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deMOcrAzIA epArtecIpAzIOne - Federazione Trentina delle ...

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08<br />

d I e G O S c H e L F I<br />

Verso l’assemblea<br />

dell’11 giugno<br />

03<br />

c A r L O B O r z A G A<br />

Partecipare è<br />

scegliere ogni giorno<br />

B A n c H e c O O p e r A t I V e e U r O p e e<br />

Forza trainante<br />

della ripresa >38<br />

F I n e S t r A S U L M O n d O<br />

In Mozambico<br />

per imparare >42<br />

n e w S c O O p<br />

- Fincoop, più forte<br />

nell’energia >11<br />

- Vinitaly: il vino<br />

che si riscatta >14<br />

- La cooperazione<br />

al Festival >33<br />

34<br />

pIerVIttOrIO rAnALLettI<br />

Senza l’aereo<br />

raggiungo altre vette<br />

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />

COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI<br />

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />

www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />

n ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

<strong>deMOcrAzIA</strong><br />

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è il talento dei singoli a determinare il successo della squadra.<br />

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via Bolzano 30 - TN<br />

Reg.N° 5521-A<br />

UNI EN ISO 9001:2000


Periodico della <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> della Cooperazione<br />

Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />

www.cooperazionetrentina.it<br />

ufficio.stampa@ftcoop.it<br />

In copertina: un’immagine del nuovo impianto fotovoltaico<br />

del Consorzio Eletrico di Stenico progettato<br />

da STS trentino engineering.<br />

Direttore responsabile<br />

Walter Liber<br />

Coordinatrice<br />

Dirce Pradella<br />

Comitato di Redazione<br />

Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />

Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />

Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />

Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pradella,<br />

Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />

Hanno collaborato<br />

Roberta Bernardi, Annalisa Borghese, Carlo Borzaga,<br />

Umberto Folena, Silvia Guido, Letizia Piangerelli e<br />

Irene Rosi.<br />

Progettazione grafica<br />

Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />

Stampa tipografica<br />

Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />

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(30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo<br />

la metà.<br />

Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />

n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />

n ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

IN PRIMO PIANO<br />

03-08 Democrazia e partecipazione.<br />

La cooperazione cresce se la scegli tutti<br />

i giorni, spiega il prof. Borzaga. Così si<br />

misura la partecipazione vera, al di là dei<br />

buoni risultati di presenza alle assemblee.<br />

Ecco cosa hanno pensato le cooperative per<br />

rinforzare democrazia e coesione. E Schelfi<br />

lancia i temi dell’assemblea del movimento<br />

dell’11 giugno<br />

NEWSCOOP<br />

11 Fincoop, più forte nell’energia<br />

13 Generazioni a confronto. Torna Educa<br />

14 Vinitaly: il vino che si riscatta<br />

17 Agricoltori penalizzati<br />

18 Più controlli grazie al Concast<br />

19 Un anno di cooperazione.tv<br />

20 Mamme cooperatrici<br />

21 Ala, premiati 84 bravi studenti<br />

23 Mediocredito, cooperazione più forte<br />

24 Pergine in festa per i 90 anni<br />

della Cassa<br />

25 Cassa di Trento, pieno di partecipazione<br />

27 Cresce la Rurale di Rovereto<br />

28 Dao, fatturato in aumento<br />

29 Sait e Lions per la vista<br />

31 Le coop sociali animano Dante<br />

32 Cooperare per conoscersi e riconoscersi<br />

33 La cooperazione al Festival<br />

Educa,<br />

generazioni<br />

a confronto<br />

13 14<br />

Vinitaly,<br />

il riscatto<br />

del vino<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

Racconti<br />

34 Ranalletti, senza l’aereo raggiungo<br />

altre vette<br />

Gestione cooperativa<br />

37 Rurali, i nuovi compiti del comitato<br />

esecutivo<br />

Qui Europa<br />

38 Banche cooperative europee forza<br />

trainante della ripresa<br />

Arte idee territorio<br />

41 Addolorata davanti al Cristo morto<br />

Finestra sul mondo<br />

42 In Mozambico. Per insegnare. E per<br />

imparare…<br />

A scuola<br />

45 Rurali, un contributo decisivo<br />

OPINIONI<br />

Economia<br />

46 Gli effetti della crisi in un Paese troppo<br />

diseguale<br />

Orizzonti<br />

47 Il lavoro, diritto o privilegio?<br />

La porta aperta<br />

48 Una parola sola: generosità<br />

29<br />

Sait e Lions<br />

per la vista<br />

45<br />

Rurali<br />

a scuola


Le banche si chiudono in difesa?<br />

Cooperfidi opera dal 1980 a favore della Cooperazione<br />

e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />

agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />

Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />

di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />

settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />

s e s e i s o c i o , s e i T r A n q u i l l o .<br />

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Gradito 2 l’appuntamento.<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />

La cooPerazione cresce<br />

se La scegLi tutti i giorni<br />

di Dirce Pradella<br />

Dopo ogni elezione politica o amministrativa<br />

il ritornello si ripete uguale:<br />

‘Vince l’astensionismo’; ‘Cala<br />

l’affluenza alle urne’. E’ sempre più<br />

difficile trovare persone che decidono<br />

di candidarsi ad amministrare le<br />

comunità trentine ed è ancora più<br />

complicato convincere la gente ad<br />

andare a votare. Questo calo generale<br />

e globale di attenzione e fiducia<br />

nei confronti della politica non<br />

trova corrispondenza nel movimento<br />

della cooperazione trentina, dove<br />

la partecipazione alle assemblee è<br />

forte e significativa, con numeri più<br />

importanti anche rispetto alle altre<br />

cooperative d’Italia. La scorsa primavera,<br />

per esempio, 60mila soci su<br />

235 mila hanno partecipato all’assemblea<br />

della loro cooperativa: un<br />

socio su quattro c’era.<br />

Nelle cooperative, però, a differenza<br />

che nei paesi e nelle città, la partecipazione<br />

si misura non solo alle<br />

assemblee o al momento del voto,<br />

ma anche, e soprattutto, nella scelta<br />

quotidiana: un socio partecipa veramente<br />

alla vita della sua cassa rurale<br />

ogni volta che va in banca a fare<br />

un’operazione; tutte le volte che<br />

sceglie di fare la spesa alla famiglia<br />

cooperativa o di conferire (tutta)<br />

la frutta al suo magazzino sociale.<br />

Nelle cooperative, insomma, si vota<br />

ogni giorno.<br />

Partecipare<br />

è più che votare<br />

“Nelle cooperative ci sono tre<br />

livelli di partecipazione – spiega<br />

Carlo Borzaga, docente alla facol-<br />

3<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

IN PRIMO PIANO<br />

tà di Economia dell’Università di<br />

Trento –. Quella societaria, <strong>delle</strong><br />

assemblee, dei bilanci e del voto;<br />

quella economica, che chiama in<br />

campo la preferenza nella gestione<br />

del risparmio o nella spesa di tutti<br />

i giorni. Infine quella ideologica:<br />

privilegiare sempre un’impresa<br />

cooperativa per tutti i bisogni”. Per<br />

giudicare il grado di partecipazione<br />

dei soci trentini alle loro cooperative<br />

è necessario analizzare tutte tre<br />

queste tipologie. E quale ritratto ne<br />

esce? “Un buon profilo – assicura<br />

Borzaga –. In Trentino la partecipazione<br />

cooperativa è complessivamente<br />

buona, sensibilmente maggiore<br />

rispetto al resto d’Italia”.<br />

La ricerca condotta dal professor<br />

Borzaga e da Sara Depedri su dirigenti<br />

e amministratori <strong>delle</strong> coo-


IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />

Il professor CARLO<br />

BORzAGA: “La<br />

partecipazione in<br />

cooperativa non si<br />

misura solo con la<br />

presenza dei soci alle<br />

assemblee. Conta di<br />

più il fatto di scegliere<br />

i servizi o i prodotti<br />

della cooperativa con<br />

costanza e fedeltà”.<br />

perative trentine ha rilevato dati<br />

(e ragionamenti) interessanti sul<br />

primo tipo di partecipazione. “I dati<br />

– spiega Borzaga – evidenziano una<br />

partecipazione alle attività sociali<br />

complessivamente buona, coerente<br />

con il grado di coinvolgimento economico<br />

dei soci, quindi maggiore<br />

nelle cooperative di lavoro e sociali,<br />

ma non sempre proporzionato alle<br />

dimensioni organizzative”.<br />

La partecipazione, tanto dei soci<br />

quanto della popolazione, alla vita<br />

<strong>delle</strong> cooperative trentine è garantita<br />

anche dalla composizione del<br />

consiglio di amministrazione, i cui<br />

membri sembrano ben rappresentare<br />

la popolazione per età, professione<br />

e livelli di scolarizzazione.<br />

“Il turn-over <strong>delle</strong> cariche sociali<br />

– rileva Borzaga – si presenta più<br />

che discreto ed è poco frequente la<br />

presenza di consiglieri di lunghissima<br />

data”.<br />

a dimensione<br />

di bisogno<br />

Realizzando un confronto tra le<br />

cooperative trentine, si osserva che<br />

le casse rurali hanno le dimensioni<br />

maggiori, con base sociale sempre al<br />

di sopra dei 500 soci e una media di<br />

2417. Anche le famiglie cooperative<br />

risultano di dimensione molto elevata,<br />

superiore ai 100 soci, con una<br />

media di 1024. Seguono, al terzo<br />

posto, le cooperative agricole che<br />

da un minimo di 13 soci, si collocano<br />

prevalentemente attorno alle<br />

grandi dimensioni, con 194 soci<br />

medi. Decisamente inferiori sono le<br />

dimensioni <strong>delle</strong> cooperative sociali<br />

(media di 97) e di produzione-lavoro<br />

(109), anche se complessivamente<br />

rappresentano ben oltre la metà<br />

<strong>delle</strong> imprese del movimento.<br />

E’ interessante osservare che, mentre<br />

il 71,9% <strong>delle</strong> cooperative di credito<br />

ha una base sociale composta<br />

da oltre mille soci ed il 60% <strong>delle</strong><br />

famiglie cooperative da almeno 500,<br />

un’alta percentuale <strong>delle</strong> cooperative<br />

sociali e di produzione-lavoro ha<br />

meno di 20 soci (rispettivamente<br />

35% e 55%). Questi dati riflettono<br />

la diversa capacità <strong>delle</strong> tipologie di<br />

cooperative di coinvolgere la comunità<br />

e gli obiettivi specifici <strong>delle</strong> due<br />

realtà: da un lato, cooperative rivolte<br />

al territorio e produttive di servizi<br />

4<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

o beni di interesse generale; dall’altra<br />

cooperative che rispondono<br />

soprattutto ai bisogni di specifiche<br />

categorie di soggetti.<br />

Piccole coop,<br />

grandi numeri<br />

Il maggiore grado di coinvolgimento<br />

si registra nelle cooperative di<br />

lavoro e sociali, la cui attività ha<br />

conseguenze dirette sul reddito dei<br />

soci. Per contro le cooperative che<br />

coinvolgono meno l’economia dei<br />

soci, come quelle di credito e di consumo,<br />

denotano una minore partecipazione<br />

alle assemblee.<br />

Le grandi dimensioni non incentivano<br />

un maggior coinvolgimento<br />

nei processi decisionali. In media,<br />

il 75,4% <strong>delle</strong> cooperative indice<br />

l’assemblea dei soci una volta<br />

all’anno, mentre solo nel 2,6% <strong>delle</strong><br />

cooperative si svolgono più di quattro<br />

assemblee l’anno. La cadenza<br />

annuale caratterizza le casse rurali e<br />

le famiglie cooperative, mentre nel<br />

41,2% <strong>delle</strong> sociali i soci si riuniscono<br />

da 2 a 4 volte l’anno, così da<br />

aggiornarsi sulle necessità emergenti<br />

e conciliare i bisogni di una base


Tutti i numeri sulla partecipazione all'assemblea<br />

FREQUENZA DELL'ASSEMBLEA DEI SOCI PER TIPO DI COOPERATIVA (%)<br />

Assemblee all'anno Agricole Credito Sociali Fam. coop Prod. lavoro e miste Totale<br />

Una<br />

80<br />

100 55,9<br />

100<br />

60,9 75,9<br />

due-quattro 20<br />

0<br />

41,2 0<br />

32,8<br />

22,1<br />

più di quattro 0<br />

0<br />

2,9<br />

0<br />

6,3<br />

2,6<br />

FREQUENZA DELLA PARTECIPAZIONE DEI SOCI PER TIPO DI COOPERATIVA (%)<br />

75%<br />

100%<br />

Agricole Credito Sociali Fam. coop Prod. lavoro e miste Totale<br />

18,5<br />

54,8 9,4<br />

71,4 16,4<br />

30,2<br />

44,4<br />

38,7<br />

34,4<br />

25,0 11,5<br />

26,9<br />

22,2 6,5<br />

31,3 3,6<br />

24,6<br />

18,7<br />

7,4<br />

0<br />

15,6 0<br />

18,0<br />

9,9<br />

7,4<br />

0<br />

9,4<br />

0<br />

29,5 14,3<br />

PARTECIPAZIONE DEI SOCI ALLE ASSEMBLEE DELLE CASSE RURALI NEL 2008<br />

Presenti:<br />

26.977 (24,6%)<br />

sociale molto coinvolta dal punto di<br />

vista economico o personale.<br />

Anche la frequenza con cui i soci<br />

partecipano alle assemblee è indice<br />

del diverso coinvolgimento nelle<br />

decisioni. Sono infatti le casse rurali<br />

e le famiglie cooperative a registrare<br />

un minor numero di soci presenti<br />

all’assemblea di bilancio (con<br />

rispettivamente il 54,8% ed il 71,4%<br />

di cooperative che dichiarano una<br />

partecipazione inferiore al 25%). Le<br />

cooperative di produzione-lavoro e,<br />

in misura inferiore, le cooperative<br />

sociali raggiungono invece i livelli<br />

massimi di presenze, con addirittura<br />

molte cooperative nelle quali<br />

tutti i soci partecipano all’assemblea<br />

(29,5% nelle produzione-lavoro,<br />

indice dell’interesse diretto dei soci<br />

nell’attività).<br />

L’insidia <strong>delle</strong> deleghe<br />

A compensare la minor partecipazione<br />

societaria nelle cooperative<br />

di maggiori dimensioni, dove<br />

l’attività ha minore riflesso sugli<br />

interessi economici diretti dei soci,<br />

si rileva una più alta incidenza del<br />

voto tramite delega. Ma lo stru-<br />

Deleghe: 3.608 (3,3%)<br />

IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />

mento <strong>delle</strong> deleghe agevola o ostacola<br />

la partecipazione? “E’ un falso<br />

problema – sostiene Borzaga –. I<br />

soci hanno una delega per definizione.<br />

Non andare all’assemblea<br />

significa delegare la decisione a chi<br />

ci andrà. Quando gli interessi dei<br />

soci tendono all’omogeneità, come<br />

avviene per le grandi cooperative,<br />

lo strumento della delega non ha<br />

senso di esistere, anzi. Le deleghe<br />

sono pericolose – aggiunge – perché<br />

possono servire strumentalmente<br />

per far entrare la politica<br />

nelle cooperative. Esse infatti stimolano<br />

la nascita di coalizioni e<br />

a mio parere fanno più danni che<br />

benefici. Non ha senso nelle cooperative<br />

perché non sono imprese<br />

adatte alla scalata. Altro discorso<br />

andrebbe fatto, per esempio, per le<br />

banche popolari”.<br />

“La partecipazione non può essere<br />

ridotta al conteggio dei soci che<br />

vanno all’assemblea – conclude<br />

Borzaga –. In una cassa rurale che<br />

vadano in cento o in mille poco<br />

cambia, perché gli interessi sono<br />

omogenei. Aumentare i numeri<br />

<strong>delle</strong> presenze non significa<br />

5<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

Aventi diritto:<br />

109.734<br />

aumentare la capacità di risposta<br />

che quella cooperativa sta dando.<br />

Molto più valore ha invece il conteggio<br />

della fedeltà dei soci e della<br />

preferenza per i servizi e prodotti<br />

di quella cooperativa”.<br />

Fare la spesa al Pam o mettere i<br />

risparmi sul conto Arancio, dunque,<br />

allontana dalla cooperazione<br />

molto più che saltare un’assemblea.<br />

Ma su questo fronte le quote<br />

di mercato della cooperazione<br />

propongono nuovamente risultati<br />

molto positivi.


IN PRIMO PIANO<br />

Nella foto i partecipanti ad una serata informativa<br />

sui prodotti Coop organizzata da un pool di famiglie<br />

cooperative a Trento.<br />

L’informazione gioca un ruolo fondamentale<br />

per creare partecipazione.<br />

Sì perché quando un socio è<br />

consapevole <strong>delle</strong> conseguenze <strong>delle</strong><br />

scelte aziendali può esprimere il suo<br />

contributo in modo completo. Ma<br />

cosa fanno le cooperative per cercare<br />

di aumentare la partecipazione?<br />

Che strumenti hanno a disposizione?<br />

Vediamo qualche buona prassi<br />

che può fare da apripista.<br />

approvato dai soci<br />

Le famiglie cooperative sono imprese<br />

di consumatori. Per sentire la voce<br />

dei soci e tenerne conto nella scelta<br />

dei prodotti che vanno sugli scaffali<br />

dei supermercati, è nato il progetto<br />

“Approvato dai soci”. Il funzionamento<br />

è semplice: i soci (anche)<br />

<strong>delle</strong> cooperative trentine vengono<br />

chiamati a testare i prodotti a marchio<br />

Coop e a valutarne la bontà<br />

confrontandoli con i rispettivi della<br />

marca più conosciuta e famosa.<br />

Pasta Coop e pasta Barilla, per fare<br />

un esempio, con la marca coper-<br />

dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />

soci inFormati,<br />

soci motiVati<br />

ta. Solo se il gradimento è almeno<br />

pari, il prodotto viene approvato.<br />

Se il risultato è inferiore il prodotto<br />

viene sospeso e se è particolarmente<br />

basso viene addirittura tolto dagli<br />

scaffali. Negli ultimi cinque anni, a<br />

livello nazionale, sono stati coinvolti<br />

oltre 171.000 soci; i prodotti testati<br />

sono stati 803 e la percentuale degli<br />

approvati supera l’80%.<br />

serate informative<br />

Per far circolare le informazioni ed<br />

aumentare le consapevolezze dei<br />

soci, molte cooperative organizzano<br />

serate di approfondimento su<br />

temi di interesse. Alcune casse rurali,<br />

per esempio, su come funziona<br />

un mutuo casa, su come si legge un<br />

conto scalare, su cosa si valuta per<br />

scegliere l’investimento più adatto.<br />

Oppure su successioni e donazioni,<br />

sulle conseguenze della crisi, sulle<br />

transazioni in internet. E tanti altri<br />

argomenti di utilità anche pratica.<br />

Il Sait, invece, ha avviato insieme<br />

alle famiglie cooperative un proget-<br />

6<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

to molto importante, “Incontra”:<br />

organizza serate informative sui<br />

prodotti a marchio Coop, con due<br />

esperti che spiegano le caratteristiche<br />

qualitative e le ragioni della<br />

convenienza. Segue lo spettacolo di<br />

comici o artisti o cantanti (molto<br />

apprezzato quello di Lucio Gardin)<br />

per creare senso di appartenenza e<br />

rinsaldare le relazioni tra soci.<br />

Questionari e indagini<br />

I questionari per raccogliere il giudizio<br />

sull’andamento della cooperativa<br />

sono strumenti che possono dare<br />

ai soci la possibilità di essere ascoltati,<br />

una sorta di canale privilegiato<br />

per esprimere ciò che pensano. E<br />

agli amministratori strumenti informativi<br />

utilissimi per gestire l’impresa.<br />

Non a caso il 55% dei soci di<br />

una <strong>delle</strong> maggiori cooperative di<br />

Milano ha risposto alla consultazione<br />

proposta dall’azienda, dando<br />

segnale di apprezzare in modo particolare<br />

lo strumento. O, per restare<br />

in Trentino, il questionario avviato


dalla Famiglia Cooperativa Bassa<br />

Valsugana che ha dato vita alla rinascita<br />

di Carzano dal punto di vista<br />

sociale (vedi box a destra).<br />

i gruppi operativi locali<br />

Per i soci di cooperative di grandi<br />

dimensioni, con una presenza diffusa<br />

su ampi territori, un sistema che<br />

incentiva la partecipazione, sperimentato<br />

in Trentino dalla Rurale<br />

Giudicarie Valsabbia Paganella, è<br />

quello dei ‘gol’, i gruppi operativi<br />

locali. La Cassa sviluppa la propria<br />

operatività su un territorio d’azione<br />

molto vasto che va dall’Altopiano<br />

della Paganella, attraverso la Valli<br />

Giudicarie, fino ad includere la zona<br />

del lago d’Idro e della Conca d’Oro.<br />

Inoltre, negli ultimi 5 anni la compagine<br />

sociale dell’istituto presieduto<br />

da Bruno Martinelli e diretto da<br />

Davide Donati è passata da 5mila<br />

a 7200 soci (+43%). Due motivi<br />

che hanno fatto sentire il bisogno di<br />

La Cassa Rurale<br />

Giudicarie Valsabbia<br />

Paganella ha attivato<br />

i gol, gruppi operativi<br />

locali, per fare da<br />

ponte tra base<br />

sociale e consiglio<br />

di amministrazione.<br />

Nella foto il presidente<br />

dell’istituto Bruno<br />

Martinelli<br />

IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />

nuovi strumenti di partecipazione.<br />

I gol (quattro, uno per territorio)<br />

hanno funzione consultiva e fanno<br />

da ponte tra base sociale e consiglio<br />

di amministrazione.<br />

un’assemblea al mese<br />

Il Consorzio Lavoro Ambiente ha<br />

invitato Marco Mazzoli, docente<br />

alla Cattolica, Benito Benati, già<br />

direttore finanziario della Sacmi<br />

e il suo presidente Domenico<br />

Olivieri, a presentare la storia della<br />

cooperativa di produzione e lavoro<br />

di Imola considerata dagli ambienti<br />

accademici un vero e proprio case<br />

study sotto diversi profili: umano,<br />

imprenditoriale, manageriale.<br />

Un’impresa industriale manifatturiera,<br />

fondata nel 1919 da 9<br />

operai metalmeccanici disoccupati,<br />

che in poco meno di un secolo<br />

è cresciuta fino a diventare una<br />

multinazionale presente nei mercati<br />

di oltre 100 Paesi; un transatlantico<br />

cooperativo di oltre 1700<br />

soci lavoratori che si riuniscono<br />

tutti i mesi in assemblea. “Il meccanismo<br />

dell’assemblea mensile<br />

– spiega Mazzoli – ha come<br />

premessa una selezione all’entrata:<br />

in questa cooperativa, infatti,<br />

non c’è il principio della porta<br />

aperta, ma i soci vengono valutati<br />

in base all’impegno sul lavoro<br />

e alla condivisione dello spirito<br />

cooperativo. Questo fa in modo<br />

che entrino a far parte della base<br />

sociale soltanto i lavoratori più<br />

motivati a partecipare. Una scelta<br />

molto dibattuta a livello nazionale<br />

– prosegue il docente – talvolta<br />

anche criticata, ma che ha rivelato<br />

altissima efficacia” (d.p.).<br />

7<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

L’incontro con Marco Mazzoli, docente alla<br />

Cattolica, Benito Benati, già direttore finanziario<br />

e Domenico Olivieri, presidente della Sacmi,<br />

che hanno presentato presso il Consorzio<br />

Lavoro Ambiente il libro Partecipazione ricerca<br />

innovazione.<br />

CARzANO, LA<br />

RIVOLUzIONE PARTE<br />

DALLA ‘FAMIGLIA’<br />

A Carzano, comunità di 500 anime in<br />

Valsugana, qualche anno fa il piccolo punto<br />

vendita della Famiglia Cooperativa Bassa<br />

Valsugana faticava a sopravvivere. Così,<br />

all’interno del progetto Restore finanziato<br />

dal Fondo sociale europeo e promosso dalla<br />

<strong>Federazione</strong>, la cooperativa ha proposto un<br />

questionario alla popolazione, per rilevare<br />

le esigenze della comunità e raccogliere<br />

le disponibilità <strong>delle</strong> persone a mettersi in<br />

gioco per attivare servizi che mancavano o<br />

che potevano essere rinforzati.<br />

Da questa scintilla è nata l’associazione di<br />

promozione sociale ‘Casa dei Pioveghi’, che<br />

oggi conta 49 soci, tra cui Comune, Famiglia<br />

Cooperativa, Nido gestito dalla cooperativa<br />

Bellesini e 7 associazioni di volontariato.<br />

Il suo scopo è operare per lo sviluppo<br />

della comunità e di tutti i suoi membri per<br />

realizzare, attraverso forme organizzate di<br />

partecipazione, una rete stabile di attività e<br />

servizi in grado di migliorare le condizioni di<br />

vita di tutta la popolazione e di ogni singolo<br />

cittadino.<br />

I servizi che l’associazione offre sono: spesa<br />

a domicilio, aiuto e sostegno nei compiti<br />

scolastici, microassistenza e piccoli lavori<br />

di manutenzione. Il meccanismo di fornitura<br />

dei servizi ruota attorno alla ‘banca del<br />

dono’, quindi al principio del mutuo aiuto: le<br />

persone possono offrire le proprie capacità<br />

e disponibilità ma anche richiedere quello di<br />

cui hanno bisogno. E, proprio sul tema del<br />

dono, il 6 giugno l’Associazione organizza<br />

una grande festa per tutto il paese, coordinata<br />

da un gruppo di giovani di Carzano e dei<br />

comuni vicini.


