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2 >EDITORIALI<<br />

<strong>L'Azione</strong> 10 DICEMBRE 2<strong>01</strong>1<br />

Una nuova per la scuola<br />

di ADELE GIOIA<br />

Quasi fosse una realtà scontata,<br />

dif cilmente si da una doverosa<br />

attenzione - a livello responsabile<br />

– alla profonda crisi della scuola<br />

che è, invece, “uno dei banchi di<br />

prova della lunga stagione della fallimentare<br />

transizione italiana”.<br />

Gli allarmi certo non mancano: quel 71%<br />

della popolazione italiana che - sulla base<br />

di ricerche internazionali - si<br />

trova al disotto del livello<br />

minimo di comprensione<br />

della lettura di un testo di<br />

media dif coltà; quel misero<br />

20% che possiede le competenze<br />

minime “per orientarsi<br />

e risolvere, attraverso l’uso<br />

appropriato della lingua italiana,<br />

situazioni complesse<br />

e problemi di vita sociale<br />

quotidiana” (Tullio De Mauro),<br />

sono grida inascoltate:<br />

viviamo una vera e propria<br />

emergenza sociale. C’è, però<br />

chi individua, con sicurezza,<br />

qual è “l’anello debole” della<br />

scuola italiana: la scuola<br />

media che, cambiando appellativo,<br />

oggi si chiama secondaria di primo<br />

grado. E’ come se si dicesse che un edi -<br />

cio è pericolante per un gradino difettoso<br />

della costruzione, non per la fragilità delle<br />

fondamenta. Non scrivo per sentito dire:<br />

attingo alla mia esperienza di docente e poi<br />

di preside che si è dipanata, in sedi diverse,<br />

dal 1951 al 1992. Il salto di ... qualità della<br />

preparazione degli alunni si è reso evidente<br />

quando sono approdati alla media, i frutti<br />

del passaggio dal Maestro e dalla Maestra<br />

unici, alla prematura secondarizzazione<br />

dell’insegnamento. L’analfabetismo di ri-<br />

Nell' bulimica,<br />

mettiamoci a dieta<br />

di FRANCESCA CIPOLLONI*<br />

Direttore responsabile<br />

Carlo Cammoranesi<br />

Autorizz. Tribunale Civile di Ancona<br />

n.11 del 6/09/1948<br />

Amministratore<br />

Giovanni Chiavellini<br />

Sorta nel 1911<br />

soppressa nel 1925<br />

risorta nel 1945<br />

www.lazione.com<br />

torno di cui parla il professor De Mauro<br />

è dovuto - prevalentemente - alla scarsa<br />

acquisizione di quei nuclei fondanti di ogni<br />

apprendimento che hanno valore strutturale<br />

e generativo di conoscenze: saper leggere,<br />

scrivere e far di conto.<br />

Ci sarà pure una motivazione seria se nella<br />

scuola <strong>prima</strong>ria europea si prevede un Maestro<br />

che insegna tutte le materie - almeno<br />

per i primissimi anni - af ancato da insegnamenti<br />

speci ci per la musica, per l’edu-<br />

cazione sica, per la lingua straniera, per la<br />

religione. E’ la gura del Maestro prevalente<br />

che è prevista anche nella nostra legislazione.<br />

Nella realtà questa gura non è operante.<br />

Indubbiamente i drastici tagli nel bilancio<br />

della Pubblica Istruzione, hanno determinato<br />

scelte dif cili e riduttive rispetto all’attesa<br />

dei docenti e dei genitori. Soprattutto, però,<br />

hanno dimostrato la miopia di una politica<br />

incapace di valutare le conseguenze delle<br />

sue decisioni sulle giovani generazioni che,<br />

per essere al passo con i tempi, hanno bisogno<br />

di una valida acquisizione del sapere,<br />

Capita di aprire un messaggio mail in redazione<br />

e, in un veloce gioco di parole, trovarsi a<br />

ri ettere – per pochi minuti: si sa, l’orologio è<br />

tiranno – sui massimi sistemi del bizzarro mondo<br />

della comunicazione attuale. «Bulimie. Dalle abbuffate<br />

virtuali alla sobrietà dell’informazione»: era questo il<br />

titolo del seminario per giornalisti organizzato nei giorni<br />

scorsi a Fermo da Redattore Sociale. Lungi dal rischiare<br />

di sminuire l’importanza di questioni delicate sotto il<br />

pro lo medico, in una società «liquida» dai consumi<br />

ipercinetici che tenta (annaspando) di ridare sostanza<br />

all’essenziale e rischiarare il rigore dalla polvere degli<br />

eccessi, nel magma sempre più incandescente dell’informazione<br />

intessuta dal web, per noi giornalisti della carta<br />

stampata urge una diagnosi appropriata: che futuro avranno i nostri giornali dinanzi a blog<br />

e social network che spuntano come funghi? Un sintomo è innegabile e occorre prenderne<br />

atto, stemperando ogni riverbero nostalgico: la stampa old style dall’inespugnabile turris<br />

eburnea del privilegio giornalistico è stata spodestata da una miriade di portali in cui gli<br />

utenti, da semplici lettori, sono diventati attivi interlocutori di un’informazione rapidissi-<br />

