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2010 n.3 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara

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mente la scuola agraria, il<br />

“Gazzettino Mercantile Agrario”<br />

<strong>di</strong>venterà “L’Incoraggiamento”,<br />

come le feste provinciali d’incoraggiamento<br />

organizzate dall’istituto<br />

agrario. Sulla nuova testata<br />

nel 1849 il prof. Botter pubblicherà<br />

una “cronachetta“ relativa<br />

al Podere sperimentale. Da<br />

quella nascerà una confutazione<br />

da parte <strong>di</strong> un anonimo che farà<br />

pubblicare un opuscolo per controbattere<br />

quanto scritto.<br />

Il podere sperimentale<br />

Prima <strong>di</strong> affrontare la confutazione<br />

abbiamo ritenuto opportuno<br />

consultare i documenti conservati<br />

presso l’Archivio storico<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>.<br />

Da questi risulta che il primo<br />

tentativo <strong>di</strong> trovare una possessione<br />

idonea ad accogliere il<br />

Podere sperimentale era avvenuto<br />

nel febbraio del 1843,<br />

quando venne contattato il<br />

conte Giuseppe Giglioli, proprietario<br />

<strong>di</strong> un fondo fuori Porta S.<br />

Giorgio. Dopo una visita il prof.<br />

Botter <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> non accettarlo<br />

per due motivi: lo smembramento<br />

e l’area piuttosto irregolare<br />

del terreno, la lontananza <strong>di</strong><br />

più <strong>di</strong> 1 miglio 1/4 dal pubblico<br />

ateneo. Nell’ottobre dello stesso<br />

anno ci si rivolse al sig. Giovanni<br />

Paroli per un terreno fuori Porta<br />

Mare, ma nulla si fece perché<br />

era necessario rescindere un<br />

precedente contratto <strong>di</strong> affitto e<br />

tutto a spese del Comune. Solo<br />

nel maggio del 1845 Giuseppe<br />

Casazza e Eugenio Righini incaricati<br />

dalla scuola, nonostante le<br />

<strong>di</strong>fficoltà per gli elevati affitti e<br />

per l’eccedenza o le <strong>di</strong>mensioni<br />

ridotte dei terreni, rintracciarono<br />

un fondo <strong>di</strong> Ignazio Grossi<br />

nella zona <strong>di</strong> Quacchio. Le<br />

<strong>di</strong>mensioni erano <strong>di</strong> stare 313<br />

circa <strong>di</strong>vise in due versuri idonei<br />

a essere coltivati con meto<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi. Oltre le due stalle e<br />

rispettive case coloniche c’era<br />

una piccolo “casinetto” dove si<br />

poteva creare l’abitazione del<br />

custode e uno o due ambienti<br />

per il professore. Il terreno, in<br />

parte dolce, in parte a due sapori<br />

e in qualche pezza tendente al<br />

forte, permetteva confronti delle<br />

<strong>di</strong>verse colture, ma il soprassuolo<br />

necessitava <strong>di</strong> nuovi alberi.<br />

L’affitto previsto si calcolò in<br />

300 scu<strong>di</strong> annui, ma per iniziare<br />

l’attività il Comune fu obbligato<br />

ad acquistare quattro buoi,<br />

altrettante vacche, due somari<br />

e tra gli attrezzi due carri, un<br />

versuro e un barozzo . Aggiunse<br />

sementi per il frumento, frumentone,<br />

canapa.<br />

Alla stesura dell’atto la spesa<br />

per l’affitto, compresi “i capitali<br />

vivi e morti”, salì a scu<strong>di</strong> 600,<br />

poi in settembre si verificarono<br />

nuove spese per l’acquisto dall’affittuario<br />

precedente <strong>di</strong> un<br />

carro completo, un erpice con<br />

denti <strong>di</strong> ferro, un carretto completo<br />

<strong>di</strong> aratro, zerle, gioghi, una<br />

pertica <strong>di</strong> aratro ferrarese col<br />

suo coltro e lamina <strong>di</strong> ferro<br />

sopra la pertica stessa.<br />

Seguirono un paio <strong>di</strong> buoi adatti<br />

tanto per l’aratro che per il<br />

carro al prezzo <strong>di</strong> napoleoni<br />

d’oro 24 e franchi 20. Ma alla<br />

richiesta del prof. Botter <strong>di</strong><br />

dotare il podere <strong>di</strong> macchine<br />

industriali la soprintendenza<br />

delle Dogane Dazi Consumi<br />

oppose un netto rifiuto.<br />

Nel 1846 nel podere c’erano 6<br />

animali bovini, 31 maiali, 9<br />

attrezzi rurali (un carro completo,<br />

un erpice con denti <strong>di</strong> ferro,<br />

un carretto completo <strong>di</strong> aratro,<br />

una pertica <strong>di</strong> aratro ferrarese<br />

con il suo coltro e lamina <strong>di</strong><br />

ferro sopra la pertica stessa).<br />

Nel maggio dello stesso anno il<br />

prof. Botter inviò a Giuseppe<br />

Casazza anziano amministratore<br />

del podere sperimentale la<br />

seguente lettera: “troverà rilevanti<br />

le spese per la serchiatura<br />

del frumento ma è inutile giustificarle<br />

perché Ella sa più <strong>di</strong> me<br />

quanto sia necessaria e come<br />

venga compensata. Allego il<br />

prezzo dei semi acquistati dallo<br />

stabilimento agrario Bur<strong>di</strong>n <strong>di</strong><br />

la<strong>Pianura</strong><br />

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