<br />
Non bisogna reagire all’emergenza<br />
con proposte provocatorie e spettacolari.<br />
L’unico vero antidoto ai mali<br />
<strong>del</strong> calcio è un lavoro serio, quotidiano,<br />
difficile, svolto nella normalità per<br />
insegnare i valori <strong>del</strong>la vita agli sportivi,<br />
ai giovani, ai dirigenti e a tutto il<br />
sistema. Quando si defilano inchieste<br />
giudiziarie di questa portata non<br />
esistono ricette facili per far tornare<br />
le cose come prima. Servono fatica,<br />
impegno nella ricostruzione mattone<br />
dopo mattone. Secondo noi l’unica<br />
via per costruire sulla roccia il calcio<br />
di domani è dare forza e gambe alla<br />
parte buona <strong>del</strong> sistema. Quella che<br />
lavora con i giovani nelle periferie,<br />
nelle parrocchie, nei campi spelacchiati<br />
insegnando i valori <strong>del</strong>la vita. Il<br />
calcio professionistico deve prendere<br />
esempio da questo e deve vergognarsi<br />
Ivano Baldi degli Amici <strong>del</strong>la bici,<br />
testimone oculare <strong>del</strong>la tragedia<br />
di 38 anni fa. “<strong>La</strong> città in quei<br />
giorni rispose a quell’attentato.<br />
Oggi viviamo in tempi diversi – ha<br />
affermato Fenaroli – ma dobbiamo<br />
continuare a rispondere nel segno<br />
<strong>del</strong>la memoria, <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>la<br />
costituzione e <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong>la<br />
verità. Solo così può affermarsi<br />
la democrazia”. “Che il sacrificio<br />
<strong>del</strong>le vittime – ha concluso Baldi<br />
– illumini il nostro impegno di<br />
cittadini e sportivi autentici”.<br />
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se non è capace di farlo. <strong>La</strong> proposta<br />
è che i campionati di vertice facciano<br />
fronte comune con le società sportive<br />
di base e contribuiscano a costituire<br />
un fondo per svilupparne i progetti<br />
più meritevoli. Sarebbe un segnale<br />
forte per dire che il mondo professionistico<br />
vuole reagire ed è disposto a<br />
sostenere chi con tanta fatica lavora<br />
per un calcio diverso e a misura d’uo-<br />
mo. Il Csi da sempre è impegnato in<br />
questa direzione utilizzando il calcio<br />
e lo sport come strumento di educazione<br />
alla vita. Queste sono le azioni<br />
serie che possono regalare speranza<br />
per il futuro. Non sarà un’azione<br />
spettacolare, ma è reale e garantisce<br />
risultati. In gioco non ci sono solo promozioni,<br />
retrocessioni, classifiche da<br />
modificare. C’è la sfida educativa che<br />
riguarda i giovani di tutto il Paese. Lo<br />
sport può e deve fare tanto. Sarebbe<br />
ora di comprenderlo e di rendersene<br />
conto. <strong>La</strong>vorare tutti insieme per uscire<br />
dall’emergenza grazie all’impegno<br />
quotidiano e serio per la promozione<br />
di un calcio diverso partendo dalla base<br />
e valorizzando le società sportive.
