Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net
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I muri raccontano<br />
la nostra storia<br />
testo di Guerrino Pilotto<br />
foto di Piersilvio Brotto<br />
Ogni volta che mi trovo al semaforo di via Tasca<br />
non posso fare a meno di volgere lo sguardo<br />
verso la vecchia casa colonica a destra dell’incrocio.<br />
E questo non solo perchè in quella casa<br />
ci sono nato e ho passato gli anni della mia<br />
fanciullezza, ma perchè racchiude tra le sue<br />
mura importanti segni della storia vissuta della<br />
nostra comunità.<br />
Tipico esempio<br />
di fabbricato<br />
rurale, essa fu<br />
eretta intorno<br />
alla metà<br />
dell’Ottocento<br />
dalla famiglia<br />
di Donà Andrea<br />
detta “ dei Pettenari”.<br />
La sua struttura<br />
è costituita dalla<br />
zona est che era adibita ad abitazione della famiglia<br />
e sede in parte delle attività commerciali,<br />
da un ampio porticato con stalla e fienile nel<br />
corpo centrale e, ad ovest, da una barchessa e<br />
un magazzino oggi non più esistente perchè<br />
pag. 16<br />
distrutto il 27 febbraio 1945 in seguito alla caduta<br />
di una bomba aerea. Dietro, la casara e il<br />
porcile completano gli spazi che erano dedicati<br />
alle attività produttive.<br />
Agli inizi degli anni sessanta l’edificio perse<br />
parte della sua eleganza e armoniosità perchè<br />
soffocato dal tratto della nuova statale Postumia<br />
il cui sedime venne ad occupare gli spazi<br />
prima costituenti la beverara, la corte e l’ampio<br />
orto che contornava a sud l’edificio.<br />
Nel suo secolo e mezzo di vita solo due famiglie<br />
vi abitarono: i Donà Pettenari e, dal 1930,<br />
i Pilotto Selgàrei.<br />
I Donà ( già presenti a San Pietro in Gu nel<br />
1660 ) costituivano e costituiscono una famiglia<br />
molto allargata i cui rami si distinguevano<br />
dalla menda loro data. E così c’erano i Donà<br />
Nale, i Donà Fornaretti, i Donà Fornaretti Cananèi<br />
e i Donà Pettenari.<br />
Come scrive il Castegnaro, tutte le famiglie<br />
Donà possedevano una discreta fortuna essendo<br />
catalogate come “ proprietari benestanti “.<br />
Come tali avevano accesso alle cariche pubbliche.<br />
Così troviamo nel 1850 un Donà Giovanni deputato<br />
comunale, un Donà Antonio assessore<br />
coi sindaci Rizzetto e Pigafetta e sindaco dal<br />
1896 al 1898, un Donà Andrea consigliere ed<br />
assessore comunale fino all’avvento del fascismo.<br />
Li troviamo inoltre, fin dai primi dell’Ottocento,<br />
membri della fabbriceria parrocchiale,<br />
soci della cassa rurale cattolica e della società<br />
operaia cattolica di mutuo soccorso.<br />
I Donà Pettenari coltivavano un podere di oltre<br />
venti campi e si disimpegnavano anche in attività<br />
artigianali e commerciali. Quasi di sicuro<br />
erano impegnati nell’industria tessile casalinga<br />
( nel 1890 a San Pietro in Gu c’erano 34 telai<br />
per la produzione di stoffe in cotone, lino<br />
e canapa ) e dopo il 1890 avviarono, assieme<br />
ai Rizzetto ed altri, il primo caseificio sociale<br />
del paese. L’attività casearia durò fino al 1929<br />
quando, in seguito a un dissesto finanziario familiare,<br />
la ditta fallì e i suoi componenti dovettero<br />
emigrare.<br />
Casa e campi divennero proprietà del conte<br />
Zilio come si può constatare ancor oggi guar-