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La lunga vita di don Antonio Ilario Fortunati - la Notizia

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LA FAMIGLIA, GLI STUDI, L’ORDINAZIONE SACERDOTALE<br />

briceria se un “certo tale” abbia in nome proprio acquistato <strong>la</strong> casa<br />

detta Abbazia servendosi <strong>di</strong> denari <strong>di</strong> pubblica provenienza al fine<br />

<strong>di</strong> ampliare <strong>la</strong> stretta abitazione del parroco. In caso affermativo<br />

chiede <strong>di</strong> conoscere <strong>la</strong> provenienza del denaro impiegato all’acquisto.<br />

<strong>La</strong> fabbriceria esigerà dall’acquirente il rogito <strong>di</strong> compera con<br />

<strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione legale <strong>di</strong> cessione del<strong>la</strong> casa al fine <strong>di</strong> consegnar<strong>la</strong><br />

al nuovo parroco che verrà eletto.<br />

L’11giugno <strong>la</strong> fabbriceria risponde con lettera redatta dal Segretario<br />

notaio Coffani Agostino. Da essa si desume come il 18 gennaio<br />

1818 con rogito dello stesso notaio Coffani il prete Giabattista<br />

Confalonieri acquistò per interesse proprio ed ere<strong>di</strong> dal Signor Luigi<br />

Boselli <strong>di</strong> Volta <strong>la</strong> proprietà Abbazia. Al<strong>la</strong> fabbriceria non consta<br />

le cessione. Quanto al denaro del suddetto acquisto corre voce<br />

provenga da ob<strong>la</strong>zioni ed offerte spontanee sia per l’acconto che<br />

per il successivo saldo seguito per altro rogito dello stesso notaio 1’<br />

11 <strong>di</strong>cembre 1820. Sembra dunque che <strong>la</strong> proprietà spetti al Confalonieri.<br />

Don Bettini il 21 giugno in<strong>vita</strong> <strong>la</strong> fabbriceria a convocare<br />

il Confalonieri e lo sollocita ad emettere una <strong>di</strong>chiarazione da cui<br />

risulti il modo e con quali mezzi abbia acquistato <strong>la</strong> casa Abbazia e<br />

nel caso i denari fossero stati del<strong>la</strong> chiesa per oggetto <strong>di</strong> culto debba<br />

fornire spiegazioni onde informare le superiori Autorità.<br />

<strong>La</strong> risposta dal tono perentorio del Confalonieri merita <strong>di</strong><br />

essere trascritta: “Essendo <strong>di</strong> mia ragione <strong>la</strong> Casa in cui ha cessato<br />

<strong>di</strong> vivere l’ora defunto nostro Arciprete <strong>don</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Fortunati</strong> facente<br />

parte dell’Abbazia da me acquistata dal Sig. Luigi Boselli <strong>di</strong><br />

Volta a rogito del notaio Agostino Coffani nel gennaio 1818, così<br />

invito questa Fabbriceria a fare sgomberare <strong>la</strong> suddetta abitazione<br />

<strong>di</strong> tutti gli oggetti in essa esistenti e <strong>di</strong> ragione del Defunto o del<strong>la</strong><br />

chiesa, onde possa io fare del<strong>la</strong> medesima quell’uso che parrà a me<br />

conveniente; non ricusandomi perciò <strong>di</strong> accordare temporaneamente<br />

al<strong>la</strong> Fabbriceria <strong>la</strong> suddetta Casa, se me ne farà rego<strong>la</strong>re istanza,<br />

riserbandomi però il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> potervi entrare ogniqualvolta mi sarà<br />

duopo. Ho l’onore <strong>di</strong> prospettarmi con <strong>di</strong>stinta stima.<br />

Gui<strong>di</strong>zzolo, 21 luglio 1830. Prete Gianbattista Confalonieri”.<br />

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