estratto da: LO STIVALE DI BARABBA L'Italia presa a calci dai rifiuti ...
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Gruppo Editoriale Macro<br />
quei cumuli. Senza chiedersi a che prezzo per la salute. Così diossina e i fumi<br />
tossici si liberano nell’aria. In Campania, terra dei fuochi, ardono anche<br />
pneumatici ammonticchiati dovunque. Nei paesi dell’hinterland napoletano c’è<br />
l’inferno. E chi passa annusa veleni. Tra le iniziative più rilevanti c’è <strong>da</strong> registrare<br />
“Il giorno del rifiuto” organizzato a Napoli, in piazza Dante, il 23 febbraio 2008.<br />
Scienziati, cittadini, artisti si sono alternati sul palco; tra gli altri, Paul Connet,<br />
Maurizio Pallante e Beppe Grillo. Una giornata all’insegna dell’informazione<br />
sull’emergenza <strong>rifiuti</strong>, per capire che differenziando, riciclando e riutilizzando, la<br />
“munnezza” può diventare ricchezza.<br />
Come uscire <strong>da</strong>ll’emergenza<br />
Il “principio di precauzione” dice che «un rischio non deve essere accettato se<br />
può essere evitato». Incenerire i <strong>rifiuti</strong> è un rischio. Gravissimo. Per l’ambiente e<br />
per la salute. Quindi, “no” agli inceneritori in Campania e al loro carico di veleni e<br />
di morte. L’emergenza potrebbe finire in tempi rapidi solo attraverso una corretta<br />
filiera di riduzione, riciclaggio, recupero, riuso e compostaggio e, per la parte<br />
residua, requisendo e riconvertendo i sette impianti CDR in impianti di vagliatura<br />
e di trattamento meccanico biologico [Tmb] che ossiderebbero i <strong>rifiuti</strong> con un<br />
procedimento naturale, sfruttando batteri e microrganismi e renderebbero inerte<br />
la frazione secca non recuperabile. Quindi, i sette impianti – sequestrati in<br />
passato <strong>da</strong>lla magistratura perché fraudolentemente restituivano, dopo una<br />
semplice tritatura, <strong>rifiuti</strong> «tal quali» – una volta riconvertiti e ria<strong>da</strong>ttati, potrebbero<br />
trattare oltre 1 milione di tonnellate di <strong>rifiuti</strong> l’anno senza causare alcun <strong>da</strong>nno alla<br />
salute e all’ambiente. Hanno solo un “difetto” per i pre<strong>da</strong>tori dei <strong>rifiuti</strong>: sono<br />
economicamente vantaggiosi e non usufruiscono di alcun contributo statale,<br />
come invece avviene per gli inceneritori con i Cip6. Le soluzioni per uscire<br />
<strong>da</strong>ll'emergenza sono attualmente al vaglio del commissario straordinario per<br />
l'emergenza <strong>rifiuti</strong> in Campania, Gianni De Gennaro. Le ultime novità riguar<strong>da</strong>no<br />
l'applicazione della nuova legge regionale in materia di gestione, trasformazione,<br />
riutilizzo dei <strong>rifiuti</strong> e bonifica dei siti inquinati. Si prevede la sottoscrizione di<br />
accordi di programma con i Comuni di Giugliano, Qualiano, Villaricca, Nola,<br />
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<strong>estratto</strong> omaggio