IN PRIMO PIANO<br />

dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />

cooPerazione,<br />

diamoci una mano<br />

(ma è una mano che tira tutto iL trentino)<br />

di Franco de Battaglia<br />

Diego Schelfi conclude, con l’assemblea<br />

di giugno, il primo anno del<br />

suo terzo mandato alla presidenza<br />

della Cooperazione <strong>Trentina</strong>. Ne<br />

restano altri due. E’ stato un anno<br />

in cui la Cooperazione ha dimostrato<br />

la sua centralità necessaria<br />

all’economia del Trentino ed alla<br />

sua dimensione sociale, non senza<br />

l’emergere di antiche e nuove debolezze.<br />

Nel 2009 la Cooperazione<br />

ha fatto da volano alle misure anticrisi<br />

promosse dalla Provincia, si è<br />

spesa per non far mancare l’ossigeno<br />

finanziario alle piccole imprese<br />

e alla famiglie, ha evitato clamorosi<br />

tracolli. I bilanci <strong>delle</strong> casse rurali<br />

sono eloquenti al riguardo: meno<br />

profitti e più “sofferenze”, non perché<br />

ci sia stata minor efficienza, ma<br />

perché si sono aperte linee di credito<br />

sulla fiducia di chi lavora con<br />

difficoltà. D’altra parte nel 2009<br />

sono venute al pettine difficoltà<br />

che si erano accumulate nel corso<br />

degli anni passati, a volte frutto di<br />

ambizioni eccessive, a volte di crisi<br />

non prevedibili… Fiavé, Folgarida,<br />

le eccedenze del vino, il deprezzamento<br />

<strong>delle</strong> mele… investimenti,<br />

indebitamenti… La Cooperazione<br />

non è mai stata così presente, ma<br />

non ha mai neppure avuto tanta<br />

carne al fuoco.<br />

Presidente Schelfi: un anno trascorso.<br />

E due per rafforzare ulteriormente<br />

il ruolo cooperativo. E per<br />

scioglierne i nodi.<br />

Sì, il 2009 è stato un anno difficile,<br />

nel quale però le scelte hanno ulteriormente<br />

legittimato il ruolo della<br />

cooperazione nel Trentino. Ma i<br />

prossimi due anni saranno ancora<br />

più importanti. Straordinari. Sono<br />

decisive le sfide che si pongono al<br />

movimento cooperativo dopo la<br />

grande crisi, in questa fase di ripensamento<br />

del mondo, dell’Europa ed<br />

anche della nostra autonomia.<br />

Iniziamo dal futuro, allora.<br />

Questa non è una poltrona facile.<br />

La Cooperazione non è un settore<br />

facile. Vive nell’economia, ma<br />

non è un’impresa come le altre,<br />

non può misurare i suoi obiettivi<br />

solo sull’utile che accumula. La<br />

Cooperazione deve saper mettere<br />

insieme un sistema di imprese ed<br />

essere al tempo stesso movimento.<br />

Deve innanzitutto saper preparare<br />

i suoi uomini, a tutti i livelli: cooperatori,<br />

consumatori, direttori…<br />

Occorre capire che la Cooperazione<br />

è innanzitutto un gruppo di per-<br />

8<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

sone.<br />

Manager competenti, ma radicati<br />

in profondi valori? Non è facile.<br />

E’ necessario. Come si legge nell’ultima<br />

enciclica del Papa, sostenuta<br />

da grandi economisti, oggi l’unico<br />

modo per fare una buona impresa<br />

è di farla in modo etico. Una buona<br />

impresa economica, non un’associazione<br />

di beneficenza. Noi soprattutto<br />

dobbiamo essere coerenti su<br />

questo punto.<br />

Ci vorrebbero uomini in controtendenza<br />

rispetto a come vengono<br />

preparati dalle scuole economiche:<br />

tutto Pil, finanza, derivati ecc.<br />

Esistono anche percorsi di studio<br />

“altri”, straordinari per i giovani<br />

d’oggi. Dobbiamo cercarli, incentivarli.<br />

C’è gente splendida che si<br />

sta impegnando. Io dico: “Dateci<br />

idee, dateci uomini”. Questo è il<br />

futuro. Uomini e donne nuovi,<br />

molte donne, stanno emergendo nei<br />

settori cooperativi. Nelle valli, nei<br />

paesi, sta emergendo un fermento<br />

giovanile e femminile che da tempo<br />

non si notava. Dico ai cooperatori,<br />

ma anche ai politici, ai giornalisti:<br />

seguite da vicino quanto sta avvenendo.<br />

Non è scontato. Seguitelo<br />

con generosità. Questa mi sembra la


11 GIUGNo<br />

Assemblea<br />

<strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> della<br />

Cooperazione<br />

parola giusta per affrontare il futuro:<br />

generosità.<br />

Il futuro va costruito oggi, ma oggi<br />

vanno affrontati anche i nodi del<br />

presente.<br />

Ne siamo perfettamente consapevoli.<br />

Sui “nodi” ci interroghiamo ad<br />

ogni nostra riunione. Le crisi, quella<br />

che sta vivendo non solo il nostro<br />

Paese ma la Grecia, la Spagna… fa<br />

emergere difficoltà e debolezze, come<br />

la bassa marea fa emergere gli scogli<br />

nascosti dal mare. Che fare? Tirare le<br />

orecchie ai direttori? Burocratizzare<br />

i controlli? Costringere i presidenti<br />

a cercare percorsi più attenti? Penso<br />

sia inutile mettere gli uni contro gli<br />

altri o fare processi. I nodi si sciolgono<br />

nella Cooperazione, insieme. Chi<br />

è un buon cooperatore è disponibile<br />

a trovare una strada “insieme” agli<br />

altri.<br />

Alcuni esempi: il vino.<br />

Ecco, cosa è accaduto? Vanno in<br />

crisi piccole realtà, perché si erano<br />

allontanate dalla flotta volendo far<br />

da sole, perché il mare era tranquillo.<br />

Oppure cantine che già grandi<br />

hanno tentato un passo più lungo<br />

della gamba. Quando è venuta la<br />

tempesta le barche si sono trovate<br />

impreparate, smarrite, travolte. Il<br />

vino è una grande realtà che deve<br />

riposizionare la sua strada. Tre cantine<br />

su 13, il venti per cento circa,<br />

hanno accusato la crisi. Molto, ma<br />

realtà affrontabili.<br />

Quindi?<br />

Quindi, la flotta non deve disperdersi.<br />

Quindi significa che non bisogna<br />

perdere di vista la necessità di fare<br />

sistema, nonostante le intuizioni o<br />

le ambizioni legittime. Il sistema<br />

va rafforzato, continuamente. Ma<br />

sono in crisi anche colossi produttivi<br />

come la Toscana, il Piemonte,<br />

IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />

“quindi”, anche l’atteggiamento<br />

dell’opinione pubblica, degli operatori<br />

economici, <strong>delle</strong> categorie deve<br />

essere più attento.<br />

Reazioni più salde, meno emotive,<br />

par di capire, ma in che senso?<br />

Nel senso che in una realtà vasta e<br />

complessa come la Cooperazione,<br />

con quasi 600 aziende, il fatto che<br />

vi sia una quota di difficoltà mentre<br />

è in crisi tutto il mondo economico,<br />

deve suscitare certo impegno a<br />

reagire, ma senza stracciarsi le vesti.<br />

Non è il fallimento del sistema cooperativo.<br />

E’ una febbre che colpisce<br />

anche i migliori. Perché, se poi guardiamo<br />

il quadro complessivo, sul<br />

piano del lavoro la Cooperazione<br />

ha tenuto, i fatturati hanno tenuto.<br />

Emerge una cooperazione a macchia<br />

di leopardo.<br />

Ci sono settori che soffrono di più,<br />

si delineano orizzonti nuovi. Il settore<br />

dei consumi tiene, ma la crisi<br />

ha spinto anche i più grossi – Cavit,<br />

Mezzacorona, LaVis – a mettersi<br />

in rete.<br />

A volte gli scossoni sono positivi.<br />

E’ il momento in cui tutto il settore<br />

agricolo deve ritrovare modelli produttivi<br />

più elastici, ma anche “fare<br />

sistema” in modo più deciso. Se<br />

siamo bravi e veloci ne usciremo più<br />

forti di prima.<br />

La crisi porta dunque ad un ripensamento<br />

non solo sul sistema, ma<br />

anche sui “contenuti”, sui modi di<br />

produzione.<br />

I legami fra prodotto e territorio<br />

vanno approfonditi. Vi sono problemi<br />

di scala estremamente diversi:<br />

le mele si confrontano con una<br />

immensa produzione nazionale e<br />

internazionale, non possono essere<br />

vendute tutte nei negozietti o<br />

nei banchetti ai lati della strada, o<br />

9<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

trasformate in marmellate per gli<br />

agritur. Il latte invece – di produzione<br />

limitata – non può essere industriale,<br />

è “nostro” dobbiamo esserne<br />

orgogliosi, valorizzarlo e berlo “noi”,<br />

anche per sostenere il Trentino, il<br />

territorio, il lavoro.<br />

Piste diverse.<br />

E per seguirle occorre una classe<br />

dirigente articolata, consapevole.<br />

Prepararla è il nostro primo compito.<br />

Non ci sono scorciatoie. Noi<br />

chiediamo, anche alla Provincia che<br />

a fronte di una partecipazione così<br />

ampia… 600 consigli <strong>delle</strong> cooperative<br />

diffusi in tutte le valli trentine…<br />

non si riducano le cooperative solo<br />

ad esecutrici di direttive altrui. La<br />

nostra idea di Trentino (non solo di<br />

Cooperazione) è di rendere responsabili<br />

tutti i cittadini. Non può essere<br />

un’idea di centralismo, o di dirigismo.<br />

Il valore, la diversità, l’autonomia<br />

del Trentino si basano su questa<br />

idea di comunità partecipata. Ed è<br />

questo il valore della Cooperazione.<br />

Non è stata solo partecipazione. Ci<br />

sono stati anche interventi concreti.<br />

Se ne è scritto molto. Abbiamo lavorato<br />

bene sui mutui anticrisi, con<br />

una quota del 90 per cento, ci siamo<br />

assunti i rischi <strong>delle</strong> maggiori sofferenze<br />

<strong>delle</strong> casse rurali. Anche nel<br />

consumo, nonostante le difficoltà<br />

che talvolta ci creiamo da noi stessi<br />

(i contrasti fra alcune cooperative e<br />

Sait) il sistema è cresciuto e i negozi<br />

di vicinato, proprio nella crisi, hanno<br />

mostrato il loro ruolo insostituibile.<br />

Quattrocento piccoli negozi sul territorio.<br />

Che nella crisi hanno superato i<br />

loro esame di maturità. Pur con il<br />

portafoglio alleggerito, le genti <strong>delle</strong><br />

nostre comunità hanno continuato<br />

ad andare nelle loro botteghe. Perché


IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />

hanno riconosciuto che il negozio di<br />

vicinato serve alle famiglie, serve agli<br />

anziani, serve alle giovani coppie.<br />

Serve anche a selezionare gli acquisti.<br />

Il risultato grande di quest’anno<br />

per la Cooperazione è stato questo<br />

riconoscimento. Non comperare<br />

tanto per comperare, ma capire che,<br />

nella crisi, restare ancorati al proprio<br />

negozio diventa l’antidoto ad ogni<br />

speculazione, ad ogni strumentalizzazione.<br />

Ci sono anche le ombre. Fiavé, il<br />

passo più lungo della gamba?<br />

Parliamo di Fiavé allora. Siamo<br />

intervenuti con decisione. Siamo<br />

un privato-sociale forte ed è giusto<br />

che l’opinione pubblica ci giudichi.<br />

Ma Fiavé ha recuperato in<br />

un anno… in un anno… e senza<br />

contributi pubblici straordinari,<br />

perché un po’ di soldi, è vero, li ha<br />

prestati la Provincia, ma a un tasso<br />

del 3 per cento. Il resto l’ha messo<br />

il sistema. E così abbiamo tenuto<br />

insieme un’azienda che quest’anno<br />

fa un bilancio discreto e pieno,<br />

remunerando i produttori in misura<br />

un po’ inferiore, ma remunerandoli.<br />

E questo vuol dire che quell’azienda<br />

non era un pallone gonfiato, non<br />

era decotta. La sostanza c’era. Ci è<br />

costato fatica, ma siamo soddisfatti.<br />

Adesso molti degli allevatori che se<br />

n’erano andati intendono ritornare.<br />

E noi diciamo “tornate, ma fate la<br />

vostra parte”. I soci non possono<br />

decidere dalla sera alla mattina di<br />

andare “dove è più conveniente”.<br />

Occorre lavorare, pianificare e anche<br />

soffrire e gioire insieme, se necessario.<br />

Mi preme aggiungere che l’intero<br />

mondo agricolo è insostituibile. I<br />

contadini che mungono il latte ogni<br />

mattina, che allevano, che coltivano,<br />

fanno un servizio fondamentale per<br />

la comunità e per il territorio che<br />

sarebbe molto riduttivo condurre<br />

solo ai risultati economici.<br />

Il settore del Lavoro?<br />

Il risultato è buono. Abbiamo<br />

assunto persone. Ma dietro c’è una<br />

convinzione fortissima: la comunità<br />

cooperativa “deve” assumersi la<br />

responsabilità del lavoro. E sta emergendo<br />

qui la classe dirigente cooperativa<br />

del futuro.<br />

E’ anche il futuro di nuovi modelli<br />

produttivi, il porre fine al divorzio<br />

tragico fra produzione, lavoro e territorio,<br />

perché la Cooperazione non<br />

disloca. La vera specificità dell’autonomia<br />

è questa.<br />

La Cooperazione non fa solo contabilità,<br />

fa politica sociale e civile. E<br />

l’ente pubblico sarebbe chiamato<br />

a intervenire con più decisione per<br />

dare forza a chi vuole lavorare seriamente…<br />

ci sono da rivedere tutte le<br />

distorsioni del sistema degli appalti.<br />

L’appalto era dimensionato su un<br />

mondo che non c’è più. Oggi più che<br />

agli imprenditori, i servizi rischiano<br />

di finire in mano agli speculatori.<br />

I ribassi che arrivano all’80 al 90<br />

per cento si commentano da sé. Nel<br />

migliore dei casi si reggono sullo<br />

sfruttamento. Tolgono dignità<br />

al lavoro e anche all’impresa. La<br />

Cooperazione è nata innanzitutto<br />

per riconoscere dignità al lavoro.<br />

La diaspora dal Sait?<br />

Non c’è stata, ma è latente. Lo si<br />

vede anche dal dibattito sulla presidenza<br />

che va ben oltre i confronti<br />

dialettici. Dobbiamo dire una cosa.<br />

La cooperazione fra consumatori<br />

è un valore storico, una strada<br />

sulla quale non possiamo cedere. E’<br />

stata la fortuna della cooperazione<br />

di consumo avere un modello con<br />

il Consorzio di secondo grado alle<br />

10<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

spalle. La Dao l’ho sempre difesa, è<br />

una realtà importantissima, piccoli<br />

dettaglianti che si sono messi in cooperativa.<br />

Ci sono dietro famiglie,<br />

è una sfera importante nei nostri<br />

paesi, però la cooperazione fra consumatori<br />

è cosa diversa dalla cooperazione<br />

fra dettaglianti. Se si fa confusione<br />

diventa un danno per tutti e<br />

due. Io ribadisco che le famiglie cooperative<br />

devono essere legate al proprio<br />

consorzio. E poi lì, se necessario<br />

litigare, chiarirsi, chiedere. Quando<br />

una famiglia cooperativa è in crisi a<br />

chi chiede un aiuto, se non al Sait?<br />

Ma deve esserci reciprocità. D’altro<br />

canto Dao, Sait e Famiglie, insieme,<br />

hanno il 50 per cento del mercato,<br />

possibile che nel rispetto reciproco<br />

non possano fare qualcosa di buono<br />

insieme?<br />

Un messaggio conclusivo?<br />

La Cooperazione è un sostegno per<br />

tutta l’economia, ma ha un valenza<br />

territoriale e sociale che va oltre<br />

l’economia. Non voglio entrare nei<br />

dettagli, ma è forse tempo di un<br />

ripensamento anche istituzionale<br />

“costituzionale” a livello europeo<br />

ora che l’ubriacatura liberista ha<br />

mostrato tutti i suoi limiti. Non<br />

può essere un caso che la Regione<br />

Lombardia - la Lombardia - nel<br />

2008 abbia varato una legge di sostegno<br />

specifico alla Cooperazione.<br />

Ma su questo non mi dilungo. Mi<br />

auguro invece che si rafforzi nel<br />

Trentino, a tutti i livelli, la consapevolezza<br />

che la Cooperazione non<br />

è la difesa dell’esistente di fronte al<br />

nuovo che avanza, ma lo strumento<br />

per costruire un nuovo modello di<br />

sviluppo, per restituire prospettive<br />

economiche a un territorio e opportunità<br />

di lavoro alla sua gente.


www.cooperazionetrentina.it www.cooperazione.tv CONTATTI ufficio.stampa@ftcoop.it<br />

P E R S O N E , F A T T I E N u M E R I D A L L A C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A<br />

FinCOOp,<br />

più FOrte neLL’enerGia<br />

Il bilancio 2009 di Fincoop, presentato<br />

all’assemblea dei soci il 17 maggio, ha<br />

come principale elemento di caratterizzazione<br />

il rafforzamento della presenza<br />

della finanziaria del movimento nel settore<br />

dell’energia. Nel corso dell’esercizio,<br />

anzitutto, è stata perfezionata l’operazione<br />

Dolomiti Energia attraverso la<br />

società controllata Enercoop Srl, che ha<br />

rilevato una quota del 1,77% del capitale<br />

sociale di DE con un investimento<br />

prossimo agli 11 milioni. L’intervento ha<br />

comportato per Fincoop un esborso di<br />

circa 9,4 milioni.<br />

La partecipazione, sommata a quella<br />

detenuta dai consorzi elettrici di Stenico<br />

e di Storo, ha portato la rappresentatività<br />

della cooperazione trentina in DE al 3<br />

per cento circa.<br />

Renato Dalpalù (nella foto), presidente<br />

di Fincoop e amministratore unico di<br />

Enercoop, commenta: “Il sistema <strong>delle</strong><br />

cooperative trentine si fa carico della<br />

responsabilità di partecipare fianco a<br />

fianco con altri importanti partner locali<br />

alla gestione di Dolomiti Energia che<br />

rappresenta una <strong>delle</strong> maggiori multiutility<br />

italiane, specializzata nel settore<br />

idroelettrico, una fonte energetica sicura,<br />

competitiva e priva di emissioni di<br />

anidride carbonica.”<br />

L’acquisizione della quota di DE, condotta<br />

in sintonia con i Bim che hanno<br />

rilevato una partecipazione del 2 per<br />

cento, è stata occasione per la ricapitalizzazione<br />

di Fincoop, che ha triplicato il<br />

suo capitale sociale passando da 5 a 15<br />

milioni, di cui 12 già sottoscritti. La parte<br />

più consistente <strong>delle</strong> nuove sottoscrizioni<br />

è stata operata dalle Casse Rurali, che<br />

si aggiungono ai 13 consorzi del movimento<br />

nella loro veste di soci fondatori<br />

della finanziaria.<br />

Tenuto conto che il bilancio 2009 di<br />

Dolomiti Energia, approvato nelle scorse<br />

settimane, prevede la distribuzione<br />

di un dividendo di 8 cent per azione, il<br />

beneficio che deriverà a Enercoop Srl<br />

ammonterà a circa 580 mila euro, con<br />

una quota riconducibile a Fincoop di 490<br />

mila, importo che troverà evidenza nel<br />

11<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

bilancio 2010.<br />

Altra operazione importante nel campo<br />

dell’energia condotta da Fincoop nel<br />

2009 è la sottoscrizione di una quota di 1<br />

milione e mezzo in Ags Tele Spa, società<br />

che realizza la rete di teleriscaldamento<br />

a Riva del Garda. Hanno partecipato<br />

all’operazione il Mediocredito Trentino<br />

Alto Adige e la Cassa Rurale Alto Garda.<br />

Sempre in partnership con Mediocredito<br />

e con l’intervento <strong>delle</strong> Casse Rurali<br />

locali (Pergine, Caldonazzo e Levico) la<br />

finanziaria della cooperazione trentina<br />

partecipa inoltre al progetto di teleriscaldamento<br />

dell’Alta Valsugana (con una<br />

quota del 12% nella Vale spa). Afferma<br />

Dalpalù: “Ci interessa supportare i territori<br />

nelle iniziative che possono migliorare<br />

la qualità della vita <strong>delle</strong> comunità<br />

in maniera condivisa e sostenibile, per<br />

questo riteniamo strategica la partita<br />

dell’energia” (c.c.)<br />

Dolomiti Energia è la sesta multiutility<br />

d’Italia per fatturato. Il valore della produzione<br />

del Gruppo nel 2009 è ammontato a<br />

649 milioni di euro (+11%), l’utile ha sfiorato<br />

i 70 milioni.<br />

Per quel che riguarda le reti, il Gruppo<br />

ha distribuito energia elettrica per 2,6<br />

miliardi di kWh (a 320 mila clienti), 279<br />

milioni di metri cubi di gas, 36 milioni di<br />

metri cubi di acqua.


