La viabilità antica nel grossetano: nuovi dati dal remote ... - Lap&t
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2.1 Le fonti antiche<br />
2 Storia degli studi<br />
L’espansione romana, dapprima fra le popolazioni del <strong>La</strong>zio,<br />
poi nei confronti del resto d’Italia e fuori da essa, è sempre stata<br />
accompagnata <strong>dal</strong>la creazione di un tessuto stra<strong>dal</strong>e a cui affidare i<br />
rifornimenti e gli spostamenti degli eserciti; molto probabilmente,<br />
come fa notare Filippo Coarelli 1 , vi era un collegamento tra la<br />
fondazione delle prime colonie e la costruzione delle strade. <strong>La</strong><br />
<strong>viabilità</strong> romana era distribuita in maniera capillare sul territorio e le<br />
strade erano realizzate per durare nei secoli anche se richiedevano una<br />
continua manutenzione. Alla base vi era una rete di vie consolari, le<br />
strade più importanti che partivano da Roma per raggiungere varie<br />
parti della penisola da nord a sud, per poi proseguire oltre le Alpi. Tra<br />
queste vie le più importanti sono l’Appia, la Cassia, la Clodia e<br />
l’Emilia.<br />
Così accadde anche per la zona Tirrenica <strong>nel</strong> III secolo a. C.; una<br />
volta preso il sopravvento sugli etruschi, Roma fondò le prime colonie<br />
sulla costa: Cosa, Pyrgi, Castrum Novum, Salebro-Salembrona e<br />
Falesia. Nel III secolo a. C. ebbe anche inizio la costruzione delle<br />
prime strade che collegavano Roma con il territorio dell’ Etruria.<br />
Negli itinerari la strada che collegava Roma con l’Etruria - e<br />
successivamente con la Liguria- fino ad oltrepassare le Alpi e ad<br />
entrare in Gallia, viene chiamata Aurelia. In realtà non era un'unica<br />
1 COARELLI 1988.<br />
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