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Scopriamo Gussago - Gussago News

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LE AMMONITI<br />

Chi si interessa di fossili conosce le ammoniti, un gruppo di molluschi provvisti di conchiglia<br />

(cefalopodi) in cui viveva un organismo molto simile a una seppia perché provvisto<br />

di tentacoli. Abitavano i mari e gli oceani, galleggiando nelle acque in modo perfetto e spingendosi<br />

lontano dalle coste. La conchiglia avvolta a spirale, come le corna del dio egizio<br />

Ammon (che ne ha dato il nome), era suddivisa in tante camere e l’animaletto viveva sempre<br />

nell’ultima, la più spaziosa. Le camerette interne riempite d’aria o d’acqua fungevano da<br />

organo regolatore per accedere nelle profondità del mare oppure per risalire in superficie,<br />

come fa attualmente il Nautilus, abitante dell’Oceano Indiano e del Pacifico. Il Nautilus è l’unico<br />

superstite, imparentato con le ammoniti, salvatosi dall’estinzione alla fine dell’Era Mesozoica.<br />

La storia delle ammoniti è molto antica: le prime forme si sono sviluppate circa 400<br />

milioni di anni fa nel Paleozoico e, dopo momenti di grande attività biologica alternati ad altri<br />

periodi di crisi, sono scomparse definitivamente alla fine del Mesozoico.<br />

I modelli interni delle ammoniti si rinvengono principalmente nei calcari di Monte<br />

Domaro, nella ex cava del Medolo<br />

e nell’area di Ronco di <strong>Gussago</strong>.<br />

Possono avere una colorazione giallo-ocra<br />

per l’impregnazione degli<br />

ossidi di ferro che interessa tutto il<br />

fossile o parte della conchiglia. I tipi<br />

di ammoniti che si rinvengono<br />

più frequentemente sono tre. Il primo<br />

presenta un guscio che si avvolge<br />

su se stesso e ogni giro della conchiglia<br />

ricopre tutti i precedenti; in<br />

pratica si vede solo l’ultimo giro,<br />

come il genere Plylloceras. Di queste<br />

ammoniti se ne rinvengono in<br />

discrete quantità.<br />

Il secondo, il più diffuso, presenta<br />

un guscio che si avvolge su se<br />

stesso e i giri interni rimangono<br />

scoperti; la conchiglia è ornamentata,<br />

come il genere Arieticeras.<br />

Infine il terzo tipo, di sicuro il<br />

più raro, presenta un guscio che si<br />

avvolge velocemente lasciando liberi<br />

i giri interni come nel caso di<br />

Lytoceras (6 cm).<br />

Il Nautilus, il cefalopode imparentato alle ammoniti, è l’unico sopravvissuto<br />

alle grandi estinzioni passate. Vive negli Oceani Indiano<br />

e Pacifico (Foto 11)<br />

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