deMOcrAzIA epArtecIpAzIOne - Federazione Trentina delle ...
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08<br />
d I e G O S c H e L F I<br />
Verso l’assemblea<br />
dell’11 giugno<br />
03<br />
c A r L O B O r z A G A<br />
Partecipare è<br />
scegliere ogni giorno<br />
B A n c H e c O O p e r A t I V e e U r O p e e<br />
Forza trainante<br />
della ripresa >38<br />
F I n e S t r A S U L M O n d O<br />
In Mozambico<br />
per imparare >42<br />
n e w S c O O p<br />
- Fincoop, più forte<br />
nell’energia >11<br />
- Vinitaly: il vino<br />
che si riscatta >14<br />
- La cooperazione<br />
al Festival >33<br />
34<br />
pIerVIttOrIO rAnALLettI<br />
Senza l’aereo<br />
raggiungo altre vette<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />
353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />
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E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />
www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />
n ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
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Reg.N° 5521-A<br />
UNI EN ISO 9001:2000
Periodico della <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della Cooperazione<br />
Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />
www.cooperazionetrentina.it<br />
ufficio.stampa@ftcoop.it<br />
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del Consorzio Eletrico di Stenico progettato<br />
da STS trentino engineering.<br />
Direttore responsabile<br />
Walter Liber<br />
Coordinatrice<br />
Dirce Pradella<br />
Comitato di Redazione<br />
Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />
Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />
Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />
Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pradella,<br />
Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />
Hanno collaborato<br />
Roberta Bernardi, Annalisa Borghese, Carlo Borzaga,<br />
Umberto Folena, Silvia Guido, Letizia Piangerelli e<br />
Irene Rosi.<br />
Progettazione grafica<br />
Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />
Stampa tipografica<br />
Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />
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(30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo<br />
la metà.<br />
Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />
n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />
n ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
IN PRIMO PIANO<br />
03-08 Democrazia e partecipazione.<br />
La cooperazione cresce se la scegli tutti<br />
i giorni, spiega il prof. Borzaga. Così si<br />
misura la partecipazione vera, al di là dei<br />
buoni risultati di presenza alle assemblee.<br />
Ecco cosa hanno pensato le cooperative per<br />
rinforzare democrazia e coesione. E Schelfi<br />
lancia i temi dell’assemblea del movimento<br />
dell’11 giugno<br />
NEWSCOOP<br />
11 Fincoop, più forte nell’energia<br />
13 Generazioni a confronto. Torna Educa<br />
14 Vinitaly: il vino che si riscatta<br />
17 Agricoltori penalizzati<br />
18 Più controlli grazie al Concast<br />
19 Un anno di cooperazione.tv<br />
20 Mamme cooperatrici<br />
21 Ala, premiati 84 bravi studenti<br />
23 Mediocredito, cooperazione più forte<br />
24 Pergine in festa per i 90 anni<br />
della Cassa<br />
25 Cassa di Trento, pieno di partecipazione<br />
27 Cresce la Rurale di Rovereto<br />
28 Dao, fatturato in aumento<br />
29 Sait e Lions per la vista<br />
31 Le coop sociali animano Dante<br />
32 Cooperare per conoscersi e riconoscersi<br />
33 La cooperazione al Festival<br />
Educa,<br />
generazioni<br />
a confronto<br />
13 14<br />
Vinitaly,<br />
il riscatto<br />
del vino<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
Racconti<br />
34 Ranalletti, senza l’aereo raggiungo<br />
altre vette<br />
Gestione cooperativa<br />
37 Rurali, i nuovi compiti del comitato<br />
esecutivo<br />
Qui Europa<br />
38 Banche cooperative europee forza<br />
trainante della ripresa<br />
Arte idee territorio<br />
41 Addolorata davanti al Cristo morto<br />
Finestra sul mondo<br />
42 In Mozambico. Per insegnare. E per<br />
imparare…<br />
A scuola<br />
45 Rurali, un contributo decisivo<br />
OPINIONI<br />
Economia<br />
46 Gli effetti della crisi in un Paese troppo<br />
diseguale<br />
Orizzonti<br />
47 Il lavoro, diritto o privilegio?<br />
La porta aperta<br />
48 Una parola sola: generosità<br />
29<br />
Sait e Lions<br />
per la vista<br />
45<br />
Rurali<br />
a scuola
Le banche si chiudono in difesa?<br />
Cooperfidi opera dal 1980 a favore della Cooperazione<br />
e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />
agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />
Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />
di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />
settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />
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Gradito 2 l’appuntamento.<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />
La cooPerazione cresce<br />
se La scegLi tutti i giorni<br />
di Dirce Pradella<br />
Dopo ogni elezione politica o amministrativa<br />
il ritornello si ripete uguale:<br />
‘Vince l’astensionismo’; ‘Cala<br />
l’affluenza alle urne’. E’ sempre più<br />
difficile trovare persone che decidono<br />
di candidarsi ad amministrare le<br />
comunità trentine ed è ancora più<br />
complicato convincere la gente ad<br />
andare a votare. Questo calo generale<br />
e globale di attenzione e fiducia<br />
nei confronti della politica non<br />
trova corrispondenza nel movimento<br />
della cooperazione trentina, dove<br />
la partecipazione alle assemblee è<br />
forte e significativa, con numeri più<br />
importanti anche rispetto alle altre<br />
cooperative d’Italia. La scorsa primavera,<br />
per esempio, 60mila soci su<br />
235 mila hanno partecipato all’assemblea<br />
della loro cooperativa: un<br />
socio su quattro c’era.<br />
Nelle cooperative, però, a differenza<br />
che nei paesi e nelle città, la partecipazione<br />
si misura non solo alle<br />
assemblee o al momento del voto,<br />
ma anche, e soprattutto, nella scelta<br />
quotidiana: un socio partecipa veramente<br />
alla vita della sua cassa rurale<br />
ogni volta che va in banca a fare<br />
un’operazione; tutte le volte che<br />
sceglie di fare la spesa alla famiglia<br />
cooperativa o di conferire (tutta)<br />
la frutta al suo magazzino sociale.<br />
Nelle cooperative, insomma, si vota<br />
ogni giorno.<br />
Partecipare<br />
è più che votare<br />
“Nelle cooperative ci sono tre<br />
livelli di partecipazione – spiega<br />
Carlo Borzaga, docente alla facol-<br />
3<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
IN PRIMO PIANO<br />
tà di Economia dell’Università di<br />
Trento –. Quella societaria, <strong>delle</strong><br />
assemblee, dei bilanci e del voto;<br />
quella economica, che chiama in<br />
campo la preferenza nella gestione<br />
del risparmio o nella spesa di tutti<br />
i giorni. Infine quella ideologica:<br />
privilegiare sempre un’impresa<br />
cooperativa per tutti i bisogni”. Per<br />
giudicare il grado di partecipazione<br />
dei soci trentini alle loro cooperative<br />
è necessario analizzare tutte tre<br />
queste tipologie. E quale ritratto ne<br />
esce? “Un buon profilo – assicura<br />
Borzaga –. In Trentino la partecipazione<br />
cooperativa è complessivamente<br />
buona, sensibilmente maggiore<br />
rispetto al resto d’Italia”.<br />
La ricerca condotta dal professor<br />
Borzaga e da Sara Depedri su dirigenti<br />
e amministratori <strong>delle</strong> coo-
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
Il professor CARLO<br />
BORzAGA: “La<br />
partecipazione in<br />
cooperativa non si<br />
misura solo con la<br />
presenza dei soci alle<br />
assemblee. Conta di<br />
più il fatto di scegliere<br />
i servizi o i prodotti<br />
della cooperativa con<br />
costanza e fedeltà”.<br />
perative trentine ha rilevato dati<br />
(e ragionamenti) interessanti sul<br />
primo tipo di partecipazione. “I dati<br />
– spiega Borzaga – evidenziano una<br />
partecipazione alle attività sociali<br />
complessivamente buona, coerente<br />
con il grado di coinvolgimento economico<br />
dei soci, quindi maggiore<br />
nelle cooperative di lavoro e sociali,<br />
ma non sempre proporzionato alle<br />
dimensioni organizzative”.<br />
La partecipazione, tanto dei soci<br />
quanto della popolazione, alla vita<br />
<strong>delle</strong> cooperative trentine è garantita<br />
anche dalla composizione del<br />
consiglio di amministrazione, i cui<br />
membri sembrano ben rappresentare<br />
la popolazione per età, professione<br />
e livelli di scolarizzazione.<br />
“Il turn-over <strong>delle</strong> cariche sociali<br />
– rileva Borzaga – si presenta più<br />
che discreto ed è poco frequente la<br />
presenza di consiglieri di lunghissima<br />
data”.<br />
a dimensione<br />
di bisogno<br />
Realizzando un confronto tra le<br />
cooperative trentine, si osserva che<br />
le casse rurali hanno le dimensioni<br />
maggiori, con base sociale sempre al<br />
di sopra dei 500 soci e una media di<br />
2417. Anche le famiglie cooperative<br />
risultano di dimensione molto elevata,<br />
superiore ai 100 soci, con una<br />
media di 1024. Seguono, al terzo<br />
posto, le cooperative agricole che<br />
da un minimo di 13 soci, si collocano<br />
prevalentemente attorno alle<br />
grandi dimensioni, con 194 soci<br />
medi. Decisamente inferiori sono le<br />
dimensioni <strong>delle</strong> cooperative sociali<br />
(media di 97) e di produzione-lavoro<br />
(109), anche se complessivamente<br />
rappresentano ben oltre la metà<br />
<strong>delle</strong> imprese del movimento.<br />
E’ interessante osservare che, mentre<br />
il 71,9% <strong>delle</strong> cooperative di credito<br />
ha una base sociale composta<br />
da oltre mille soci ed il 60% <strong>delle</strong><br />
famiglie cooperative da almeno 500,<br />
un’alta percentuale <strong>delle</strong> cooperative<br />
sociali e di produzione-lavoro ha<br />
meno di 20 soci (rispettivamente<br />
35% e 55%). Questi dati riflettono<br />
la diversa capacità <strong>delle</strong> tipologie di<br />
cooperative di coinvolgere la comunità<br />
e gli obiettivi specifici <strong>delle</strong> due<br />
realtà: da un lato, cooperative rivolte<br />
al territorio e produttive di servizi<br />
4<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
o beni di interesse generale; dall’altra<br />
cooperative che rispondono<br />
soprattutto ai bisogni di specifiche<br />
categorie di soggetti.<br />
Piccole coop,<br />
grandi numeri<br />
Il maggiore grado di coinvolgimento<br />
si registra nelle cooperative di<br />
lavoro e sociali, la cui attività ha<br />
conseguenze dirette sul reddito dei<br />
soci. Per contro le cooperative che<br />
coinvolgono meno l’economia dei<br />
soci, come quelle di credito e di consumo,<br />
denotano una minore partecipazione<br />
alle assemblee.<br />
Le grandi dimensioni non incentivano<br />
un maggior coinvolgimento<br />
nei processi decisionali. In media,<br />
il 75,4% <strong>delle</strong> cooperative indice<br />
l’assemblea dei soci una volta<br />
all’anno, mentre solo nel 2,6% <strong>delle</strong><br />
cooperative si svolgono più di quattro<br />
assemblee l’anno. La cadenza<br />
annuale caratterizza le casse rurali e<br />
le famiglie cooperative, mentre nel<br />
41,2% <strong>delle</strong> sociali i soci si riuniscono<br />
da 2 a 4 volte l’anno, così da<br />
aggiornarsi sulle necessità emergenti<br />
e conciliare i bisogni di una base
Tutti i numeri sulla partecipazione all'assemblea<br />
FREQUENZA DELL'ASSEMBLEA DEI SOCI PER TIPO DI COOPERATIVA (%)<br />
Assemblee all'anno Agricole Credito Sociali Fam. coop Prod. lavoro e miste Totale<br />
Una<br />
80<br />
100 55,9<br />
100<br />
60,9 75,9<br />
due-quattro 20<br />
0<br />
41,2 0<br />
32,8<br />
22,1<br />
più di quattro 0<br />
0<br />
2,9<br />
0<br />
6,3<br />
2,6<br />
FREQUENZA DELLA PARTECIPAZIONE DEI SOCI PER TIPO DI COOPERATIVA (%)<br />
75%<br />
100%<br />
Agricole Credito Sociali Fam. coop Prod. lavoro e miste Totale<br />
18,5<br />
54,8 9,4<br />
71,4 16,4<br />
30,2<br />
44,4<br />
38,7<br />
34,4<br />
25,0 11,5<br />
26,9<br />
22,2 6,5<br />
31,3 3,6<br />
24,6<br />
18,7<br />
7,4<br />
0<br />
15,6 0<br />
18,0<br />
9,9<br />
7,4<br />
0<br />
9,4<br />
0<br />
29,5 14,3<br />
PARTECIPAZIONE DEI SOCI ALLE ASSEMBLEE DELLE CASSE RURALI NEL 2008<br />
Presenti:<br />
26.977 (24,6%)<br />
sociale molto coinvolta dal punto di<br />
vista economico o personale.<br />
Anche la frequenza con cui i soci<br />
partecipano alle assemblee è indice<br />
del diverso coinvolgimento nelle<br />
decisioni. Sono infatti le casse rurali<br />
e le famiglie cooperative a registrare<br />
un minor numero di soci presenti<br />
all’assemblea di bilancio (con<br />
rispettivamente il 54,8% ed il 71,4%<br />
di cooperative che dichiarano una<br />
partecipazione inferiore al 25%). Le<br />
cooperative di produzione-lavoro e,<br />
in misura inferiore, le cooperative<br />
sociali raggiungono invece i livelli<br />
massimi di presenze, con addirittura<br />
molte cooperative nelle quali<br />
tutti i soci partecipano all’assemblea<br />
(29,5% nelle produzione-lavoro,<br />
indice dell’interesse diretto dei soci<br />
nell’attività).<br />
L’insidia <strong>delle</strong> deleghe<br />
A compensare la minor partecipazione<br />
societaria nelle cooperative<br />
di maggiori dimensioni, dove<br />
l’attività ha minore riflesso sugli<br />
interessi economici diretti dei soci,<br />
si rileva una più alta incidenza del<br />
voto tramite delega. Ma lo stru-<br />
Deleghe: 3.608 (3,3%)<br />
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
mento <strong>delle</strong> deleghe agevola o ostacola<br />
la partecipazione? “E’ un falso<br />
problema – sostiene Borzaga –. I<br />
soci hanno una delega per definizione.<br />
Non andare all’assemblea<br />
significa delegare la decisione a chi<br />
ci andrà. Quando gli interessi dei<br />
soci tendono all’omogeneità, come<br />
avviene per le grandi cooperative,<br />
lo strumento della delega non ha<br />
senso di esistere, anzi. Le deleghe<br />
sono pericolose – aggiunge – perché<br />
possono servire strumentalmente<br />
per far entrare la politica<br />
nelle cooperative. Esse infatti stimolano<br />
la nascita di coalizioni e<br />
a mio parere fanno più danni che<br />
benefici. Non ha senso nelle cooperative<br />
perché non sono imprese<br />
adatte alla scalata. Altro discorso<br />
andrebbe fatto, per esempio, per le<br />
banche popolari”.<br />
“La partecipazione non può essere<br />
ridotta al conteggio dei soci che<br />
vanno all’assemblea – conclude<br />
Borzaga –. In una cassa rurale che<br />
vadano in cento o in mille poco<br />
cambia, perché gli interessi sono<br />
omogenei. Aumentare i numeri<br />
<strong>delle</strong> presenze non significa<br />
5<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
Aventi diritto:<br />
109.734<br />
aumentare la capacità di risposta<br />
che quella cooperativa sta dando.<br />
Molto più valore ha invece il conteggio<br />
della fedeltà dei soci e della<br />
preferenza per i servizi e prodotti<br />
di quella cooperativa”.<br />
Fare la spesa al Pam o mettere i<br />
risparmi sul conto Arancio, dunque,<br />
allontana dalla cooperazione<br />
molto più che saltare un’assemblea.<br />
Ma su questo fronte le quote<br />
di mercato della cooperazione<br />
propongono nuovamente risultati<br />
molto positivi.
IN PRIMO PIANO<br />
Nella foto i partecipanti ad una serata informativa<br />
sui prodotti Coop organizzata da un pool di famiglie<br />
cooperative a Trento.<br />
L’informazione gioca un ruolo fondamentale<br />
per creare partecipazione.<br />
Sì perché quando un socio è<br />
consapevole <strong>delle</strong> conseguenze <strong>delle</strong><br />
scelte aziendali può esprimere il suo<br />
contributo in modo completo. Ma<br />
cosa fanno le cooperative per cercare<br />
di aumentare la partecipazione?<br />
Che strumenti hanno a disposizione?<br />
Vediamo qualche buona prassi<br />
che può fare da apripista.<br />
approvato dai soci<br />
Le famiglie cooperative sono imprese<br />
di consumatori. Per sentire la voce<br />
dei soci e tenerne conto nella scelta<br />
dei prodotti che vanno sugli scaffali<br />
dei supermercati, è nato il progetto<br />
“Approvato dai soci”. Il funzionamento<br />
è semplice: i soci (anche)<br />
<strong>delle</strong> cooperative trentine vengono<br />
chiamati a testare i prodotti a marchio<br />
Coop e a valutarne la bontà<br />
confrontandoli con i rispettivi della<br />
marca più conosciuta e famosa.<br />
Pasta Coop e pasta Barilla, per fare<br />
un esempio, con la marca coper-<br />
dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />
soci inFormati,<br />
soci motiVati<br />
ta. Solo se il gradimento è almeno<br />
pari, il prodotto viene approvato.<br />
Se il risultato è inferiore il prodotto<br />
viene sospeso e se è particolarmente<br />
basso viene addirittura tolto dagli<br />
scaffali. Negli ultimi cinque anni, a<br />
livello nazionale, sono stati coinvolti<br />
oltre 171.000 soci; i prodotti testati<br />
sono stati 803 e la percentuale degli<br />
approvati supera l’80%.<br />
serate informative<br />
Per far circolare le informazioni ed<br />
aumentare le consapevolezze dei<br />
soci, molte cooperative organizzano<br />
serate di approfondimento su<br />
temi di interesse. Alcune casse rurali,<br />
per esempio, su come funziona<br />
un mutuo casa, su come si legge un<br />
conto scalare, su cosa si valuta per<br />
scegliere l’investimento più adatto.<br />
Oppure su successioni e donazioni,<br />
sulle conseguenze della crisi, sulle<br />
transazioni in internet. E tanti altri<br />
argomenti di utilità anche pratica.<br />
Il Sait, invece, ha avviato insieme<br />
alle famiglie cooperative un proget-<br />
6<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
to molto importante, “Incontra”:<br />
organizza serate informative sui<br />
prodotti a marchio Coop, con due<br />
esperti che spiegano le caratteristiche<br />
qualitative e le ragioni della<br />
convenienza. Segue lo spettacolo di<br />
comici o artisti o cantanti (molto<br />
apprezzato quello di Lucio Gardin)<br />
per creare senso di appartenenza e<br />
rinsaldare le relazioni tra soci.<br />
Questionari e indagini<br />
I questionari per raccogliere il giudizio<br />
sull’andamento della cooperativa<br />
sono strumenti che possono dare<br />
ai soci la possibilità di essere ascoltati,<br />
una sorta di canale privilegiato<br />
per esprimere ciò che pensano. E<br />
agli amministratori strumenti informativi<br />
utilissimi per gestire l’impresa.<br />
Non a caso il 55% dei soci di<br />
una <strong>delle</strong> maggiori cooperative di<br />
Milano ha risposto alla consultazione<br />
proposta dall’azienda, dando<br />
segnale di apprezzare in modo particolare<br />
lo strumento. O, per restare<br />
in Trentino, il questionario avviato
dalla Famiglia Cooperativa Bassa<br />
Valsugana che ha dato vita alla rinascita<br />
di Carzano dal punto di vista<br />
sociale (vedi box a destra).<br />
i gruppi operativi locali<br />
Per i soci di cooperative di grandi<br />
dimensioni, con una presenza diffusa<br />
su ampi territori, un sistema che<br />
incentiva la partecipazione, sperimentato<br />
in Trentino dalla Rurale<br />
Giudicarie Valsabbia Paganella, è<br />
quello dei ‘gol’, i gruppi operativi<br />
locali. La Cassa sviluppa la propria<br />
operatività su un territorio d’azione<br />
molto vasto che va dall’Altopiano<br />
della Paganella, attraverso la Valli<br />
Giudicarie, fino ad includere la zona<br />
del lago d’Idro e della Conca d’Oro.<br />
Inoltre, negli ultimi 5 anni la compagine<br />
sociale dell’istituto presieduto<br />
da Bruno Martinelli e diretto da<br />
Davide Donati è passata da 5mila<br />
a 7200 soci (+43%). Due motivi<br />
che hanno fatto sentire il bisogno di<br />
La Cassa Rurale<br />
Giudicarie Valsabbia<br />
Paganella ha attivato<br />
i gol, gruppi operativi<br />
locali, per fare da<br />
ponte tra base<br />
sociale e consiglio<br />
di amministrazione.<br />
Nella foto il presidente<br />
dell’istituto Bruno<br />
Martinelli<br />
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
nuovi strumenti di partecipazione.<br />
I gol (quattro, uno per territorio)<br />
hanno funzione consultiva e fanno<br />
da ponte tra base sociale e consiglio<br />
di amministrazione.<br />
un’assemblea al mese<br />
Il Consorzio Lavoro Ambiente ha<br />
invitato Marco Mazzoli, docente<br />
alla Cattolica, Benito Benati, già<br />
direttore finanziario della Sacmi<br />
e il suo presidente Domenico<br />
Olivieri, a presentare la storia della<br />
cooperativa di produzione e lavoro<br />
di Imola considerata dagli ambienti<br />
accademici un vero e proprio case<br />
study sotto diversi profili: umano,<br />
imprenditoriale, manageriale.<br />
Un’impresa industriale manifatturiera,<br />
fondata nel 1919 da 9<br />
operai metalmeccanici disoccupati,<br />
che in poco meno di un secolo<br />
è cresciuta fino a diventare una<br />
multinazionale presente nei mercati<br />
di oltre 100 Paesi; un transatlantico<br />
cooperativo di oltre 1700<br />
soci lavoratori che si riuniscono<br />
tutti i mesi in assemblea. “Il meccanismo<br />
dell’assemblea mensile<br />
– spiega Mazzoli – ha come<br />
premessa una selezione all’entrata:<br />
in questa cooperativa, infatti,<br />
non c’è il principio della porta<br />
aperta, ma i soci vengono valutati<br />
in base all’impegno sul lavoro<br />
e alla condivisione dello spirito<br />
cooperativo. Questo fa in modo<br />
che entrino a far parte della base<br />
sociale soltanto i lavoratori più<br />
motivati a partecipare. Una scelta<br />
molto dibattuta a livello nazionale<br />
– prosegue il docente – talvolta<br />
anche criticata, ma che ha rivelato<br />
altissima efficacia” (d.p.).<br />
7<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
L’incontro con Marco Mazzoli, docente alla<br />
Cattolica, Benito Benati, già direttore finanziario<br />
e Domenico Olivieri, presidente della Sacmi,<br />
che hanno presentato presso il Consorzio<br />
Lavoro Ambiente il libro Partecipazione ricerca<br />
innovazione.<br />
CARzANO, LA<br />
RIVOLUzIONE PARTE<br />
DALLA ‘FAMIGLIA’<br />
A Carzano, comunità di 500 anime in<br />
Valsugana, qualche anno fa il piccolo punto<br />
vendita della Famiglia Cooperativa Bassa<br />
Valsugana faticava a sopravvivere. Così,<br />
all’interno del progetto Restore finanziato<br />
dal Fondo sociale europeo e promosso dalla<br />
<strong>Federazione</strong>, la cooperativa ha proposto un<br />
questionario alla popolazione, per rilevare<br />
le esigenze della comunità e raccogliere<br />
le disponibilità <strong>delle</strong> persone a mettersi in<br />
gioco per attivare servizi che mancavano o<br />
che potevano essere rinforzati.<br />
Da questa scintilla è nata l’associazione di<br />
promozione sociale ‘Casa dei Pioveghi’, che<br />
oggi conta 49 soci, tra cui Comune, Famiglia<br />
Cooperativa, Nido gestito dalla cooperativa<br />
Bellesini e 7 associazioni di volontariato.<br />
Il suo scopo è operare per lo sviluppo<br />
della comunità e di tutti i suoi membri per<br />
realizzare, attraverso forme organizzate di<br />
partecipazione, una rete stabile di attività e<br />
servizi in grado di migliorare le condizioni di<br />
vita di tutta la popolazione e di ogni singolo<br />
cittadino.<br />
I servizi che l’associazione offre sono: spesa<br />
a domicilio, aiuto e sostegno nei compiti<br />
scolastici, microassistenza e piccoli lavori<br />
di manutenzione. Il meccanismo di fornitura<br />
dei servizi ruota attorno alla ‘banca del<br />
dono’, quindi al principio del mutuo aiuto: le<br />
persone possono offrire le proprie capacità<br />
e disponibilità ma anche richiedere quello di<br />
cui hanno bisogno. E, proprio sul tema del<br />
dono, il 6 giugno l’Associazione organizza<br />
una grande festa per tutto il paese, coordinata<br />
da un gruppo di giovani di Carzano e dei<br />
comuni vicini.