I dubbi di un parroco<br />
Egr. direttore,<br />
mi vorrei aggiungere alle varie voci<br />
ospitate nella rubrica <strong>del</strong> nostro giornale<br />
a riguardo <strong>del</strong> Cammino verso<br />
le unità pastorali per trattare un argomento<br />
che non è esplicitato nelle<br />
schede per la Consultazione ma che<br />
risponde soprattutto a un disagio e<br />
a una reale difficoltà <strong>del</strong> clero: mi<br />
riferisco al fatto che il parroco, in<br />
Italia, è responsabile civile e penale<br />
<strong>del</strong>l’Ente parrocchia di cui quindi<br />
non è solo Pastore ma anche Amministratore.<br />
Qualcuno si è ‘divertito’<br />
a calcolare in termini di percentuale<br />
quanto tempo un parroco sia obbligato<br />
a dedicare a pratiche amministrative<br />
non <strong>del</strong>egabili ad altri sul totale<br />
<strong>del</strong> suo servizio: si va dal 30 al 40 per<br />
cento, se si è titolare di una sola parrocchia…<br />
lascio immaginare in che<br />
situazione verrà a trovarsi chi dovrà<br />
amministrare una unità pastorale di<br />
2-3-4 o anche più parrocchie. Bene<br />
parlare di corresponsabilità dei laici,<br />
di condividere le loro competenze<br />
professionali nei vari settori economici<br />
e gestionali… ma qui parliamo<br />
di tutt’altro, cioè di responsabilità<br />
ultima, civile e penale, che è sulle<br />
spalle di un uomo che, parlo per me,<br />
non ha nessuna competenza in tanti<br />
settori civili che hanno a che fare<br />
con una burocrazia spesso snervante<br />
e mutante e che si vede costretto ad<br />
apporre firme senza forse nemmeno<br />
sapere che cosa stia firmando. Se poi<br />
la parrocchia ha al suo interno realtà<br />
come scuole materne, come nel mio<br />
caso, o altre strutture che comportano<br />
un certo numero di dipendenti si<br />
può immaginare come quella percentuale<br />
di cui sopra lieviti notevolmente!<br />
Mi capita spesso di dire ai miei<br />
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parrocchiani, è vero che da poco ho<br />
ripreso a fare il parroco…, “non so<br />
fare nemmeno decentemente il prete<br />
e mi tocca fare anche l’imprenditore<br />
e il datore di lavoro senza averne la<br />
vocazione!”.<br />
Concludo con una domanda che vuole<br />
essere anche una provocazione: ho<br />
sentito una volta un confratello uscire<br />
con questa colorita espressione “è<br />
più facile che noi preti diamo in mano<br />
ai laici la chiave <strong>del</strong> tabernacolo<br />
che non quella <strong>del</strong>la cassaforte!” Per<br />
qualcuno dei confratelli forse, è un<br />
giudizio temerario il mio e ne chiedo<br />
perdono, è davvero questione di<br />
non voler mollare la gestione economica,<br />
ma garantisco che per molti è<br />
davvero un peso che, con le unità<br />
pastorali, rischia di diventare un serio<br />
impedimento al ministero pastorale:<br />
“o mi fate fare il prete, ho detto<br />
un giorno ai superiori, o mi fate fare<br />
l’amministratore!”. <strong>La</strong> domanda: ci<br />
sono soluzioni possibili e attuabili,<br />
stante l’attuale legislazione italiana<br />
derivante dal Concordato con lo Stato<br />
italiano? Ci sono esperienze in atto<br />
in altre diocesi a cui fare riferimento?<br />
Mettiamo qualcuno a studiare la<br />
questione e che ci dia <strong>del</strong>le risposte<br />
concrete? Son sicuro che non solo<br />
noi preti ma anche i nostri parrocchiani<br />
ci ringrazieranno…<br />
don Raffaele Donneschi<br />
Caro Beppe Grillo...<br />
Egr. direttore,<br />
vorrei porre dalle pagine di “<strong>Voce</strong>”<br />
alcune domande a Beppe Grillo, per<br />
conoscere la sua opinione e quella<br />
<strong>del</strong> suo movimento su alcuni temi<br />
particolari. Caro Grillo e cari grillini<br />
cosa fate per combattere la mafia?<br />
Cosa fate per combattere l’evasione<br />
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fiscale? Cosa fate per combattere il<br />
lavoro nero? Cosa fate per combattere<br />
l’abusivismo nell’edilizia? Cosa<br />
fate per battere la corruzione? Cosa<br />
fate per i disoccupati? Cosa fate per<br />
i diversamente abili? Cosa fate per<br />
gli anziani non autosufficienti? Cosa<br />
fate per far diminuire le disuguaglianze<br />
tra cittadini italiani? Cosa<br />
fate per migliorare, la scuola? Cosa<br />
fate su tanti problemi per far stare<br />
meglio tutti i cittadini italiani? Personalmente<br />
