La viabilità antica nel grossetano: nuovi dati dal remote ... - Lap&t
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documento. <strong>La</strong> Tabula si data alla seconda meta del IV secolo d.C., se<br />
non alla prima meta del V; in essa è rappresentato l’intero territorio<br />
dell’impero romano <strong>dal</strong>la Spagna all’India e vi sono segnati tutti i<br />
percorsi viari con i punti di sosta e le relative distanze. Lo spazio<br />
geografico è compresso su un rotolo di circa sette metri di lunghezza<br />
facilmente trasportabile 7 . Un altro Itinera è l’itinerarium Antonini 8 , in<br />
cui sono tracciati i percorsi che si articolavano <strong>nel</strong>le varie regioni<br />
dell’impero romano. Si compone di due sezioni: l’Itinerarium<br />
provinciarum, che elenca gli itinerari via terra attraverso l’impero,<br />
indicando le distanze miliari esistenti tra le principali località delle<br />
province; l’Itinerarium maritimum, che descrive le principali rotte<br />
marittime, soprattutto del Mediterraneo. Il codice più antico è datato<br />
VII sec. d. C., ma probabilmente fu redatto <strong>nel</strong>la sua forma definitiva<br />
durante l’impero di Diocleziano e Costantino, sulla base di un modello<br />
più antico della fine del II secolo - inizi III secolo d.C. . Molti studiosi<br />
riconoscono <strong>nel</strong>l’Antonino, che ha dato il nome all’itinerario<br />
l’imperatore, Antonino Caracalla (211-217 d.C.).<br />
<strong>La</strong> Cosmographia dell’Anonimo Ravennate 9 è invece un elenco<br />
dei punti di sosta e delle relative distanze: un vero e proprio trattato di<br />
geografia sull’intero ecumene, con le indicazioni non solo delle<br />
località e delle relative distanze, ma anche dei fiumi, dei monti e così<br />
via. L’opera fu redatta intorno al 667-670 d.C. adoperando certamente<br />
fonti più antiche di epoca imperiale e di epoca bizantina. Infine va<br />
7 CALZOLAI M 1996, p. 385.<br />
8 CALZOLAI M.1996, pp. 380-384.<br />
9 Viae publicae romanae, a cura di CAPPELLI , 1991 p. 42.<br />
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