IN PRIMO PIANO<br />
dEMOCRAzIA E PARTECIPAzIONE<br />
cooPerazione,<br />
diamoci una mano<br />
(ma è una mano che tira tutto iL trentino)<br />
di Franco de Battaglia<br />
Diego Schelfi conclude, con l’assemblea<br />
di giugno, il primo anno del<br />
suo terzo mandato alla presidenza<br />
della Cooperazione <strong>Trentina</strong>. Ne<br />
restano altri due. E’ stato un anno<br />
in cui la Cooperazione ha dimostrato<br />
la sua centralità necessaria<br />
all’economia del Trentino ed alla<br />
sua dimensione sociale, non senza<br />
l’emergere di antiche e nuove debolezze.<br />
Nel 2009 la Cooperazione<br />
ha fatto da volano alle misure anticrisi<br />
promosse dalla Provincia, si è<br />
spesa per non far mancare l’ossigeno<br />
finanziario alle piccole imprese<br />
e alla famiglie, ha evitato clamorosi<br />
tracolli. I bilanci <strong>delle</strong> casse rurali<br />
sono eloquenti al riguardo: meno<br />
profitti e più “sofferenze”, non perché<br />
ci sia stata minor efficienza, ma<br />
perché si sono aperte linee di credito<br />
sulla fiducia di chi lavora con<br />
difficoltà. D’altra parte nel 2009<br />
sono venute al pettine difficoltà<br />
che si erano accumulate nel corso<br />
degli anni passati, a volte frutto di<br />
ambizioni eccessive, a volte di crisi<br />
non prevedibili… Fiavé, Folgarida,<br />
le eccedenze del vino, il deprezzamento<br />
<strong>delle</strong> mele… investimenti,<br />
indebitamenti… La Cooperazione<br />
non è mai stata così presente, ma<br />
non ha mai neppure avuto tanta<br />
carne al fuoco.<br />
Presidente Schelfi: un anno trascorso.<br />
E due per rafforzare ulteriormente<br />
il ruolo cooperativo. E per<br />
scioglierne i nodi.<br />
Sì, il 2009 è stato un anno difficile,<br />
nel quale però le scelte hanno ulteriormente<br />
legittimato il ruolo della<br />
cooperazione nel Trentino. Ma i<br />
prossimi due anni saranno ancora<br />
più importanti. Straordinari. Sono<br />
decisive le sfide che si pongono al<br />
movimento cooperativo dopo la<br />
grande crisi, in questa fase di ripensamento<br />
del mondo, dell’Europa ed<br />
anche della nostra autonomia.<br />
Iniziamo dal futuro, allora.<br />
Questa non è una poltrona facile.<br />
La Cooperazione non è un settore<br />
facile. Vive nell’economia, ma<br />
non è un’impresa come le altre,<br />
non può misurare i suoi obiettivi<br />
solo sull’utile che accumula. La<br />
Cooperazione deve saper mettere<br />
insieme un sistema di imprese ed<br />
essere al tempo stesso movimento.<br />
Deve innanzitutto saper preparare<br />
i suoi uomini, a tutti i livelli: cooperatori,<br />
consumatori, direttori…<br />
Occorre capire che la Cooperazione<br />
è innanzitutto un gruppo di per-<br />
8<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
sone.<br />
Manager competenti, ma radicati<br />
in profondi valori? Non è facile.<br />
E’ necessario. Come si legge nell’ultima<br />
enciclica del Papa, sostenuta<br />
da grandi economisti, oggi l’unico<br />
modo per fare una buona impresa<br />
è di farla in modo etico. Una buona<br />
impresa economica, non un’associazione<br />
di beneficenza. Noi soprattutto<br />
dobbiamo essere coerenti su<br />
questo punto.<br />
Ci vorrebbero uomini in controtendenza<br />
rispetto a come vengono<br />
preparati dalle scuole economiche:<br />
tutto Pil, finanza, derivati ecc.<br />
Esistono anche percorsi di studio<br />
“altri”, straordinari per i giovani<br />
d’oggi. Dobbiamo cercarli, incentivarli.<br />
C’è gente splendida che si<br />
sta impegnando. Io dico: “Dateci<br />
idee, dateci uomini”. Questo è il<br />
futuro. Uomini e donne nuovi,<br />
molte donne, stanno emergendo nei<br />
settori cooperativi. Nelle valli, nei<br />
paesi, sta emergendo un fermento<br />
giovanile e femminile che da tempo<br />
non si notava. Dico ai cooperatori,<br />
ma anche ai politici, ai giornalisti:<br />
seguite da vicino quanto sta avvenendo.<br />
Non è scontato. Seguitelo<br />
con generosità. Questa mi sembra la
11 GIUGNo<br />
Assemblea<br />
<strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della<br />
Cooperazione<br />
parola giusta per affrontare il futuro:<br />
generosità.<br />
Il futuro va costruito oggi, ma oggi<br />
vanno affrontati anche i nodi del<br />
presente.<br />
Ne siamo perfettamente consapevoli.<br />
Sui “nodi” ci interroghiamo ad<br />
ogni nostra riunione. Le crisi, quella<br />
che sta vivendo non solo il nostro<br />
Paese ma la Grecia, la Spagna… fa<br />
emergere difficoltà e debolezze, come<br />
la bassa marea fa emergere gli scogli<br />
nascosti dal mare. Che fare? Tirare le<br />
orecchie ai direttori? Burocratizzare<br />
i controlli? Costringere i presidenti<br />
a cercare percorsi più attenti? Penso<br />
sia inutile mettere gli uni contro gli<br />
altri o fare processi. I nodi si sciolgono<br />
nella Cooperazione, insieme. Chi<br />
è un buon cooperatore è disponibile<br />
a trovare una strada “insieme” agli<br />
altri.<br />
Alcuni esempi: il vino.<br />
Ecco, cosa è accaduto? Vanno in<br />
crisi piccole realtà, perché si erano<br />
allontanate dalla flotta volendo far<br />
da sole, perché il mare era tranquillo.<br />
Oppure cantine che già grandi<br />
hanno tentato un passo più lungo<br />
della gamba. Quando è venuta la<br />
tempesta le barche si sono trovate<br />
impreparate, smarrite, travolte. Il<br />
vino è una grande realtà che deve<br />
riposizionare la sua strada. Tre cantine<br />
su 13, il venti per cento circa,<br />
hanno accusato la crisi. Molto, ma<br />
realtà affrontabili.<br />
Quindi?<br />
Quindi, la flotta non deve disperdersi.<br />
Quindi significa che non bisogna<br />
perdere di vista la necessità di fare<br />
sistema, nonostante le intuizioni o<br />
le ambizioni legittime. Il sistema<br />
va rafforzato, continuamente. Ma<br />
sono in crisi anche colossi produttivi<br />
come la Toscana, il Piemonte,<br />
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
“quindi”, anche l’atteggiamento<br />
dell’opinione pubblica, degli operatori<br />
economici, <strong>delle</strong> categorie deve<br />
essere più attento.<br />
Reazioni più salde, meno emotive,<br />
par di capire, ma in che senso?<br />
Nel senso che in una realtà vasta e<br />
complessa come la Cooperazione,<br />
con quasi 600 aziende, il fatto che<br />
vi sia una quota di difficoltà mentre<br />
è in crisi tutto il mondo economico,<br />
deve suscitare certo impegno a<br />
reagire, ma senza stracciarsi le vesti.<br />
Non è il fallimento del sistema cooperativo.<br />
E’ una febbre che colpisce<br />
anche i migliori. Perché, se poi guardiamo<br />
il quadro complessivo, sul<br />
piano del lavoro la Cooperazione<br />
ha tenuto, i fatturati hanno tenuto.<br />
Emerge una cooperazione a macchia<br />
di leopardo.<br />
Ci sono settori che soffrono di più,<br />
si delineano orizzonti nuovi. Il settore<br />
dei consumi tiene, ma la crisi<br />
ha spinto anche i più grossi – Cavit,<br />
Mezzacorona, LaVis – a mettersi<br />
in rete.<br />
A volte gli scossoni sono positivi.<br />
E’ il momento in cui tutto il settore<br />
agricolo deve ritrovare modelli produttivi<br />
più elastici, ma anche “fare<br />
sistema” in modo più deciso. Se<br />
siamo bravi e veloci ne usciremo più<br />
forti di prima.<br />
La crisi porta dunque ad un ripensamento<br />
non solo sul sistema, ma<br />
anche sui “contenuti”, sui modi di<br />
produzione.<br />
I legami fra prodotto e territorio<br />
vanno approfonditi. Vi sono problemi<br />
di scala estremamente diversi:<br />
le mele si confrontano con una<br />
immensa produzione nazionale e<br />
internazionale, non possono essere<br />
vendute tutte nei negozietti o<br />
nei banchetti ai lati della strada, o<br />
9<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
trasformate in marmellate per gli<br />
agritur. Il latte invece – di produzione<br />
limitata – non può essere industriale,<br />
è “nostro” dobbiamo esserne<br />
orgogliosi, valorizzarlo e berlo “noi”,<br />
anche per sostenere il Trentino, il<br />
territorio, il lavoro.<br />
Piste diverse.<br />
E per seguirle occorre una classe<br />
dirigente articolata, consapevole.<br />
Prepararla è il nostro primo compito.<br />
Non ci sono scorciatoie. Noi<br />
chiediamo, anche alla Provincia che<br />
a fronte di una partecipazione così<br />
ampia… 600 consigli <strong>delle</strong> cooperative<br />
diffusi in tutte le valli trentine…<br />
non si riducano le cooperative solo<br />
ad esecutrici di direttive altrui. La<br />
nostra idea di Trentino (non solo di<br />
Cooperazione) è di rendere responsabili<br />
tutti i cittadini. Non può essere<br />
un’idea di centralismo, o di dirigismo.<br />
Il valore, la diversità, l’autonomia<br />
del Trentino si basano su questa<br />
idea di comunità partecipata. Ed è<br />
questo il valore della Cooperazione.<br />
Non è stata solo partecipazione. Ci<br />
sono stati anche interventi concreti.<br />
Se ne è scritto molto. Abbiamo lavorato<br />
bene sui mutui anticrisi, con<br />
una quota del 90 per cento, ci siamo<br />
assunti i rischi <strong>delle</strong> maggiori sofferenze<br />
<strong>delle</strong> casse rurali. Anche nel<br />
consumo, nonostante le difficoltà<br />
che talvolta ci creiamo da noi stessi<br />
(i contrasti fra alcune cooperative e<br />
Sait) il sistema è cresciuto e i negozi<br />
di vicinato, proprio nella crisi, hanno<br />
mostrato il loro ruolo insostituibile.<br />
Quattrocento piccoli negozi sul territorio.<br />
Che nella crisi hanno superato i<br />
loro esame di maturità. Pur con il<br />
portafoglio alleggerito, le genti <strong>delle</strong><br />
nostre comunità hanno continuato<br />
ad andare nelle loro botteghe. Perché
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
hanno riconosciuto che il negozio di<br />
vicinato serve alle famiglie, serve agli<br />
anziani, serve alle giovani coppie.<br />
Serve anche a selezionare gli acquisti.<br />
Il risultato grande di quest’anno<br />
per la Cooperazione è stato questo<br />
riconoscimento. Non comperare<br />
tanto per comperare, ma capire che,<br />
nella crisi, restare ancorati al proprio<br />
negozio diventa l’antidoto ad ogni<br />
speculazione, ad ogni strumentalizzazione.<br />
Ci sono anche le ombre. Fiavé, il<br />
passo più lungo della gamba?<br />
Parliamo di Fiavé allora. Siamo<br />
intervenuti con decisione. Siamo<br />
un privato-sociale forte ed è giusto<br />
che l’opinione pubblica ci giudichi.<br />
Ma Fiavé ha recuperato in<br />
un anno… in un anno… e senza<br />
contributi pubblici straordinari,<br />
perché un po’ di soldi, è vero, li ha<br />
prestati la Provincia, ma a un tasso<br />
del 3 per cento. Il resto l’ha messo<br />
il sistema. E così abbiamo tenuto<br />
insieme un’azienda che quest’anno<br />
fa un bilancio discreto e pieno,<br />
remunerando i produttori in misura<br />
un po’ inferiore, ma remunerandoli.<br />
E questo vuol dire che quell’azienda<br />
non era un pallone gonfiato, non<br />
era decotta. La sostanza c’era. Ci è<br />
costato fatica, ma siamo soddisfatti.<br />
Adesso molti degli allevatori che se<br />
n’erano andati intendono ritornare.<br />
E noi diciamo “tornate, ma fate la<br />
vostra parte”. I soci non possono<br />
decidere dalla sera alla mattina di<br />
andare “dove è più conveniente”.<br />
Occorre lavorare, pianificare e anche<br />
soffrire e gioire insieme, se necessario.<br />
Mi preme aggiungere che l’intero<br />
mondo agricolo è insostituibile. I<br />
contadini che mungono il latte ogni<br />
mattina, che allevano, che coltivano,<br />
fanno un servizio fondamentale per<br />
la comunità e per il territorio che<br />
sarebbe molto riduttivo condurre<br />
solo ai risultati economici.<br />
Il settore del Lavoro?<br />
Il risultato è buono. Abbiamo<br />
assunto persone. Ma dietro c’è una<br />
convinzione fortissima: la comunità<br />
cooperativa “deve” assumersi la<br />
responsabilità del lavoro. E sta emergendo<br />
qui la classe dirigente cooperativa<br />
del futuro.<br />
E’ anche il futuro di nuovi modelli<br />
produttivi, il porre fine al divorzio<br />
tragico fra produzione, lavoro e territorio,<br />
perché la Cooperazione non<br />
disloca. La vera specificità dell’autonomia<br />
è questa.<br />
La Cooperazione non fa solo contabilità,<br />
fa politica sociale e civile. E<br />
l’ente pubblico sarebbe chiamato<br />
a intervenire con più decisione per<br />
dare forza a chi vuole lavorare seriamente…<br />
ci sono da rivedere tutte le<br />
distorsioni del sistema degli appalti.<br />
L’appalto era dimensionato su un<br />
mondo che non c’è più. Oggi più che<br />
agli imprenditori, i servizi rischiano<br />
di finire in mano agli speculatori.<br />
I ribassi che arrivano all’80 al 90<br />
per cento si commentano da sé. Nel<br />
migliore dei casi si reggono sullo<br />
sfruttamento. Tolgono dignità<br />
al lavoro e anche all’impresa. La<br />
Cooperazione è nata innanzitutto<br />
per riconoscere dignità al lavoro.<br />
La diaspora dal Sait?<br />
Non c’è stata, ma è latente. Lo si<br />
vede anche dal dibattito sulla presidenza<br />
che va ben oltre i confronti<br />
dialettici. Dobbiamo dire una cosa.<br />
La cooperazione fra consumatori<br />
è un valore storico, una strada<br />
sulla quale non possiamo cedere. E’<br />
stata la fortuna della cooperazione<br />
di consumo avere un modello con<br />
il Consorzio di secondo grado alle<br />
10<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
spalle. La Dao l’ho sempre difesa, è<br />
una realtà importantissima, piccoli<br />
dettaglianti che si sono messi in cooperativa.<br />
Ci sono dietro famiglie,<br />
è una sfera importante nei nostri<br />
paesi, però la cooperazione fra consumatori<br />
è cosa diversa dalla cooperazione<br />
fra dettaglianti. Se si fa confusione<br />
diventa un danno per tutti e<br />
due. Io ribadisco che le famiglie cooperative<br />
devono essere legate al proprio<br />
consorzio. E poi lì, se necessario<br />
litigare, chiarirsi, chiedere. Quando<br />
una famiglia cooperativa è in crisi a<br />
chi chiede un aiuto, se non al Sait?<br />
Ma deve esserci reciprocità. D’altro<br />
canto Dao, Sait e Famiglie, insieme,<br />
hanno il 50 per cento del mercato,<br />
possibile che nel rispetto reciproco<br />
non possano fare qualcosa di buono<br />
insieme?<br />
Un messaggio conclusivo?<br />
La Cooperazione è un sostegno per<br />
tutta l’economia, ma ha un valenza<br />
territoriale e sociale che va oltre<br />
l’economia. Non voglio entrare nei<br />
dettagli, ma è forse tempo di un<br />
ripensamento anche istituzionale<br />
“costituzionale” a livello europeo<br />
ora che l’ubriacatura liberista ha<br />
mostrato tutti i suoi limiti. Non<br />
può essere un caso che la Regione<br />
Lombardia - la Lombardia - nel<br />
2008 abbia varato una legge di sostegno<br />
specifico alla Cooperazione.<br />
Ma su questo non mi dilungo. Mi<br />
auguro invece che si rafforzi nel<br />
Trentino, a tutti i livelli, la consapevolezza<br />
che la Cooperazione non<br />
è la difesa dell’esistente di fronte al<br />
nuovo che avanza, ma lo strumento<br />
per costruire un nuovo modello di<br />
sviluppo, per restituire prospettive<br />
economiche a un territorio e opportunità<br />
di lavoro alla sua gente.
www.cooperazionetrentina.it www.cooperazione.tv CONTATTI ufficio.stampa@ftcoop.it<br />
P E R S O N E , F A T T I E N u M E R I D A L L A C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A<br />
FinCOOp,<br />
più FOrte neLL’enerGia<br />
Il bilancio 2009 di Fincoop, presentato<br />
all’assemblea dei soci il 17 maggio, ha<br />
come principale elemento di caratterizzazione<br />
il rafforzamento della presenza<br />
della finanziaria del movimento nel settore<br />
dell’energia. Nel corso dell’esercizio,<br />
anzitutto, è stata perfezionata l’operazione<br />
Dolomiti Energia attraverso la<br />
società controllata Enercoop Srl, che ha<br />
rilevato una quota del 1,77% del capitale<br />
sociale di DE con un investimento<br />
prossimo agli 11 milioni. L’intervento ha<br />
comportato per Fincoop un esborso di<br />
circa 9,4 milioni.<br />
La partecipazione, sommata a quella<br />
detenuta dai consorzi elettrici di Stenico<br />
e di Storo, ha portato la rappresentatività<br />
della cooperazione trentina in DE al 3<br />
per cento circa.<br />
Renato Dalpalù (nella foto), presidente<br />
di Fincoop e amministratore unico di<br />
Enercoop, commenta: “Il sistema <strong>delle</strong><br />
cooperative trentine si fa carico della<br />
responsabilità di partecipare fianco a<br />
fianco con altri importanti partner locali<br />
alla gestione di Dolomiti Energia che<br />
rappresenta una <strong>delle</strong> maggiori multiutility<br />
italiane, specializzata nel settore<br />
idroelettrico, una fonte energetica sicura,<br />
competitiva e priva di emissioni di<br />
anidride carbonica.”<br />
L’acquisizione della quota di DE, condotta<br />
in sintonia con i Bim che hanno<br />
rilevato una partecipazione del 2 per<br />
cento, è stata occasione per la ricapitalizzazione<br />
di Fincoop, che ha triplicato il<br />
suo capitale sociale passando da 5 a 15<br />
milioni, di cui 12 già sottoscritti. La parte<br />
più consistente <strong>delle</strong> nuove sottoscrizioni<br />
è stata operata dalle Casse Rurali, che<br />
si aggiungono ai 13 consorzi del movimento<br />
nella loro veste di soci fondatori<br />
della finanziaria.<br />
Tenuto conto che il bilancio 2009 di<br />
Dolomiti Energia, approvato nelle scorse<br />
settimane, prevede la distribuzione<br />
di un dividendo di 8 cent per azione, il<br />
beneficio che deriverà a Enercoop Srl<br />
ammonterà a circa 580 mila euro, con<br />
una quota riconducibile a Fincoop di 490<br />
mila, importo che troverà evidenza nel<br />
11<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
bilancio 2010.<br />
Altra operazione importante nel campo<br />
dell’energia condotta da Fincoop nel<br />
2009 è la sottoscrizione di una quota di 1<br />
milione e mezzo in Ags Tele Spa, società<br />
che realizza la rete di teleriscaldamento<br />
a Riva del Garda. Hanno partecipato<br />
all’operazione il Mediocredito Trentino<br />
Alto Adige e la Cassa Rurale Alto Garda.<br />
Sempre in partnership con Mediocredito<br />
e con l’intervento <strong>delle</strong> Casse Rurali<br />
locali (Pergine, Caldonazzo e Levico) la<br />
finanziaria della cooperazione trentina<br />
partecipa inoltre al progetto di teleriscaldamento<br />
dell’Alta Valsugana (con una<br />
quota del 12% nella Vale spa). Afferma<br />
Dalpalù: “Ci interessa supportare i territori<br />
nelle iniziative che possono migliorare<br />
la qualità della vita <strong>delle</strong> comunità<br />
in maniera condivisa e sostenibile, per<br />
questo riteniamo strategica la partita<br />
dell’energia” (c.c.)<br />
Dolomiti Energia è la sesta multiutility<br />
d’Italia per fatturato. Il valore della produzione<br />
del Gruppo nel 2009 è ammontato a<br />
649 milioni di euro (+11%), l’utile ha sfiorato<br />
i 70 milioni.<br />
Per quel che riguarda le reti, il Gruppo<br />
ha distribuito energia elettrica per 2,6<br />
miliardi di kWh (a 320 mila clienti), 279<br />
milioni di metri cubi di gas, 36 milioni di<br />
metri cubi di acqua.
