18.06.2013 Views

Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net

Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net

Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

un mattino, arrivò perfino a scuola la notizia<br />

che proprio mio padre in coppia con il Tarcisio<br />

Jaretòn avevano catturato, là in fondo ai<br />

Pra’ Mati, con un sacco posto all’estremità di<br />

un tombino, la povera bestiola. Aveva forse<br />

cercato e trovato riparo sorpresa dalla vista<br />

dei pur piccolissimi fiocchi di neve che quel<br />

mattino vorticavano nell’aria in lente discese<br />

nell’annunciare il Natale.<br />

La bruta bestia cativa, alla fin fine altro non<br />

era che un piccolo tasso, specie non comune<br />

per la nostra zona finito chissà come e perché<br />

mai dalle nostre parti. A stabilire che di un<br />

tasso si trattava fu nientemeno che l’arguto<br />

maestro Ernesto Marzari dopo averlo visionato<br />

con cura e aver condotto non pochi raffronti<br />

e ricerche su sussidiari ed enciclopedie.<br />

A scuola, in classe, ne venne fuori un grande<br />

cartellone murale che copriva mezza parete,<br />

corredato di disegni, didascalie, osservazioni,<br />

componimenti.<br />

Perfino il parroco don Rosalio Grolla era approdato<br />

in corte a visionare l’animale. Con la<br />

scusa di essere arrivato per dare la benedizione<br />

a case, stalle e animali al fine di preservare<br />

il tutto da possibili disgrazie non mancò di<br />

dare una benedizione pure al tasso soffermandosi<br />

a chiedere e a informarsi di tutto. Si<br />

congedò alla sua maniera lasciando in testamento<br />

poche parole: “Bisogna sì vere pietà<br />

dei cristiani ma anca dee pore bestie”.<br />

Per la gioia dei bambini e la curiosità dei grandi<br />

il piccolo mammifero rimase prigioniero da<br />

noi in corte per poco più di una settimana.<br />

Intimorito, timido, rintanato quasi sempre in<br />

un angolo del pollaio, sfollato per l’occasione,<br />

rifiutava il cibo che gli propinavamo con<br />

inconsueta abbondanza: pannocchie, carote,<br />

radicchi, patate. Rifiutava tutto quel ben di<br />

Dio come un carcerato ostinato nel dichiararsi<br />

innocente e fermo nel proposito di inscenare<br />

uno sciopero della fame. Non ci era dato conoscere<br />

quali fossero le sue abitudini alimentari.<br />

Tutto potevamo immaginare tranne fosse<br />

un piccolo carnivoro e in tal senso costituiva<br />

pag. 48<br />

un problema non da poco provvedere alla sua<br />

alimentazione.<br />

Destino volle che un mattino giungesse da<br />

fuori paese un tale spacciatosi per un etologo,<br />

specie assai più rara che non il tasso per quei<br />

tempi. Accampando la scusa di introdurlo in<br />

uno zoo lo portò via con il beneplacito dei<br />

grandi saggi della corte senza sborsare una<br />

lira, ma provocando in noi bambini un pieno<br />

di rabbia mista a delusione. Sentimenti questi<br />

che aumentarono a dismisura non appena,<br />

qualche settimana più tardi, trapelò la notizia<br />

che il povero tasso era stato orribilmente sacrificato<br />

per la sua pelliccia, in particolare per i<br />

lunghi peli della coda utilizzati nella produzione<br />

di pregiati pennelli.<br />

La storia della bruta bestia cativa, trasformata<br />

come in un rosario recitato per settimane, era<br />

così malamente finita. Jijio Contabae riprese a<br />

raccontare le vecchie storie della sgora senza<br />

più incantare nessuno, riuscendo anzi quasi a<br />

infastidire. Nel suo perenne migrare, improvvisamente<br />

non trasferiva più nuove emozioni,<br />

soltanto l’afrore di stalla che si portava addosso<br />

da un filò all’altro. Anche se non dava di<br />

dimostrarlo, ciascuno desiderava in cuor suo<br />

che quella storia fosse continuata ancora per<br />

chissà quanto tempo. L’improvviso ritorno alla<br />

normalità, aveva procurato quasi uno stato<br />

di apatia. In noi bambini restava almeno la<br />

postuma soddisfazione che in quei giorni il<br />

casarmòn era diventato meta di un laico pellegrinaggio<br />

trasformando quel nostro piccolo<br />

mondo in un centro di gravità. L’ombelico del<br />

mondo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!