NASCITA di GESU - Vincenzo Romano
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è quella che nasce dalla procreazione biologica, ma quella gratuitamente offerta da<br />
Dio. Il sangue versato rappresenta il patto col quale l’umanità si obbliga a riportare<br />
l’intera esistenza a Colui da cui tutto proviene<br />
Certo non posso affermare con certezza che sia proprio questo il senso della<br />
purificazione che si coglie nel VT, tuttavia mi sembra <strong>di</strong> cogliere che proprio questo è<br />
il modo in cui Luca rilegge quelle usanze.<br />
Il sacrificio degli uccelli<br />
Ancora nel Levitico dobbiamo cercare il senso che si nasconde nel sacrificio dei<br />
due uccelli. Il rito è duplice, per questo sono previsti due uccelli. C’è il rito <strong>di</strong><br />
espiazione e quello <strong>di</strong> oblazione, cioè <strong>di</strong> offerta.<br />
Con il sacrificio <strong>di</strong> espiazione, la vittima in parte viene consumata dal fuoco e<br />
trasformata in impalpabile odore capace <strong>di</strong> salire al cielo, ed in parte viene mangiata<br />
dagli uomini. Si attua così una comunione conviviale con la <strong>di</strong>vinità segno <strong>di</strong> una<br />
realtà che, benché ancora mondana, mantiene un contatto col <strong>di</strong>vino.<br />
Con il sacrificio dell’oblazione, invece, l’uccello viene completamente bruciato<br />
(olocausto). Si tratta <strong>di</strong> una liturgia <strong>di</strong> ascensione al cielo, segno <strong>di</strong> una realtà umana<br />
pienamente purificata. 19<br />
Il sacrificio degli uccelli, nella sua misteriosa ritualità, perfeziona definitivamente<br />
il patto <strong>di</strong> Abramo e conclude il cammino dell’esistenza verso la Vita.<br />
La consacrazione dei primogeniti<br />
Nel cap. 13 dell’Esodo, Dio <strong>di</strong>ce a Mosè: “Consacra a me ogni primogenito; a me<br />
appartiene ogni primo nato <strong>di</strong> Israele, tanto degli uomini quanto degli animali.”<br />
Dio annuncia che la primizia (i primogeniti) della Vita da Lui donata, a Lui deve<br />
tornare sacrificata, cioè resa sacra (sacrum facere). Ma il gruppo mosaico interpreta<br />
male la richiesta <strong>di</strong> Dio ed è per questo che offre, in sostituzione della vita dei propri<br />
figli, il sacrificio cruento degli animali.<br />
È proprio l’aspetto sanguinoso dell’uccidere che falsifica il concetto, e non fa<br />
emergere che il rito è solo il segno transitorio <strong>di</strong> un’offerta ben più grande: quella<br />
della propria esistenza spesa per l’opera meravigliosa <strong>di</strong> santificazione del creato che<br />
Dio ha stabilito; un’offerta non più dettata dalla necessità <strong>di</strong> pagare un prezzo <strong>di</strong><br />
riscatto, ma che nasce spontanea come risposta d’amore a un Dio d’amore.<br />
19 Il sacrificio viene attuato in questo modo:<br />
a) si presenta il volatile all’altare e gli viene strappata via la testa (kefalè), il principio della vita;<br />
b) la testa viene bruciata sull’altare. Il senso del gesto vuole intendere che è il capo, trasformato in soave profumo,<br />
quello che per prima ascende al cielo precedendo le membra che verranno bruciate successivamente;<br />
c) il sangue viene fatto scorrere a terra, segno della vita che ritorna a vivificare la terra;<br />
d) viene asportato lo stomaco che, insieme alle piume, finisce nella cenere. L’immagine evoca un lasciare alla<br />
cenere l’esistenza terrena. Come <strong>di</strong>ce Paolo: il ventre è per il cibo ed il cibo è per il ventre ma Dio farà crollare questo<br />
e quello;<br />
e) si <strong>di</strong>vide poi il volatile in due parti, un’ala per parte. È la descrizione delle due metà della Chiesa, quella eletta<br />
e quella gentile, è l’immagine della ferita al costato <strong>di</strong> Gesù e delle sue braccia aperte sul patibolo della croce;<br />
f) solo a questo punto il corpo può essere consumato dal fuoco e il suo odore ascendere al Signore.<br />
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