estratto da: LO STIVALE DI BARABBA L'Italia presa a calci dai rifiuti ...
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Gruppo Editoriale Macro<br />
Le inchieste<br />
1 – Le “ecoballe” sono l'inizio della vergognosa storia dei <strong>rifiuti</strong> in Campania. In<br />
campo per aggiudicarsi l'appalto, (L’Unità – 4 gennaio 2008) due catene di<br />
imprese, una gui<strong>da</strong>ta <strong>da</strong>lla Fibe del gruppo Impregilo di Romiti e figli, e l'altra che<br />
vede presenti colossi come l'Ansaldo e l'Enel. Vincono le imprese dei Romiti. Non<br />
hanno le qualità richieste («il progetto presentava lacune imbarazzanti», dichiara<br />
un docente universitario), ma abbassano i prezzi: 83 lire/kg per i <strong>rifiuti</strong> <strong>da</strong><br />
conferire agli impianti CDR contro le 110 lire dei concorrenti. Tra stranezze e<br />
inefficienze varie, un <strong>da</strong>to è certo: il Commissariato per l'emergenza <strong>rifiuti</strong> ha<br />
prodotto solo sprechi e clientele politiche. Lo documenta la Corte dei Conti. Dal<br />
1998 al 2007 si sono alternati ai vertici del commissariato straordinario per<br />
l’emergenza <strong>rifiuti</strong> in Campania, Rastrelli, Losco, Bassolino, Catenacci, Bertolaso,<br />
Pansa e Cimmino. Poi il “supercommissario” Gianni De Gennaro e i suoi 100<br />
giorni per uscire <strong>da</strong>ll’emergenza. A conti fatti, in soli sette anni di<br />
commissariamento, <strong>da</strong>l 1998 al 2004, sono stati spesi 983 milioni di euro, <strong>da</strong>l<br />
2004 al 2007 è in corso la rendicontazione ma <strong>da</strong> stime effettuate si parla<br />
complessivamente di 2 miliardi di euro spesi per l’emergenza <strong>rifiuti</strong> in Campania.<br />
E poi occorre valutare le spese per il commissarimento dell’era De Gennaro.<br />
Diverse le inchieste della magistratura: una delle ultime ha coinvolto 28 in<strong>da</strong>gati e<br />
portato alla richiesta di rinvio a giudizio anche per Antonio Bassolino, presidente<br />
della Regione Campania, per la gestione del ciclo dei <strong>rifiuti</strong>. Reati ipotizzati: truffa<br />
aggravata e continuata ai <strong>da</strong>nni dello Stato, frode in pubbliche forniture, <strong>da</strong>nno<br />
ambientale con la creazione di discariche e milioni di ecoballe. Ammonta a 753<br />
milioni la somma sequestrata a Impregilo. Il nome del governatore Antonio<br />
Bassolino compare in otto capi d’imputazione della richiesta di rinvio a giudizio.<br />
Come ha scritto il gip Saraceno nella sua ordinanza di sequestro ai <strong>da</strong>nni di<br />
Impregilo, Bassolino si è comportato <strong>da</strong> «commissario inerte» di fronte a una<br />
emergenza evidente. In altri casi – sono ancora le conclusioni del gip – Bassolino<br />
avrebbe addirittura esaltato il ciclo <strong>rifiuti</strong> in Campania come modello di sviluppo<br />
tecnologico in sedi istituzionali (come la Commissione ambiente del Senato). Al<br />
governatore della Campania è stata contestata anche la truffa del falso CDR.<br />
14<br />
<strong>estratto</strong> omaggio