ANNUARIO 2010 - CAI Sezione di Morbegno
ANNUARIO 2010 - CAI Sezione di Morbegno
ANNUARIO 2010 - CAI Sezione di Morbegno
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SOLO<br />
SULLA NORD EST DEL BADILE<br />
Il 5 agosto 1973 Chiscio Caneva effettua la terza<br />
delle sue ascensioni solitarie sui monti del Màsino.<br />
Dopo la via Vinci sulla Nord del Ligoncio e la via<br />
Bonatti sulla Punta Fiorelli, è la volta della via<br />
Cassin sulla Nord Est del Ba<strong>di</strong>le.<br />
Ecco la relazione autografa<br />
inviata al C.A.I. <strong>Morbegno</strong>,<br />
sua sezione <strong>di</strong> appartenenza.<br />
Il 4 agosto 1973, sabato mattina<br />
<strong>di</strong> buon’ora mi trovo ai Bagni<br />
Masino. Sono solo, ho con me il<br />
mio zaino e voglio raggiungere il<br />
rifugio Gianetti.<br />
E’ il mio primo obbiettivo, ma<br />
il mio pensiero non si ferma lì,<br />
va oltre, al giorno successivo<br />
quando, una volta risalito il<br />
Pizzo Ba<strong>di</strong>le per la via normale e<br />
<strong>di</strong>sceso lo spigolo Nord mi troverò<br />
faccia a faccia con la Nord Est.<br />
E’ questo infatti il mio<br />
inten<strong>di</strong>mento, fare in solitaria la<br />
via Cassin. Non è la prima volta<br />
che vado in montagna da solo,<br />
l’anno scorso ho salito la via Vinci<br />
alla parete Nord del Ligoncio e<br />
due anni prima la via Bonatti alla<br />
Nord della Punta Fiorelli, eppure<br />
è come se fosse la prima volta. I<br />
pensieri si accavallano l’un con<br />
l’altro ma conducono tutti a un<br />
punto, a quella immane parete,<br />
fra le più belle delle Alpi, che<br />
dai 3308 metri del Pizzo Ba<strong>di</strong>le<br />
precipita con un salto <strong>di</strong> 900<br />
metri in Val Bondasca. Sono i<br />
soliti pensieri che passano per<br />
la testa <strong>di</strong> ogni alpinista che<br />
si accinge ad effettuare una<br />
ascensione, facile o <strong>di</strong>fficile che<br />
sia.<br />
Giungo al Rifugio Gianetti e<br />
mi concedo una sosta. Non c’è<br />
il custode per cui non reputo<br />
necessario comunicare ai presenti<br />
il mio inten<strong>di</strong>mento anche in<br />
considerazione che a fondo valle<br />
i miei amici sanno cosa voglio<br />
fare e che, se tutto va secondo il<br />
programma, quegli stessi amici<br />
domani li incontrerò sulla vetta<br />
del Ba<strong>di</strong>le.<br />
Questo pensiero mi fa sentire<br />
meno solo, mentre dal Rifugio<br />
Gianetti mi <strong>di</strong>rigo verso il Ba<strong>di</strong>le<br />
che risalgo lungo la via normale<br />
fino alla vetta. Qui ho il piacere<br />
<strong>di</strong> incontrare una persona, un<br />
solitario anche lui. E’ un inglese<br />
e capisco che proprio quel giorno<br />
deve aver effettuato in solitaria<br />
la Nord Est. Ci scambiamo qualche<br />
parola, io in italiano lui in inglese<br />
e anche se io non so l’inglese e<br />
lui non sa l’italiano, ci mettiamo<br />
d’accordo per <strong>di</strong>scendere insieme<br />
lo spigolo Nord.<br />
Vedo subito che è un giovane ben<br />
preparato e grazie a un cor<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong> 100 metri in suo possesso<br />
la <strong>di</strong>scesa si rivela veloce e in<br />
poco più <strong>di</strong> 2 ore e mezza siamo<br />
alla base dello spigolo. Lungo la<br />
<strong>di</strong>scesa ho modo <strong>di</strong> conoscerlo<br />
72 <strong>CAI</strong> MORBEGNO <strong>CAI</strong> MORBEGNO 73