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parte 1

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— 26 —<br />

1. Sotto la Rocca si sterrarono più di tremila m. cubi di macerie; e tuttavia,<br />

malgrado ogni favorevole aspettativa, poco o nulla i'ii reciipeiato. Si posero in vista<br />

le muraglie delle case di Albarino degli Albarini, distrutte nel 1831 da Giovanni di<br />

Boemia, per ampliare le fortitìcazioni della cittadella ; e tra i calcinacci d'ogni specie<br />

ed il cemento romano, si rinvennero tratti di pavimento in coccio pesto, qualche peso<br />

fittile, frammenti di laterizi e di anfore, pure romani, nonché parecchi cocci di vasi<br />

del basso impero. Sovrapposti, e non di rado mescolati ai precedenti, si incontrarono<br />

moltissimi frammenti di ceramiche medioevali e moderne (secoli XV e XVI).<br />

Si scoprirono poi anche, a m. 6 ed 8 di profondità, i muraglioni del fortilizio,<br />

che di certo ap<strong>parte</strong>ngono all'antico castrum di s. Eufemia, il quale a sua volta<br />

sorse sulle rovine dell'acropoli romana. Per quanto può giudicarsi dai dati raccolti<br />

nel corso degli scavi, il re boemo avrebbe fatto gettare dagli spalti del castello<br />

predetto i materiali che ricavava dallo spianato, seppellendo con essi le rovine delle<br />

case Albarini e la strada che correva parallela alla attuale via Solata.<br />

2. A metà della via di s. Andrea si rinvennero le sostruzioni della porta orientale<br />

della Bergamo romana.<br />

3. Sul Mercato delle Scarpe si trovarono gli indizi dell'antico Foro, il quale,<br />

a giudizio del eh. ing. Elia Fornoni, sommamente versato nelle questioni che riguardano<br />

la topografìa e la storia della nostra città, doveva aver forma quasi quadrata, ed occu-<br />

pare imo spazio quasi doppio di quello della piazza attuale.<br />

4. Presso la Torre di Gombito (dall'antico comfitum) si scavarono gli avanzi<br />

di una fontana, ed un cunicolo verticale di buona portata.<br />

pozzo.<br />

5. Di fronte alla Casa:::-a (nella via Bartolomeo Collcoìii) si rinvenne un antico<br />

6. Alla sommità di Borgo Canale tornarono in luce i muri delle case che limi-<br />

tavano a nord la Corte Alessandrina, i quali anticamente costituivano la cosidetta<br />

Blonda. Coi muri si rinvenne anche una tomba (in lastre di pietra locale), conte-<br />

nente il solo scheletro, da cui si arguisce fin dove arrivava la piazza dell'antica cat-<br />

tedrale extra moenia.<br />

7. In via Donisctli ed in quella di s. Grata, si trovarono le tracce dell'acque-<br />

dotto antichissimo nominato il Saliente, nella <strong>parte</strong> però abbandonata già da pa-<br />

recchi secoli.<br />

8. Sidl'angolo della predetta via Donizetti col Mercato del Pesce riapparvero le<br />

fondazioni del portico Pelij)arii che ci ricorda una delle nostre corporazioni medioevali.<br />

Appunto sul vicino Mercato del Pesce la casa in cui ora trovasi la stazione della<br />

funicolare (casa che nel 1353 venne in possesso di Agidino Suardi) ne ricorda la<br />

corporazione dei Calzolai.<br />

9. Finalmente, dietro l'Ateneo si scoprirono gli avanzi di un'antichissima strada,<br />

forse romana, la quale si dirigeva sotto la navata principale della basilica di s. Maria<br />

Maggiore, e rasentando per conseguenza il sacello della Dea Fortuna, portavasi verso il<br />

palazzo dei Conti della Città, ora residenza vescovile.<br />

10. In principio di via Gombito, verso il Mercato delle Scaìye si scavò una tomba,<br />

del basso impero, chiusa da tegoloni per tre lati, contenente lo scheletro intero.<br />

11. In via Bartolomeo Collconi, riattandosi una casa di proprietà Pesenti, si scopri

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