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Il Guado dell'Antico Mulino - Maggio 2009 - Sanpietroingu .net

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ono casa e bottega all’incrocio tra le attuali via<br />

F. Tasca e via G. Nicolin e avviarono l’attività di<br />

vendita di generi alimentari e di forneria.<br />

Riccardo si dedicava al forno, mentre Silvio faceva<br />

el casolin.<br />

Nella parte del fabbricato adibita a negozio prima<br />

esisteva una trattoria gestita dalla Conda<br />

Curato che si era trasferita non molto lontano,<br />

al Buso del Gò.<br />

I due fratelli, che nel frattempo avevano messo<br />

su famiglia, lavorarono assieme fino al 1934<br />

quando Riccardo, che aveva sposato la Olga<br />

Maria Baldinato, sostituì il suocero nella gestione<br />

della bottega di via Barche.<br />

Mario Bortolaso e la moglie Maria con il cugino<br />

Alberto.<br />

Nell’occasione fu ceduta la forneria a Severino<br />

Bergamin, detto Nino Fornaro, che prima lavorava<br />

come garzone nel forno dei Bettinardi.<br />

Silvio, che aveva sposato la Gilda Marchioron,<br />

vedova di un fratello e madre di Alberto, ebbe<br />

da lei un altro figlio Gino.<br />

Dopo la guerra Alberto, divenuto grande, aveva<br />

iniziato una nuova attività: la produzione di<br />

biscotti che commercializzava con il marchio<br />

B.A.B. ( Bortolaso Alberto biscotti ). Nel forno,<br />

che era stato affittato a Severino Bergamin, al<br />

mattino si cuoceva il pane mentre, al pomeriggio,<br />

i biscotti”.<br />

Con la sua famiglia Silvio gestì il negozio fino al<br />

1952 quando raggiunse i figli in Cile.<br />

Infatti Alberto dall’Argentina si era trasferito<br />

in Cile dove nel frattempo era stato raggiunto<br />

dalla moglie Franca Alberton e dalla piccola<br />

figlia Marina e, più tardi nel 1951, dal fratello<br />

pag. 5<br />

Gino.<br />

A Santiago del Cile Alberto all’inizio aprì una<br />

piccola attività di produzione di gelati ma,<br />

dopo aver studiato il mercato locale, rispolverò<br />

le vecchie ricette B.A.B. e avviò una piccola<br />

fabbrica di biscotti.<br />

Interno dello stabilimento Bortolaso a Santiago del<br />

Cile.<br />

La ditta familiare man mano si espanse fino a<br />

diventare la più grande fabbrica di prodotti da<br />

forno del Cile, fornitrice dello Stato e delle numerose<br />

comunità cattoliche.<br />

La famiglia, come mi racconta il cugino Mario<br />

che fece un viaggio in Cile nel 1995, aveva legato<br />

con il mondo politico e cattolico di quel<br />

periodo ed era di casa dai Pinochet e presso<br />

la nunziatura apostolica ai tempi del rosatese<br />

Mons.Sebastiano Baggio e di Mons.Sodano.<br />

I due fratelli, fino a che la salute lo permise,<br />

ritornarono spesso al loro paese natio a trovare<br />

i parenti e i vecchi amici.<br />

In questi ultimi anni i rapporti si sono allentati.<br />

Gino è morto, Alberto vive in una casa di riposo.<br />

La ditta ha subito cambiamenti di proprietà<br />

ma, come ho scritto all’inizio, ha come amministratore<br />

delegato un Bortolaso, Juan figlio di<br />

Alberto.<br />

Le persone passano, le storie restano.<br />

Quella che ho cercato di raccontarvi è una storia<br />

di successo, la storia di una delle centinaia<br />

di famiglie che, nei secoli scorsi, partirono dal<br />

nostro paesello con la valigia piena di sogni e<br />

di speranze, sogni e speranze che non tutti riuscirono<br />

a realizzare.

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