SCONTI<br />
nuOve<br />
COnvenziOni<br />
per Le COOperative<br />
Rilevazione presenze<br />
Le cooperative associate alla <strong>Federazione</strong> potranno godere della convenzione stipulata con Delta Servizi per<br />
ottenere strumenti di gestione <strong>delle</strong> presenze del personale e servizi a condizioni molto vantaggiose. L’accordo<br />
è articolato in cinque pacchetti a seconda del numero di dipendenti e consente alle cooperative di dotarsi di un<br />
sistema efficace, utile per migliorare e automatizzare la gestione del personale.<br />
Per info: Claudio Volpato (cell: 348-0177458 – email claudio.volpato@deltaservizi.tn.it)<br />
Buoni pasto<br />
È possibile scegliere il valore, le regole di utilizzo e il circuito entro cui è possibile usare il buono pasto dato ai propri<br />
dipendenti grazie alla convenzione con Bluticket, che consente inoltre di ottenere un importante sconto mensile e<br />
un valido ribasso sul valore della tessera.<br />
Per aderire all’offerta chiamare lo 02/3454191 facendo riferimento alla convenzione con la Cooperazione <strong>Trentina</strong>.<br />
Telefonia mobile e rete unica<br />
Parlare al telefono gratis. Ora è possibile grazie alla convenzione con Vodafone, che consente alle cooperative che aderiscono<br />
all’offerta di telefonarsi tra loro senza pagare neanche un centesimo. Sono oltre 200 le cooperative che hanno<br />
già aderito, ottenendo inoltre tariffe agevolate per la telefonia fissa e mobile e numerosi vantaggi per la rete unica.<br />
Per aderire all’offerta: Christian Spinelli (tel: 049/7805246 – cell: 346/1488120 – email: christian.spinelli@vodafone.<br />
com) o Lucia Frison (tel: 049/7805123 – cell: 348/0089168 – email: lucia.frison@vodafone.com)<br />
Sistemi telefonici VoIP<br />
La <strong>Federazione</strong> ha stipulato un accordo a favore <strong>delle</strong> associate per la fornitura e gestione di sistemi telefonici VoIP a<br />
prezzi molto vantaggiosi. Questa soluzione si integra con i centralini esistenti, così come alla rete Gsm ed ai sistemi Wifi<br />
ed offre la possibilità di collegare più sedi utilizzando la rete dati preesistente, abbattendo i costi di chiamata.<br />
Per aderire all’offerta: Michele Sava (cell: 348-4258353 - email: m.sava@telefoniaaltoadige.it)<br />
Ancora più scelta per l’auto<br />
La Fiat Ulysse Van è scontata del 16%, mentre per il Ducato lo sconto arriva fino al 18%. Sono solo due esempi<br />
dei vantaggi previsti dalla nuova convenzione stipulata dalla Cooperazione <strong>Trentina</strong> con Fiat Italia. Sconti dal 5 al<br />
18% per l’acquisto di Alfa Romeo, Lancia e Fiat. L’accordo riguarda anche i veicoli commerciali e prevede il ritiro<br />
dell’usato.<br />
Un’ulteriore possibilità di scelta per le cooperative trentine che intendono acquistare un’auto nuova. Per l’acquisto<br />
di un’auto marchiata Seat, Volkswagen, Audi o Skoda possono contare su sconti dall’11 al 26% e di oltre il 20% per<br />
una Bmw, grazie agli accordi stipulati con la concessionaria Dorigoni Auto di Trento e con Bmw Italia.<br />
Per aderire all’offerta Fiat e Lancia: Concessionara Eurocar in via Maccani 133 a Trento<br />
Per aderire all’offerta Alfa Romeno: Concessionaria Bertucco in via Spini 6 a Gardolo<br />
Per aderire all’offerta Seat, VW, Audi e Skoda: Giuseppe Rosozanotti (cell. 335/269062 – email giuseppe.rosozanotti@dorigoni.com)<br />
Per aderire all’offerta Bmw Italia: Stefano Grassetto (cell. 348/4055794 – email stefano.grassetto@bmw.it)<br />
Telefonia fissa<br />
Raddoppiano i vantaggi per le cooperative trentine che utilizzano il telefono fisso grazie alla nuova convenzione stipulata<br />
con ICN Italia, che garantisce tariffe convenienti, in particolare per le telefonate verso l’estero: chiamare gli Stati<br />
Uniti, ad esempio, costa solo 2,33 centesimi al minuto. Rinnovata anche per il 2010 la convenzione con Infostrada, con<br />
tariffe ancora più vantaggiose.<br />
Per aderire all’offerta con ICN Italia: Renzo Trisotto - tel. 0461/923630 - cell. 335/6389219 - e-mail r.trisotto@icnitalia.net<br />
Per aderire all’offerta con Infostrada: Roberto Bortoluzzi - 329/8340503 - e-mail roberto.bortoluzzi@mail.wind.it<br />
12<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
Tutti i dettagli <strong>delle</strong><br />
convenzioni riservate ai soci<br />
della <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
della Cooperazione sono<br />
disponibili sul sito<br />
www.cooperazionetrentina.it<br />
Per maggiori informazioni sulle convenzioni che seguono: Cristian Zini<br />
(tel: 0461/898701 – cell: 329/9075010 – email: cristian.zini@ftcoop.it)
GeneraziOni a COnFrOntO.<br />
tOrna eDuCa<br />
Per due anni migliaia di bambini e<br />
ragazzi, genitori ed insegnanti, educatori<br />
ed esperti hanno raccolto l’invito<br />
dei promotori di Educa - tra i quali la<br />
Cooperazione trentina e nazionale - ad<br />
incontrarsi e dialogare sull’educazione.<br />
Ben 12.000 persone l’anno scorso<br />
hanno riempito le sale dei seminari,<br />
partecipato agli spettacoli nei teatri e ai<br />
laboratori creativi nelle strade e nelle<br />
piazze. “Un grande successo per l’evento<br />
- spiega Michele Odorizzi, presidente<br />
di Educa - che ha alimentato non solo<br />
la voglia di consolidarlo, ma anche di<br />
avviare un percorso di condivisione più<br />
ampio e continuo. Ci ritroveremo quindi<br />
con entusiasmo a Rovereto dal 23 al 26<br />
settembre, ma già in questi mesi faremo<br />
un percorso con appuntamenti in<br />
diverse città italiane (tra le quali Padova,<br />
Trento, Bergamo) che avrà al centro il<br />
tema di quest’anno: generazioni. Ci sarà<br />
anche uno spazio virtuale: il forum sul<br />
sito www.educaonline.it per discutere e<br />
fare proposte”.<br />
Il calendario si è aperto ad aprile con un<br />
incontro a Rovereto cui ha partecipato<br />
il filoso Ivo Lizzola (nella foto), preside<br />
della Facoltà di Scienze della formazione<br />
dell’Università di Bergamo e autore<br />
del libro Di generazione in generazione.<br />
Nella sua lectio magistralis ha ripreso<br />
alcune parole chiave con cui il comitato<br />
promotore di Educa declina il tema <strong>delle</strong><br />
relazioni fra generazioni: futuro, memoria<br />
e contestazione.<br />
perché oggi si torna a parlare di<br />
generazioni?<br />
Dopo l’ubriacatura intorno all’individuo<br />
autonomo e autosufficiente nel pensare<br />
e realizzare il proprio progetto di vita,<br />
oggi si è “costretti” a costruire la propria<br />
storia con altri. I destini <strong>delle</strong> generazioni<br />
sono fortemente disegnati dalle<br />
relazioni con le altre generazioni, dentro<br />
ai vincoli e alle possibilità che queste<br />
permettono, basti pensare alle opportunità<br />
di lavoro per i giovani e ai bisogni di<br />
cura per gli anziani. Sono cambiamenti<br />
già in atto, ciò non significa però che<br />
non sia necessario aumentare i livelli<br />
di consapevolezza per mostrare che<br />
quelli rappresentati spesso come sacrifici,<br />
costrizione di ruolo, sono in realtà<br />
luoghi di nuova possibilità e libertà. Ed<br />
Educa è ad esempio una grande occasione<br />
per guardare e capire quello che<br />
sta già avvenendo.<br />
il titolo del suo libro, Di generazione<br />
in generazione, rimanda<br />
ad un passaggio, contiene il<br />
senso di una consegna. Ma che<br />
cosa si consegna in una società<br />
in cui si continua a parlare di<br />
13<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
“ Come è difficile restare padre<br />
quando i figli crescono.<br />
”<br />
Franco Battiato<br />
crisi di valori?<br />
Si consegna ciò che si è colto come<br />
buono e giusto, che si è colto come<br />
“avente valore”. Non si può quindi fare<br />
una consegna che non comprenda<br />
anche i valori. Quelli di cui parliamo non<br />
sono però valori astratti; attraverso i<br />
racconti si trasmette ciò che piano piano<br />
si è decantato come davvero essenziale.<br />
Sembra riferirsi alle storie<br />
familiari, ai racconti di padre<br />
in figlio. Ma quali sono i modi<br />
invece di consegna della memoria<br />
collettiva, della storia sociale<br />
che fa comunità?<br />
Ci sono le storie collettive che passano<br />
attraverso le esperienze come quelle<br />
fatte dai ragazzi che compiono il viaggio<br />
della memoria ad Auschiwtz e Dakau.<br />
Ci sono poi molti esempi anche di piccole<br />
comunità che coinvolgono i ragazzi<br />
in attività di partecipazione responsabile<br />
alla vita comunitaria, ad esempio attraverso<br />
il volontariato nelle case di riposo<br />
e in percorsi di recupero della storie<br />
collettive, ad esempio di fabbriche che<br />
hanno chiuso. Sono “consegne” che<br />
passano attraverso l’esperienza, anche<br />
se poi c’è bisogno di ricostruire anche i<br />
riti e le celebrazioni (s.d.v.).
NEWSCOOP<br />
vinitaLY,<br />
iL vinO<br />
CHe Si riSCatta<br />
di Diego Nart<br />
Sessantadue aziende vitivinicole trentine,<br />
quattordici in meno rispetto all’edizione<br />
passata.<br />
Un’area espositiva di 400 metri quadrati.<br />
Otto gli stand di altrettante realtà<br />
della Cooperazione <strong>Trentina</strong>: Cantina<br />
Aldeno, La Vis e Valle di Cembra, Le<br />
Meridiane, Rotaliana, Toblino, Cavit,<br />
Mezzacorona, Rotari.<br />
Sono alcuni numeri della presenza<br />
<strong>delle</strong> cantine di casa nostra al 44esimo<br />
Vinitaly di Verona, vetrina di impareggiabile<br />
efficacia per vini e distillati.<br />
Più in generale, l’edizione 2010, ha<br />
registrato l’adesione di 4200 espositori<br />
di Europa, America, Africa e Oceania.<br />
La superficie occupata è stata di 92<br />
mila metri quadrati.<br />
Mezzacorona:<br />
due nuovi vini<br />
Feudo Arancio ha presentato due nuovi<br />
vini: Dalila e Cantadoro, nomi romantici,<br />
tratti da un’antica pizzica anonima siciliana<br />
riportata artisticamente in etichetta.<br />
La pizzica è una danza tradizionale<br />
del Sud Italia e fa parte della grande<br />
famiglia <strong>delle</strong> tarantelle. Si tratta di due<br />
selezioni particolari, frutto di un lungo<br />
lavoro degli enologi di Feudo Arancio<br />
che hanno cercato di cogliere in questi<br />
due blend (uvaggi) il cuore della migliore<br />
tradizione vinicola siciliana.<br />
Cavit brilla d’oro<br />
L’anteprima alla kermesse è stata<br />
offerta dall’assegnazione del “Premio<br />
per le Regioni”. Cavit si è aggiudicata<br />
questo riconoscimento attribuito ad<br />
altri undici gruppi vitinivicoli del nostro<br />
Paese. Successo possibile grazie alla<br />
medaglia d’oro conferita a “Trentino<br />
Doc Gewürztraminer Bottega Vinai<br />
2009” e alla Gran menzione assegnata<br />
a “Trentino Doc Chardonnay Bottega<br />
Vinai 2009”; “Trentino Doc Müller<br />
Thurgau Bottega Vinai 2009”; “Trentino<br />
Doc Sauvignon Mastri Vernacoli 2009”;<br />
“Trentino Doc Rosso Quattro vicariati<br />
2005”; “Trentino Doc Superiore<br />
Vendemmia Tardiva Rupe Re 2007”;<br />
“Trentino Doc Vino Santo Arèle 1998”.<br />
Mezzacorona in Internet<br />
Mezzacorona si è distinta anche nella<br />
14<br />
preMiO<br />
reGiOni<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
3646<br />
VINI IN GARA<br />
DI 30 PAESI<br />
classifica <strong>delle</strong> aziende vitivinicole italiane<br />
più citate nella rete <strong>delle</strong> reti.<br />
In uno studio condotto dalla società<br />
Estrapola, in collaborazione con l’Ente<br />
Fiera di Verona e Vinitaly, sulla visibilità<br />
nella rete Internet <strong>delle</strong> cantine italiane,<br />
Mezzacorona si posiziona nettamente<br />
al primo posto con il 18% dei contenuti<br />
analizzati, a conferma dell’interesse<br />
che il Gruppo vitivinicolo con sede nella<br />
piana rotaliana riscuote nei consumatori<br />
per i suoi vini ma anche per le notizie<br />
ed i contenuti espressi nella sua attività<br />
imprenditoriale.<br />
La Vis e il territorio<br />
Il gruppo lavisano ha presentato<br />
“Territorio e Cultura”. La cultura territoriale<br />
è il tema attorno al quale ruoterà<br />
l’attenzione per sottolineare scelte<br />
compiute ed esaltare unicità ancora<br />
inespresse ma di grande significato.
“ il trentino vitivinicolo ha bisogno di una<br />
riflessione complessiva.<br />
”<br />
Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio.<br />
Territorio e Cultura saranno i valori che<br />
ispireranno il “Premio Territori”.<br />
Partner di questa iniziativa il corso di<br />
laurea in scienze gastronomiche della<br />
Facoltà di Agraria dell’Università di<br />
Parma e la Fondazione Mach. Obiettivo:<br />
realizzare in chiave di ricerca, per poi<br />
esprimere lungo l’intera filiera, le potenzialità<br />
di un territorio che, dalla tradizione,<br />
ha saputo raccogliere l’esperienza e<br />
proporla in chiave innovativa e moderna.<br />
Con questi partner verranno esaminati<br />
alcuni vitigni-simbolo <strong>delle</strong> produzioni<br />
La-Vis in modo assolutamente nuovo e<br />
originale per riconsegnare loro la valenza<br />
culturale che hanno saputo e che<br />
ancora oggi interpretano.<br />
TrentoDoc<br />
Uno dei protagonisti della kermesse è<br />
stato TrentoDoc. “Denominazione territoriale<br />
per un prodotto eccellente e un<br />
marchio forte” – ha osservato Adriano<br />
Dalpez, il presidente della Camera di<br />
Commercio. Gli aderenti sono saliti a<br />
29, due in più rispetto a un anno fa. “Non<br />
è più un affare o una opportunità per<br />
pochi – ha spiegato Fausto Peratoner<br />
–. Oggi TrentoDoc non è solamente un<br />
ambasciatore di eccellenza del Trentino<br />
ma è molto di più perché ha contribuito<br />
a far crescere la piramide qualitativa. E<br />
questo è il migliore riconoscimento per<br />
il lavoro del produttore”.<br />
Il richiamo di Mellarini<br />
“E’ finito il tempo di camminare ciascuno<br />
sulla propria strada – ha osservato<br />
Tiziano Mellarini, assessore provinciale<br />
all’agricoltura. E’ imminente dover<br />
camminare su un percorso comune.<br />
Naturalmente non mancherà l’apporto<br />
della Provincia Autonoma di Trento per<br />
far sì che si crei una sinergia tra economia,<br />
territorio ed ente pubblico. Questo<br />
per dare vita ad un sistema destinato a<br />
valorizzare il territorio”.<br />
preMi a<br />
GrappOLi<br />
Per il terzo anno consecutivo la Cantina<br />
Mori Colli zugna si è aggiudicata<br />
l’Oscar Nazionale al 49esimo concorso<br />
di Pramaggiore, in provincia di Venezia.<br />
L’Oscar D’oro Nazionale viene assegnato<br />
alla cantina con il più alto numero<br />
di vini a Denominazione di Origine<br />
Controllata. La Cantina ha presentato<br />
undici vini che hanno superato, con la<br />
valutazione di eccellenza, l’esame <strong>delle</strong><br />
commissioni d’assaggio.<br />
Anche per Cantina Rotaliana di<br />
Mezzolombardo non sono mancati<br />
i riconoscimenti. In particolare: “Tre<br />
Bicchieri Gambero Rosso 2010” con<br />
Teroldego Rotaliana Clesurae 2006;<br />
premio per il miglior rapporto qualità<br />
prezzo con Teroldego Rotaliano<br />
Etichetta Rossa 2008, “Berliner Gold”<br />
con Teroldego Rotaliano Clesurae 2005.<br />
Per la Cantina di Roverè della Luna si<br />
segnalano: “Etichetta d’oro” per il vino<br />
“Sancta Anna” e Diploma di Gran menzione<br />
per il Doc Trentino Pinot Grigio<br />
2009 al 44esimo Vinitaly di Verona.<br />
Inoltre tre medaglie d’oro al concorso di<br />
Pramaggiore e tre argenti alla 34esima<br />
mostra dei vini triveneti.<br />
Agraria di Riva del Garda ha raccolto<br />
i risultati sperati a “Sol – Salone<br />
Internazionale dell’olio extravergine di<br />
qualità” di Verona dove ha ricevuto la<br />
Gran Menzione.<br />
Cantina Aldeno si è aggiudicata il premio<br />
“Città di Pramaggiore – Trofeo<br />
D’Argento” e l’Oscar Regionale con<br />
Trentino Doc “San zeno” Rosso Riserva<br />
2005. Alla stessa etichetta è stato assegnato<br />
il Diploma di Gran Menzione<br />
al concorso enologico Internazionale<br />
nell’ambito del Vinitaly. Il Trentino<br />
Lagrein Rosato ha colto l’argento a “Le<br />
Mondial du Rosè” in Francia.<br />
15<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
MOStra Dei vini,<br />
un SuCCeSSO<br />
Successo di presenze e di interesse per la 74ª edizione della<br />
«Mostra vini del Trentino». Si tratta dell’appuntamento clou<br />
dell’anno per il comparto vitivinicolo provinciale, che presenta<br />
le proprie eccellenze di punta, in quattro giorni di apertura<br />
al pubblico e agli addetti ai lavori. Nelle due sedi di Palazzo<br />
Roccabruna e del Teatro Sociale i visitatori hanno potuto<br />
gustare e conoscere qualcosa come 232 fra vini e distillati<br />
del nostro territorio. Dei vini in mostra 73 sono i bianchi e 84 i<br />
rossi, che sommati alle grappe ed ai distillati rappresentano<br />
ben 56 aziende del settore, con 27 diversi Trentodoc.<br />
“In questo momento – ha detto all’inaugurazione Elio Fronza,<br />
vicepresidente della Consorzio Vini del Trentino – queste<br />
sono iniziative che fanno bene al mondo vitivinicolo trentino”.<br />
“Si tratta di una vetrina unica – ha affermato Paolo Biasioli,<br />
vicesindaco di Trento – per mostrare il grande patrimonio di<br />
storia, cultura e tradizione <strong>delle</strong> produzioni locali”.”Seguendo<br />
la strada della qualità – ha aggiunto Gabriele Calliari, vicepresidente<br />
della Camera di Commercio di Trento – alla fine<br />
vinceremo la battaglia”.<br />
“Il vino rappresenta la vera identità del territorio trentino – ha<br />
detto l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo<br />
e promozione Tiziano Mellarini – adesso deve iniziare la stagione<br />
del dialogo fra le cooperative ed i vignaioli, questo è il<br />
momento di fare squadra. In Trentino abbiamo troppe varietà,<br />
mentre dobbiamo puntare soprattutto sui vitigni autoctoni<br />
per presentarci al mondo con la nostra identità”.
16<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
3,4%<br />
QUOTA DEL<br />
PIL EUROPEO<br />
DERIVANTE<br />
DALL’AGRICOLTURA<br />
aGriCOLtOri<br />
penaLizzati<br />
C’è uno squilibrio nella catena del<br />
valore che penalizza gli agricoltori.<br />
Ad affermarlo Paolo Bruni, presidente<br />
di Cogeca, l’organizzazione che rappresenta<br />
le cooperative agricole in<br />
Europa, secondo il quale se da un<br />
lato i prezzi al consumo rimangono<br />
invariati, dall’altro sono almeno venti<br />
anni che non si tocca un livello così<br />
basso soprattutto nella redditività. Il<br />
riequilibrio della catena del valore,<br />
per combattere queste sperequazioni<br />
che avvantaggiano la distribuzione a<br />
discapito degli agricoltori, è uno dei<br />
temi che vedrà impegnata l’Unione<br />
Europea nei prossimi tre anni, insieme<br />
al futuro della Pac e alle strategie<br />
per il 2020.<br />
“Il futuro della Pac – spiega Bruni<br />
0,4%<br />
QUOTA DELLE<br />
RISORSE EUROPEE<br />
DESTINATE<br />
ALL’AGRICOLTURA<br />
– deve essere visto non come assistenza<br />
a 30 milioni di agricoltori, ma<br />
come garanzia di qualità e sicurezza<br />
alimentare per 500 milioni di cittadini<br />
e di consumatori europei”.<br />
L’agricoltura in termini economici rappresenta<br />
circa il 3,4% del Pil europeo<br />
“e riceve sostegni dall’Unione Europea<br />
per lo 0,4% – aggiunge Bruni –, quindi<br />
non solo non è vero che gli agricoltori<br />
sono assistiti ma il sostegno che ricevono<br />
serve per garantire ai cittadini<br />
caratteristiche organolettiche di qualità<br />
e di salubrità”. Cogeca rappresenta<br />
40 mila cooperative che fatturano 360<br />
miliardi di euro. In Europa 1 cittadino<br />
su 6 lega il proprio lavoro alla catena<br />
agroalimentare (s.p.).<br />
17<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
priMavera,<br />
teMpO Di FeSta<br />
L’ultimo week-end del mese di aprile è stato dedicato alla<br />
“Festa di Primavera”, promossa dalla <strong>Federazione</strong> Provinciale<br />
Allevatori. Una bella opportunità per conoscere da vicino il<br />
mondo dell’allevamento di casa nostra ma anche per vivere<br />
altri piacevoli momenti.<br />
Un paio le mostre concorso. La prima con gli esemplari più<br />
belli di cavalli Haflinger (Avelignesi). La seconda ha visto,<br />
invece, sfilare in passerella, davanti agli occhi degli attenti<br />
esaminatori, le migliori vacche della provincia di Trento <strong>delle</strong><br />
razze Rendena, Grigio Alpina e Pezzata Rossa.<br />
C’è stato spazio anche per degustare i prodotti zootecnici,<br />
come carne e formaggi, presso il punto vendita della<br />
<strong>Federazione</strong> Allevatori (nella foto). Anche i più piccini si sono<br />
divertiti con “Bambini a cavallo”, provando l’emozione di<br />
montare in sella, o di fare un giro in carozza. Spazio anche alle<br />
sette note con il concerto del coro “Piccole Colonne”.