SCONTI<br />

nuOve<br />

COnvenziOni<br />

per Le COOperative<br />

Rilevazione presenze<br />

Le cooperative associate alla <strong>Federazione</strong> potranno godere della convenzione stipulata con Delta Servizi per<br />

ottenere strumenti di gestione <strong>delle</strong> presenze del personale e servizi a condizioni molto vantaggiose. L’accordo<br />

è articolato in cinque pacchetti a seconda del numero di dipendenti e consente alle cooperative di dotarsi di un<br />

sistema efficace, utile per migliorare e automatizzare la gestione del personale.<br />

Per info: Claudio Volpato (cell: 348-0177458 – email claudio.volpato@deltaservizi.tn.it)<br />

Buoni pasto<br />

È possibile scegliere il valore, le regole di utilizzo e il circuito entro cui è possibile usare il buono pasto dato ai propri<br />

dipendenti grazie alla convenzione con Bluticket, che consente inoltre di ottenere un importante sconto mensile e<br />

un valido ribasso sul valore della tessera.<br />

Per aderire all’offerta chiamare lo 02/3454191 facendo riferimento alla convenzione con la Cooperazione <strong>Trentina</strong>.<br />

Telefonia mobile e rete unica<br />

Parlare al telefono gratis. Ora è possibile grazie alla convenzione con Vodafone, che consente alle cooperative che aderiscono<br />

all’offerta di telefonarsi tra loro senza pagare neanche un centesimo. Sono oltre 200 le cooperative che hanno<br />

già aderito, ottenendo inoltre tariffe agevolate per la telefonia fissa e mobile e numerosi vantaggi per la rete unica.<br />

Per aderire all’offerta: Christian Spinelli (tel: 049/7805246 – cell: 346/1488120 – email: christian.spinelli@vodafone.<br />

com) o Lucia Frison (tel: 049/7805123 – cell: 348/0089168 – email: lucia.frison@vodafone.com)<br />

Sistemi telefonici VoIP<br />

La <strong>Federazione</strong> ha stipulato un accordo a favore <strong>delle</strong> associate per la fornitura e gestione di sistemi telefonici VoIP a<br />

prezzi molto vantaggiosi. Questa soluzione si integra con i centralini esistenti, così come alla rete Gsm ed ai sistemi Wifi<br />

ed offre la possibilità di collegare più sedi utilizzando la rete dati preesistente, abbattendo i costi di chiamata.<br />

Per aderire all’offerta: Michele Sava (cell: 348-4258353 - email: m.sava@telefoniaaltoadige.it)<br />

Ancora più scelta per l’auto<br />

La Fiat Ulysse Van è scontata del 16%, mentre per il Ducato lo sconto arriva fino al 18%. Sono solo due esempi<br />

dei vantaggi previsti dalla nuova convenzione stipulata dalla Cooperazione <strong>Trentina</strong> con Fiat Italia. Sconti dal 5 al<br />

18% per l’acquisto di Alfa Romeo, Lancia e Fiat. L’accordo riguarda anche i veicoli commerciali e prevede il ritiro<br />

dell’usato.<br />

Un’ulteriore possibilità di scelta per le cooperative trentine che intendono acquistare un’auto nuova. Per l’acquisto<br />

di un’auto marchiata Seat, Volkswagen, Audi o Skoda possono contare su sconti dall’11 al 26% e di oltre il 20% per<br />

una Bmw, grazie agli accordi stipulati con la concessionaria Dorigoni Auto di Trento e con Bmw Italia.<br />

Per aderire all’offerta Fiat e Lancia: Concessionara Eurocar in via Maccani 133 a Trento<br />

Per aderire all’offerta Alfa Romeno: Concessionaria Bertucco in via Spini 6 a Gardolo<br />

Per aderire all’offerta Seat, VW, Audi e Skoda: Giuseppe Rosozanotti (cell. 335/269062 – email giuseppe.rosozanotti@dorigoni.com)<br />

Per aderire all’offerta Bmw Italia: Stefano Grassetto (cell. 348/4055794 – email stefano.grassetto@bmw.it)<br />

Telefonia fissa<br />

Raddoppiano i vantaggi per le cooperative trentine che utilizzano il telefono fisso grazie alla nuova convenzione stipulata<br />

con ICN Italia, che garantisce tariffe convenienti, in particolare per le telefonate verso l’estero: chiamare gli Stati<br />

Uniti, ad esempio, costa solo 2,33 centesimi al minuto. Rinnovata anche per il 2010 la convenzione con Infostrada, con<br />

tariffe ancora più vantaggiose.<br />

Per aderire all’offerta con ICN Italia: Renzo Trisotto - tel. 0461/923630 - cell. 335/6389219 - e-mail r.trisotto@icnitalia.net<br />

Per aderire all’offerta con Infostrada: Roberto Bortoluzzi - 329/8340503 - e-mail roberto.bortoluzzi@mail.wind.it<br />

12<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

Tutti i dettagli <strong>delle</strong><br />

convenzioni riservate ai soci<br />

della <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

della Cooperazione sono<br />

disponibili sul sito<br />

www.cooperazionetrentina.it<br />

Per maggiori informazioni sulle convenzioni che seguono: Cristian Zini<br />

(tel: 0461/898701 – cell: 329/9075010 – email: cristian.zini@ftcoop.it)


GeneraziOni a COnFrOntO.<br />

tOrna eDuCa<br />

Per due anni migliaia di bambini e<br />

ragazzi, genitori ed insegnanti, educatori<br />

ed esperti hanno raccolto l’invito<br />

dei promotori di Educa - tra i quali la<br />

Cooperazione trentina e nazionale - ad<br />

incontrarsi e dialogare sull’educazione.<br />

Ben 12.000 persone l’anno scorso<br />

hanno riempito le sale dei seminari,<br />

partecipato agli spettacoli nei teatri e ai<br />

laboratori creativi nelle strade e nelle<br />

piazze. “Un grande successo per l’evento<br />

- spiega Michele Odorizzi, presidente<br />

di Educa - che ha alimentato non solo<br />

la voglia di consolidarlo, ma anche di<br />

avviare un percorso di condivisione più<br />

ampio e continuo. Ci ritroveremo quindi<br />

con entusiasmo a Rovereto dal 23 al 26<br />

settembre, ma già in questi mesi faremo<br />

un percorso con appuntamenti in<br />

diverse città italiane (tra le quali Padova,<br />

Trento, Bergamo) che avrà al centro il<br />

tema di quest’anno: generazioni. Ci sarà<br />

anche uno spazio virtuale: il forum sul<br />

sito www.educaonline.it per discutere e<br />

fare proposte”.<br />

Il calendario si è aperto ad aprile con un<br />

incontro a Rovereto cui ha partecipato<br />

il filoso Ivo Lizzola (nella foto), preside<br />

della Facoltà di Scienze della formazione<br />

dell’Università di Bergamo e autore<br />

del libro Di generazione in generazione.<br />

Nella sua lectio magistralis ha ripreso<br />

alcune parole chiave con cui il comitato<br />

promotore di Educa declina il tema <strong>delle</strong><br />

relazioni fra generazioni: futuro, memoria<br />

e contestazione.<br />

perché oggi si torna a parlare di<br />

generazioni?<br />

Dopo l’ubriacatura intorno all’individuo<br />

autonomo e autosufficiente nel pensare<br />

e realizzare il proprio progetto di vita,<br />

oggi si è “costretti” a costruire la propria<br />

storia con altri. I destini <strong>delle</strong> generazioni<br />

sono fortemente disegnati dalle<br />

relazioni con le altre generazioni, dentro<br />

ai vincoli e alle possibilità che queste<br />

permettono, basti pensare alle opportunità<br />

di lavoro per i giovani e ai bisogni di<br />

cura per gli anziani. Sono cambiamenti<br />

già in atto, ciò non significa però che<br />

non sia necessario aumentare i livelli<br />

di consapevolezza per mostrare che<br />

quelli rappresentati spesso come sacrifici,<br />

costrizione di ruolo, sono in realtà<br />

luoghi di nuova possibilità e libertà. Ed<br />

Educa è ad esempio una grande occasione<br />

per guardare e capire quello che<br />

sta già avvenendo.<br />

il titolo del suo libro, Di generazione<br />

in generazione, rimanda<br />

ad un passaggio, contiene il<br />

senso di una consegna. Ma che<br />

cosa si consegna in una società<br />

in cui si continua a parlare di<br />

13<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

“ Come è difficile restare padre<br />

quando i figli crescono.<br />

”<br />

Franco Battiato<br />

crisi di valori?<br />

Si consegna ciò che si è colto come<br />

buono e giusto, che si è colto come<br />

“avente valore”. Non si può quindi fare<br />

una consegna che non comprenda<br />

anche i valori. Quelli di cui parliamo non<br />

sono però valori astratti; attraverso i<br />

racconti si trasmette ciò che piano piano<br />

si è decantato come davvero essenziale.<br />

Sembra riferirsi alle storie<br />

familiari, ai racconti di padre<br />

in figlio. Ma quali sono i modi<br />

invece di consegna della memoria<br />

collettiva, della storia sociale<br />

che fa comunità?<br />

Ci sono le storie collettive che passano<br />

attraverso le esperienze come quelle<br />

fatte dai ragazzi che compiono il viaggio<br />

della memoria ad Auschiwtz e Dakau.<br />

Ci sono poi molti esempi anche di piccole<br />

comunità che coinvolgono i ragazzi<br />

in attività di partecipazione responsabile<br />

alla vita comunitaria, ad esempio attraverso<br />

il volontariato nelle case di riposo<br />

e in percorsi di recupero della storie<br />

collettive, ad esempio di fabbriche che<br />

hanno chiuso. Sono “consegne” che<br />

passano attraverso l’esperienza, anche<br />

se poi c’è bisogno di ricostruire anche i<br />

riti e le celebrazioni (s.d.v.).


NEWSCOOP<br />

vinitaLY,<br />

iL vinO<br />

CHe Si riSCatta<br />

di Diego Nart<br />

Sessantadue aziende vitivinicole trentine,<br />

quattordici in meno rispetto all’edizione<br />

passata.<br />

Un’area espositiva di 400 metri quadrati.<br />

Otto gli stand di altrettante realtà<br />

della Cooperazione <strong>Trentina</strong>: Cantina<br />

Aldeno, La Vis e Valle di Cembra, Le<br />

Meridiane, Rotaliana, Toblino, Cavit,<br />

Mezzacorona, Rotari.<br />

Sono alcuni numeri della presenza<br />

<strong>delle</strong> cantine di casa nostra al 44esimo<br />

Vinitaly di Verona, vetrina di impareggiabile<br />

efficacia per vini e distillati.<br />

Più in generale, l’edizione 2010, ha<br />

registrato l’adesione di 4200 espositori<br />

di Europa, America, Africa e Oceania.<br />

La superficie occupata è stata di 92<br />

mila metri quadrati.<br />

Mezzacorona:<br />

due nuovi vini<br />

Feudo Arancio ha presentato due nuovi<br />

vini: Dalila e Cantadoro, nomi romantici,<br />

tratti da un’antica pizzica anonima siciliana<br />

riportata artisticamente in etichetta.<br />

La pizzica è una danza tradizionale<br />

del Sud Italia e fa parte della grande<br />

famiglia <strong>delle</strong> tarantelle. Si tratta di due<br />

selezioni particolari, frutto di un lungo<br />

lavoro degli enologi di Feudo Arancio<br />

che hanno cercato di cogliere in questi<br />

due blend (uvaggi) il cuore della migliore<br />

tradizione vinicola siciliana.<br />

Cavit brilla d’oro<br />

L’anteprima alla kermesse è stata<br />

offerta dall’assegnazione del “Premio<br />

per le Regioni”. Cavit si è aggiudicata<br />

questo riconoscimento attribuito ad<br />

altri undici gruppi vitinivicoli del nostro<br />

Paese. Successo possibile grazie alla<br />

medaglia d’oro conferita a “Trentino<br />

Doc Gewürztraminer Bottega Vinai<br />

2009” e alla Gran menzione assegnata<br />

a “Trentino Doc Chardonnay Bottega<br />

Vinai 2009”; “Trentino Doc Müller<br />

Thurgau Bottega Vinai 2009”; “Trentino<br />

Doc Sauvignon Mastri Vernacoli 2009”;<br />

“Trentino Doc Rosso Quattro vicariati<br />

2005”; “Trentino Doc Superiore<br />

Vendemmia Tardiva Rupe Re 2007”;<br />

“Trentino Doc Vino Santo Arèle 1998”.<br />

Mezzacorona in Internet<br />

Mezzacorona si è distinta anche nella<br />

14<br />

preMiO<br />

reGiOni<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

3646<br />

VINI IN GARA<br />

DI 30 PAESI<br />

classifica <strong>delle</strong> aziende vitivinicole italiane<br />

più citate nella rete <strong>delle</strong> reti.<br />

In uno studio condotto dalla società<br />

Estrapola, in collaborazione con l’Ente<br />

Fiera di Verona e Vinitaly, sulla visibilità<br />

nella rete Internet <strong>delle</strong> cantine italiane,<br />

Mezzacorona si posiziona nettamente<br />

al primo posto con il 18% dei contenuti<br />

analizzati, a conferma dell’interesse<br />

che il Gruppo vitivinicolo con sede nella<br />

piana rotaliana riscuote nei consumatori<br />

per i suoi vini ma anche per le notizie<br />

ed i contenuti espressi nella sua attività<br />

imprenditoriale.<br />

La Vis e il territorio<br />

Il gruppo lavisano ha presentato<br />

“Territorio e Cultura”. La cultura territoriale<br />

è il tema attorno al quale ruoterà<br />

l’attenzione per sottolineare scelte<br />

compiute ed esaltare unicità ancora<br />

inespresse ma di grande significato.


“ il trentino vitivinicolo ha bisogno di una<br />

riflessione complessiva.<br />

”<br />

Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio.<br />

Territorio e Cultura saranno i valori che<br />

ispireranno il “Premio Territori”.<br />

Partner di questa iniziativa il corso di<br />

laurea in scienze gastronomiche della<br />

Facoltà di Agraria dell’Università di<br />

Parma e la Fondazione Mach. Obiettivo:<br />

realizzare in chiave di ricerca, per poi<br />

esprimere lungo l’intera filiera, le potenzialità<br />

di un territorio che, dalla tradizione,<br />

ha saputo raccogliere l’esperienza e<br />

proporla in chiave innovativa e moderna.<br />

Con questi partner verranno esaminati<br />

alcuni vitigni-simbolo <strong>delle</strong> produzioni<br />

La-Vis in modo assolutamente nuovo e<br />

originale per riconsegnare loro la valenza<br />

culturale che hanno saputo e che<br />

ancora oggi interpretano.<br />

TrentoDoc<br />

Uno dei protagonisti della kermesse è<br />

stato TrentoDoc. “Denominazione territoriale<br />

per un prodotto eccellente e un<br />

marchio forte” – ha osservato Adriano<br />

Dalpez, il presidente della Camera di<br />

Commercio. Gli aderenti sono saliti a<br />

29, due in più rispetto a un anno fa. “Non<br />

è più un affare o una opportunità per<br />

pochi – ha spiegato Fausto Peratoner<br />

–. Oggi TrentoDoc non è solamente un<br />

ambasciatore di eccellenza del Trentino<br />

ma è molto di più perché ha contribuito<br />

a far crescere la piramide qualitativa. E<br />

questo è il migliore riconoscimento per<br />

il lavoro del produttore”.<br />

Il richiamo di Mellarini<br />

“E’ finito il tempo di camminare ciascuno<br />

sulla propria strada – ha osservato<br />

Tiziano Mellarini, assessore provinciale<br />

all’agricoltura. E’ imminente dover<br />

camminare su un percorso comune.<br />

Naturalmente non mancherà l’apporto<br />

della Provincia Autonoma di Trento per<br />

far sì che si crei una sinergia tra economia,<br />

territorio ed ente pubblico. Questo<br />

per dare vita ad un sistema destinato a<br />

valorizzare il territorio”.<br />

preMi a<br />

GrappOLi<br />

Per il terzo anno consecutivo la Cantina<br />

Mori Colli zugna si è aggiudicata<br />

l’Oscar Nazionale al 49esimo concorso<br />

di Pramaggiore, in provincia di Venezia.<br />

L’Oscar D’oro Nazionale viene assegnato<br />

alla cantina con il più alto numero<br />

di vini a Denominazione di Origine<br />

Controllata. La Cantina ha presentato<br />

undici vini che hanno superato, con la<br />

valutazione di eccellenza, l’esame <strong>delle</strong><br />

commissioni d’assaggio.<br />

Anche per Cantina Rotaliana di<br />

Mezzolombardo non sono mancati<br />

i riconoscimenti. In particolare: “Tre<br />

Bicchieri Gambero Rosso 2010” con<br />

Teroldego Rotaliana Clesurae 2006;<br />

premio per il miglior rapporto qualità<br />

prezzo con Teroldego Rotaliano<br />

Etichetta Rossa 2008, “Berliner Gold”<br />

con Teroldego Rotaliano Clesurae 2005.<br />

Per la Cantina di Roverè della Luna si<br />

segnalano: “Etichetta d’oro” per il vino<br />

“Sancta Anna” e Diploma di Gran menzione<br />

per il Doc Trentino Pinot Grigio<br />

2009 al 44esimo Vinitaly di Verona.<br />

Inoltre tre medaglie d’oro al concorso di<br />

Pramaggiore e tre argenti alla 34esima<br />

mostra dei vini triveneti.<br />

Agraria di Riva del Garda ha raccolto<br />

i risultati sperati a “Sol – Salone<br />

Internazionale dell’olio extravergine di<br />

qualità” di Verona dove ha ricevuto la<br />

Gran Menzione.<br />

Cantina Aldeno si è aggiudicata il premio<br />

“Città di Pramaggiore – Trofeo<br />

D’Argento” e l’Oscar Regionale con<br />

Trentino Doc “San zeno” Rosso Riserva<br />

2005. Alla stessa etichetta è stato assegnato<br />

il Diploma di Gran Menzione<br />

al concorso enologico Internazionale<br />

nell’ambito del Vinitaly. Il Trentino<br />

Lagrein Rosato ha colto l’argento a “Le<br />

Mondial du Rosè” in Francia.<br />

15<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

MOStra Dei vini,<br />

un SuCCeSSO<br />

Successo di presenze e di interesse per la 74ª edizione della<br />

«Mostra vini del Trentino». Si tratta dell’appuntamento clou<br />

dell’anno per il comparto vitivinicolo provinciale, che presenta<br />

le proprie eccellenze di punta, in quattro giorni di apertura<br />

al pubblico e agli addetti ai lavori. Nelle due sedi di Palazzo<br />

Roccabruna e del Teatro Sociale i visitatori hanno potuto<br />

gustare e conoscere qualcosa come 232 fra vini e distillati<br />

del nostro territorio. Dei vini in mostra 73 sono i bianchi e 84 i<br />

rossi, che sommati alle grappe ed ai distillati rappresentano<br />

ben 56 aziende del settore, con 27 diversi Trentodoc.<br />

“In questo momento – ha detto all’inaugurazione Elio Fronza,<br />

vicepresidente della Consorzio Vini del Trentino – queste<br />

sono iniziative che fanno bene al mondo vitivinicolo trentino”.<br />

“Si tratta di una vetrina unica – ha affermato Paolo Biasioli,<br />

vicesindaco di Trento – per mostrare il grande patrimonio di<br />

storia, cultura e tradizione <strong>delle</strong> produzioni locali”.”Seguendo<br />

la strada della qualità – ha aggiunto Gabriele Calliari, vicepresidente<br />

della Camera di Commercio di Trento – alla fine<br />

vinceremo la battaglia”.<br />

“Il vino rappresenta la vera identità del territorio trentino – ha<br />

detto l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo<br />

e promozione Tiziano Mellarini – adesso deve iniziare la stagione<br />

del dialogo fra le cooperative ed i vignaioli, questo è il<br />

momento di fare squadra. In Trentino abbiamo troppe varietà,<br />

mentre dobbiamo puntare soprattutto sui vitigni autoctoni<br />

per presentarci al mondo con la nostra identità”.


16<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


3,4%<br />

QUOTA DEL<br />

PIL EUROPEO<br />

DERIVANTE<br />

DALL’AGRICOLTURA<br />

aGriCOLtOri<br />

penaLizzati<br />

C’è uno squilibrio nella catena del<br />

valore che penalizza gli agricoltori.<br />

Ad affermarlo Paolo Bruni, presidente<br />

di Cogeca, l’organizzazione che rappresenta<br />

le cooperative agricole in<br />

Europa, secondo il quale se da un<br />

lato i prezzi al consumo rimangono<br />

invariati, dall’altro sono almeno venti<br />

anni che non si tocca un livello così<br />

basso soprattutto nella redditività. Il<br />

riequilibrio della catena del valore,<br />

per combattere queste sperequazioni<br />

che avvantaggiano la distribuzione a<br />

discapito degli agricoltori, è uno dei<br />

temi che vedrà impegnata l’Unione<br />

Europea nei prossimi tre anni, insieme<br />

al futuro della Pac e alle strategie<br />

per il 2020.<br />

“Il futuro della Pac – spiega Bruni<br />

0,4%<br />

QUOTA DELLE<br />

RISORSE EUROPEE<br />

DESTINATE<br />

ALL’AGRICOLTURA<br />

– deve essere visto non come assistenza<br />

a 30 milioni di agricoltori, ma<br />

come garanzia di qualità e sicurezza<br />

alimentare per 500 milioni di cittadini<br />

e di consumatori europei”.<br />

L’agricoltura in termini economici rappresenta<br />

circa il 3,4% del Pil europeo<br />

“e riceve sostegni dall’Unione Europea<br />

per lo 0,4% – aggiunge Bruni –, quindi<br />

non solo non è vero che gli agricoltori<br />

sono assistiti ma il sostegno che ricevono<br />

serve per garantire ai cittadini<br />

caratteristiche organolettiche di qualità<br />

e di salubrità”. Cogeca rappresenta<br />

40 mila cooperative che fatturano 360<br />

miliardi di euro. In Europa 1 cittadino<br />

su 6 lega il proprio lavoro alla catena<br />

agroalimentare (s.p.).<br />

17<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

priMavera,<br />

teMpO Di FeSta<br />

L’ultimo week-end del mese di aprile è stato dedicato alla<br />

“Festa di Primavera”, promossa dalla <strong>Federazione</strong> Provinciale<br />

Allevatori. Una bella opportunità per conoscere da vicino il<br />

mondo dell’allevamento di casa nostra ma anche per vivere<br />

altri piacevoli momenti.<br />

Un paio le mostre concorso. La prima con gli esemplari più<br />

belli di cavalli Haflinger (Avelignesi). La seconda ha visto,<br />

invece, sfilare in passerella, davanti agli occhi degli attenti<br />

esaminatori, le migliori vacche della provincia di Trento <strong>delle</strong><br />

razze Rendena, Grigio Alpina e Pezzata Rossa.<br />

C’è stato spazio anche per degustare i prodotti zootecnici,<br />

come carne e formaggi, presso il punto vendita della<br />

<strong>Federazione</strong> Allevatori (nella foto). Anche i più piccini si sono<br />

divertiti con “Bambini a cavallo”, provando l’emozione di<br />

montare in sella, o di fare un giro in carozza. Spazio anche alle<br />

sette note con il concerto del coro “Piccole Colonne”.


