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parte 1

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Verona, alquanto manco nella <strong>parte</strong> superiore ed inferiore, alto m. 0.44, largo m. 0,29,<br />

grosso m. 0,18. lieca incisa sulla fronte la seguente epigrafe:<br />

V. CARPI — Nel podere denominato Savana, di proprietà dei sigg. Roffi,<br />

posto nella parrocchia di Cibano, a due kil. cii-ca a settentrione della città di Carpi,<br />

scoprivasi nel novembre scorso, una nuova terramara, che a guisa di collinetta s'in-<br />

nalza dal piano odierno dei campi dai 4 ai 5 m., racchiudente un cumulo marnoso<br />

composto di terriccio ora bigio, ora rossiccio, ora giallognolo, misto a carboni, ossa<br />

di animali e stoviglie frammentate, abbondantissime di anse semilunate e cornute,<br />

che formano la caratteristica speciale che distingue questi monumenti dagli altri del-<br />

l'evo antico.<br />

Il cumulo marnoso mostrasi identico a quelli di Gorzauo, Montale e Casinalbo,<br />

ed ha pure di comune con essi avanzi copiosi di materiali edilizi di epoca romana<br />

che ne coprono il fianco meridionale.<br />

Tra gli oggetti, per ora raccolti negli scavi di assaggio, oltre ad ima serie di<br />

frammenti di stoviglie delle solite forme e con ornati comuni a tutte le terremare<br />

modenesi, sono: una lancia di bronzo a foglia di olivo, lunga m. 0,13, colla bor-<br />

chia che la teneva assicurata all'asta, ed uno scalpello sottile, lungo m. 0,18, con<br />

taglio da una sola <strong>parte</strong>, pure di bronzo.<br />

VI. SAVIGNANO SUL PANARO — Nel podere detto Torricella, posto<br />

sui colli che segnano il confine fra il modenese ed il bolognese, nello scorso settembre,<br />

l'aratro mise allo scoperto due tombe a cremazione, che ritenni etrusche, perchè comu-<br />

nissime in quei dintorni. Dalle osservazioni fatte sul luogo e dai frammenti raccolti,<br />

ho potuto conoscere che i cinerari avevano la forma di cono rovescio, contenevano<br />

ossa umane calcinate, ed erano accompagnati da ciotolette di lavoro grossolano, senza<br />

oggetti di sorta né di bronzo né di osso.<br />

A poca distanza da queste due tombe, scoprivasi pm-e uno scheletro umano,<br />

inumato, le cui ossa, ricomposte, gli danno un'altezza di m. 1,70, ed un cranio doli-<br />

cocefolo. Ai piedi aveva un'olpe di terra giallognola, lavorata al tornio.<br />

Tanto superiormente, quanto inferiormente allo spazio di terreno occupato da questi<br />

sepolcri, ed alla distanza di circa m. 200, vi sono, sparsi nel terreno, frammenti di<br />

mattoni del genere lijdioii, di embrici, anfore e dolii romani ; cosicché in quella loca-

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