NEWSCOOP<br />
CONCAST TRENTINGRANA<br />
45.000<br />
CONTROLLI<br />
ESEGUITI<br />
900<br />
ALLEVAMENTI<br />
CONTROLLATI<br />
più COntrOLLi<br />
Grazie<br />
aL COnCaSt<br />
Tra le analisi sul latte e suoi derivati che il Consorzio dei<br />
caseifici sociali del Trentino (Concast) effettuerà quest’anno,<br />
nell’ambito del Piano di autocontrollo 2010, vi saranno<br />
anche quelle sull’eventuale presenza di diossine ed altri<br />
contaminanti. La Provincia ha infatti incaricato Concast<br />
Trentingrana di ampliare lo spettro dei controlli per verificare<br />
e monitorare, in seguito agli eventi che hanno coinvolto<br />
le Acciaierie della Valsugana, la temuta presenza nel latte<br />
di quelle particolari diossine che sono riconosciute come<br />
tossiche.<br />
I controlli obbligatori sul latte comprendono analisi su una<br />
molteplicità di parametri, quali ad esempio il contenuto<br />
in cellule, carica microbica e batterica, sostanze inibenti,<br />
tossine, coliformi totali, salmonella, stafilococco ed altri<br />
ancora. Altre analisi vengono poi effettuate per valutare<br />
la corrispondenza dei parametri qualitativi e produttivi<br />
ai disciplinari di produzione, su impianti e attrezzature,<br />
sull’eventuale presenza nel latte e prodotti finiti di residui<br />
di sostanze e molecole ad azione farmacologica e antiparassitaria,<br />
oltre che sui mangimi destinati all’alimentazione<br />
<strong>delle</strong> vacche da latte.<br />
SuLLe OrMe<br />
Di CHiara<br />
Uno dei più recenti frutti del<br />
Movimento dei Focolari, l’Istituto<br />
Universitario Sophia di Loppiano, ha<br />
visto una quarantina di studenti, provenienti<br />
da 25 Paesi diversi, intraprendere<br />
un itinerario alla riscoperta<br />
dei luoghi di origine del movimento,<br />
visitando Trento. La delegazione era<br />
guidata dal preside Piero Coda e dalla<br />
prof. Daniela Ropelato. Tappa principale<br />
di questo percorso è stata la sede<br />
della Cooperazione <strong>Trentina</strong>, dove,<br />
con il direttore Carlo Dellasega, gli<br />
18<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
Sede Concast<br />
Trentingrana, in Spini<br />
di Gardolo (TN)<br />
studenti, hanno costruito un appassionante<br />
dialogo sugli ideali cooperativi<br />
e l’importanza del riscatto di una<br />
visione dell’economia che metta al<br />
centro l’uomo, non il capitale. Grande<br />
energia si respirava in sala, nata da<br />
un confronto costruttivo e formativo.<br />
L’univerSità<br />
Diventa prOvinCiaLe<br />
Grazie ad un accordo con il Governo,<br />
la Provincia di Trento ha ottenuto la<br />
delega statale a decidere in materia<br />
di Università. Per attuare la delega,<br />
Provincia e Università hanno convenuto<br />
di affrontare questo tema di<br />
comune intesa, con l’obiettivo di valorizzare<br />
al massimo tutte le potenzialità<br />
per rafforzare e completare il<br />
percorso di qualificazione dell’ateneo<br />
trentino nell’ambito di un sistema<br />
organico dell’alta formazione, della<br />
ricerca e dell’innovazione.<br />
In considerazione della necessità<br />
di approfondire adeguatamente<br />
la tematica, che non ha precedenti<br />
nell’ambito dell’ordinamento italiano,<br />
e in particolare di valutare l’impatto<br />
finanziario nonché di impostare<br />
un progetto di legge provinciale per<br />
una disciplina organica dell’esercizio<br />
<strong>delle</strong> nuove funzioni delegate, è stata<br />
costituita una commissione di esperti.
WWW.COOPERAzIONE.TV<br />
250<br />
FILMATI<br />
un annO<br />
Di COOperaziOne.tv<br />
La web tv della Cooperazione <strong>Trentina</strong><br />
compie un anno. A fine maggio 2009<br />
è infatti iniziata con regolarità la programmazione<br />
di cooperazione.tv<br />
con due servizi dedicati al Festival<br />
dell’Economia. Oggi sono disponibili<br />
on line oltre 250 filmati per un totale<br />
di quasi 22 ore di trasmissione. Di<br />
questi, oltre 180 sono stati realizzati<br />
dall’ufficio stampa della <strong>Federazione</strong><br />
per raccontare notizie e iniziative che<br />
hanno visto protagoniste le cooperative<br />
trentine o per proporre spunti di<br />
riflessioni utili ai cooperatori.<br />
Dalla prima messa in onda, è cresciuto<br />
il numero di telespettatori e oggi<br />
registriamo oltre 15 mila visite per un<br />
totale di quasi 219 mila visualizzazioni<br />
22<br />
ORE<br />
DI PROGRAMMI<br />
15<br />
MILA VISITE<br />
di pagina.<br />
A crescere però sono stati anche i<br />
contenuti: sono aumentate le rubriche<br />
proposte con la nascita di nuovi format,<br />
come ad esempio “Istruzioni per<br />
l’uso”, per dare informazioni pratiche<br />
su temi di interesse, dai finanziamenti<br />
per il fotovoltaico all’utilizzo dell’anagrafica<br />
on line, o “Come si fa”, che<br />
mostra come nascono i prodotti della<br />
cooperazione trentina e cosa c’è dietro<br />
il lavoro dei cooperatori.<br />
Una curiosità: il servizio più cliccato,<br />
con oltre settemila visualizzazioni di<br />
pagina, racconta Noa, il progetto di<br />
Consolida per promuovere lo sport tra<br />
le persone disabili (s.p.).<br />
19<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
enerGY<br />
2020<br />
Un progetto promosso dalla Cooperazione <strong>Trentina</strong> in collaborazione<br />
con il Museo Tridentino di Scienze Naturali. E’<br />
Energy 2020. L’iniziativa è indirizzata ai docenti e agli studenti<br />
impegnati nella creazione di associazioni cooperative<br />
scolastiche di classe o di gruppi di classi.<br />
La responsabile dell’iniziativa è Patrizia Famà. “Gli obiettivi<br />
– spiega – sono riassumibili nella volontà di creare<br />
una rete tra chi fa ricerca, chi fa innovazione ma anche<br />
tra chi promuove la cooperazione dell’energia sostenibile<br />
e il mondo scolastico. Quindi creare una sensibilizzazione<br />
all’interno <strong>delle</strong> fasce più giovani nei confronti del problema<br />
energetico”. Tra i partner si contano l’Università di Trento,<br />
il Distretto Tecnologico Trentino, l’Agenzia Provinciale per<br />
l’Energia, l’Agenzia provinciale per la Protezione dell’Ambiente,<br />
il Dipartimento Istruzione per supportare l’attività<br />
didattica. “Tra i risultati attesi – aggiunge Famà – ci<br />
aspettiamo la creazione di una rete tra enti e associazioni<br />
cooperative scolastiche nel campo energetico. Ma anche<br />
una trasmissione <strong>delle</strong> conoscenze dall’ambito scolastico<br />
al sistema socio familiare per una presa di coscienza sui<br />
problemi energetici e ambientali”. Nella foto la presentazione<br />
del progetto. Da sinistra Michele Lanzingher, direttore<br />
del Museo Tridentino, Alberto Pacher, vicepresidente della<br />
Giunta e Egidio Formilan, responsabile del progetto per la<br />
<strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>delle</strong> Cooperative.
NEWSCOOP<br />
MaMMe<br />
COOperatriCi<br />
Archiviati con successo i corsi per dirigenti<br />
cooperatrici e per amministratrici<br />
di cooperativa, l’associazione Donne ha<br />
proposto alle proprie socie un ciclo di<br />
incontri e dei laboratori che forniscano<br />
loro strumenti per aiutarle nella crescita<br />
dei figli.<br />
“Questa serie di iniziative – spiega<br />
Barbara Grassi, presidente <strong>delle</strong> Donne<br />
in Cooperazione – è stata realizzata<br />
per fornire strumenti nuovi alle nostre<br />
associate, utili per affrontare con maggiore<br />
serenità la sfida quotidiana della<br />
conciliazione tra lavoro e famiglia. Per<br />
la nostra associazione, inoltre, queste<br />
sono state occasioni preziose di<br />
coinvolgimento del territorio, di valorizzazione<br />
e attenzione alla periferia,<br />
per incontrarci, conoscerci e capirci<br />
sempre meglio, nonché per iniziare a<br />
lavorare in rete con altre realtà dell’associazionismo<br />
trentino”.<br />
Numerosi gli appuntamenti organizzati<br />
negli scorsi mesi, in collaborazione<br />
con l’associazione Giuliana Ukmar di<br />
Rovereto, dai titoli emblematici: ‘Se mi<br />
Barbara Grassi, presidente dell’associazione<br />
Donne in Cooperazione e uno dei disegni<br />
realizzati dai bambini coinvolti nel laboratorio.<br />
vuoi bene dimmi di no’ a Trento e a<br />
Centa San Nicolò, con la pedagogista<br />
Rossella Roncher, ‘Leggere e scrivere<br />
con il corpo e con il colore’, per i bambini<br />
della scuola dell’infanzia e della<br />
scuola primaria, condotto dalla Roncher<br />
e da Graziella Ongari a Trento presso<br />
Barycentro e ‘Anche l’occhio vuole la<br />
sua parte’ con l’optometrista Sergio<br />
Prezzi, in collaborazione con l’Istituto<br />
Comprensivo di Vigolo Vattaro e la<br />
Cassa Rurale di Caldonazzo.<br />
I temi trattati ruotano attorno alle problematiche<br />
educative, in particolare alle<br />
difficoltà dei genitori a fissare regole<br />
in modo chiaro, senza compromettere<br />
lo sviluppo <strong>delle</strong> attitudini specifiche<br />
dei bambini. L’obiettivo dell’educatore,<br />
insomma, deve essere quello di<br />
comprendere i bisogni dei piccoli ed<br />
aiutarli a prendere coscienza di sé.<br />
Poche regole – è stato detto durante gli<br />
incontri –, date con saggezza e dosate<br />
in modo da creare effetti costruttivi.<br />
La pedagogista intervenuta ha spiegato<br />
che è possibile garantire ad ogni<br />
20<br />
“ La democrazia comincia a due<br />
”<br />
Luce Irigaray,<br />
dalla relazione annuale 2009 Associazione Donne In Cooperazione<br />
aSSOCiaziOne<br />
ukMar<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
L’Associazione Ukmar che prende il nome dalla neuropsichiatra<br />
Giuliana Ukmar, nasce a Rovereto nel 2004 e per<br />
attuare un percorso metodologico relativo alle problematiche<br />
formativo-educative giovanili in soggetti normodotati e<br />
disabili e alle strategie che la studiosa aveva sostenuto ed<br />
applicato con grande successo e umanità.<br />
La scuola della Ukmar opera utilizzando il metodo “Rapizza”.<br />
Metodo ideato da Maria Silvia Rapizza, si basa sul presupposto<br />
che l’alunno per affrontare l’esperienza della lettura,<br />
della scrittura e del far di conto, deve acquisire i necessari<br />
prerequisiti, sia fisici che mentali, attraverso esperienze fatte<br />
col corpo, col movimento, con gli oggetti, con il colore. Per<br />
informazioni e contatti: email: info@ukmar.it.<br />
Sito: www.ukmar.it.<br />
bambino la piena realizzazione di sé<br />
attraverso il potenziamento graduale e<br />
guidato <strong>delle</strong> sue capacità, lo sviluppo<br />
dell’autocontrollo e dell’autostima, nel<br />
rispetto dei suoi tempi di apprendimento,<br />
per la riduzione di ogni svantaggio e<br />
per il raggiungimento dell’autonomia.<br />
Ha poi illustrato le metodologie educative<br />
spaziali capaci di organizzare il<br />
pensiero e il tempo, utili a prevenire e<br />
rieducare forme di dislessia e disgrafia.<br />
Naturalmente per affrontare questi<br />
problemi serve un’equipe composita di<br />
professionisti, come medici, optometristi,<br />
neurologi, psicologi, fisioterapisti,<br />
logopedisti ed altri. In quest’ottica si<br />
inserisce l’intervento di Sergio Prezzi,<br />
un optometrista che ha affrontato le<br />
varie difficoltà di apprendimento di origine<br />
visiva.<br />
Le serate ed i laboratori hanno sortito<br />
grande interesse ed hanno offerto<br />
risposte concrete ai bisogni quotidiani<br />
di bambini, genitori ed educatori (d.p.).
CASSA RURALE BASSA VALLAGARINA<br />
3625<br />
SOCI<br />
80<br />
DIPENDENTI<br />
422<br />
MLN IMPIEGHI<br />
aLa,<br />
preMiati 84<br />
Bravi StuDenti<br />
Da anni la Cassa Rurale Bassa Vallagarina premia gli studenti<br />
che raggiungono buoni risultati sui banchi. “Investiamo nella<br />
scuola - spiega Primo Vicentini, presidente della Rurale - perché<br />
è il luogo che più di altri concorre a formare ed educare le future<br />
generazioni”.<br />
La tradizione si è ripetuta anche quest’anno. Il 30 aprile, al teatro<br />
Sartori di Ala, la Cassa ha consegnato 84 borse di studio, con<br />
un impegno finanziario complessivo importante: 40 mila euro.<br />
Trenta premi di 250 euro sono stati assegnati a studenti che nel<br />
2008 - 2009 si sono diplomati con un punteggio non inferiore a<br />
80/100 o che hanno conseguito una media nella pagella di fine<br />
anno di almeno 8/10.<br />
Cinquantuno borse di studio dell’importo di 500 euro sono state<br />
consegnate a studenti universitari con una media degli esami<br />
non inferiore a 28/30 per le facoltà di indirizzo umanistico e a<br />
25/30 per le facoltà scientifiche.<br />
Tre premi del valore di 2500 euro sono stati infine assegnati a<br />
tre neolaureati particolarmente meritevoli che hanno scelto di<br />
continuare il loro percorso di formazione con l’iscrizione a corsi<br />
di specializzazione post laurea.<br />
SeCuritaS<br />
e SerenitaS,<br />
Le MiGLiOri<br />
MF-Milano Finanza ha assegnato il<br />
premio tripla A Previdenza ai comparti<br />
SecurITAS e SerenITAS di PensPlan<br />
Plurifonds per le performance 2008.<br />
Le due linee di investimento premiate<br />
hanno guadagnato rispettivamente 2,59%<br />
(benchmark 1,20%) e 4,17% (benchmark<br />
3,00%).<br />
La quinta edizione del premio ha dunque<br />
individuato in Itas Vita e in PensPlan<br />
Plurifonds, “uno dei protagonisti del<br />
mondo <strong>delle</strong> assicurazioni che si sono<br />
maggiormente distinti per la capacità di<br />
operare nell’attuale contingenza”.<br />
“Il riconoscimento assegnato – afferma<br />
Remo Segnana, presidente di Itas Vita<br />
(nella foto) – è il risultato dell’accurata<br />
gestione del patrimonio <strong>delle</strong> due linee<br />
durante la crisi finanziaria del 2008.<br />
Raggiungere questi risultati nell’annus<br />
horribilis per i mercati finanziari, ha un<br />
grande valore. Una grande soddisfazione<br />
per noi, perché questo dimostra la capacità<br />
di proteggere gli aderenti e di creare<br />
utile e rendimento positivo”.<br />
21<br />
491<br />
MLN RACCOLTA<br />
COMPLESSIVA<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
48<br />
MLN<br />
PATRIMONIO<br />
NEWSCOOP<br />
un COntO<br />
tuttO rOSa<br />
“ContoIoDonna”: prodotto tutto al femminile<br />
proposto dalla Rurale Centro<br />
Valsugana. Lo ha ideato un team coordinato<br />
dalla consigliera Lorenza Burlon<br />
e formato da alcune collaboratrici della<br />
banca. Il prodotto offre i tradizionali servizi<br />
bancari (bancomat, carta di credito, ecc.)<br />
ma anche soluzioni ottimali per le specifiche<br />
esigenze di risparmio, investimento<br />
e tutela assicurativa della donna.<br />
La<br />
DeLeGaziOne<br />
Il consiglio di amministrazione della<br />
Cassa Rurale di Tuenno – Val di Non<br />
ha incontrato i vertici degli organismi<br />
centrali di Trento: <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della Cooperazione, Cassa<br />
Centrale Banca e Phoenix Informatica<br />
<strong>Trentina</strong>. Tra gli obiettivi della visita<br />
quello di conoscere ed esaminare i<br />
servizi e le attività che da Trento vengono<br />
offerte alle Casse Rurali.
Moltiplichiamo le possibilità di successo<br />
del vostro progetto d’impresa.<br />
Corporate e Investment Bank. progettI, Imprese, suCCessI.<br />
22<br />
Siamo a Trento, Bolzano, Treviso, Padova, Brescia, Bologna www.mediocredito.it<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
MEDIOCREDITO TRENTINO ALTO ADIGE<br />
1,38<br />
MILIARDI DI<br />
CREDITI<br />
1,28<br />
MILIARDI DI<br />
RACCOLTA<br />
MeDiOCreDitO,<br />
COOperaziOne più FOrte<br />
Cresce la forza del credito cooperativo<br />
regionale all’interno della compagine di<br />
Mediocredito Trentino Alto Adige: con<br />
l’acquisto della quota posseduta dalla<br />
Raiffeisenverband Salzburg, la partecipazione<br />
ha raggiunto infatti la quota del<br />
35,2%, divisa equamente tra le due Casse<br />
Centrali, attraverso CRR-Fin spa.<br />
Questa è una <strong>delle</strong> notizie emerse dalla<br />
conferenza stampa annuale di presentazione<br />
del bilancio della banca di via<br />
Paradisi, che quest’anno si caratterizza<br />
per una sostanziale tenuta.<br />
Nell’anno più critico del dopoguerra per<br />
l’economia, in cui gli utili dei maggiori<br />
gruppi bancari italiani si sono ridotti di<br />
circa la metà rispetto al 2008, l’utile netto<br />
di Mediocredito è risultato pari a 6 milioni<br />
di euro, in calo del 28%.<br />
La diminuzione degli investimenti ed<br />
il conseguente indebolimento della<br />
domanda di credito da parte <strong>delle</strong> imprese<br />
si è riflesso sull’operatività della<br />
banca con erogazioni in flessione rispetto<br />
all’anno precedente, i cui volumi hanno<br />
comunque raggiunto i 246 milioni. La<br />
contrazione ha interessato tutte le aree<br />
geografiche ad eccezione del Trentino,<br />
dove si registra un aumento del 10%,<br />
6<br />
MILIONI<br />
DI UTILE NETTO<br />
sostenuto dalla crescita dei prestiti nel<br />
settore dell’agricoltura.<br />
Nell’ambito dell’attività creditizia cresce<br />
anche la percentuale complessiva <strong>delle</strong><br />
erogazioni effettuate in collaborazione<br />
con il credito cooperativo che si è attestata<br />
nel 2009 al 35,3% (era 31,6% nel 2008).<br />
L’attività di equity ha evidenziato un<br />
aumento di 2,1 milioni per effetto principalmente<br />
dell’ingresso diretto dell’istituto<br />
nel capitale di Enercoop srl e di Alto<br />
Garda Servizi Teleriscaldamento spa.<br />
Degno di nota anche l’ingresso del fondo<br />
MC2 nella PAMA spa di Rovereto, azienda<br />
leader a livello mondiale nel settore<br />
<strong>delle</strong> macchine utensili.<br />
E’ proseguito l’impegno della banca nello<br />
sviluppo operativo <strong>delle</strong> attività di corporate<br />
e investment banking: di assoluto<br />
rilievo per dimensioni e contenuti tecnici<br />
la sindacazione di un’importante operazione<br />
di finanza di progetto per la realizzazione<br />
del nuovo centro di protonterapia<br />
di Trento.<br />
L’ammontare dei crediti verso la clientela<br />
ha risentito solo minimamente della<br />
congiuntura e si è attestato a 1.380 milioni,<br />
con un modesto calo dell’1,7% rispetto<br />
al 2008, ma con una crescita dei crediti<br />
23<br />
184,9<br />
MILIONI DI<br />
PATRIMONIO<br />
77<br />
DIPENDENTI<br />
alle imprese manifatturiere, target strategico<br />
della banca.<br />
A livello di ripartizione geografica, il<br />
Trentino – Alto Adige è rimasto il tradizionale<br />
mercato di riferimento, dove si<br />
concentra il 47,7% del totale del portafoglio<br />
crediti. Il restante si distribuisce invece<br />
tra Veneto (26,8%), Lombardia (11%),<br />
Emilia Romagna (8,6%) e altre aree (5,9%).<br />
In un quadro generalizzato di peggioramento<br />
della qualità degli attivi creditizi,<br />
il rapporto sofferenze nette e totale crediti<br />
netti è salito al 3,1% contro l’1,8% del<br />
passato esercizio. “Siamo soddisfatti di<br />
questi dati – ha commentato il direttore<br />
Leopoldo Scarpa (a sinistra nella foto) –<br />
anche considerato il contesto generale”.<br />
“Abbiamo ulteriormente aumentato<br />
il patrimonio – ha detto il presidente<br />
Franco Senesi (al centro nella foto, con<br />
a destra il vicedirettore Diego Pelizzari)<br />
– che si attesta a quota 186 milioni e<br />
distribuito dividendi per 3 milioni”.<br />
Da segnalare, infine, la scelta dell’istituto<br />
di avvalersi, dall’inizio di quest’anno, di<br />
una società del movimento cooperativo<br />
trentino, Ibt, per la fornitura del sistema<br />
informatico di gestione.<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
una FiLiaLe<br />
a BreSCia<br />
Nel primo semestre del 2009 è stata<br />
aperta una nuova succursale di<br />
Mediocredito Trentino Alto Adige a<br />
Brescia, zona tra le più vivaci del territorio<br />
nazionale, per seguire con maggior<br />
attenzione e presenza sul territorio<br />
un’operatività da alcuni anni in costante<br />
sviluppo nella regione Lombardia.