NEWSCOOP<br />

CONCAST TRENTINGRANA<br />

45.000<br />

CONTROLLI<br />

ESEGUITI<br />

900<br />

ALLEVAMENTI<br />

CONTROLLATI<br />

più COntrOLLi<br />

Grazie<br />

aL COnCaSt<br />

Tra le analisi sul latte e suoi derivati che il Consorzio dei<br />

caseifici sociali del Trentino (Concast) effettuerà quest’anno,<br />

nell’ambito del Piano di autocontrollo 2010, vi saranno<br />

anche quelle sull’eventuale presenza di diossine ed altri<br />

contaminanti. La Provincia ha infatti incaricato Concast<br />

Trentingrana di ampliare lo spettro dei controlli per verificare<br />

e monitorare, in seguito agli eventi che hanno coinvolto<br />

le Acciaierie della Valsugana, la temuta presenza nel latte<br />

di quelle particolari diossine che sono riconosciute come<br />

tossiche.<br />

I controlli obbligatori sul latte comprendono analisi su una<br />

molteplicità di parametri, quali ad esempio il contenuto<br />

in cellule, carica microbica e batterica, sostanze inibenti,<br />

tossine, coliformi totali, salmonella, stafilococco ed altri<br />

ancora. Altre analisi vengono poi effettuate per valutare<br />

la corrispondenza dei parametri qualitativi e produttivi<br />

ai disciplinari di produzione, su impianti e attrezzature,<br />

sull’eventuale presenza nel latte e prodotti finiti di residui<br />

di sostanze e molecole ad azione farmacologica e antiparassitaria,<br />

oltre che sui mangimi destinati all’alimentazione<br />

<strong>delle</strong> vacche da latte.<br />

SuLLe OrMe<br />

Di CHiara<br />

Uno dei più recenti frutti del<br />

Movimento dei Focolari, l’Istituto<br />

Universitario Sophia di Loppiano, ha<br />

visto una quarantina di studenti, provenienti<br />

da 25 Paesi diversi, intraprendere<br />

un itinerario alla riscoperta<br />

dei luoghi di origine del movimento,<br />

visitando Trento. La delegazione era<br />

guidata dal preside Piero Coda e dalla<br />

prof. Daniela Ropelato. Tappa principale<br />

di questo percorso è stata la sede<br />

della Cooperazione <strong>Trentina</strong>, dove,<br />

con il direttore Carlo Dellasega, gli<br />

18<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

Sede Concast<br />

Trentingrana, in Spini<br />

di Gardolo (TN)<br />

studenti, hanno costruito un appassionante<br />

dialogo sugli ideali cooperativi<br />

e l’importanza del riscatto di una<br />

visione dell’economia che metta al<br />

centro l’uomo, non il capitale. Grande<br />

energia si respirava in sala, nata da<br />

un confronto costruttivo e formativo.<br />

L’univerSità<br />

Diventa prOvinCiaLe<br />

Grazie ad un accordo con il Governo,<br />

la Provincia di Trento ha ottenuto la<br />

delega statale a decidere in materia<br />

di Università. Per attuare la delega,<br />

Provincia e Università hanno convenuto<br />

di affrontare questo tema di<br />

comune intesa, con l’obiettivo di valorizzare<br />

al massimo tutte le potenzialità<br />

per rafforzare e completare il<br />

percorso di qualificazione dell’ateneo<br />

trentino nell’ambito di un sistema<br />

organico dell’alta formazione, della<br />

ricerca e dell’innovazione.<br />

In considerazione della necessità<br />

di approfondire adeguatamente<br />

la tematica, che non ha precedenti<br />

nell’ambito dell’ordinamento italiano,<br />

e in particolare di valutare l’impatto<br />

finanziario nonché di impostare<br />

un progetto di legge provinciale per<br />

una disciplina organica dell’esercizio<br />

<strong>delle</strong> nuove funzioni delegate, è stata<br />

costituita una commissione di esperti.


WWW.COOPERAzIONE.TV<br />

250<br />

FILMATI<br />

un annO<br />

Di COOperaziOne.tv<br />

La web tv della Cooperazione <strong>Trentina</strong><br />

compie un anno. A fine maggio 2009<br />

è infatti iniziata con regolarità la programmazione<br />

di cooperazione.tv<br />

con due servizi dedicati al Festival<br />

dell’Economia. Oggi sono disponibili<br />

on line oltre 250 filmati per un totale<br />

di quasi 22 ore di trasmissione. Di<br />

questi, oltre 180 sono stati realizzati<br />

dall’ufficio stampa della <strong>Federazione</strong><br />

per raccontare notizie e iniziative che<br />

hanno visto protagoniste le cooperative<br />

trentine o per proporre spunti di<br />

riflessioni utili ai cooperatori.<br />

Dalla prima messa in onda, è cresciuto<br />

il numero di telespettatori e oggi<br />

registriamo oltre 15 mila visite per un<br />

totale di quasi 219 mila visualizzazioni<br />

22<br />

ORE<br />

DI PROGRAMMI<br />

15<br />

MILA VISITE<br />

di pagina.<br />

A crescere però sono stati anche i<br />

contenuti: sono aumentate le rubriche<br />

proposte con la nascita di nuovi format,<br />

come ad esempio “Istruzioni per<br />

l’uso”, per dare informazioni pratiche<br />

su temi di interesse, dai finanziamenti<br />

per il fotovoltaico all’utilizzo dell’anagrafica<br />

on line, o “Come si fa”, che<br />

mostra come nascono i prodotti della<br />

cooperazione trentina e cosa c’è dietro<br />

il lavoro dei cooperatori.<br />

Una curiosità: il servizio più cliccato,<br />

con oltre settemila visualizzazioni di<br />

pagina, racconta Noa, il progetto di<br />

Consolida per promuovere lo sport tra<br />

le persone disabili (s.p.).<br />

19<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

enerGY<br />

2020<br />

Un progetto promosso dalla Cooperazione <strong>Trentina</strong> in collaborazione<br />

con il Museo Tridentino di Scienze Naturali. E’<br />

Energy 2020. L’iniziativa è indirizzata ai docenti e agli studenti<br />

impegnati nella creazione di associazioni cooperative<br />

scolastiche di classe o di gruppi di classi.<br />

La responsabile dell’iniziativa è Patrizia Famà. “Gli obiettivi<br />

– spiega – sono riassumibili nella volontà di creare<br />

una rete tra chi fa ricerca, chi fa innovazione ma anche<br />

tra chi promuove la cooperazione dell’energia sostenibile<br />

e il mondo scolastico. Quindi creare una sensibilizzazione<br />

all’interno <strong>delle</strong> fasce più giovani nei confronti del problema<br />

energetico”. Tra i partner si contano l’Università di Trento,<br />

il Distretto Tecnologico Trentino, l’Agenzia Provinciale per<br />

l’Energia, l’Agenzia provinciale per la Protezione dell’Ambiente,<br />

il Dipartimento Istruzione per supportare l’attività<br />

didattica. “Tra i risultati attesi – aggiunge Famà – ci<br />

aspettiamo la creazione di una rete tra enti e associazioni<br />

cooperative scolastiche nel campo energetico. Ma anche<br />

una trasmissione <strong>delle</strong> conoscenze dall’ambito scolastico<br />

al sistema socio familiare per una presa di coscienza sui<br />

problemi energetici e ambientali”. Nella foto la presentazione<br />

del progetto. Da sinistra Michele Lanzingher, direttore<br />

del Museo Tridentino, Alberto Pacher, vicepresidente della<br />

Giunta e Egidio Formilan, responsabile del progetto per la<br />

<strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>delle</strong> Cooperative.


NEWSCOOP<br />

MaMMe<br />

COOperatriCi<br />

Archiviati con successo i corsi per dirigenti<br />

cooperatrici e per amministratrici<br />

di cooperativa, l’associazione Donne ha<br />

proposto alle proprie socie un ciclo di<br />

incontri e dei laboratori che forniscano<br />

loro strumenti per aiutarle nella crescita<br />

dei figli.<br />

“Questa serie di iniziative – spiega<br />

Barbara Grassi, presidente <strong>delle</strong> Donne<br />

in Cooperazione – è stata realizzata<br />

per fornire strumenti nuovi alle nostre<br />

associate, utili per affrontare con maggiore<br />

serenità la sfida quotidiana della<br />

conciliazione tra lavoro e famiglia. Per<br />

la nostra associazione, inoltre, queste<br />

sono state occasioni preziose di<br />

coinvolgimento del territorio, di valorizzazione<br />

e attenzione alla periferia,<br />

per incontrarci, conoscerci e capirci<br />

sempre meglio, nonché per iniziare a<br />

lavorare in rete con altre realtà dell’associazionismo<br />

trentino”.<br />

Numerosi gli appuntamenti organizzati<br />

negli scorsi mesi, in collaborazione<br />

con l’associazione Giuliana Ukmar di<br />

Rovereto, dai titoli emblematici: ‘Se mi<br />

Barbara Grassi, presidente dell’associazione<br />

Donne in Cooperazione e uno dei disegni<br />

realizzati dai bambini coinvolti nel laboratorio.<br />

vuoi bene dimmi di no’ a Trento e a<br />

Centa San Nicolò, con la pedagogista<br />

Rossella Roncher, ‘Leggere e scrivere<br />

con il corpo e con il colore’, per i bambini<br />

della scuola dell’infanzia e della<br />

scuola primaria, condotto dalla Roncher<br />

e da Graziella Ongari a Trento presso<br />

Barycentro e ‘Anche l’occhio vuole la<br />

sua parte’ con l’optometrista Sergio<br />

Prezzi, in collaborazione con l’Istituto<br />

Comprensivo di Vigolo Vattaro e la<br />

Cassa Rurale di Caldonazzo.<br />

I temi trattati ruotano attorno alle problematiche<br />

educative, in particolare alle<br />

difficoltà dei genitori a fissare regole<br />

in modo chiaro, senza compromettere<br />

lo sviluppo <strong>delle</strong> attitudini specifiche<br />

dei bambini. L’obiettivo dell’educatore,<br />

insomma, deve essere quello di<br />

comprendere i bisogni dei piccoli ed<br />

aiutarli a prendere coscienza di sé.<br />

Poche regole – è stato detto durante gli<br />

incontri –, date con saggezza e dosate<br />

in modo da creare effetti costruttivi.<br />

La pedagogista intervenuta ha spiegato<br />

che è possibile garantire ad ogni<br />

20<br />

“ La democrazia comincia a due<br />

”<br />

Luce Irigaray,<br />

dalla relazione annuale 2009 Associazione Donne In Cooperazione<br />

aSSOCiaziOne<br />

ukMar<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

L’Associazione Ukmar che prende il nome dalla neuropsichiatra<br />

Giuliana Ukmar, nasce a Rovereto nel 2004 e per<br />

attuare un percorso metodologico relativo alle problematiche<br />

formativo-educative giovanili in soggetti normodotati e<br />

disabili e alle strategie che la studiosa aveva sostenuto ed<br />

applicato con grande successo e umanità.<br />

La scuola della Ukmar opera utilizzando il metodo “Rapizza”.<br />

Metodo ideato da Maria Silvia Rapizza, si basa sul presupposto<br />

che l’alunno per affrontare l’esperienza della lettura,<br />

della scrittura e del far di conto, deve acquisire i necessari<br />

prerequisiti, sia fisici che mentali, attraverso esperienze fatte<br />

col corpo, col movimento, con gli oggetti, con il colore. Per<br />

informazioni e contatti: email: info@ukmar.it.<br />

Sito: www.ukmar.it.<br />

bambino la piena realizzazione di sé<br />

attraverso il potenziamento graduale e<br />

guidato <strong>delle</strong> sue capacità, lo sviluppo<br />

dell’autocontrollo e dell’autostima, nel<br />

rispetto dei suoi tempi di apprendimento,<br />

per la riduzione di ogni svantaggio e<br />

per il raggiungimento dell’autonomia.<br />

Ha poi illustrato le metodologie educative<br />

spaziali capaci di organizzare il<br />

pensiero e il tempo, utili a prevenire e<br />

rieducare forme di dislessia e disgrafia.<br />

Naturalmente per affrontare questi<br />

problemi serve un’equipe composita di<br />

professionisti, come medici, optometristi,<br />

neurologi, psicologi, fisioterapisti,<br />

logopedisti ed altri. In quest’ottica si<br />

inserisce l’intervento di Sergio Prezzi,<br />

un optometrista che ha affrontato le<br />

varie difficoltà di apprendimento di origine<br />

visiva.<br />

Le serate ed i laboratori hanno sortito<br />

grande interesse ed hanno offerto<br />

risposte concrete ai bisogni quotidiani<br />

di bambini, genitori ed educatori (d.p.).


CASSA RURALE BASSA VALLAGARINA<br />

3625<br />

SOCI<br />

80<br />

DIPENDENTI<br />

422<br />

MLN IMPIEGHI<br />

aLa,<br />

preMiati 84<br />

Bravi StuDenti<br />

Da anni la Cassa Rurale Bassa Vallagarina premia gli studenti<br />

che raggiungono buoni risultati sui banchi. “Investiamo nella<br />

scuola - spiega Primo Vicentini, presidente della Rurale - perché<br />

è il luogo che più di altri concorre a formare ed educare le future<br />

generazioni”.<br />

La tradizione si è ripetuta anche quest’anno. Il 30 aprile, al teatro<br />

Sartori di Ala, la Cassa ha consegnato 84 borse di studio, con<br />

un impegno finanziario complessivo importante: 40 mila euro.<br />

Trenta premi di 250 euro sono stati assegnati a studenti che nel<br />

2008 - 2009 si sono diplomati con un punteggio non inferiore a<br />

80/100 o che hanno conseguito una media nella pagella di fine<br />

anno di almeno 8/10.<br />

Cinquantuno borse di studio dell’importo di 500 euro sono state<br />

consegnate a studenti universitari con una media degli esami<br />

non inferiore a 28/30 per le facoltà di indirizzo umanistico e a<br />

25/30 per le facoltà scientifiche.<br />

Tre premi del valore di 2500 euro sono stati infine assegnati a<br />

tre neolaureati particolarmente meritevoli che hanno scelto di<br />

continuare il loro percorso di formazione con l’iscrizione a corsi<br />

di specializzazione post laurea.<br />

SeCuritaS<br />

e SerenitaS,<br />

Le MiGLiOri<br />

MF-Milano Finanza ha assegnato il<br />

premio tripla A Previdenza ai comparti<br />

SecurITAS e SerenITAS di PensPlan<br />

Plurifonds per le performance 2008.<br />

Le due linee di investimento premiate<br />

hanno guadagnato rispettivamente 2,59%<br />

(benchmark 1,20%) e 4,17% (benchmark<br />

3,00%).<br />

La quinta edizione del premio ha dunque<br />

individuato in Itas Vita e in PensPlan<br />

Plurifonds, “uno dei protagonisti del<br />

mondo <strong>delle</strong> assicurazioni che si sono<br />

maggiormente distinti per la capacità di<br />

operare nell’attuale contingenza”.<br />

“Il riconoscimento assegnato – afferma<br />

Remo Segnana, presidente di Itas Vita<br />

(nella foto) – è il risultato dell’accurata<br />

gestione del patrimonio <strong>delle</strong> due linee<br />

durante la crisi finanziaria del 2008.<br />

Raggiungere questi risultati nell’annus<br />

horribilis per i mercati finanziari, ha un<br />

grande valore. Una grande soddisfazione<br />

per noi, perché questo dimostra la capacità<br />

di proteggere gli aderenti e di creare<br />

utile e rendimento positivo”.<br />

21<br />

491<br />

MLN RACCOLTA<br />

COMPLESSIVA<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

48<br />

MLN<br />

PATRIMONIO<br />

NEWSCOOP<br />

un COntO<br />

tuttO rOSa<br />

“ContoIoDonna”: prodotto tutto al femminile<br />

proposto dalla Rurale Centro<br />

Valsugana. Lo ha ideato un team coordinato<br />

dalla consigliera Lorenza Burlon<br />

e formato da alcune collaboratrici della<br />

banca. Il prodotto offre i tradizionali servizi<br />

bancari (bancomat, carta di credito, ecc.)<br />

ma anche soluzioni ottimali per le specifiche<br />

esigenze di risparmio, investimento<br />

e tutela assicurativa della donna.<br />

La<br />

DeLeGaziOne<br />

Il consiglio di amministrazione della<br />

Cassa Rurale di Tuenno – Val di Non<br />

ha incontrato i vertici degli organismi<br />

centrali di Trento: <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> della Cooperazione, Cassa<br />

Centrale Banca e Phoenix Informatica<br />

<strong>Trentina</strong>. Tra gli obiettivi della visita<br />

quello di conoscere ed esaminare i<br />

servizi e le attività che da Trento vengono<br />

offerte alle Casse Rurali.


Moltiplichiamo le possibilità di successo<br />

del vostro progetto d’impresa.<br />

Corporate e Investment Bank. progettI, Imprese, suCCessI.<br />

22<br />

Siamo a Trento, Bolzano, Treviso, Padova, Brescia, Bologna www.mediocredito.it<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


MEDIOCREDITO TRENTINO ALTO ADIGE<br />

1,38<br />

MILIARDI DI<br />

CREDITI<br />

1,28<br />

MILIARDI DI<br />

RACCOLTA<br />

MeDiOCreDitO,<br />

COOperaziOne più FOrte<br />

Cresce la forza del credito cooperativo<br />

regionale all’interno della compagine di<br />

Mediocredito Trentino Alto Adige: con<br />

l’acquisto della quota posseduta dalla<br />

Raiffeisenverband Salzburg, la partecipazione<br />

ha raggiunto infatti la quota del<br />

35,2%, divisa equamente tra le due Casse<br />

Centrali, attraverso CRR-Fin spa.<br />

Questa è una <strong>delle</strong> notizie emerse dalla<br />

conferenza stampa annuale di presentazione<br />

del bilancio della banca di via<br />

Paradisi, che quest’anno si caratterizza<br />

per una sostanziale tenuta.<br />

Nell’anno più critico del dopoguerra per<br />

l’economia, in cui gli utili dei maggiori<br />

gruppi bancari italiani si sono ridotti di<br />

circa la metà rispetto al 2008, l’utile netto<br />

di Mediocredito è risultato pari a 6 milioni<br />

di euro, in calo del 28%.<br />

La diminuzione degli investimenti ed<br />

il conseguente indebolimento della<br />

domanda di credito da parte <strong>delle</strong> imprese<br />

si è riflesso sull’operatività della<br />

banca con erogazioni in flessione rispetto<br />

all’anno precedente, i cui volumi hanno<br />

comunque raggiunto i 246 milioni. La<br />

contrazione ha interessato tutte le aree<br />

geografiche ad eccezione del Trentino,<br />

dove si registra un aumento del 10%,<br />

6<br />

MILIONI<br />

DI UTILE NETTO<br />

sostenuto dalla crescita dei prestiti nel<br />

settore dell’agricoltura.<br />

Nell’ambito dell’attività creditizia cresce<br />

anche la percentuale complessiva <strong>delle</strong><br />

erogazioni effettuate in collaborazione<br />

con il credito cooperativo che si è attestata<br />

nel 2009 al 35,3% (era 31,6% nel 2008).<br />

L’attività di equity ha evidenziato un<br />

aumento di 2,1 milioni per effetto principalmente<br />

dell’ingresso diretto dell’istituto<br />

nel capitale di Enercoop srl e di Alto<br />

Garda Servizi Teleriscaldamento spa.<br />

Degno di nota anche l’ingresso del fondo<br />

MC2 nella PAMA spa di Rovereto, azienda<br />

leader a livello mondiale nel settore<br />

<strong>delle</strong> macchine utensili.<br />

E’ proseguito l’impegno della banca nello<br />

sviluppo operativo <strong>delle</strong> attività di corporate<br />

e investment banking: di assoluto<br />

rilievo per dimensioni e contenuti tecnici<br />

la sindacazione di un’importante operazione<br />

di finanza di progetto per la realizzazione<br />

del nuovo centro di protonterapia<br />

di Trento.<br />

L’ammontare dei crediti verso la clientela<br />

ha risentito solo minimamente della<br />

congiuntura e si è attestato a 1.380 milioni,<br />

con un modesto calo dell’1,7% rispetto<br />

al 2008, ma con una crescita dei crediti<br />

23<br />

184,9<br />

MILIONI DI<br />

PATRIMONIO<br />

77<br />

DIPENDENTI<br />

alle imprese manifatturiere, target strategico<br />

della banca.<br />

A livello di ripartizione geografica, il<br />

Trentino – Alto Adige è rimasto il tradizionale<br />

mercato di riferimento, dove si<br />

concentra il 47,7% del totale del portafoglio<br />

crediti. Il restante si distribuisce invece<br />

tra Veneto (26,8%), Lombardia (11%),<br />

Emilia Romagna (8,6%) e altre aree (5,9%).<br />

In un quadro generalizzato di peggioramento<br />

della qualità degli attivi creditizi,<br />

il rapporto sofferenze nette e totale crediti<br />

netti è salito al 3,1% contro l’1,8% del<br />

passato esercizio. “Siamo soddisfatti di<br />

questi dati – ha commentato il direttore<br />

Leopoldo Scarpa (a sinistra nella foto) –<br />

anche considerato il contesto generale”.<br />

“Abbiamo ulteriormente aumentato<br />

il patrimonio – ha detto il presidente<br />

Franco Senesi (al centro nella foto, con<br />

a destra il vicedirettore Diego Pelizzari)<br />

– che si attesta a quota 186 milioni e<br />

distribuito dividendi per 3 milioni”.<br />

Da segnalare, infine, la scelta dell’istituto<br />

di avvalersi, dall’inizio di quest’anno, di<br />

una società del movimento cooperativo<br />

trentino, Ibt, per la fornitura del sistema<br />

informatico di gestione.<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

una FiLiaLe<br />

a BreSCia<br />

Nel primo semestre del 2009 è stata<br />

aperta una nuova succursale di<br />

Mediocredito Trentino Alto Adige a<br />

Brescia, zona tra le più vivaci del territorio<br />

nazionale, per seguire con maggior<br />

attenzione e presenza sul territorio<br />

un’operatività da alcuni anni in costante<br />

sviluppo nella regione Lombardia.


