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e dalle mucche.<br />
Il faggio fu scoperto nel 1970;<br />
è stato potato drasticamente sul luogo<br />
di crescita per ridurne le dimensioni,<br />
ripulito dalle infestanti, nutrito<br />
per cinque anni sul luogo e, successivamente,<br />
espiantato dopo aver constatato<br />
una sua incredibile ripresa<br />
vegetativa.<br />
L’espianto è avvenuto nella<br />
primavera del 1975. In tale epoca, è<br />
stato possibile determinarne l’età attraverso<br />
gli anelli di crescita annuali,<br />
ricavati dalla porzione radiale della<br />
grossa radice fittonante tagliata che<br />
affondava di lato. Con molte difficoltà<br />
è stato possibile evidenziare ben<br />
duecento anelli!<br />
Fortuna volle che sotto la<br />
base del tronco ci fosse una roccia<br />
piatta che faceva da “vaso” per la<br />
pianta, e così, nel corso dei decenni,<br />
si erano formate delle preziose radici<br />
sottili sotto la base del tronco, proprio<br />
a causa del costante accumulo<br />
delle foglie secche trasformatesi in<br />
prezioso humus, il quale ha favorito<br />
il formarsi di imponenti radici secondarie,<br />
creando un bel Nebari.<br />
Il faggio, nel corso degli anni<br />
ha subìto diversi interventi: è stato ripulito,<br />
potato, scalpellato, innestato,<br />
legato con il filo e con i tiranti; ora è<br />
ritornato in vita, anzi alla vita stessa,<br />
conquistando la dignità di albero<br />
entrando a buon diritto nella storia<br />
dei grandi capolavori dei <strong>Bonsai</strong> occidentali.<br />
La storia del faggio patriarca - I parte<br />
- Armando Dal Col -53