è da una vita che mi impegno<br />
concretamente dal basso, dalla<br />
base, con semplicità ed onestà. Non<br />
basta fare festa, urlare, predicare,<br />
insultare… Chiedo più rispetto per<br />
il capo <strong>del</strong>lo Stato, rispetto per chi la<br />
pensa diversamente,rispetto per l’Italia<br />
e gli italiani, rispetto per tutte le<br />
persone. Se avete voglia di lavorare<br />
per il bene comune, fatelo in silenzio<br />
che sarebbe molto meglio. Bisogna<br />
impegnarsi in prima persona tutti i<br />
giorni, nelle istituzioni, nelle associazioni<br />
di, nei movimenti, nei sindacati,<br />
nelle parrocchie, nelle comunità, nei<br />
partiti, lavorare per il bene comune,<br />
per costruire una società più giusta,<br />
dove tutti si possa vivere un po’ meglio.<br />
Per una società onesta, sincera,<br />
trasparente, più educata, più civile,<br />
più etica, piena di diritti doveri e di<br />
valori veri.<br />
Francesco Lena<br />
Stavolta c’è solo<br />
da ridere...<br />
Egr. direttore,<br />
nelle lettere che puntualmente vi<br />
scrivo faccio più volte ricorso alla<br />
frase “ci sarebbe da ridere se non ci<br />
fosse da piangere”. Questa volta, riguardo<br />
a certe frasi di Berlusconi c’è<br />
solo da ridere. Il Cavaliere, tutti lo
sappiamo, ha proposto una modifica<br />
alla nostra Costituzione per eleggere<br />
il presidente alla maniera francese<br />
per diventare lui il Capo <strong>del</strong>lo Stato.<br />
E qui comincia il ridere. Ora come<br />
detto si è autocandidato, subito aggiunge<br />
che lui non è vanitoso e farà<br />
quello che vuole il suo partito. Però<br />
continua in modo indiretto a battere<br />
il tasto che gli preme e cioè essere<br />
eletto Presidente <strong>del</strong>la repubblica.<br />
A parte che per essere tale bisognerebbe<br />
che in parlamento votassero<br />
almeno i due terzi dei componenti e<br />
se non sbaglio per due volte, dove<br />
andrebbe a prendere tanti parlamentari<br />
visto che anche tra alcuni che lo<br />
sostenevano finora c’è discordanza<br />
di idee, e tra questi Montezemolo<br />
che tra l’altro sembra che abbia detto<br />
che per far star meglio gli italiani<br />
sarebbe meglio che l’ex leader non<br />
si presenti più alle elezioni. Inoltre<br />
anche Frattini non sembra d’accordo.<br />
Ma egli non desiste dal suo proposito.<br />
Se si verificherà il sogno <strong>del</strong><br />
partito popolare europeo, dunque fa<br />
lo scarica barile, sembra che sia quel<br />
partito a volerlo capo <strong>del</strong>lo Stato come<br />
lui sogna. E finisce dicendo se si<br />
verificherà quel sogno “io guarderò<br />
solo da padre nobile”. Ma se è vero<br />
questo perché il Cavaliere va a cercare<br />
cose così difficili a verificarsi?<br />
Più padre nobile di Napolitano era<br />
un po’ che non lo vedevo, contentati<br />
di fare quel che ha fatto lui e saresti<br />
più rispettato. Anche se io, parlando<br />
con tanti amici, vedo che tutti sono<br />
contro di lui. Ed anche se il suo sogno<br />
si presentasse resterebbe solo<br />
un sogno. E per finire egli dice che<br />
non vuole restare solo deputato. Berlusconi<br />
dice di non essere vanitoso,<br />
ma io credo lo sia e anche troppo. È<br />
come certi bambini capricciosi che<br />
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vogliono tutto e subito. Per dire l’ultima<br />
ci sarebbe da ridere ancora di<br />
più se l’anno prossimo non fosse votato<br />
se non dagli amici e non potesse<br />
divenire nemmeno parlamentare.<br />
Gli starebbe bene come il vestito<br />
<strong>del</strong>la festa.<br />
Domenico Marchesi<br />
Giovani non difesi<br />
Egr. direttore,<br />
mentre ancora metabolizzavo l’ultima<br />
clamorosa sentenza sulla strage<br />
di piazza <strong>del</strong>la Loggia rimasta ancora<br />
senza verità è giunta la notizia <strong>del</strong>l’attentato<br />
di Brindisi. Ancora una volta<br />
non siamo stati in grado di proteggere<br />
i nostri ragazzi dalla volontà assassina<br />
che ha prescelto, con logica disumana,<br />
ragazzi inermi come bersaglio. Se<br />
il nostro Paese (e intendo gli individui<br />
che popolano questo nostro Paese)<br />
avesse bisogno di verità, la verità<br />
si sarebbe trovata, non solo nei suoi<br />
aspetti genericamente politici, ma anche<br />
nei suoi aspetti materiali (i colpevoli:<br />
una categoria che manzonianamente<br />
