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TEATRO DAL VERME: SU IL SIPARIO! - Provincia di Milano

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Latte e formaggi, vino, riso e marmellata<br />

• Sono molti i prodotti tipici<br />

delle aziende agrituristiche<br />

della provincia, a cominciare<br />

dal latte e suoi derivati. Si<br />

tratta <strong>di</strong> prodotti genuini<br />

nel vero senso della parola,<br />

perché ottenuti da un’agricoltura<br />

attenta ai dettami<br />

igienico-sanitari. Molte fattorie<br />

della zona hanno adottato<br />

per le loro coltivazioni e<br />

nei loro allevamenti il sistema<br />

biologico, che ban<strong>di</strong>sce<br />

l’uso <strong>di</strong> qualsiasi componente<br />

chimico e si affida a sistemi<br />

esclusivamente naturali,<br />

spesso sopportando costi<br />

produttivi più alti. Ma i risultati<br />

finali non deludono:<br />

specialmente oggi che la<br />

gente cerca sui banchi del<br />

mercato soprattutto la qualità.<br />

La Lombar<strong>di</strong>a da sola<br />

assicura con i suoi allevamenti<br />

<strong>di</strong> bovini circa il 40<br />

per cento della produzione<br />

italiana <strong>di</strong> latte. Le mucche<br />

migliori sono quelle <strong>di</strong> razza<br />

frisona, riconoscibili dal<br />

mantello pezzato bianco e<br />

nero, che danno circa 35 litri<br />

al giorno. Ognuna <strong>di</strong> loro<br />

consuma qualcosa come<br />

venti chili <strong>di</strong> mais, otto <strong>di</strong><br />

mangime e altrettanti <strong>di</strong> fieno,<br />

e beve fino a cento litri<br />

<strong>di</strong> acqua al giorno. La mungitura<br />

avviene nelle prime<br />

Vacanza in fattoria<br />

ore del mattino me<strong>di</strong>ante apparecchiature<br />

automatiche. Il<br />

latte raccolto subisce poi processi<br />

accurati <strong>di</strong> pastorizzazione,<br />

omogeneizzazione e<br />

sterilizzazione prima <strong>di</strong> essere<br />

confezionato e immesso nel<br />

circuito commerciale.<br />

Una parte <strong>di</strong> esso viene utilizzata,<br />

spesso dalle stesse<br />

aziende rurali, nella trasformazione<br />

in formaggi, burro<br />

e altri latticini gustosi e<br />

dall’alto valore energetico<br />

poiché conservano in quantità<br />

concentrata molti princìpi<br />

nutritivi del latte: proteine,<br />

grassi, vitamine, sali minerali.<br />

La varietà dei formaggi<br />

lombar<strong>di</strong> è notevole: fra i<br />

tanti sono molto apprezzati<br />

il gorgonzola (il formaggio<br />

italiano certamente più conosciuto<br />

al mondo insieme<br />

con il parmigiano reggiano),<br />

il quartirolo, il taleggio, il<br />

grana padano, la crescenza,<br />

la robiola.<br />

Nel campo dei salumi,<br />

tipici del Milanese sono<br />

il verzin, la luganiga e naturalmente<br />

il salame <strong>Milano</strong>.<br />

Provengono dalla macellazione<br />

dei suini allevati nelle<br />

porcilaie e nei recinti all’aria<br />

aperta e sono ottenuti aggiungendo<br />

alla carne <strong>di</strong><br />

maiale ingre<strong>di</strong>enti particolari<br />

che ne determinano il<br />

sapore, oltre al sale, che<br />

non manca mai. Così, ad<br />

esempio, il <strong>Milano</strong> contiene<br />

carne bovina, infuso <strong>di</strong><br />

aglio pestato e vino bianco.<br />

Il verzin è insaporito con<br />

pepe, aglio e polvere <strong>di</strong> latte.<br />

La luganiga ha un impasto<br />

con<strong>di</strong>to con brodo <strong>di</strong> manzo<br />

e formaggio grana.<br />

Un altro elemento che<br />

giganteggia nella gastronomia<br />

tra<strong>di</strong>zionale lombarda<br />

è il riso. Lo si coltiva<br />

nella zona meri<strong>di</strong>onale della<br />

provincia, dove prevalgono i<br />

terreni argillosi ricchi <strong>di</strong> fontanili<br />

spontanei.<br />

Le varietà sono molte, ciascuna<br />

con una precisa destinazione<br />

culinaria: come ben<br />

sanno le padrone <strong>di</strong> casa, c’è<br />

il riso per le insalate e quello<br />

per i risotti, il riso per le<br />

minestre e quello da cuocere<br />

a vapore o pilaf. Il ciclo del<br />

riso è piuttosto lungo: si<br />

comincia a marzo, con la<br />

preparazione della terra;<br />

in aprile si immette l’acqua<br />

nei campi e si seminano i<br />

chicchi (che non vanno interrati);<br />

poi, quando la temperatura<br />

si fa più dolce, si<br />

abbassa il livello dell’acqua<br />

e si fa riposare la risaia fino<br />

in autunno, quando entrano<br />

in azione le mietitrebbie<br />

che tagliano le piantine e<br />

raccolgono il risone. Nelle<br />

riserie esso viene mondato e<br />

lavorato fino a ricavarne<br />

tre prodotti <strong>di</strong>versi: il riso<br />

raffinato, quello integrale<br />

(cioè non raffinato) e quello<br />

trattato a vapore. Altro<br />

momento delicato è la confezionatura,<br />

che molte<br />

aziende ormai fanno sotto<br />

vuoto.<br />

I nfine, non si possono<br />

<strong>di</strong>menticare i vini, bianchi<br />

e rossi, che hanno nelle<br />

colline <strong>di</strong> San Colombano al<br />

Lambro (nel Lo<strong>di</strong>giano, una<br />

quarantina <strong>di</strong> chilometri da<br />

<strong>Milano</strong>) il loro maggiore<br />

centro <strong>di</strong> produzione; le<br />

marmellate <strong>di</strong> frutta adoperate<br />

dalle donne della<br />

campagna per preparare<br />

squisite crostate e croccanti<br />

biscotti; il miele <strong>di</strong> acacia,<br />

tiglio, castagno, raccolto<br />

nelle arnie da apicoltori appassionati<br />

che si tramandano<br />

<strong>di</strong> padre in figlio i segreti<br />

della loro arte antica.

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