Scopriamo Gussago - Gussago News
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Interno del Prefònd Soradùr: vano G. (Foto 20)<br />
mina in una sala (E) relativamente concrezionata. Da qui un esile foro immette in un secondo<br />
pozzo (A) sul cui fondo si ha la massima profondità della grotta. Ritorniamo all’angusto imbocco<br />
del cunicolo (D) che dà accesso ad un tunnel riccamente concrezionato che si tuffa in un<br />
terzo pozzo (F), il tunnel dà anche accesso alle sale (G – H) caratterizzate da ornamenti di stalattiti<br />
– stalagmiti – cannule di rara bellezza e da uno stillicidio molto intenso. Dalle sale (G –<br />
H) si diramano alcune piccole faglie nonché l’ingresso di un tortuoso pozzo (M) dall’andamento<br />
molto accidentato e chiuso da un fondo frazionato in banchi di roccia maiolica.<br />
Registrata al catasto speleologico con il numero “55 Lo BS”.<br />
Anche questa cavità carsica è stata oggetto di visite e esplorazioni da parte di famosi spe -<br />
leologi tra i quali A l l e g retti Corrado uno dei padri fondatori della speleologia bresciana ac -<br />
compagnatovi dagli Scout di <strong>Gussago</strong>.<br />
Büs de la Marta – pozzo dell’inferno<br />
Questa grotta, nota da moltissimo tempo, si trova nel territorio del comune di Concesio,<br />
a poche decine di metri dal confine con <strong>Gussago</strong>; merita tuttavia di essere presentata perché<br />
anch’essa appartiene al carsismo dell’altopiano di Quarone, ed in particolare per le interessanti<br />
quanto romanzesche vicende che ne originarono il toponimo e entrarono a far parte<br />
della storia della frazione di Civine.<br />
Il Büs de la Marta è ubicato poco a valle dei lussureggianti prati di Quarone di Sotto, l’apertura<br />
si apre sul versante che volge verso i Camaldoli e l’individuazione si rivela sovente<br />
enigmatica. Il bosco densamente vegetato di castagni e carpini, la zona poco frequentata e<br />
l’assenza di riferimenti antropici ne favoriscono l’occultamento naturale. L’ingresso si pre-<br />
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