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Architettura per l'Alzheimer - Tempi e Spazi

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Pp<br />

Oe2<br />

fruibilità e<br />

facilità d’uso<br />

Costituzione e<br />

dimensionamento<br />

degli<br />

spazi<br />

nuova<br />

costruzione<br />

prescrittiva<br />

recu<strong>per</strong>o<br />

raccomandativa<br />

esterno<br />

interno<br />

PROGETTO PRELIMINARE<br />

ORGANISMO EDILIZIO<br />

Indicazione progettuale<br />

La tipologia architettonica adottata deve prefigurare<br />

ambienti a scala domestica, con locali differenziati<br />

nella destinazione d’uso e facilmente identificabili.<br />

Le deficienze cognitive costituiscono la principale manifestazione<br />

clinica della malattia di Alzheimer. Tra queste, la<br />

progressiva <strong>per</strong>dita della memoria compromette nel malato<br />

la capacità di orientarsi e riconoscere gli spazi, con implicite<br />

ricadute nella sua sfera emotivo-psicologica e quindi nel suo<br />

comportamento.<br />

Emerge <strong>per</strong>ciò la necessità di conferire al nucleo Alzheimer<br />

quelle caratteristiche di familiarità utili a stimolare la memoria<br />

del paziente, al fine anche di diminuire quegli stati d’ansia<br />

in esso causati dalla sensazione di estraneità, indotta da<br />

un ambiente che egli non riconosce come proprio. Per<br />

questo motivo il nucleo Alzheimer va concepito non come<br />

un edificio sanitario, spesso <strong>per</strong>cepito ostile in quanto asettico,<br />

ma come una residenza i cui tratti di domesticità la<br />

avvicinino alla normale e rassicurante casa d’abitazione. E’<br />

evidente che un ambiente dai tratti domestici, facilmente<br />

riconoscibili, contribuirà a rasserenare il malato ed a renderlo<br />

più autonomo nel comportamento. Inoltre, considerata la<br />

difficoltà del malato ad orientarsi ed a riconoscere gli ambienti,<br />

spazi polifunzionali possono essere spesso forieri di<br />

confusione e contribuire alla mancata individuazione della<br />

loro destinazione d’uso. In tal senso, la precisa connotazione<br />

delle funzioni dei locali può agevolare il malato a distinguerli<br />

e a riconoscerli, oltre a favorire spostamenti e scelte<br />

comportamentali autonome.<br />

Soluzione conforme<br />

Localizzazione dell’informazione progettuale<br />

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l’indicazione dell’organizzazione<br />

tipologica e delle aree funzionali<br />

89

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