NASCITA di GESU - Vincenzo Romano
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come vittima secondo come é stabilito nella legge del Signore (che è)<br />
coppia <strong>di</strong> tortore o <strong>di</strong> piccioni <strong>di</strong> colombe”.<br />
Leggendo questo passo si è portati a concludere che i pastori ormai siano fuori<br />
scena (tornarono in<strong>di</strong>etro) e che Maria e Giuseppe siano gli unici soggetti delle<br />
vicende che seguono.<br />
Se invece ci atteniamo al testo, ci accorgiamo che tutto il racconto dei vv. 20-24 ha<br />
come unico soggetto proprio i pastori. Maria e Giuseppe si ripresenteranno solamente<br />
nel successivo racconto <strong>di</strong> Simeone e Anna. 13<br />
Mi si potrebbe obiettare che i soggetti della circoncisione e della purificazione non<br />
possono che essere Maria e Gesù. Ma alla circoncisione e alla purificazione Luca<br />
connette altre due cose: il nome <strong>di</strong> Gesù e la purificazione <strong>di</strong> essi (auton), cioè dei<br />
pastori come icona delle genti. Due momenti quin<strong>di</strong> della <strong>di</strong>namica ecclesiale.<br />
I segnalatori <strong>di</strong> un senso nascosto nel testo sono i seguenti:<br />
1) al v. 22, secondo la traduzione corrente, si parla <strong>di</strong> una purificazione <strong>di</strong> essi<br />
(auton). Lo scandalon che Luca ha deliberatamente inserito nel versetto è l’aver<br />
esteso a Gesù un rito <strong>di</strong> purificazione che era esclusivo della puerpera. 14 Infatti, quel<br />
<strong>di</strong> essi in<strong>di</strong>cherebbe una purificazione oltre che <strong>di</strong> Maria anche <strong>di</strong> Gesù o per lo meno<br />
<strong>di</strong> Giuseppe per giustificare il plurale; ma nella legge e nella prassi giudaica non è<br />
previsto nessun tipo <strong>di</strong> purificazione del neonato, né tanto meno dello sposo;<br />
2) la purificazione, secondo la legge mosaica (Lv), deve concludersi alla presenza<br />
<strong>di</strong> un sacerdote. Luca invece presenta Simeone come un uomo <strong>di</strong> fede, ma non <strong>di</strong>ce<br />
che era un sacerdote;<br />
3) non esiste nella prassi giudaica, e tanto meno nella Scrittura, un rito della<br />
presentazione al Tempio del neonato: era solo previsto il pagamento al sacerdote <strong>di</strong><br />
una somma per riscattarlo;<br />
4) Luca tace sul rito della circoncisione, né precisa se il Bambino viene circonciso.<br />
La liturgia viene richiamata solo in<strong>di</strong>rettamente per fissare un riferimento temporale<br />
“quando furono completati otto giorni, quelli del circoncidere lui, allora il suo nome<br />
fu detto Iesous”. 15<br />
13 Deduco questa affermazione da alcune particolarità letterarie del passo. Alla proposizione del v. 20, “e<br />
tornarono in<strong>di</strong>etro i pastori ... ”, seguono due perio<strong>di</strong> (v. 21 e vv. 22-24) che iniziano con la stessa espressione, “E<br />
quando... ” (kai ote); circostanza, questa, che sembra suggerire una lettura congiunta dei versetti stessi, anche perché<br />
Luca non in<strong>di</strong>ca chi sono i soggetti che operano ai vv. 22-24, sicché, a voler seguire la logica del <strong>di</strong>scorso e lo stile<br />
della lingua greca, deve presumersi, in mancanza <strong>di</strong> un segno <strong>di</strong> cambiamento, che il soggetto resti identico. Ne<br />
deduco che i due perio<strong>di</strong> hanno lo stesso soggetto: i pastori.<br />
Gli altri perio<strong>di</strong> che seguono (da v. 25) si lasciano in<strong>di</strong>viduare dalla stessa formula iniziale kai en (e c’era). Questa<br />
particolarità letteraria si presenta fino al v. 41 laddove sembra cominciare la <strong>di</strong>versa sezione che correntemente viene<br />
detta del “ritrovamento nel Tempio”. Al v. 25, collegato al primo kai en, c’é quel idou che, come più volte affermato, é<br />
formula oracolare.<br />
14 Gerolamo, che evidentemente aveva intuito la <strong>di</strong>fficoltà, ha tradotto l’auton con un eius; esemplare by-pass per<br />
superare l’ostacolo ma che ha impe<strong>di</strong>to a milioni <strong>di</strong> cristiani <strong>di</strong> applicare la propria intelligenza e la propria fede alla<br />
risoluzione della <strong>di</strong>fficoltà. Così l’errore <strong>di</strong> Girolamo è <strong>di</strong>ventato verità.<br />
15 Il vero soggetto della frase, a mio parere, é il termine onoma (nome) del v.21. Letteralmente il testo sembra<br />
volere in<strong>di</strong>care: “come fu detto il Nome <strong>di</strong> lui”, espressione che normalmente viene considerata un aramaismo e tradotta<br />
con “fu chiamato”.<br />
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