NEWSCOOP<br />

La Cassa Rurale di Pergine è nata il 2<br />

maggio del 1920. Anni difficili quelli: era<br />

appena finita la prima guerra mondiale<br />

e aveva lasciato alle porte una tra le più<br />

grandi crisi economiche, quella del ‘29.<br />

Un periodo caratterizzato dall’incertezza,<br />

che ha visto un netto miglioramento<br />

solo a partire dal 1937; qualche anno di<br />

assestamento, poi scoppia il secondo<br />

conflitto mondiale e la situazione precipita<br />

nuovamente. Quindi, finalmente,<br />

il dopoguerra, durante il quale la Cassa<br />

Rurale è stata impegnata attivamente<br />

nella ripresa, tanto economica quanto<br />

sociale, della comunità. E ora, da poco<br />

più di un anno, il mondo, anche quello<br />

del credito cooperativo, si trova di nuovo<br />

ad affrontare una situazione molto critica.<br />

“Nella storia della Rurale di Pergine -<br />

spiega il presidente Franco Senesi - la<br />

fiducia tra istituto di credito e comunità<br />

è sempre stata un valore importante<br />

e fondante: nel corso di questi decenni<br />

i cittadini si sono fidati della Cassa<br />

Rurale, considerata un serio e competente<br />

punto di riferimento per lo sviluppo<br />

e per le necessità della collettività.<br />

Altrettanto ha fatto la Cassa riponendo<br />

fiducia nelle persone, anche in situazioni<br />

di garanzia che altri avrebbero ritenuto<br />

insufficienti”. Questo sentimento,<br />

auspica Senesi, accompagnerà la banca<br />

LA CASSA RURALE DI PERGINE<br />

3.157<br />

SOCI<br />

12<br />

FILIALI<br />

perGine in FeSta<br />

per i 90 anni DeLLa CaSSa<br />

di Irene Rosi<br />

Per essere più vicina<br />

ai soci, la Cassa di<br />

Pergine ha adottato<br />

un nuovo logo ‘I love<br />

my Cassa Rurale di<br />

Pergine’, moderno,<br />

giovane e simpatico.<br />

anche negli anni a venire, portandola a<br />

raggiungere altri importanti traguardi.<br />

Per rendere ancora più palese il rapporto<br />

di reciprocità con i cittadini, da<br />

alcuni anni la Rurale, in collaborazione<br />

con la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> della<br />

Cooperazione, ha creato Cooperazione<br />

Reciproca Pergine, un’associazione<br />

nata per cercare di soddisfare i bisogni<br />

sociali. Sono coinvolti diversi attori,<br />

dall’ente pubblico ad altre cooperative,<br />

dalle imprese alle associazioni, con<br />

l’obiettivo comune di sviluppare progetti<br />

di aiuto e sostegno nei confronti di chi<br />

ne ha più bisogno. In particolare, nel<br />

2009, la Cassa di Pergine ha distribuito<br />

708.641 euro, andando ad aiutare ben<br />

174 realtà presenti in zona (nel campo<br />

dell’assistenza, della cooperazione, del<br />

tempo libero, della cultura).<br />

Tutto questo, e molto altro ancora, è<br />

raccontato nel Bilancio sociale 2009; la<br />

sua presentazione ha dato il via ufficiale<br />

ai festeggiamenti per il novantesimo<br />

della Rurale, festeggiamenti culminati<br />

nel corso della partecipata assemblea<br />

dei soci e conclusi domenica 2 maggio,<br />

più di una settimana più tardi, con una<br />

vera e propria festa della comunità che<br />

ha visto coinvolte non solo Pergine, ma<br />

anche le frazioni di Civezzano, S. Orsola<br />

e Tenna.<br />

24<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

708.641<br />

EURO DISTRIBUITI AD<br />

ENTI, ASSOCIAzIONI,<br />

VOLONTARIATO NEL 2009<br />

MaDranO,<br />

DODiCeSiMa<br />

FiLiaLe<br />

E’ stata inaugurata a Madrano una nuova filiale della Rurale di<br />

Pergine; operativa già da metà marzo, è nata nei locali prima<br />

di proprietà di un’altra realtà cooperativa locale, la Famiglia<br />

Cooperativa Perginese. Il responsabile è Michele Campregher.<br />

In un’epoca dove vige la regola della globalizzazione, questa<br />

decisione segue invece la logica, tipica del sistema <strong>delle</strong><br />

Rurali, del radicamento sul territorio e della conoscenza personale<br />

dei propri soci e clienti: la filiale di Madrano rappresenta,<br />

infatti, il dodicesimo sportello della Cassa, contando anche<br />

la sede centrale.<br />

L’antiCa FOntana<br />

La comunità di Pergine ha festeggiato anche il ritorno nella<br />

sua postazione originaria dell’antica fontana di via Maier, ora<br />

restaurata a copia della sua sagoma storica. Presente già<br />

in una carta topografica del 1750, sostituita nel 1868 da un<br />

esemplare realizzato a somiglianza di quella di Port’Aquila a<br />

Trento, rimossa dopo gli anni Trenta per l’introduzione dell’acqua<br />

corrente nelle case, la fontana torna ora, grazie anche al<br />

sostegno della Rurale di Pergine, ad impreziosire il centro<br />

storico della cittadina.


CASSA RURALE DI TRENTO<br />

11221<br />

SOCI<br />

132<br />

MILIONI<br />

PATRIMONIO<br />

1777<br />

MILIONI<br />

RACCOLTA<br />

COMPLESSIVA<br />

CaSSa Di trentO,<br />

pienO Di<br />

parteCipaziOne<br />

L’assemblea della Rurale di Trento ha registrato il pienone:<br />

su 11.200 soci, ben 2.141 si sono presentati personalmente al<br />

Palatrento (2.500 con le deleghe). Ed hanno approvato all’unanimità<br />

il bilancio, i cui dati indicano tempo stabile nonostante<br />

le burrasche finanziarie di questi mesi. Che la crisi non sia<br />

finita, ha detto il direttore Michele Sartori, lo si può vedere<br />

proprio in questi giorni. Nonostante ciò, la Cassa porta a casa<br />

risultati molto positivi, frutto di una politica di prudenza e di<br />

una particolare attenzione al contenimento dei costi.<br />

Il presidente Giorgio Fracalossi (nella foto) ha ricordato i dieci<br />

anni della Cassa (nata dalla fusione di alcuni istituti cooperativi<br />

presenti da oltre un secolo sulla collina) ed ha colto l’occasione<br />

per rilanciare un ruolo da protagonista per lo sviluppo:<br />

“il sistema locale riconosce nella Cassa un interlocutore<br />

essenziale per lo sviluppo del territori”.<br />

All’assemblea hanno portato il saluto del movimento cooperativo<br />

il direttore della <strong>Federazione</strong> Carlo Dellasega e il direttore<br />

di Cassa Centrale Banca Mario Sartori. Il direttore della<br />

Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi,<br />

ha presentato poi il progetto di un documentario storico da<br />

realizzare per i dieci anni della Cassa.<br />

La cassa rurale ha raccolto complessivamente 1,8 miliardi<br />

(+1,14%) ed ha mantenuto stabili i prestiti a circa 1 miliardo,<br />

realizzando un utile netto di 4,6 milioni.<br />

L’impegno economico complessivo sostenuto per le iniziative<br />

a favore dei soci e di ordine sociale, mutualistico, di sviluppo<br />

e promozione della cooperazione, è ammontato per il 2009 a<br />

2,3 milioni. Sono circa 900 interventi a favore di realtà culturali<br />

(615 mila euro), sportive (381 mila) e di solidarietà (169 mila).<br />

Rinnovati cinque consiglieri: entrano Roberto Postal, Massimo<br />

Occello e Matteo Tapparelli, confermati Giulia Degasperi e<br />

Franco Gozzer.<br />

1026<br />

MILIONI CREDITI<br />

CaSSa Di trentO,<br />

BiS per i GiOvani<br />

Borse di studio e rinnovo cariche<br />

dell’Associazione Giovani. Sono stati<br />

due gli appuntamenti di aprile che<br />

hanno coinvolto i giovani della Rurale<br />

di Trento. Per il premio di studio, assegnato<br />

a 120 ragazzi (nella foto), è stata<br />

proposta un’alternativa tra un viaggio<br />

studio a Istanbul e un buono da utilizzare<br />

presso la scuola di lingue straniere<br />

Clm-Bell. Oltre a ciò, la neonata<br />

Fondazione Cassa di Trento erogherà<br />

quattro borse di studio da 15mila euro<br />

per permettere ad altrettanti studenti<br />

25<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

di intraprendere un ulteriore percorso<br />

post-laurea, di studio o di stage.<br />

A fine mese si è tenuta anche l’assemblea<br />

dell’Associazione Giovani, durante<br />

la quale, oltre all’approvazione del<br />

bilancio, alla presentazione <strong>delle</strong> attività<br />

per il 2010 e all’elezione del nuovo<br />

direttivo (nella foto) - a seguito della<br />

fusione con la Cassa di Sopramonte -,<br />

sono state approvate alcune modifiche<br />

allo statuto. Presidente del direttivo è<br />

stato eletto Elena Gabrielli. Vice Mattia<br />

Palasso.<br />

MezzOCOrOna,<br />

naSCe iL CLuB<br />

GiOvani<br />

E’ nato il “Club Giovani soci” della<br />

Rurale Mezzocorona. All’assemblea<br />

costitutiva ha preso parte il presidente<br />

della Cooperazione <strong>Trentina</strong>, Diego<br />

Schelfi. Da parte sua, Sandro Pancher,<br />

a capo del consiglio di amministrazione<br />

dell’istituto, si è dimostrato davvero<br />

felice della creazione di questo organismo<br />

che ha l’obiettivo di offrire ai<br />

giovani i mezzi e gli strumenti per realizzare<br />

le loro idee, per sperimentarsi,<br />

per imparare e, in linea con il pensiero<br />

cooperativo, di mettere se stessi e il<br />

proprio lavoro a disposizione degli altri.<br />

Sarà il consiglio direttivo (nella foto),<br />

eletto proprio durante la serata da più<br />

di cento soci fondatori, ad organizzare<br />

iniziative ed eventi dedicati ai soci<br />

stessi. Presidente del consiglio è stato<br />

eletto Lorenzo Furlan. Vice Tiziana Iob.


MARKETING SAIT<br />

dal 1890<br />

26<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


LA CASSA RURALE DI ROVERETO<br />

2.564<br />

SOCI<br />

28.061<br />

CLIENTI<br />

CreSCe La ruraLe<br />

Di rOveretO<br />

E’ un bilancio positivo quello che la<br />

Cassa Rurale di Rovereto ha presentato<br />

ai soci nei giorni scorsi. I crediti<br />

verso la clientela sono aumentati del<br />

2,1%: da 624 hanno raggiunto quota 637<br />

milioni di euro. La raccolta diretta ha<br />

fatto segnare in incremento del 3%: da<br />

722 a 744 milioni di euro.<br />

Sul fronte del conto economico, il<br />

margine d’interesse ha risentito del<br />

ribasso generalizzato dei tassi che ha<br />

caratterizzato l’intero 2009. La Rurale è<br />

riuscita a contenere il costo medio del<br />

denaro prestato alla clientela al 3,8%.<br />

“La forte espansione del margine da<br />

servizi pari a +204% – osserva il direttore<br />

Luca Filagrana (nella foto sinistra)<br />

– è dipesa dagli utili da negoziazione<br />

e da valutazione sui titoli di proprietà<br />

e dall’incremento <strong>delle</strong> commissioni<br />

attive che hanno segnato un +19,8%”.<br />

Miglioramento riflesso anche nel portafoglio<br />

dei crediti, più garantiti rispetto<br />

a ieri: il dato appartenente alle rettifiche<br />

(perdite) per deterioramento di<br />

attività è diminuito del 9,6%. Non poca<br />

cosa considerate le difficoltà che hanno<br />

caratterizzato il 2009. Quasi invariate le<br />

22<br />

SPORTELLI<br />

spese per il personale (+0,67%). Quelle<br />

amministrative sono state ridotte del<br />

2,1%. Il risultato lordo di gestione è<br />

aumentato del 43,7%. L’utile, al netto<br />

<strong>delle</strong> imposte, è di poco inferiore ai 5<br />

milioni di euro (+94,7%). “Patrimonio<br />

uguale futuro – conclude il presidente<br />

Paolo Marega (nella foto destra) –. Il<br />

patrimonio è lo strumento essenziale<br />

per garantire solidità e futuro alle<br />

Casse. L’unico modo per rafforzarlo è<br />

l’autofinanziamento, cioè la produzione<br />

di utile. Senza utile, per le regole della<br />

vigilanza, risulterebbe problematico<br />

finanziare la ripresa e garantire aiuto<br />

alla comunità”.<br />

Per la scuola<br />

La Cassa ha collaborato con la costituzione<br />

di tre cooperative scolastiche. “3a<br />

Vips” degli allievi della scuola media<br />

Alta Vallagarina. I 24 soci fondatori<br />

sono impegnati in laboratori di falegnameria,<br />

un progetto di solidarietà<br />

e un viaggio di istruzione all’estero.<br />

“22”, degli studenti della quinta C della<br />

Scuola Regina Elena, conta 22 soci.<br />

Organizza un mercatino e realizza un<br />

27<br />

69,5<br />

MLN DI<br />

PATRIMONIO<br />

giornale in forma cooperativa. I profitti<br />

sono indirizzati a opere sociali. “Pace<br />

nel cuore”, degli alunni della classe<br />

4C <strong>delle</strong> scuole elementari “Filzi”, raccoglie<br />

fondi per aiutare i bimbi della<br />

Somalia con la promozione di feste e<br />

piccoli lavori.<br />

Casa e energia pulita<br />

Cosa bisogna sapere sugli investimenti<br />

in fonti energetiche rinnovabili e l’acquisto<br />

della propria abitazione. I temi sono<br />

stati trattati nel trittico di appuntamenti<br />

promosso dalla Rurale riservato a soci,<br />

clienti e, più in generale, alla popolazione.<br />

I temi: “Energia Fotovoltaica: come e perché”<br />

con le opportunità di investimento<br />

in pannelli solari fotovoltaici; “Comprare<br />

casa oggi: istruzioni per l’uso” con una<br />

panoramica su cosa serve per affrontare<br />

un momento importante della vita<br />

del singolo e della famiglia. Inoltre, in<br />

aprile e maggio nella sede di via Paoli,<br />

è stato attivato un desk informativo sul<br />

risparmio energetico curato dal Collegio<br />

dei Periti Industriali della Provincia di<br />

Trento (d.n.).<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

iter Su<br />

4 ruOte<br />

Le Casse Rurali della Vallagarina<br />

hanno dimostrato attenzione nei confronti<br />

della cooperativa sociale Iter. Il<br />

pool di istituti di credito ha infatti garantito<br />

le risorse economiche necessarie<br />

per acquistare un mezzo di trasporto<br />

merci particolarmente utile all’attività<br />

della cooperativa.


NEWSCOOP<br />

DAO<br />

117<br />

MILIONI DI<br />

FATTURATO<br />

DaO,<br />

FatturatO in CreSCita<br />

Dao, la cooperativa di Dettaglianti<br />

Alimentari Organizzati associata alla<br />

<strong>Federazione</strong>, ha chiuso il 2009 con<br />

un notevole incremento di fatturato,<br />

nonostante lo scenario macroeconomico<br />

sfavorevole. Dopo gli incrementi<br />

dell’8% del 2007 e dell’11,7% del 2008,<br />

la percentuale di crescita segnata dal<br />

giro d’affari del 2009 arriva di nuovo<br />

all’11,7%. In cifre: 117 milioni di euro<br />

al netto dell’iva per le merci cedute ai<br />

propri soci.<br />

I ristorni per i 160 soci – confermano in<br />

una nota il presidente Renzo Facchinelli e<br />

l’amministratore delegato Ivan Odorizzi<br />

(nella foto al centro) - saranno in<br />

linea con quelli dell’anno precedente.<br />

L’investimento nella promozione dei<br />

prodotti Conad ha portato il fatturato<br />

a marchio oltre gli 8 milioni di euro,<br />

con un aumento del 66% nel triennio<br />

2007-2009.<br />

Nella serata di presentazione del bilancio<br />

ai soci sono intervenuti Giuseppe<br />

zuliani, responsabile prodotti a marchio<br />

Conad e Francesco Pugliese, direttore<br />

generale di Conad (nella foto in<br />

basso), che hanno illustrato la campagna<br />

di investimenti sui media nazionali<br />

per il 2010: 31 milioni di euro.<br />

+11%<br />

CRESCITA GIRO<br />

D’AFFARI<br />

28<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

SaMueLe,<br />

iL triOnFO Dei COLOri<br />

Si chiama ‘Patchwork’ ed è tutta colorata la nuova collezione<br />

di borse in pelle della cooperativa sociale Samuele di<br />

Trento, che da oltre 10 anni offre interventi individualizzati<br />

di formazione professionale per persone che, per diversi<br />

motivi, non riescono a entrare nel mercato del lavoro.<br />

I soggetti coinvolti nel laboratorio della pelle, guidati da<br />

due operatori esperti e da un volontario, sono 12. I materiali<br />

usati sono scarti di pelle riciclati da altre lavorazioni.<br />

La linea Patchwork (prezzi da 69 a 74 euro), e tutte le altre<br />

creazioni della cooperativa Samuele, sono disponibili nel<br />

negozio in via San Marco a Trento. Per i titolari della Carta<br />

in cooperazione è previsto lo sconto del 15 per cento.<br />

GitanDO COn<br />

HanDiCrea<br />

Sono stati numerosi i visitatori che hanno affollato lo stand di<br />

Handicrea a Gitando, la Fiera di Vicenza dedicata al campeggio<br />

e alle vacanze che quest’anno è stata visitata da oltre 25 mila<br />

persone. Per la cooperativa trentina è stata un’importante<br />

occasione per farsi conoscere e apprezzare e raccogliere<br />

“ancora una volta – come spiega la presidente Graziella Anesi<br />

– la necessità di avere a disposizione diverse informazioni,<br />

come uno dei primi passi per rendere accessibile un luogo”.<br />

Già da tempo Handicrea è impegnata nella realizzazione di<br />

progetti che vanno in questa direzione, come, ad esempio,<br />

context aware che consentirà di ricevere sul cellulare informazioni<br />

sull’accessibilità <strong>delle</strong> strutture di Trento e Rovereto.


FAMIGLIA COOPERATIVA DI ISERA<br />

413<br />

SOCI<br />

1,2%<br />

MILIONI<br />

FATTURATO<br />

iSera,<br />

CreSCOnO i SOCi<br />

Nel paese cooperativo di Isera aumentano<br />

i soci della Famiglia Cooperativa<br />

presieduta da Bruno Spagnolli (nella<br />

foto al microfono) e diretta a Lorenzo<br />

Carollo. Negli ultimi quattro anni sono<br />

passati da 340 a 413. Inoltre la bottega<br />

della comunità ha sostenuto le<br />

iniziative della Fondazione Spagnolli<br />

impegnata a favore dei Paesi del Terzo<br />

Mondo. Solidarietà ma anche efficienza,<br />

dimostrata dal bilancio approvato<br />

all’unanimità dai soci. Il fatturato del<br />

2009 è stato di 1 milione 192 mila euro.<br />

L’incremento <strong>delle</strong> vendite del 2,25%.<br />

Ventimila euro sono stati riservati al<br />

ristorno (30% in più rispetto al 2008):<br />

un vero e proprio premio alla fedeltà di<br />

acquisto. “Dati positivi – ha osservato<br />

Giuseppe Fedrizzi della <strong>Federazione</strong><br />

nell’esporre il bilancio – che sono il<br />

frutto di una attenta politica dei costi<br />

che, comunque, ha permesso alla cooperativa<br />

di modernizzare la sua struttura<br />

per essere ancora meglio di prima<br />

al servizio di chi le esprime fiducia nella<br />

quotidianità”.<br />

I numeri che hanno caratterizzato il<br />

bilancio 2009 sono ancora più soddisfacenti<br />

“se consideriamo il quadro<br />

generale dell’economia <strong>delle</strong> famiglie<br />

italiane - hanno concluso i vertici -<br />

sempre più in difficoltà a far quadrare<br />

il bilancio mensile”.<br />

+30%<br />

RISTORNO<br />

inauGuraziOne a<br />

vattarO<br />

Sei mesi di lavori; 540 metri quadrati<br />

di superficie, 300 dedicati all’area commerciale,<br />

240 a uffici amministrativi,<br />

magazzini e servizi; 6 collaboratori a<br />

servizio quotidiano di soci e clienti. I<br />

numeri appartengono alla nuova sede<br />

della Famiglia Cooperativa Vattaro e<br />

Altipiani (nella foto il taglio del nastro<br />

inaugurale), realtà della cooperazione<br />

di consumo da 114 anni.<br />

A presentare le motivazioni di questo<br />

investimento è stato il presidente<br />

Rino Campolongo, uomo della cooperativa<br />

e nella cooperativa a Vattaro<br />

da più di mezzo secolo: prima come<br />

gerente dal 1959 al 1984, poi da presidente<br />

dal 1984 a oggi. “Il paese si<br />

sta sviluppando – è stato osservato<br />

- molte giovani coppie hanno scelto<br />

di creare qui il proprio nido e si è<br />

reso necessario questo investimento<br />

per essere al passo con i tempi e<br />

rispondere ad esigenze e aspettative<br />

di chi ci sceglie, ogni giorno, per fare<br />

la spesa”.<br />

La Famiglia Cooperativa Vattaro e<br />

Altipiani è diretta da Carlo Giacomelli.<br />

La rete commerciale conta una decina<br />

di punti vendita attivi, oltre che a<br />

Vattaro, a Bosentino, Carbonare, Costa,<br />

Folgaria, Nosellari, San Sebastiano,<br />

Serrada, Vigolo Vattaro. Lo staff conta<br />

40 collaboratori. Un migliaio i soci.<br />

Fatturato di 6 milioni e mezzo di euro.<br />

29<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

Sait e LiOnS<br />

per La viSta<br />

Fino al 31 maggio è possibile portare<br />

gli occhiali da vista usati presso uno<br />

dei 380 negozi Famiglia Cooperativa,<br />

Coop Trentino, Supermercati Trentini<br />

e in oltre 300 negozi Gol Market in<br />

Alto Adige. Grazie all’accordo tra la<br />

cooperazione di consumo e i Lions<br />

del Trentino (nella foto la presentazione<br />

ai giornalisti) gli occhiali saranno<br />

puliti, riparati, classificati a seconda<br />

della gradazione e poi assegnati alle<br />

persone con disturbi alla vista che non<br />

possono permetterseli nei Paesi in via<br />

di sviluppo.<br />

Lo scorso anno sono stati raccolti<br />

18.016 paia di occhiali. Il progetto fa<br />

parte della grande campagna Sight<br />

First ideata dai Lions, che ogni anno<br />

raccoglie milioni di paia di occhiali che<br />

vengono sistemati e distribuiti con<br />

l’obiettivo di prevenire la cecità prevedibile<br />

(cioè causata da cataratta, tracoma,<br />

retinopatia diabetica, glaucoma<br />

e cecità da fiume) e attivare misure di<br />

lotta contro le malattie oculistiche e i<br />

difetti della vista.<br />

L’Organizzazione mondiale per la<br />

Sanità ha stimato che, la vista di circa<br />

un quarto della popolazione del mondo,<br />

può essere migliorata attraverso l’uso<br />

di lenti correttive. Peccato che, nei<br />

Paesi in via di sviluppo, una visita agli<br />

occhi costa quanto il salario di un mese<br />

e molto spesso i dottori sono rarissimi.


