20-q20_Acque2 - Udine Cultura
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72<br />
2b<br />
6a<br />
1. Dinarica<br />
2. Alpina<br />
(a: orientale; b: occidentale)<br />
3. Padana<br />
4. Appenninica<br />
Le province stigofaunistiche italiane<br />
3<br />
6b<br />
2a<br />
4<br />
1<br />
7a<br />
7b<br />
5. Pugliese<br />
6. Tirrenica<br />
(a: sarda; b: toscana)<br />
7. Sicula<br />
(a: centro-settentrionale; b: iblea)<br />
5<br />
● Provincia dinarica. Si tratta di un’area<br />
che interessa solo marginalmente<br />
l’estrema propaggine orientale del<br />
nostro Paese. Si tratta del cosiddetto<br />
Carso classico, un ellissoide di circa<br />
<strong>20</strong>0 km2 di superficie, la cui stigofauna<br />
è comune a quella del Carso dinarico<br />
sloveno, istriano e dalmato. Interessata<br />
da un carsismo molto antico (le cui<br />
origini vengono fatte risalire al tardo<br />
Miocene), l’area presenta un elevato<br />
numero di paleoendemiti. Esclusivi<br />
della zona carsica insatura sono i<br />
copepodi arpatticoidi del genere<br />
Morariopsis, il batinellaceo Bathynella<br />
skopljensis e l’anfipode Niphargus stygius.<br />
Ma è soprattutto nelle ampie<br />
cavità occupate dalle acque carsiche Sphaeromides virei (circa 1x)<br />
di base che risiede una fauna eccezionale,<br />
che trova nel Carso classico il limite occidentale del suo areale di distribuzione.<br />
Si tratta di policheti (Marifugia cavatica), gasteropodi (Belgrandia stochi),<br />
ostracodi (Cypria cavernae), copepodi calanoidi (Troglodiaptomus sketi),<br />
numerosi ciclopoidi e arpatticoidi (quali Acanthocyclops troglophilus e Nitocrella<br />
stochi). Tra gli isopodi troviamo in quest’area gli unici rappresentanti stigobi<br />
italiani del genere Asellus, del sottogenere Microlistra, e i grossi Sphaeromides.<br />
Estremamente diversificati sono anche gli anfipodi, con numerosi<br />
endemiti (Niphargus stochi, Hadzia fragilis) ed eccezionale è la presenza dei<br />
decapodi del genere Troglocaris per finire con lo stigobio più noto di tutti, il<br />
proteo (Proteus anguinus). Gli acquiferi nelle rocce marnoso - arenacee di<br />
quest’area ospitano anch’essi una fauna endemica di notevole interesse, che<br />
non presenta alcuna specie in comune con quella degli adiacenti acquiferi carsici.<br />
Tra i principali “marcatori” biogeografici troviamo il gasteropode Istriana<br />
mirnae e i grossi anfipodi Niphargus spinuliferum e Niphargus krameri.<br />
● Provincia alpina. Per provincia stigofaunistica alpina viene indicata in realtà<br />
una compagine territoriale molto complessa, legata alle vicissitudini dell’orogenesi<br />
alpina, suddivisibile in una porzione settentrionale (alpina in senso<br />
stretto), che si sviluppa a Nord del limite meridionale delle grandi glaciazioni<br />
quaternarie, ed in una porzione meridionale prealpina, delimitata a Sud dalle<br />
alluvioni recenti della Pianura Padana. L’area alpina ha una fauna stigobia molto<br />
povera; gli elementi caratterizzanti sono costituiti da specie frigostenoterme,<br />
che hanno seguito il ritiro dei grandi ghiacciai quaternari, ricolonizzando<br />
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