NEWSCOOP<br />
La Cassa Rurale di Pergine è nata il 2<br />
maggio del 1920. Anni difficili quelli: era<br />
appena finita la prima guerra mondiale<br />
e aveva lasciato alle porte una tra le più<br />
grandi crisi economiche, quella del ‘29.<br />
Un periodo caratterizzato dall’incertezza,<br />
che ha visto un netto miglioramento<br />
solo a partire dal 1937; qualche anno di<br />
assestamento, poi scoppia il secondo<br />
conflitto mondiale e la situazione precipita<br />
nuovamente. Quindi, finalmente,<br />
il dopoguerra, durante il quale la Cassa<br />
Rurale è stata impegnata attivamente<br />
nella ripresa, tanto economica quanto<br />
sociale, della comunità. E ora, da poco<br />
più di un anno, il mondo, anche quello<br />
del credito cooperativo, si trova di nuovo<br />
ad affrontare una situazione molto critica.<br />
“Nella storia della Rurale di Pergine -<br />
spiega il presidente Franco Senesi - la<br />
fiducia tra istituto di credito e comunità<br />
è sempre stata un valore importante<br />
e fondante: nel corso di questi decenni<br />
i cittadini si sono fidati della Cassa<br />
Rurale, considerata un serio e competente<br />
punto di riferimento per lo sviluppo<br />
e per le necessità della collettività.<br />
Altrettanto ha fatto la Cassa riponendo<br />
fiducia nelle persone, anche in situazioni<br />
di garanzia che altri avrebbero ritenuto<br />
insufficienti”. Questo sentimento,<br />
auspica Senesi, accompagnerà la banca<br />
LA CASSA RURALE DI PERGINE<br />
3.157<br />
SOCI<br />
12<br />
FILIALI<br />
perGine in FeSta<br />
per i 90 anni DeLLa CaSSa<br />
di Irene Rosi<br />
Per essere più vicina<br />
ai soci, la Cassa di<br />
Pergine ha adottato<br />
un nuovo logo ‘I love<br />
my Cassa Rurale di<br />
Pergine’, moderno,<br />
giovane e simpatico.<br />
anche negli anni a venire, portandola a<br />
raggiungere altri importanti traguardi.<br />
Per rendere ancora più palese il rapporto<br />
di reciprocità con i cittadini, da<br />
alcuni anni la Rurale, in collaborazione<br />
con la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> della<br />
Cooperazione, ha creato Cooperazione<br />
Reciproca Pergine, un’associazione<br />
nata per cercare di soddisfare i bisogni<br />
sociali. Sono coinvolti diversi attori,<br />
dall’ente pubblico ad altre cooperative,<br />
dalle imprese alle associazioni, con<br />
l’obiettivo comune di sviluppare progetti<br />
di aiuto e sostegno nei confronti di chi<br />
ne ha più bisogno. In particolare, nel<br />
2009, la Cassa di Pergine ha distribuito<br />
708.641 euro, andando ad aiutare ben<br />
174 realtà presenti in zona (nel campo<br />
dell’assistenza, della cooperazione, del<br />
tempo libero, della cultura).<br />
Tutto questo, e molto altro ancora, è<br />
raccontato nel Bilancio sociale 2009; la<br />
sua presentazione ha dato il via ufficiale<br />
ai festeggiamenti per il novantesimo<br />
della Rurale, festeggiamenti culminati<br />
nel corso della partecipata assemblea<br />
dei soci e conclusi domenica 2 maggio,<br />
più di una settimana più tardi, con una<br />
vera e propria festa della comunità che<br />
ha visto coinvolte non solo Pergine, ma<br />
anche le frazioni di Civezzano, S. Orsola<br />
e Tenna.<br />
24<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
708.641<br />
EURO DISTRIBUITI AD<br />
ENTI, ASSOCIAzIONI,<br />
VOLONTARIATO NEL 2009<br />
MaDranO,<br />
DODiCeSiMa<br />
FiLiaLe<br />
E’ stata inaugurata a Madrano una nuova filiale della Rurale di<br />
Pergine; operativa già da metà marzo, è nata nei locali prima<br />
di proprietà di un’altra realtà cooperativa locale, la Famiglia<br />
Cooperativa Perginese. Il responsabile è Michele Campregher.<br />
In un’epoca dove vige la regola della globalizzazione, questa<br />
decisione segue invece la logica, tipica del sistema <strong>delle</strong><br />
Rurali, del radicamento sul territorio e della conoscenza personale<br />
dei propri soci e clienti: la filiale di Madrano rappresenta,<br />
infatti, il dodicesimo sportello della Cassa, contando anche<br />
la sede centrale.<br />
L’antiCa FOntana<br />
La comunità di Pergine ha festeggiato anche il ritorno nella<br />
sua postazione originaria dell’antica fontana di via Maier, ora<br />
restaurata a copia della sua sagoma storica. Presente già<br />
in una carta topografica del 1750, sostituita nel 1868 da un<br />
esemplare realizzato a somiglianza di quella di Port’Aquila a<br />
Trento, rimossa dopo gli anni Trenta per l’introduzione dell’acqua<br />
corrente nelle case, la fontana torna ora, grazie anche al<br />
sostegno della Rurale di Pergine, ad impreziosire il centro<br />
storico della cittadina.
CASSA RURALE DI TRENTO<br />
11221<br />
SOCI<br />
132<br />
MILIONI<br />
PATRIMONIO<br />
1777<br />
MILIONI<br />
RACCOLTA<br />
COMPLESSIVA<br />
CaSSa Di trentO,<br />
pienO Di<br />
parteCipaziOne<br />
L’assemblea della Rurale di Trento ha registrato il pienone:<br />
su 11.200 soci, ben 2.141 si sono presentati personalmente al<br />
Palatrento (2.500 con le deleghe). Ed hanno approvato all’unanimità<br />
il bilancio, i cui dati indicano tempo stabile nonostante<br />
le burrasche finanziarie di questi mesi. Che la crisi non sia<br />
finita, ha detto il direttore Michele Sartori, lo si può vedere<br />
proprio in questi giorni. Nonostante ciò, la Cassa porta a casa<br />
risultati molto positivi, frutto di una politica di prudenza e di<br />
una particolare attenzione al contenimento dei costi.<br />
Il presidente Giorgio Fracalossi (nella foto) ha ricordato i dieci<br />
anni della Cassa (nata dalla fusione di alcuni istituti cooperativi<br />
presenti da oltre un secolo sulla collina) ed ha colto l’occasione<br />
per rilanciare un ruolo da protagonista per lo sviluppo:<br />
“il sistema locale riconosce nella Cassa un interlocutore<br />
essenziale per lo sviluppo del territori”.<br />
All’assemblea hanno portato il saluto del movimento cooperativo<br />
il direttore della <strong>Federazione</strong> Carlo Dellasega e il direttore<br />
di Cassa Centrale Banca Mario Sartori. Il direttore della<br />
Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi,<br />
ha presentato poi il progetto di un documentario storico da<br />
realizzare per i dieci anni della Cassa.<br />
La cassa rurale ha raccolto complessivamente 1,8 miliardi<br />
(+1,14%) ed ha mantenuto stabili i prestiti a circa 1 miliardo,<br />
realizzando un utile netto di 4,6 milioni.<br />
L’impegno economico complessivo sostenuto per le iniziative<br />
a favore dei soci e di ordine sociale, mutualistico, di sviluppo<br />
e promozione della cooperazione, è ammontato per il 2009 a<br />
2,3 milioni. Sono circa 900 interventi a favore di realtà culturali<br />
(615 mila euro), sportive (381 mila) e di solidarietà (169 mila).<br />
Rinnovati cinque consiglieri: entrano Roberto Postal, Massimo<br />
Occello e Matteo Tapparelli, confermati Giulia Degasperi e<br />
Franco Gozzer.<br />
1026<br />
MILIONI CREDITI<br />
CaSSa Di trentO,<br />
BiS per i GiOvani<br />
Borse di studio e rinnovo cariche<br />
dell’Associazione Giovani. Sono stati<br />
due gli appuntamenti di aprile che<br />
hanno coinvolto i giovani della Rurale<br />
di Trento. Per il premio di studio, assegnato<br />
a 120 ragazzi (nella foto), è stata<br />
proposta un’alternativa tra un viaggio<br />
studio a Istanbul e un buono da utilizzare<br />
presso la scuola di lingue straniere<br />
Clm-Bell. Oltre a ciò, la neonata<br />
Fondazione Cassa di Trento erogherà<br />
quattro borse di studio da 15mila euro<br />
per permettere ad altrettanti studenti<br />
25<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
di intraprendere un ulteriore percorso<br />
post-laurea, di studio o di stage.<br />
A fine mese si è tenuta anche l’assemblea<br />
dell’Associazione Giovani, durante<br />
la quale, oltre all’approvazione del<br />
bilancio, alla presentazione <strong>delle</strong> attività<br />
per il 2010 e all’elezione del nuovo<br />
direttivo (nella foto) - a seguito della<br />
fusione con la Cassa di Sopramonte -,<br />
sono state approvate alcune modifiche<br />
allo statuto. Presidente del direttivo è<br />
stato eletto Elena Gabrielli. Vice Mattia<br />
Palasso.<br />
MezzOCOrOna,<br />
naSCe iL CLuB<br />
GiOvani<br />
E’ nato il “Club Giovani soci” della<br />
Rurale Mezzocorona. All’assemblea<br />
costitutiva ha preso parte il presidente<br />
della Cooperazione <strong>Trentina</strong>, Diego<br />
Schelfi. Da parte sua, Sandro Pancher,<br />
a capo del consiglio di amministrazione<br />
dell’istituto, si è dimostrato davvero<br />
felice della creazione di questo organismo<br />
che ha l’obiettivo di offrire ai<br />
giovani i mezzi e gli strumenti per realizzare<br />
le loro idee, per sperimentarsi,<br />
per imparare e, in linea con il pensiero<br />
cooperativo, di mettere se stessi e il<br />
proprio lavoro a disposizione degli altri.<br />
Sarà il consiglio direttivo (nella foto),<br />
eletto proprio durante la serata da più<br />
di cento soci fondatori, ad organizzare<br />
iniziative ed eventi dedicati ai soci<br />
stessi. Presidente del consiglio è stato<br />
eletto Lorenzo Furlan. Vice Tiziana Iob.
MARKETING SAIT<br />
dal 1890<br />
26<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
LA CASSA RURALE DI ROVERETO<br />
2.564<br />
SOCI<br />
28.061<br />
CLIENTI<br />
CreSCe La ruraLe<br />
Di rOveretO<br />
E’ un bilancio positivo quello che la<br />
Cassa Rurale di Rovereto ha presentato<br />
ai soci nei giorni scorsi. I crediti<br />
verso la clientela sono aumentati del<br />
2,1%: da 624 hanno raggiunto quota 637<br />
milioni di euro. La raccolta diretta ha<br />
fatto segnare in incremento del 3%: da<br />
722 a 744 milioni di euro.<br />
Sul fronte del conto economico, il<br />
margine d’interesse ha risentito del<br />
ribasso generalizzato dei tassi che ha<br />
caratterizzato l’intero 2009. La Rurale è<br />
riuscita a contenere il costo medio del<br />
denaro prestato alla clientela al 3,8%.<br />
“La forte espansione del margine da<br />
servizi pari a +204% – osserva il direttore<br />
Luca Filagrana (nella foto sinistra)<br />
– è dipesa dagli utili da negoziazione<br />
e da valutazione sui titoli di proprietà<br />
e dall’incremento <strong>delle</strong> commissioni<br />
attive che hanno segnato un +19,8%”.<br />
Miglioramento riflesso anche nel portafoglio<br />
dei crediti, più garantiti rispetto<br />
a ieri: il dato appartenente alle rettifiche<br />
(perdite) per deterioramento di<br />
attività è diminuito del 9,6%. Non poca<br />
cosa considerate le difficoltà che hanno<br />
caratterizzato il 2009. Quasi invariate le<br />
22<br />
SPORTELLI<br />
spese per il personale (+0,67%). Quelle<br />
amministrative sono state ridotte del<br />
2,1%. Il risultato lordo di gestione è<br />
aumentato del 43,7%. L’utile, al netto<br />
<strong>delle</strong> imposte, è di poco inferiore ai 5<br />
milioni di euro (+94,7%). “Patrimonio<br />
uguale futuro – conclude il presidente<br />
Paolo Marega (nella foto destra) –. Il<br />
patrimonio è lo strumento essenziale<br />
per garantire solidità e futuro alle<br />
Casse. L’unico modo per rafforzarlo è<br />
l’autofinanziamento, cioè la produzione<br />
di utile. Senza utile, per le regole della<br />
vigilanza, risulterebbe problematico<br />
finanziare la ripresa e garantire aiuto<br />
alla comunità”.<br />
Per la scuola<br />
La Cassa ha collaborato con la costituzione<br />
di tre cooperative scolastiche. “3a<br />
Vips” degli allievi della scuola media<br />
Alta Vallagarina. I 24 soci fondatori<br />
sono impegnati in laboratori di falegnameria,<br />
un progetto di solidarietà<br />
e un viaggio di istruzione all’estero.<br />
“22”, degli studenti della quinta C della<br />
Scuola Regina Elena, conta 22 soci.<br />
Organizza un mercatino e realizza un<br />
27<br />
69,5<br />
MLN DI<br />
PATRIMONIO<br />
giornale in forma cooperativa. I profitti<br />
sono indirizzati a opere sociali. “Pace<br />
nel cuore”, degli alunni della classe<br />
4C <strong>delle</strong> scuole elementari “Filzi”, raccoglie<br />
fondi per aiutare i bimbi della<br />
Somalia con la promozione di feste e<br />
piccoli lavori.<br />
Casa e energia pulita<br />
Cosa bisogna sapere sugli investimenti<br />
in fonti energetiche rinnovabili e l’acquisto<br />
della propria abitazione. I temi sono<br />
stati trattati nel trittico di appuntamenti<br />
promosso dalla Rurale riservato a soci,<br />
clienti e, più in generale, alla popolazione.<br />
I temi: “Energia Fotovoltaica: come e perché”<br />
con le opportunità di investimento<br />
in pannelli solari fotovoltaici; “Comprare<br />
casa oggi: istruzioni per l’uso” con una<br />
panoramica su cosa serve per affrontare<br />
un momento importante della vita<br />
del singolo e della famiglia. Inoltre, in<br />
aprile e maggio nella sede di via Paoli,<br />
è stato attivato un desk informativo sul<br />
risparmio energetico curato dal Collegio<br />
dei Periti Industriali della Provincia di<br />
Trento (d.n.).<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
iter Su<br />
4 ruOte<br />
Le Casse Rurali della Vallagarina<br />
hanno dimostrato attenzione nei confronti<br />
della cooperativa sociale Iter. Il<br />
pool di istituti di credito ha infatti garantito<br />
le risorse economiche necessarie<br />
per acquistare un mezzo di trasporto<br />
merci particolarmente utile all’attività<br />
della cooperativa.
NEWSCOOP<br />
DAO<br />
117<br />
MILIONI DI<br />
FATTURATO<br />
DaO,<br />
FatturatO in CreSCita<br />
Dao, la cooperativa di Dettaglianti<br />
Alimentari Organizzati associata alla<br />
<strong>Federazione</strong>, ha chiuso il 2009 con<br />
un notevole incremento di fatturato,<br />
nonostante lo scenario macroeconomico<br />
sfavorevole. Dopo gli incrementi<br />
dell’8% del 2007 e dell’11,7% del 2008,<br />
la percentuale di crescita segnata dal<br />
giro d’affari del 2009 arriva di nuovo<br />
all’11,7%. In cifre: 117 milioni di euro<br />
al netto dell’iva per le merci cedute ai<br />
propri soci.<br />
I ristorni per i 160 soci – confermano in<br />
una nota il presidente Renzo Facchinelli e<br />
l’amministratore delegato Ivan Odorizzi<br />
(nella foto al centro) - saranno in<br />
linea con quelli dell’anno precedente.<br />
L’investimento nella promozione dei<br />
prodotti Conad ha portato il fatturato<br />
a marchio oltre gli 8 milioni di euro,<br />
con un aumento del 66% nel triennio<br />
2007-2009.<br />
Nella serata di presentazione del bilancio<br />
ai soci sono intervenuti Giuseppe<br />
zuliani, responsabile prodotti a marchio<br />
Conad e Francesco Pugliese, direttore<br />
generale di Conad (nella foto in<br />
basso), che hanno illustrato la campagna<br />
di investimenti sui media nazionali<br />
per il 2010: 31 milioni di euro.<br />
+11%<br />
CRESCITA GIRO<br />
D’AFFARI<br />
28<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
SaMueLe,<br />
iL triOnFO Dei COLOri<br />
Si chiama ‘Patchwork’ ed è tutta colorata la nuova collezione<br />
di borse in pelle della cooperativa sociale Samuele di<br />
Trento, che da oltre 10 anni offre interventi individualizzati<br />
di formazione professionale per persone che, per diversi<br />
motivi, non riescono a entrare nel mercato del lavoro.<br />
I soggetti coinvolti nel laboratorio della pelle, guidati da<br />
due operatori esperti e da un volontario, sono 12. I materiali<br />
usati sono scarti di pelle riciclati da altre lavorazioni.<br />
La linea Patchwork (prezzi da 69 a 74 euro), e tutte le altre<br />
creazioni della cooperativa Samuele, sono disponibili nel<br />
negozio in via San Marco a Trento. Per i titolari della Carta<br />
in cooperazione è previsto lo sconto del 15 per cento.<br />
GitanDO COn<br />
HanDiCrea<br />
Sono stati numerosi i visitatori che hanno affollato lo stand di<br />
Handicrea a Gitando, la Fiera di Vicenza dedicata al campeggio<br />
e alle vacanze che quest’anno è stata visitata da oltre 25 mila<br />
persone. Per la cooperativa trentina è stata un’importante<br />
occasione per farsi conoscere e apprezzare e raccogliere<br />
“ancora una volta – come spiega la presidente Graziella Anesi<br />
– la necessità di avere a disposizione diverse informazioni,<br />
come uno dei primi passi per rendere accessibile un luogo”.<br />
Già da tempo Handicrea è impegnata nella realizzazione di<br />
progetti che vanno in questa direzione, come, ad esempio,<br />
context aware che consentirà di ricevere sul cellulare informazioni<br />
sull’accessibilità <strong>delle</strong> strutture di Trento e Rovereto.
FAMIGLIA COOPERATIVA DI ISERA<br />
413<br />
SOCI<br />
1,2%<br />
MILIONI<br />
FATTURATO<br />
iSera,<br />
CreSCOnO i SOCi<br />
Nel paese cooperativo di Isera aumentano<br />
i soci della Famiglia Cooperativa<br />
presieduta da Bruno Spagnolli (nella<br />
foto al microfono) e diretta a Lorenzo<br />
Carollo. Negli ultimi quattro anni sono<br />
passati da 340 a 413. Inoltre la bottega<br />
della comunità ha sostenuto le<br />
iniziative della Fondazione Spagnolli<br />
impegnata a favore dei Paesi del Terzo<br />
Mondo. Solidarietà ma anche efficienza,<br />
dimostrata dal bilancio approvato<br />
all’unanimità dai soci. Il fatturato del<br />
2009 è stato di 1 milione 192 mila euro.<br />
L’incremento <strong>delle</strong> vendite del 2,25%.<br />
Ventimila euro sono stati riservati al<br />
ristorno (30% in più rispetto al 2008):<br />
un vero e proprio premio alla fedeltà di<br />
acquisto. “Dati positivi – ha osservato<br />
Giuseppe Fedrizzi della <strong>Federazione</strong><br />
nell’esporre il bilancio – che sono il<br />
frutto di una attenta politica dei costi<br />
che, comunque, ha permesso alla cooperativa<br />
di modernizzare la sua struttura<br />
per essere ancora meglio di prima<br />
al servizio di chi le esprime fiducia nella<br />
quotidianità”.<br />
I numeri che hanno caratterizzato il<br />
bilancio 2009 sono ancora più soddisfacenti<br />
“se consideriamo il quadro<br />
generale dell’economia <strong>delle</strong> famiglie<br />
italiane - hanno concluso i vertici -<br />
sempre più in difficoltà a far quadrare<br />
il bilancio mensile”.<br />
+30%<br />
RISTORNO<br />
inauGuraziOne a<br />
vattarO<br />
Sei mesi di lavori; 540 metri quadrati<br />
di superficie, 300 dedicati all’area commerciale,<br />
240 a uffici amministrativi,<br />
magazzini e servizi; 6 collaboratori a<br />
servizio quotidiano di soci e clienti. I<br />
numeri appartengono alla nuova sede<br />
della Famiglia Cooperativa Vattaro e<br />
Altipiani (nella foto il taglio del nastro<br />
inaugurale), realtà della cooperazione<br />
di consumo da 114 anni.<br />
A presentare le motivazioni di questo<br />
investimento è stato il presidente<br />
Rino Campolongo, uomo della cooperativa<br />
e nella cooperativa a Vattaro<br />
da più di mezzo secolo: prima come<br />
gerente dal 1959 al 1984, poi da presidente<br />
dal 1984 a oggi. “Il paese si<br />
sta sviluppando – è stato osservato<br />
- molte giovani coppie hanno scelto<br />
di creare qui il proprio nido e si è<br />
reso necessario questo investimento<br />
per essere al passo con i tempi e<br />
rispondere ad esigenze e aspettative<br />
di chi ci sceglie, ogni giorno, per fare<br />
la spesa”.<br />
La Famiglia Cooperativa Vattaro e<br />
Altipiani è diretta da Carlo Giacomelli.<br />
La rete commerciale conta una decina<br />
di punti vendita attivi, oltre che a<br />
Vattaro, a Bosentino, Carbonare, Costa,<br />
Folgaria, Nosellari, San Sebastiano,<br />
Serrada, Vigolo Vattaro. Lo staff conta<br />
40 collaboratori. Un migliaio i soci.<br />
Fatturato di 6 milioni e mezzo di euro.<br />
29<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
Sait e LiOnS<br />
per La viSta<br />
Fino al 31 maggio è possibile portare<br />
gli occhiali da vista usati presso uno<br />
dei 380 negozi Famiglia Cooperativa,<br />
Coop Trentino, Supermercati Trentini<br />
e in oltre 300 negozi Gol Market in<br />
Alto Adige. Grazie all’accordo tra la<br />
cooperazione di consumo e i Lions<br />
del Trentino (nella foto la presentazione<br />
ai giornalisti) gli occhiali saranno<br />
puliti, riparati, classificati a seconda<br />
della gradazione e poi assegnati alle<br />
persone con disturbi alla vista che non<br />
possono permetterseli nei Paesi in via<br />
di sviluppo.<br />
Lo scorso anno sono stati raccolti<br />
18.016 paia di occhiali. Il progetto fa<br />
parte della grande campagna Sight<br />
First ideata dai Lions, che ogni anno<br />
raccoglie milioni di paia di occhiali che<br />
vengono sistemati e distribuiti con<br />
l’obiettivo di prevenire la cecità prevedibile<br />
(cioè causata da cataratta, tracoma,<br />
retinopatia diabetica, glaucoma<br />
e cecità da fiume) e attivare misure di<br />
lotta contro le malattie oculistiche e i<br />
difetti della vista.<br />
L’Organizzazione mondiale per la<br />
Sanità ha stimato che, la vista di circa<br />
un quarto della popolazione del mondo,<br />
può essere migliorata attraverso l’uso<br />
di lenti correttive. Peccato che, nei<br />
Paesi in via di sviluppo, una visita agli<br />
occhi costa quanto il salario di un mese<br />
e molto spesso i dottori sono rarissimi.