comprende i peccatori e gli<br />
istigatori al peccato. Gli esecutori e i<br />
mandanti). Il tempo per trovare la verità<br />
c’era e ci è stato concesso. Piazza<br />
<strong>del</strong>la Loggia è metafora di una ferita<br />
che segna la mia generazione e che è<br />
destinata a non rimarginarsi mai. Mi<br />
sento percorso da emozioni che fatico<br />
a tenere a bada. <strong>La</strong> sentenza su<br />
piazza <strong>del</strong>la Loggia è metafora di una<br />
realtà che ha segnato una generazione<br />
e gli individui che la compongono<br />
(una generazione è composta da individui,<br />
dopotutto, e questo non dobbiamo<br />
mai scordarlo). A Brindisi, invece,<br />
c’è stata una prima volta: quella di una<br />
scuola, scelta come segnale dai criminali,<br />
per dire che loro ci sono ancora.<br />
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Un attentato con il quale è stato colpito<br />
il simbolo <strong>del</strong>l’innocenza e <strong>del</strong>la<br />
voglia di progresso. È una situazione<br />
che non desta solo preoccupazione,<br />
fa piombare nell’angoscia. E prevale<br />
un sentimento di rabbia per giovani<br />
vite innocenti strappate. Urge reagire<br />
per porre fine ad ogni azione violenta<br />
ed illegale. È necessario continuare<br />
nell’azione antimafia soprattutto<br />
tra le giovani generazioni. Dobbiamo<br />
risvegliare le coscienze e tenere<br />
sempre alta la guardia. <strong>La</strong> mafia teme<br />
più un maestro di scuola che 100<br />
carabinieri, diceva il giudice Caponnetto,<br />
l’attentato di Brindisi ne è la<br />
dimostrazione. Nel profondo di una<br />
crisi economica, sociale, politica e<br />
culturale, quest’ennesimo schiaffo al<br />
popolo italiano suona come una beffa,<br />
un insulto alla razionalità e alla<br />
verità popolare. Ricordo e porto nel<br />
mio cuore la testimonianza <strong>del</strong> Beato<br />
Giovanni Paolo II: “Mafiosi pentitevi,<br />
verrà il giorno <strong>del</strong> giudizio di<br />
Dio”. Alzò la sua voce possente dalla<br />
collina di Agrigento contro il maleficio<br />
storico che affligge questo Paese<br />
che lui amava, questo Paese che lo<br />
emozionava per i suoi contrasti, per<br />
la sua natura resa matrigna dalla mano<br />
<strong>del</strong>l’uomo, per quegli uomini che<br />
sapevano non arrendersi. Ed in ogni<br />
occasione seppe toccare tutti noi. Le<br />
sue visite furono vissute tra la gente<br />
e per la gente, compromesse con le<br />
tragedie ed i mali antichi e moderni<br />
di questo popolo. Seppe perdonare<br />
con dolcezza e tuonare, come Gesù<br />
nel Tempio, contro il tumore inarginabile.<br />
Abbracciò i genitori <strong>del</strong> giudice<br />
Livatino pronunciando una frase<br />
di indiscutibile laicità “Non posso<br />
non ricordare i figli d’ Italia caduti per<br />
affermare gli ideali di giustizia e di legalità”.<br />
Giustizia e legalità su questa<br />
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terra, ora, in questa vita terrena e non<br />
nel Regno dei cieli. Un’umana esigenza,<br />
poco trascendente, ma dalla quale<br />
deve sempre passare la strada per il<br />
paradiso dei cristiani. Grazie al Beato<br />
Giovanni Paolo II giustizia e legalità,<br />
ancora una volta e per sempre<br />
riaffermate come irrinunciabili<br />
valori civili. Ridiede vita al celebre<br />
discorso “Sagunto espugnata” che<br />
il cardinale Pappalardo aveva pronunciato<br />
davanti alla bara di Dalla<br />
Chiesa. In questa terra, l’Italia che<br />
amava seppe essere violento con<br />
chi di violenza e sopruso campava,<br />
non negò il perdono a chi si fosse<br />
convertito nel corso <strong>del</strong>la vita terrena,<br />
nulla concesse ai mafiosi che<br />
inchiodò con il perentorio “Mafiosi<br />
pentitevi, verrà il giorno <strong>del</strong> giudizio<br />
di Dio” puntando il suo indice accusatorio.<br />
Ogni mattina ho l’onore di<br />
passare da piazza <strong>del</strong>la Loggia ricordando<br />
piazza Fontana, la stazione di<br />
Bologna, a Capaci, oggi ancora una<br />
volta non siamo stati in grado di proteggere<br />
i nostri ragazzi arrivederci<br />
uomini e donne senza verità... ciao<br />
Melissa. Perdonaci se quelli <strong>del</strong>la<br />
mia generazione non sono stati capaci<br />
di tutelarti... perdonaci.<br />
Celso Vassalini<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI