Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net
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IL RACCONTO<br />
<strong>Il</strong> tasso<br />
(tratto dal volume “Storia memoria”)<br />
di Tommasino Giaretta<br />
Impossibile dimenticare la storia del tasso. Se<br />
ambientata e vissuta in questo terzo millennio<br />
sarebbe sortita una curiosa leggenda metropolitana.<br />
A radunare quell’anno frotte di curiosi al casarmòn,<br />
richiamati fin dai paesi non confinanti,<br />
valse la cattura di uno strano animale. Da<br />
più settimane si era diffusa la voce che nelle<br />
campagne vagava ‘na bruta bestia cativa, mai<br />
avvistata prima, che si accaniva contro tutto e<br />
tutti. Balzi felini a scavalcare i fossati da una<br />
sponda all’altra, orme abnormi sul terreno,<br />
alberi scorticati e ridotti come stuzzicadenti,<br />
coltivazioni disastrate, mucche al pascolo azzannate,<br />
greggi messe in fuga, cani da guardia<br />
assaliti e rimasti vivi quasi per miracolo.<br />
Dal buio denso come l’inchiostro della notte<br />
lievitavano rumori, cigolii, brontolii, lamenti<br />
sospetti. Le ombre della sera si allungavano e<br />
si muovevano come fantasmi che attraversavano<br />
in un baleno la corte incutendo più paura<br />
di una furiosa sequenza di lampi e tuoni. La<br />
bestia aveva seminato il panico ovunque trovando<br />
terreno fertile nella fantasia di grandi e<br />
piccini.<br />
Perfino le donne avevano accumulato una<br />
tal dose di paura da rifiutare di andare da<br />
sole al lavoro nei campi timorose di un brutto<br />
incontro e di non saper opporre una valida<br />
autodifesa. Non vedevano forse l’ora di poter<br />
sfruttare quell’occasione per rimanere qualche<br />
giorno comodamente a casa lasciando vacante<br />
il posto di lavoro. Un ammutinamento in<br />
piena regola per via di quanto veniva detto e<br />
puntualmente ingigantito man mano che le<br />
pag. 47<br />
voci peregrinavano da una corte all’altra portate<br />
da Jijio Contabae che come nessun altro<br />
aveva le stimmate del narratore. La celebrazione<br />
di questo evento, la sera nei filò, ebbe<br />
comunque un risvolto positivo riuscendo a far<br />
dimenticare almeno in parte le preoccupazioni<br />
e i problemi del vivere quotidiano. Storia o<br />
leggenda che fosse diventata, dopo l’iniziale<br />
preambolo, la narrazione di Jijio con quel viso<br />
tirato acquistava facilmente più fascino della<br />
piatta normalità. <strong>Il</strong> silenzio e l’attenzione generale<br />
contribuivano ad affinare l’ascolto al<br />
punto che nessun tirava gnanca pì el fià.<br />
L’animale, descritto in un primo momento con<br />
una striatura scura sul muso bianco e appuntito,<br />
zampe corte, quasi invisibili causa il lungo<br />
pelame grigio, risultava poco più grande di un<br />
coniglio con una folta coda dotata di lunghi<br />
peli. Più passava il tempo, maggiormente aumentavano<br />
gli avvistamenti. Negli ultimi giorni<br />
si erano succeduti con una tale frequenza<br />
che l’animale veniva contemporaneamente<br />
segnalato in località diametralmente opposte.<br />
C’era chi faceva la spola da un’osteria all’altra<br />
e davanti a una platea di auditori, a un piatto<br />
di trippe e a un quartino di clintòn, si vantava,<br />
tra un boccone e l’altro, di averlo scovato e<br />
messo in fuga. C’era anche chi sosteneva di<br />
avere sopportato un cruento corpo a corpo<br />
per sfuggire all’insidia mostrando i segni di ferite<br />
e di cicatrici sospette.<br />
Nemmeno la sgora, che fino ad allora aveva<br />
alimentato le nostre paure, incuteva così<br />
tanto timore e apprensione. La natura ormai<br />
spoglia, che facilitava l’avvistamento, e la<br />
stagione invernale alle porte, che aveva rallentato<br />
i ritmi lavorativi, avevano partorito una<br />
storia che giorno dopo giorno si arricchiva di<br />
nuovi capitoli con personaggi che entravano<br />
e altri che uscivano dalla scena. Alla fine, dal<br />
racconto di Jijio Cntabae era uscito una specie<br />
di mostro, alto, nero, robusto, denti lunghi,<br />
unghie appuntite, capace di infliggere ferite<br />
forse mortali.<br />
La cosa si protrasse per qualche mese finchè,