Wildix, azienda accreditata in<br />
tutta Europa, produce a Trento<br />
sistemi di comunicazione di nuova<br />
generazione. Telefonia significa da ora<br />
chiamate a costo zero tra sedi distanti,<br />
ricevere e trasmettere fax via<br />
mail, effettuare video chiamate e<br />
chiamate direttamente dal PC e molto,<br />
molto di più. Il tutto nel più rigoroso<br />
rispetto dell’ambiente e integrandosi alla<br />
perfezione nelle procedure aziendali.<br />
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SOCI<br />
2.700<br />
LAVORATORI<br />
Le COOp<br />
SOCiaLi<br />
aniManO Dante<br />
Sette mesi di iniziative per dare una<br />
nuova anima e nuova vita al parco<br />
di Piazza Dante a Trento rendendolo<br />
più bello e vivibile. E’ l’obiettivo della<br />
manifestazione “AnimaDante”, che ha<br />
preso il via il 10 aprile e continuerà fino<br />
ad ottobre. Il progetto è promosso dal<br />
Comune di Trento in collaborazione con<br />
il Centro informativo per l’immigrazione<br />
della Provincia Cinformi, Consolida,<br />
Fondazione Comunità solidale.<br />
Tra le attività per animare la piazza sono<br />
previsti sportelli informativi per immigrati,<br />
giovani e cittadini, momenti culturali<br />
di interazione tra le diverse culture,<br />
attività ludiche.<br />
Le cooperative Arianna, Ephedra,<br />
Kaleidoscopio e l’Ancora e il Consolida<br />
proporranno attività di vario tipo: si va<br />
dal circo alla manipolazione creativa<br />
di materiali di recupero, dalla scoperta<br />
dell’ambiente ai giochi sui diritti dell’infanzia,<br />
dallo sport all’informazione sul<br />
servizio civile per i giovani.<br />
1.900<br />
VOLONTARI<br />
8.100<br />
UTENTI<br />
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Di LiSiera<br />
Spicca anche l’incontro alla Famiglia<br />
Cooperativa e al caseificio tra i ricordi<br />
raccolti, catalogati e trasformati in un<br />
libro da Emanuela Renzetti. L’agile volumetto<br />
è edito dalla Fondazione Museo<br />
Storico del Trentino e si intitola “Ricordi<br />
di lisiera. Frammenti di vita al femminile<br />
in una comunità alpina”. Un vero e proprio<br />
tuffo nel passato, dove riemergono il<br />
profumo del buono, gli echi <strong>delle</strong> chiacchiere,<br />
lo scorrere dell’acqua. “Pagavi<br />
una volta all’anno – racconta Albina<br />
Svaizer – quando le vacche venivano<br />
dalla montagna ne vendevi una e avevi<br />
i soldi per la cooperativa”. “Andavamo<br />
in cooperativa a portare ovi e fagioli –<br />
dice Sira Turra – per poter comprare un<br />
pezzo di tessuto, un chilo di zucchero”.<br />
“Lavoravano lì solo donne anche se il<br />
direttore era un uomo – ricorda Luigina<br />
Orsingher –. Non si mandavano mai<br />
uomini a fare la spesa: sarebbe stata<br />
una vergogna”. “Anche andando al casel<br />
ci si incontrava – racconta Pia Gaio – si<br />
andava a prendere lo scolo del formaggio<br />
per ingrassare il maiale e anche lì<br />
erano chiacchiere”.<br />
31<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
un niDO<br />
aLL’interpOrtO<br />
La cooperativa Bellesini ha aperto un<br />
asilo nido presso l’Interporto di Trento.<br />
“Ci rivolgiamo – spiega il presidente<br />
Roberto Festi – ai dipendenti di quelle<br />
aziende che siano interessate a<br />
promuovere la propria immagine, a<br />
fidelizzare le proprie risorse umane<br />
e a promuovere la conciliazione famigliare.<br />
Inoltre offriamo ai comuni della<br />
zona la possibilità di convenzionarsi”.<br />
La cooperativa è nata nel 1975 e dal ’97<br />
ad oggi ha seguito l’attivazione di 20<br />
servizi per la prima infanzia, a beneficio<br />
di circa 350 famiglie in Trentino.
NEWSCOOP<br />
CITTA’ APERTA<br />
21<br />
SOCI<br />
19<br />
COLLABORATORI<br />
259<br />
MILA EURO<br />
FATTURATO<br />
COOperariaMO<br />
per COnOSCerCi<br />
Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Bruna<br />
Travaglia a nome del consiglio di amministrazione<br />
della cooperativa sociale “Città Aperta” di Rovereto.<br />
Fra i vari “corpi” che formano la cooperazione<br />
trentina ce n’è uno del<br />
tutto particolare che credo sia poco<br />
conosciuto dagli altri che, giustamente,<br />
presentano e danno visibilità alla<br />
“tradizione”: cooperative di consumo,<br />
casse rurali, vitivinicole, sociali ad<br />
indirizzo assistenziale ed educativo.<br />
Fra questa ultime, dal 2002, opera,<br />
con grande professionalità, ma anche<br />
con un po’ di fatica, una cooperativa<br />
“di tutti i colori”, forse unica, almeno<br />
sul nostro territorio, nel suo genere: i<br />
suoi soci appartengono alle più diverse<br />
nazionalità ed operano, assieme a<br />
soci volontari e non soci, nel mondo<br />
della mediazione (non solo linguistica),<br />
<strong>delle</strong> traduzioni, <strong>delle</strong> certificazioni.<br />
Lavorano con enti pubblici e privati.<br />
L’Azienda sanitaria, per esempio,<br />
ha apprezzato da tempo quanto sia<br />
importante che paziente e medico si<br />
capiscano “al volo” e quanto spesso gli<br />
interventi di familiari “parlanti italiano”<br />
possano essere addirittura di ostacolo;<br />
le scuole, finanziamenti permettendo,<br />
vogliono investire sull’accompagnamento<br />
di studenti e familiari che spesso<br />
sono catapultati in un ambiente<br />
molto diverso dal loro. I consultori<br />
familiari devono affrontare problemi<br />
derivanti soprattutto dallo scoramento<br />
<strong>delle</strong> seconde generazioni: i giovani<br />
non hanno più radici certe, dilaniati<br />
fra una cultura (vicina) che li tenta<br />
verso una vita apparentemente comoda<br />
e una tradizione di famiglia (spesso<br />
ormai troppo lontana) che li vorrebbe<br />
più rispettosi della cultura e della storia<br />
da cui provengono. I dipartimenti<br />
di igiene mentale stanno constatando<br />
come un operatore-mediatore possa<br />
contribuire, conoscendo lingua, mentalità<br />
e usi del paziente, a ricomporre<br />
piccoli disagi, ma anche ferite apparentemente<br />
insanabili (si pensi alla<br />
grande solitudine patita soprattutto<br />
dalle donne) con effetto positivo sia<br />
sui diretti interessati che sull’intera<br />
società. Il servizio svolto presso la<br />
Provincia, Ufficio Cinformi (nella foto),<br />
ha dato impulso ad un senso di maggiore<br />
rispetto verso chi si presenta per<br />
varie pratiche (soggiorno, ricongiungimento,<br />
lavoro).<br />
Questo “silenzioso” servizio che la<br />
nostra cooperativa offre è forse uno<br />
dei più importanti fra quelli, e sono<br />
tanti, che contribuiscono al buon inserimento<br />
dei cittadini provenienti da<br />
altri stati. Attraverso i nostri operatori<br />
infatti i cittadini migranti si sentono<br />
accolti dalle istituzioni percependo<br />
attenzione e rispetto. Diminuiscono i<br />
tempi burocratici per qualsiasi genere<br />
di pratica; negli ospedali e negli<br />
ambulatori non si sentono più soli.<br />
Fin dall’inizio dei percorsi scolastici, i<br />
genitori possono comprendere da chi<br />
e con quali modalità i loro figli saranno<br />
seguiti.<br />
Pare quindi appena il caso di evidenziare<br />
come tutto questo contribuisca<br />
a far abbassare la naturale diffidenza<br />
32<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
e chiusura che “prende” ogni persona<br />
costretta ad affrontare mondi diversi,<br />
abitudini sconosciute. Ecco perché<br />
crediamo che questa via sia una <strong>delle</strong><br />
tante sfaccettature di una “buona integrazione”.<br />
I nostri operatori e gli enti che ci hanno<br />
dato fiducia hanno fatto la loro parte.<br />
Ma ci sono altri ambiti da scoprire:<br />
pediatri e medici di base, professionisti<br />
e forse la stessa cooperazione.<br />
Essa è stata determinante nel far<br />
comprendere il senso di “solidarietà<br />
applicata” più di cento anni fa fra chi,<br />
allora, era in difficoltà. Ora si potrebbe<br />
provare, ed è solo un esempio, a introdurre<br />
nel nostro mondo cooperativo<br />
elementi di conoscenza di tanti mondi<br />
sconosciuti ma portatori di valori, di<br />
diversità da scoprire, di tradizioni che<br />
se conosciute troveremmo spesso<br />
simili alle nostre, di ricchezze umane<br />
da valorizzare. Almeno da rispettare.<br />
Siamo pronti?<br />
Ai tempi don Guetti ci credette e cambiò<br />
il volto della nostra terra facendo<br />
emergere il senso anche economico<br />
della solidarietà: chi vuole ora rimettersi<br />
in gioco perché la diffidenza (la<br />
stessa che animava le “brave” famiglie<br />
di allora che difendevano il poco che<br />
avevano con unghie e con denti) si trasformi,<br />
ancora una volta, dando spazio<br />
alla curiosità, alla fiducia, alla considerazione<br />
dell’altro come “unico” da<br />
avvicinare e come mano da stringere?<br />
Bruna Travaglia
“<br />
”<br />
Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia<br />
i nuovi padroni dei vapori sono i padroni dell’attenzione, coloro che controllano<br />
i media, i programmi di maggiore ascolto. Contano oggi molto di più di chi<br />
detiene il capitale fisico.<br />
La COOperaziOne<br />
aL FeStivaL<br />
Archivio Festival dell’Economia – Hugo Munoz<br />
Il tema: “Informazioni, scelte e sviluppo”.<br />
Giorni: 3-6 giugno. Obiettivo: conoscere,<br />
capire, approfondire. E’ il quinto Festival<br />
dell’Economia a Trento. Anche quest’anno<br />
la Cooperazione <strong>Trentina</strong> prenderà<br />
parte alla manifestazione proponendo<br />
una conferenza sabato 5 giugno, ore 15,<br />
nella sala Don Guetti di Cassa Centrale<br />
Banca. Coordinata da Andrea Turri, si<br />
intitola “Scelte finanziarie consapevoli:<br />
come l’informazione può contribuire<br />
a renderle responsabili e sostenibili”.<br />
Relatori Carlo Borgomeo, Mario Crosta,<br />
Enrico Salvetta e Alessandra Vescovi.<br />
Sempre sabato, ore 12, alla sala della<br />
Fondazione Caritro si terrà il convegno<br />
di Euricse. Si analizzerà come il credito<br />
cooperativo, grazie al suo radicamento<br />
nel territorio, abbia superato la crisi<br />
Archivio Festival dell’Economia – Agf Bernardinatti<br />
di fiducia tra banche e clienti. Relatori:<br />
Giovanni Ferri, Silvio Goglio e Marialucia<br />
Stefani.<br />
Ulteriori occasioni di scambio saranno i<br />
tre Caffè scientifici, organizzati dal Tavolo<br />
d’ambito <strong>delle</strong> Associazioni giovanili di<br />
categoria (tra cui i Giovani Cooperatori),<br />
dove si potranno incontrare in modo più<br />
informale alcuni relatori.<br />
Barycentro (<strong>delle</strong> cooperative Delfino e<br />
Samuele), Mandacarù e La Coccinella<br />
saranno impegnate nell’organizzazione<br />
del ristoro e di laboratori per bambini ed<br />
adulti in attesa che cominci il Festival.<br />
Altre cooperative stanno poi lavorando<br />
per preparare il necessario per questo<br />
evento, come la Alpi, che sta realizzando<br />
i classici grembiuli arancioni (s.g.).<br />
33<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
NEWSCOOP<br />
in MeMOria<br />
† raFaeLLO<br />
DeFLOrian<br />
“Perseverate e investite. Non si deve<br />
perdere il coraggio”: ecco la lezione<br />
lasciata ai giovani imprenditori da<br />
Rafaello Deflorian, scomparso all’età di<br />
83 anni. Un messaggio che rispecchia la sua vita di uomo, di<br />
cooperatore e di imprenditore.<br />
Impegnato come amministratore dal 1965 al 1992 dell’allora<br />
Cassa Rurale di Tesero, oggi Cassa Rurale di Fiemme, ha rivestito<br />
dapprima la carica di vicepresidente e poi di presidente<br />
dell’istituto. Fatti, poche chiacchiere e saldi valori familiari.<br />
Ecco cosa lo ha accompagnato in questa esperienza come<br />
nell’attività imprenditoriale, che lo ha visto passare, grazie alla<br />
sua prontezza e alla sua capacità di intuire i cambiamenti dei<br />
tempi, dal settore del giocattolo, con la ditta a gestione familiare<br />
‘Frade’, a quello della lavorazione della materie plastiche,<br />
con la fabbrica di raccordi idraulici. Protagonista dello sviluppo<br />
economico della valle, è stato decisivo anche per la crescita<br />
del comparto turistico, partecipando al lancio della stazione<br />
sciistica di Pampeago.<br />
† LuiGi<br />
Saiani<br />
È scomparso all’età di 98 anni Luigi<br />
Saiani. Convinto cooperatore, nel 1958<br />
fu fra i primi soci fondatori dell’allora<br />
cantina di Serravalle all’Adige, oggi Mori<br />
Colli zugna. Ne fu anche presidente dopo Luigi Gioppi, in un<br />
momento particolare: toccarono a lui le scelte per consolidare<br />
la struttura e soprattutto preparare il terreno per il futuro radicale<br />
cambiamento del tipo di uve da produrre. Per l’impegno<br />
profuso e la dedizione venne nominato Cavaliere del lavoro.<br />
Oggi che la Cantina è in grado di produrre vini straordinari<br />
e pluripremiati un giusto riconoscimento deve andare a chi<br />
ha creduto in quella che Lorenzo Dellai ha definito come una<br />
“avventura di impresa economica ma anche umana”, che ha<br />
dato un’anima al territorio. “Saper ascoltare” era il suo credo<br />
e in vent’anni ininterrotti alla guida del gruppo lo ha onorato<br />
in moltissime occasioni. Luigi Saiani ha trasmesso i valori<br />
cooperativi di solidarietà, equità e bene comune e la passione<br />
per il suo lavoro e la sua terra al figlio, Paolo, attuale vicepresidente<br />
della Cantina.
CULTURA COOPERATIVA<br />
RACCONTO dI COOPERAzIONE<br />
senza L’aereo<br />
raggiungo aLtre Vette<br />
di Piervittorio Ranalletti, socio della cooperativa Oltre<br />
Della Valle di Fiemme mi sono innamorato<br />
da bambino, quando mio<br />
padre portava me e i miei fratelli a fare<br />
gite in montagna. Il colpo d’occhio<br />
è impareggiabile: le abetaie creano<br />
profili di verde intenso sulla china<br />
<strong>delle</strong> montagne custodite dalle guglie<br />
dolomitiche. Un’emozione che mi<br />
manteneva caldo il cuore durante i<br />
grigi pomeriggi di studio a Milano,<br />
dove vivevo con la mia famiglia.<br />
Mi sono laureato in Ingegneria al<br />
Politecnico nel ’64 e ho trovato subito<br />
lavoro alla Salmoiraghi, azienda<br />
specializzata in avionica, poco dopo<br />
acquisita da Aeritalia, che è la più<br />
importante industria italiana nel<br />
campo aerospaziale, impegnata nella<br />
progettazione e costruzione di aerei<br />
civili, militari, satelliti e altri sistemi<br />
destinati all’esplorazione spaziale.<br />
Sono partito come ingegnere elettronico<br />
per un ufficio che si occupava<br />
di satelliti. Qualche anno dopo sono<br />
diventato responsabile della strumentazione<br />
ottica e poi direttore tecnico.<br />
Dagli aerei sono passato agli elicotteri,<br />
accettando una proposta come<br />
direttore tecnico della divisione sistemi<br />
all’Agusta. Erano gli anni in cui<br />
progettammo il prototipo A129<br />
Mangusta. Si trattò del primo elicottero<br />
d’attacco costruito interamente<br />
in Europa. Dopo la ristrutturazione<br />
divenni direttore della ricerca.<br />
Quando sono entrato eravamo 7mila<br />
dipendenti; quando l’ho lasciata<br />
10mila e oggi, con la crisi, sono rimasti<br />
5mila.<br />
Ho vissuto così 35 anni, sempre in<br />
giacca e cravatta. Ed ho avuto una<br />
naturale crisi di rigetto. E’ in questo<br />
contesto che ho deciso di cambiare<br />
rotta e sono passato da Milano<br />
a Carano, dove avevo acquistato un<br />
maso, in una località che opportunamente<br />
si chiama “Solaiolo”; nel 2000<br />
ho cominciato a viverci e dal 2003 ho<br />
preso la residenza. Non sono riuscito<br />
a convincere mia moglie a seguirmi<br />
stabilmente, perché è troppo inserita<br />
nella vita di Milano. E le mie figlie<br />
ormai sono grandi: Paola, la maggiore,<br />
è educatrice responsabile del reparto<br />
alcologia dell’Ospedale Crema a<br />
Rivolta d’Adda. Irene è direttore tecnico<br />
e allenatrice di alcune squadre di<br />
pallavolo in Brianza e la più giovane,<br />
Elena, fa l’architetto e vive a Parigi.<br />
Ma i miei quattro nipoti vengono<br />
a trovarmi molto volentieri. Anche<br />
a loro piacciono le corse nei prati, le<br />
casette di frasche e le gite sui monti.<br />
Trasferirsi è stato insieme l’avverarsi<br />
di un sogno e un passo durissimo. La<br />
vita qui è completamente differente:<br />
le possibilità dal punto di vista culturale<br />
e sociale, è vero, sono scarse.<br />
Ma l’automobile c’è apposta: quando<br />
c’è una mostra o un concerto in<br />
zona o mia moglie mi segnala una<br />
manifestazione interessante se posso<br />
non me la faccio sfuggire. Mi trattiene<br />
qui la possibilità di avere tempo<br />
34<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 4 - MA PA RG IG LI E O 2 0 1 0<br />
Illustrazione di<br />
Pierluigi Negriolli
per approfondire tutto. I ritmi di vita<br />
sono tranquilli, non frenetici. La gente<br />
è genuina. Magari più rigida al primo<br />
approccio, ma poi diventa vera e naturale.<br />
In banca, dopo le operazioni allo<br />
sportello, il funzionario mi propone<br />
un caffè. A Milano non mi è mai<br />
capitato.<br />
La cooperativa sociale Oltre è entrata<br />
nella mia vita grazie alla conoscenza<br />
e all’amicizia con Luca Corradini, il<br />
presidente e uno dei fondatori, coetaneo<br />
e compagno di studi della maggiore<br />
<strong>delle</strong> mie figlie. Attraverso le<br />
sue parole ho iniziato a conoscere il<br />
progetto e me ne sono innamorato.<br />
Quando mi ha chiesto di dare una<br />
mano ho accettato subito, portando<br />
ciò che so fare: gestire uomini e progetti<br />
e lavorare insieme agli altri. Il<br />
mio contributo consiste nel cercare di<br />
rendere le attività della cooperativa un<br />
progetto concatenato e duraturo, non<br />
un insieme di iniziative spot. Lo ripeto<br />
sempre: per fare un albero non si<br />
mettono insieme foglie, radici e rami.<br />
Bisogna piantare il seme e coltivarlo<br />
amorevolmente: far crescere le cose<br />
dal basso è essenziale.<br />
La cooperativa è partita da un’idea<br />
dell’Associazione “IO”(costituita dai<br />
familiari <strong>delle</strong> persone con problemi<br />
di disagio psichico e sociale) e su iniziativa<br />
del direttore del Centro di Salute<br />
Mentale di Cavalese, come risposta<br />
alle esigenze di sostegno alle persone<br />
della valle. Dopo una partenza travagliata,<br />
la cooperativa Oltre ha avuto<br />
la forza di crearsi vita propria, con<br />
autonomia di pensiero e di azione. A<br />
Carano, in località Cela, (sul pendio<br />
opposto al mio “Solaiolo”) abbiamo<br />
affittato ed adattato alle nostre esigenze<br />
un vecchio maso e l’abbiamo<br />
trasformato in un centro diurno di<br />
accoglienza per una decina di persone.<br />
Lì offriamo ai nostri ospiti una “casa”<br />
dove possano sentirsi a proprio agio,<br />
un ambiente sociale nel quale possano<br />
ritrovare gli stimoli ad incontrare e<br />
relazionarsi con gli altri, e dei laboratori<br />
che consentano loro di acquisire,<br />
o ri-acquisire, i cosiddetti “prerequisiti<br />
lavorativi”. Abbiamo introdotto un<br />
allevamento di capre da cashmere e gli<br />
ospiti possono accudire gli animali ed<br />
imparare a lavorare la lana. La filano, la<br />
tingono con tinte naturali e realizzano<br />
borse, astucci, bomboniere e tanti altri<br />
oggetti.<br />
Dal 2008 questo maso è diventato<br />
centro residenziale anche notturno,<br />