Wildix, azienda accreditata in<br />

tutta Europa, produce a Trento<br />

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generazione. Telefonia significa da ora<br />

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ricevere e trasmettere fax via<br />

mail, effettuare video chiamate e<br />

chiamate direttamente dal PC e molto,<br />

molto di più. Il tutto nel più rigoroso<br />

rispetto dell’ambiente e integrandosi alla<br />

perfezione nelle procedure aziendali.<br />

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CONSOLIDA<br />

56 COOPERATIVE 5.000<br />

SOCI<br />

2.700<br />

LAVORATORI<br />

Le COOp<br />

SOCiaLi<br />

aniManO Dante<br />

Sette mesi di iniziative per dare una<br />

nuova anima e nuova vita al parco<br />

di Piazza Dante a Trento rendendolo<br />

più bello e vivibile. E’ l’obiettivo della<br />

manifestazione “AnimaDante”, che ha<br />

preso il via il 10 aprile e continuerà fino<br />

ad ottobre. Il progetto è promosso dal<br />

Comune di Trento in collaborazione con<br />

il Centro informativo per l’immigrazione<br />

della Provincia Cinformi, Consolida,<br />

Fondazione Comunità solidale.<br />

Tra le attività per animare la piazza sono<br />

previsti sportelli informativi per immigrati,<br />

giovani e cittadini, momenti culturali<br />

di interazione tra le diverse culture,<br />

attività ludiche.<br />

Le cooperative Arianna, Ephedra,<br />

Kaleidoscopio e l’Ancora e il Consolida<br />

proporranno attività di vario tipo: si va<br />

dal circo alla manipolazione creativa<br />

di materiali di recupero, dalla scoperta<br />

dell’ambiente ai giochi sui diritti dell’infanzia,<br />

dallo sport all’informazione sul<br />

servizio civile per i giovani.<br />

1.900<br />

VOLONTARI<br />

8.100<br />

UTENTI<br />

riCOrDi<br />

Di LiSiera<br />

Spicca anche l’incontro alla Famiglia<br />

Cooperativa e al caseificio tra i ricordi<br />

raccolti, catalogati e trasformati in un<br />

libro da Emanuela Renzetti. L’agile volumetto<br />

è edito dalla Fondazione Museo<br />

Storico del Trentino e si intitola “Ricordi<br />

di lisiera. Frammenti di vita al femminile<br />

in una comunità alpina”. Un vero e proprio<br />

tuffo nel passato, dove riemergono il<br />

profumo del buono, gli echi <strong>delle</strong> chiacchiere,<br />

lo scorrere dell’acqua. “Pagavi<br />

una volta all’anno – racconta Albina<br />

Svaizer – quando le vacche venivano<br />

dalla montagna ne vendevi una e avevi<br />

i soldi per la cooperativa”. “Andavamo<br />

in cooperativa a portare ovi e fagioli –<br />

dice Sira Turra – per poter comprare un<br />

pezzo di tessuto, un chilo di zucchero”.<br />

“Lavoravano lì solo donne anche se il<br />

direttore era un uomo – ricorda Luigina<br />

Orsingher –. Non si mandavano mai<br />

uomini a fare la spesa: sarebbe stata<br />

una vergogna”. “Anche andando al casel<br />

ci si incontrava – racconta Pia Gaio – si<br />

andava a prendere lo scolo del formaggio<br />

per ingrassare il maiale e anche lì<br />

erano chiacchiere”.<br />

31<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

un niDO<br />

aLL’interpOrtO<br />

La cooperativa Bellesini ha aperto un<br />

asilo nido presso l’Interporto di Trento.<br />

“Ci rivolgiamo – spiega il presidente<br />

Roberto Festi – ai dipendenti di quelle<br />

aziende che siano interessate a<br />

promuovere la propria immagine, a<br />

fidelizzare le proprie risorse umane<br />

e a promuovere la conciliazione famigliare.<br />

Inoltre offriamo ai comuni della<br />

zona la possibilità di convenzionarsi”.<br />

La cooperativa è nata nel 1975 e dal ’97<br />

ad oggi ha seguito l’attivazione di 20<br />

servizi per la prima infanzia, a beneficio<br />

di circa 350 famiglie in Trentino.


NEWSCOOP<br />

CITTA’ APERTA<br />

21<br />

SOCI<br />

19<br />

COLLABORATORI<br />

259<br />

MILA EURO<br />

FATTURATO<br />

COOperariaMO<br />

per COnOSCerCi<br />

Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Bruna<br />

Travaglia a nome del consiglio di amministrazione<br />

della cooperativa sociale “Città Aperta” di Rovereto.<br />

Fra i vari “corpi” che formano la cooperazione<br />

trentina ce n’è uno del<br />

tutto particolare che credo sia poco<br />

conosciuto dagli altri che, giustamente,<br />

presentano e danno visibilità alla<br />

“tradizione”: cooperative di consumo,<br />

casse rurali, vitivinicole, sociali ad<br />

indirizzo assistenziale ed educativo.<br />

Fra questa ultime, dal 2002, opera,<br />

con grande professionalità, ma anche<br />

con un po’ di fatica, una cooperativa<br />

“di tutti i colori”, forse unica, almeno<br />

sul nostro territorio, nel suo genere: i<br />

suoi soci appartengono alle più diverse<br />

nazionalità ed operano, assieme a<br />

soci volontari e non soci, nel mondo<br />

della mediazione (non solo linguistica),<br />

<strong>delle</strong> traduzioni, <strong>delle</strong> certificazioni.<br />

Lavorano con enti pubblici e privati.<br />

L’Azienda sanitaria, per esempio,<br />

ha apprezzato da tempo quanto sia<br />

importante che paziente e medico si<br />

capiscano “al volo” e quanto spesso gli<br />

interventi di familiari “parlanti italiano”<br />

possano essere addirittura di ostacolo;<br />

le scuole, finanziamenti permettendo,<br />

vogliono investire sull’accompagnamento<br />

di studenti e familiari che spesso<br />

sono catapultati in un ambiente<br />

molto diverso dal loro. I consultori<br />

familiari devono affrontare problemi<br />

derivanti soprattutto dallo scoramento<br />

<strong>delle</strong> seconde generazioni: i giovani<br />

non hanno più radici certe, dilaniati<br />

fra una cultura (vicina) che li tenta<br />

verso una vita apparentemente comoda<br />

e una tradizione di famiglia (spesso<br />

ormai troppo lontana) che li vorrebbe<br />

più rispettosi della cultura e della storia<br />

da cui provengono. I dipartimenti<br />

di igiene mentale stanno constatando<br />

come un operatore-mediatore possa<br />

contribuire, conoscendo lingua, mentalità<br />

e usi del paziente, a ricomporre<br />

piccoli disagi, ma anche ferite apparentemente<br />

insanabili (si pensi alla<br />

grande solitudine patita soprattutto<br />

dalle donne) con effetto positivo sia<br />

sui diretti interessati che sull’intera<br />

società. Il servizio svolto presso la<br />

Provincia, Ufficio Cinformi (nella foto),<br />

ha dato impulso ad un senso di maggiore<br />

rispetto verso chi si presenta per<br />

varie pratiche (soggiorno, ricongiungimento,<br />

lavoro).<br />

Questo “silenzioso” servizio che la<br />

nostra cooperativa offre è forse uno<br />

dei più importanti fra quelli, e sono<br />

tanti, che contribuiscono al buon inserimento<br />

dei cittadini provenienti da<br />

altri stati. Attraverso i nostri operatori<br />

infatti i cittadini migranti si sentono<br />

accolti dalle istituzioni percependo<br />

attenzione e rispetto. Diminuiscono i<br />

tempi burocratici per qualsiasi genere<br />

di pratica; negli ospedali e negli<br />

ambulatori non si sentono più soli.<br />

Fin dall’inizio dei percorsi scolastici, i<br />

genitori possono comprendere da chi<br />

e con quali modalità i loro figli saranno<br />

seguiti.<br />

Pare quindi appena il caso di evidenziare<br />

come tutto questo contribuisca<br />

a far abbassare la naturale diffidenza<br />

32<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

e chiusura che “prende” ogni persona<br />

costretta ad affrontare mondi diversi,<br />

abitudini sconosciute. Ecco perché<br />

crediamo che questa via sia una <strong>delle</strong><br />

tante sfaccettature di una “buona integrazione”.<br />

I nostri operatori e gli enti che ci hanno<br />

dato fiducia hanno fatto la loro parte.<br />

Ma ci sono altri ambiti da scoprire:<br />

pediatri e medici di base, professionisti<br />

e forse la stessa cooperazione.<br />

Essa è stata determinante nel far<br />

comprendere il senso di “solidarietà<br />

applicata” più di cento anni fa fra chi,<br />

allora, era in difficoltà. Ora si potrebbe<br />

provare, ed è solo un esempio, a introdurre<br />

nel nostro mondo cooperativo<br />

elementi di conoscenza di tanti mondi<br />

sconosciuti ma portatori di valori, di<br />

diversità da scoprire, di tradizioni che<br />

se conosciute troveremmo spesso<br />

simili alle nostre, di ricchezze umane<br />

da valorizzare. Almeno da rispettare.<br />

Siamo pronti?<br />

Ai tempi don Guetti ci credette e cambiò<br />

il volto della nostra terra facendo<br />

emergere il senso anche economico<br />

della solidarietà: chi vuole ora rimettersi<br />

in gioco perché la diffidenza (la<br />

stessa che animava le “brave” famiglie<br />

di allora che difendevano il poco che<br />

avevano con unghie e con denti) si trasformi,<br />

ancora una volta, dando spazio<br />

alla curiosità, alla fiducia, alla considerazione<br />

dell’altro come “unico” da<br />

avvicinare e come mano da stringere?<br />

Bruna Travaglia


“<br />

”<br />

Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia<br />

i nuovi padroni dei vapori sono i padroni dell’attenzione, coloro che controllano<br />

i media, i programmi di maggiore ascolto. Contano oggi molto di più di chi<br />

detiene il capitale fisico.<br />

La COOperaziOne<br />

aL FeStivaL<br />

Archivio Festival dell’Economia – Hugo Munoz<br />

Il tema: “Informazioni, scelte e sviluppo”.<br />

Giorni: 3-6 giugno. Obiettivo: conoscere,<br />

capire, approfondire. E’ il quinto Festival<br />

dell’Economia a Trento. Anche quest’anno<br />

la Cooperazione <strong>Trentina</strong> prenderà<br />

parte alla manifestazione proponendo<br />

una conferenza sabato 5 giugno, ore 15,<br />

nella sala Don Guetti di Cassa Centrale<br />

Banca. Coordinata da Andrea Turri, si<br />

intitola “Scelte finanziarie consapevoli:<br />

come l’informazione può contribuire<br />

a renderle responsabili e sostenibili”.<br />

Relatori Carlo Borgomeo, Mario Crosta,<br />

Enrico Salvetta e Alessandra Vescovi.<br />

Sempre sabato, ore 12, alla sala della<br />

Fondazione Caritro si terrà il convegno<br />

di Euricse. Si analizzerà come il credito<br />

cooperativo, grazie al suo radicamento<br />

nel territorio, abbia superato la crisi<br />

Archivio Festival dell’Economia – Agf Bernardinatti<br />

di fiducia tra banche e clienti. Relatori:<br />

Giovanni Ferri, Silvio Goglio e Marialucia<br />

Stefani.<br />

Ulteriori occasioni di scambio saranno i<br />

tre Caffè scientifici, organizzati dal Tavolo<br />

d’ambito <strong>delle</strong> Associazioni giovanili di<br />

categoria (tra cui i Giovani Cooperatori),<br />

dove si potranno incontrare in modo più<br />

informale alcuni relatori.<br />

Barycentro (<strong>delle</strong> cooperative Delfino e<br />

Samuele), Mandacarù e La Coccinella<br />

saranno impegnate nell’organizzazione<br />

del ristoro e di laboratori per bambini ed<br />

adulti in attesa che cominci il Festival.<br />

Altre cooperative stanno poi lavorando<br />

per preparare il necessario per questo<br />

evento, come la Alpi, che sta realizzando<br />

i classici grembiuli arancioni (s.g.).<br />

33<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

NEWSCOOP<br />

in MeMOria<br />

† raFaeLLO<br />

DeFLOrian<br />

“Perseverate e investite. Non si deve<br />

perdere il coraggio”: ecco la lezione<br />

lasciata ai giovani imprenditori da<br />

Rafaello Deflorian, scomparso all’età di<br />

83 anni. Un messaggio che rispecchia la sua vita di uomo, di<br />

cooperatore e di imprenditore.<br />

Impegnato come amministratore dal 1965 al 1992 dell’allora<br />

Cassa Rurale di Tesero, oggi Cassa Rurale di Fiemme, ha rivestito<br />

dapprima la carica di vicepresidente e poi di presidente<br />

dell’istituto. Fatti, poche chiacchiere e saldi valori familiari.<br />

Ecco cosa lo ha accompagnato in questa esperienza come<br />

nell’attività imprenditoriale, che lo ha visto passare, grazie alla<br />

sua prontezza e alla sua capacità di intuire i cambiamenti dei<br />

tempi, dal settore del giocattolo, con la ditta a gestione familiare<br />

‘Frade’, a quello della lavorazione della materie plastiche,<br />

con la fabbrica di raccordi idraulici. Protagonista dello sviluppo<br />

economico della valle, è stato decisivo anche per la crescita<br />

del comparto turistico, partecipando al lancio della stazione<br />

sciistica di Pampeago.<br />

† LuiGi<br />

Saiani<br />

È scomparso all’età di 98 anni Luigi<br />

Saiani. Convinto cooperatore, nel 1958<br />

fu fra i primi soci fondatori dell’allora<br />

cantina di Serravalle all’Adige, oggi Mori<br />

Colli zugna. Ne fu anche presidente dopo Luigi Gioppi, in un<br />

momento particolare: toccarono a lui le scelte per consolidare<br />

la struttura e soprattutto preparare il terreno per il futuro radicale<br />

cambiamento del tipo di uve da produrre. Per l’impegno<br />

profuso e la dedizione venne nominato Cavaliere del lavoro.<br />

Oggi che la Cantina è in grado di produrre vini straordinari<br />

e pluripremiati un giusto riconoscimento deve andare a chi<br />

ha creduto in quella che Lorenzo Dellai ha definito come una<br />

“avventura di impresa economica ma anche umana”, che ha<br />

dato un’anima al territorio. “Saper ascoltare” era il suo credo<br />

e in vent’anni ininterrotti alla guida del gruppo lo ha onorato<br />

in moltissime occasioni. Luigi Saiani ha trasmesso i valori<br />

cooperativi di solidarietà, equità e bene comune e la passione<br />

per il suo lavoro e la sua terra al figlio, Paolo, attuale vicepresidente<br />

della Cantina.


CULTURA COOPERATIVA<br />

RACCONTO dI COOPERAzIONE<br />

senza L’aereo<br />

raggiungo aLtre Vette<br />

di Piervittorio Ranalletti, socio della cooperativa Oltre<br />

Della Valle di Fiemme mi sono innamorato<br />

da bambino, quando mio<br />

padre portava me e i miei fratelli a fare<br />

gite in montagna. Il colpo d’occhio<br />

è impareggiabile: le abetaie creano<br />

profili di verde intenso sulla china<br />

<strong>delle</strong> montagne custodite dalle guglie<br />

dolomitiche. Un’emozione che mi<br />

manteneva caldo il cuore durante i<br />

grigi pomeriggi di studio a Milano,<br />

dove vivevo con la mia famiglia.<br />

Mi sono laureato in Ingegneria al<br />

Politecnico nel ’64 e ho trovato subito<br />

lavoro alla Salmoiraghi, azienda<br />

specializzata in avionica, poco dopo<br />

acquisita da Aeritalia, che è la più<br />

importante industria italiana nel<br />

campo aerospaziale, impegnata nella<br />

progettazione e costruzione di aerei<br />

civili, militari, satelliti e altri sistemi<br />

destinati all’esplorazione spaziale.<br />

Sono partito come ingegnere elettronico<br />

per un ufficio che si occupava<br />

di satelliti. Qualche anno dopo sono<br />

diventato responsabile della strumentazione<br />

ottica e poi direttore tecnico.<br />

Dagli aerei sono passato agli elicotteri,<br />

accettando una proposta come<br />

direttore tecnico della divisione sistemi<br />

all’Agusta. Erano gli anni in cui<br />

progettammo il prototipo A129<br />

Mangusta. Si trattò del primo elicottero<br />

d’attacco costruito interamente<br />

in Europa. Dopo la ristrutturazione<br />

divenni direttore della ricerca.<br />

Quando sono entrato eravamo 7mila<br />

dipendenti; quando l’ho lasciata<br />

10mila e oggi, con la crisi, sono rimasti<br />

5mila.<br />

Ho vissuto così 35 anni, sempre in<br />

giacca e cravatta. Ed ho avuto una<br />

naturale crisi di rigetto. E’ in questo<br />

contesto che ho deciso di cambiare<br />

rotta e sono passato da Milano<br />

a Carano, dove avevo acquistato un<br />

maso, in una località che opportunamente<br />

si chiama “Solaiolo”; nel 2000<br />

ho cominciato a viverci e dal 2003 ho<br />

preso la residenza. Non sono riuscito<br />

a convincere mia moglie a seguirmi<br />

stabilmente, perché è troppo inserita<br />

nella vita di Milano. E le mie figlie<br />

ormai sono grandi: Paola, la maggiore,<br />

è educatrice responsabile del reparto<br />

alcologia dell’Ospedale Crema a<br />

Rivolta d’Adda. Irene è direttore tecnico<br />

e allenatrice di alcune squadre di<br />

pallavolo in Brianza e la più giovane,<br />

Elena, fa l’architetto e vive a Parigi.<br />

Ma i miei quattro nipoti vengono<br />

a trovarmi molto volentieri. Anche<br />

a loro piacciono le corse nei prati, le<br />

casette di frasche e le gite sui monti.<br />

Trasferirsi è stato insieme l’avverarsi<br />

di un sogno e un passo durissimo. La<br />

vita qui è completamente differente:<br />

le possibilità dal punto di vista culturale<br />

e sociale, è vero, sono scarse.<br />

Ma l’automobile c’è apposta: quando<br />

c’è una mostra o un concerto in<br />

zona o mia moglie mi segnala una<br />

manifestazione interessante se posso<br />

non me la faccio sfuggire. Mi trattiene<br />

qui la possibilità di avere tempo<br />

34<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 4 - MA PA RG IG LI E O 2 0 1 0<br />

