NASCITA di GESU - Vincenzo Romano
NASCITA di GESU - Vincenzo Romano
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Maria era incinta<br />
Davanti al mondo si viene a censire anche un Terzo. L’unità ha compiuto il suo<br />
miracolo: ora è presente il Messia che accetta <strong>di</strong> essere annoverato fra gli uomini del<br />
mondo convocati per assistere alla sua venuta. Egli appartiene alla razza <strong>di</strong> Davide,<br />
perché adottato da Giuseppe; è un gentile che viene dalla Galilea, come la madre<br />
Maria; ma è anche tutto celeste.<br />
Ghe alilat ia (Galilea) in<strong>di</strong>ca proprio la Grande Voce Celeste.<br />
Luca 2,6.7<br />
“ 6 Accadde nel loro andare/ritornare. Lì si compirono i giorni per<br />
partorire 7 e partorì il figlio, <strong>di</strong> lei il primogenito, lo rivestì <strong>di</strong> bende e lo<br />
pose <strong>di</strong>steso in una mangiatoia perché non era permesso ad essi un posto,<br />
uno spazio privato e chiuso in un alloggio.”<br />
Dopo tanta precisione nel raccontare del censimento, Luca poi non precisa se la<br />
coppia ottemperi a questa formalità prima della nascita <strong>di</strong> Gesù. Teologicamente la<br />
risposta non può che essere positiva. La nuova realtà che avrà nome Gesù, non poteva<br />
che nascere sulla strada del ritorno da un viaggio che aveva come scopo <strong>di</strong> unificare<br />
orizzontalmente il mondo sotto un solo pastore. 4<br />
La provocazione è evidente: la Chiesa si origina nell’andare della Parola verso i<br />
confini della terra; essa è figlia del viaggio e va a prendere possesso <strong>di</strong> tutte le sue<br />
spose per raggiungere la perfezione dello Spirito che si realizza nella comunione. 5<br />
Quando questo andare si fa perfetto, è proprio allora che si compiono i giorni del<br />
parto ed il vivere stesso <strong>di</strong>venta fonte <strong>di</strong> acqua viva. Come in seguito la crocifissione,<br />
anche ora il parto viene liquidato con un brevissimo versetto: “Partorì il figlio, <strong>di</strong> lei<br />
il primogenito”. Nascita e morte, i due punti <strong>di</strong> contatto fra le creature e la Divinità,<br />
non permettono <strong>di</strong> essere sciolti in parole avanti agli occhi dell’uomo.<br />
Il figlio primogenito<br />
E veniamo a quel primogenito che tanto ha fatto penare chi legge i Vangeli con gli<br />
occhi dello storico. Il termine consente <strong>di</strong> ipotizzare che dopo Gesù siano nati altri<br />
figli; ripropone il problema del significato da dare a quei fratelli <strong>di</strong> Gesù più volte<br />
menzionati; rimette in gioco la verginità stessa <strong>di</strong> Maria.<br />
Per fortuna il ritrovamento <strong>di</strong> un’antica iscrizione, nella quale primogenito viene<br />
usato per in<strong>di</strong>care il figlio <strong>di</strong> una donna morta al suo primo parto, ha tolto tutti<br />
4<br />
Preferisco leggere l’einai del primo rigo, come forma del verbo andare e non del verbo essere, da qui la<br />
traduzione: andare/ritornare.<br />
5<br />
La profon<strong>di</strong>tà teologica dello stico annuncia che la pienezza della manifestazione del Cristo é momento<br />
conclusivo <strong>di</strong> quel santo cammino (ale-teia = cammino santo) che Giovanni l’evangelista metterà al centro del suo<br />
annuncio.<br />
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