Carteggio Scalabrini - Michael Augustine Corrigan - Congregazione ...
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devo far ragione all’Eccmo Mons. Vescovo Bonomelli,70[70] il quale nel suo bellissimo<br />
discorso conclusionale afferma una verità dolorosa per un cattolico, dolorosissima per un<br />
Pastore. Egli dice: «percorrendo tutte le diocesi dell’Italia nostra, quante migliaia di fanciulli e<br />
di fanciulle interrogati non saprebbero fare debitamente il segno della Croce né recitare il<br />
Pater né rispondere una parola intorno a Dio e a Gesù Cristo.» (Pagina 231, atti Primo Congr.<br />
Catech.)<br />
Eccellenza, (me lo permetta) la sconfortante parola di Mons. Bonomelli pur troppo è vera<br />
nella sua triste realtà. In New-York più volte ne ebbi le prove, e non sapevo rendermi ragione<br />
come in Italia, in cui non ha a lamentarsi la scarsezza di sacerdoti, abbia a riscontrarsi tanta<br />
ignoranza nei figliuoli del popolo. Gl’italiani che lasciano la patria e traversano l’Atlantico<br />
per venire tra noi a cercar lavoro e pane, rivelano tale e tanta ignoranza nelle verità più<br />
elementari della Religione da recar meraviglia anche ai nostri nemici. Spesso accade che<br />
allorquando si presentano per celebrare il matrimonio il parroco è posto in imbarazzo non<br />
lieve, perché li trova digiuni del tutto delle verità cristiane. Faccia Iddio che l’opera sì<br />
felicemente iniziata dall’Eccellenza Vostra, benedetta ed incoraggiata dal S. Padre, presieduta<br />
dall’insigne Porporato Alfonso Capecelatro, abbracciata dall’Episcopato, coadiuvata da<br />
zelanti e pii sacerdoti, abbia a dare all’Italia frutti ubertosi di pietà e di religione. D’altronde<br />
nutro ferma fiducia che impresa di tal fatta non potrà mancare al suo ideale, poiché più che in<br />
altri casi, qui possiamo a buon diritto applicare il motto della sapienza popolare volere è<br />
potere, come egregiamente affermò Mons. Tonietti Vescovo di Massa (Pag. 125) e sotto altra<br />
forma espresse Mons. Bonomelli: a chi vuole fortemente tutto è possibile, e Dio è con lui.<br />
(Pag. 226).<br />
Non ardisco far parola degli argomenti proposti e trattati con tanta serietà, con tanto studio dai<br />
Relatori e dall’intero Congresso; peraltro mi è caro osservare in generale che negli atti del<br />
primo Congresso catechistico di Piacenza ciascun parroco potrebbe prendere qualche cosa per<br />
sé, e farne tesoro per la sua parrocchia: non è da tutti saper trovare dei mezzi, delle industrie<br />
per guadagnarsi l’affetto dei fanciulli, per attirare gli adulti al Catechismo e per ben prepararli<br />
alla prima Comunione: la relazione del Congresso raccoglie in sé tutte quelle arti, quelle<br />
industrie che la pietà di sacerdote zelante adoperò a bene dei fedeli, e che una felice<br />
esperienza sanzionò. Laonde l’avere, a dir così, quasi delineate mille vie per la diffusione e<br />
pel rinnovamento dell’insegnamento catechistico, è già un gran vantaggio che il Congresso ha<br />
reso all’Italia.<br />
Scendendo poi al particolare, quello che più d’ogni altro merita considerazione si è il secondo<br />
argomento, in cui si tratta del Catechismo pei giovani studenti; questo punto è forse il più<br />
importante sia per le difficoltà che s’incontrano nell’attuazione, sia perché diretto a quel ceto<br />
di fedeli, che un giorno prenderanno parte principale alla vita sociale e politica. Su questo<br />
riguardo ammiro le proposte del Relatore Prof. Martinoli, e dell’Oratore Giuseppe Alessi di<br />
Acireale, però non sono alieno dall’idea dell’Ecc.mo Mons. Miotti, il quale (per servirmi delle<br />
sue parole) invitato a portare nel Congresso il frutto della sua lunga esperienza intorno al<br />
modo di promuovere l’insegnamento del Catechismo, afferma che è pur bello discutere quale<br />
sia il metodo più facile e più adatto per imprimere nella mente dei fanciulli e della gioventù le<br />
massime dell’evangelo; «ma più che delle discussioni e delle molteplici teorie... amerei ci<br />
pigliassimo cura a procacciarci degli Apostoli intelligenti, pazienti, inspirati da zelo ardente<br />
70[70]Mons. Geremia Bonomelli (1831-1914), vescovo di Cremona, fu grande amico di Mons. <strong>Scalabrini</strong> e una delle figure più<br />
significative della Chiesa del suo tempo. Cfr. <strong>Carteggio</strong> <strong>Scalabrini</strong>-Bonomelli (1868-1905), a cura di C. Marcora, introduzione di F. Fonzi,<br />
Roma, Ed. Studium, 1983.