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Algoritmi di compensazione degli effetti ionosferici su ... - Corista.Eu

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un’attenuazione dell’intensità proporzionale alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> penetrazione, alla<br />

lunghezza d’onda impiegata e ad altro fattore legato alla natura del materiale<br />

attraversato dal raggio elettromagnetico.<br />

Qualora sotto la <strong>su</strong>perficie vi fossero delle <strong>di</strong>scontinuità <strong>di</strong>elettriche, dovute cioè<br />

alla presenza <strong>di</strong> strati con caratteristiche fisiche <strong>di</strong>verse, si originerebbero<br />

ulteriori echi <strong>di</strong> ritorno molto più deboli <strong>di</strong> quello prodotto dall’illuminazione<br />

della <strong>su</strong>perficie, e in ritardo rispetto ad esso.<br />

A questo punto un’analisi del segnale <strong>di</strong> ritorno dalla <strong>su</strong>perficie permetterà la<br />

stima della rugosità e della riflettività della stessa, oltre alla <strong>di</strong>stanza me<strong>di</strong>a<br />

radar-<strong>su</strong>perficie; invece l’analisi <strong>degli</strong><br />

echi più deboli e la conoscenza del<br />

loro ritardo rispetto al segnale<br />

principale renderanno possibile<br />

rispettivamente la rivelazione <strong>di</strong><br />

interfacce sotto-<strong>su</strong>perficiali e la<br />

mi<strong>su</strong>ra della loro profon<strong>di</strong>tà.<br />

Le prestazioni saranno limitate da 2<br />

fattori principali, e cioè gli echi dovuti al<br />

“clutter” <strong>su</strong>perficiale, dove con clutter si<br />

intendono tutti i <strong>di</strong>sturbi e le interferenze dovute all’ambiente che entrano nel<br />

ricevitore, e il “rumore <strong>di</strong> fondo”.<br />

Immagine 2:4: Strato sotto-<strong>su</strong>perficiale <strong>di</strong><br />

Marte<br />

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