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2010 n.3 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara

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piante da frutto.<br />

Nella coltura del melo, in particolare,<br />

si possono menzionare le<br />

patologie che vanno sotto il<br />

nome <strong>di</strong> “cancro rameale”, <strong>di</strong><br />

natura fungina (principalmente<br />

nectria galligena) e il “colpo <strong>di</strong><br />

fuoco batterico”, dovuto all’attacco<br />

dell’Erwinia amylovora.<br />

Per entrambe manca <strong>di</strong> fatto la<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> interventi efficaci,<br />

che garantiscano, oltre alla<br />

necessaria azione fungicida o<br />

battericida, anche livelli minimi<br />

<strong>di</strong> residui sulla frutta posta successivamente<br />

in commercio e<br />

l’assenza <strong>di</strong> effetti collaterali<br />

sulle piante trattate. In questa<br />

ottica una soluzione interessante<br />

può essere fornita dalla sintesi<br />

elettrochimica. In effetti, da<br />

ormai oltre vent’anni, sono in<br />

fase <strong>di</strong> sperimentazione tecniche<br />

elettrochimiche che, avvalendosi<br />

dell’elettrolisi <strong>di</strong> soluzioni<br />

acquose contenenti piccole<br />

quantità <strong>di</strong> sali <strong>di</strong>sciolti (attivazione<br />

elettrochimica dell’acqua),<br />

in grado <strong>di</strong> svolgere (anche<br />

a concentrazioni molto piccole)<br />

un’efficacissima azione battericida/fungicida<br />

grazie alla produzione<br />

<strong>di</strong> specie ad alto potere<br />

ossidante/riducente.<br />

<strong>La</strong> sperimentazione, svolta dal gruppo<br />

<strong>di</strong> Elettrochimica dell’Università<br />

<strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> (coor<strong>di</strong>nato dal Prof.<br />

Achille De Battisti) per un investimento<br />

complessivo <strong>di</strong><br />

80.000 euro, ha verificato su<br />

<strong>di</strong>versi test in vitro preliminari<br />

(Nectria galligena, Pseudomonas<br />

syringae ed Erwinia amylovora)<br />

l’attività della soluzione acquosa<br />

contenente ioni cloruro, elettro-chimicamente<br />

attivata.<br />

Parallelamente uno stu<strong>di</strong>o<br />

in collaborazione con il<br />

dott. Giovanni Bernacchia, un<br />

Ricercatore <strong>di</strong> Fisiologia vegetale<br />

del Dipartimento <strong>di</strong> Biologia ed<br />

Evoluzione, sta riguardando i<br />

profili <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong> geni<br />

implicati nei meccanismi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fesa, e responsabili dei fenomeni<br />

<strong>di</strong> protezione nei confronti<br />

dei patogeni, sia nella pianta<br />

modello <strong>di</strong> tabacco sia in piante<br />

<strong>di</strong> melo (in camera <strong>di</strong> crescita).<br />

Un altro piccolo progetto su cui<br />

si sta lavorando riguarda<br />

la possibilità <strong>di</strong> inserire<br />

nel territorio colture<br />

da red<strong>di</strong>to non convenzionali.<br />

Attraverso contatti<br />

con una società<br />

cooperativa del padovano,<br />

Agripharma e, in<br />

collaborazione con<br />

l’ITAS Navarra, è in<br />

corso una sperimentazione<br />

agraria <strong>di</strong><br />

Passiflora che mira a<br />

verificare le potenzialità<br />

produttive <strong>di</strong> questa<br />

pianta, <strong>di</strong> grande interesse<br />

farmaceutico e<br />

cosmetico, anche per i<br />

terreni del ferrarese. Il<br />

progetto coor<strong>di</strong>nato dal<br />

prof. Sacchetti del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Biologia ed Evoluzione, prevede<br />

20.000 euro <strong>di</strong> investimento<br />

per la ricerca. Lo stu<strong>di</strong>o<br />

vuole mettere assieme i dati<br />

prodotti dalla sperimentazione<br />

agronomica con i dati ottenuti in<br />

laboratorio sulle molecole estratte,<br />

al fine valutarne sostenibilità<br />

e fattibilità economica. «Un progetto<br />

- conclude il Prof. Bruni -<br />

che potrebbe aprire nuovi mercati<br />

per gli agricoltori».<br />

E per quello che riguarda il futuro<br />

<strong>di</strong> Agriunife? Ora che, dopo<br />

tanto tempo, è davvero iniziata<br />

una collaborazione così stretta e<br />

fattiva tra territorio, Fondazione<br />

Navarra e Università, è <strong>di</strong>fficile<br />

immaginare che si possa tornare<br />

in<strong>di</strong>etro. Agriunife si appresta<br />

ad entrare in Terra&AcquaTech,<br />

il <strong>La</strong>boratorio del Tecnopolo <strong>di</strong><br />

<strong>Ferrara</strong> che si occupa <strong>di</strong> ambiente,<br />

come valorizzazione sostenibile<br />

delle risorse acqua e suolo<br />

in senso lato, ed in questo contesto,<br />

l’agricoltura ferrarese ha<br />

sicuramente ancora molto da<br />

<strong>di</strong>re.<br />

la<strong>Pianura</strong> 31

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