con possibilità di ospitare fino a 4 persone.<br />
Con il tempo, insieme alla direttrice<br />
della cooperativa alessandra<br />
Dellafior, ci siamo resi conto che non<br />
riuscivamo a raggiungere le persone<br />
con disagio provenienti dalla parte<br />
più lontana della valle di Fassa. Così<br />
abbiamo avuto un’idea e, con un po’<br />
di fortuna un po’ di testardaggine, ora<br />
la stiamo mettendo in pratica. Grazie<br />
all’aiuto e alla sensibilità del sindaco di<br />
Campitello, che ci ha messo a disposizione<br />
la vecchia scuola elementare,<br />
stiamo costruendo un altro centro.<br />
Qui saranno disponibili due appartamenti<br />
semiprotetti, con operatori<br />
che seguono gli ospiti di giorno ma<br />
non di notte e le attività non avranno<br />
per oggetto la lavorazione della lana<br />
ma del legno, con un laboratorio di<br />
recupero e sistemazione dell’arredo<br />
urbano. Resteremo sempre una cooperativa<br />
sociale di tipo A, quindi dedicata<br />
all’assistenza e non all’inserimento<br />
lavorativo, ma con un’attenzione<br />
particolare al ‘dopo’.<br />
Il nostro obiettivo, naturalmente, non<br />
è vendere o fatturare, ma far tornare<br />
nella comunità le persone che seguiamo,<br />
aiutarle a passare la crisi o a trovare<br />
un modo di vivere in pace con gli<br />
altri: tornare in armonia con sé e con<br />
il proprio paese. E per farlo dobbiamo<br />
lavorare sulle persone che vivono<br />
35<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
CULTURA COOPERATIVA | racconto di cooperazione<br />
il disagio ma anche sulle comunità,<br />
con iniziative rivolte all’accoglienza<br />
e alla sensibilizzazione. Nelle scuole,<br />
per esempio insegniamo ai bambini<br />
la lavorazione del feltro, portando<br />
benefici a tutti : ai piccoli, che imparano<br />
vecchie e non usuali lavorazioni<br />
manuali e a non avere paura di chi<br />
è diverso da loro. Agli ospiti, che si<br />
sentono chiamare ‘maestri’, con conseguenze<br />
importanti per la ricostruzione<br />
del loro ego. E agli operatori che<br />
vengono riconosciuti e stimolati.<br />
Abbiamo anche organizzato colonie<br />
estive in malga, caratterizzate da<br />
un rapporto libero con la natura. Le<br />
hanno provate anche due dei miei<br />
nipoti e sono rimasti entusiasti. Siamo<br />
partiti con 3 settimane nel 2008 che<br />
sono diventate 4 e quest’anno 6. E<br />
ancora non bastano per soddisfare<br />
tutte le richieste.<br />
Poi quest’anno avvieremo un’attività<br />
nuova in malga: raccolta e essiccazione<br />
di erbe officinali montane per tisane<br />
e unguenti e presto ci lanceremo<br />
nel turismo sociale: organizzeremo<br />
weekend o settimane a tema, come<br />
ad esempio sui fiori o sui minerali<br />
<strong>delle</strong> nostre montagne o settimane<br />
dedicate a particolari gruppi di utenti<br />
quali disabili, ipovedenti, ecc... Inoltre<br />
abbiamo realizzato (siamo al quinto<br />
anno) il progetto “Per il mio bene”,<br />
con conferenze, cineforum, teatro, la<br />
mostra ‘Isolina e le altre’ e un punto<br />
d’ascolto per le donne che subiscono<br />
maltrattamenti.<br />
Vengo qui a Maso Toffa un paio<br />
di volte la settimana. Sono un socio<br />
volontario, niente di più. In cooperativa<br />
non ho mai voluto incarichi. Mi<br />
sono solo rimboccato le maniche. Ho<br />
72 anni e voglio continuare su questa<br />
rotta.<br />
Racconto raccolto da<br />
DIRCE PRADELLA
36<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
GESTIONE COOPERATIVA/4<br />
ruraLi: i nuoVi comPiti<br />
deL comitato esecutiVo<br />
di Roberta Bernardi *<br />
PER GLI<br />
AMMINISTRAToRI<br />
Questa la quarta puntata<br />
della rubrica “gestione cooperativa”,<br />
pensata appositamente<br />
per gli amministratori,<br />
con l’intento di<br />
approfondire responsabilità,<br />
poteri, oneri e limiti di<br />
coloro che sono chiamati a<br />
gestire le cooperative. Nei<br />
prossimi appuntamenti la<br />
responsabilità dell’amministratore<br />
e il conflitto di<br />
interesse in cooperativa.<br />
Buona lettura.<br />
Cambiano la portata e i limiti della<br />
delega di potere che il consiglio di<br />
amministrazione di una cassa rurale<br />
può consegnare nelle mani del<br />
comitato esecutivo, qualora previsto.<br />
Le nuove Disposizioni di Vigilanza<br />
della Banca d’Italia, recepite nella<br />
recente modifica degli statuti, infatti,<br />
hanno stabilito che il campo<br />
d’azione dell’esecutivo deve essere<br />
puntualmente definito dal consiglio,<br />
attraverso deleghe analitiche e<br />
definite con precisione e chiarezza<br />
anche rispetto ai limiti quantitativi<br />
o di valore, proprio per agevolarne la<br />
verifica. L’esecutivo, insomma, ha sì<br />
la funzione di assicurare la snellezza<br />
e la celerità dell’azione gestoria, ma<br />
a precise condizioni ed entro paletti<br />
predefiniti.<br />
il presidente<br />
Le Disposizioni di Vigilanza hanno<br />
dedicato particolare attenzione alla<br />
figura del presidente, attribuendogli<br />
sia il compito di favorire il processo<br />
dialettico tra consiglio e esecutivo<br />
della cassa rurale, sia quello di assicurare<br />
il bilanciamento dei poteri e<br />
dei compiti e della circolazione <strong>delle</strong><br />
informazioni.<br />
Coerentemente con questa indicazione,<br />
la norma statutaria – a seguito<br />
<strong>delle</strong> modifiche apportate con la<br />
riforma dello statuto tipo del 2009<br />
- prevede che il presidente del consiglio<br />
non sia componente di diritto<br />
dell’esecutivo, ferma restando la<br />
possibilità di diventarne parte (o di<br />
presiederlo) su incarico dello stesso<br />
consiglio.<br />
materie non delegabili<br />
Il codice civile esclude espressamente<br />
la delega dal consiglio all’esecutivo<br />
di alcune materie, come la redazione<br />
del bilancio, l’aumento di capitale,<br />
l’approvazione del progetto di<br />
fusione. Resta in capo al consiglio<br />
anche la possibilità di procedere alla<br />
sostituzione di amministratori cessati,<br />
l’ammissione di nuovi soci, la<br />
redazione della relazione sul carattere<br />
37<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
mutualistico della società.<br />
In base alla disciplina di settore fissata<br />
con il Testo Unico della legge bancaria<br />
non è poi delegabile la verifica<br />
dei requisiti degli esponenti aziendali<br />
ed i conseguenti adempimenti,<br />
la possibilità di deliberare in tema di<br />
obbligazioni degli esponenti bancari,<br />
la nomina dei soggetti incaricati di<br />
alcune funzioni di controllo.<br />
Infine lo statuto prevede un’altra<br />
serie di funzioni non delegabili<br />
all’esecutivo, tra le quali l’ammissione,<br />
l’esclusione e il recesso del socio,<br />
l’approvazione degli orientamenti<br />
strategici, dei piani industriali e<br />
finanziari e <strong>delle</strong> politiche di gestione<br />
del rischio.<br />
Il consiglio, invece, ha facoltà di delegare<br />
proprie attribuzioni in materia<br />
di erogazione del credito, sempre<br />
definendo in modo chiaro e analitico<br />
i limiti quantitativi e di valore<br />
della delega. In tal senso, il consiglio,<br />
attraverso una propria delibera, provvederà<br />
a definire in modo puntuale<br />
la facoltà dell’esecutivo di concedere<br />
affidamenti, aumenti, modifiche o<br />
rinnovi dei prestiti nei limiti fissati,<br />
tenendo conto dell’esposizione ai<br />
rischi legati all’erogazione del credito.<br />
* Area consulenza integrata del settore<br />
Casse Rurali – <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della Cooperazione
CULTURA COOPERATIVA<br />
qUI EUROPA<br />
Hervé Guider,<br />
segretario generale<br />
dell’Associazione <strong>delle</strong><br />
banche cooperative<br />
europee.<br />
Molto partecipata la quarta convention <strong>delle</strong> banche cooperative europee a Bruxelles.<br />
Banche cooPeratiVe euroPee<br />
Forza trainante deLLa riPresa<br />
di Letizia Piangerelli *<br />
Rete e motore dell’economia: ecco<br />
il ruolo rivendicato dalle banche<br />
di credito cooperativo europee,<br />
riunite a Bruxelles per la loro quarta<br />
convention.<br />
La delegazione di Federcasse, in<br />
rappresentanza <strong>delle</strong> banche di<br />
credito cooperativo italiane. Da<br />
sinistra Federico Cornelli e Sergio<br />
Gatti, rispettivamente direttore<br />
operativo e direttore generale di<br />
Federcasse.<br />
La quarta convention <strong>delle</strong> banche<br />
cooperative europee – che si è tenuta<br />
l’8 aprile a Bruxelles nel quadro del<br />
40° anniversario dell’Associazione<br />
<strong>delle</strong> banche cooperative europee<br />
(Eacb) – ha permesso ai leader del<br />
credito cooperativo di delineare le<br />
prospettive del settore e riflettere<br />
su come comunicare efficacemente<br />
la “diversità” del proprio modello.<br />
L’evento si inserisce in un panorama<br />
di intensa attività del legislatore europeo,<br />
che fa presagire un forte giro<br />
di vite nell’architettura del settore<br />
finanziario del prossimo futuro.<br />
inasprimento<br />
legislativo<br />
Tra i nodi emersi con la crisi finanziaria,<br />
spiccano anche le lacune del<br />
sistema di vigilanza europeo, ancora<br />
frammentato a livello nazionale.<br />
Una prima risposta della<br />
Commissione Europea in tal senso<br />
era arrivata a settembre 2009, quan-<br />
38<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
do il Commissario al mercato interno<br />
Barnier aveva annunciato iniziative<br />
legislative sui mercati dei derivati<br />
(entro l’estate), sui credit default<br />
swaps (autunno) e sui requisiti di<br />
capitale (entro fine anno). Nel frattempo,<br />
i legislatori europei discutono<br />
di un sistema europeo di supervisori<br />
finanziari (Esfs), di tre nuove autorità<br />
europee di vigilanza per i settori bancario,<br />
assicurativo e previdenziale, e<br />
di diverse opzioni per un fondo di<br />
salvataggio <strong>delle</strong> banche. A fronte di<br />
questa intensa agenda, emerge l’inquietudine<br />
<strong>delle</strong> banche cooperative<br />
europee, confermata da tendenze<br />
all’inasprimento registrate anche in<br />
seno al Comitato di Basilea. Secondo<br />
il vicepresidente dell’Eacb, Gerhard<br />
Hofmann, il legislatore europeo deve<br />
“tenere presente il principio di proporzionalità<br />
ed evitare un eccesso<br />
di regolamentazione, volto solo ad<br />
impressionare l’opinione pubblica”.<br />
Constatando che la crisi segna una<br />
svolta nella percezione del legislatore
al loro riguardo, le banche cooperative<br />
chiedono che questa specificità sia<br />
tutelata nero su bianco nella futura<br />
disciplina del settore.<br />
diversità al centro<br />
Secondo il segretario generale<br />
dell’Eacb – Hervé Guider – sono<br />
quattro i dossier su cui le banche<br />
cooperative dovranno focalizzare la<br />
loro attenzione: norme sul capitale<br />
proprio, indicatori di liquidità, evoluzione<br />
nel trattamento dei prestiti<br />
interbancari e futura disciplina dei<br />
sistemi di garanzia dei depositi. In<br />
tutti questi ambiti, le cooperative di<br />
credito presentano <strong>delle</strong> specificità<br />
che dovrebbero essere prese in considerazione,<br />
nell’ottica di affinare<br />
la regolamentazione. Ad esempio,<br />
le nuove norme del Comitato di<br />
Basilea sui fondi propri, prendendo a<br />
modello le società di capitali, metterebbero<br />
in discussione la natura <strong>delle</strong><br />
quote sociali cooperative. Come<br />
ha affermato lo stesso Guider, “se i<br />
40 miliardi di euro di quote sociali<br />
<strong>delle</strong> banche cooperative non fossero<br />
più riconosciuti come patrimonio,<br />
ci sarebbero 500 miliardi di prestiti<br />
in meno per le Pmi”. A fronte di<br />
intense negoziazioni, i regolatori di<br />
Basilea hanno ammesso la pertinenza<br />
di un trattamento specifico per<br />
le quote sociali cooperative. E’ un<br />
primo passo, ma non sufficiente, perché<br />
disciplina le banche cooperative<br />
tramite eccezioni alla norma, piuttosto<br />
che riconoscerne la diversità<br />
all’interno di un panorama bancario<br />
più ampio.<br />
Banche locali<br />
norme globali?<br />
In un recente incontro con i parlamentari<br />
europei, Dominique<br />
Strauss-kahn, guida del Fmi, aveva<br />
affermato che “per problemi globali<br />
valgono solo soluzioni globali”. Se<br />
da un lato è innegabile che servano<br />
regole del gioco eque da ambo le<br />
parti dell’Atlantico, dall’altro insistere<br />
sull’uniformità può rivelarsi<br />
controproducente. Infatti, mentre in<br />
Europa il 70% dei prestiti sono intermediati<br />
dal sistema bancario, negli<br />
Stati Uniti la proporzione si inverte,<br />
lasciando al mercato dei capitali<br />
il compito di finanziare l’economia<br />
reale. Per questo, la visione del sistema<br />
finanziario che gli Usa portano<br />
sul tavolo del G20 non sempre è<br />
trasferibile tale e quale in Europa.<br />
Situazione che si complica se si considera<br />
che nel Comitato di Basilea<br />
la maggior parte dei membri sono<br />
extra-europei e spesso non hanno<br />
una tradizione di banche cooperative<br />
nel loro territorio. All’Eacb spetta<br />
l’arduo compito di sensibilizzarli<br />
sulle specificità di un modello che<br />
non conoscono.<br />
istituzioni più vicine<br />
La crisi mondiale ha fatto emergere<br />
il ruolo di stabilizzatore giocato<br />
dalle banche cooperative. La nuova<br />
Commissione Europea, con un cambio<br />
di prospettiva rispetto al passato,<br />
sembra convinta che la diversità<br />
dell’industria bancaria e la pluralità<br />
<strong>delle</strong> forme di impresa siano punti<br />
di forza essenziali per l’Europa. Il<br />
rappresentante della Commissione<br />
David Wright, presente alla convention,<br />
ha voluto rassicurare i<br />
membri dell’Eacb affermando che<br />
“lo scopo dell’Europa non è omologare<br />
i modelli commerciali” e che<br />
“il Commissario Barnier è attento<br />
alle esigenze <strong>delle</strong> banche cooperative”.<br />
Sostegno viene anche da uno<br />
degli ospiti d’onore della convention,<br />
il parlamentare europeo Gianni<br />
pittella, che nel discorso di apertu-<br />
39<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
CULTURA COOPERATIVA | qui europa<br />
ra ha espresso vicinanza e apprezzamento<br />
per il ruolo <strong>delle</strong> banche<br />
cooperative europee. Le decisioni<br />
che saranno prese nei prossimi mesi<br />
dimostreranno la coerenza e la solidità<br />
di queste dichiarazioni. La partita<br />
si gioca ora nel Parlamento Europeo,<br />
dove le discussioni in agenda – da<br />
Basilea III alla direttiva sui requisiti<br />
di capitale (Crd) – saranno determinanti<br />
per definire i contenuti <strong>delle</strong><br />
tappe future.<br />
* Referente da Bruxelles dell’ufficio<br />
legislativo della <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della Cooperazione<br />
COS’È<br />
L’EACB<br />
Data di nascita: 1970 a Bruxelles.<br />
Mission: promuovere e difendere gli interessi<br />
comuni dei 23 soci europei e 4 extraeuropei.<br />
Rappresentanza: 4.200 banche locali, 65.000<br />
sportelli, 60 milioni di soci. Offre servizi a 160<br />
milioni di clienti – in particolare consumatori,<br />
Pmi e comunità locali – grazie al lavoro di<br />
750.000 dipendenti.<br />
Quota media di mercato: 20%.<br />
Soci italiani: Federcasse e Associazione<br />
Nazionale <strong>delle</strong> Banche Popolari.<br />
Sito: www.eacb.org<br />
2012:<br />
ANNO INTERNAzIONALE<br />
DELLE COOPERATIVE<br />
Durante la 64° sessione dell’assemblea<br />
Onu il segretario generale Ban Ki-Moon ha<br />
dichiarato che “le cooperative giocano un<br />
ruolo centrale nelle sviluppo socio-economico”,<br />
citando in particolare la funzione <strong>delle</strong><br />
cooperative finanziarie. Su queste basi l’Onu<br />
ha dichiarato il 2012 anno internazionale<br />
<strong>delle</strong> cooperative. Un’occasione unica per<br />
le cooperative di tutti i settori di far sentire<br />
ovunque la voce della propria diversità.
40<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
Il senso forte di appartenenza che<br />
lega la Cassa Rurale di Fiemme al suo<br />
territorio non è solo sociale ed economico,<br />
ma va alle radici più profonde<br />
della Comunità: alla sua memoria,<br />
alla sua sensibilità, al suo ruolo. Ne<br />
costituisce conferma, proprio mentre<br />
la Magnifica Comunità sta ultimando<br />
il restauro del suo splendido<br />
edificio a Cavalese, l’acquisto e il<br />
restauro da parte della Cassa Rurale,<br />
di una grande (155x117) e importantissima<br />
tela. Si tratta dell’“Addolorata<br />
al cospetto del Cristo morto”<br />
di Cristoforo Unterperger, di proprietà<br />
di un collezionista e restauratore<br />
romano. Messa all’asta l’opera<br />
rischiava di andare perduta per<br />
Fiemme se la Cassa Rurale non fosse<br />
intervenuta perché, come ha scritto<br />
il presidente Goffredo Zanon, “una<br />
collettività si contraddistingue anche<br />
per la cultura, le radici storiche, la<br />
sensibilità verso il mondo dei suoi<br />
ARTE IdEE TERRITORIO<br />
artisti... Di fronte alla sicura evenienza<br />
che la nostra valle avrebbe perso<br />
per sempre un capolavoro di assoluto<br />
prestigio era nostro dovere impedire<br />
che ciò avvenisse. Ed ora con soddisfazione<br />
ed orgoglio viene offerto alla<br />
visione di tutta la nostra gente, nella<br />
speranza di aver fatto cosa gradita,<br />
giusta e condivisa”.<br />
La scelta dell’acquisto non poteva<br />
essere più felice. Cristoforo<br />
Unterperger non è soltanto uno fra<br />
i più grandi artisti di una valle che<br />
può vantare grandi, antiche e recenti,<br />
tradizioni pittoriche, ma è anche<br />
il segno dei collegamenti vastissimi,<br />
europei, di Fiemme. Già sono noti<br />
quelli con Venezia, ma Unterperger<br />
si spinge oltre. Nasce infatti a<br />
Cavalese nel 1732, poi gli studi li<br />
compie a Vienna, viene chiamato a<br />
Roma dove opera alla corte pontificia.<br />
Va a Genova, ma Caterina II di<br />
Russia lo chiama a San Pietroburgo<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
addoLorata<br />
daVanti aL<br />
cristo morto<br />
Un’acquisizione importante per la comunità della Cassa Rurale di Fiemme<br />
41<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
dove opera per dieci anni. Muore a<br />
Roma nel 1798.<br />
La tela però non è importante solo<br />
per la memoria storica che rappresenta,<br />
ma per la sensibilità che esprime.<br />
L’opera infatti, pur nella sua<br />
drammaticità, trasmette un’atmosfera<br />
di speranza, con emozioni che si<br />
equilibrano in un’armonia neoclassica.<br />
Non sono frequenti – nei soggetti<br />
religiosi – simili intensità armoniose,<br />
anche per il bilanciamento cromatico<br />
dei colori che le sorregge. Ed è<br />
questo, in fondo, il ruolo culturale<br />
che una comunità deve essere indotta<br />
– aiutata – ad esprimere: serbare<br />
la memoria per farne una scuola di<br />
comportamento, di stile, di apertura,<br />
di ascolto.<br />
Questa tela antica costituisce così<br />
una caparra importante per il ruolo<br />
che Fiemme è chiamata a svolgere<br />
nella modernità e nel futuro<br />
(f.d.b.).