Illustrazione di<br />

Pierluigi Negriolli


per approfondire tutto. I ritmi di vita<br />

sono tranquilli, non frenetici. La gente<br />

è genuina. Magari più rigida al primo<br />

approccio, ma poi diventa vera e naturale.<br />

In banca, dopo le operazioni allo<br />

sportello, il funzionario mi propone<br />

un caffè. A Milano non mi è mai<br />

capitato.<br />

La cooperativa sociale Oltre è entrata<br />

nella mia vita grazie alla conoscenza<br />

e all’amicizia con Luca Corradini, il<br />

presidente e uno dei fondatori, coetaneo<br />

e compagno di studi della maggiore<br />

<strong>delle</strong> mie figlie. Attraverso le<br />

sue parole ho iniziato a conoscere il<br />

progetto e me ne sono innamorato.<br />

Quando mi ha chiesto di dare una<br />

mano ho accettato subito, portando<br />

ciò che so fare: gestire uomini e progetti<br />

e lavorare insieme agli altri. Il<br />

mio contributo consiste nel cercare di<br />

rendere le attività della cooperativa un<br />

progetto concatenato e duraturo, non<br />

un insieme di iniziative spot. Lo ripeto<br />

sempre: per fare un albero non si<br />

mettono insieme foglie, radici e rami.<br />

Bisogna piantare il seme e coltivarlo<br />

amorevolmente: far crescere le cose<br />

dal basso è essenziale.<br />

La cooperativa è partita da un’idea<br />

dell’Associazione “IO”(costituita dai<br />

familiari <strong>delle</strong> persone con problemi<br />

di disagio psichico e sociale) e su iniziativa<br />

del direttore del Centro di Salute<br />

Mentale di Cavalese, come risposta<br />

alle esigenze di sostegno alle persone<br />

della valle. Dopo una partenza travagliata,<br />

la cooperativa Oltre ha avuto<br />

la forza di crearsi vita propria, con<br />

autonomia di pensiero e di azione. A<br />

Carano, in località Cela, (sul pendio<br />

opposto al mio “Solaiolo”) abbiamo<br />

affittato ed adattato alle nostre esigenze<br />

un vecchio maso e l’abbiamo<br />

trasformato in un centro diurno di<br />

accoglienza per una decina di persone.<br />

Lì offriamo ai nostri ospiti una “casa”<br />

dove possano sentirsi a proprio agio,<br />

un ambiente sociale nel quale possano<br />

ritrovare gli stimoli ad incontrare e<br />

relazionarsi con gli altri, e dei laboratori<br />

che consentano loro di acquisire,<br />

o ri-acquisire, i cosiddetti “prerequisiti<br />

lavorativi”. Abbiamo introdotto un<br />

allevamento di capre da cashmere e gli<br />

ospiti possono accudire gli animali ed<br />

imparare a lavorare la lana. La filano, la<br />

tingono con tinte naturali e realizzano<br />

borse, astucci, bomboniere e tanti altri<br />

oggetti.<br />

Dal 2008 questo maso è diventato<br />

centro residenziale anche notturno,<br />

con possibilità di ospitare fino a 4 persone.<br />

Con il tempo, insieme alla direttrice<br />

della cooperativa alessandra<br />

Dellafior, ci siamo resi conto che non<br />

riuscivamo a raggiungere le persone<br />

con disagio provenienti dalla parte<br />

più lontana della valle di Fassa. Così<br />

abbiamo avuto un’idea e, con un po’<br />

di fortuna un po’ di testardaggine, ora<br />

la stiamo mettendo in pratica. Grazie<br />

all’aiuto e alla sensibilità del sindaco di<br />

Campitello, che ci ha messo a disposizione<br />

la vecchia scuola elementare,<br />

stiamo costruendo un altro centro.<br />

Qui saranno disponibili due appartamenti<br />

semiprotetti, con operatori<br />

che seguono gli ospiti di giorno ma<br />

non di notte e le attività non avranno<br />

per oggetto la lavorazione della lana<br />

ma del legno, con un laboratorio di<br />

recupero e sistemazione dell’arredo<br />

urbano. Resteremo sempre una cooperativa<br />

sociale di tipo A, quindi dedicata<br />

all’assistenza e non all’inserimento<br />

lavorativo, ma con un’attenzione<br />

particolare al ‘dopo’.<br />

Il nostro obiettivo, naturalmente, non<br />

è vendere o fatturare, ma far tornare<br />

nella comunità le persone che seguiamo,<br />

aiutarle a passare la crisi o a trovare<br />

un modo di vivere in pace con gli<br />

altri: tornare in armonia con sé e con<br />

il proprio paese. E per farlo dobbiamo<br />

lavorare sulle persone che vivono<br />

35<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

CULTURA COOPERATIVA | racconto di cooperazione<br />

il disagio ma anche sulle comunità,<br />

con iniziative rivolte all’accoglienza<br />

e alla sensibilizzazione. Nelle scuole,<br />

per esempio insegniamo ai bambini<br />

la lavorazione del feltro, portando<br />

benefici a tutti : ai piccoli, che imparano<br />

vecchie e non usuali lavorazioni<br />

manuali e a non avere paura di chi<br />

è diverso da loro. Agli ospiti, che si<br />

sentono chiamare ‘maestri’, con conseguenze<br />

importanti per la ricostruzione<br />

del loro ego. E agli operatori che<br />

vengono riconosciuti e stimolati.<br />

Abbiamo anche organizzato colonie<br />

estive in malga, caratterizzate da<br />

un rapporto libero con la natura. Le<br />

hanno provate anche due dei miei<br />

nipoti e sono rimasti entusiasti. Siamo<br />

partiti con 3 settimane nel 2008 che<br />

sono diventate 4 e quest’anno 6. E<br />

ancora non bastano per soddisfare<br />

tutte le richieste.<br />

Poi quest’anno avvieremo un’attività<br />

nuova in malga: raccolta e essiccazione<br />

di erbe officinali montane per tisane<br />

e unguenti e presto ci lanceremo<br />

nel turismo sociale: organizzeremo<br />

weekend o settimane a tema, come<br />

ad esempio sui fiori o sui minerali<br />

<strong>delle</strong> nostre montagne o settimane<br />

dedicate a particolari gruppi di utenti<br />

quali disabili, ipovedenti, ecc... Inoltre<br />

abbiamo realizzato (siamo al quinto<br />

anno) il progetto “Per il mio bene”,<br />

con conferenze, cineforum, teatro, la<br />

mostra ‘Isolina e le altre’ e un punto<br />

d’ascolto per le donne che subiscono<br />

maltrattamenti.<br />

Vengo qui a Maso Toffa un paio<br />

di volte la settimana. Sono un socio<br />

volontario, niente di più. In cooperativa<br />

non ho mai voluto incarichi. Mi<br />

sono solo rimboccato le maniche. Ho<br />

72 anni e voglio continuare su questa<br />

rotta.<br />

Racconto raccolto da<br />

DIRCE PRADELLA


36<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


GESTIONE COOPERATIVA/4<br />

ruraLi: i nuoVi comPiti<br />

deL comitato esecutiVo<br />

di Roberta Bernardi *<br />

PER GLI<br />

AMMINISTRAToRI<br />

Questa la quarta puntata<br />

della rubrica “gestione cooperativa”,<br />

pensata appositamente<br />

per gli amministratori,<br />

con l’intento di<br />

approfondire responsabilità,<br />

poteri, oneri e limiti di<br />

coloro che sono chiamati a<br />

gestire le cooperative. Nei<br />

prossimi appuntamenti la<br />

responsabilità dell’amministratore<br />

e il conflitto di<br />

interesse in cooperativa.<br />

Buona lettura.<br />

Cambiano la portata e i limiti della<br />

delega di potere che il consiglio di<br />

amministrazione di una cassa rurale<br />

può consegnare nelle mani del<br />

comitato esecutivo, qualora previsto.<br />

Le nuove Disposizioni di Vigilanza<br />

della Banca d’Italia, recepite nella<br />

recente modifica degli statuti, infatti,<br />

hanno stabilito che il campo<br />

d’azione dell’esecutivo deve essere<br />

puntualmente definito dal consiglio,<br />

attraverso deleghe analitiche e<br />

definite con precisione e chiarezza<br />

anche rispetto ai limiti quantitativi<br />

o di valore, proprio per agevolarne la<br />

verifica. L’esecutivo, insomma, ha sì<br />

la funzione di assicurare la snellezza<br />

e la celerità dell’azione gestoria, ma<br />

a precise condizioni ed entro paletti<br />

predefiniti.<br />

il presidente<br />

Le Disposizioni di Vigilanza hanno<br />

dedicato particolare attenzione alla<br />

figura del presidente, attribuendogli<br />

sia il compito di favorire il processo<br />

dialettico tra consiglio e esecutivo<br />

della cassa rurale, sia quello di assicurare<br />

il bilanciamento dei poteri e<br />

dei compiti e della circolazione <strong>delle</strong><br />

informazioni.<br />

Coerentemente con questa indicazione,<br />

la norma statutaria – a seguito<br />

<strong>delle</strong> modifiche apportate con la<br />

riforma dello statuto tipo del 2009<br />

- prevede che il presidente del consiglio<br />

non sia componente di diritto<br />

dell’esecutivo, ferma restando la<br />

possibilità di diventarne parte (o di<br />

presiederlo) su incarico dello stesso<br />

consiglio.<br />

materie non delegabili<br />

Il codice civile esclude espressamente<br />

la delega dal consiglio all’esecutivo<br />

di alcune materie, come la redazione<br />

del bilancio, l’aumento di capitale,<br />

l’approvazione del progetto di<br />

fusione. Resta in capo al consiglio<br />

anche la possibilità di procedere alla<br />

sostituzione di amministratori cessati,<br />

l’ammissione di nuovi soci, la<br />

redazione della relazione sul carattere<br />

37<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

mutualistico della società.<br />

In base alla disciplina di settore fissata<br />

con il Testo Unico della legge bancaria<br />

non è poi delegabile la verifica<br />

dei requisiti degli esponenti aziendali<br />

ed i conseguenti adempimenti,<br />

la possibilità di deliberare in tema di<br />

obbligazioni degli esponenti bancari,<br />

la nomina dei soggetti incaricati di<br />

alcune funzioni di controllo.<br />

Infine lo statuto prevede un’altra<br />

serie di funzioni non delegabili<br />

all’esecutivo, tra le quali l’ammissione,<br />

l’esclusione e il recesso del socio,<br />

l’approvazione degli orientamenti<br />

strategici, dei piani industriali e<br />

finanziari e <strong>delle</strong> politiche di gestione<br />

del rischio.<br />

Il consiglio, invece, ha facoltà di delegare<br />

proprie attribuzioni in materia<br />

di erogazione del credito, sempre<br />

definendo in modo chiaro e analitico<br />

i limiti quantitativi e di valore<br />

della delega. In tal senso, il consiglio,<br />

attraverso una propria delibera, provvederà<br />

a definire in modo puntuale<br />

la facoltà dell’esecutivo di concedere<br />

affidamenti, aumenti, modifiche o<br />

rinnovi dei prestiti nei limiti fissati,<br />

tenendo conto dell’esposizione ai<br />

rischi legati all’erogazione del credito.<br />

* Area consulenza integrata del settore<br />

Casse Rurali – <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> della Cooperazione


CULTURA COOPERATIVA<br />

qUI EUROPA<br />

Hervé Guider,<br />

segretario generale<br />

dell’Associazione <strong>delle</strong><br />

banche cooperative<br />

europee.<br />

Molto partecipata la quarta convention <strong>delle</strong> banche cooperative europee a Bruxelles.<br />

Banche cooPeratiVe euroPee<br />

Forza trainante deLLa riPresa<br />

di Letizia Piangerelli *<br />

Rete e motore dell’economia: ecco<br />

il ruolo rivendicato dalle banche<br />

di credito cooperativo europee,<br />

riunite a Bruxelles per la loro quarta<br />

convention.<br />

La delegazione di Federcasse, in<br />

rappresentanza <strong>delle</strong> banche di<br />

credito cooperativo italiane. Da<br />

sinistra Federico Cornelli e Sergio<br />

Gatti, rispettivamente direttore<br />

operativo e direttore generale di<br />

Federcasse.<br />

La quarta convention <strong>delle</strong> banche<br />

cooperative europee – che si è tenuta<br />

l’8 aprile a Bruxelles nel quadro del<br />

40° anniversario dell’Associazione<br />

<strong>delle</strong> banche cooperative europee<br />

(Eacb) – ha permesso ai leader del<br />

credito cooperativo di delineare le<br />

prospettive del settore e riflettere<br />

su come comunicare efficacemente<br />

la “diversità” del proprio modello.<br />

L’evento si inserisce in un panorama<br />

di intensa attività del legislatore europeo,<br />

che fa presagire un forte giro<br />

di vite nell’architettura del settore<br />

finanziario del prossimo futuro.<br />

inasprimento<br />

legislativo<br />

Tra i nodi emersi con la crisi finanziaria,<br />

spiccano anche le lacune del<br />

sistema di vigilanza europeo, ancora<br />

frammentato a livello nazionale.<br />

Una prima risposta della<br />

Commissione Europea in tal senso<br />

era arrivata a settembre 2009, quan-<br />

38<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

do il Commissario al mercato interno<br />

Barnier aveva annunciato iniziative<br />

legislative sui mercati dei derivati<br />

(entro l’estate), sui credit default<br />

swaps (autunno) e sui requisiti di<br />

capitale (entro fine anno). Nel frattempo,<br />

i legislatori europei discutono<br />

di un sistema europeo di supervisori<br />

finanziari (Esfs), di tre nuove autorità<br />

europee di vigilanza per i settori bancario,<br />

assicurativo e previdenziale, e<br />

di diverse opzioni per un fondo di<br />

salvataggio <strong>delle</strong> banche. A fronte di<br />

questa intensa agenda, emerge l’inquietudine<br />

<strong>delle</strong> banche cooperative<br />

europee, confermata da tendenze<br />

all’inasprimento registrate anche in<br />

seno al Comitato di Basilea. Secondo<br />

il vicepresidente dell’Eacb, Gerhard<br />

Hofmann, il legislatore europeo deve<br />

“tenere presente il principio di proporzionalità<br />

ed evitare un eccesso<br />

di regolamentazione, volto solo ad<br />

impressionare l’opinione pubblica”.<br />

Constatando che la crisi segna una<br />

svolta nella percezione del legislatore


al loro riguardo, le banche cooperative<br />

chiedono che questa specificità sia<br />

tutelata nero su bianco nella futura<br />

disciplina del settore.<br />

diversità al centro<br />

Secondo il segretario generale<br />

dell’Eacb – Hervé Guider – sono<br />

quattro i dossier su cui le banche<br />

cooperative dovranno focalizzare la<br />

loro attenzione: norme sul capitale<br />

proprio, indicatori di liquidità, evoluzione<br />

nel trattamento dei prestiti<br />

interbancari e futura disciplina dei<br />

sistemi di garanzia dei depositi. In<br />

tutti questi ambiti, le cooperative di<br />

credito presentano <strong>delle</strong> specificità<br />

che dovrebbero essere prese in considerazione,<br />

nell’ottica di affinare<br />

la regolamentazione. Ad esempio,<br />

le nuove norme del Comitato di<br />

Basilea sui fondi propri, prendendo a<br />

modello le società di capitali, metterebbero<br />

in discussione la natura <strong>delle</strong><br />

quote sociali cooperative. Come<br />

ha affermato lo stesso Guider, “se i<br />

40 miliardi di euro di quote sociali<br />

<strong>delle</strong> banche cooperative non fossero<br />

più riconosciuti come patrimonio,<br />

ci sarebbero 500 miliardi di prestiti<br />

in meno per le Pmi”. A fronte di<br />

intense negoziazioni, i regolatori di<br />

Basilea hanno ammesso la pertinenza<br />

di un trattamento specifico per<br />

le quote sociali cooperative. E’ un<br />

primo passo, ma non sufficiente, perché<br />

disciplina le banche cooperative<br />

tramite eccezioni alla norma, piuttosto<br />

che riconoscerne la diversità<br />

all’interno di un panorama bancario<br />

più ampio.<br />

Banche locali<br />

norme globali?<br />

In un recente incontro con i parlamentari<br />

europei, Dominique<br />

Strauss-kahn, guida del Fmi, aveva<br />

affermato che “per problemi globali<br />

valgono solo soluzioni globali”. Se<br />

da un lato è innegabile che servano<br />

regole del gioco eque da ambo le<br />

parti dell’Atlantico, dall’altro insistere<br />

sull’uniformità può rivelarsi<br />

controproducente. Infatti, mentre in<br />

Europa il 70% dei prestiti sono intermediati<br />

dal sistema bancario, negli<br />

Stati Uniti la proporzione si inverte,<br />

lasciando al mercato dei capitali<br />

il compito di finanziare l’economia<br />

reale. Per questo, la visione del sistema<br />

finanziario che gli Usa portano<br />

sul tavolo del G20 non sempre è<br />

trasferibile tale e quale in Europa.<br />

Situazione che si complica se si considera<br />

che nel Comitato di Basilea<br />

la maggior parte dei membri sono<br />

extra-europei e spesso non hanno<br />

una tradizione di banche cooperative<br />

nel loro territorio. All’Eacb spetta<br />

l’arduo compito di sensibilizzarli<br />

sulle specificità di un modello che<br />

non conoscono.<br />

istituzioni più vicine<br />

La crisi mondiale ha fatto emergere<br />

il ruolo di stabilizzatore giocato<br />

dalle banche cooperative. La nuova<br />

Commissione Europea, con un cambio<br />

di prospettiva rispetto al passato,<br />

sembra convinta che la diversità<br />

dell’industria bancaria e la pluralità<br />

<strong>delle</strong> forme di impresa siano punti<br />

di forza essenziali per l’Europa. Il<br />

rappresentante della Commissione<br />

David Wright, presente alla convention,<br />

ha voluto rassicurare i<br />

membri dell’Eacb affermando che<br />

“lo scopo dell’Europa non è omologare<br />

i modelli commerciali” e che<br />

“il Commissario Barnier è attento<br />

alle esigenze <strong>delle</strong> banche cooperative”.<br />

Sostegno viene anche da uno<br />

degli ospiti d’onore della convention,<br />

il parlamentare europeo Gianni<br />

pittella, che nel discorso di apertu-<br />

39<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

CULTURA COOPERATIVA | qui europa<br />

ra ha espresso vicinanza e apprezzamento<br />

per il ruolo <strong>delle</strong> banche<br />

cooperative europee. Le decisioni<br />

che saranno prese nei prossimi mesi<br />

dimostreranno la coerenza e la solidità<br />

di queste dichiarazioni. La partita<br />

si gioca ora nel Parlamento Europeo,<br />

dove le discussioni in agenda – da<br />

Basilea III alla direttiva sui requisiti<br />

di capitale (Crd) – saranno determinanti<br />

per definire i contenuti <strong>delle</strong><br />

tappe future.<br />

* Referente da Bruxelles dell’ufficio<br />

legislativo della <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> della Cooperazione<br />

COS’È<br />

L’EACB<br />

Data di nascita: 1970 a Bruxelles.<br />

Mission: promuovere e difendere gli interessi<br />

comuni dei 23 soci europei e 4 extraeuropei.<br />

Rappresentanza: 4.200 banche locali, 65.000<br />

sportelli, 60 milioni di soci. Offre servizi a 160<br />

milioni di clienti – in particolare consumatori,<br />

Pmi e comunità locali – grazie al lavoro di<br />

750.000 dipendenti.<br />

Quota media di mercato: 20%.<br />

Soci italiani: Federcasse e Associazione<br />

Nazionale <strong>delle</strong> Banche Popolari.<br />

Sito: www.eacb.org<br />

2012:<br />

ANNO INTERNAzIONALE<br />

DELLE COOPERATIVE<br />

Durante la 64° sessione dell’assemblea<br />

Onu il segretario generale Ban Ki-Moon ha<br />

dichiarato che “le cooperative giocano un<br />

ruolo centrale nelle sviluppo socio-economico”,<br />

citando in particolare la funzione <strong>delle</strong><br />

cooperative finanziarie. Su queste basi l’Onu<br />

ha dichiarato il 2012 anno internazionale<br />

<strong>delle</strong> cooperative. Un’occasione unica per<br />

le cooperative di tutti i settori di far sentire<br />

ovunque la voce della propria diversità.


40<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0


Il senso forte di appartenenza che<br />

lega la Cassa Rurale di Fiemme al suo<br />

territorio non è solo sociale ed economico,<br />

ma va alle radici più profonde<br />

della Comunità: alla sua memoria,<br />

alla sua sensibilità, al suo ruolo. Ne<br />

costituisce conferma, proprio mentre<br />

la Magnifica Comunità sta ultimando<br />

il restauro del suo splendido<br />

edificio a Cavalese, l’acquisto e il<br />

restauro da parte della Cassa Rurale,<br />

di una grande (155x117) e importantissima<br />

tela. Si tratta dell’“Addolorata<br />

al cospetto del Cristo morto”<br />

di Cristoforo Unterperger, di proprietà<br />

di un collezionista e restauratore<br />

romano. Messa all’asta l’opera<br />

rischiava di andare perduta per<br />

Fiemme se la Cassa Rurale non fosse<br />

intervenuta perché, come ha scritto<br />

il presidente Goffredo Zanon, “una<br />

collettività si contraddistingue anche<br />

per la cultura, le radici storiche, la<br />

sensibilità verso il mondo dei suoi<br />

ARTE IdEE TERRITORIO<br />

artisti... Di fronte alla sicura evenienza<br />

che la nostra valle avrebbe perso<br />

per sempre un capolavoro di assoluto<br />

prestigio era nostro dovere impedire<br />

che ciò avvenisse. Ed ora con soddisfazione<br />

ed orgoglio viene offerto alla<br />

visione di tutta la nostra gente, nella<br />

speranza di aver fatto cosa gradita,<br />

giusta e condivisa”.<br />

La scelta dell’acquisto non poteva<br />

essere più felice. Cristoforo<br />

Unterperger non è soltanto uno fra<br />

i più grandi artisti di una valle che<br />

può vantare grandi, antiche e recenti,<br />

tradizioni pittoriche, ma è anche<br />

il segno dei collegamenti vastissimi,<br />

europei, di Fiemme. Già sono noti<br />

quelli con Venezia, ma Unterperger<br />

si spinge oltre. Nasce infatti a<br />

Cavalese nel 1732, poi gli studi li<br />

compie a Vienna, viene chiamato a<br />

Roma dove opera alla corte pontificia.<br />

Va a Genova, ma Caterina II di<br />

Russia lo chiama a San Pietroburgo<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

addoLorata<br />

daVanti aL<br />

cristo morto<br />

Un’acquisizione importante per la comunità della Cassa Rurale di Fiemme<br />

41<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

dove opera per dieci anni. Muore a<br />

Roma nel 1798.<br />

La tela però non è importante solo<br />

per la memoria storica che rappresenta,<br />

ma per la sensibilità che esprime.<br />

L’opera infatti, pur nella sua<br />

drammaticità, trasmette un’atmosfera<br />

di speranza, con emozioni che si<br />

equilibrano in un’armonia neoclassica.<br />

Non sono frequenti – nei soggetti<br />

religiosi – simili intensità armoniose,<br />

anche per il bilanciamento cromatico<br />

dei colori che le sorregge. Ed è<br />

questo, in fondo, il ruolo culturale<br />

che una comunità deve essere indotta<br />

– aiutata – ad esprimere: serbare<br />

la memoria per farne una scuola di<br />

comportamento, di stile, di apertura,<br />

di ascolto.<br />

Questa tela antica costituisce così<br />

una caparra importante per il ruolo<br />

che Fiemme è chiamata a svolgere<br />

nella modernità e nel futuro<br />

(f.d.b.).


CULTURA COOPERATIVA<br />

fINESTRA SUL MONdO<br />

in mozamBico.<br />

Per insegnare. e Per imParare…<br />

di umberto Folena<br />

Il buon cooperatore deve dimenticare i pregiudizi ed essere disposto a rimettersi<br />

