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L E T T E R A D E L P R E S I D E N T E<br />
Cari Soci,<br />
la crisi non ha voluto risparmiare neanche noi, cosicché per la prima volta in<br />
trent’anni abbiamo assaporato l’amarezza di veder diminuire i nostri fatturati e di conseguenza<br />
i profitti.<br />
Non è certo di conforto il fatto che questa esperienza venga condivisa con tutte le<br />
altre categorie di prodotti in considerazione del fatto che la crisi è totale e, soprattutto,<br />
strutturale e sovranazionale dettata dall’assenza di domanda.<br />
È in momenti come questi che si deve mettere in atto la capacità di rilettura e di<br />
riorganizzazione del nostro comparto, che si deve impegnare tutta la forza intellettiva e<br />
la tonicità fisica che un’azienda ed un imprenditore devono avere.<br />
E’ con la modestia di rimettersi in gioco, di rivedere le strategie, di accettare i cambiamenti,<br />
che si dimostra l’attitudine all’imprenditoria, e non è una mera questione di<br />
età, ma di approccio e di attitudine.<br />
L’<strong>Associazione</strong>, per questo, ha perseverato nella sua opera di sviluppo dei programmi,<br />
atti alla qualificazione e riqualificazione del settore, tramite i suoi corsi e una poderosa<br />
azione di marketing che tende a far conoscere il marchio dell’ARRO, sia in ambito<br />
locale che internazionale.<br />
Divulgare il nome ARRO non è solo un’operazione di marketing, ma una consistente<br />
azione di rivalutazione dei percorsi espressivi della gioielleria romana che ci avvicinano sia ai<br />
nostri committenti, che a noi stessi, rilanciando quella capacità inventiva che non ha pari.<br />
La Mostra di Pechino ne è stato un chiaro esempio.<br />
Ha dimostrato, infatti, che siamo riusciti ad incantare e a far sognare anche chi di<br />
noi conosce, forse, solo il nome.<br />
L’evento ha, di fatto, dimostrato che il mercato si conquista con la forza delle idee,<br />
della storia e con la forza delle differenze perchè l’omologazione culturale non piace a<br />
questo mondo, ma soprattutto ha permesso di constatare che chi ha una storia, una cultura<br />
e la predisposizione genetica all’invenzione (vedi la grande Mostra di Bulgari, per i<br />
125 anni dalla fondazione, che invito tutti a visitare, perché istruttiva e bellissima), ha<br />
un’arma in più, o meglio possiede il mezzo per sconfiggere questa maledetta crisi globale.<br />
Se tutto ciò è stato possibile realizzarlo a Pechino per qualcuno di noi, sono convinto<br />
che si possano ottenere gli stessi risultati anche qui.<br />
Ci dobbiamo impegnare ad attrarre i consumatori, quella fetta di mercato disposta a<br />
comprare, distraendola da altri prodotti che non hanno certamente il fascino della<br />
gioielleria; la nostra immagine spesso è utilizzata in pubblicità per sponsorizzare altri<br />
tipi di prodotti: oro, platino, perle, per non parlare dei diamanti che sono i più richiesti.<br />
Pertanto quello che si evince è che le nostre gioie hanno una fortissima capacità<br />
attrattiva che spesso, solo per abitudine, non sfruttiamo, o forse lo facciamo troppo poco.<br />
Per noi è naturale che un diamante brilli, che l’oro sia concupiscente, che il corallo è<br />
un agglomerato animale e che il tutto sia così affascinante ma la domanda è: “abbiamo<br />
l’entusiasmo per rappresentarlo?” se sì, siete sulla strada giusta, se no guardatevi dentro<br />
e probabilmente scoprirete il perché.<br />
Paolo Paolillo<br />
PRIMAVERA/ESTATE 2009<br />
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