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Patriarca - Napoli Bonsai Club

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L’essenza del mese<br />

- Ca r p i n u s b e t u l u s -<br />

Il carpino comune ha solchi e striature sulla corteccia<br />

grigia molto simili al faggio. Le foglie sono ovali<br />

allungate, di un bel verde brillante e in autunno diventano<br />

giallo-brune. Sopporta il taglio in qualsiasi stagione e<br />

vegeta bene in tutti i tipi di terreno ed in tutti i climi compreso<br />

quelli molto freddi. E’ una pianta molto facile (da<br />

coltivare e gli errori che si possono fare con la potatura, si<br />

riescono correggere in breve tempo perché possiede una<br />

vegetazione abbondante ed una ramificazione molto fitta.<br />

- Ca r p i n u s laxiflora -<br />

Il carpino rosso è un carpino a foglie piccole di colore<br />

rosso il tronco ha una corteccia liscia e di colore grigio-marrone<br />

chiaro. Produce amenti molto interessanti<br />

in autunno.<br />

- Ca r p i n u s t u r C z a n i n o w i i -<br />

Il carpino della Corea ha foglie verdi molto piccole,<br />

rami sottili ed una buona ramificazione. In autunno<br />

l’albero si colora di un bel rosso-arancio grazie alla colorazione<br />

delle foglie.<br />

- selezione d e l m at e r i a l e d i pa rt e n z a -<br />

Le specie di carpini reperibili in Italia, sia spontanei<br />

sia coltivati nei vivai, sono il carpino bianco (Carpinus<br />

betulus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia) ed il carpinello<br />

(C. orientalìs) un ibrido con le foglie più piccole dei nostri,<br />

mentre le varietà più esotiche giapponesi (C.japonica<br />

e C.laxiflora), russe (C.tschonoski) e coreane si trovano<br />

occasionalmente presso i centri bonsai. Spesso, se non se<br />

ne conosce l’origine, l’accertamento della varietà di carpini<br />

fatti bonsai resta puramente formale poiché è molto<br />

difficile notarne le differenze.<br />

Il carattere più sicuro è infatti la diversità di forma dell’infiorescenza<br />

femminile, che ben raramente si arriva a vedere<br />

in soggetti coltivati in miniatura, anche se vecchi.<br />

Considerando che il Carpino (conosciuto nelle<br />

nostre latitudini anche come Betullino o Faggio bianco) è<br />

un materiale molto impiegato nelle composizioni di giardini,<br />

non è difficile trovare piante in vivaio o centri di giardinaggio.<br />

Molto diffuso anche in natura, il Carpino è una<br />

delle piante più facili da raccogliere, poiché il suo apparato<br />

radicale si compone di molte radici fini e, tranne che in<br />

terreni molto rocciosi, non emette radici eccessivamente<br />

grosse. Dato che sopporta perfettamente la potatura delle<br />

radici, non è necessario avere il ceppo troppo grande.<br />

L’epoca di recupero più adatta è l’autunno-inverno, proprio<br />

quando le sue foglie sono passate dal rosso al marrone<br />

ed hanno cominciato a cadere. Si tratta di piante a sviluppo<br />

generalmente rapido, il cui legno divenuto maturo<br />

assume una rigidità e durezza considerevoli (tanto che in<br />

inglese il carpino è chiamato ironwood o “legno di ferro”):<br />

conviene perciò lavorarle partendo da materiale ancora<br />

giovane e flessibile, oppure da soggetti già così ben costruiti<br />

da non doverne modificare la struttura di base.<br />

Un’altra possibilità, che sfrutta la tendenza a<br />

produrre abbondanti germogli un po’ ovunque sul legno<br />

vecchio (intervenendo a pianta “ carica di zucchero”), è di<br />

conservare soltanto la parte basale di un tronco interessante<br />

e di creargli di nuovo e completamente la struttura,<br />

usando la ramificazione neoformata, più facile da far<br />

crescere secondo il proprio desiderio. Il soggetto dovrà<br />

ovviamente essere coltivato, per quel paio di stagioni necessarie<br />

a dargli le giuste proporzioni, in piena terra o in<br />

un contenitore sufficientemente grande, lasciando che i<br />

rami destinati a diventare le branche principali si allunghino<br />

prima di accorciarli, affinché i loro diametri si accordino<br />

con le dimensioni del vecchio tronco sottostante.<br />

- pr o pa g a z i o n e p e r s e m e -<br />

Si può seminare appena raccolto il seme in autunno<br />

però questo germina a maggio, come quello seminato<br />

in febbraio (previa stratificazione).<br />

- pr o pa g a z i o n e p e r ta l e a -<br />

Va eseguita in primavera, al momento della potatura<br />

utilizzando i rami tagliati. Si privano della parte<br />

apicale e togliendo un po’ di corteccia nella parte basale,<br />

vanno cosparse di ormoni radicali e piantate in terriccio<br />

formato da sabbia e torba in parti uguali. Il contenitore<br />

con le talee va tenuto all’ombra<br />

- pr o pa g a z i o n e p e r ta l e a l e g n o s a<br />

e semilegnosa -<br />

Va da effettuare dalla fine della primavera fine<br />

metà estate.<br />

Il giardino giapponese: scenografia rappresentata in piccoli spazi<br />

82 - Gian Luigi Enny -

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