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A Pompei per ricordare<br />
Madre Teresa<br />
A cento anni dalla nascita della "matita nelle mani di Dio"<br />
L’Amore e la Carità sono il<br />
cuore della spiritualità che la<br />
beata Teresa di Calcutta ha<br />
proposto alle giovani determinate a<br />
seguire il difficile servizio ai poveri.<br />
È nella figura dell’umile, del derelitto<br />
e dell’abbandonato che la<br />
“matita nelle mani di Dio”, come<br />
amava definirsi Madre Teresa, ha<br />
scelto di seguire Gesù stesso. Presso<br />
il Santuario di Pompei si è voluta<br />
ricordare, a cento anni dalla sua nascita,<br />
una testimonianza limpida e<br />
■ di Nicola Nicoletti<br />
coraggiosa di Amore al prossimo;<br />
che non ha mai guardato alla religione,<br />
allo stato sociale o alle esteriorità<br />
di chi si è trovato di fronte, ma solo<br />
alle sue necessità. In questa incredibile<br />
avventura Teresa, nata il 10 agosto<br />
1910 nei Balcani, a Skopje, nel silenzio<br />
dell’adorazione notturna e con<br />
l’operosità delle sue mani, unite in<br />
preghiera o tese ad accarezzare un<br />
bimbo, è diventata incredibilmente<br />
attraente per migliaia di ragazze e<br />
donne di tutto il mondo. Un fascino<br />
ben diverso da quell’esteriorità imperante<br />
oggi attraverso i media e<br />
le mode del momento, ma fatto di<br />
essenza e profondità, capaci di scavare<br />
nell’animo umano le sensazioni<br />
più belle e vere che solo la Fede può<br />
smuovere.<br />
Chiedendo la protezione di Maria di<br />
Nazaret, alla presenza della Vergine<br />
del Rosario, si sono radunati in<br />
preghiera nella messa celebrata da<br />
mons. Carlo Libertati il 12 dicembre,<br />
il Console Onorario di Albania<br />
a Napoli Claudio Panarella, il Priore<br />
Generale d’Italia dell’Ordine militare<br />
“Isabella La Cattolica”, Gennaro<br />
Luigi Nappo, Rodolfo Gargiulo,<br />
Capitano del 10° centro della Croce<br />
Rossa, e la dirigente di Polizia<br />
di Stato di frontiera all’aeroporto di<br />
Capodichino, Lia Buono.<br />
Commozione e preghiera si sono alternate<br />
pensando all’azione di colei<br />
che durante gli ultimi anni della sua<br />
vita, nonostante i crescenti poblemi<br />
di salute, continuò a guidare la sua<br />
Congregazione e a rispondere alle<br />
necessità dei poveri e della Chiesa.<br />
Nel 1997 le suore di Madre Teresa<br />
erano circa 4.000, in 610 case di missione<br />
sparse in 123 paesi del mondo.<br />
Il 5 settembre 1997 la vita terrena<br />
di Madre Teresa giunse al termine.<br />
Le fu dato l’onore dei funerali di<br />
Stato da parte del Governo indiano<br />
e il suo corpo fu seppellito nella Casa<br />
Madre delle Missionarie della<br />
Carità. La sua tomba divenne ben<br />
presto luogo di pellegrinaggi e di<br />
preghiera per tutti, senza distinzione<br />
alcuna.<br />
Meno di due anni dopo la sua morte<br />
Giovanni Paolo II permise l’apertura<br />
della Causa di Canonizzazione. Il<br />
20 dicembre 2002 approvò i decreti<br />
sulle sue virtù eroiche e sui miracoli.<br />
Oggi, in grandi città e piccoli sobborghi<br />
in tutto il mondo, le suore con<br />
il sari bianco continuano ad asciugare<br />
lacrime e offrire cibo e preghiere per<br />
tanti poveri e malati che moriranno<br />
con il sollievo di una carezza data<br />
col cuore.<br />
Il Giardino<br />
del Sorriso<br />
in festa<br />
Celebrato il decimo anniversario<br />
della Casa Famiglia di Pompei<br />
Lo scorso 28 novembre, in occasione del decimo<br />
anniversario dalla nascita della Comunità a dimensione<br />
familiare “Giardino del Sorriso”, si è svolta presso la Parrocchia<br />
Maria SS.ma Immacolata Concezione nel quartiere<br />
Tre Ponti, la celebrazione eucaristica presieduta da<br />
Mons. Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato e Delegato<br />
Pontificio di Pompei, e concelebrata dal parroco don Sebastiano<br />
Bifulco. La casa famiglia nasce il 6 novembre del<br />
2000, grazie alla caparbietà e all’altruismo di Suor Maria<br />
Alessandra Adornato, delle Suore Domenicane Figlie del<br />
Santo Rosario di Pompei, incoraggiata e sostenuta dall’allora<br />
direttore delle Opere di Carità, Mons. Salvatore<br />
Acampora, attuale rettore della Basilica, e dalla Responsabile<br />
del Centro Educativo “Beata Vergine del Rosario”,<br />
Suor Maria Neve Cuomo.<br />
La comunità “Giardino del Sorriso” è retta dalle Suore<br />
Domenicane, fondate dal beato Bartolo Longo, e<br />
sostenuta da collaboratori, in modo particolare da tanti<br />
volontari. La Casa si trova in Via Arpaia, a circa 2km dal<br />
Santuario, lì dove Bartolo Longo ebbe l’ispirazione per<br />
‘l’Opera pompeiana’.<br />
Qualche attimo prima dell’inizio della Santa Messa, la<br />
responsabile della Casa Famiglia, Suor M. Alessandra,<br />
dall’altare ha ringraziato i presenti, i collaboratori, le<br />
famiglie adottive e quelle affidatarie per il loro impegno<br />
costante. Il nome della comunità d’accoglienza a<br />
dimensione familiare “Giardino del Sorriso” non è stato<br />
un caso, riportando le parole di Suor Maria Alessandra<br />
“esso esprime il nostro progetto di vita: far rifiorire il<br />
sorriso sulle labbra di tutte quelle anime innocenti che<br />
ci sono affidate”. Ricordando e seguendo l’insegnamento<br />
del Beato Fondatore ha, poi, aggiunto, “…se volete<br />
il bambino educato, amatelo”. Infine, ha ricordato i 57<br />
bambini ospitati durante questi dieci anni nella struttura:<br />
20 sono stati adottati, 19 sono rientrati nelle loro famiglie<br />
di appartenenza, 8 sono stati trasferiti in altre strutture,<br />
5 sono stati dati in affidamento e 5 sono presenti oggi in<br />
comunità.<br />
Mons. Carlo, all’inizio della celebrazione eucaristica, si<br />
è espresso nei confronti della Legge 149/2001 che ha di<br />
fatto chiuso gli orfanotrofi e gli istituti, dicendo: “abbasso<br />
le leggi quando offendono la vita e la dignità umana”.<br />
Durante l’omelia, facendo riferimento al periodo dell’Avvento,<br />
ha menzionato più volte il valore dell’autenticità e<br />
dell’attenzione: “Attenzione è quando sappiamo guardare<br />
l’altro in silenzio”. Al termine della funzione l’Arcivescovo<br />
ha avuto parole colme di riconoscenza verso le<br />
famiglie che s’impegnano nei confronti dei bambini ospiti<br />
della comunità. Dopo questo momento di preghiera,<br />
la serata si è conclusa con un’intensa partecipazione di<br />
tutti i presenti al taglio della torta finale, con tanto di 10<br />
candeline.<br />
Maria Menna<br />
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