NASCITA di GESU - Vincenzo Romano

Luca 2,41-50 - Ritrovamento di Gesù nel Tempio
“ 41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di
Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo
l’usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via
del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori
se ne accorgessero.
44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio e poi si
misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato
tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
46 Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori,
mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che lo udivano erano
pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio perché ci hai
fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo.” 49 Ed egli
rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del padre mio? 50 Ma essi non compresero le sue parole”.
Fin qui, crittograficamente, Luca ha spiegato a Teofilo che il senso profondo
dell’incarnazione è la passione, morte e resurrezione. Ed anche ora, in chiusura del
Vangelo d’infanzia, tale concetto viene sottolineato attraverso il racconto del
ritrovamento di Gesù nel Tempio.
Gesù ha dodici anni, precisazione che nasce da un sapiente calcolo rivelativo.
L’età di Gesù può considerarsi come il numero intermedio, e quindi che li comprende,
tra gli undici anni della costruzione del Tempio di Gerusalemme e i tredici anni
occorsi per la costruzione della reggia di Salomone (1 Re). Così, nel velo trasparente
dei suoi dodici anni, Gesù è rivelato come il perfetto Tempio di Dio, la Casa Reale
pronta per essere inaugurata.
A prima vista il passo è molto semplice ma acquista un’incredibile vivacità se letto
in parallelo con quello della passione. Il contesto di entrambe le situazioni è la Pasqua
giudaica: un momento liturgico fondamentale che fa memoria del mistero della libertà
dalla schiavitù, della Terra Promessa e dell’alleanza eterna con Dio.
Gesù sale a Gerusalemme con i suoi: qui con Maria e Giuseppe, nel racconto della
passione con i suoi discepoli. Anche in questo episodio, come nella passione, i giorni
della festa sono trascorsi. In entrambi i casi Gesù scompare, qui nella folla e in quel
giorno nella morte; in entrambi i casi resta a Gerusalemme che è la sua città.
Uguale è l’atteggiamento dei genitori e dei suoi discepoli: attendono un giorno e
poi lo vanno a cercare nel luogo sbagliato. Ora che è bambino, i parenti lo cercano tra
i conoscenti; dopo la passione, i discepoli lo cercheranno come cadavere rapito: “quel
Gesù che cercate non è qui” dirà l’angelo.
Il terzo giorno Gesù si rivela: nell’infanzia in mezzo ai dottori nel Tempio di
Gerusalemme; dopo la passione, ancora a Gerusalemme, “agli Undici riuniti e a
quelli che erano con loro” (Lc 24,33).
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