ANNUARIO 2010 - CAI Sezione di Morbegno
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Tempo <strong>di</strong> vigilia<br />
La gara si consumava nell’arco<br />
<strong>di</strong> una domenica mattina, ma la<br />
sua organizzazione richiedeva<br />
lunghi preparativi che<br />
impegnavano il Consiglio del<br />
C.A.I. nei tre mesi precedenti.<br />
Si iniziava a <strong>di</strong>cembre con il<br />
sopralluogo alla pista, prima<br />
che nevicasse o, comunque,<br />
prima che la quantità <strong>di</strong><br />
neve al suolo impe<strong>di</strong>sse <strong>di</strong><br />
intervenire per eliminare gli<br />
eventuali ostacoli, solitamente<br />
costituiti da alberi abbattuti e<br />
dalla ramaglia <strong>di</strong> sbroccatura.<br />
Inoltre si controllava che i pali<br />
e i teli delle porte, depositati<br />
nel solaio del ristoro contiguo<br />
alla chiesetta, fossero in or<strong>di</strong>ne<br />
e in numero sufficiente. Ma,<br />
in realtà, il sopralluogo era un<br />
pretesto per una gita che si<br />
concludeva sistematicamente<br />
in baita attorno al fuoco.<br />
Le cose da fare erano tante.<br />
Andavano ricontattati gli<br />
sponsor, bisognava provvedere<br />
all’acquisto delle coppe e delle<br />
medaglie, c’era da riprogettare<br />
e far stampare il programma<br />
della manifestazione. Poi si<br />
doveva organizzare il gruppo<br />
operativo, una ventina <strong>di</strong><br />
persone che avrebbero dovuto<br />
garantire l’assistenza logistica<br />
il giorno della gara e dare<br />
una sistemata ai pettorali<br />
dei concorrenti, rimasti in<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne dall’anno prima<br />
(chissà perché, ma ne mancava<br />
sempre qualcuno).<br />
Il venerdì precedente la<br />
gara si trasformava in un<br />
appuntamento delicatissimo:<br />
alla sera, nella sede del<br />
C.A.I., si pre<strong>di</strong>sponeva<br />
l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> partenza. Sotto<br />
l’occhio attento e sospettoso<br />
dei responsabili dei gruppi<br />
sportivi iscritti, si procedeva al<br />
sorteggio della successione con<br />
la quale le squadre sarebbero<br />
scese. Solo allora era possibile<br />
inserire i nomi dei concorrenti:<br />
nel rispetto della sequenza<br />
stabilita, prima i numeri uno<br />
delle liste presentate dagli sci<br />
club, poi, ripetendo la stessa<br />
procedura, i numeri due, i<br />
numeri tre e così via fino ad<br />
esaurimento degli elenchi.<br />
La tensione era palpabile e<br />
comprensibile, perché era<br />
scontato che partire per primi<br />
su un tracciato facilmente<br />
deteriorabile garantiva un<br />
sicuro vantaggio. Tutto si<br />
svolgeva con la massima<br />
pubblicità e trasparenza,<br />
ma anche così qualche<br />
mugugno non mancava. Si<br />
sa, la competizione genera<br />
anche reazioni irrazionali<br />
e il dubbio che venissero<br />
commessi sotterfugi a<br />
vantaggio <strong>di</strong> questa o quella<br />
squadra era all’or<strong>di</strong>ne del<br />
giorno, soprattutto da parte<br />
<strong>di</strong> chi era stato sfavorito dalla<br />
sorte. Qualcuno faceva buon<br />
viso, ma qualcun altro, a fine<br />
gara, magari in seguito ad<br />
un risultato negativo, dava<br />
sfogo al proprio <strong>di</strong>sappunto,<br />
ipotizzando brogli o combine.<br />
Ed ecco finalmente il sabato,<br />
In alto: la chiesetta della Corte, con<br />
annesso rifugio, come appare oggi.<br />
In alto a sinistra: le seconde Tagliate<br />
dopo un’abbondante nevicata negli<br />
anni ottanta.<br />
Sopra: alcuni depliant della<br />
manifestazione.<br />
Nella pagina precedente: la fontana<br />
delle Terze Tagliate.<br />
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