Direzione, redazione e amministrazione<br />

Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10<br />

60044 Fabriano (An)<br />

Te l. 0732 21352 Fax 0732 22330<br />

www.lazione.com e-mail: info@lazione.com<br />

Redazione Matelica<br />

Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc)<br />

Tel. e Fax 0737 787551<br />

e-mail: matelica.redazione@lazione.com<br />

Impaginazione<br />

Tania Bugatti<br />

Ferruccio Cocco<br />

Daniela Pedica<br />

Editore<br />

Fondazione di Culto e Religione<br />

“Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84<br />

Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione<br />

in abbonamento postale gr. 1 -<br />

Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%.<br />

Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/20<strong>01</strong>.<br />

Stampa<br />

Rotopress International srl<br />

via Brecce - Loreto (An)<br />

Ogni copia € 1.20. <strong>L'Azione</strong> paga la tassa<br />

del saper fare, del saper essere che li prepari<br />

alla competizione globale che li attende.<br />

Nella drammatica crisi che viviamo, oggi è<br />

dif cile immaginare un adeguato sostegno<br />

anche economico alla scuola, ma è indispensabile<br />

decidersi ad una diversa articolazione,<br />

nella scuola dell’obbligo, degli interventi<br />

pedagogici e didattici per rendere più solida<br />

la preparazione di base dei nostri ragazzi.<br />

Non dobbiamo fare degli alunni enciclopedie<br />

sovraccariche di nozioni, ma menti<br />

abilitate a “masticare” e quindi assimilare<br />

quanto serve a conseguire una capacità di<br />

apprendimento che li sostenga in tutto il<br />

percorso scolastico e per la vita. L’istituto<br />

comprensivo offre l’opportunità di disegnare<br />

compiutamente un graduale arricchimento<br />

personale, culturale e sociale dei fanciulli,<br />

dei ragazzi, dei preadolescenti.<br />

E’, però, un’opportunità che esige accordo<br />

di tutti gli attori del percorso scolastico. E’<br />

un compito dif cilissimo perché:<br />

1. troppo spesso i docenti operano senza<br />

‘consonanza’ con i loro colleghi, talora,<br />

addirittura, in competizione con loro;<br />

2. non sempre le famiglie sono presenti come<br />

dovrebbero;<br />

3. la comunità in cui la scuola opera non<br />

offre quei sostegni che le sono attribuiti per<br />

legge. Se si vuole che la crisi della scuola<br />

non sia declino del Paese, è indispensabile<br />

ri ettere su quanto ognuno può e deve fare:<br />

acquisire piena consapevolezza della realtà,<br />

dei limiti e delle risorse esistenti, attuare<br />

interventi adeguati a ridurre i limiti e a<br />

metter a frutto le risorse. Si deve esser disponibili<br />

all’aggiornamento continuo - oggi<br />

indispensabile a tutti i livelli delle attività<br />

umane - per essere capaci di affrontare i<br />

problemi sempre nuovi che la società ‘liquida’<br />

ci sottopone.<br />

Determinante è l’aggiornamento dei docenti,<br />

in particolare, ma anche l’adeguata prepara-<br />

per la restituzione di copie non consegnate.<br />

ABBONAMENTO ORDINARIO € 35,00<br />

Amicizia € 50,00 - Sostenitore € 70,00<br />

Europa e Bacino Mediterraneo € 160,00<br />

Africa, Asia e America € 160,00<br />

Oceania € 170,00<br />

C.C.P. 17618604 intestato a <strong>L'Azione</strong><br />

C.C.B. IT21B0614021110<strong>01</strong>0570009048<br />

intestato a <strong>L'Azione</strong><br />

presso Cassa di Risparmio di Fabriano<br />

e Cupramontana - Ag. Corso della Repubblica<br />

Ma esiste<br />

la felicità?<br />

segue da pag.1<br />

Per cavarsela alla bell’e meglio in una<br />

condizione, quella umana, votata al<br />

calcolo di un tornaconto impossibile.<br />

Eppure basta poco. E non dipende da<br />

noi, anche se impieghiamo tutta una<br />

vita, altro che la lettura di quest’articolo,<br />

senza capire cosa effettivamente<br />

cerchiamo. La felicità, certo, è di lei<br />

che stiamo parlando. E non si può<br />

