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22<br />

A T T U A L I T A<br />

di Marco Fasoli<br />

Il comparto orafo gioielliero ha la necessità di correggere<br />

il rapporto fin qui tenuto, tra committente<br />

e autore di un progetto. Il riconoscere la titolarità<br />

del progetto al professionista che lo ha pensato e<br />

prodotto nelle sue parti progettuali dettagliate per<br />

approntare la produzione, trova ancora molti ostacoli<br />

culturali che poggiano su personalità chiuse in presunzioni<br />

arcaiche.<br />

Il gioielliere, figura ormai superata dal commerciante,<br />

ha oggi più che mai la necessità di approfondire la conoscenza<br />

della radice della parola autore, che dal greco<br />

auxano “far crescere”, è colui che prolunga nel tempo<br />

quel progresso di trasformazioni volto al miglioramento.<br />

Questo concetto lo ritroviamo nella radice latina della<br />

parola autore augere “accrescere”, rispondendo alla necessità<br />

del gioielliere di aumentare, attraverso la riconoscibilità<br />

dei prodotti, la propria affermazione ed immagine che<br />

da solo si impoverirebbe, mescolandosi prima e spegnendosi<br />

poi nel magma del mercato.<br />

La nostra <strong>Associazione</strong> non a caso porta avanti il<br />

concetto di cultura di progetto, individuando l’insieme<br />

di professionalità e menti pensanti, riconosciute, come<br />

il nuovo valore di percezione progettuale da parte del<br />

cliente riflesso nel prodotto.<br />

Questo valore competitivo oggi viene totalmente<br />

vanificato, in nome di un risparmio economico che<br />

porta più verso la copiatura che verso l’affermazione<br />

dell’individualità dell’immagine commerciale. Eppure la<br />

storia insegna. Quando De Sole chiama lo stilista Tom<br />

Ford in Gucci, non tiene nascosto l’evento anzi, ne fa<br />

un fatto mediatico riconoscendo la creatività dell’autore<br />

nei nuovi valori simbolici che le collezioni di accessori<br />

(borse, cinture, portafogli, occhiali ecc…) riscontravano<br />

come successo. Il comunicare costantemente il<br />

nome dell’autore del successo di Gucci in quegli anni,<br />

PRIMAVERA/ESTATE 2009<br />

PROGETTO<br />

COME RICCHEZZA<br />

ha certamente accresciuto la fama di Ford ma fatto<br />

ancora più determinante ha aumentato notevolmente<br />

la notorietà, il successo delle collezioni ed il fatturato di<br />

Gucci, che grazie a questa collaborazione ha espanso la<br />

sua presenza nei mercati internazionali.<br />

La povertà intellettuale del nostro comparto, porta<br />

naturalmente al non riconoscimento del diritto d’autore<br />

o proprietà intellettuale.<br />

Sembra una regola basica, in effetti è un grosso<br />

limite confermato da tanti professionisti, progettisti e<br />

designer, che quotidianamente rincorrono tentativi di<br />

scippi di creatività ed invenzione.<br />

Il mercato della contraffazione sembra distante<br />

dalle nostre realtà commerciali, per motivi di costi di<br />

produzione legati al metallo prezioso, nella realtà la<br />

contraffazione e l’appropriazione di idee e progetti, a<br />

volte pagati ma mai riconosciuti, è poco visibile ma<br />

molto frequente.<br />

Il successo non si raggiunge in modo casuale, viene<br />

costruito ed elaborato, tiene conto delle collaborazioni<br />

interne ed esterne dell’azienda con le quali costruisce<br />

una immagine positiva, un linguaggio positivo e riconoscibile<br />

attraverso i prodotti che rappresentano l’azienda.<br />

Lo sforzo quindi non è quello di risparmiare a<br />

tutti costi: risparmiare sugli investimenti di comunicazione,<br />

sui costi delle collaborazioni esterne, per non<br />

parlare del risparmio dei costi di formazione e motivazione<br />

del personale interno fino a non investire sullo<br />

sviluppo delle future collezioni, cercando di interpretare<br />

in modo posticcio i desideri dei nostri clienti.<br />

A questo punto diviene importante riprendere un<br />

passaggio del pensiero di Bauman, espresso nel suo<br />

saggio “consumo, dunque sono”: la destinazione ultima<br />

di tutte le merci in vendita è il consumo da parte di chi<br />

acquista. Gli acquirenti desiderano procurarsi merci da

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