CULTURA COOPERATIVA<br />
fINESTRA SUL MONdO<br />
in mozamBico.<br />
Per insegnare. e Per imParare…<br />
di umberto Folena<br />
Il buon cooperatore deve dimenticare i pregiudizi ed essere disposto a rimettersi<br />
sempre in gioco. Parola di Jenny Capuano<br />
Jenny Capuano, nel 2003 lei caucasica<br />
bianca piomba nel Mozambico<br />
più nero e che cosa succede?<br />
Succede che mi scrutano, eccome se<br />
mi scrutano. Me lo ricordo bene. Nei<br />
primi tempi, mi sembrava di camminare<br />
sui vetri.<br />
Ma che cosa l’ha portata tanto<br />
lontano da casa? La passione, una<br />
vocazione, il caso?<br />
All’inizio la letteratura francofona<br />
africana, quella della West Africa,<br />
all’università. Ma decisivi sono<br />
stati alcuni incontri. Prima Carla<br />
Locatelli, docente di letteratura<br />
inglese e nordamericana, vice-rettrice<br />
ai Rapporti internazionali dell’Università<br />
di Trento, che ci fa vivere<br />
la letteratura come un profondo e<br />
continuo incontro con l’altro. Poi<br />
il lavoro come responsabile amministrativa<br />
in una ONG trentina, dove<br />
incontro Paolo Rosatti, Lino Orler,<br />
Danilo Merz, Mauro Di Valerio e<br />
molti altri con cui iniziamo a immaginare<br />
una “nuova” idea di cooperazione<br />
internazionale; poi l’amicizia<br />
con una volontaria di Torino, incontrata<br />
a Pemba, in Mozambico. Lei è<br />
ancora laggiù.<br />
Ma come ha maturato la decisione<br />
di dedicarsi alla cooperazione a<br />
tempo pieno?<br />
Dieci anni fa ero da poco laureata,<br />
quando in Trentino, tra quanti<br />
fanno cooperazione all’estero, si fa<br />
strada la proposta di costituire dei<br />
tavoli-Paese. Si trattava di lavorare<br />
in una stessa area, tutti assieme, ben<br />
coordinati, per essere più efficaci. E<br />
lavorare con un respiro medio-lungo,<br />
con stabilità. Nel Mozambico, il<br />
Trentino si impegnò nel distretto di<br />
Caia, al centro sul fiume Zambezi,<br />
un’area rurale.<br />
Il primo compito?<br />
Contribuire alla ricostruzione,<br />
in punta di piedi. La lunga guerra<br />
(risolta nel 1992 con l’accordo<br />
di pace firmato a Trastevere, grazie<br />
alla mediazione della Comunità<br />
di Sant’Egidio, ndr) aveva lasciato<br />
strade, linea ferroviaria, campi disseminati<br />
di mine. Impossibile coltivarli.<br />
Una volta eliminate le mine,<br />
la popolazione, perlopiù contadini<br />
poverissimi, cominciò a rientrare dai<br />
campi profughi del vicino Malawi.<br />
Il primo obiettivo era rimpossessarsi<br />
della terra e riprendere a produr-<br />
42<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
re, per tornare alla normalità. E qui<br />
siamo intervenuti anche noi, con la<br />
gente.<br />
Intervenuti in che modo?<br />
C’era da fare tutto. Abbiamo promosso<br />
l’orticoltura, poco diffusa,<br />
creando le condizioni per conservare<br />
i prodotti. E poi il ripopolamento<br />
bovino: ad ogni famiglia venivano<br />
consegnate due vacche, femmine,<br />
con l’impegno di restituirle entro<br />
cinque anni. Ma il vero problema era<br />
la formazione…<br />
La formazione è il vero problema<br />
ovunque, per crescere. Come l’avete<br />
affrontato?<br />
Abbiamo lavorato con le istituzioni<br />
locali e preso esempio da San<br />
Michele all’Adige, creando un vero<br />
campus, con un convitto e le aule; e<br />
un’azienda agricola modello, a cui ci<br />
si potesse ispirare. Concentrando la<br />
formazione sui giovani, per seminare<br />
futuro e promuovere imprenditorialità<br />
agricola; a volte gli adulti faticano<br />
a cambiare mentalità.<br />
I vostri interventi non si limitano<br />
però soltanto all’agricoltura…<br />
No, certo. Abbiamo ricostruito<br />
scuole, avviato centri diurni per i
JENNy CAPUANO (con il fazzoletto rosso in testa)<br />
a lezione in attesa della scuola che sta sorgendo<br />
alle sue spalle a Chetala. Jenny nasce a Caserta<br />
nel 1973, ma ad appena dieci mesi di vita la<br />
sua famiglia si trasferisce a Torbole. Laureata in<br />
Lingue e Letterature Straniere a Trento, frequenta<br />
numerosi corsi di formazione sui temi della cooperazione<br />
internazionale, con diverse esperienze sul<br />
campo. Facilita la nascita del Tavolo Trentino con<br />
il Mozambico e dal 2001 collabora con il Consorzio<br />
Associazioni con il Mozambico (Cam), per il quale<br />
dal 2003 al 2007 ha svolto il ruolo di coordinatrice<br />
del programma di cooperazione decentrata tra la<br />
Provincia di Trento e, in Mozambico, la Provincia<br />
di Sofala nel distretto di Caia. Oggi coordina le<br />
attività del Centro per la Formazione alla solidarietà<br />
Internazionale di Trento.<br />
bambini dai 3 ai 6 anni dove giocare<br />
ed apprendere la lingua portoghese,<br />
necessaria per poter frequentare la<br />
scuola, perché la gente parla prevalentemente<br />
la locale lingua bantu, il<br />
chisena. Poi un’officina pedagogica<br />
con lezioni di inglese, informatica,<br />
cultura generale, cinema e una radio<br />
comunitaria, grande sogno dei giovani.<br />
Oggi tutto è più facile perché<br />
c’è l’energia elettrica. E ancora la<br />
sanità: abbiamo ristrutturato la rete<br />
dei dispensari periferici e formato gli<br />
infermieri. Ma il compito più gravoso<br />
è stato, è e sarà la lotta all’Aids.<br />
Nella provincia di Sofala si stima che<br />
il 30 per cento della popolazione sia<br />
sieropositiva.<br />
Cosa avete fatto per frenarne la<br />
diffusione?<br />
Dal 2006 è stata introdotta la terapia<br />
retro virale, che comunque è complessa<br />
e richiede spesso un’assistenza<br />
domiciliare, garantita da una rete<br />
di operatori che passano di casa in<br />
casa. Per la prevenzione, un lavoro<br />
magnifico lo fanno i gruppi teatrali<br />
composti da giovani che “insegnano”<br />
a difendersi da tutte le malattie.<br />
Ed infine il microcredito, partito un<br />
po’ in sordina, un progetto condiviso<br />
dalla Cassa Rurale di Aldeno-<br />
Cadine. Prima, anche per la scarsa<br />
circolazione di denaro, accadeva che<br />
si ricorresse al baratto in tempi di<br />
carestia. Chi chiedeva una misura di<br />
mais in prestito, doveva restituirne<br />
due: un interesse del 100 per cento.<br />
Siamo soddisfatti, il tasso di insolvenza<br />
non supera il 2 per cento.<br />
Tanti progetti meravigliosi… Ma<br />
l’Africa? Quale Africa ha conosciuto?<br />
L’Africa, nell’immaginario di tanti<br />
europei, è in bilico tra due opposti:<br />
o terra senza speranza, martoriata da<br />
guerre e corruzione, o paradiso terrestre,<br />
dove la natura ancora può essere<br />
incontaminata… Due stereotipi<br />
entrambi fuorvianti. Il Mozambico,<br />
in particolare, ha una sventura: è<br />
povero di risorse minerarie; che è<br />
anche la sua fortuna, perché non fa<br />
così gola. Riserve forestali e terra a<br />
parte.<br />
E qual è il modo giusto per guardare<br />
al Mozambico e all’Africa? Che<br />
cosa dire a chi avesse l’intenzione di<br />
compiere la sua stessa esperienza?<br />
È sbagliato pensare che ci sia da una<br />
43<br />
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CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />
parte chi dà e dall’altra chi riceve, e<br />
basta. Anche noi volontari doniamo<br />
ma riceviamo, e così dev’essere.<br />
Mettiamoci nei panni degli africani<br />
che ci vedono arrivare tra loro: come<br />
potrebbero avere fiducia in chi fosse<br />
disposto soltanto a dare, e non anche<br />
a ricevere?<br />
E lei che cosa ha ricevuto?<br />
Ho imparato, ma per davvero, che<br />
abbiamo bisogno gli uni degli altri.<br />
Che dobbiamo spogliarci completamente<br />
di ogni genere di preconcetto.<br />
Ho imparato la lezione fondamentale<br />
che i problemi vanno affrontati<br />
assieme, tutti assieme. E che ovunque<br />
tu vada, anche nell’angolo più remoto<br />
e miserabile del continente africano,<br />
troverai sempre persone disposte<br />
a mettersi in gioco, a cambiare. Con<br />
te, se anche tu sarai disposto a metterti<br />
in gioco e a cambiare con loro.<br />
E se all’inizio si sentiva scrutata…<br />
… a poco a poco siamo diventati ciascuno<br />
parte della vita dell’altro. Ed è<br />
così che si fa cooperazione.
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44<br />
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mc link
LE CASSE RURALI CoINVoLTE IN PRoGETTI<br />
DI EDUCAZIoNE CooPERATIVA A SCUoLA<br />
cassa rurale Associazione cooperativa scolastica<br />
Fiemme ‘Alcooperiamo’ istituto “rosa Bianca”<br />
predazzo<br />
centro Valsugana ‘L’albero <strong>delle</strong> idee’, scuola elementare<br />
Villa Agnedo<br />
‘I fantastici 26’ e ‘United people’,<br />
scuola media telve<br />
pergine ‘Insieme’, scuola media pergine<br />
‘Il girasole’, scuola elementare Susà<br />
‘web classe team. coop’ e ‘Bicidoc<br />
For curie’, istituto M. curie<br />
pinetana Fornace e Seregnano ‘costruire cooperando’, scuola<br />
elementare Miola di pinè<br />
‘Una cooperativa per il futuro’ e ‘Un<br />
mondo di fiabe per… conoscerci’,<br />
scuola media Baselga di pinè<br />
Giovo ‘consorzio’, scuola elementare Giovo<br />
Mezzolombardo e S. Michele ‘differenziati dagli altri’, Istituto<br />
agrario San Michele<br />
Vezzano ‘Il filo verde’ e ‘Lavorettilandia’,<br />
scuola elementare Sarche<br />
tuenno-Val di non ‘Amici per tutti’, scuola elementare<br />
campodenno<br />
‘pingu-coop’, scuola media tuenno<br />
‘Amici per la rinascita sociale’, scuola<br />
media cles<br />
‘Fotosserva’, centro di formazione<br />
professionale cles<br />
Alto Garda ‘wow’, ‘controcorrente’ e ‘Iris’ don<br />
Milani rovereto<br />
rovereto ‘Scuola sicura’, scuola elementare<br />
rovereto<br />
‘cooperativa 22’ regina elena<br />
rovereto<br />
‘pace nel cuore’ scuola media<br />
rovereto<br />
‘3° VIpS’ Altavallagarina<br />
Val di Fassa e Agordino ‘classi unite’ scuola media Moena<br />
Per cominciare un’attività che si<br />
vuole anche redditizia occorre un<br />
piccolo capitale e perché non chiedere<br />
un piccolo contributo alla Cassa<br />
Rurale di Pergine? Tra cooperative,<br />
ci è stato detto, ci si aiuta!<br />
Naturalmente nessuno dà niente per<br />
niente e allora ci siamo messi a pensare<br />
che cosa mai, noi bambini, potevamo<br />
offrire ad una Cassa Rurale e ci<br />
è venuta l’idea di confezionare degli<br />
oggetti secondo la tecnica Origami<br />
che fin dalla prima classe “mastichiamo”<br />
lavorando in geometria.<br />
Il lavoro però doveva essere bello ed<br />
abbastanza semplice.<br />
La maestra ha interpellato un esperto<br />
che ci ha suggerito una stella proprio<br />
graziosa e abbastanza semplice.<br />
In ottobre abbiamo provato a confezionarla<br />
e prova e riprova siamo riusciti<br />
a fare una bella stella modulare a<br />
otto punte senza usare colla ma solo<br />
piegature!<br />
A SCUOLA<br />
Finalmente abbiamo scritto una<br />
lettera alla Cassa Rurale di Pergine<br />
presentandoci ed offrendo la nostra<br />
stella. La nostra maestra, Rosanna,<br />
e Marina dell’Ufficio Educazione<br />
Cooperativa hanno portato il nostro<br />
manufatto e la lettera al direttore<br />
della Cassa Rurale e lui ha accettato<br />
la nostra proposta di lavoro in cambio<br />
di una certa somma che doveva<br />
stabilire il consiglio d’amministrazione!<br />
Eravamo felicissimi!<br />
Abbiamo iniziato il lavoro in serie e<br />
i più abili insegnavano ai più pasticcioni.<br />
Ogni tanto il lavoro ripetitivo<br />
ci sembrava un po’ noioso e a volte<br />
abbiamo dovuto discutere perché<br />
alcuni non volevano più collaborare,<br />
ma siamo riusciti a convincerli!<br />
Dopo un po’ siamo diventati tutti<br />
bravi e veloci e abbiamo preparato<br />
circa 250 stelle Origami. Alla fine<br />
abbiamo fatto il “controllo qualità”<br />
e ne abbiamo scartate ben 100.<br />
45<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
ruraLi,<br />
un contributo<br />
decisivo<br />
Pubblichiamo una lettera che ci hanno<br />
inviato i bambini della classe IV soci<br />
della cooperativa scolastica “Il Girasole”<br />
di Susà di Pergine<br />
Nel frattempo è arrivata la lettera<br />
di conferma dell’accettazione della<br />
nostra proposta con la somma stabilita<br />
e il 2 dicembre siamo scesi a<br />
Pergine per portare, in sette scatole,<br />
il nostro lavoro. Abbiamo consegnato<br />
le stelle con un biglietto che portava<br />
il nostro logo alla responsabile<br />
della Cassa Rurale, la signora Carla<br />
Zanella, che le ha controllate e ci ha<br />
consegnato l’assegno versato dalla<br />
maestra sul nostro conto presso la<br />
Cassa. Ci ha raccontato poi che le<br />
stelle sarebbero servite per abbellire<br />
i pacchi dono o gli auguri di Natale<br />
destinati ai soci e ad altre persone<br />
anche fuori provincia!<br />
Quel giorno ci hanno mostrato<br />
anche le varie attività della Cassa<br />
Rurale. Molti di noi sono rimasti<br />
incantati dai “bussolotti” che correvano<br />
da un ufficio all’altro. È stato<br />
anche bellissimo visitare il caveau<br />
con quella enorme porta blindata!
OPINIONI<br />
ECONOMIA<br />
gLi eFFetti deLLa crisi<br />
in un paese troppo diseguale<br />
di Carlo Borzaga*<br />
Man mano che si rendono disponibili<br />
i dati definitivi sull’andamento<br />
dell’economia italiana nel<br />
2009, si determina con sempre<br />
maggior precisione la gravità della<br />
crisi. Il prodotto ha registrato una<br />
diminuzione di oltre il 5% che ha<br />
interessato sia le imprese che le<br />
famiglie. Le imprese hanno segnato<br />
una forte caduta dei profitti, alla<br />
quale hanno reagito contraendo<br />
gli investimenti, soprattutto quelli<br />
fissi lordi. Nonostante l’occupazione<br />
sia diminuita soltanto di poco<br />
più di trecentomila unità (contro<br />
gli otto milioni di posti di lavoro<br />
persi negli Stati Uniti) anche grazie<br />
all’intenso ricorso agli ammortizzatori<br />
sociali e nonostante un<br />
tasso di inflazione straordinariamente<br />
basso, i redditi reali <strong>delle</strong><br />
famiglie hanno subito una contrazione<br />
del 2.8%. Ciò ha determinato<br />
una riduzione sia dei consumi<br />
(dell’1,9%), sia dei risparmi (0,7%).<br />
Nelle fasi iniziali di una crisi grave<br />
come quella in corso, una contrazione<br />
dei redditi e dei consumi di<br />
queste dimensioni potrebbe anche<br />
essere considerata una reazione<br />
non particolarmente preoccupante<br />
alla diminuzione dell’occupazione<br />
* professore alla Facoltà di economia dell’università di Trento<br />
e all’angoscia per il futuro. In questo<br />
caso la contrazione dei redditi<br />
e dei consumi sarebbe destinata<br />
ad esaurirsi in tempi relativamente<br />
brevi: la ripresa dei consumi e<br />
<strong>delle</strong> esportazioni tornerebbe a<br />
far crescere l’occupazione e con<br />
essa i redditi. Ma perché questo si<br />
verifichi con una certa celerità è<br />
necessario che i redditi prima della<br />
crisi siano sufficientemente elevati<br />
e distribuiti in modo ragionevolmente<br />
equo, cosicché la loro contrazione<br />
non si trasformi in vero<br />
e proprio impoverimento di fasce<br />
importanti di popolazione. Ma<br />
proprio queste sono le condizioni<br />
che mancano oggi in Italia e che<br />
rischiano di allontanare e indebolire<br />
la ripresa. Infatti dal 1993 al<br />
2008 i redditi medi <strong>delle</strong> famiglie<br />
italiane sono aumentati, al netto<br />
dell’inflazione, solo del 12%, quindi<br />
meno di un punto percentuale<br />
all’anno. Inoltre questo modesto<br />
aumento non ha interessato tutti<br />
i gruppi sociali: esso ha bensì privilegiato<br />
i lavoratori autonomi i cui<br />
redditi nello stesso periodo sono<br />
aumentati di oltre il 30%, e lasciato<br />
al palo i lavoratori dipendenti il<br />
cui reddito reale è aumentato solo<br />
46<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
del 4%. Si conferma così quanto<br />
già rilevato un paio di anni fa<br />
dall’Ocse che collocava l’Italia tra<br />
i paesi sviluppati con la più elevata<br />
disuguaglianza nella distribuzione<br />
dei redditi. In questa situazione<br />
di spaccatura è assai difficile che i<br />
consumi possano riprendere a crescere<br />
con la necessaria rapidità e<br />
che quindi si possa uscire dalla crisi<br />
in tempi rapidi. Infatti i milioni di<br />
famiglie con bisogni insoddisfatti<br />
- cioè la maggioranza - che vorrebbero<br />
consumare di più non hanno<br />
e difficilmente avranno a breve le<br />
risorse per farlo, mentre una parte<br />
crescente del reddito nazionale<br />
finisce nelle tasche di una minoranza<br />
che non ha particolari necessità<br />
e quindi non è stimolata a variare<br />
i propri livelli di consumo. E che<br />
anche se lo facesse non inciderebbe<br />
in modo significativo sul livello<br />
generale dei consumi. Si spiegano<br />
così le previsioni di una crescita<br />
molto contenuta sia per il 2010 che<br />
per il 2011. La disuguaglianza che è<br />
stata all’origine della bolla che ha<br />
causato la crisi rischia così anche di<br />
allontanare la ripresa. Ma nessuno<br />
sembra preoccuparsene. carlo.borzaga@unitn.it
«Vorremmo vedere nel mondo<br />
leggi che assicurino un lavoro<br />
per tutti. L’uomo che non<br />
lavora muore di noia e di<br />
vergogna».<br />
Carlo Maria Martini, auguri di<br />
Pasqua, “Corriere della sera”, 4 aprile<br />
2010.<br />
umberto.folena@libero.it<br />
ORIzzONTI<br />
iL LaVoro,<br />
diritto o privilegio?<br />
di umberto Folena<br />
Chissà a che cosa pensavano i<br />
padri costituenti quando, dovendo<br />
scrivere l’articolo numero 1, si<br />
domandarono: su che cosa fondare<br />
la neonata Repubblica? Le risposte<br />
possibili erano tante. Sono tante<br />
anche oggi, se volessimo riscriverlo,<br />
quell’articolo. La Repubblica<br />
possiamo pensarla fondata su…<br />
su che cosa? Un’etnia? Una lingua?<br />
Un ideale (la libertà, la solidarietà,<br />
l’uguaglianza, l’amore…)?<br />
Un’aspirazione (alla felicità, alla<br />
famiglia, alla longevità, alla ricchezza…)?<br />
Il lavoro, al di là di ogni possibile<br />
retorica, è la condizione per una<br />
vita dignitosa, per potersi formare<br />
una famiglia, per mantenersi<br />
liberi senza dipendere da nessuno,<br />
per dare un contributo alla crescita<br />
del proprio Paese. Il lavoro è<br />
importante, sottolinea il cardinal<br />
Martini, «per non morire di noia<br />
e di vergogna». È talmente vero<br />
che a volte per chi non lavora la<br />
vita risulta così insopportabile da<br />
ammalarsi fino al punto di desiderare<br />
di togliersela. Molti suicidi<br />
sono disoccupati. Il disoccupato<br />
può arrivare a vergognarsi della<br />
propria incapacità di mantenere<br />
se stesso e la propria famiglia, da<br />
veder naufragare il rapporto con il<br />
47<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
OPINIONI<br />
coniuge. La mancanza di lavoro è una grave malattia;<br />
purtroppo non è avvertita come tale.<br />
«Leggi che assicurino il lavoro per tutti», auspica<br />
Martini. Un cardinale di santa Romana Chiesa, non<br />
un sindacalista oltranzista. Il lavoro dunque come<br />
diritto, non come privilegio. Forse anche a questo<br />
pensavano i padri costituenti. Un Paese giusto è un<br />
Paese che ritiene insopportabile l’idea che non tutti i<br />
suoi cittadini, che desiderano lavorare, abbiano la possibilità<br />
di farlo. Un Paese che mette il lavoro in cima<br />
alle sue priorità.<br />
E se tutta l’Europa “fondasse” se stessa sul lavoro?<br />
Sarebbe una <strong>delle</strong> più felici traduzioni di quei “valori<br />
cristiani” che alcuni ritenevano giusto, anzi doveroso<br />
inserire nella carta costitutiva dell’Unione, e altri invece<br />
osteggiavano e irridevano. Chi per primo nobilita il<br />
concetto di lavoro? Potremmo sbagliarci, ma per greci<br />
e romani il lavoro non nobilitava affatto, anzi era attività<br />
propria degli schiavi. L’uomo libero non lavorava.<br />
Si dedicava alla politica, all’arte, alla letteratura, alla<br />
guerra… Ma non lavorava. Poi venne san Benedetto<br />
con il suo “ora et labora”. Il lavoro non solo non è<br />
cosa da schiavi, ma rende libero l’uomo affidando il<br />
suo destino alle sue proprie mani, alle sue capacità, al<br />
suo ingegno; un uomo che guarda verso l’alto, al cielo,<br />
al Creatore; e guarda verso il basso, alla creazione, da<br />
plasmare e migliorare, sulla quale lasciare la propria<br />
impronta positiva. Il lavoro, come diritto e via della<br />
libertà, è un concetto cristiano.<br />
Il lavoro come diritto, il lavoro per tutti. Anche per<br />
questo sono sorte le cooperative; anche per questo a<br />
tutti viene offerto il modello cooperativo. Non solo<br />
né soprattutto per arricchirsi, ma per poter lavorare e<br />
vivere dignitosamente. Tutti.
OPINIONI<br />
LA PORTA APERTA<br />
una parola sola:<br />
generosità<br />
di Franco de Battaglia<br />
C’è una parola che risalta nei discorsi del presidente<br />
Diego Schelfi sull’attuale situazione cooperativa, ed<br />
è “generosità”.<br />
E’ una constatazione e un invito. La constatazione<br />
sta nel fatto che nelle difficoltà economiche – ed<br />
anche morali del Trentino, perché la crisi non viene<br />
dalle limitazioni al fare, ma dal non saper dove<br />
andare – la Cooperazione sta reagendo con generosità.<br />
C’è un sostegno, nelle emergenze, a valli intere<br />
trascinate nel pozzo <strong>delle</strong> speculazioni,<br />
come a Folgarida, o<br />
con eccessive manie di grandezza,<br />
come a Fiavé… E’ una<br />
generosità di appartenenza, né<br />
politica né tecnica che spinge a<br />
intervenire: “Sei in difficoltà,<br />
ti aiuto”. “Hai sbagliato, imparerai<br />
a non sbagliare più”. La<br />
Cooperazione sa che non può<br />
farsi carico di tutti gli errori del<br />
Trentino. Sa anche che, a volte, sarebbe conveniente,<br />
proprio per il rigore della sua immagine, lasciare<br />
andare a fondo i presuntuosi. Ma la sua forza etica (e<br />
quindi economica) sta nel non seguire i più distruttivi<br />
parametri del mercato liberista. “Mors tua, vita mea”?<br />
No. Piuttosto il figlio che torna a casa dopo aver fatto<br />
una grande sciocchezza, dopo aver dato un grande<br />
dolore. Non lo si caccia. Forse non lo si sgrida neppure,<br />
per non esserne umiliati. Si china la testa, si soffre,<br />
Significa aiutare<br />
chi ha sbagliato,<br />
ma soprattutto accogliere<br />
chi cerca di fare<br />
vera cooperazione<br />
48<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
si va avanti. Il figlio crescerà, imparerà. Fin tanto che<br />
si sta insieme ogni riscatto è possibile.<br />
E’ questa la differenza fra la Cooperazione e il<br />
Mercato che distrugge, ed è un atteggiamento di<br />
cui dovrebbero tener conto, con rispetto, quanti<br />
“fuori” della Cooperazione, per gelosia economica,<br />
vorrebbero vedere correre il sangue fra i vari settori,<br />
e quanti “dentro”, per rivalsa personale, vorrebbero<br />
vedere la faida fra i fratelli, fra le “famiglie” ricche<br />
e quelle povere, fra i “boss”<br />
locali e i “manager” del Sait…<br />
Che tristezza. Che umiliazione<br />
imposta ai soci.<br />
“Generosità” è anche l’invito<br />
a guardare con occhi sereni il<br />
nuovo che avanza. La crescente<br />
partecipazione femminile alle<br />
cooperative non è casuale. E’<br />
un’espressione di base che non<br />
dipende dalle “quote rosa”. E’<br />
in presa diretta con i mutamenti nei paesi. E’ il segno<br />
di una società che cambia e che – appunto – va seguita<br />
“generosamente”, con fiducia, senza assurde discriminazioni<br />
fra maschilismo e femminismo. Generosità<br />
è mettersi tutti insieme per elaborare nuovi modi di<br />
produzione e di lavoro, collegati a quelli di consumo.<br />
Non possono esserci fratture, penosi divorzi fra lavoro<br />
e territorio. Il segreto del futuro è questo.<br />
fdebattaglia@katamail.com
La previdenza<br />
è una scelta naturale.<br />
PensPlan Plurifonds:<br />
Il fondo pensione per un futuro sereno.<br />
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