chiudere il cerchio, etichettandola<br />

come una sorta di realizzazione di sé,<br />

altrimenti uno sposterebbe il problema<br />

ancora sulle proprie capacità. No, il<br />

compimento dell’essere nasce da altro<br />

da sè, da una presenza che si impone,<br />

in piena libertà, e non è un paradosso,<br />

per dare un senso al suo affannarsi,<br />

bello o brutto che sia. Un signi cato.<br />

Che non può essere ingabbiato in una<br />

formula o in una corrente di pensiero.<br />

Perché non è legata ad un evento o ad<br />

un episodio, ad un trend. Ma ad un<br />

volto, ad una persona. E la persona non<br />

si ingabbia, si accoglie, si abbraccia,<br />

si tiene per sé. Per un briciolo eterno<br />

di felicità.<br />

Carlo Cammoranesi<br />

zione dei Dirigenti che non sono chiamati<br />

ad amministrare una società per azioni, ma<br />

ad essere guida sicura di una comunità che<br />

amministra un tesoro prezioso: quello delle<br />

giovani generazioni.<br />

ma, talvolta caotica e fondata su notizie ash da commentare on<br />

line in un nanosecondo. A metterci in guardia, qualche anno, fu<br />

Vittorio Sabadin che avvertiva: «tutti sono convinti che il web e i<br />

new media potranno dare nuovi impulsi e risorse ai quotidiani che<br />

impareranno a vederli non più come avversari, ma come alleati di<br />

una nuova era dell’informazione. Perché i vecchi tempi non torneranno,<br />

e per chi vuole sopravvivere non c’è più tempo da perdere».<br />

L’analisi poco incoraggiante del navigato giornalista rimanda alle<br />

origini dell’offerta “bulimica” a cui stiamo assistendo, ricordando<br />

che «il fenomeno della free press, come tutte le novità che hanno<br />

sconvolto i media negli ultimi anni, è stato inizialmente snobbato<br />

dagli editori. Che danno potevano fare quei giornalini scritti con<br />

lanci di agenzia, diretti da giornalisti di serie B e confezionati in<br />

poche maldestre pagine, ai nostri giornali storicamente caratterizzati<br />

da qualità e professionalità?». Già, il “pericolo” all’epoca appariva<br />

irrisorio, eppure l’agorà giornalistica ora risulterebbe più popolata di<br />

scaltrissimi fruitori dal «click» ultracritico, piuttosto che da pacati<br />

lettori con il piacere per l’approfondimento… Ma la patologia non<br />

si esaurisce qui: secondo le ricerche di una nota agenzia globale<br />

di comunicazione, «le grandi testate non sono destinate all’oblìo»,<br />

anche se «il 63% degli italiani consulta prevalentemente i loro siti<br />

web, ritenute fonti più attendibili». Chissà quale cura suggerirebbe<br />

allora Bernard Berelson, sociologo della Columbia University che,<br />

restìo alla banalità degli stereotipi, continua a difendere il <strong>prima</strong>to<br />

del giornale che «esalta, commuove e spesso fa arrabbiare, ma ha<br />

un ruolo decisivo nel permettere a ciascuno di sentirsi parte della<br />

comunità». Ha ragione allora Michele Brambilla, per anni cronista<br />

del Corsera: «per quanto riguarda le cronache locali, i giornali di<br />

carta rimangono almeno per ora insostituibili». Nel maremagnum<br />

delle news, dunque, è bene issare vele attrezzate per cogliere il vento<br />

“giusto” su cui indirizzare la rotta. Se è vero che l’informazione oggigiorno straripa in<br />

modo inef cace allora non resta che mettersi a dieta. Senza però rinunciare al “nazionale”<br />

rituale di cornetto e cappuccino: a colazione, lo schermo di un iPad non avrebbe mai lo<br />

stesso gusto della pagina fresca di edicola.<br />

*Esecutivo nazionale Fisc<br />

Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo<br />

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L’informativa completa è disponibile sul sito www.<br />

lazione.com e presso la sede de “L’Azione”.<br />

Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3<br />

della legge 250 del 7/8/1990.<br />

02 editoriali.<strong>indd</strong> 2 06/12/11 11.14

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