istrutturazione: sobrietà, qualità e tecnologia all’avanguar<strong>di</strong>a All'e<strong>di</strong>ficio esistente è stato aggiunto solo il nuovo grande tetto in rame in sostituzione della precaria e informe copertura piana messa insieme in qualche modo nel 1946 dopo i bombardamenti della guerra, che aveva preso il posto della cupola originaria del Pestagalli. Il resto è stato "aggiustato" e ammodernato. Sod<strong>di</strong>sfatto dell'intervento complessivo l'Assessore provinciale al demanio e al patrimonio e progetti speciali, Enrico Angelini, che ha preso in carico il Teatro dopo l'acquisto da parte della <strong>Provincia</strong> e ha seguito passo passo i lavori con grande impegno ed entusiasmo. E sod<strong>di</strong>sfatto, naturalmente, il suo collega Gianni Verga, Assessore alla cultura e ai beni culturali, il quale dovrà “animare” un complesso architettonico strutturalmente funzionale, la cui rinascita ha comportato numerose e tutt'altro che lievi complicazioni. "Tra i no<strong>di</strong> più impegnativi che abbiamo dovuto sciogliere", precisa l'architetto Alberti, "posso citare il risanamento delle con<strong>di</strong>zioni statico-strutturali dell'e<strong>di</strong>ficio e delle sue murature, i sofisticati lavori <strong>di</strong> consolidamento delle fondazioni, la costruzione <strong>di</strong> un piano sotterraneo che prima non c'era, la laboriosa pre<strong>di</strong>sposizione dei passaggi Enrico Angelini Assessore al demanio, patrimonio e progetti speciali Per saperne <strong>di</strong> più@ Tel.: 027740.3864-3866 E-mail: e.angelini@provincia. milano.it ro, come d’altronde vi si erano svolte singolari manifestazioni culturali al tempo del Teatro Futurista <strong>di</strong> Filippo Tommaso Marinetti. Dal 1930 <strong>di</strong>ventò un cinema e, salvo le eccezioni cui appunto s’è appena accennato, cinema sarebbe rimasto. Così, sul Teatro Dal Verne calarono le ombre <strong>di</strong> un tramonto che minacciò d’essere definitivo, finché se ne tornò a parlare nel 1964 allorché si manifestò l’idea che su quell’area potesse sorgere, secondo un progetto degli architetti Marco per le installazioni impiantistiche, la rete e i cablaggi". Senza parlare <strong>di</strong> ciò che si è dovuto fare per rispettare la normativa in materia <strong>di</strong> sicurezza, per creare – compatibilmente con le <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> superficie – appositi spazi da destinare al pubblico, ai musicisti (camerini, spogliatoi, depositi degli strumenti), alla <strong>di</strong>rezione tecnica e artistica. E, so- ALCUNI ALTRI DATI Superf. tot. dei piani: 11.000 mq. Passerelle portacavi: 6 km. Tubazioni in pvc: 20 km. Cavi e conduttori vari: 200 km. Punti <strong>di</strong> comando: 1500. Posti per i <strong>di</strong>sabili: 8. Tutti gli spazi sono accessibili a portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap. Gianni Verga Assessore cultura, beni culturali Per saperne <strong>di</strong> più@ Tel.: 027740.6307-6308 E-mail: g.verga@provincia. milano.it prattutto, per dotare la sala concerti <strong>di</strong> un'acustica degna delle migliori orchestre del mondo. L'Au<strong>di</strong>torium del Dal Verme si pone così fra le realizzazioni più riuscite nel suo genere. Brahms e Mozart, Beethoven, Chopin, Mahler e tutti gli altri geni della musica d'ogni tempo verranno eseguiti in un "tempio" <strong>di</strong> circa 15 mila metri cubi, con quattro balconate aggettanti sul grande palco per l'orchestra e il coro, le cui pareti sono in parte rivestite da pannelli <strong>di</strong> faggio. Sobrietà, si <strong>di</strong>ceva, ma anche qualità e tecnologia all'avanguar<strong>di</strong>a: a Largo Cairoli, sparito il cantiere dentro il quale si è lavorato per anni, i milanesi possono oggi scoprire quanto armoniosamente questi tre elementi si siano coniugati. Ricomincia un'altra storia per il Dal Verme: il contenitore fisico c'è e funziona, adesso va riempito <strong>di</strong> idee, <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> musica. Zanuso ed Ernesto Rogers, la nuova sede del Piccolo Teatro. Alla memoria <strong>di</strong> attrici, attori, cantanti che avevano fatto la storia del Dal Verme si andarono sostituendo <strong>di</strong>scussioni, contrasti, proposte <strong>di</strong> tecnici, <strong>di</strong> uomini politici, <strong>di</strong> pubbliche amministrazioni: il tutto aggravato dalle stesse <strong>di</strong>fficoltà finanziarie che aveva dovuto affrontare, un secolo prima, il conte Francesco Dal Verme nelle lunghe trattative con il “cavallerizzo onorario” Gaetano Ciniselli. Ora non ci sarà spazio né per cavallerizzi né per pugili; ma soltanto musica, convegni, manifestazioni varie. <strong>Milano</strong> e la sua provincia potranno trarne vanto.
I Vip della cultura scelgono i loro film Lo Spazio Oberdan affollato <strong>di</strong> appassionati. Giorgio GASLINI (musicista jazz) LA NOTTE 1960 Cinema, amore mio Raccolte in un bel libro le “nominations” <strong>di</strong> 54 personalità dell’arte e della cultura. Do<strong>di</strong>ci pellicole proiettate allo Spazio Oberdan Fra le espressioni dell’ingegno il cinema è quella che ha dovuto faticare più a lungo per conquistarsi il pieno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza fra le arti. Arrivata per ultima sull’Olimpo dell’arte, la cosiddetta decima musa è <strong>di</strong>ventata però <strong>di</strong> gran lunga la più popolare, e