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Patriarca - Napoli Bonsai Club

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L’angolo di Oddone<br />

Il faggio - II parte<br />

94 - Carlo Oddone -<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

po tat u r a a n C h e d r a s t i C a,<br />

p u r C h é generalizzata<br />

Molti amatori hanno l’impressione che il faggio produca una<br />

sola cacciata per stagione e non reagisca quindi alle ci mature. Tale convinzione<br />

è dovuta forse al fatto che i soggetti osservati potreb bero non<br />

esser stati fertilizzati a suffi cienza, oppure che solo pochi rami, e magari<br />

quelli in basso, siano stati taglia ti. In tali circostanze o anche quando<br />

si cima in estate molto avanzata, può dav vero verificarsi che non compaiano<br />

nuo vi germogli, ma la pianta risponde ugual mente producendo<br />

delle gemme che si apriranno la primavera successiva.<br />

Molte piante inoltre, e tra queste il faggio, presentano delle<br />

gemme pronte, cioè completamente evolute, solo alla base delle due<br />

o tre foglie prossime all’estremità di ogni ramo, mentre le al tre più indietro<br />

sono tanto immature da non essere neppure visibili (fig. 2). Se<br />

si accorciano molto i rami, anche questa potrebbe essere una ragione<br />

della man cata risposta. Vale la pena quindi di ricordare la ne cessità di<br />

potare lasciando all’estremità dei rami delle gemme a pari sviluppo.<br />

no n p r o p r i o u n a d e f o g l i a z i o n e<br />

Molti soggetti promettenti hanno una vegetazione fitta, malauguratamente<br />

però solo all’estremità di rami eccessivamente lunghi<br />

e nudi. A questo inconveniente si può ovviare con una corretta potatura<br />

al momento del prelievo dal terreno, ma pochi amatori hanno in genere<br />

il coraggio di eseguirla sufficientemente drastica, e solo dopo qualche<br />

tempo si rendono conto della gravità del difetto. Il rimedio consiste allora<br />

nel fertilizzare bene il soggetto così raccolto durante la primavera<br />

e l’estate e poi, all’inizio dell’autunno, simulare ciò farebbe una capra,<br />

ossia asportare tutta quanta la vegetazione che non sia completamente<br />

lignificata: gemme, foglie e rametti dell’annata.<br />

Se la pianta è vigorosa e ben nutrita si può contare, per la primavera<br />

successiva, su di una vera e propria esplosione di piccole gemme<br />

ovunque sul legno vecchio. Questo consente di accorciare tutti i rami e<br />

godere di una nuova vegetazione, che per il fatto stesso di essere così<br />

fitta, sarà anche minuta. Si tratta veramente di un recupe ro estetico del<br />

bonsai (fig. 3).<br />

Come nella maggior parte delle pian te, anche nel faggio i rami alti vegetano<br />

più vigorosi, ed è per rendere più unifor me lo sviluppo che torna<br />

utile rallentar ne la crescita riducendo a un terzo il lembo delle loro foglie,<br />

senza cimarli se non dopo un paio di settimane (fig. 4).<br />

ap p l i C a z i o n e d e l filo, m o lta C a u t e l a<br />

n e l l’u s o<br />

Si sa che l’educazione col filo, con gli inevitabili traumi ai vasi<br />

linfatici, rallen ta la circolazione nei rami trattati. Tale fenomeno spesso<br />

provoca come s’è det to il risentimento dell’albero, col rischio che le parti<br />

coinvolte possano morire.<br />

Un trucco per rendere l’operazione meno pericolosa in questo senso è<br />

di ri durre adeguatamente la dimensione del le foglie sugli altri rami: ral-

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