ANNUARIO 2010 - CAI Sezione di Morbegno
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A CHISCIO<br />
CANEVA<br />
Il 17 <strong>di</strong>cembre ci ha lasciati Chiscio Caneva, presidente<br />
del C.A.I. <strong>Morbegno</strong> dal 1978 al 1988. E’ stato una figura<br />
<strong>di</strong> spicco dell’alpinismo valtellinese, con un curriculum<br />
lunghissimo <strong>di</strong> scalate sulle montagne non solo <strong>di</strong><br />
casa, nel gruppo del Masino e sulle Orobie, ma anche<br />
sulle Dolomiti e, fuori d’Italia, in Perù, in Patagonia e<br />
nel massiccio dell’Hoggar. Noi lo vogliamo ricordare<br />
attraverso una testimonianza.<br />
Caro Chiscio,<br />
ti ho conosciuto trentacinque<br />
anni fa, nel 1975, in occasione<br />
dell’assemblea annuale del<br />
C.A.I. <strong>Morbegno</strong>. Io, neofita,<br />
partecipavo per la prima volta<br />
ad una riunione del sodalizio,<br />
tu, seduto dall’altra parte<br />
del tavolo, eri un alpinista<br />
affermato, con alle spalle<br />
un’attività importante sulle<br />
pareti del Masino, delle Orobie<br />
e delle Dolomiti e da pochi<br />
mesi eri rientrato da una<br />
spe<strong>di</strong>zione extraeuropea nelle<br />
Ande peruviane, conclusasi con<br />
successo.<br />
In quella circostanza, con il<br />
tuo compagno <strong>di</strong> cordata Carlo<br />
Milani, stavi presentando ai<br />
soci il progetto <strong>di</strong> portare<br />
nelle scuole citta<strong>di</strong>ne, me<strong>di</strong>e<br />
e superiori, la narrazione e le<br />
immagini <strong>di</strong> quell’avventura<br />
in terre lontane. La tua idea<br />
era quella <strong>di</strong> non lasciare che<br />
un’esperienza così bella e<br />
positiva rimanesse un episo<strong>di</strong>o<br />
fine a se stesso, circoscritto<br />
ai soli specialisti, ma, al<br />
contrario, che <strong>di</strong>ventasse<br />
un veicolo costruttivo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vulgazione. E illustravi il tuo<br />
piano con la passione e con<br />
la capacità <strong>di</strong> coinvolgimento<br />
che ti erano caratteristiche,<br />
spiegando quanto fosse<br />
importante, in una citta<strong>di</strong>na<br />
alpina come <strong>Morbegno</strong>,<br />
avvicinare i giovani e far capire<br />
loro come l’alpinismo, ma anche<br />
il semplice escursionismo e, più<br />
in generale, il mondo alpino<br />
potessero essere fonte <strong>di</strong><br />
piacere sano e stimolo per una<br />
crescita personale.<br />
Ti devo <strong>di</strong>re che non ci hai<br />
messo molto a convincermi,<br />
con quel tuo parlare fluido,<br />
reso più accattivante dalla<br />
tua inconfon<strong>di</strong>bile “erre”,<br />
ed è così che è iniziata la<br />
nostra collaborazione nel<br />
Gruppo giovanile del C.A.I.<br />
<strong>Morbegno</strong>, del quale tu sei<br />
stato instancabile animatore,<br />
giovane fra i giovani grazie al<br />
tuo spirito esuberante. Quel<br />
ciclo <strong>di</strong> incontri a scuola e<br />
<strong>di</strong> escursioni in montagna è<br />
durato solo quattro anni, ma<br />
ha lasciato il segno, perché<br />
molti <strong>di</strong> quei ragazzi sono oggi<br />
i rappresentanti <strong>di</strong> una nuova<br />
generazione <strong>di</strong> alpinisti e <strong>di</strong> sci<br />
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