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estratto da: LO STIVALE DI BARABBA L'Italia presa a calci dai rifiuti ...

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Gruppo Editoriale Macro<br />

stesso Commissariato di Governo per l’emergenza <strong>rifiuti</strong>. Per la Procura «appare<br />

necessario acquisire al procedimento – che ipotizza il reato di omissione in atti<br />

d’ufficio e il delitto colposo contro la salute pubblica – tutte le eventuali<br />

comunicazioni fatte <strong>da</strong>gli organi accertatori che facciano riferimento al pericolo di<br />

diffusione di malattie infettive e parassitarie». La preoccupazione è per gli effetti<br />

che potrebbero provocare, sull’apparato respiratorio, i cumuli di <strong>rifiuti</strong>, composti in<br />

gran parte, <strong>da</strong> sostanze organiche in decomposizione, molto aggressivi per<br />

l’apparato respiratorio dei bambini, ma anche di adulti affetti <strong>da</strong> bronchite e <strong>da</strong><br />

malattie allergiche respiratorie. Peggio ancora gli incendi dei <strong>rifiuti</strong>: si parla di<br />

diossina, di altre sostanze <strong>da</strong>nnosissime e di rischi oncologici. Tutti motivi che<br />

hanno indotto gli amministratori di alcuni Comuni dell’hinterland partenopeo a<br />

chiudere le scuole nei giorni di piena emergenza. Più di 1500 alunni, tra<br />

elementari e medie, sono rimasti a casa. In alcune città, è stato addirittura<br />

vietato di servire caffè, frutta o dolci all’aperto.<br />

Commissione Europea e procedure di infrazione<br />

La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia per<br />

l’emergenza <strong>rifiuti</strong> in Campania e in particolare per le discariche abusive sparse<br />

su tutto il territorio. Il 31 dicembre 2007 – ha riferito una portavoce del<br />

commissario UE all'Ambiente Stavros Dimas – l'esecutivo comunitario ha inviato<br />

alle autorita' italiane una "lettera di messa in mora", formalmente il primo atto<br />

della procedura di infrazione. Il "parere motivato" inviato lo scorso 31 gennaio<br />

2008 rappresentava invece la secon<strong>da</strong> tappa della procedura aperta il 27 giugno<br />

2007 per la situazione dei <strong>rifiuti</strong> in Campania. All'Italia è stato concesso un tempo<br />

di due mesi per rispondere alle osservazioni delle Commissione, prima di<br />

ricevere un altro "parere motivato" che prelude al deferimento alla Corte di<br />

Giustizia europea. Questa secon<strong>da</strong> procedura e' stata aperta <strong>da</strong>lla Commissione<br />

europea per il mancato rispetto <strong>da</strong> parte dell'Italia di una sentenza della Corte di<br />

Giustizia europea del 26 aprile 2007. In quell'occasione l'Italia era stata<br />

con<strong>da</strong>nnata al termine di un'altra procedura di infrazione, aperta l'11 luglio del<br />

2003, e partita in seguito a un rapporto del Corpo Forestale dello Stato su 15<br />

17<br />

<strong>estratto</strong> omaggio

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