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La lunga vita di don Antonio Ilario Fortunati - la Notizia

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PREGHIERA E LITURGIA<br />

rata dal<strong>la</strong> morte <strong>di</strong> un empio.<br />

Oh portento del<strong>la</strong> Divina Clemenza! L’infermo a un tratto<br />

ravveduto inaspettatamente chiese <strong>di</strong> me, si confessò, anzi volle che<br />

il Viatico gli fosse portato il giorno seguente, domenica, a e<strong>di</strong>ficazione<br />

del popolo. Aggravatosi infine e confortato dall’Olio santo<br />

spirò nel bacio del Signore con <strong>la</strong> morte dei giusti quanto l’umana<br />

fragilità <strong>la</strong>scia conoscere e sperare”.<br />

Nel<strong>la</strong> parrocchia erano istituite cappel<strong>la</strong>nie originate da <strong>la</strong>sciti<br />

o <strong>don</strong>ativi dei fedeli per <strong>la</strong> celebrazione <strong>di</strong> Messe a un altare<br />

del<strong>la</strong> chiesa. Del<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong>nia Ranzetti, con terreni verso Cavriana,<br />

si hanno poche notizie. Più documentata <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong>nia Zappettini<br />

con l’altare <strong>di</strong> San Giovanni Battista e <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong>nia all’altare <strong>di</strong><br />

Sant’<strong>Antonio</strong> da Padova con <strong>la</strong> custo<strong>di</strong>a delle Reliquie <strong>di</strong> juspatronato<br />

del<strong>la</strong> comunità che ne amministrava i beni. Erano attive Confraternite<br />

o associazioni <strong>di</strong> fedeli per l’esercizio <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> pietà<br />

e <strong>di</strong> carità. I proventi derivavano da offerte o dai red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> terreni<br />

affittati. Cappel<strong>la</strong>nie e confraternite caddero sotto <strong>la</strong> scure delle<br />

soppressioni e i loro beni furono incamerati dal governo. Potevano<br />

sopravvivere come associazioni <strong>di</strong> <strong>la</strong>ici devoti.<br />

<strong>La</strong> più antica è <strong>la</strong> Confraternita del SS. Sacramento. Quel<strong>la</strong><br />

del Rosario è <strong>di</strong> epoca postridentina con l’altare del<strong>la</strong> Ma<strong>don</strong>na,<br />

costruito nel 1739. <strong>La</strong> Disciplina, il cui movimento risale al XIII<br />

secolo, ebbe origine a Gui<strong>di</strong>zzolo negli anni successivi al<strong>la</strong> visita<br />

<strong>di</strong> San Carlo(I580). Essa provvide nel 1610 a e<strong>di</strong>ficare <strong>la</strong> propria<br />

chiesa nel<strong>la</strong> via <strong>di</strong> Mezzo.<br />

Don <strong>Fortunati</strong> volendosi erigere <strong>di</strong> nuovo <strong>la</strong> Confraternita<br />

del SS. Sacramento, “olim infeliciter <strong>di</strong>ssoluta” ne scrisse nel 1788<br />

le regole. L’iscrizione aperta a tutti i parrocchiani, l’abito <strong>di</strong> colore<br />

rosso o bianco. Il parroco è a capo del<strong>la</strong> Confraternita, gli ufficiali<br />

sono il Priore, un Sotto-Priore, un cassiere, un cancelliere, due infermieri.<br />

Le regole descrivono il compito <strong>di</strong> ciascuno: come amministrare<br />

le eventuali entrate, le offerte, le elemosine. Gli infermieri<br />

visiteranno gli amma<strong>la</strong>ti e procureranno loro gli opportuni sussi<strong>di</strong><br />

tanto spirituali quanto corporali. 3<br />

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