sempre in gioco. Parola di Jenny Capuano<br />

Jenny Capuano, nel 2003 lei caucasica<br />

bianca piomba nel Mozambico<br />

più nero e che cosa succede?<br />

Succede che mi scrutano, eccome se<br />

mi scrutano. Me lo ricordo bene. Nei<br />

primi tempi, mi sembrava di camminare<br />

sui vetri.<br />

Ma che cosa l’ha portata tanto<br />

lontano da casa? La passione, una<br />

vocazione, il caso?<br />

All’inizio la letteratura francofona<br />

africana, quella della West Africa,<br />

all’università. Ma decisivi sono<br />

stati alcuni incontri. Prima Carla<br />

Locatelli, docente di letteratura<br />

inglese e nordamericana, vice-rettrice<br />

ai Rapporti internazionali dell’Università<br />

di Trento, che ci fa vivere<br />

la letteratura come un profondo e<br />

continuo incontro con l’altro. Poi<br />

il lavoro come responsabile amministrativa<br />

in una ONG trentina, dove<br />

incontro Paolo Rosatti, Lino Orler,<br />

Danilo Merz, Mauro Di Valerio e<br />

molti altri con cui iniziamo a immaginare<br />

una “nuova” idea di cooperazione<br />

internazionale; poi l’amicizia<br />

con una volontaria di Torino, incontrata<br />

a Pemba, in Mozambico. Lei è<br />

ancora laggiù.<br />

Ma come ha maturato la decisione<br />

di dedicarsi alla cooperazione a<br />

tempo pieno?<br />

Dieci anni fa ero da poco laureata,<br />

quando in Trentino, tra quanti<br />

fanno cooperazione all’estero, si fa<br />

strada la proposta di costituire dei<br />

tavoli-Paese. Si trattava di lavorare<br />

in una stessa area, tutti assieme, ben<br />

coordinati, per essere più efficaci. E<br />

lavorare con un respiro medio-lungo,<br />

con stabilità. Nel Mozambico, il<br />

Trentino si impegnò nel distretto di<br />

Caia, al centro sul fiume Zambezi,<br />

un’area rurale.<br />

Il primo compito?<br />

Contribuire alla ricostruzione,<br />

in punta di piedi. La lunga guerra<br />

(risolta nel 1992 con l’accordo<br />

di pace firmato a Trastevere, grazie<br />

alla mediazione della Comunità<br />

di Sant’Egidio, ndr) aveva lasciato<br />

strade, linea ferroviaria, campi disseminati<br />

di mine. Impossibile coltivarli.<br />

Una volta eliminate le mine,<br />

la popolazione, perlopiù contadini<br />

poverissimi, cominciò a rientrare dai<br />

campi profughi del vicino Malawi.<br />

Il primo obiettivo era rimpossessarsi<br />

della terra e riprendere a produr-<br />

42<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

re, per tornare alla normalità. E qui<br />

siamo intervenuti anche noi, con la<br />

gente.<br />

Intervenuti in che modo?<br />

C’era da fare tutto. Abbiamo promosso<br />

l’orticoltura, poco diffusa,<br />

creando le condizioni per conservare<br />

i prodotti. E poi il ripopolamento<br />

bovino: ad ogni famiglia venivano<br />

consegnate due vacche, femmine,<br />

con l’impegno di restituirle entro<br />

cinque anni. Ma il vero problema era<br />

la formazione…<br />

La formazione è il vero problema<br />

ovunque, per crescere. Come l’avete<br />

affrontato?<br />

Abbiamo lavorato con le istituzioni<br />

locali e preso esempio da San<br />

Michele all’Adige, creando un vero<br />

campus, con un convitto e le aule; e<br />

un’azienda agricola modello, a cui ci<br />

si potesse ispirare. Concentrando la<br />

formazione sui giovani, per seminare<br />

futuro e promuovere imprenditorialità<br />

agricola; a volte gli adulti faticano<br />

a cambiare mentalità.<br />

I vostri interventi non si limitano<br />

però soltanto all’agricoltura…<br />

No, certo. Abbiamo ricostruito<br />

scuole, avviato centri diurni per i


JENNy CAPUANO (con il fazzoletto rosso in testa)<br />

a lezione in attesa della scuola che sta sorgendo<br />

alle sue spalle a Chetala. Jenny nasce a Caserta<br />

nel 1973, ma ad appena dieci mesi di vita la<br />

sua famiglia si trasferisce a Torbole. Laureata in<br />

Lingue e Letterature Straniere a Trento, frequenta<br />

numerosi corsi di formazione sui temi della cooperazione<br />

internazionale, con diverse esperienze sul<br />

campo. Facilita la nascita del Tavolo Trentino con<br />

il Mozambico e dal 2001 collabora con il Consorzio<br />

Associazioni con il Mozambico (Cam), per il quale<br />

dal 2003 al 2007 ha svolto il ruolo di coordinatrice<br />

del programma di cooperazione decentrata tra la<br />

Provincia di Trento e, in Mozambico, la Provincia<br />

di Sofala nel distretto di Caia. Oggi coordina le<br />

attività del Centro per la Formazione alla solidarietà<br />

Internazionale di Trento.<br />

bambini dai 3 ai 6 anni dove giocare<br />

ed apprendere la lingua portoghese,<br />

necessaria per poter frequentare la<br />

scuola, perché la gente parla prevalentemente<br />

la locale lingua bantu, il<br />

chisena. Poi un’officina pedagogica<br />

con lezioni di inglese, informatica,<br />

cultura generale, cinema e una radio<br />

comunitaria, grande sogno dei giovani.<br />

Oggi tutto è più facile perché<br />

c’è l’energia elettrica. E ancora la<br />

sanità: abbiamo ristrutturato la rete<br />

dei dispensari periferici e formato gli<br />

infermieri. Ma il compito più gravoso<br />

è stato, è e sarà la lotta all’Aids.<br />

Nella provincia di Sofala si stima che<br />

il 30 per cento della popolazione sia<br />

sieropositiva.<br />

Cosa avete fatto per frenarne la<br />

diffusione?<br />

Dal 2006 è stata introdotta la terapia<br />

retro virale, che comunque è complessa<br />

e richiede spesso un’assistenza<br />

domiciliare, garantita da una rete<br />

di operatori che passano di casa in<br />

casa. Per la prevenzione, un lavoro<br />

magnifico lo fanno i gruppi teatrali<br />

composti da giovani che “insegnano”<br />

a difendersi da tutte le malattie.<br />

Ed infine il microcredito, partito un<br />

po’ in sordina, un progetto condiviso<br />

dalla Cassa Rurale di Aldeno-<br />

Cadine. Prima, anche per la scarsa<br />

circolazione di denaro, accadeva che<br />

si ricorresse al baratto in tempi di<br />

carestia. Chi chiedeva una misura di<br />

mais in prestito, doveva restituirne<br />

due: un interesse del 100 per cento.<br />

Siamo soddisfatti, il tasso di insolvenza<br />

non supera il 2 per cento.<br />

Tanti progetti meravigliosi… Ma<br />

l’Africa? Quale Africa ha conosciuto?<br />

L’Africa, nell’immaginario di tanti<br />

europei, è in bilico tra due opposti:<br />

o terra senza speranza, martoriata da<br />

guerre e corruzione, o paradiso terrestre,<br />

dove la natura ancora può essere<br />

incontaminata… Due stereotipi<br />

entrambi fuorvianti. Il Mozambico,<br />

in particolare, ha una sventura: è<br />

povero di risorse minerarie; che è<br />

anche la sua fortuna, perché non fa<br />

così gola. Riserve forestali e terra a<br />

parte.<br />

E qual è il modo giusto per guardare<br />

al Mozambico e all’Africa? Che<br />

cosa dire a chi avesse l’intenzione di<br />

compiere la sua stessa esperienza?<br />

È sbagliato pensare che ci sia da una<br />

43<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />

parte chi dà e dall’altra chi riceve, e<br />

basta. Anche noi volontari doniamo<br />

ma riceviamo, e così dev’essere.<br />

Mettiamoci nei panni degli africani<br />

che ci vedono arrivare tra loro: come<br />

potrebbero avere fiducia in chi fosse<br />

disposto soltanto a dare, e non anche<br />

a ricevere?<br />

E lei che cosa ha ricevuto?<br />

Ho imparato, ma per davvero, che<br />

abbiamo bisogno gli uni degli altri.<br />

Che dobbiamo spogliarci completamente<br />

di ogni genere di preconcetto.<br />

Ho imparato la lezione fondamentale<br />

che i problemi vanno affrontati<br />

assieme, tutti assieme. E che ovunque<br />

tu vada, anche nell’angolo più remoto<br />

e miserabile del continente africano,<br />

troverai sempre persone disposte<br />

a mettersi in gioco, a cambiare. Con<br />

te, se anche tu sarai disposto a metterti<br />

in gioco e a cambiare con loro.<br />

E se all’inizio si sentiva scrutata…<br />

… a poco a poco siamo diventati ciascuno<br />

parte della vita dell’altro. Ed è<br />

così che si fa cooperazione.


Facciamo scuola<br />

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Da gennaio 2010 Alpikom e MC-link sono una realtà societaria unica con sede<br />

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risorse e competenze maturate in 18 anni di esperienza nelle telecomunicazioni.<br />

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44<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

mc link


LE CASSE RURALI CoINVoLTE IN PRoGETTI<br />

DI EDUCAZIoNE CooPERATIVA A SCUoLA<br />

cassa rurale Associazione cooperativa scolastica<br />

Fiemme ‘Alcooperiamo’ istituto “rosa Bianca”<br />

predazzo<br />

centro Valsugana ‘L’albero <strong>delle</strong> idee’, scuola elementare<br />

Villa Agnedo<br />

‘I fantastici 26’ e ‘United people’,<br />

scuola media telve<br />

pergine ‘Insieme’, scuola media pergine<br />

‘Il girasole’, scuola elementare Susà<br />

‘web classe team. coop’ e ‘Bicidoc<br />

For curie’, istituto M. curie<br />

pinetana Fornace e Seregnano ‘costruire cooperando’, scuola<br />

elementare Miola di pinè<br />

‘Una cooperativa per il futuro’ e ‘Un<br />

mondo di fiabe per… conoscerci’,<br />

scuola media Baselga di pinè<br />

Giovo ‘consorzio’, scuola elementare Giovo<br />

Mezzolombardo e S. Michele ‘differenziati dagli altri’, Istituto<br />

agrario San Michele<br />

Vezzano ‘Il filo verde’ e ‘Lavorettilandia’,<br />

scuola elementare Sarche<br />

tuenno-Val di non ‘Amici per tutti’, scuola elementare<br />

campodenno<br />

‘pingu-coop’, scuola media tuenno<br />

‘Amici per la rinascita sociale’, scuola<br />

media cles<br />

‘Fotosserva’, centro di formazione<br />

professionale cles<br />

Alto Garda ‘wow’, ‘controcorrente’ e ‘Iris’ don<br />

Milani rovereto<br />

rovereto ‘Scuola sicura’, scuola elementare<br />

rovereto<br />

‘cooperativa 22’ regina elena<br />

rovereto<br />

‘pace nel cuore’ scuola media<br />

rovereto<br />

‘3° VIpS’ Altavallagarina<br />

Val di Fassa e Agordino ‘classi unite’ scuola media Moena<br />

Per cominciare un’attività che si<br />

vuole anche redditizia occorre un<br />

piccolo capitale e perché non chiedere<br />

un piccolo contributo alla Cassa<br />

Rurale di Pergine? Tra cooperative,<br />

ci è stato detto, ci si aiuta!<br />

Naturalmente nessuno dà niente per<br />

niente e allora ci siamo messi a pensare<br />

che cosa mai, noi bambini, potevamo<br />

offrire ad una Cassa Rurale e ci<br />

è venuta l’idea di confezionare degli<br />

oggetti secondo la tecnica Origami<br />

che fin dalla prima classe “mastichiamo”<br />

lavorando in geometria.<br />

Il lavoro però doveva essere bello ed<br />

abbastanza semplice.<br />

La maestra ha interpellato un esperto<br />

che ci ha suggerito una stella proprio<br />

graziosa e abbastanza semplice.<br />

In ottobre abbiamo provato a confezionarla<br />

e prova e riprova siamo riusciti<br />

a fare una bella stella modulare a<br />

otto punte senza usare colla ma solo<br />

piegature!<br />

A SCUOLA<br />

Finalmente abbiamo scritto una<br />

lettera alla Cassa Rurale di Pergine<br />

presentandoci ed offrendo la nostra<br />

stella. La nostra maestra, Rosanna,<br />

e Marina dell’Ufficio Educazione<br />

Cooperativa hanno portato il nostro<br />

manufatto e la lettera al direttore<br />

della Cassa Rurale e lui ha accettato<br />

la nostra proposta di lavoro in cambio<br />

di una certa somma che doveva<br />

stabilire il consiglio d’amministrazione!<br />

Eravamo felicissimi!<br />

Abbiamo iniziato il lavoro in serie e<br />

i più abili insegnavano ai più pasticcioni.<br />

Ogni tanto il lavoro ripetitivo<br />

ci sembrava un po’ noioso e a volte<br />

abbiamo dovuto discutere perché<br />

alcuni non volevano più collaborare,<br />

ma siamo riusciti a convincerli!<br />

Dopo un po’ siamo diventati tutti<br />

bravi e veloci e abbiamo preparato<br />

circa 250 stelle Origami. Alla fine<br />

abbiamo fatto il “controllo qualità”<br />

e ne abbiamo scartate ben 100.<br />

45<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

ruraLi,<br />

un contributo<br />

decisivo<br />

Pubblichiamo una lettera che ci hanno<br />

inviato i bambini della classe IV soci<br />

della cooperativa scolastica “Il Girasole”<br />

di Susà di Pergine<br />

Nel frattempo è arrivata la lettera<br />

di conferma dell’accettazione della<br />

nostra proposta con la somma stabilita<br />

e il 2 dicembre siamo scesi a<br />

Pergine per portare, in sette scatole,<br />

il nostro lavoro. Abbiamo consegnato<br />

le stelle con un biglietto che portava<br />

il nostro logo alla responsabile<br />

della Cassa Rurale, la signora Carla<br />

Zanella, che le ha controllate e ci ha<br />

consegnato l’assegno versato dalla<br />

maestra sul nostro conto presso la<br />

Cassa. Ci ha raccontato poi che le<br />

stelle sarebbero servite per abbellire<br />

i pacchi dono o gli auguri di Natale<br />

destinati ai soci e ad altre persone<br />

anche fuori provincia!<br />

Quel giorno ci hanno mostrato<br />

anche le varie attività della Cassa<br />

Rurale. Molti di noi sono rimasti<br />

incantati dai “bussolotti” che correvano<br />

da un ufficio all’altro. È stato<br />

anche bellissimo visitare il caveau<br />

con quella enorme porta blindata!


OPINIONI<br />

ECONOMIA<br />

gLi eFFetti deLLa crisi<br />

in un paese troppo diseguale<br />

di Carlo Borzaga*<br />

Man mano che si rendono disponibili<br />

i dati definitivi sull’andamento<br />

dell’economia italiana nel<br />

2009, si determina con sempre<br />

maggior precisione la gravità della<br />

crisi. Il prodotto ha registrato una<br />

diminuzione di oltre il 5% che ha<br />

interessato sia le imprese che le<br />

famiglie. Le imprese hanno segnato<br />

una forte caduta dei profitti, alla<br />

quale hanno reagito contraendo<br />

gli investimenti, soprattutto quelli<br />

fissi lordi. Nonostante l’occupazione<br />

sia diminuita soltanto di poco<br />

più di trecentomila unità (contro<br />

gli otto milioni di posti di lavoro<br />

persi negli Stati Uniti) anche grazie<br />

all’intenso ricorso agli ammortizzatori<br />

sociali e nonostante un<br />

tasso di inflazione straordinariamente<br />

basso, i redditi reali <strong>delle</strong><br />

famiglie hanno subito una contrazione<br />

del 2.8%. Ciò ha determinato<br />

una riduzione sia dei consumi<br />

(dell’1,9%), sia dei risparmi (0,7%).<br />

Nelle fasi iniziali di una crisi grave<br />

come quella in corso, una contrazione<br />

dei redditi e dei consumi di<br />

queste dimensioni potrebbe anche<br />

essere considerata una reazione<br />

non particolarmente preoccupante<br />

alla diminuzione dell’occupazione<br />

* professore alla Facoltà di economia dell’università di Trento<br />

e all’angoscia per il futuro. In questo<br />

caso la contrazione dei redditi<br />

e dei consumi sarebbe destinata<br />

ad esaurirsi in tempi relativamente<br />

brevi: la ripresa dei consumi e<br />

<strong>delle</strong> esportazioni tornerebbe a<br />

far crescere l’occupazione e con<br />

essa i redditi. Ma perché questo si<br />

verifichi con una certa celerità è<br />

necessario che i redditi prima della<br />

crisi siano sufficientemente elevati<br />

e distribuiti in modo ragionevolmente<br />

equo, cosicché la loro contrazione<br />

non si trasformi in vero<br />

e proprio impoverimento di fasce<br />

importanti di popolazione. Ma<br />

proprio queste sono le condizioni<br />

che mancano oggi in Italia e che<br />

rischiano di allontanare e indebolire<br />

la ripresa. Infatti dal 1993 al<br />

2008 i redditi medi <strong>delle</strong> famiglie<br />

italiane sono aumentati, al netto<br />

dell’inflazione, solo del 12%, quindi<br />

meno di un punto percentuale<br />

all’anno. Inoltre questo modesto<br />

aumento non ha interessato tutti<br />

i gruppi sociali: esso ha bensì privilegiato<br />

i lavoratori autonomi i cui<br />

redditi nello stesso periodo sono<br />

aumentati di oltre il 30%, e lasciato<br />

al palo i lavoratori dipendenti il<br />

cui reddito reale è aumentato solo<br />

46<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

del 4%. Si conferma così quanto<br />

già rilevato un paio di anni fa<br />

dall’Ocse che collocava l’Italia tra<br />

i paesi sviluppati con la più elevata<br />

disuguaglianza nella distribuzione<br />

dei redditi. In questa situazione<br />

di spaccatura è assai difficile che i<br />

consumi possano riprendere a crescere<br />

con la necessaria rapidità e<br />

che quindi si possa uscire dalla crisi<br />

in tempi rapidi. Infatti i milioni di<br />

famiglie con bisogni insoddisfatti<br />

- cioè la maggioranza - che vorrebbero<br />

consumare di più non hanno<br />

e difficilmente avranno a breve le<br />

risorse per farlo, mentre una parte<br />

crescente del reddito nazionale<br />

finisce nelle tasche di una minoranza<br />

che non ha particolari necessità<br />

e quindi non è stimolata a variare<br />

i propri livelli di consumo. E che<br />

anche se lo facesse non inciderebbe<br />

in modo significativo sul livello<br />

generale dei consumi. Si spiegano<br />

così le previsioni di una crescita<br />

molto contenuta sia per il 2010 che<br />

per il 2011. La disuguaglianza che è<br />

stata all’origine della bolla che ha<br />

causato la crisi rischia così anche di<br />

allontanare la ripresa. Ma nessuno<br />

sembra preoccuparsene. carlo.borzaga@unitn.it


«Vorremmo vedere nel mondo<br />

leggi che assicurino un lavoro<br />

per tutti. L’uomo che non<br />

lavora muore di noia e di<br />

vergogna».<br />

Carlo Maria Martini, auguri di<br />

Pasqua, “Corriere della sera”, 4 aprile<br />

2010.<br />

umberto.folena@libero.it<br />

ORIzzONTI<br />

iL LaVoro,<br />

diritto o privilegio?<br />

di umberto Folena<br />

Chissà a che cosa pensavano i<br />

padri costituenti quando, dovendo<br />

scrivere l’articolo numero 1, si<br />

domandarono: su che cosa fondare<br />

la neonata Repubblica? Le risposte<br />

possibili erano tante. Sono tante<br />

anche oggi, se volessimo riscriverlo,<br />

quell’articolo. La Repubblica<br />

possiamo pensarla fondata su…<br />

su che cosa? Un’etnia? Una lingua?<br />

Un ideale (la libertà, la solidarietà,<br />

l’uguaglianza, l’amore…)?<br />

Un’aspirazione (alla felicità, alla<br />

famiglia, alla longevità, alla ricchezza…)?<br />

Il lavoro, al di là di ogni possibile<br />

retorica, è la condizione per una<br />

vita dignitosa, per potersi formare<br />

una famiglia, per mantenersi<br />

liberi senza dipendere da nessuno,<br />

per dare un contributo alla crescita<br />

del proprio Paese. Il lavoro è<br />

importante, sottolinea il cardinal<br />

Martini, «per non morire di noia<br />

e di vergogna». È talmente vero<br />

che a volte per chi non lavora la<br />

vita risulta così insopportabile da<br />

ammalarsi fino al punto di desiderare<br />

di togliersela. Molti suicidi<br />

sono disoccupati. Il disoccupato<br />

può arrivare a vergognarsi della<br />

propria incapacità di mantenere<br />

se stesso e la propria famiglia, da<br />

veder naufragare il rapporto con il<br />

47<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

OPINIONI<br />

coniuge. La mancanza di lavoro è una grave malattia;<br />

purtroppo non è avvertita come tale.<br />

«Leggi che assicurino il lavoro per tutti», auspica<br />

Martini. Un cardinale di santa Romana Chiesa, non<br />

un sindacalista oltranzista. Il lavoro dunque come<br />

diritto, non come privilegio. Forse anche a questo<br />

pensavano i padri costituenti. Un Paese giusto è un<br />

Paese che ritiene insopportabile l’idea che non tutti i<br />

suoi cittadini, che desiderano lavorare, abbiano la possibilità<br />

di farlo. Un Paese che mette il lavoro in cima<br />

alle sue priorità.<br />

E se tutta l’Europa “fondasse” se stessa sul lavoro?<br />

Sarebbe una <strong>delle</strong> più felici traduzioni di quei “valori<br />

cristiani” che alcuni ritenevano giusto, anzi doveroso<br />

inserire nella carta costitutiva dell’Unione, e altri invece<br />

osteggiavano e irridevano. Chi per primo nobilita il<br />

concetto di lavoro? Potremmo sbagliarci, ma per greci<br />

e romani il lavoro non nobilitava affatto, anzi era attività<br />

propria degli schiavi. L’uomo libero non lavorava.<br />

Si dedicava alla politica, all’arte, alla letteratura, alla<br />

guerra… Ma non lavorava. Poi venne san Benedetto<br />

con il suo “ora et labora”. Il lavoro non solo non è<br />

cosa da schiavi, ma rende libero l’uomo affidando il<br />

suo destino alle sue proprie mani, alle sue capacità, al<br />

suo ingegno; un uomo che guarda verso l’alto, al cielo,<br />

al Creatore; e guarda verso il basso, alla creazione, da<br />

plasmare e migliorare, sulla quale lasciare la propria<br />

impronta positiva. Il lavoro, come diritto e via della<br />

libertà, è un concetto cristiano.<br />

Il lavoro come diritto, il lavoro per tutti. Anche per<br />

questo sono sorte le cooperative; anche per questo a<br />

tutti viene offerto il modello cooperativo. Non solo<br />

né soprattutto per arricchirsi, ma per poter lavorare e<br />

vivere dignitosamente. Tutti.


OPINIONI<br />

LA PORTA APERTA<br />

una parola sola:<br />

generosità<br />

di Franco de Battaglia<br />

C’è una parola che risalta nei discorsi del presidente<br />

Diego Schelfi sull’attuale situazione cooperativa, ed<br />

è “generosità”.<br />

E’ una constatazione e un invito. La constatazione<br />

sta nel fatto che nelle difficoltà economiche – ed<br />

anche morali del Trentino, perché la crisi non viene<br />

dalle limitazioni al fare, ma dal non saper dove<br />

andare – la Cooperazione sta reagendo con generosità.<br />

C’è un sostegno, nelle emergenze, a valli intere<br />

trascinate nel pozzo <strong>delle</strong> speculazioni,<br />

come a Folgarida, o<br />

con eccessive manie di grandezza,<br />

come a Fiavé… E’ una<br />

generosità di appartenenza, né<br />

politica né tecnica che spinge a<br />

intervenire: “Sei in difficoltà,<br />

ti aiuto”. “Hai sbagliato, imparerai<br />

a non sbagliare più”. La<br />

Cooperazione sa che non può<br />

farsi carico di tutti gli errori del<br />

Trentino. Sa anche che, a volte, sarebbe conveniente,<br />

proprio per il rigore della sua immagine, lasciare<br />

andare a fondo i presuntuosi. Ma la sua forza etica (e<br />

quindi economica) sta nel non seguire i più distruttivi<br />

parametri del mercato liberista. “Mors tua, vita mea”?<br />

No. Piuttosto il figlio che torna a casa dopo aver fatto<br />

una grande sciocchezza, dopo aver dato un grande<br />

dolore. Non lo si caccia. Forse non lo si sgrida neppure,<br />

per non esserne umiliati. Si china la testa, si soffre,<br />

Significa aiutare<br />

chi ha sbagliato,<br />

ma soprattutto accogliere<br />

chi cerca di fare<br />

vera cooperazione<br />

48<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />

si va avanti. Il figlio crescerà, imparerà. Fin tanto che<br />

si sta insieme ogni riscatto è possibile.<br />

E’ questa la differenza fra la Cooperazione e il<br />

Mercato che distrugge, ed è un atteggiamento di<br />

cui dovrebbero tener conto, con rispetto, quanti<br />

“fuori” della Cooperazione, per gelosia economica,<br />

vorrebbero vedere correre il sangue fra i vari settori,<br />

e quanti “dentro”, per rivalsa personale, vorrebbero<br />

vedere la faida fra i fratelli, fra le “famiglie” ricche<br />

e quelle povere, fra i “boss”<br />

locali e i “manager” del Sait…<br />

Che tristezza. Che umiliazione<br />

imposta ai soci.<br />

“Generosità” è anche l’invito<br />

a guardare con occhi sereni il<br />

nuovo che avanza. La crescente<br />

partecipazione femminile alle<br />

cooperative non è casuale. E’<br />

un’espressione di base che non<br />

dipende dalle “quote rosa”. E’<br />

in presa diretta con i mutamenti nei paesi. E’ il segno<br />

di una società che cambia e che – appunto – va seguita<br />

“generosamente”, con fiducia, senza assurde discriminazioni<br />

fra maschilismo e femminismo. Generosità<br />

è mettersi tutti insieme per elaborare nuovi modi di<br />

produzione e di lavoro, collegati a quelli di consumo.<br />

Non possono esserci fratture, penosi divorzi fra lavoro<br />

e territorio. Il segreto del futuro è questo.<br />

fdebattaglia@katamail.com


La previdenza<br />

è una scelta naturale.<br />

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Il fondo pensione per un futuro sereno.<br />

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