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estratto da: LO STIVALE DI BARABBA L'Italia presa a calci dai rifiuti ...

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Gruppo Editoriale Macro<br />

dovrebbero essere i watchdog (i cani <strong>da</strong> guardia ) della democrazia, diventano le<br />

casse di risonanza delle opinioni dei politici e dei potenti di turno. Chi guar<strong>da</strong> i<br />

notiziari in TV o legge i giornali, sempre più spesso è costretto ad assorbire, più o<br />

meno consapevolmente, i pareri altalenanti, incoerenti, di comodo, dei politici di<br />

entrambi gli schieramenti. Senza osare contraddirli, senza permettersi di poter<br />

criticare un virgola di ciò che esce <strong>da</strong>lle loro bocche. Quasi nessun giornalista<br />

campano ha spiegato alla sua gente quali impatti sanitari ed ambientali provoca<br />

l’incenerimento dei <strong>rifiuti</strong>, quasi nessuno ha parlato delle virtuose alternative della<br />

riduzione a monte, della raccolta differenziata spinta, del riutilizzo di alcuni<br />

materiali di scarto e del riciclaggio. E gli scan<strong>da</strong>li, la vergogna delle ecoballe? La<br />

maggior parte ha preferito non interessarsi, non denunciare, lasciar correre,<br />

lasciar parlare politici e imprenditori. Scan<strong>da</strong>lose anche le prese di posizione di<br />

giornalisti di fama nazionale. Bruno Vespa, in una delle puntate di “Porta a Porta”<br />

dedicate all’emergenza <strong>rifiuti</strong>, presenta, in collegamento <strong>da</strong> Granarolo (Bologna),<br />

un «sin<strong>da</strong>co felice» perché sul territorio che amministra è stato costruito un<br />

inceneritore «che produce energia». Ma quel che è più grave è che il giornalista<br />

afferma, con convinzione direttamente proporzionale alla mancanza di riscontri<br />

scientifici, che sul terreno adiacente all’area dell’inceneritore, pascolano pecore e<br />

mucche che, poi, producono ottimo latte. Da Raiuno a Raitre. Fabio Fazio,<br />

durante una puntata di “Che tempo che fa” ospita il dottor Umberto Veronesi e gli<br />

chiede di parlare degli inceneritori e degli eventuali rischi. L’ex ministro della<br />

Sanità parla di “rischio zero” degli inceneritori e Fazio ascolta senza contraddire,<br />

senza porre ulteriori domande per chiarire dubbi, senza chiedere di supportare<br />

le parole con <strong>da</strong>ti certi, rilevati <strong>da</strong> ricerche serie. Per rendersi conto che c'è<br />

qualcosa che non torna nelle affermazioni di Veronesi, basta cliccare sul sito<br />

della Fon<strong>da</strong>zione Veronesi (www.fon<strong>da</strong>zioneveronesi.it) e si scopre che questa è<br />

sostenuta, tra gli altri, anche <strong>da</strong> VEOLIA (che sta partecipando al bando di<br />

assegnazione per la gestione dell’inceneritore di Acerra), ENEL, ENI, ACEA<br />

(multiutility con inceneritori). Quindi l’ex ministro della Sanità ha mille buoni motivi<br />

per parlare di “rischio zero” e zero ricerche serie cui fare riferimento. E Fazio lo<br />

lascia parlare. Ma non solo lui.<br />

È solo uno dei tanti esempi. L’informazione, in Italia, è in ostaggio di un sistema<br />

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<strong>estratto</strong> omaggio

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